Benvenuti

"Fatti e misfatti" è una puntuale selezione di episodi e di protagonisti che in Italia - ma anche nel resto del mondo - si sono distinti, si stanno distinguendo o si distingueranno "in modo particolare" e che tuttavia sono stati, sono e saranno troppo spesso ignorati o sottovalutati dagli organi di informazione. Pane al pane, senza alcuna appartenenza politica, con il solo referente della verità. Una verità che potrà essere velata di una profonda amarezza o sostenuta da una feroce ironia, mai però intrisa di facile qualunquismo.

venerdì 31 dicembre 2010

Quell'inaccettabile schizzo di fango brasiliano

"Il Presidente del Brasile Luiz Inacio Lula da Silva - è arrivata la notizia per molti scontata - ha negato all'Italia, come ultimo atto del suo mandato, l'estradizione del terrorista pluriomicida Cesare Battisti".
"Noi - aveva detto, non troppo tempo fa, il Presidente Lula da Silva - rispettiamo sempre le decisioni degli altri Paesi". Ma, evidentemente, si era dimenticato di precisare "ad eccezione della legittima decisione italiana di richiederci Cesare Battisti per fargli scontare il carcere comminatogli dalla Magistratura dopo un regolare e giusto processo". "Io - aveva poi garantito sempre il presidente Lula da Silva - comunicherò prima la mia decisione, in ogni caso, al Capo dello Stato, Giorgio Napolitano". Ma, evidentemente, si è dimenticato sgarbatamente anche di questo, appurato che il Quirinale non ha ricevuto alcuna sua telefonata, neppure un fax o un "messaggino". L'aveva preannunciato, d'altra parte, lo stesso Ministro degli Esteri, Amorin, quando, appena ieri, aveva dichiarato: "Non ritengo che il Presidente si metterà in contatto con le autortià italiane". Per imbarazzo? Per vergogna? Per arroganza? Chissà. Facciano loro. E, però, non è nemmeno finita qui. Sempre ieri e sempre il Ministro degli Esteri, Amorin, al colmo della "faccia tosta", aveva fatto sapere che il Governo brasiliano considerava "impertinente" quella nota, redatta invece in termini ineccepibilmente rispettosi e diplomatici, con la quale si invitava nuovamente il Presidente Lula da Silva ad agire secondo gli accordi sulle estradizioni, tuttora in essere tra Italia e Brasile, e - altro fatto non indifferente - secondo la decisione di quel Supremo Tribunal Federal che è l' istanza giudiziaria più alta del Brasile e che si era correttamente pronunciato per la concessione della estradizione. Impertinente, allora l'Italia? Non sembrerebbe proprio. Inqualificabile invece - come sembra senza alcun dubbio - l'atteggiamento delle più alte autorità brasiliane. Non solo per lo schiaffo diplomatico ad un Paese amico, ma, soprattutto, per lo schiaffo cinico e irriverente alle vittime del loro protetto terrorista pluriomicida. Ora, però, sarebbe interessante sapere, almeno, il perché veramente, il giorno in cui ha lasciato il suo incarico istituzionale al suo successore, Luiz Inacio Lula da Silva abbia scelto di infangare senza pudore il suo solitamente impeccabile completo blu. Ma, ancora peggio, la sua immagine e la sua anima. La sua intelligenza e il suo cuore.
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Mani pulite a pagamento

"Da noi - ha fatto sapere la "Mangiagalli" di Milano - le infezioni ospedaliere sono calate del 30% da quando, un anno fa, abbiamo incentivato gli infermieri, con tremila euro annui in più nelle buste-paga, a lavarsi bene le mani".
Ottimo, naturalmente, il notevole calo delle infezioni ospedaliere alla "Mangiagalli" di Milano. Cattivo, invece, il fatto che la "Mangiagalli" di Milano non sia stata capace di far lavare bene le mani agli infermieri facendo severo riferimento alle più elementari regole igieniche comprese in una chiara etica professionale e sia stata costretta a prevedere una spesa supplementare e assurda di 200 mila euro l'anno. Pessimo, addirittura, il fatto che gli infermieri della "Mangiagalli" di Milano non si siano vergognati di patteggiare un "surplus" per garantire quella sicurezza e quel rispetto dei malati che, per essere un loro preciso dovere, è già ovviamente compreso nel compenso di ogni giorno. Ma, allora, è proprio destino che ogni operazione "Mani pulite" debba finire per rivelarsi, purtroppo, qualcosa di sporco.
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Elton John sarà il mammo o la papà?

"Finalmente - hanno reso noto, alla rivista "Us Weekley", il cantante Elton John e il cineasta David Furnish uniti in matrimonio civile da cinque anni - finalmente siamo riusciti ad avere un figlio".
Il cantante Elton John e il cineasta David Furnish hanno anche reso noto come è stato possibile alla faccia della natura e delle umane leggi, ma non hanno invece reso noto, ancora, chi sarà il mammo e chi la papà.
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mercoledì 29 dicembre 2010

Branko e la "Bilancia" 1

"Si apre davanti a te - ha letto nelle stelle il noto astrologo Branko per i nati nel segno della "Bilancia" - un anno molto importante... Commetterai diversi errori e ti toccherà ammettere che anche tu sei un essere umano... In primavera ti troverai ad affrontare una situazione mai provata in precedenza e la capacità di creare una via di uscita inedita sarà fondamentale... Stai attento ad essere sempre rispettoso della legge... Muoviti sempre con garbo, cercando di non suscitare il risentimento degli altri con impuntature e posizioni troppo rigide... In amore ci saranno colpi di fulmine, pazzie, tentazioni malandrine, incontri, novità, batticuore, brividi passionali..."
Il Presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, è nato in questo segno della "Bilancia".
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Branko e la "Bilancia" 2

"Carissimo - ha letto ancora Branko nella costellazione della "Bilancia" - devi accantonare l'indecisione, l'attendismo, i ripensamenti e imparare dal tuo dirimpettaio a imboccare subito una direzione... Spesso rimandare ti è servito, ma ora non è più il momento di farlo... Proprio in questo periodo ti troverai a dover giocare tutte le tue carte ed è allora che vincerai o perderai una partita importante anche a proposito di una divergenza di vedute con un socio o con un collaboratore... Quanto alla salute, le tante sollecitazioni a cui il cielo ti sottoporrà potranno affaticarti molto e... intossicarti il fegato..."
Anche il segretario del Partito democratico, Pierluigi Bersani, è nato in questo segno della "Bilancia".
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Branko e il "Sagittario"

"Spazzola la criniera, lucida gli zoccoli fino a farli diventare brillanti - ha riferito Branko, questa volta, per i nati nel segno del "Sagittario" - perché il 2011 sarà l'anno del tuo galoppo sfrenato... Avrai sveltezza di mente e rapidità d'azione, capacità di trovare l'idea furba che ti cava d'impaccio, inventiva, facilità di comunicazione, possibilità di movimento, viaggi... Non bloccarti però al primo ostacolo, non essere permaloso con chi non ti dice subito sì...Per quanto riguarda la salute, non essere pigro: le tue analisi dovranno essere perfette per un tuo prossimo appuntamento che consumerà anche molte tue energie..."
Il segretario dell'Udc, Pierferdinando Casini, è nato in questo segno del "Sagittario".
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Branko e il "Capricorno"

"Quando hai una meta elevata - ha poi letto Branko per i nati nel segno del "Capricorno" - non temi salite, ostacoli, fatica. La tua meta è lì, ben presente anche quando è resa indistinta dalla nebbia... Nel tuo cielo avanza Plutone, astro che più di ogni altro incita alla trasformazione, al rinnovamento completo di se stessi... e spinge per il nuovo in casa e anche in amore... Man mano che la primavera avanzerà, il tuo affetto affronterà la verifica dei fatti... Il 2011 sarà un anno ricco di avvenimenti e di cambi di rotta... Le fondamenta affettive e professionali su cui poggia la tua esistenza dovranno superare un importante collaudo..."
Il Presidente della Camera e "leader" del nuovo movimento "Futuro e libertà", Gianfranco Fini, è nato in questo segno del "Capricorno".
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Branko e la "Vergine" 1

"Finalmente - hanno suggerito le stelle al solito Branko - un anno per te della "Vergine"... Ma la prudenza non dovrà mai essere troppa... Ti converrà usare i primi mesi dell'anno per annusare l'aria che tira... Marte ti caricherà di benzina per tagliare i traguardi più prestigiosi ... e ti terrà compagnia fino a giugno... Ma gennaio segnerà l'inizio di una svolta positiva anche per il tuo cuore... Agosto, settembre e ottobre, poi, saranno i mesi migliori per siglare e concludere accordi... Ma anche tu potrai esagerare e prendere lucciole per lanterne..."
Il "leader" indiscusso della "Lega", Umberto Bossi, è nato in questo segno della "Vergine.
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Branko e la "Vergine" 2

"Il pianeta della fortuna - ha strologato ancora Branko per i nati nel segno della "Vergine" - si metterà a correre velocemente per voi... Saranno stelle di profondo cambiamento... Voi che siete di solito così pratici e così capaci di organizzare la vostra vita nel migliore dei modi potrete agire alla grande... Quando la primavera sarà matura, potrete iniziare a muovervi con la sicurezza necessaria... Marte potente, appoggiato da Giove, vi darà grinta, determinazione, vittoria, anche se all'inizio sarà solo rabbia e cocciutaggine... Il favore di Giove, da giugno in poi, accrescerà il vostro appetito... Finalmente l'amore potrà trionfare: se siete soli da lungo tempo, ora potrà bussare alla vostra porta..."
Anche il nuovo astro nascente della sinistra, Niki Vendola, è nato in questo segno della "Vergine".
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Branko e la "Vergine" 3

"I pesanti influssi che ti hanno ostacolato e infastidito per tanto tempo - così, infine, Branko e le sue stelle per i nati nel segno della "Vergine" - stanno finalmente per concludersi... Quei contrattempi che accentuavano il tuo nervosismo si diraderanno e lasceranno una più ampia libertà di manovra... Potrai muoverti in spazi più ampi e più comodi... Il tuo segno avrà uno scatto magnifico... Marte e Giove in congiunzione saranno, per te, una dioppietta strepitosa... Nettuno e "Pesci", da aprile a luglio, potrebbero portarti un sogno, un'illusione... Fino a tutto ottobre non ci sarà una sola stella che ti infastidirà... Verrà fuori la tua ironia, la tua vivace intelligenza, la tua bellezza... e, quando sarai calmo, anche tutta la tua struggente dolcezza, la sensibilità che spesso nascondi..."
Anche il segretario dell' "Italia dei valori", Antonio Di Pietro, è nato in questo segno della "Vergine". Qui, però, un fatto. Leggendo quanto le stelle hanno suggerito a Branko, o le stelle o Branko avevano bevuto troppo spumante oppure la nascita di Antonio Di Pietro potrebbe essere avvenuta, in realtà, non il 2 ottobre 1950. E, cioè, assolutamente no sotto il segno della "Vergine".
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Frattini "Pro domo sua"

"Sarebbe un errore - ha dichiarato, in una intervista, il Ministro Franco Frattini - imbarcare l'Udc nel Governo".
Come mai questa improvvisa "uscita" del solitamente prudente e diplomatico Ministro? C'è, forse, un motivo non da poco: qualcuno del Pdl, pur di imbarcare l'Udc nel Governo, si sarebbe detto disposto ad offrirle, tra l'altro, il Ministero degli Esteri. Proprio il Ministero, cioè, di Franco Frattini. Il quale, per evitare più o meno reali minacce alla sua prestigiosa tolda di comando, avrebbe appunto abbandonato la solita prudente diplomazia e avrebbe cominciato a munire di difese ogni italico imbarcadero. Meglio essere prudenti. Casini e la sua Udc potrebbero sbarcare davvero ad un tratto, prima o poi, in una notte senza luna, ovunque. Alla Camera, al Senato, a Palazzo Chigi, ad Arcore, a Macherio. Casini il "Corsaro bianco" e la sua Udc di rifugiati politici.
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lunedì 27 dicembre 2010

Natale iraniano

"Anche la Repubblica islamica dell'Iran - è stata riportata la notizia - ha celebrato il Natale".
Come? Impiccando, proprio il 25 dicembre, sette persone.
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L' acca rivoluzionaria

"Non è che chi critica - ha scritto, sul suo "blog", Antonio Di Pietro - ha sempre ragione. Ha volte chi critica è interessato a prendere lui stesso il posto di chi viene criticato".
Due stoccate, dunque, in un solo "post". La prima (a testimonianza del clima sempre più da "ultima spiaggia" all'interno dell' "Italia dei valori") contro il "numero 2" Luigi De Magistris. La seconda (a testimonianza sempre più evidente dei disvalori dell'italiano nel partito di Antonio Di Pietro) contro la grammatica. Perché il solito Tonino da Montenero di Bisaccia, prima laureatosi brillantemente in Giurisprudenza e poi promosso clamorosamente in Parlamento, ha scritto, sul suo dotto "post" "ha volte" con tanto di acca. Ma, allora, un dubbio: se Di Pietro ha scritto "ha volte" con l'acca e - appena pochi giorni fa - lo studente universitario che aveva polemizzato vivacemenete con il Ministro La Russa nella trasmissione televisiva "Anno zero" se n'era poi uscito - sull' "Unità" - con l' "hanno prossimo" (usando, anche lui, somaramente l'acca), non è che, in qualche collettivo, si è voluta rivalutare la povera italica acca? Da lettera muta, cioè, a lettera rivoluzionaria?
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"Pronto, Padre Pio?"

"Stiamo offrendo ai nostri clienti - ha fatto sapere "Vodafone" - il servizio "Parla con Padre Pio". Basta sottoscrivere un abbonamento e, per la modica somma di 25 centesimi al giorno, sarà possibile ricevere sul proprio cellulare, condensati in un "messaggino", pensieri e scritti del Santo di Pietralcina".
Gli altri gestori telefonici, colti di sorpresa dall'offerta del sacro abbonamento "Vodafone", sembra stiano già studiando la loro "crociata". Non ci sarebbe da meravigliarsi, quindi, se uno di loro, fra qualche giorno, irrompesse nel mercato con una offerta ancor più miracolosa. Come, ad esempio, abbonati con noi e "Parla con San Francesco" ricevendo, per la somma ancor più modica di 20 centesimi al giorno, "messaggini" con i suoi pensieri, i suoi scritti e, addirittura, con il suo "Cantico delle creature". O come, addirittura, abbonati con noi e "Parla con i quattro evangelisti": un affare in offerta per appena 15 centesimi al giorno e la possibilità di ricevere, sul cellulare, gli scritti più salienti sulla vita e sui miracoli del Nazareno. Sempre in attesa, un bel giorno, di ricevere - in offerta strepitosa - "sms" dal Padreterno in persona.
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Lo scandalo Moratti

"Rafa Benitez, l'allenatore rimasto appena sei mesi all' "Inter" - è stato calcolato - ha guadagnato ogni giorno, tra ingaggio, stipendi, premi, liquidazione e penale per interruzione anticipata di contratto, 29347 euro".
L'ex Presidente del Consiglio Giuliano Amato, pochi giorni fa, aveva invece calcolato che, per azzerare l'attuale deficit dello Stato italiano, sarebbe stato sufficiente far pagare agli italiani più ricchi, "una tantum", 30 mila euro. Appena 653 euro in più, cioè, di quanto avuto, ogni sol giorno per sei mesi, dal senior Benitez. Ma perché questi calcoli? Non tanto per chiedere allo straniero senior Benitez un contributo volontario per il risanamento dell'italico deficit (non gliene potrebbe, verosimilmente, interessare di meno) quanto per chiedere all'italico Fisco (cui dovrebbe, invece, giustamente interessare) se il presidente petroliere Massimo Moratti - ma anche gli altri petrolieri miliardari - pagano intanto, di tasse, quanto dovrebbero pagare. Senon lo pagano, perché non si interviene e si permette che milioni e milioni di euro, invece di finire in tasca alla signora Italia, si lasciano finire in tasca, ad esempio, al senior Benitez? Se invece lo pagano, considerato che - dopo avere contribuito con le giuste tasse - restano ancora nelle loro casseforti tanti milioni da elargire in modo così scandaloso, perché, allora, non si prende in seria considerazione la proposta dell'ex Presidente del Consiglio Giuliano Amato? Forse non sarebbe necessario, neppure, scomodare tutti gli italiani più ricchi. Potrebbero bastare i soli petrolieri. Magari il solo Massimo Moratti, avaro e arcigno patrigno degli automobilisti, ma babbino caro e prodigo di tanti Rafa Benitez.
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mercoledì 22 dicembre 2010

L'Amato pernacchio

"I giovani - ha detto, in una intervista, l'ex Presidente del Consiglio Giuliano Amato - stanno protestando contro la voracità dei vecchi".
Analisi ineccepibile. Ma quanti anni ha, oggi, Giuliano Amato? Più di 72. E, dopo avere ricoperto - fino a quasi settant'anni - svariati e importanti ruoli pubblici ed istituzionali, che cosa fa oggi? Dal 2009 ricopre la carica di Presidente della "Enciclopedia Treccani", dal febbraio 2010 la carica di "senior advisor" in Italia della Deutsche Bank (con il compito, cioè, di interpretare i nostri scenari politici e macroeconomici), dal maggio 2010 la carica di Presidente del "Comitato dei garanti" per le celebrazioni dell'unità d'Italia, dal giugno 2010 la carica di Presidente onorario della "Fondazione Ildebrando Imberciadori" (una istituzione impegnata nella ricerca storica). Una voracità di vecchietto, dunque, niente male. Accompagnata, oltretutto, da una incredibile faccia tosta. E da un pernacchio - virtuale, ma ugualmente sonoro - alla faccia dei giovani.
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Universitari così

"Il Ministro La Russa - ha fatto scrivere, sull' "Unità", lo studente che aveva avuto uno scontro con lui nella trasmissione televisiva "Anno zero" - dovrebbe mettersi una mano sulla coscienza verso questa generazione senza tutele: la mia borsa di studio, ad esempio, l' hanno prossimo potrebbe essere tagliata e forse non potrò riscrivermi all'università".
Allo studente di "Anno zero", l'anno prossimo, potrebbe capitare davvero di non avere modo di riscriversi all'università. Si starà a vedere, però, il motivo. Perché il Governo taglierà anche la sua borsa di studio o perché verrà invitato a tornare prima alle elementari per imparare che anno si scrive senza l' acca quando è sostantivo e con l'acca solo quando è verbo?
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martedì 21 dicembre 2010

Quel Babbo Natale di nome Lula da Silva

"Il terrorista pluriomicida Cesare Battisti - secondo il quotidiano brasiliano "O Globo" - tuttora in carcere in attesa di essere estradato, così come richiesto dalla Magistratura italiana, non verrà per niente estradato. Non solo: verrà scarcerato prima di Natale per "ragioni umanitarie" e gli verrà garantito lo "status" di rifugiato politico".
Ma il Supremo Tribunal Federal, l'istanza giuridica più alta del Brasile, non si era pronunciata, circa un anno fa, per l'estradizione del terrorista in Italia? Sì. Solo che il Presidenete Luiz Inacio Lula da Silva, l'istanza istituzionale politica più alta del Brasile, sembra essersi ormai orientato - secondo "O Globo" - esattamente al contrario. E, dunque, orientato a spazzare via con la scopa, come una strega di "favela", la decisione del suo Supremo Tribunal Federal e a indossare, per il "buon" pluriomicida Cesare Battisti, i festosi panni di Babbo Natale. Recando il dono della protezione e dell'asilo politico, nel suo incredibile sacco, accompagnato da un colorato bigliettino con su scritto "libero per ragioni umanitarie". E beh, certo, un terrorista con quattro feroci omicidi nel suo "curriculum" - oltre a qualche altro reato minore commesso qua e là - merita comprensione, benevolenza, sentimenti di profonda umanità. Il Presidente Luiz Inacio Lula da Silva, il cui mandato scadrà a fine mese, avrebbe potuto scegliere, per il suo addio istituzionale, una iniziativa un po' più nobile. Rispettosa, soprattutto, del dolore di quanti, avendo perso i loro cari per mano del "povero" Cesare Battisti, avevano sperato di non dover perdere, anche, il diritto alla giustizia.
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Paradosso Manuel

"Manuel De Santis - vanno sostenendo i suoi legali - ha colpito il giovane studente Cristiano, durante la manifestazione di martedi 15 novembre, per evitare che il corteo (dov'era, appunto, anche Cristiano) diventasse brutale".Giustifica
Giustissimo cercare di evitare, certo, che il corteo studentesco diventasse brutale. Anzi, più brutale. Ma non si era mai sentito, fino ad oggi, che il metodo migliore di persuasione, per invitare tutti alla calma e alla ragione, fosse quello di spaccare la testa, con un casco di moto, ad uno studente di quindici anni.
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Le pale dell'Annunziata

"I ragazzi scesi in piazza il 15 novembre scorso - ha esternato la giornalista Lucia Annunziata - sono stati molto più bravi di quelli scesi in piazza nel 1977: nel 1977 erano armati anche di pistole, il 15 novembre soltanto di pale".
Beh, certo, Lucia Annunziata, dal suo punto di vista, non ha torto. Andando a manifestare con le pale invece che con le pistole, i ragazzi sono stati molto più bravi perché, in effetti, le pistole possono essere molto più pericolose delle pale. Anche se non va augurata, a Lucia Annunziata come ad un agente delle forze dell'ordine o ad un cittadino di passaggio, una violenta palata in testa che potrebbe ucciderli come un proiettile. E in attesa che gli studenti diventino ancora più bravi scendendo in piazza, tutt'al più, armati dei loro libri di scuola.
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venerdì 17 dicembre 2010

Critiche e offese

"I danni provocati alla città e la gravità degli scontri - ha commentato il sindaco di Roma, Gianni Alemanno, la decisione dei giudici di rimettere in libertà i giovani fermati durante il pomeriggio di guerriglia di martedi 15 - avrebbero richiesto ben altra fermezza nel giudizio della Magistratura".
Il Presidente dell'Associazione nazionale magistrati, Luca Palamara, gli ha subito replicato che "le critiche ai provvedimenti sono legittime, ma legittimi non sono gli insulti ai giudici". Giusto: i giudici, così come ogni altro cittadino, non possono e non devono essere insultati. Ma - senza voler prendere le parti di alcuno - il commento del sindaco della città messa a ferro e fuoco è stato tale da contenere non critiche, ma insulti? Se per il Presidente dell'Associazione nazionale magistrati sì, beh, allora gli sarebbe venuta l'itterizia, ove si fosse fermato a sentire - il giorno stesso e il giorno dopo gli scontri - i "commenti" dei romani offesi addirittura due volte: come cittadini gelosi delle loro Istituzioni e come cittadini gravemente danneggiati, in moltissimi casi, anche materialmente.
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Quell' "Avvenire" papale papale

"L'Italia non ha bisogno - ha scritto "Avvenire", quotidiano dei vescovi italiani, a proposito del neonato polo Casini-Fini-Rutelli - di un terzo pasticcio".
Scritto testuale? Scritto testuale. Anzi, per essere più chiari, papale papale.
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Silvio di notte

"Ho trascorso la notte del "dopofiducia" - ha tenuto a far sapere il Presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi - a fare incontri su incontri".
Eccezionale. Ma una notte di incontri con chi?
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Calendari, "escort" e politica

"Il vero scandalo - si è indignata la "show girl" Belén Rodriguez - sono le donne che dai calendari passano a fare la politica".
Allora, per lei, molto meglio le donne che dai calendari passano a fare le "escort"?
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Il calcio e le sue bestie

"I tifosi della Juventus - hanno riportato le cronache sportive - non hanno digerito il pareggio con il Manchester City e, durante tutta la partita, hanno insultato a morte Mario Balotelli".
Ma - come hanno sempre riportato le cronache sportive - Mario Balotelli non era né in campo né in panchina con il Manchester City. Lo hanno insultato, insomma, anche se assente. E, dunque, ancor più gratuitamente, indecentemente, razzisticamente. Ma di che cosa meravigliarsi? Quando uno è bestia è bestia. E nelle curve calcistiche, non solo in quelle della Juventus, le bestie sono sempre più numerose.
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mercoledì 15 dicembre 2010

Sentenza di Asl

"Il dottor Giuseppe De Maria - ha deciso la Asl di competeneza - viene sospeso, in attesa di ulteriori provvedimenti, dal suo ruolo di direttore medico dell'ospedale "Santa Caterina Novella" di Galatina".
Di che cosa si era mai reso colpevole il dottor Giuseppe De Maria? Aveva ucciso per imperizia un paziente? Aveva negato assistenza urgente ad un ammalato grave? Si era assentato indebitamente dal suo posto di lavoro? Aveva insediato una collega o un'inferniera? Aveva svaligiato la cassa dell'ospedale? Niente di tutto questo. Il dottor Giuseppe De Maria, preoccupato delle voci che stavano correndo da tempo lungo le corsìe, aveva fatto affiggere in bacheca una circolare con la quale - in quanto direttore dell'ospedale - invitava il personale a non sniffare cocaina durante l'orario di lavoro. Ma allora? Allora la solita Italia minore che, però, riesce sempre a dettare le sue leggi assurde e becere al resto dell'Italia normale e per bene. Nello specifico: chi sniffasse cocaina in ospedale durante il suo turno potrebbe continuare a farlo tranquillamente e impunemente, ma chi - responsabile del suo ruolo - aveva rivolto l'invito ad astenersene dovrà restare a casa a sniffare - magari - l'aroma di un tè. Così imparerà a farsi i fatti suoi. E, anche se con precise responsabilità, a non farsi i fattacci altrui. Sentenza di Asl competente.
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Pierferdy e Oltretevere

"Quando la mozione di sfiducia contro Berlusconi è stata respinta anche alla Camera - ha confidato un monsignore di casa in Vaticano - sono saltati molti tappi di "champagne". "Anche se - ha aggiunto - tutti giureranno di non avere sorseggiato neppure un goccio di vin santo".
Tutto vero. Compresa l'aggiunta. E compreso, anche, il proseguire del "pressing" su Pierferdinando Casini affinché si decida a dare una provvida mano al traballante Silvio. Pierferdy, certo, ha già proclamato che "la Chiesa non si serve per usarla strumentalmente nelle italiche beghe politiche, ma per convinzione". E, però, Oltretevere è sempre più impegnato, appunto, a convincere il suo amatissimo figlio ad un servizio che, oggi, gli sta molto a cuore. Italiche beghe politiche o no.
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Gianfranco, Silvio e le donne

"Votando contro la sfiducia a Silvio Berlusconi - hanno registrato le cronache politiche - due donne del suo Fli hanno messo ko Gianfranco Fini".
Ma, allora, povero Gianfranco precipitato, addirittura, tre spanne sotto quell'odiato Silvio ancora re del grigio Parlamento e delle cronache rosa. Una spanna in fatto di "leadership", una spanna in fatto di vitalità politica e, ora, una spanna anche in fatto di donne.
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Alleluja al rosario digitale

"Può essere un'ottima idea per il regalo di Natale - va pubblicizzando, sul suo sito, la "Prex Company s.r.l." - quel nostro rosario elettronico che, una volta selezionato il giorno della settimana, inizia a pregare, addirittura con la voce di Papa Giovanni Paolo secondo, ricordando tutti i misteri della vita di Cristo".
Ma no? Ma sì. E, allora, addio al caro vecchio rosario della nonna? Addio a quella semplice coroncina che la tradizione vuole ideata, circa mille anni fa, da San Domenico? Addio. E "prego, si accomodi", anche qui, l'evoluzione della tecnologia. Della specie - magari - no, ma della tecnologia sì. Anche perché l'evoluzione della specie può portare "grane" e l'evoluzione della tecnologia può portare invece "grana". "Grana", anche se a scapito - nello specifico - dei "grani" del rosario. E, dunque, al diavolo i piccoli e anonimi "grani" di San Domenico e alleluja per l' oggettino ovale della "Prex Company s.r.l.". Un oggettino leggero che, tascabile e resistente agli urti, è disponibile in vari colori (come un telefoninio cellulare), è ascoltabile in varie lingue (come esige la globalizzazione), può essere personalizzato (come una carta di identità), può essere acquistato con le cuffie o senza cuffie (come un qualsiasi i'pod) e tutto al modico prezzo di 50 euro (spese di spedizione escluse). Ma - ecco - questo "rosario digitale Prex" entrerà davvero, massicciamente, tra le mani, nel cuore, nell'anima dei fedeli? L'ovetto tecnologico verrà davvero a sostituire, entusiasticamente, i "grani" millenari? Si starà a vedere. O, meglio, a sentire. A sentire se, alla fine, prevarrà la voce robotizzata del nastro registrato o l'antica nenia viva e spontanea delle pie donne. Anche se la ditta produttrice, che ha già "testato" un po' qua e un po' là questo suo prodotto "tecnoreligioso", si dice sicura del successo. E, forse, c'è da crederle. Perché la ditta "Prex Company s.r.l." è una ditta con sede a Loreto. E a Loreto, dove si venera da secoli la "Madonna del rosario", di rosari dovrebbero intendersi tutti alla grande.
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Amarcord

"Ecco perché dichiaro guerra - l' affermazione è, affidata ad un settimanale, del settembre 2007 - ai "baroni" universitari".
E' l'affermazione di un precursore "pidiellino" del contestatissimo Ministro Gelmini? No: è l'affermazione del "piddino" Fabio Mussi, allora Ministro dell'università e della ricerca, ad illustrazione di un piano concordato con l'allora Ministro dell'economia, Tommaso Padoa Schioppa.
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Successi e insuccessi di "Poste italiane"

"Siamo gli unici al mondo - ha dichiarato Massimo Sarmi, amministratore delegato di "Poste italiane" - ad avere la capacità di emettere 15 milioni di carte prepagate e di gestire 50 milioni di transazioni ogni giorno".
Risultati indubbiamente ottimi. In Italia, però, gli utenti si accontenterebbero, se "Poste italiane" avesse la capacità di gestire almeno la metà di quelle lettere, di quelle raccomandate, di quei telegrammi e di quei pacchi che le vengono affidati ogni giorno. Molto meno di 50 milioni (come le transazioni) e, anche, di 15 (come le carte prepagate).
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venerdì 10 dicembre 2010

Calisto Tanzi, vergogna continua

"Calisto Tanzi - ha sentenziato il Tribunale di Parma - dovrà scontare diciotto anni di carcere per quel "crac" della "Parmalat" che ha economicamente rovinato, tra l'altro, 35 mila obbligazionisti e 2500 creditori".
Come ha reagito, a questa sentenza, Calisto Tanzi? Da strafottente. Perché se n'è lamentato affermando che non si sarebbe aspettato "tanta durezza". Ma anche perché se n'è lamentato sapendo benissimo che, abilmente sfruttando la sua età e gli acciacchi di chiunque quell'età abbia, di quei diciotto anni di carcere non farà nemmeno un giorno. Gli daranno sicuramente, dunque, i "domiciliari". Che per lui, oltretutto, saranno perfino dorati: una sua villa alle porte di Parma con tanto di parco, di campi da tennis, di piscina, perfino di una zona giochi dove potrà intrattenersi - da buon nonno - con i suoi nipotini. Non si farà e non gli si farà, insomma, mancare nulla. Con tanti saluti ai 37500 da lui truffati che, se magari avevano anche un solo appartementino, frutto dei loro faticosi risparmi, se lo sono dovuto vendere per colpa del suo "crac".
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La vernice del "fuori corso"

"Bologna 30 novembre 2010 - recita una didascalia su "Sette" del "Corriere della sera" di giovedi scorso - studenti "armati" di vernice rossa protestano contro il "Decreto Gelimini" sulla riforma universitaria".
Nella foto illustrata da questa didascalia, in primissimo piano, si vede però una persona di almeno 35 anni. Uno studente? Può anche darsi. Ma, allora, uno studente molto somaro. Perché sarebbe "fuori corso", già, da almeno dieci anni.
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Lamberto il superdotato

"Io - ha dichiarato con orgoglio il quasi ottantenne Lamberto Dini, già Direttore generale della Banca d'Italia, già Presidente del Consiglio, già Ministro degli Esteri e sempre disegnato dai vignettisti birichini come un simpatico anfibio bufo bufo - ho ancora, senza il minimo "aiutino", una intensa vita sessuale".
Felicitazioni e complimenti vivissimi. Anhe se viene legittimamente da chiedersi chi siano mai le fanciulle da favola che continuano a baciarlo nella speranza di trasformarlo in un principe giovane e bello.
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mercoledì 8 dicembre 2010

Se un magistrato agisce da politico...

"Il Procuratore aggiunto di Palermo, Antonio Ingroia - è apparso in una locandina nelle strade di Bologna - darà un suo contributo alla manifestazione antiberlusconiana "Il dittatore del bunga bunga", programmata per venerdi 10 al "Paladozza" di Bologna, presenti Antonio Di Pietro, Marco Travaglio, Antonio Cornacchione, Vauro, Dario Fo ed altri".
Nulla da eccepire, chiaramente, sulla legittimità - ancorché spennellata di becero - della manifestazione antiberlusconiana. Molto da eccepire, invece, sul contributo del Procuratore aggiunto di Palermo, Antonio Ingroia. Non perché questo suo contributo sarà rivolto contro l'immagine di Silvio Berlusconi: ognuno, anche se con inutile cattivo gusto, ha il sacrosanto diritto di avere le sue idee politiche. Ma perché, se di professione uno si sceglie l'imparzialità della Magistratura, non può contemporaneamente scegliersi la parzialità della Politica. Non può abbandonare la toga dell'arbitro "super partes" per scendere in campo, in più di una trasferta ormai, con la maglietta di una squadra clamorosamente sponsorizzata. E non perché sponsorizzata contro Berlusconi. Sarebbe stata la stessa azione inaccettabile, se il Procuratore aggiunto di Palermo, Antonio Ingroia, o qualsiasi altro magistrato fossero scesi in campo con la maglietta di squadre sponsorizzate contro Bersani, Vendola, Franceschini, Fini o Casini. Senza contare, poi, il grave sgarbo nei confronti di quel Capo dello Stato il quale, più di una volta, ha saggiamente richiamato proprio i magistrati ad evitare ogni sovraesposizione mediatica ed ogni pubblico clamoroso schieramento politico. In difesa soprattutto della loro autonomia, della loro credibilità e della loro rispettabilità. Ma si sa. Il Capo dello Stato e le sue sagge parole vengono esaltati, da troppi, quando fa strumentalmente comodo. E quando non fa strumentalmente comodo, "chissenefrega". Anche da parte - inaccettabile nell'inaccettabile - di certi tocchi e di certe toghe.
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Dopo i "voti di scambio" i "certificati di scambio"?

"Certo Silvio Balsamo - hanno riportato, a suo tempo, le cronache emiliane - è stato sorpreso a guidare l'auto, nonostante il contrassegno di invalidità, senza alcun ausilio necessario per i paraplegici. Non solo: gli è stato poi trovato, in casa, un video che lo ritraeva ballare una danza sfrenata".
Tutto qui? No. Perché certo Silvio Balsamo, morto nel frattempo nel gennaio scorso, non era un imbroglioncello qualsiasi, ma un mafioso imbroglione che sarebbe dovuto rimanere in carcere fino al 2023, ma che in carcere non aveva trascorso neppure un giorno perché il direttore del Dipartimento di riabilitazione della "Montecatone" di Imola gli aveva certificato una gravissima patologia spinale che gli impediva di muoversi e, quindi, non gli avrebbe consentito la detenzione. E che, dunque, non solo gli aveva permesso i più comodi domiciliari, ma anche una pensione e un contributo per l'accompagnamento. Di qui, accertato penalmente il tutto, l'accusa di "false attestazioni in atti destinati all'autorità giudiziaria" e di "truffa aggravata ai danni dello Stato" finalmente mossa al compiacente direttore del Dipartimento di riabilitazione della "Montecatone" di Imola. Il quale, secondo giustizia, dovrebbe ora finire, a sua volta, in carcere. A meno che qualche "compare" del defunto Silvio Balsamo non intervenga falsamente a certificare, da parte sua, che il compiacente direttore non aveva agito di sua volontà, ma sotto la minaccia di una pistola mafiosa. Perché - come spesso succede anche nelle peggiori famiglie - una mano finisce spesso per lavare l'altra. Oppure perché magari, dopo la vecchia e consolidata pratica del "voto di scambio", sta nascendo la nuova pratica del "certificato di scambio". Alla faccia, come al solito, dell'Italia onesta.
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L'Ashton di Obama

"Cathy Ashton, alta rappresentante degli Affari esteri dell'Unione europea - ha tessuto entusiastiche lodi il Presidente Usa, Barak Obama, all'ultimo vertice della Nato - sta compiendo un lavoro davvero straordinario".
Il Presidente Usa Barak Obama ha, evidentemente, notizie segrete passategli da qualche 007 della Cia o da qualche funzionario di ambasciata. Quello che sanno tutti, infatti, è che Cathy Ashton, fino ad oggi, si è distinta, nel suo ruolo all'interno dell'Unione europea, per due azioni tutt'altro che encomiabili. La prima è quando, per i suoi uffici, ha scelto un palazzo con il fitto di un milione di euro al mese. La seconda è quando, mentre autorità responsabili di ogni organizzazione e di ogni Paese volavano ad Haiti distrutta dal terremoto, lei ha approfittato per volare a trascorrere qualche giorno nella sua dimora baronale nel Lancashire. "Noblesse oblige", certo, ma che c'azzeccano - come direbbe Tonino Di Pietro - le entusiastiche lodi del Presidente Usa Barak Obama?
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domenica 5 dicembre 2010

Uranio impoverito: già 189 soldati morti, nessun responsabile in carcere

"Sono arrivati a 189 i morti e a 2540 i malati - secondo i dati dell'Osservatorio dell'ex maresciallo Domenico Leggiero - tra i soldati che, nelle varie missioni all'estero, sono stati lasciati cinicamente a contatto con l'uranio impoverito sprigionatosi da bombe di aerei e da proiettili di cannoni".
Quasi 200 morti, dunque, e più di 2500 malati. Ma nemmeno uno - uno soltanto tra quanti hanno lasciato indifesi, troppo a lungo, i nostri soldati esposti all'uranio impoverito - nemmeno uno carcerato. Né tra certi alti comandi militari che a suo tempo, a differenza degli alti comandi militari di altri Paesi, non hanno preso alcun provvedimento. Né tra certi pur famosi esperti sanitari che, più di una volta chiamati ad esprimersi sul nesso uranio impoverito-malattie-morti, questo nesso hanno sentenziato non esserci. Con tanti saluti a tutti coloro i quali continuano a cianciare - dall'alto di scranni, di cattedre e di tribune - di una Giustizia giusta e di una madre Patria.
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Quel Carlo "Paperone" di Svizzera

"L'ingegner Carlo De Benedetti - ha fatto conoscere la rivista "Bilanz" - è, con il suo miliardo abbondante di euro, tra i dodici cittadini stranieri "new entry" nella classifica dei "Paperoni" svizzeri".
Applausi scroscianti, all'ingegner Carlo De Bendetti, per il suo eccezionale risultato personale che permette, all'Italia, di collocarsi in così ottima posizione nella classifica della "Paperopoli" elvetica. Resta, tuttavia, una curiosità da "Bar dello sport fiscale": su quel miliardo lì, l'ingegner Carlo De Benedetti, le tasse le paga allo Stato svizzero, allo Stato italiano o a nessuno dei due?
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Casinate

"La politica dei tagli praticata da TremoGiustificanti è stata sbagliatissima - ha dichiarato il segretario dell'Udc, Pierferdinando Casini - ma lui potrebbe fare il prossimo Presidente del Consiglio".
Ognuno, certo, è libero di dichiarare tutto quello che vuole. In questo caso, tuttavia, è come se il Pierferdy avesse ad esempio dichiarato: "Il professore di calcolo non sa fare neppure le addizioni e, però, facciamogli fare il preside della Facoltà di matematica". Il che, evidentemente, sarebbe una clamorosa contraddizione. Anzi, con tutto il rispetto, una emerita cavolata. A meno che il Pierferdy non ambisca a fare, nel suo trasognato Governo Tremonti, il ministro dell'Economia. E perché no? In effetti lui, anche se molto a modo suo, i numeri continua a mostrare di saperli dare.
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Nessun contributo alle "mutande nere"

"Macché contributo alla maratona - se n'è uscito, a Padova, il consigliere provinciale della "Lega" Pietro Giovannoni - tanto vincono sempre africani in mutande".
Bisogna capirlo: lui darebbe anche un miliardo, se a vincere la maratona di Padova fosse - invece che un africano in mutande - un leghista in canotta.
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giovedì 2 dicembre 2010

I conti di Pierferdy senza l'oste

"Pierferdinando Casini - hanno confidato alcuni esponenti dell'Udc - ha clamorosamente ignorato gli inviti della Chiesa a non favorire crisi politiche pericolose, ha confermato l' intenzione di presentare una sua mozione di sfiducia al Governo e sta continuando a lavorare per un'alleanza con Fini e Rutelli in vista, anche, di nuove imminenti elezioni".
Auguri, ci mancherebbe altro, al "duro" Pierferdinando Casini. Solo che lui, pur considerato uno dei politici più furbi su piazza, sembra non avere considerato che tutto è difficile, alle volte impossibile, senza avere fatto prima i conti con l'oste. Soprattutto con un oste, non certo da poco, di nome Santa Romana Chiesa. Chi darà i voti a Pierferdy, infatti, se non glieli daranno neppure preti, frati, suore e pie donne?
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La chiusura del "ponte"

"La Camera dei deputati - su richiesta dell'onorevole Bocchino subito accolta da tutti i gruppi parlamentari - rimarrà chiusa fino al 13 dicembre".
La motivazione addotta? Evitare scontri che potrebbero aprire una crisi prima dell'indispensabile approvazione della "finanziaria". La motivazione più verosimile? Andare a rilassarsi davanti a un caminetto acceso, castagne e buon vino accanto, per il "ponte dell'Immacolata". Tanto - si sa - l'Italia non ha problemi urgenti e seri. L'Italia, come il cielo, può attendere.
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Se Silvio è il migliore amico...

"Silvio Berlusconi - ha tenuto a dichiarare pubblicamente il Segretario di Stato Usa, Hillary Clinton - è il nostro migliore amico".
Può darsi pure che Hillary Clinton abbia parlato sinceramente. Allora, però, una domanda: se la diplomazia americana - "spiate Wikileaks" alla mano - ha dato di Silvio Berlusconi giudizi così negativi, sarà interessante leggere fino in fondo quali giudizi saranno stati dati ai peggiori nemici Usa.
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mercoledì 1 dicembre 2010

Pallonari e precari

"L'11 e il 12 dicembre - ha fatto sapere l'Associazione dei calciatori italiani - sciopereremo: non scenderemo in campo per giocare le partite".
Il motivo principale di questa decisione? I calciatori non vogliono essere più trasferiti ad altre società d'ufficio - senza, cioè, anche il loro consenso - pur avendo garantiti lo stesso stipendio, gli stessi premi e la stessa importanza della squadra che sono chiamati a lasciare. Come dire: "Inter, Milan, Juventus, Roma, Lazio, Napoli, Fiorentina, Dio me le ha date, guai - se io non concordo - a chi me le tocca". E gli interessi delle società che li riempono d'oro? "Chissenefrega". Il che potrebbe essere anche condivisibile, se quello che i calciatori straviziati richiedono fosse già applicato per le altre categorie di lavoratori di gran lunga meno fortunati di loro. Non solo: se non ci fossero, soprattutto, migliaia e migliaia di giovani precari che - pur di avere un lavoro sicuro e, certo, tutt'altro che strapagato come quello loro - sarebbero disposti a trasferirsi perfino da Torino a Sgurgola, da Milano a Canicattì, da Roma a Codroipo. E allora, signori pallonari, buono sciopero e tanti auguri. Ma senza un minimo di comprensione e di solidarietà da parte di tutti quelli che in testa hanno il cervello e non una sfera di cuoio. E, in particolare, da parte di tutti quelli che, di lavoro, hanno ben altri problemi. Problemi seri. Problemi veri. Problemi, troppe volte, addirittura di sopravvivenza.

Crisi buone e crisi cattive

"Non bisogna mai sprecare - aveva detto, un anno fa, il Segretario di Stato Usa, Hillary Clinton - una buona crisi che può avere un impatto positivo sulla questione del clima".
Giusto. Ma la crisi piombata sugli Usa con le rivelazioni nei "files" di Wikileaks non è stata, purtroppo, una buona crisi. Non lo è stata, proprio, perché non ha avuto un impatto positivo sul clima, sul clima diplomatico Washington-resto del mondo. E allora, essendo stata tale, sarà ora interessante vedere in qual modo Hillary Clinton riuscirà a sprecarla. A gettarla nei bidoni-dimenticatoio. A disperderla in un difficile nulla.
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sabato 27 novembre 2010

Lory 2

"Tu che pensi, che immagini, tu che trasformi la realtà in sogno": è l'inizio della poesia che Lory Del Santo ha dedicato a Silvio Berlusconi e che ha declamato, languida, in una trasmissione su Radio 2".
Su Radio 2, dunque, Lory 2. Solo pochi giorni fa, infatti, aveva esordito in prosa con il proporsi a Berlusconi come "eccelsa e fantastica first lady". Visto che la sua prosa non ha però "stregato" Berlusconi, eccola allora riprovarci, fortemente determinata, questa volta in poesia. Farà finalmente breccia o anche i suoi versi ruffiani svaniranno in un malinconico nulla? Chi la conosce bene, comunque, assicura che, se proprio dovesse andare a vuoto anche questo pindarico tentativo, lei non si scoraggerebbe più di tanto. Magari, chissà, starà già mettendo a punto un'altra mossa tentatrice: dopo la prosa e la poesia, la musica. Andare a cantare una serenata d'amore, cioè, sotto il balcone del desiato Silvio. In bocca al lupo...

Tentato omicidio

"Ero a Roma per lavoro - ha raccontato la signora Francesca Vancheri di Teramo quando, essendo al secondo mese di gravidanza, ho accusato dei disturbi, mi sono rivolta all'ospedale "Pertini" e qui, dopo una ecografia, mi è stato detto che il bambino in grembo era morto e che io avrei dovuto sottopormi ad un raschiamento".
Ma poi che cosa è successo? Che la signora Vancheri, perplessa, è tornata a Teramo, si è rivolta al suo ginecologo e questi le ha assicurato che il bambino era perfettamente sano e che i disturbi da lei accusati erano stati causati da un evento già positivamente risoltosi. Ora, dunque, sarebbe auspicabile che chi aveva emesso quella terribile diagnosi all'ospedale "Pertini" di Roma - decretando la morte di un esserino invece in piena salute - fosse allontanato, almeno per qualche tempo, da funzioni che, evidentemente, non gli sono consone. Obbligandolo a riaprire i libri universitari e a ripetere, soprattutto, gli esami fondamentali. Non solo: facendo anche attenzione che non decida di mantenere indosso il camice bianco, nel frattempo, dedicandosi alla medicina e alla chirurgia veterinaria. Perchè anche gli animali sono esseri viventi e vanno difesi.
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Stefania e lo "scudo dell'anemia"

"Stefania Nobile - si è saputo - quella Stefania Nobile che, insieme con sua madre Wanna Marchi, ha trascorso anni a truffare migliaia e migliaia di persone in una trasmissione televisiva e che avrebbe dovuto scontare per questo 11 anni e 4 mesi di reclusione, ha ottenuto dal Tribunale di sorveglianza di Bologna, dopo solo neppure due anni, i più comodi arresti domiciliari".
Il fatto è quantomeno stupefacente. Come stupefacente è la motivazione del provvedimento: Stefania Nobile, poverina, non avrebbe potuto rimanere ancora in carcere perché afflitta da anemia e da artrite reumatoide. Due patologie che - come tutti ricorderanno - non si erano mai manifestate durante le sue effervescenti, vigorose ed atletiche comparsate truffaldine in tv. Sono sopraggiunte durante quei pochi mesi di carcere oltretutto "soft"? Può darsi di sì, per carità, visto che l'Italia è il Paese delle sorprese più inimmaginabili e incredibili. E, comunque, un'altra domanda non da poco: come trascorrerà le sue giornate chiusa in casa, ora, la spumeggiante signora? L'augurio, naturalmente, è che non trovi di nuovo il mezzo per "magheggiare" o "streghizzare" in qualche modo. E che i giudici del Tribunale di sorveglianza di Bologna, così solleciti a sorvegliarle ieri anemia ed artrite in carcere, si ricordino di sorvegliarle, oggi, se e come sta curando, in casa, quelle e non altro.
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Calciatori vampiri?

"Il calciatore Luis Suarez - è giunta notizia da Amsterdam - ha morso sul collo il suo diretto avversario Ormal Bakkal".
La partita che ha registrato questo episodio non era "Vampiri"-"Viventi", ma "Aiax"-"Psv Eindhoven" del campionato di calcio olandese.
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Figo Luis e Silvio il "figo"

"A me - ha confidato il fuoriclasse del pallone Luis Figo - Silvio Berlusconi sta davvero simpatico".
Sembra che Silvio Berlusconi, messo al corrente della confidenza, abbia così commentato: "Lui è Luis Figo, ma io sono Silvio il "Figo". E tra "fighi" ci si sta, naturalmente, simpatici".
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lunedì 22 novembre 2010

Sarà il web a decidere se dovrà nascere o no

"Apriamo questo sito web - ha lanciato il messaggio la coppia americana Alisha e Pete Arnold - perché ci diciate se dobbiamo tenere il bambino in gestazione da quattro mesi oppure ricorrere all'aborto".
Sulla liceità e sulla libertà di ricorrere all'aborto si possono avere, per carità, idee e convinzioni le più disparate ed opposte. Ma sulla opportunità, soprattutto etica, di ricorrerci o no solo dopo avere conosciuto il risultato di un sondaggio, un referendum, una sentenza via internet l'impressione, se non la certezza, è che si stia perdendo il senso della realtà reale e si stia precipitando nell'incognita di una realtà virtuale che tutto sembra ormai avvolgere e circondare. Ma, anche, l'impressione, se non la certezza, che sempre più umanità stia perdendo le sue sicurezze, il coraggio delle sue determinazioni e delle sue scelte. E vada sempre più navigando, non solo su internet, in un mare piatto e nebuloso, senza luce e calore di alcun sole, senza indicazione di alcuna stella polare. Al di là di tutto, comunque, resta il fatto desolante e sconvolgente: l'esserino nel ventre della confusa Alisha saprà soltanto da anonimi e sconosciuti navigatori di internet se il suo destino sarà quello di nascere oppure no: mamma e papà, la sua mamma e il suo papà, non sono stati capaci di decidetrlo, coscientemente e responsabilmente, da soli. E, perciò, ci hanno indetto su un referendum.
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Il futuro prossimo di "Comunione e liberazione"

"Gli obiettivi di "Comunione e liberazione" - si mormora nelle alte sfere del Vaticano - sono, oggi, il prossimo Papa e il prossimo Presidente del Consiglio italiano".
Incredibile? No, se - come si dice - le vie del Signore sono infinite. E se - come ama profetizzare lo scrittore Ferruccio Pirotti, autore del saggio "La lobby di Dio" - gli eccellentissimi cardinali di Santa romana chiesa sarebbero già orientati per Angelo Scola come prossimo Papa e gli italici elettori per Roberto Formigoni come prossimo Presidente del Consiglio. E, dunque, da "unicuique suum" (a ciascuno il suo) ad "omnia mea" (tutto mio). Tutto, cioè, alla potente lobby di "Comunione e liberazione".
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Le due Italie

"Gli italiani che guadagnano più di 100 mila euro l'anno - secondo gli ultimi dati in possesso del Fisco - sono appena 398 mila", ma in Italia - secondo gli ultimi dati dei più autorevoli istituti di ricerca - "nei primi dieci mesi di quest'anno sono state vendute più di 260 mila auto del costo di oltre 50 mila euro ognuna, nei registri nautici risultano iscritte più di 98 mila barche di oltre dieci metri, c'è più di un milione di case che valgono oltre un milione di euro ognuna".
Italia dei misteri? No: Italia degli evasori fiscali.
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Mondezze campane

"Il ministro salernitano Mara Carfagna - continuano a sguazzare le cronache - ha dato una definizione poco lusinghiera dell'onorevole di famiglia napoletana Alessandra Mussolini e l'onorevole di famiglia napoletana Alessandra Mussolini ha promesso di ripagarla ben più pesantemente".
Evidentemente, in Campania, la mondezza non sta soltanto nelle strade e nelle piazze.

Michelle prima di tutto

"Michelle Hunziker - questa la notizia risultata più letta, nella seconda settimana di novembre, sulle pagine del "Corriere della sera" - ha tentato di risollevare gli ascolti dello "Scommettiamo che" tedesco allargando vistosamente la sua scollatura e indossando una minigonna mozzafiato".
Michelle Hunziker in abiti succinti più degna di attenzione della crisi politica, dell'alluvione del Veneto, dello "scandalo immondizie" a Napoli, dei nuovi colpi inferti alla mafia e alla camorra, dell'epidemia di peste ad Haiti, di Sakineh sempre lì per essere lapidata, dell'insuccesso di Obama nelle elezioni americane di mezzo termine? Ebbene sì. Sì per ammissione dello stesso settimanale del "Corriere della sera", "Sette". E, allora, auguri. Non tanto al "Corriere della sera" per la qualità dei suoi lettori. Auguri a tanti italiani così. Auguri a questa Italia sempre più superficiale e becera. Stupida e irresponsabile.
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Ruby alla Corte costituzionale

"Quando i giudici della Corte di cassazione sono stati chiamati ad eleggere un membro della Corte costituzionale - hanno nascosto quasi tutti i giornali - uno di loro ha espresso la propria preferenza per Ruby, la bella ragazza marocchina al centro del nuovo scandalo attribuito a Silvio Berlusconi".
Piacerebbe a questo punto conoscere il nome, il volto, soprattutto il cervello di questo giudice di Cassazione. Ma, anche, se la reazione dei suoi colleghi sia stata di legittimo sdegno, di sorridente indulgenza o, addirittura, di sguaiato divertimento. I cittadini hanno il diritto di sapere, fino in fondo, chi sia chi è istituzionalmente chiamato ad emettere, solennemente, la parola definitiva a qualcosa di serio e di grave come un processo.
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mercoledì 17 novembre 2010

Il terreno dello scandalo

"In un terreno agricolo confiscato al boss mafioso Tano Badalamenti - ha scoperto l'Agenzia del Demanio a Palermo - è sorta, all'improvviso, una lussuosa villa".
Scandaloso - e, per certi versi, significativo - quello che è emerso dalle indagini condotte per accertare come tutto potesse essere accaduto. E' emerso, infatti, che gli eredi di Tano Badalamenti, infischiandosi della sentenza di confisca, hanno tranquillamente venduto il terreno agricolo. E chi lo ha tranquillamente acquistato? Lo ha tranquillamente acquistato la moglie del vicesindaco di Terrasini la quale, senza perdere un minuto, ci ha costruito la sua lussuosa villa. Nella quale continua tranquillamente a vivere, tuttora, l'intera sua famiglia. Alla faccia dell'italica legalità. E, anche, a testimonianza sconfortante che la mafia e i suoi amici continuano tranquillamente a fare il comodo e gli interessi propri.
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Le due facce di Luigi

"L'ex magistrato Luigi De Magistris - è la notizia - ha invocato l'immunità, in quanto europarlamentare dell' "Italia dei valori", per poter non rispondere di una querela presentata contro di lui dall'onorevole Clemente Mastella".
Ma l'ex magistrato Luigi De Magistris non si è sempre vivacemente schierato contro quel noto e controverso "legittimo impedimento" che dovrebbe consentire, alle massime autorità istituzionali, di non rispondere ad eventuali chiamate in giudizio durante l'assolvimento del loro ufficio? Certo. Ma evidentemente, per l'ex magistrato Luigi De Magistris, anche il "lodo salvapapaveri" - così come la legge - non va considerato uguale per tutti. Assolutamente legittimo per lui, assolutamente improponibile per tutti gli atri. Con il beneplacito della sedicente "Italia dei valori" e del suo raffinato monarca assoluto Tonino primo.
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Massidda il ricattatore

"Dopo cinque legislature - ha dichiarato, in una intervista al "Corriere della sera", il senatore sardo Piergiorgio Massidda, incerto se restare nella vecchia corte di Berlusconi o se trasmigrare nella nuova corte di Fini - quando il tuo voto pesa, puoi ricattare".
Nobile esempio di etica e, nello specifico, di etica politica. E, comunque, chi starà ricattando, in questi giorni, l'opportunista senatore Piergiorgio Massidda? Berlusconi per restare con lui o Fini per trasmigrare da lui? Più probabilmente, per dare fondo a tutta la sua ammirevole moralità, tutti e due insieme. In attesa di conoscere chi dei due sia disposto - invece che a sbattergli sdegnosamente la porta in faccia - ad accoglierlo in casa come una persona, ancorchè inaffidabile, da tenersi vergognosamenete cara.
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Una promessa o una minaccia?

""Il Grande fratello" - ha profetizzato il vicepresidente di "Mediaset", Pier Silvio Berlusconi - è la tv del futuro".
Sembra che molti abbiano accolto la profezia - purtroppo - come una promessa, ma che molti di più - per fortuna - l'abbiano paventata come una minaccia.
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Agenzia di viaggi Bruno Vespa

"Quello sull' "Orient express Venezia-Londra - ha confidato Bruno Vespa - è un viaggio senza tempo, meraviglioso e affascinante che consiglio di provare a tutti almeno una volta nella vita".
Sembra che, dopo questa preziosa confidenza del milionario signore di "Porta a porta", i biglietti per il meraviglioso e affascinante viaggio sull' "Orienti express Venezia-Londra" siano andati esauriti in poche ore. Acquistati, soprattutto, dalle centinaia di migliaia di disoccupati, di occupati "in nero", di precari e di pensionati che si sono convinti a spendere i loro noti introiti d'oro, almeno una volta nella vita, per quel magnifico "viaggio senza tempo". E che, ora, aspettano che il buon "zio Bruno" consigli loro qualche altro "itinerario da sogno". Come, ad esempio, quello per raggiungere il Polo e restare qualche giorno lì a vedere, per pochi spiccioli, le ancor più meravigliose e affascinanti aurore boreali.
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Annalena e le brave cicale

"La "Legge Bacchelli" che aiuta gli artisti anziani in difficoltà - ha scritto su "Panorama", in sintesi, Annalena Benini - è un diritto delle cicale spendaccione e, quindi, anche dello spendaccione Franco Califano".
Quanto va scrivendo da qualche tempo Annalena Benini, nella sua rubrichetta "Fuori ordinanza", è quasi sempre incomprensibile o privo di un senso logico compiuto. Questa volta, invece, ha reso tutto chiaro ed esauriente. Peccato che lo abbia fatto, però, per sostenere i non buoni diritti delle cicale spendaccione e per dimostrare la sua ignoranza della "Legge Bacchelli" che prevede giusti sostegni non per dissennati "artisti cicale", ma per "artisti formichine" loro malgrado caduti, per qualche serio motivo, in difficoltà. Una domanda, allora, legittima: ma chi ce l'ha messa lì, in quella rubrica, questa Annalena Benini che sarà pure una bella ragazza, ma che a scrivere - per dirla alla Di Pietro - non c'azzecca proprio niente?
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giovedì 11 novembre 2010

Stomaco peloso e stomaci vuoti

"Il Presidente dell'Ifad (International found for agricultural devolopment), Kanayo Felix Nwanze - ha denunciato l' "Italian insider", un giornale in lingua inglese che si pubblica a Roma - grava sul bilancio dell'ente con 245 mila euro per il suo stipendio, 400 mila euro per l'affitto di una lussuosissima mega-villa nella zona più bella dell'Appia antica e 197 mila euro per la sua personale guardia del corpo"
Riassumendo: 215 mila euro per lo stipendio più 400 mila euro per la villa più 197 mila euro per la personale sicurezza uguale 812 mila euro in totale. Ma, "mangiandosi" questi 812 mila euro del bilancio dell'Ifad, quanti poveri - soprattutto bambini - mister Kanayo Felix Nwanze lascia senza mangiare e, dunque, morire di fame?
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Walter Siti e "Mondadori" in cima alle classifiche

"La casa editrice "Mondadori" - si è saputo - ha informato lo scrittore e saggista Walter Siti che certi passi del suo ultimo libro erano da considerarsi un po' troppo "forti" nei confronti del Presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi".
Come ha reagito lo scrittore e saggista Walter Siti? Si è appellato alla coerenza propria e al rispetto doveroso della casa editrice per l'altrui libertà di pensiero e di espressione? Ha tenuto fermo, insomma, che quello era il testo in cui credeva e quello doveva dunque restare? Niente affatto. "La "Mondadori" ed io - ha fatto sapere tranquillamente lui stesso - abbiamo trovato un accordo tra gentiluomini". Quale accordo? Questo: l'accordo tra il gentiluomo scrittore il quale ha cancellato il "forte" che aveva turbato il gentiluomo editore e il gentiluomo editore il quale, avendo ottenuto dal gentiluomo scrittore il testo adeguatamente emendato, ha sbloccato il pagamento dei compensi. Ancora una volta, dunque, Walter Siti e la "Mondadori" in cima alle classifiche. Questa volta, però, in cima a quelle della censura più odiosa e dell'opportunismo più clamoroso.
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Unicredit da banca a bancarella

"Vorrei ritirare - dice, ad un impiegato allo sportello dell'Agenzia Unicredit in piazza Gentile da Fabriano a Roma, un vecchio cliente - un nuovo "carnet" di assegni". "Non posso darglielo - risponde l'impiegato - perché è stato necessario cambiare il nostro Iban, ci hanno ritirato i vecchi "carnet" e ce ne hanno consegnati pochissimi di nuovi tanto è vero che sono già finiti". "E allora?"
"Torni, allora, tra una settimana: dovrebbero avercene forniti degli altri".
Sempre meglio. L'Unicredit non è - con tutto il rispetto - la Banca di Canicattì, ma è una banca di dimensioni mondiali. E, dunque, è pazzesco che intanto non avverta in tempo i suoi correntisti della novità e poi che, quando i correntisti ignari si presentano agli sportelli, non sia in grado di fornirli dei loro "carnet" di assegni. Impedisca loro, cioè, di disporre liberamente del proprio denaro sul quale - come ben si sa - lucra già in modo abnorme. Ma, forse, tutto discende dai recenti ricambi al vertice dell'istituto. Mandato via Profumo, non c'è più profumo di Unicredit. E nemmeno, evidentemente, di chi dovrebbe controllare il buon andamento dell'organizzazione, perfino la più semplice e la più scontata. La cui faccia e il cui "curriculum" professionale sarebbe davvero interessante conoscere. Anche per sapere se Unicredit sta trasformandosi da banca a bancarella.
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sabato 6 novembre 2010

... E adesso si fa sotto Lory

"Mi piacerebbe diventare la "first lady" di Berlusconi - ha confessato, in una trasmissione tv, l'attrice-soubrette Lory Del Santo - saprei interpretare questo ruolo in modo eccelso, sarei fantastica, lo seguirei in tutti i gabinetti mondiali. Caro Silvio, sono a disposizione..."
Lory Del Santo, insomma, vorrebbe trasferire nella sua vita reale due pellicole cinematografiche da lei interpretate e, cioè, "La donna giusta" del 1982 e, poiché accenna al desiderio di seguire Silvio anche in tutti i gabinetti mondiali, "Pensione Amore, servizio completo" del 1979. Anche perché - potrebbe avere pensato - se ci hanno provato perfino una pugliese e una marocchina, posso a maggior ragione pensarci io che sono di Povegliano Veronese. Ad un particolare, tuttavia, l'attrice-soubrette sembra non avere dato il giusto peso. Il peso, appunto, dell'età: il genere femminile che Silvio predilige arriva, al massimo, ai 30 anni e lei, Lory Del Santo, di anni ne ha ormai 52. Almeno 22 anni, dunque, fuori con l'accuso. Ma non si scoraggi: se ora, all'improvviso, le scappa proprio di accasarsi con qualche repubblicano istituzionale - e non più con qualche sceicco o con qualche più o meno celebre "velino" dello spettacolo e dello sport - potrebbe sempre rivolgere la sua dichiarazione d'amore ad un altro politico (ce n'è, ce n'è) di intense passioni. Ripassando, magari, le scene di un altro film da lei interpretato nel 1981 e, cioè, "L'onorevole con l'amante sotto il letto". "Fist lady", certo, sarebbe cosa ben diversa. Ma meglio che niente...
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martedì 2 novembre 2010

Travi e pagliuzze

"Berlusconi - ha scritto "Famiglia cristiana" - è sessualmente malato". "Sobrietà personale e decoroso rispetto di ciò che rappresenta dovrebbero essere - ha insistito "Avvenire" - dovere minimo di un premier". "Quando si ricoprono incarichi di visibilità - va ripetendo il cardinale Angelo Bagnasco - il contegno deve essere indivisibile dal ruolo". "Se fosse vero tutto quello che si è detto - ha affondato, a sua volta, l'arcivescovo di Chieti e Vasto, Bruno Forte - dovremmo chiederci che cosa stia succedendo a questo Presidente e perché non dimostri di essere, come dovrebbe, al servizio e a difesa della dignità delle persone soprattutto deboli".
Si scelga pure come possibilità - in attesa, naturalmente, che gli organi competenti accertino come davvero sia andato il "fatto Presidente Berlusconi-giovane marocchina Ruby"- che tutto si sia svolto per il peggio. E allora, sempre come possibilità, parole sante quelle di condanna del mondo cattolico. Solo che verrebbe da chiedersi da che pulpito vengano quelle sante parole e quelle severe prediche. Perché - come è noto anche a "Famiglia cristiana" - se Berlusconi potrebbe essere davvero "sessualmente malato," certamente sessualmente malati cono stati individuati e denunciati perfino dei vescovi oltretutto pedofili. Perché - come dovrebbe sapere bene anche "Avvenire" - "sobrietà personale e rispetto di ciò che si rappresenta" sono state due qualità vergognosamente ignorate (parola di vittime soprattutto minorenni e di magistrati inquirenti) da troppe persone chiamate a rappresentare la Chiesa e a tenere fede al giuramento della castità. Perché - come non dovrebbe dimenticare l'arcivescovo Bruno Forte - prim'ancora che un Presidente del Consiglio, proprio gli ambasciatori di Dio in terra dovrebbero essere, senza le tante eccezioni venute clamorosamente alla luce, "al servizio e a difesa della dignità delle persone soprattutto più deboli"(a cominciare dai bambini). Ma, evidentemente, proprio in un momento in cui la Chiesa è in gravissimo imbarazzo per gli scandali sessuali che hanno coinvolto tanti suoi rappresentanti e che sono stati denunciati un po' in tutto il mondo, nulla di meglio che appigliarsi a vicende laiche più o meno autentiche, più o meno gonfiate, più o meno strumentalizzate. Con tante autorevoli benedizioni al severo ammonimento del Cristo: "Ipocrita, togli prima la trave dal tuo occhio e allora potrai vederci bene nel togliere la pagliuzza nell'occhio del tuo fratello".Amen.
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Vecchio notaro addio

"Il concorso per notai - è esplosa la bomba - è stato sospeso, a Roma, per irregolarità riscontrate durante la prova".
Irregolarità nel concorso per notai? Proprio così. E allora, tra poco, non ci si potrà più fidare neppure della propria madre.
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venerdì 29 ottobre 2010

Solo "ragioni tecniche"

"Negli Usa - è arrivata notizia - alt alla pena di morte".
Gli Usa, dunque, hanno finalmente deciso di porre fine alle barbare esecuzioni? Macché. L'alt è stato dato non per ragioni di civiltà e di umanità, ma solo per "ragioni tecniche". Perché la ditta che fornisce una delle tre sostanze per il "cocktail della morte", il penthotal, ha finito le sue scorte e ci vorranno almeno cinque mesi per riprendere regolarmente le forniture al boia in forzata attesa.
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Emma tra il dire e il fare

"La Oksar, che è una ditta del "Gruppo Marcegaglia" - hanno denunciato i sindacati - è stata multata di 5500 euro, dall'Ispettorato del lavoro di Bologna, per avere sottoscritto un appalto irregolare con un'azienda di Catania".
Sarebbe interessante conoscere se la dottoressa Emma Marcegaglia, così pronta a bacchettare a destra e a sinistra dalla sua poltrona di presidente di Confindustria, si sia pentita almeno un po' di questo peccato tutt'altro che veniale. Anche se, mutuando da un vecchio proverbio, potrebbe essere colta l'occasione per ammonire "fa' quel che presidente dice e non quel che presidente fa".
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martedì 26 ottobre 2010

Arroganza + ingratitudine = Sergio Marchionne

"Fiat potrebbe fare di più - ha dichiarato in una intervista in tv l'amministratore delegato Sergio Marchionne - se potesse tagliare l'Italia".
Domanda: ma perché la Fiat, ogni volta che si è trovata in difficoltà ed è entrata in crisi, non è andata a mendicare finanziamenti e aiuti miliardari in Polonia, in Brasile e nel Nord America? Senza i ripetuti interventi dello Stato italiano, fino ad oggi, Sergio Marchionne non solo non avrebbe potuto continuare a costruire quella forte azienda che ha: non avrebbe potuto continuare ad acquistare, neppure, i suoi arroganti maglioncini neri.
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Digiuni e digiuni

"Quest'anno - ha deciso il Parlamento europeo - a meritare il "Premio Sakharov" sarà Guillermo Farinas".
Che cos'è il "Premio Sakharov"? E' un prestigioso riconoscimento per chi dedichi la sua vita in difesa dei diritti umani e delle libertà politiche. Chi è Guillermo Farinas? E' un noto dissidente cubano, 48 anni di cui 11 trascorsi in carcere, 23 lunghi e veri scioperi della fame che lo hanno consumato fisicamente. Ben altro, quindi, di certi pseudodigiunatori di casa nostra con la vocazione della recita teatrale. Ma soprattutto, appena terminata la recita, con la frenetica corsa alla trattoria più vicina per "farsi" un' "amatriciana", una "fiorentina" più un robusto "tiramisu". E chi se ne frega del "Premio Sakharov".
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Cinismo e stupidità oltre ogni argine

"Anche questa domenica trascorsa - hanno riferito i giornali - centinaia e centinaia di persone hanno invaso e fotografato i vari luoghi toccati dalla tragedia di Sarah Scazzi".
A nulla è valsa, dunque, l'ordinanza del sindaco che aveva disposto, proprio per fermare questo "turismo dell'orrore", la chiusura di mezza Avetrana. Ma era, purtroppo, da prevedersi. Per opporsi al cinismo e alla stupidità di certi italiani non basterebbe neppure un articolo della Carta costituzionale.
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Quale Dio?

"Per risolvere il problema delle immondizie - ha sorprendentemente dichiarato il sindaco di Napoli, Rosa Russo Iervolino - non resta che confidare in Dio".
Dubbio: il Dio della Bibbia che sta nell'alto dei cieli o l'autodefinitosi dio che sta a Palazzo Chigi?
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giovedì 21 ottobre 2010

Le due facce di Viviane

"Le espulsioni dei rom disposte in Francia dal Presidente Nicolas Sarkozy - ha tuonato la Commissaria europea alla giustizia, Viviane Reding - sono come le deportazioni naziste di settant'anni fa".
Ognuno, naturalmente, è libero di giudicare questo tuono giusto, ingiusto o, magari, soltanto esagerato. C'è comunque, dietro al clamoroso fragore della Commissaria Reding, un fatto di non poco conto. La Commissaria Reding è cittadina lussemburghese e in Lussemburgo i rom non vengono in effetti espulsi più o meno nazisticamente, ma soltanto perché più o meno nazisticamente è severamente vietato loro di entrare. Così come, anche, a qualsiasi cittadino rumeno o bulgaro. Ma non risulta che per un fatto così di non poca importanza, la Commissaria Reding abbia mai fieramente tuonato. E nemmeno timidamente sussurrato, magari a mezza bocca, "Lussemburgo, vergogna".
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Redditi e redditi

Rispetto al 2005 - ha fatto conoscere l'Istat - il reddito dei parrucchieri e dei barbieri titolari è aumentato del 34,08%".
Felicitazioni vivissime, dunque, per coloro i quali sono lì a modellare quanto è sopra le nostre teste. Ma, per legittima curiosità, quanto è aumentato il reddito - nello stesso periodo di tempo - di coloro i quali sono lì a modellare quanto è dentro le nostre teste e cioè, ad esempio, dei docenti universitari? Appena - sempre secondo l'Istat - del 4,41%. Incredibile e, con tutto il rispetto per i parrucchieri e i barbieri titolari, inaccettabile. Perché una messa in piega sarà pure importante, ma ancor più importante dovrebbe essere considerata una messa in condizione di un giovane di entrare preparato nella società e nel mondo del lavoro. E sarà pure importante un taglio di capelli, ma ancor più importante dovrebbe essere considerato il taglio di un'ignoranza con la quale un giovane, ormai sempre più frequentemente, si presenta all'ingresso di una facoltà universitaria. Ma tant'è: un'altra clamorosa testimonianza del sopravvento dell'apparire sull'essere. E l'Italia va. Anzi, non va.
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Geni

"Nel curriculum del nuovo vicecapo di Gabinetto al Consiglio regionale del Lazio, Giacomo D'Amico - secondo un esposto presentato alla Corte dei conti dall'onorevole Ivano Peduzzi - si legge che lui, il nuovo vicecapo di Gabinetto, iscrittosi alla facoltà di medicina a fine 2005, si è poi laureato a dicembre del 2006".
Un anno, dunque, per apprendere quantoCorsivo il normale corso di studi universitario prevede doversi apprendere in cinque anni (salvo specializzazioni). Ma, allora, due considerazioni. Una inevitabilmente ironica: il nuovo vicecapo di Gabinetto al Consiglio regionale del Lazio è (fortunatissima la Presidente Polverini) un esempio rarissimo, anzi unico, di genio della medicina. Un'altra inevitabilmente consolatoria: meno male che il dottor Giacomo D'Amico è andato ad operare in una Regione invece che in un ospedale.
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Politico di sinistra, ballerino di destra"

"Ballerei entusiasticamente un valzer con Gabriella Carlucci - ha confessato, in una trasmissione Rai, l'onorevole pd Piero Fassino - un tango con Mara Carfagna, una polka con Maria Stella Gelmini, una hullygully con Stefania Prestigiacomo e un rock and roll con Giorgia Meloni".
Ma come mai questo sorprendente e irrefrenabile desiderio del ballerino pd Piero di scatenarsi nella danza con tutte colleghe di centrodestra? Mistero gaudioso in attesa di essere, prima o poi, da lui stesso o da qualcuno svelato. Anche se, intanto, una domanda non può essere evitata: possibile che, nel suo partito e nell'intero centrosinistra, nemmeno Rosy Bindi sia capace di esibirsi, almeno, nel "ballo della mattonella"?
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Auto blu

"Ma perché - si è chiesto, in una e-mail, Federico De Angelis - le auto di servizio degli "Italiani che contano" sono, quasi sempre, di produzione straniera?"
Si potrebbe azzardare questa ipotesi: forse, nel colore della carrozzeria, sono più blu di quelle prodotte in Italia.
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Vita da cani

"Anche i cani - secondo uno studio pubblicato sul periodico "Current Biology" - possono preoccuparsi e diventare addirittura pessimisti".
Meno male che non hanno cani - tanto per dire - Silvio Berlusconi, Gianfranco Fini, Pierluigi Bersani e Beppe Fioroni. Meno male perché, vivendo l'attuale situazione dei loro "padroni", potrebbero magari, al colmo della preoccupazione e del pessimismo, uscire di casa e andarsi a buttare, poveretti, sotto una macchina di pasaggio.
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martedì 5 ottobre 2010

Clown in politica

"Nelle recenti elezioni per la scelta dei deputati nei ventisette Stati federali - è giunta notizia dal Brasile - il clown Tiririca ha ottenuto più di un milione di voti ed è stato eletto in Parlamento".
Ma che nuova c'è? Tanti altri clown (anche se in giacca e cravatta) continuano ad essere eletti in Parlamento, già da tempo, qualche meridiano più ad est.
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Dalle Fosse Ardeatine al mercato

"L'ex ufficiale delle Ss Erich Priebke - per disposizione del Tribunale di sorveglianza - può uscire quotidianamente di casa, benché agli arresti domiciliari, il tempo necessario per "provvedere alle sue indispensabili esigenze di vita". Come, ad esempio, andare a fare la spesa".
Fortunato. Quando lui è stato in servizio permanente effettivo nelle Ss, le persone che metteva agli arresti (nemmeno ai domiciliari, ma in squallide celle) potevano uscire solo il tempo necessario per soccombere al loro destino di morte. Per essere fucilate. Come alle Fosse Ardeatine.
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domenica 3 ottobre 2010

Capriole 1

"Me ne vado dal Pd - ha dichiarato, in una intervista, il noto giovane industriale Massimo Calearo - perché lì vedo soltanto dei poveretti".
Silvio Berlusconi, in effetti, ha moltissimi euro di più.
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Capriole 2

L'ex prefetto Achille Serra - hanno riferito le cronache politiche - dopo avere iniziato la sua carriera politica in Forza Italia ed essere poi balzato sulla sponda opposta del Pd, è ora approdato nell'Udc di Pierferdinando Casini".
I "bookmaker" si sono già mobilitati: 1 euro di scommessa e 5 euro di vincita se - di qui a poco - l'ex prefetto Achille Serra approderà alla corte di Gianfranco Fini, 1 euro di scommessa e 10 euro di vincita se si presenterà con il cappello in mano ad Antonio Di Pietro, 1 euro di scommessa e 100 euro di vincita se smetterà di esibirsi in furbesche capriole politiche.
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Da somaro a discalculico

"Chi da oggi avrà difficoltà, a scuola, con le tabelline e con l'elaborazione dei numeri - ha approvato all'unanimità la Commisione cultura del Senato - potrà chiedere di essere riconosciuto, dal Servizio sanitario nazionale, come malato di discalculia".
In poche e più semplici parole. Chi non si applicava in matematica, fino a ieri, era giustamente riconosciuto come un somaro. Da oggi, invece, chi non si applicherà verrà buonisticamente riconosciuto come discalculico. Come cambiano i tempi, signora mia. E anche la scuola.
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Cellulari dall'universo

"A venti anni luce da noi - hanno fatto conoscere gli astronomi Steve Vogt e Paul Butler - c'è un pianeta che ha la possibilità, al cento per cento, di avere sviluppato la vita".
Complimenti ai due bravissimi astronomi, ai loro strumenti potentissimi e ai loro difficilissimi calcoli. Quando però - sempre loro - affermano che il pianeta si chiama "Gliese 581", chi ha dato loro questa informazione? Un qualche ET al cellulare?
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giovedì 30 settembre 2010

L'Iran di Sakineh

"Sakineh Ashtiani - hanno fatto sapere le autorità iraniane - non verrà più lapidata".
Le autorità iraniane, dunque, hanno finalmente ceduto alle pressioni del mondo civile in favore di Sakineh? Secondo loro sì in quanto hanno deciso che, invece di lapidarla, la impicheranno soltanto.
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Stupri

"Lei - ha detto l'onorevole Antonio Di Pietro, nel suo intervento alla Camera di giovedi 29, al Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi - è uno stupratore della democrazia".
Sarà la storia, ovviamente, a confermare o a smentire questo giudizio. Intanto, però, la realtà di ogni giorno sta a dimostrare, in modo clamoroso, come l'onorevole Antonio Di Pietro sia uno stupratore della lingua italiana.
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Il pianto del pallonaro Raymond

"Raymond Domenech, il commissario tecnico della nazionale di calcio francese uscita con le ossa rotte dai recenti mondiali in Sudafrica e, per questo, licenziato in tronco per inefficienza - hanno riportato i giornali d'Oltralpe - ha chiesto, allo Stato, un assegno di disoccupazione di 5600 euro".
Ma Raymond Domenech non ha appena ricevuto, tra stipendi 2010 e liquidazione finale, più di un milione di euro dalla Federcalcio francese? Certamente. Però lui, ora, sostiene di essere un povero disoccupato. E non si vergogna di pretendere, dallo Stato, quello che lo Stato trova già difficile dare a chi davvero, rimasto senza lavoro non per sua colpa, non ha di che tirare avanti. Soprattutto perché, a differenza del commissario tecnico pallonaro, non ha grossi tesori depositati in banca o chissà dove investiti. E, allora, non sarebbe proprio male che lo sfrontato Raymond, per restare nel suo campo, fosse dichiarato in netto "fuorigioco". E ricevesse un bel "cartellino rosso". Rosso vergogna.
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martedì 28 settembre 2010

Pazienze

"La pazienza nei confronti del Governo - ha dichiarato Emma Marcegaglia, presidente della padronale Confindustria - sta ormai finendo".
Dichiarazione magari legittima. Un fatto, tuttavia, è incontestabile: la pazienza dei lavoratori, nei confronti della padronale Confindustria, è già finita da moltissimo tempo.
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Educazione alla Saad

"Picchiare la propria moglie - ha religiosamente sentenziato, in una intervista alla televisione egiziana Al Naas, il predicatore Saad Arafat - è cosa sacrosanta sia agli occhi di lei sia, soprattutto, a quelli di Allah".
Il "buon predicatore", tuttavia, non si è fermato a questa religiosa sentenza. Ha ritenuto suo dovere ammonire i suoi "fedeli" come la moglie vada correttamente picchiata. Se con le mani nude, senza comunque ficcarle le dita negli occhi e segnarla con le sberle sul viso. Se - meglio - con un bastone, senza comunque romperle le ossa, senza spaccarle i denti, senza sfigurarla e senza andare oltre i dieci colpi dati energicamente, ma non uno di seguito all'altro. Perché - ha spiegato sempre il "buon predicatore" - lo scopo del santo pestaggio non è quello di farle del male, ma quello di educarla alla disciplina che mostrasse di non avere o di non osservare. Il tutto, come al solito, nel nome di Allah. Allah il misericordioso.
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Contraddizioni Usa

"Gli Stati Uniti - come si legge ogni giorno nei giornali d'Oltreoceano - continuano a battersi perché l'iraniana Sakineh Ashtiani, accusata di avere complottato per uccidere il marito, non venga condannata a morte".
Battaglia, naturalmente, giustissima e civilissima. Peccato tuttavia che, nel frattempo, gli Stati Uniti abbiano addirittura giustiziato proprio in questi giorni, con una iniezione letale in un carcere della Virginia, quella Teresa Lewis, anche lei accusata di avere complottato per uccidere il marito, ma alla quale era stato riconosciuto, perfino nella sentenza di condanna di circa otto anni fa, un quoziente di intelligenza molto basso. Ma non è la prima volta e non sarà, verosimilmente, neppure l'ultima: agli Stati Uniti, infatti, capita sempre più spesso di predicare bene e di razzolare male. Molto male. Malissimo.
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Dal "Ristorante del cambio" al cambio del ristorante

"I proprietari del famoso "Ristorante del cambio" a Torino - è esplosa la notizia - sono stati arrestati per bancarotta".
Al famoso "Ristorante del cambio" torinese - come vuole la tradizione popolare e, più cautamente, la storia - si sarebbe praticamente costruita, principale protagonista il conte Camillo Benso di Cavour, l'unità d'Italia. Ma i tempi mutano e, con loro, uomini e fatti. Al famoso "Ristorante del cambio" torinese - secondo la Magistratura - ora si sarebbe clamorosamente avuta una inquietante testimonianza di come si stia costruendo, protagonisti un po' tutti, la disgregazione d'Italia. Una disgregazione, più che territoriale, morale.
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Bossi, Bondi e Gelmini

"Spqr - secondo l'ultima versione di Umberto Bossi - non andrebbe inteso come "Senatus populusque romanus", ma come "Sono porci questi romani"".
Di fronte a simile colta e raffinata nuova esternazione dell' Umberto, sembra che il ministro Sandro Bondi e il ministro Maria Stella Gelmini abbiano cominciato a sentirsi sul collo l'umido fiato padano. "Vuoi vedere - sembra si sia detto Bondi un po' spaventato - che il "senatùr" miri a sfilarmi il Ministero dei Beni e delle attività culturali?". E Maria Stella Gelmini: "Vuoi vedere che il "boss padano" miri invece a scalzarmi dal Ministero dell'Istruzione?" Peccato comunque - si fa, naturalmente, per dire - che non esista un Ministero del Cattivo gusto, della maleducazione e dell'arroganza: sarebbe stato suo, di Umberto Bossi, senza dover insidiare nessuno. Sarebbe stato suo, di diritto, fin dalla formazione di questo Governo in carica.
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mercoledì 22 settembre 2010

Dai guanti ai guantoni

"Negli ospedali di Messina - la prima volta il 26 agosto, la seconda nemmeno un mese dopo - alcuni ginecologi si sono violentemente "scontrati" in sala-parto e, intanto, i bimbi sono nati con lesioni gravi e sofferenze cerebrali".
Strano tic, quello di alcuni ginecologi messinesi. Entrando in sala-parto, sembra preferiscano indossare, invece dei guanti da chirurgo, i guantoni da pugile.
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...Ma c'è anche la "pacchia" ospedaliera

"In Calabria - si è saputo - c'è un ospedale che, pur avendo appena 20 posti-letto, mantiene un organico di 200 dipendenti. Dieci dipendenti, cioè, per ogni ammalato".
Ma, forse, è giusto così. Divisa la giornaliera attività ospedaliera in tre turni, per ogni turno, magari, tre dipendenti potrebbero occuparsi delle esigenze sanitarie di ogni singolo ammalato, altri sei potrebbero giocare con lui a "tresette" e uno potrebbe rimanere di guardia, ma per dare l'allarme se nel frattempo fosse in arrivo , a rompere la "pacchia", qualche pur improbabile ispezione della Regione o dello Stato.
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Scommesse "on line" 1

"Gli italiani - secondo una ricerca dell' "Associazione europea per lo studio del gioco" - spendono più di 39 milioni di euro al mese solo nel mercato delle scommesse "on line".
Domanda: ma perché spendono quei 39 milioni di euro in scommesse "on line" e, poi, lamentano di non avere più in tasca un euro , dal 20 al 30 del mese, nemmeno per comperarsi il pane e il latte?
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Scommesse "on line" 2

"Le scommesse "on line" - sempre secondo la ricerca dell' "Associazione europea per lo studio del gioco" - stanno ottenendo un vero e proprio "boom" tra i giovani dai 20 ai 35 anni".
Qui, però, sembra esserci qualcosa a non quadrare. Visto che - secondo le ultime statistiche - più del 60% dei giovani è disoccupato, sottopagato, retribuito "in nero" o miseramente precario, possibile che il restante scarso 40% non apprezzi la fortuna di avere un'"entrata" decente e finisca per giocarsela in scommesse e "poker" "on line"? Se davvero così fosse, ci sarebbe da essere di che seriamente preoccuparsi.
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Il Calisto caduto da cavallo

"A Calisto Tanzi, il maggiore responsabile di quel "crac Parmalat" che ha rovinato migliaia e migliaia di risparmiatori, è stato revocato per indegnità - su decreto del Presidente della Repubblica - quel titolo di "cavaliere del lavoro" che gli era stato attribuito, per dignità evidentemente supposte, il 2 giugno 1984".
Che cosa farà, ora, il Calisto caduto da cavallo così vergognosamente? Normalità vorrebbe che cominciasse a fare lo stalliere.
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giovedì 9 settembre 2010

Angela degli insulti

"Non escludo - ha esternato, in un "talk show", l'onorevole Angela Napoli - che senatrici e deputate siano state elette dopo essersi prostituite".
Può darsi pure, per carità, che qualche caso ci sia stato. Due cose, però. La prima: l'onorevole Angela Napoli non avrebbe dovuto incautamente generalizzare e, se proprio "le scappava", avrebbe dovuto fare coraggiosamente e correttamente, almeno, nomi e cognomi. La seconda: chi conosce fisicamente l'onorevole Angela Napoli sa benissimo che dalla sua generalizzazione, comunque, dovesse essere esclusa sicuramente lei.
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Tu sì, io no

"La terza carica dello Stato deve essere "super partes", non può dire "ora non parlo come Presidente della Camera"".
Lo vanno ripetendo in continuazione grandi e piccoli del Pdl, in questi giorni, nell'invocare la costituzionalmente impossibile cacciata di Gianfranco Fini dalla carica di Presidente della Camera. Il fatto, però, è un altro. Quella stessa identica frase - anzi proprio quella frase in quei termini lì - è stata pronunciata da Gianfranco Fini, nei confronti dell'allora Presidente Irene Pivetti, il 13 febbraio 1995. E allora, certo, Gianfranco Fini non può essere giustamente cacciato dalla sua carica a norma di Carta costituzionale, ma nulla e nessuno gli impedirebbe di dimettersi spontaneamente. A norma, almeno, di coerenza.
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Scorte fedeli

"Nonostante l'ex Presidente della Repubblica Francesco Cossiga sia deceduto il 17 agosto - continuano a registrare le cronache - la scorta dei carabinieri sotto la sua abitazione continua ad essere lì ventiquattr'ore su ventiquattro".
Il motto dell'Arma dei carabinieri - si sa - è "Nei secoli fedele". Allora, evidentemente, anche nel continuare a proteggere le persone che, purtroppo, se ne sono andate da questo mondo.
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domenica 5 settembre 2010

Ministro-cardinale 3-0

"Nel 2005 - secondo i convincimenti appena confermati dai magistrati del Tribunale dei ministri di Perugia - il Cardinale Crescenzo Sepe (allora Prefetto di Propaganda Fide) avrebbe venduto per appena tre milioni di euro a Pietro Lunardi (allora Ministro per le infrastrutture) un palazzetto di cinque piani (proprietà della Santa Sede) a via dei Prefetti a Roma. E l'allora ministro Pietro Lunardi avrebbe sbloccato, su richiesta dell'allora Prefetto di Propaganda Fide Cardinale Crescenzo Sepe, un finanziamento pubblico da due milioni e mezzo di euro per la ristrutturazione di un immobile di proprietà vaticana".
Lo scandaloso "do ut des" Cardinale-Ministro si commenta, ovviamente, da solo. C'è, tuttavia, un particolare curioso. L'allora Ministro Pietro Lunardi, alla fine dei giochi, si sarebbe dimostrato incredibilmente più abile del pur abilissimo Cardinale Crescenzo Sepe. Perchè, mentre lui si sarebbe messo in portafoglio un valore reale di almeno sei milioni di euro, il Cardinale avrebbe elemosinato appena due milioni e mezzo sull'unghia. Ma, forse, don Crescenzo Sepe non avrebbe potuto che comportarsi così: il suo titolo completo, infatti, è "Cardinale presbitero di Dio padre misericordioso". E la misericordia - cioè la profonda carità, la fraterna vicinanza, l'amorevole clemenza - devono per forza connotare le sue azioni e le sue omissioni. Anche, evidentemente, le azioni "pro ministri" e le omissioni "contra Santa Sede". Che, comunque, non avrebbe gradito perché, appena un anno dopo l' "interscambio in passivo", lo ha scaricato a Napoli nel ruolo di arcivescovo. Già qualcosa, in ogni modo, se si considera che l'allora Governo italiano - dopo avere sborsato due milioni e mezzo di euro pubblici allo Stato Vaticano - non ha avuto nulla da dire al suo ministro Lunardi che, con quella scandalosa operazione, in cambio si sarebbe portato a casa un bel mucchio di milioni di euro alla faccia dei contribuenti. Della buona amministrazione. Dell'etica politica.
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"Ryanair" al risparmio

"Per abbattere ulteriormente i costi della gestione della Compagnia aerea - se n'è uscito in una intervista il proprietario della "Ryanair", Michael O' Leary - potrei abolire il secondo pilota".
Certamente. In attesa che, con l'obiettivo di risparmiare ancora di più, decida di far volare i suoi aerei con il solo pilota automatico.
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Nero Marchionne

"Al "meeting" di "Comunione e liberazione" a Rimini - hanno raccontato le cronache - l'amministratore delegato della Fiat, Sergio Marchionne, non ha resistito al grande caldo in sala e si è dovuto togliere il suo abituale maglioncino nero".
Oddio, ma allora è rimasto con la canotta bianca? Nemmeno a pensarlo. Sergio Marchionne si è alzato, è sparito dietro le quinte e, dopo qualche minuto, è ricomparso con indosso una elegantissima "polo". Di colore, naturalmente, nero. E meno male che si sta andando, con le stagioni, verso giornate più fresche. Ché, se si fosse dovuto andare ancora avanti con quaranta gradi di temperatura, magari Sergio Marchionne - in uno dei tanti convegni - sarebbe stato costretto a vestire neppure più una "polo", ma addirittura una camicia. Una bella e fine camicia nera.
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venerdì 3 settembre 2010

L'autogol fatale di monsignore

"Monsignor Agostino Marchetto, segretario del Pontificio consiglio per la pastorale dei migranti - ormai è notizia ufficiale - si è dimesso dalla sua carica e le sue dimissioni sono state subito accettate da Papa Benedetto XVI°".
Come mai queste dimissioni improvvise di monsignor Agostino Marchetto dopo le sue ripetute e forti critiche nei confronti della politica del governo italiano sui respingimenti dei clandestini? Tutto nasce - ha fatto sapere lui - dalla sua volontà di dedicarsi esclusivamente allo studio della storia del Concilio vaticano secondo. In certi ambienti di Oltretevere, però, si dà un'altra versione: monsignor Agostino Marchetto, cioè, avrebbe platealmente ignorato l'ammonimento evangelico di non guardare la pagliuzza nell'occhio altrui prima di avere guardato la trave nell'occhio proprio. Di avere insomma accusato lo Stato italiano di non voler accogliere gli immigrati clandestini fingendo di dimenticare, nello stesso tempo, che lo Stato vaticano è oggi proprietario di ben 115 mila immobili (il 20% dell'intero patrimonio del nostro Paese) che, cristianamente, potrebbero essere messi a disposizione di questi poveri fratelli in arrivo, ogni giorno, dai Paesi più poveri. E che invece, affaristicamente, vengono locati - con rendite miliardarie - ad istituzioni pubbliche e private, italiane e straniere, oltre che a "big" della politica e dell'economia. Oppure vengono trasformati in alberghi e "residence", spesso esclusivamente per i soliti ricchi, con profitti da capogiro. Un vero e proprio autogol, dunque, quello di monsignor Agostino Marchetto. Un autogol che ha finito per metterlo fuori campo e fuori gioco. In panchina. A studiarsi meglio le ammonizioni e gli insegnamenti del Cristo. E a non gettare più improvvida luce sulle contraddizioni e sugli affari di Santa Romana Chiesa. Per omnia saecula saeculorum. Amen.
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Il "super partes" di Gianfranco

"Gianfranco Fini - hanno informato i giornali - si è sentito con Bersani, con Casini, con Rutelli e con Rosy Bindi sulle prospettive politiche dell'autunno e, in particolare, sul "programma giustizia" del Governo".
Ma Gianfranco Fini - comunque la si pensi sulla politica attuale e sulla politica a venire - non dovrebbe essere, in quanto Presidente della Camera, persona "super partes"? Al di fuori, per essere chiari, da ogni gioco politico? Dovrebbe, secondo la Costituzione, esserlo. E, invece, lui ha preso a sentirsi con segretari di partito grandi e piccoli, con esponenti a vario l ivello, perfino con Rosy "la santa bolscevica" e, magari, con il bue che ara i fertili campi molisani di Antonio Di Pietro. Ma, forse, non si comporta così per ignoranza della Suprema Carta. Potrebbe comportarsi così, semplicemente, per ignoranza del latino. Ritenendo che "super partes" non significhi "al di sopra delle parti", equidistante, obiettivo, neutrale. Ma significhi, magari, "parti da super", su di giri, a razzo, senza badare alle regole, passando anche con il "rosso". E comunque chissà, in questo caso, se si stia trattando di partenze per la tangente o per ruoli, secondo lui, più consoni e più prestigiosi. La storia, paziente, sta aspettando di registrare, di lui, anche questo.
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venerdì 27 agosto 2010

Monsignor violenza

"La "tessera del tifoso" - ha predicato monsignor Claudio Pagani, presidente della "Clericus cup" e consulente ecclesiastico nazionale del "Centro sportivo italiano" - nasce male e avrà vita breve".
Ancora una volta, dunque, "entrata a gamba tesa" di un attaccante di Oltretevere durante un'azione della squadra di Governo. Entrata, insomma, da "cartellino rosso". Rosso cardinale. E comunque, al di là della scorretezza plateale di monsignor Pagani, una domanda: a lui piace che, ormai in occasione di quasi tutte le partite di calcio, i delinquenti travestiti da tifosi vadano allo stadio non per assistere alla partita, ma per aggredire a freddo la polizia, accoltellare avversari, bruciare auto, gettare bombe-carta ed altro dagli spalti? Se così, corra a confessarsi, ma, soprattutto, corra dallo psichiatra. In attesa che qualche suo superiore faccia sapere che Santa Romana Chiesa - c'è da augurarselo - non la pensa come lui.
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