"Diciassette milioni di italiani - il dato è stato rivelato dal presidente di "Unioncamere", Ferrucci Dardanelli, durante un'audizione alla Commissione industria del Senato - hanno venduto, anzi svenduto, duecento tonnellate di oro, ultimamernte, pari a otto miliardi di euro".
Significa, anche se si è cercato di tenerlo il più possibile nascosto, che quasi un italiano su tre, per potere "tirare avanti", è stato costretto a privarsi anche dei più cari ricordi di famiglia: la spilla ereditata dalla nonna, il braccialetto regalatogli dai genitori per i diciotto anni, magari la fede nuziale. Un dramma, dunque, che la dice lunga sulla situazione nella quale sono state fatte preecipitare milioni di famiglie italiane. E che non si risolve cercando di nasconderlo. Ma comportandosi con serietà. Tecnici e amministratori pubblici. Governo e parti sociali. Parlamentari di maggioranza e di minoranza. Con rapidità, certo, ma anche con giudizio. L' "adelante,Pedro, con juicio" del manzoniano cancelliere Ferrer, insomma, e non con il tutto subito nell' "uovo di Pasqua" come vorrebbe, strumentalmente, un certo bambino di nome Renato. Il quale, sconfessato perfino da "babbo Silvio", metterà magari su, ora, il broncio. E andrà a mangiarsi la cioccolata dell' "uovo di Pasqua", amara, nascosto sotto la sua scrivania di Palazzo Grazioli. Come si augurano, almeno, i più realisti di "Forza Italia" con gli ormoni androgeni meno "attivati" dalla primavera.
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