Benvenuti

"Fatti e misfatti" è una puntuale selezione di episodi e di protagonisti che in Italia - ma anche nel resto del mondo - si sono distinti, si stanno distinguendo o si distingueranno "in modo particolare" e che tuttavia sono stati, sono e saranno troppo spesso ignorati o sottovalutati dagli organi di informazione. Pane al pane, senza alcuna appartenenza politica, con il solo referente della verità. Una verità che potrà essere velata di una profonda amarezza o sostenuta da una feroce ironia, mai però intrisa di facile qualunquismo.

martedì 30 aprile 2013

Cinismo targato Rosario

"Il Governatore della Sicilia, Rosario Crocetta - è la notizia - si è trovato, spendi spendi, con le casse regionali completamente a secco e, così, ha deciso di fare qualche risparmio".
Ha deciso di farlo riducendo i favolosi stipendi suo, dei suoi assessori e dei suoi consiglieri? Con il piffero siculo. Ha deciso di farlo nemmeno riducendo, ma azzerando addirittura completamente il finanziamento di mezzo milione dei euro a quelle associazioni "no profit" le quali si sono assunte il delicato e nobile ruolo di assistere i malati terminali di cancro. Bravo Governatore Crocetta, dunque. Governatore del più spregevole cinismo.
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Enrico Letta emulerà Giorgio Napolitano?

"Il Capo dello Stato - con proprio decreto - ha dato un nuovo taglio alle spese del Quirinale: meno 15% per l'indennità di funzione del segretario generale, meno 12% per le indennità dei consiglieri, meno 5% per le indennità del personale".
Nuovo atto di responsabilità del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano. Sarà possibile registrare un decreto simile, da parte del Presidente del Consiglio Enrico Letta, con una tale lodevole tempestività? Anche perché alle belle parole sarebbe bello seguissero i bei fatti.
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La pagliuzza e la trave di Umberto Bossi

"Enrico Letta ha dato un po' ragione a tutti - ha detto l'ex segretario della "Lega nord", Umberto Bossi - ma non ha detto una sola volta dove piglia i soldi".
Ma lui, Umberto Bossi, ha mai detto una sola volta dove il suo primogenito Riccardo ha "pigliato" soldi per acquistare - anche se avvalendosi di un prestanome - lo "yacht" "Stella delta", modello "Predator 72", lunghezza 21 metri, più di 45 tonnellate di stazza, due motori da 1.550 cavalli, tre lussuose cabile, tre bagni, scafo blu notte e bianco, ponti in "teak", due potenti moto d'acqua nella stiva, immatricolato con il numero 914674, attualmente ormeggiato nel molo di quel Port El Kantaoui che è una delle mete più esclusive della costa tunisina? No, non l'ha mai detto. L'ha detto, però, qualcun altro. L'ha detto il giudice per le indagini preliminari di Milano Gianfranco Criscione secondo il quale Roberto Bossi i soldi li avrebbe "pigliati" grazie ad un'ulteriore appropriazione indebita - da parte dell'ex tesoriere della "Lega nord", Francesco Belsito - dai finanziamenti elettorali ottenuti dal partito padano. Papà Umberto, allora, farebbe forse bene a tacere su certe cose. O perlomeno a guardare, prima che ad una supposta pagliuzza nell'occhio altrui, alla "indagata" trave nell'occhio familiare.
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Espulsioni sì e no

"La maggioranza dei "cittadini 5 stelle" chiamati ad esprimersi su quel Mauro Mastrangelo reo di essere comparso in numerosi "talk show" violando così il "Codice grillino di comportamento" - è comparsa la notizia sul sito del "grande urlatore" - si è espressa per la sua espulsione dal "Movimento"".
Se uno accetta e sottoscrive un "Codice di comportamento" ancorché "grillino", quasi scontato che sia chiamato, in caso di violazione, a subirne le conseguenze. Viene però da chiedersi perché non sia stata messa in votazione, sul "sito cittadino", una violazione ben più grave e ai limiti del Codice penale: quella del consigliere comunale torinese Vittorio Bertola il quale, dopo il ferimento dei due carabinieri davanti a Palazzo Chigi, si è mostrato perlomeno comprensivo nei confronti di quegli italiani - milioni secondo lui - i quali avrebbero pensato "peccato che quell'uomo non abbia fatto secco almeno un Ministro". Oppure atteggiamenti del genere sono invece permessi dal "Codice grillino di comportamento" e, dunque, non passibili neppure di una semplice ammonizione? Inquietante.
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La lezione olandese

"In occasione dell'investitura del nuovo re d'Olanda - per iniziativa del Primo Ministro Mark Rutte - sono state messe a disposizione, per gli antimonarchici che avessero voluto protestare, sei diverse aree nella capitale Amsterdam".
Grande duplice lezione di democrazia. Da parte del Governo olandese che, in ossequio al nono articolo della Costituzione, ha mostrato tale rispetto per i contestatori da mettere a loro disposizione addirittura sei "aree di protesta". E da parte degli antimonarchici i quali, in ossequio a norme scritte e non scritte di sana e responsabile politica, hanno mostrato tale rispetto delle Istituzioni da accettare di esprimere tutto il loro dissenso, nei confronti della monarchia, da quella sei "aree di protesta". Più di qualcuno, in Italia, avrebbe molto da imparare da un simile evento.
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Il "gallo della Checca"

"A chi gli sta chiedendo - in questi giorni - perché lui stia continuando a proporsi come Presidente della "Bicamerale per le riforme istituzionali", Silvio Berlusconi  va testualmente rispondendo: "Perché sono il più bravo"".
Che Silvio Berlusconi sia il più bravo in molte cose lo sanno, ormai da tempo, un po' tutti. Ma il Cavaliere è proprio sicuro di essere davvero il più bravo in assoluto? Di qualunque cosa si tratti? Perfino in materia di riforme istituzionali? Certamente, in ogni caso, il più bravo nella classifica dei presuntuosi. Oppure il "gallo della Checca" che - appena appena ritoccando il dottor Dulcamara ne "L'elisir d'amore" di Gaetrano Donizetti - tutto vede e tutto becca.
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L'addio di Nicole

"Ho deciso - ha dato l'annuncio, sul settimanale "Chi", l'ex "valletta tv" ed ex consigliere regionale pdl della Lombardia coinvolta nel cosiddetto "affaire Ruby", Nicole Minetti - basta con la politica e con l'Italia".
Drammatico: come faranno ora, senza più lei, la politica e l'Italia?
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lunedì 29 aprile 2013

La fionda di Letta

"Siamo - ha detto, in un passo del suo discorso alla Camera, il neopresidente del Consiglio, Enrico Letta - come Davide contro Golia".
L'augurio e la speranza è che la fionda funzioni.
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Il salto di Sandro Bondi

"La formazione di questo Governo - ha dichiarato il pdl Sandro Bondi - impone a tutti un salto di qualità".
In lungo, in alto o triplo? Dall'onorevole Sandro Bondi si attende, con ansia, un urgente chiarimento. Non solo perché uomo di dotta cultura e di studi filosofici. Ma anche perché esperto proprio in materia di salto in lungo, in alto e triplo. Sempre politico, ovviamente, pur se nel suo "palmares" personale.
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Eugenio del contrappasso

"Eugenio Scalfari - domenica scorsa - ha scritto il suo tradizionale editoriale dando praticamente un realistico benvenuto, come male minore per l'Italia in questo momento, al Governo Letta".
Ma non l'avesse mai scritto. Perché, sul sito di "Repubblica", sono piovuti commenti come "Senza dignità", "Non comprerò più questo quotidiano", perfino "Vattene in pensione, vecchio". Ma come? Tanti insulti, per uno dei più antichi ed inesorabili avversari di Silvio Berlusconi, solo perché colpevole di avere dato il benvenuto realistico ad un Governo con qualche inevitabile presenza berlusconiana? Povero Eugenio Scalfari così scavalcato, ripudiato, insultato e licenziato su due piedi. Com'è crudelmente dura, anche per un padre nobile, la famosa legge del contrappasso.
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Se certi toni restano alti...

"Stanno riabilitando Berlusconi e il berlusconismo - ha dichiarato il "leader" di "Sinistra ecologia libertà", Niki Vendola - un cancro che è pesantemente entrato nel tesuto sociale". Ancora. "Letta con Alfano? - hanno commentato in aula alcuni deputati "5 Stelle"  - Sembra la trattativa Stato-mafia"".
Chi ha ritenuto che la politica dovesse finalmente abbassare i toni - primo fra tutti il Capo dello Stato, Giorgio Napolitano - è dunque servito. Anche perché non è difficile pronosticare che questo è solo l'inizio.
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"Bunga bunga" e "Bindi Bindi"

"Se Berlusconi ha ottenuto risultati - si è battuta il petto Rosy Bindi - è soprattutto colpa nostra".
Rosy Bindi, allora, lascerà definitivamente  ogni carica direttiva nel Pd e andrà a chiudersi, per scontare anche il suo peccato, in un convento di suore di  clausura nella dolce campagna toscana? Neanche per idea. Resterà salds nel Pd, con tutto il suo peccato, con l'intenzione dichiarata - anzi - di commetterne anche un altro: pugnalare Fabrizio Barca e Matteo Renzi nel caso dovessero, al prossimo congresso, candidarsi alla segreteria del partito. Ma è la vita. Ognuno ha qualcosa più che un po' così: il Pdl il "bunga bunga", il Pd il "Bindi Bindi".
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"5 Stelle" di violenza, sì o no?

"Il vero problema non è che qualcuno davanti a Palazzo Chigi durante il giuramento del Governo - ha scritto su "Facebook" il consigliere comunale torinese "5 Stelle" Vittorio Bertola - ha sparato ai carabinieri.  Il vero problema è che in questo momento, ne sono assolutamente certo, ci sono alcuni milioni di italiani che pensano "peccato che non abbia fatto secco almeno un ministro"".
Ma che cosa pensa, di questo scritto e di altri simili, su "Facebook" o addirittura sul suo "blog", firmati da tanti suoi "cittadini" l'urlatore Beppe Grillo? Lui, per carità, si è subito dissociato da ogni tipo di violenza, ma che cosa intende fare - se può - per invitare a dissociarsi anche tutti i suoi "5 Stelle"? E, visto che ha l'espulsione tanto facile per quanti non si attengono al suo dire, che cosa intende fare nei confronti di quel "suo" Vittorio Bertola il quale non si vergogna di eccitare - indirettamente, ma più che esplicitamente  in un momento già così delicato e di non poche tensioni - milioni di italiani? Beppe Grillo, per cominciare ad essere credibile, dovrebbe cominciare ad essere coerente. Anche per evitare, nel suo interesse, speculazioni probabilmente ingiuste.
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domenica 28 aprile 2013

Primo: non minimizzare

"L'uomo il quale ha sparato davanti a Palazzo Chigi mentre il nuovo Governo stava giurando al Quirinale davanti al Capo dello Stato - è stata subito la versione ufficiale - è da tempo affetto da turbe psichiche".
Attenzione, però. Il fratello ha dichiarato, invece, che è sempre stato sano di mente, il segretario generale del Sindacato autonomo di polizia Nicola Tanzi ha voluto ricordare che anche negli Anni 70 iniziarono attaccando le forze dell'ordine e poi la violenza si indirizzò contro lo Stato, uno dei tanti cittadini "5 stelle" ha lasciato, sul "blog" di Beppe Grillo, questo testuale commento: "Ma dico io, se devi uccidere qualcuno a Montecitorio, non sparare ai carabinieri e ai passanti, ma vacci con le idee chiare, no?". Nessun allarmismo, per carità, e nessuna previsione apocalittica. Attenzione, però, a non sottovalutare quel gesto. A non qualificarlo frettolosamente folle. E, anche se di un folle questa volta possa essere stato, a non ritenere con sicumerica certezza che gesti simili - in una situazione economica, sociale, avvelenata come quella di oggi - possano ispirare e armare la mano di menti invece lucidissime.La storia, purtroppo, sta lì a testimoniare ben drammatici episodi. Il neoministro all'Interno, Angelino Alfano, non farebbe male a darle una ripassatina. Pazzo o non pazzo lo sparatore davanti a Palazzo Chigi.
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C'è del marcio in quel Dpr

"Se uno decidesse di donare, ad esempio, 100 mila euro ad un Istituto oncologico di ricerca, potrebbe l'anno dopo portare in detrazione nella dichiarazione Irpef - ai sensi del Dpr numero 917 del 22 dicembre 1986 - 392 euro e 50 centesimi"
Meglio di  niente, certo. Però, se uno decidesse di donare 100 mila euro ad un qualsiasi partito politico, potrebbe l'anno dopo portare in detrazione nella dichiarazione Irpef - sempre ai sensi del Dpr numero 917 del 22 dicembre 1986 - nientemeno che 19 mila euro. Come dire: chi dona ad un qualsiasi partito politico è persona di gran lunga più lodevole e più degna di ricompensa di una persona che doni ad un Istituto oncologico di ricerca. C'è del marcio, sicuramente, in quel Dpr numero 917 del 22 dicembre 1986. E tanta Italia dei cachi.
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sabato 27 aprile 2013

Beppe e Barabba

"Beppe Grillo - aveva chiosato Enrico Letta il giorno celebrativo della Liberazione - dice che il 25 aprile è morto, ma anche Dio è morto e lui, però, non dice che è risorto dopo tre giorni".
Beppe l'urlatore si è allora seduto sulla riva del fiume e ha atteso che passasse Enrico Letta. Enrico Letta, però, non è passato come un morto annegato, ma sulla barca del nuovo Governo. Beppe l'urlatore non si è tuttavia arreso e ha così commentato il sì, dopo 72 ore, di Enrico Letta al Capo dello Stato: "Con il Governo Letta il terzo giorno è resuscitato Barabba". Volendo dire, però, che cosa esattamente? Che è resuscitato il vecchio sistema dei briganti invece di qualche nuovo dio di nome Grillo, Casalegno, Crimi, Lombardi? Tra follìa, allora, e presunzione. O tra presunzione, perlomeno, e intempestività. Soprattutto se, alla fine, si è profeti del niente.
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Carceri sovraffollate, Giustizia semideserta

"Dei 65.831 detenuti presenti nelle carceri italiane - dati dell' "Associazione Openpolis" - 25 mila sono quelli ancora in attesa di giudizio".
Nelle carceri italiane ultrasovraffollate, dunque, quasi il 38% dei presenti è lì non per scontare una condanna, ma per scontare le lentezze vergognose e inaccettabili di una Giustizia fra le più lumache del mondo e che, quando potrà avere la fortuna di un processo, magari, alle volte, verrà pure riconosciuto innocente. Ma di che cosa meraviogliarsi? A troppi magistrati, più che amministrare la giustizia, interessa amministrare la propria carriera dedicandosi a corpo morto soltanto a "processi show" da prima pagina di giornale e di telegiornale. Oppure dedicare la maggior paarte della giornata ad attività, spesso clamorosamente legittimater, del tutto extragiudiziali. Con tanti saluti ai 25 mila detenuti in attesa di una loro sentenza. Ma con tanta speranza, ora, nel neoeletto serio e rigoroso Ministro Anna Maria Cancellieri.
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La battaglia dello Ior

"Papa Francesco - secondo indiscrezioni filtrate da Oltretevere - avrebbe chiesto i nomi di tutti i correntisti della banca vaticana Ior".
Papa Francesco, dunque, continua a lavorare intensamente, in ogni direzione, oltre le Sacre mura. Cosicchè certa Curia si sta preoccupando sempre più se e quanto potrà reggere ancora ritmi così. Tanto che qualcuno sembra vorrebbe fraternamente consigliargli ancora più chiaramente: lasci stare, Santità, non si affatichi, si riposi, scriva omelie, preghi nostro Signore, benedica "urbi et orbi". Al resto, specialmente alla banca, ci pensiamo noi. Lei non ci pensi, stia tranquillo. Amen.
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Lo "scuro" di Franco Marini

"Quando sembrava che potesse essere lui a salire al Quirinale - hanno raccontato alcuni suoi amici - Franco Marini è entrato in un noto elegante negozio di abbigliamento a pochi metri da Montecitorio e ha acquistato tre costosissimi vestiti scuri".
Franco Marini - come noto - è stato però tradito dai numeri e si è visto sbarrare il portone quirinalizio. Che cosa ci farà, ora, con i tre costosissimi vestiti scuri?
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venerdì 26 aprile 2013

27 aprile, Santa Zita vergine

"27 aprile - Enrico Letta, dopo avere consultato tutti i partiti, dovrebbe recarsi al Quirinale - giornata consacrata a Santa Zita vergine".
Santa Zita vergine viene ancora oggi venerata, anche, come patrona dei fornai. L'auspicio del Capo dello Stato, e non solo, è che Enrico Letta si rechi al Quirinale per sfornare quello che dovrebbe essere, finalmente, il nuovo Governo.
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Perché no il "Buscopan"?

"Nei confronti di Enrico Letta e del suo possibile Governo - continuano a registrare, però, i giornali - nel Pd i mal di pancia aumentano sempre di più".
Ma perché questi "malpancisti" - si vanno chiedendo in molti - non ricorrono al famoso farmaco antispasmodico "Buscopan"? 
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"Bunga bunga" e "Ballo del qua qua"

"Il Governo che sta nascendo - ha urlato sul suo "blog" Beppe Grillo - è un'ammucchiata degna del miglior "bunga bunga"".
Per il Beppe tarantolato, certo, sarebbe stato preferibile il "ballo della pizzica" nella sua versione più isterica. Oppure il "ballo del qua qua", quello - come ritma la canzone - di "un papero che sa fare solo qua qua qua".
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L'ignobile razzismo del "Nobel"

"Brunetta che giurasse da Ministro? - così Dario Fo ai microfoni de "La zanzara" su "Radio 24" - La prima cosa da farsi sarebbe  cercare un seggiolino per poterlo mettere all'altezza della situazione. Ma, poi, il cervello di Brunetta: quello è ancora più piccolo".
Non stimare Renato Brunetta, come qualsiasi altra persona, non è certamente vietato né dai Codici né dai Dieci Comandamenti. Esprimere disistima, nei confronti di Renato Brunetta come nei confronti di qualsiasi altra persona, ricorrendo ad espressioni che facciano riferimento a particolari caratteristiche fisiche è, però, soprattutto una forma di becero razzismo. Ma forse, invecchiando, il "Nobel" Dario Fo è tornato bambino antipatico e cattivo. Oppure, addirittura, giovanotto. Il giovanotto di quella Repubblica sociale fascista così intrisa di razzismo e della quale lui fu un convinto e fervido seguace. Alle volte, sì, tornano. I fantasmi e i peccati di un tempo.
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Amanti istituzionali

"Personaggi autorevoli della Regione Basilicata - ha accertato il giudice per le indagini preliminari di Potenza - hanno presentato, per avere i rimborsi previsti per spese di segreteria e di rappresentanza, fatture ritoccate a mano e, addirittura, scontrini altrui raccolti per la strada".
I personaggi "autorevoli" della Regione Basilicata finora presi con "il sorcio in bocca" dalla Magistratura appartengono al Pd, al Pdl e all'Italia dei valori, ma sembra che le indagini tuttora in corso finiscano per smascherare personaggi "autorevoli" anche di altri partiti. Un autentico arco costituzionale della malapolitica, dunque, vergognoso quanto sconcertante. All'interno del quale c'è stato perfino chi non ha avuto il minimo scrupolo nel far passare per spostamenti e soggiorni istituzionali lunghe e piacevoli vacanze con la propria amante. Tanto da far definire il tutto, dal giudice per le indagini preliminari, "uno scenario desolante e imbarazzante". Ma soprattutto - si spera - da condannare severamenete senza alcuna attenuante.
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Dio e Curia

"Papa Francesco - si è espresso un gruppo di cardinali - si sta stancando troppo, non sappiamo quanto potrà reggere questo ritmo".
Beh, certo, se ad esempio non si stancasse nel lavorare per una Chiesa sempre più vicina agli "ultimi" e nel preoccuparsi delle faccende - perfino dell'opportunità della sopravvivenza - della banca vaticana Ior, potrebbe certamente reggere il ritmo molto meglio e molto più sicuramente. Ma Papa Francesco sembra preferire continuare sulla strada che riconduca la Chiesa alle sue origini. Confidando sulla volontà di Dio padre più che sulla volontà di certa Curia "sollecita" figlia.
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giovedì 25 aprile 2013

Fascismo, sfascismo...

"Bisognerebbe imparare dalla Resistenza - ha ammonito saggiamente il Capo dello Stato rieletto, Giorgio Napolitano, nel commemorare il 25 aprile - Anche oggi serve coraggio, fermezza e senso dell'unità".
A più di qualcuno, però, questo saggio ammonimento da un orecchio è entrato e dall'altro è uscito. Tanto è vero che il designato "premier" Enrico Letta, inpegnato nelle consultazioni  per cercare di formare finalmente il nuovo Governo, sta strenuamente lottando per avere la meglio su certa persistente viltà, volubilità e voglia di divisione a tutti i costi. L'augurio, comunque, è che possa avere la meglio, alla fine, anche la sua resistenza a tutto ciò. L'Italia, allora, fu salvata dal nazifascismo. Oggi va salvata da ogni becero populismo e irresponsabile sfascismo.
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...E il ciao ciao di Vendola a Napolitano

"Ad un giornalista che gli ricordava come il Comitato di liberazione nazionale, nel dopoguerra, favorì un Governo di larghe intese - si è saputo - il "leader" di "Sinistra ecologia libertà" ha sì riconosciuto una convivenza di diversità straordinariamente lontane e per certi versi inconciliabili, ma ha voluto sottolineare che allora, però, non c'era un soggetto: i fascisti. E oggi, invece, quel soggetto c'è ed è il Pdl di Silvio Berlusconi. Per cui impossibile, oggi, una convergenza e una convivenza come avvenne nel dopoguerra".
Prima testimonianza di come, appunto, il saggio ammonimento del Capo delloStato a qualcuno da un orecchio è entrato e dall'altro è subito riuscito.
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Il 25 aprile del Beppe

"Il 25 aprile - ha invece sentenziato Beppe Grillo - è morto. E, se  i partigiani tornassero fra noi, si metterebbero a piangere".
"Se c'è oggi un morto - gli hanno risposto, da Marzabotto, alcuni vecchi partigiani - quel morto è lui perché lui, più che un pagliaccio, è un dittatore e la dittatura, appunto, è morta con il 25 aprile. Che oggi è la festa degli italiani liberi ed è una festa viva. E, se tornassero i partigiani, non sarebbero loro a piangere: a piangere sarebbe un despota folle come lui". Nulla da aggiungere.
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Dubbio Ior

"Chissà - ha buttato là Papa Francesco - se lo Ior serve davvero".
Beh, bisognerebbe appurare bene a chi e a che cosa. Se ai suoi poveri, insomma, o alla sua Curia. Se per opere di bene o per opere di finanza spesso anche dubbie.
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Fedele Confalonieri, Silvio Berlusconi e Rosy Bindi

"Ho sentito al telefono Fadele Confalonieri - ha detto a Boston, dove si trova, Silvio Berlusconi - e mi sono lamentato con lui perché mi sono alzato dal letto con un dolorino al ginocchio e lui mi ha risposto che alla nostra età, se ti fa male qualcosa quando ti alzi, vuol dire che non sei morto".
Da oggi, dunque, la pia donna Rosy Bindi, la quale proprio recentemente si è augurata la morte di Silvio Berlusconi, comincerà a snocciolare il suo santo rosario perché lui non debba più alzarsi, al mattino, con qualcosa che gli faccia male. Perché non debba più soffrire. Ma riposare finalmente in pace. Amen.
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Confermati i centomila di Veronica

"Silvio Berlusconi - ha sentenziato la Corte d'appello di Milano - dovrà continuare a versare, alla sua ex moglie Veronica Lario, tre milioni al mese".
Lui è ricco, ce li ha e continui a sborsare i tre milioni al mese. Resta sempre, però, una curiosità: ma come farà Veronica Lario a spendere, ogni mese, tre milioni tondi tondi e, cioè, centomila euro al giorno?
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mercoledì 24 aprile 2013

25 aprile, anniversario della Liberazione

"25 aprile - inizio delle consultazioni di Enrico Letta, designato dal Capo dello Stato per formare il nuovo Governo - anniversario della Liberazione dal fascismo".
L'auspicio di tutti gli uomini liberi, democratici e  responsabili è che,esattamente sessatotto anni dopo, Enrico Letta riesca a liberare l'Italia dal populismo. E non solo.
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Affidabilità

"Se tornassi io Presidente del Consiglio - così Giuliano Amato aveva tentato di rassicurare il Capo dello Stato, i partiti e i cittadini - non procederei ad alcuna patrimoniale e, come feci in passato, ad alcun prelievo sui conti correnti bancari".
Tentativo andato a vuoto perché nessuno sembra essersi fidato di quella rassicurazione cosicché il Capo dello Stato ha dato l'incarico di formare il nuovo Governo  non a lui, ma ad un Enrico Letta dalla faccia più giovane e meno furbetta.
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Beppe il tedescofilo

"Dato quello che sta accadendo in Italia - ha confidato, al "tabloid" berlinese "Bild", Beppe Grillo - sarei contento di un'invasione tedesca nel nostro Paese".
Da parte, evidentemente, di "frau" Merkel. Ma solo perché non si è più ai tempi degli Ostrogoti e dei nazisti. I quali, forse, sarebbero stati più affini a lui.
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La vignettista Elle come Pippo Pippo

"La vignettista Elle - il 28 settembre dello scorso anno su "Sette" del "Corriere della sera" - ha fatto dire, ad una delle sue due solite "macchiette, "Il Pdl rischia di scioglietsi" e,all'altra,"Come fango al sole"".
La signora Elle sarà pure una vignettista molto brava, ma molto somara, invece, come futurologa e geologa. Molto somara come futurologa perché il Pdl non si è affatto sciolto e si è sciolto, invece, il Pd. Molto somara come geologa perché - come avviene da sempre - al sole il fango - reale o metaforico che sia -  si indurisce. Alle volte, purtroppo, fino a spaccarsi. Anche se la signora Elle, come Pippo Pippo, non lo sa.
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I supermercati di "Trenitalia"

"Alla stazione ferroviaria di Venafro - l' 8 aprile scorso - il treno 2413, partito da Roma alle 17,35 per Campobasso, fece una lunghissima sosta. E, quando i viaggiatori ne chiesero il motivo, fu risposto trattarsi prima di un problema tecnico, poi di un malore del capotreno. Ma il capotreno, ad un certo punto, fu visto arrivare con i sacchetti della spesa fatta nel vicino supermercato. Proteste, reclami, assicurazioni di una pronta e severa indagine da parte di "Trenitalia"".
Ebbene, dopo tre settimane, "Trenitalia" non ha fatto ancora conoscere se la pronta e severa indagine si sia conclusa e, semmai, come. Sorge così il dubbio che chi dovesse occuparsi di dare una giusta informazione agli utenti sta facendo fare una lunga sosta alla pratica perché impegnato, anche lui, a fare la spesa al supermercato.
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martedì 23 aprile 2013

23 aprile, Sant'Adalberto

"23 aprile  - prime consultazioni del rieletto Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano - giorno consacrato a Sant'Adalberto".
Sant'Adalberto, durante tutto il suo episcopato, si adoperò affinché uomini di origini diverse per fede, lingua e cultura trovassero infine la via dell'unità, ma ottenne scarsi risultati. L'augurio è che il rieletto Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, il quale ha generosamente accettato di prendere su di sé il compito di unificare partiti per fede, lingua e cultura politiche diverse, ottenga invece quel risultato di cui tanto bisogno ha oggi l'Italia.
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Beppe il marinaio

"Dobbiamo sgrassare questa politica fatta di insulti - ha sorprendentemente urlato, a Roma, Beppe Grillo - Anche io mi calmerò, non dirò più parolacce".
Poi, però, non gliel'ha fatta e si è subito rimangiato così l'urlato impegno: "Noi siamo gandhiani, infatti, ma mica coglioni". Sempre più raffinato, dunque, ma, soprattutto, sempre più inattendibile. Tra linguaggio da scaricatore di porto e promesse da marinaio.
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Beppe l'illuso

"La Repubblica - ha anche sentenziato Beppe Grillo sul "web" - è morta".
Per fortuna, però, no. E non è nato neppure, per fortuna, il Regno di Beppe primo.
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Venti sindacali Oltretevere

"Tra i circa quattromila dipendenti vaticani - giunge notizia da Oltretevere - vivo malumore per la decisione di non vedersi elargire, da Papa Francesco, il "bonus" tradizionale in occasione dell'elezione del nuovo Pontefice".
Ma altrettanto malumore, anche se più discretamente espresso, ha suscitato il ritiro dell' "indennità Ior" ai cinque cardinali, tra i quali Tarcisio Bertone, i quali hanno il ruolo di garantire il buon percorso della banca vaticana. Venti di dissesto, dunque, stanno già muovendo contro il particolare datore di lavoro  "da la bela veste bianca". L'augurio, comunque, è che non scendano in corteo, nelle strette viuzze vaticane, uno di questi giorni, cortei al grido di "fora la palanca, fora la palanca". E non sia chiamato, sul palco, il segretario della Cisl, Raffaele Bonanni.
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domenica 21 aprile 2013

22 aprile, Sant'Agapito

"22 aprile - giuramento di Giorgio Napolitano per il suo secondo mandato al Quirinale - giornata consacrata a Sant'Agapito papa".
Sant'Agapito, nei primi anni del suo Pontificato, si adoperò con fermezza perché il vescovo di Roma fosse eletto liberamente dal clero cittadino e perché la dignità della Chiesa fosse ovunque rispettata. L'augurio è che tutto si ripeta ancorché in chiave laica. Che, cioè, Giorgio Napolitano, nei primi giorni della sua Presidenza, riesca ad ottenere, con tutta la sua fermezza, che il nuovo Capo del Governo possa essere eletto liberamente dal Parlamento nazionale e che la dignità delle Istituzioni repubblicane riacquisti ovunque il giusto rispetto.
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Rosy 1

"Nel Pd - ha dichiarato Rosy Bindi  dopo lo sfascio del partito - sarebbe servito un rinnovamento vero. Bersani avrebbe dovuto formare una classe dirigente e non limitarsi a fare solo operazioni di immagine".
Potrebbe essere anche giusto. E, però, una domanda: ma quando il segretario del Pd, Pierluigi Bersani, non avrebbe fatto tutto questo, lei, che del Pd aveva preteso di essere la Presidente e non l'addetta alle fotocopie, lei dov'era?
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Rosy 2

"Se questo implicasse un accordo con Silvio Berlusconi - ha dichiarato ancora Rosy Bindi -  il Pd deve rifiutare un eventuale incarico di governo che il Presidente della Repubblica dovesse dare al nostro Enrico Letta".
Oggi come oggi, però, quale Pd? Quello di Bersani, quello di Renzi, quello di Barca, quello di D'Alema, quello suo? Ma, poi, Rosy Bindi non si è dimessa da Presidente del partito? E, allora, a quale titolo sembra ancora impartire disposizioni? E tagliare le gambe, eventualmente, ad un terzo esponente del Pd? A meno che lei non abbia concepito questo piano disperato: se devo morire io, Rosy Sansone Bindi, che muoiano, con me, anche tutti i piddini filistei.
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"5 stelle" 1

"Dagli assembramenti "5 stelle" davanti al Parlamento e davanti al Quirinale - subito dopo la seconda elezione di Giorgio Napolitano a Presidente della Repubblica - si sono levati, nei confronti dei partiti che lo avevano votato, non solo epiteti e gesti da becere curve calcistiche, ma anche incitamenti come "fuori voi, dentro noi" e, addirittura, "ammazziamoli".
Una significativa espressione, insomma, del concetto di democrazia grillina. Che non può non preoccupare. Perché, anche se Beppe l'urlatore ha rinunciato ieri alla marcia su Roma, ci ha ripensato e ha innestato la retromarcia, oggi ha fatto sapere, agli odiati giornalisti, che lui vuole "una piccola dittatura "soft" di due anni". Magari, buono di cuore com'è, per far riposare e rinfrancare un po', anche, quel Giorgio Napolitano che lui ha detto di avere visto "avvilito e stanco".
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"5 stelle" 2

"A questo punto - ha incitato il noto "5 stelle" Roberto Fico - dobbiamo alzare l'ascia di guerra".
Il noto "5 stelle " Roberto Fico, dunque, come Cavallo pazzo. Come il Cavallo pazzo, forse, il quale, disseppellita l'ascia di guerra, sconfisse, il 25 giugno del 1876, i cavalleggeri Usa guidati dal celebre generale Custer.
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sabato 20 aprile 2013

21 aprile, Sant'Anselmo d'Aosta

"21 aprile - eletto finalmente il Presidente della Repubblica con una scelta di nuovo caduta su Giorgio Napolitano - giorno consacrato a Sant'Anselmo d'Aosta".
Per che cosa si è particolarmente distinto, durante la sua nobile esistenza, San'Anselmo d'Aosta? Per avere lasciato un trattato teologico sì, ma dal titolo significativo "De concordia". Un trattato, cioè, sul tema della concordia. Quella concordia laica e partitica così necessaria da costruirsi per far tornare l'Italia ad una situazione istituzionale ed economica di urgente normalità. Auguri a tutti.
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Napolitano rieletto Presidente. Grillo come Mussolini?

 
"Questo - ha urlato più forte di sempre. quando ha saputo che Giorgio Napolitano aveva accettato di ricandidarsi al Quirinale su richiesta di Pd, Pdl, Lega nord e Scelta civica - questo è un colpo di Stato e, dunque, ora dobbiamo marciare a milioni verso Roma".
Ma il colpo di Stato lo hanno fatto - come Grillo ha urlato - Pd, Pdl, Lega nord e Scelta civica, dando liberamente e democraticamente in Parlamento 738 voti a Giorgio Napolitano, oppure lo sta tentando lui - come sembra - avendo invitato a milioni per marciare, una specie di "Mussolini 28 ottobre 1922", su Roma?
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Beppe tra arroganza e contraddizioni

"Bersani - aveva urlato, prima della quinta e della sesta votazione, Beppe Grillo - deve spiegare perché, secondo lui, Stefano Rodotà non poteva essere candidato nuovo Presidente della Repubblica".
Non si sa se Pierluigi Bersani avrà mai la voglia di rispondere all'urlata richiesta di spiegazioni di Beppe Grillo. Beppe Grillo, comunque, non aveva ancora risposto ad una sommessa domanda di spiegazioni rivolta a lui due giorni fa. Come mai, secondo lui, uno Stefano Rodotà - sempre secondo lui "maledetto" succhiapensioni d'oro dell'odiata vecchia casta - adesso avrebbe potuto essere candidato a nuovo Presidente della Repubblica. E anche dopo il sofferto quanto nobile, generoso e responsabile "sì" di Giorgio Napolitano alla richiesta di una sua invocata salvifica candidatura. Ma a questa sommessa quanto legittima domanda, sicuramente, il sempre più arrogante e contraddittorio Beppe Grillo non urlerà mai una pur dovuta risposta. Neppure sul "web".
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La risposta di Prodi

"Romano - lo aveva supplicato il segretario del Pd, Pierluigi Bersani, dopo la pur clamorosa bocciatura della sua candidatura alla quarta votazione - resta, ti prego, in campo".
Quale la risposta di Romano Prodi? "In verità - ha confessato lo stesso Pierluigi Bersani - non l'ho capita". C'è da presumere, però, che sia stata concentrata in una espressione presa in prestito dal vocabolario osceno di Beppe Grillo. Quella espressione, per intendersi, che tradizionalmente l'urlatore indirizza ai suoi bersagli, politici o no, per invitarli ad andare in un certo posto.
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"Il Giornale" o "Il Volgare"?

"Il Pd impallina anche Mortadella - ha titolato in evidenza, nella sua prima pagina, "Il Giornale - Prodi affettato"".
Ora chiunque, naturalmente, è libero di non essere d'accordo con la persona e con le idee di Romano Prodi, tuttavia nessuno dovrebbe essere libero, per educazione civica e istituzionale, di usare un simile linguaggio becero e offensivo nei confronti di un suo avversario politico. Ma il direttore e la redazione de "Il Giornale", evidentemente, continuano a non frequentare neppure i corsi serali di "bon ton" mediatico. Dopo la Cancelliera tedesca Angela Merkel "Culona", Romano Prodi "Mortadella affettata". Alla prossima, allora. Alla prossima maleducazione.
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Il Paese reale e il Paese surreale

"Fermo Santarossa - un "leader" del settore mobili nella zona del nord-est - ha preferito uccidersi gettandosi in un laghetto piuttosto che licenziare, a causa della crisi che ha investito anche la sua azienda, un centinaio di dipendenti".
Ecco, dunque, un'altra vittima dello sconvolgente cataclisma che sta investendo, soprattutto, il mondo delle piccole e medie aziende. E, cioè, il Paese reale. Mentre ha continuato a comportarsi in modo irresponsabile il mondo della politica. E, cioè, il mondo surreale.
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Tempi duri per la "casta" della Curia vaticana

"Papa Francesco - è filtrato dalle mura vaticane - taglierà, ai cardinali Tarcisio Bertone, Domenico Calcagno, Jean Louis Tauran, Telesphore Toppo e Odilo Scherer, l' "indennità sorveglianza Ior"".
I cinque cardinali, comunque, non saranno costretti alla mensa della "Caritas". Rimarranno loro uno stipendio di circa 5.000 euro ciascuno più tutta una serie di benefici, tra cui un appartamento di centinaia di metri quadrati. Tarcisio Bertone, Domenico Calcagno, Jean Louis Tauran, Telesphore Toppo e Odilo Scherer vivranno benissimo ugualmente,  insomma, ma Papa Francesco avrà realizzato un altro risparmio nelle spese esagerate del piccolo grande Stato. E - come filtra sempre dalle mura vaticane - non sarebbe che l'inizio. Tempi duri e futuri amari per la "casta" della Curia.
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20 aprile, Santa Sara da Antiochia

"20 aprile - terzo giorno di votazioni, per l'elezione del nuovo Presidente della Repubblica, dopo le "fumate nere" del 18 e del 19 - è il giorno di Santa Sara da Antiochia".
Non essendo intervenuti con il miracolo, forse perché schifati, il 18 San'Eusebio e il 19 Santa Marta, è la volta, oggi, di Santa Sara da Antiochia. La quale viene raffigurata mentre stringe a sé la palma del martirio. Nulla di più appropriato, quindi, ove si consideri che, oggi, l'universo italico politico verrà ricordato per tre nuovi martiri ancorché laici: Romano Prodi il quale, dopo essere stato innalzato agli onori della candidatura quirinalizia, è stato poi crocifisso dai suoi stessi "innalzatori" e, perciò, ha esalato il suo ultimo respiro di candidato; Rosy Bindi la quale, non volendo macchiarsi le virginee mani del sangue di qualche altro povero Cristo eventualmente scelto dal Pd, ha preferito abbandonare gli agi e gli onori della Presidenza del Partito per offrirsi alla definitiva decapitazione degli eretici in arrivo; Pierluigi Bersani il quale, dopo avere fallito una serie di miracoli che tutti si aspettavano da lui con più o meno fede, ha annunciato che, dopo l'elezione del Presidente della Repubblica, getterà alle ortiche la sua preziosa veste di segretario  e non si opporrà ad essere bruciato sul rogo del rinnovamento. Che Santa Sara da Antiochia, nel suo giorno commemorativo, abbia pietà di loro. E si adoperi, per favore, affinché la strada che porta al Quirinale non debba arricchirsi di altri laici martiri.
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venerdì 19 aprile 2013

Distruzioni al rallentatore

"Le registrazioni dei quattro colloqui intercettati casualmenete dalla Procura di Palermo tra il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, e l'ex Ministro Nicola Mancino - ha sentenziato definitivamente la Corte di cassazione - devono essere distrutte senza che alle parti processuali - come era stato invece chiesto dall'imputato Massimo Ciancimino - sia concesso di ascoltarle".
Finalmente, dunque, la distruzione di queste registrazioni? Ancora no perché - come sembra - la Procura di Palermo vorrà prima leggere le motivazioni della sentenza della Corte di cassazione. Ma, poi, meglio posticipare il più possibile la distruzione. Hai visto mai che qualche più o meno misterioso personaggio o qualche giornale più o meno ammanicato con qualcuno abbia così il tempo per impossessarsi di quei colloqui intercettati e "giocarseli" per qualche suo interesse? Sempre di attualità, purtroppo, la celebre frase di Giulio Andreotti: "A pensare male si fa peccato, ma spesso ci si azzecca".
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Stupro continuo

"Nello Stato dell'Uttar Pradesh - è giunta notizia dall'India - una bambina di sei anni è stata violentata, strangolata ed abbandonata morta in una discarica e nella città di Gandhi Nagar un'altra di cinque anni è stata violentata, mutilata ed ora è in fin di vita all'ospedale".
Continua dunque, sempre più feroce ed impressionante, la serie degli stupri in ogni angolo dell'India. E continua mentre, ogni volta, la polizia reagisce con la forza nei confronti della gente che scende in piazza a manifestare indignata e i giudici tendono a giudicare con incredibile comprensione i violentatori spesso anche omicidi. Ecco, allora, questa è anche l'India che vorrebbe insegnare all'Italia come comportarsi e questa è la Magistratura indiana che continua a cercare di condannare severamente, in apparenza senza prove, i nostri due "marò" Salvatore Girone e Massimiliano Latorre.
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Beppe e i corazzieri

"Al Quirinale - ha urlato tra l'altro, durante il suo comizio a Trieste, Beppe Grillo - un corazziere mi ha confidato che anche tutti loro sono con me".
Qualcuno, però, ha pensato ad una invenzione del comico. Anche perché, in effetti, Beppe non sarebbe alla loro altezza.
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Se il Cardinale Bergoglio non fosse stato eletto Papa...

"Per i quattromila dipendenti vaticani - ha deciso Papa Francesco - niente indennità straordinaria che, fino a ieri, veniva tradizionalmente versata per l'inizio del nuovo Pontificato: è sufficiente, per il loro servizio particolare, un "grazie tante, ma di cuore"".
Poiché i quattromila dipendenti vaticani avevano ricevuto - l'ultima volta - una indennità straordinaria di 1.500 euro ciascuno, questo significa che Papa Francesco, con il suo "grazie tante, ma di cuore", ha avuto modo di risparmiare ben sei milioni che, comunque, devolverà ad enti assistenziali e caritativi. Peccato davvero che un uomo così serio, responsabile e giusto come il Cardinale Jorge Bergoglio sia stato eletto  Papa e non possa essere più eletto Presidente del Consiglio italiano.
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Sicurezze

"L'assessore alla sicurezza del Comune di Romano di Lombardia, Marco Zanardini della "Lega nord" - giunge notizia dalla Bergamasca - è stato licenziato dalla "Rubini Sintered s.r.l.", dove svolgeva il suo lavoro come caporeparto, perché accusato e denunciato per un furto di materiali dell'azienda".
Nessuno è colpevole, certo, fino a sentenza giudiziaria definitiva. E dunque, forse per questo, il sindaco di Romano di Lombardia, Michele Lamera, gli ha voluto confermare la delega. Anche se i cittadini potrebbero nutrire serie perplessità sulla opportunità di continuare ad avere, proprio all'assessorato alla sicurezza, una persona accusata e denunciata per furto.
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Il "Times" e l'influenza del calciatore Balotelli

"Mario Draghi - secondo una classifica stilata dall'autorevole quotidiano "Times" - è, per la sua capacità di "leadership" nel suo ruolo di Presidente della Banca centrale europea, una delle persone più influenti al mondo".
Ma, in questa lista di influenti, il "Times" ha inserito anche un altro italiano: il Presidente uscente Giorgio Napolitano, lo scrittore Umberto Eco, lo scienziato Carlo Rubbia, il ricercatore Napoleone Ferrara, l'architetto Renzo Piano, il pianista Maurizio Pollini, l'artista Arnaldo Pomodoro? Macché. Ha inserito, per di più anche per la grande umiltà, il calciatore Mario Balotelli. Roba da ridere. E da far depennare l'autorevole "Times" dai giornali più influenti al mondo.
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19 aprile, Santa Marta

"19 aprile - secondo giorno di votazioni, per l'elezione del nuovo Presidente della Repubblica, dopo le due "fumate nere" del 18 - è il giorno consacrato a Santa Marta".
Dopo che, il 18, il Santo del giorno Eusebio ha avuto altro da fare piuttosto che esaudire chi l'avesse allisciato come il "suo più grande amore" e invocato "per far sicura sol la sua candidatura", le speranze di molti potrebbero venire affidate, ora, a Santa Marta.  I cui emblemi con i quali viene raffigurata sono le chiavi, il mestolo e la scopa. E, dunque, le chiavi che potrebbero aprire le porte del Quirinale al nuovo inquilino. Oppure il mestolo con cui battere il sedere a qualche banda di "riottosi" e la scopa per spazzare via ogni "candidatura scomoda". Intanto, comunque, con l'augurio di non dover consumare - votazione dietro votazione, giorno dietro giorno - tutto il calendario dei Santi.
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Parlamentari, ma non onorevoli

"Nelle prime votazioni per il nuovo Presidente della Repubblica - hanno rivelato le urne - c'è stato chi nella scheda ha scritto i nomi della "show girl" Valeria Marini, del pornodivo Rocco Siffredi e dell'ex moglie di Berlusconi, Veronica Lario".
Piacerebbe guardare in faccia, negli occhi e nel cervello questi parlamentari i quali sarebbero stati eletti per agire sempre seriamente e con il dovuto senso di responsabilità. Parlamentari, purtroppo, ma, sicuramente, per niente onorevoli.
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Colpi di fulmine

"Il professor Stefano Rodotà - nel luglio scorso - aveva definito il comico Beppe Grillo un "pericoloso populista". "Il comico Beppe Grillo - circa tre anni fa - aveva definito il professor Strefano Rodotà un "maledetto" cui togliere la pensione in quanto uno dei più noti e pagati esponenti della casta"
"... E intanto fugge questo reo tempo - i versi di Ugo Foscolo nella sua poesia "Alla sera" - e van con lui le torme delle cure onde meco egli si strugge". Ma, evidentemente, il reo tempo oggi fugge e van con lui  anche le torme degli insulti reciproci. Perché infatti, oggi, il professor Stefano Rodotà, per il comico Beppe Grillo, non è più un "maledetto" succhiapensioni d'oro dell'odiata casta tanto da candidarlo al Quirinale. E il comico Beppe Grillo, per il professor Stefano Rodotà, non è più un "pericoloso populista" tanto da accettarne quella candidatura. Stupefacenti colpi di fulmine. Esemplari passaggi da odi ad amori. Rallegramenti, felicitazioni e - come si diceva una volta - figli maschi.
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"Lobby delle armi"- Barack Obama: 1-0

"Niente ragolarizzazione neppure minima - ha votato il Senato degli Stati Uniti - della libera vendita di armi a qualsiasi cittadino".
Ancora una volta, dunque, la potente "lobby delle armi" Usa ha sconfitto l'evidentemente meno potente Presidente Usa. Il quale, naturalmente, non l' ha presa per niente bene e ha definito "vergognosa per Washington" la giornata in cui quel voto si è espresso. Certo, non è che la dura definizione del Presidente Barack Obama abbia fatto arrossire i fabbricanti di armi e tutti quei senatori i quali hanno ceduto ai loro ricatti e alle loro pressioni. Tutti costoro, anzi, si sono fatti una bella risata per lo scampato pericolo: i fabbricanti di armi per lo scampato pericolo di vedersi sensibilmente ridimensionato il loro floridissimo mercato, i senatori loro sostenitori per lo scampato pericolo di vedersi non più sostenuti da quella "lobby" che ha la forza e la capacità di spostare milioni di voti nei vari collegi elettorali Usa. Ancora una volta, insomma, confermate le norme che consentono a qualunque cittadino Usa di acquistare e detenere tutte le armi che vuole e che più gli piacciano. Comprese quelle da guerra. Il tiro a segno, anche contro le persone inermi, in Usa è quindi ancora aperto. Ventiquattr'ore su ventiquattro. Ma non nei baracconi delle fiere. Nelle case, nelle scuole, negli uffici, nelle metropolitane, nei parchi, nelle strade e nelle piazze. A rivederci alla prossima sparatoria.
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La più brava del reame

"Io - aveva fatto sapere l'amministratore delegato del "Sole 24 ore", Donatella Treu - mi sono ridotta del 10% il mio stipendio di 540 mila euro".
Uno sforzo, in verità, abbastanza modesto, ma un qualche onore alla buona intenzione. Bravina, dunque, la signora Donatella Treu? Bravina un corno. Perchè, anzi, bravissima. Bravissima per avere ottenuto dal Consiglio di amministrazione uscente, dopo quel piccolo taglio del 10% al suo stipendio, un "bonus" di 150 mila euro. Per avere insomma rinunciato a 54 mila euro su 540 mila, ma finendo per mettere nella borsetta un "bonus" pari quasi a tre volte il suo "autotaglio". Tutto questo, poi, proprio mentre il "Sole 24 ore", avendo accumulato perdite per 140 milioni negli ultimi quattro anni, ha appena aperto uno stato di crisi con la sottoscrizione di un contratto di solaidarietà per 400 giornalisti e 850 tra grafici e poligrafici. Bravina, dunque, Donatella Treu? Ma quale? Bravissima. Superbrava. La più brava del reame.
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Toccate

"Per avere in Italia una situazione analoga a quella determinatasi in Gran Bretagna con la scomparsa della Thatcher - ha detto Lucia Annunziata durante la trasmissione "Speciale tg La 7" - bisognerà attendere la morte del nostro politico più divisivo".
Effetti di queste parole? Lucia Annunziata ha toccato, forse, il fondo del suo spesso becero "gaffismo". Silvio Berlusconi ha invece toccato, sicuramente, il suo cornetto rosso.
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mercoledì 17 aprile 2013

18 aprile, Sant'Eusebio

"18 aprile - inizio delle votazioni per il nuovo Presidente della Repubblica - giorno consacrato a Sant'Eusebio".
Specialmente uno dei candidati al Quirinale, allora, potrebbe litaniare in cuor suo, adattandola alla bisogna, la nota canzone popolare dedicata al Santo: "Quando infuria la tempesta/ed il tuono fa paura/in Parlamento fra le mura/Sant'Eusebio sta con me/Sant'Eusebio protettore/tu sei il mio più grande amore/Viva viva Sant'Eusebio/ che mi salva e fa sicura/ sol la mia candidatura". Una bella grana, però, per il povero Sant'Eusebio.
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Questione di cavoli

"Bersani - l'accusa violenta urlata in serata da Beppe Grillo -. vuole fare i cavoli suoi (ma lui non ha detto cavoli, n.d.r) con i voti del "Movimento 5 stelle"".
Ma perché, però, Beppe Grillo avrebbe voluto fare i cavoli suoi (per dirla meno rozzamente) con i voti del Pd?
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Il serio no di Milena

"Grazie della stima - ha mandato a dire, ai "grillini" che l'avevano scelta come loro candidata al Quirinale, la conduttrice di "Report", Milena Gabanelli - ma io so fare la giornalista e questo continuerò a fare".
Brava Milena. Brava e seria. Al contrario dei tanti "grillini" i quali, avendo sempre demonizzato l'intero mondo giornalistico, alla fine avevano fatto cadere la loro scelta proprio su una cittadina di quel mondo. Al di là, per carità, delle indubbie capacità professionali della conduttrice di "Report". La quale, alla fine, ha dato una rigorosa lezione di coerenza e di senso di responsabilità a quel caotico universo "5 stelle" che sembra possederne sempre meno.
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Morte per omelia

"Ho ucciso il parroco di Ummari, don Michele Di Stefano - ha confessato, quando i carabinieri lo hanno arrestato e interrogato, Antonio Incandela - perché le sue omelie mi irritavano".
Come cambiano i tempi. Una volta, se le omelie di un parroco non piacevano o addirittura irritavano, si decideva, semplicemente, di non andare più alle sue Messe.
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Le mutande di Corrado Clini

"Dopo la doccia - ha esternato, durante la trasmissione "Un giorno da pecora" su Radio 2, il Ministro uscente all'Ambiente, Corrado Clini - si possono indossare di nuovo, per risparmiare acqua ed elettricità, le mutande usate anche da quattro giorni. Io lo faccio tranquillamente".
C'è da restare, però, alquanto perplessi. Che aria tirerà, infatti, in certi ambienti sottopancia e sottoschiena del Ministro uscente all'Ambiente, Corrado Clini?
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Lo "Strega" e le streghe di Totò

""Il candore delle cornacchie", il libro autobiografico-carcerario di Totò Cuffaro - hanno deciso i giurati dello "Strega" - non ha i numeri per entrare fra i quindici finalisti del Premio letterario".
Povero Totò. Continuerà a vedere le streghe di una sofferta detenzione, ma il "Premio Strega" neppure con il binocolo.
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martedì 16 aprile 2013

Buonanotte al secchio?

"Il popolo "5 stelle" ha indicato a maggioranza - "on line" - che il candidato del Movimento alla Presidenza della Repubblica sia la brava conduttrice di "Report", Milena Gabanelli".
La brava Milena Gabanelli, pur lusingata dalla scelta, non ha dato però l'impressione di voler accettare il faticoso tentativo di scalata del Quirinale. E se alla fine - è stato chiesto a Beppe l'urlatore - lei dovesse rinunciare? Al secondo posto - è stata la risposta - è arrivato il medico missionario Gino Strada. Ma lui - la replica - ha già rinunciato. E Beppe l'urlatore: ci sarebbe, come terzo, Stefano Rodotà. Solo che Stefano Rodotà, oltre che essere un eminente giurista, è stato anche un politico di molte legislature nel Parlamento italiano e di una nel Parlamento europeo. Un politico, dunque, non da poco e con il gravissimo difetto - come sempre affermato da Beppe l'urlatore - di essere proprio un politico non da poco. Ma, se questo è stato il responso del popolo "5 stelle" - è stato allora il parere del "guru" Gianroberto Casaleggio - questo sia. Con tanti saluti, cioè, anche a quest'altro principio del Movimento che avrebbe dovuto essere, invece, inossidabile. Così come inossidabile non è stato il principio di tagliarsi sul serio i compensi parlamentari (nessuno se li è tagliati sul serio), il principio di rendere pubbliche le fatture di tutte le spese (la capogruppo alla Camera non potrà farlo perché le hanno rubato il portafoglio in cui le custodiva) e il principio di viaggiare sempre in seconda classe e mai sull' "alta velocità" (il capogruppo al Senato è stato fotografato a dormire beatamente, da Roma a Milano, in un posto di prima classe sul "Freccia rossa" ad alta velocità). E, allora, con tanti saluti - oltre che a Beppe l'urlatore al vento - anche al Gianroberto il "guru". "Guru" è una parola che trae origine dalle radici "gu" (oscurità) e "ru" (svanire) significando, appunto, colui che disperde il buio. Ma quale buio sta disperdendo il riccioluto "superman" Casaleggio? Parrebbe nessuno. Parrebbe anzi che, se prima nel Movimento era già sera, stia diventando ormai sempre più notte. Con la sincera speranza democratica che non sia, alla fine, buonanotte al secchio.
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Fabrizio, ma come parli?

"Catoblepismo, "élite estrattiva", disintermediazione, telaio sociale, mobilitazione cognitiva, "addendum" - solo per citarne alcuni - sono i termini con i quali, appena iscrittosi l'altro giorno al Pd, il serissimo economista e Ministro uscente per la Coesione territoriale, Fabrizio Barca, ha utilizzato per gettare le basi di un rinnovamento politico e strutturale del più grande partito della sinistra italiana".
Sembra, però, che nelle sezioni pd quei termini non li abbia capiti proprio nessuno. Qualcuno, specialmente a Roma, avrebbe chiesto: "Ma è robba che se magna?" Qualcun altro, più delicatamente, avrebbe invece invocato: "Ridateci le bambole da pettinare, i tacchini sul tetto e i giaguari da smacchiare del simpatico figlio del benzinaio di Bettole".
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P.S. - Catoblepismo è un neologismo coniato nel 1962 dall'economista e banchiere Raffaele Mattioli per riferirsi ai rapporti patologici creatisi in Italia, prima della crisi economica del 1930, tra il mondo dell'industria e il sistema creditizio e ripreso oggi da Fabrizio Barca per esemplificare l'anomalia nei rapporti partiti politici-Stato con totale esclusione dei cittadini. Per creare il neologismo catoblepismo l'economista e banchiere Raffaele Mattioli si rifece al mitico catoblepa, un animale fantastico descritto da Plinio il vecchio nel suo "Naturalis historia" e da Claudio Eliano nel suo "Sulla natura degli animali". Per gli altri termini usati da Fabrizio Barca, perdono, non si è qui in grado di dare una corretta interpretazione. L'augurio è che voglia darla, al più presto, lui in persona.
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Protagonismi

"Noi - ha fatto sapere Luca Cordero di Montezemolo - vogliamo essere protagonisti".
In politica con la montiana e casiniana "Scelta civica"? No: con la rossa "Ferrari" in "Formula 1".
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Ladrone 2013

"Uno sconosciuto - come hanno ripreso le telecamere di sorveglianza - è entrato, a Pisa, nella basilica di San Piero a Grado, ha rubato gli oggetti sacri in argento, ma, prima di andare via, si è fatto il Segno della croce".
La sua speranza, forse, è stata quella di essere perdonato come il ladrone morto sulla croce, 2013 anni fa, al fianco del Nazareno.
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lunedì 15 aprile 2013

La sonata stonata di Wolfgang

"Il Governo greco - qualche giorno fa - aveva espresso l'intenzione di chiedere alla Germania, così intransigente e dura nei suoi confronti, un risarcimento (mai pagato) dei danni subìti durante l'ultima guerra e un risarcimento (da conteggiare in tribunale) in seguito a presunta corruzione e pressunto riciclaggio di denaro in merito agli appalti delle Olimpiadi del 2004 e in merito a certe tangenti "Ote" intorno alle quali "ballano" 200 miliardi circa".
Ebbene, ieri, la risposta del potente Ministro delle Finanze tedesco Wolfgang Schaeuble: "I greci si occupino delle riforme e non delle favole sui risarcimenti". Giusto, certo, che i greci debbano occuparsi delle riforme per guarire la loro economia. Ma sarebbe anche giusto che il Ministro delle Finanze tedesco Schaeuble cominciasse ad occuparsi finalmente, trascorsi quasi settant'anni, almeno dei risarcimenti chiesti giustamente dalla Grecia per i danni di guerra. O, perlomeno, non ne parlasse, sprezzantemente, come di favole. O, altrimenti, stesse proprio zitto.
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Le strade di Elsa

"Se riuscissi a destinare al finanziamento della cassa integrazione un altro miliardo, potrei dirmi soddisfatta - ha confidato, a Gr1 Rai, il Ministro uscente del Lavoro, Elsa Fornero - anche se c'è il rischio che possa non essere ancora sufficiente".
Il rischio? Ma il segretario della Cgil, Susanna Camusso, ne ha già prevista la drammatica sicurezza. Ora, però, il Ministro uscente Elsa Fornero non deve limitarsi, per questo, a piangere in pubblico. Ma bisogna che cominci subito, senza remore, a battere le strade. Le strade che portano ai vari "paradisi fiscali" e, con la protezione della Guaardia di finanza, individuare qui i tanti miliardi sottratti al Fisco italiano e prelevarne di corsa almeno due, per precauzione, tante volte uno solo - come lei teme e Susanna Camusso è sicura - non dovesse essere alla fine sufficiente. Minimo di buono dopo quello che di pessimo ha fatto finora.
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Liquidità politiche

"Non è vero - Michele Santoro ha smentito il quotidiano "Libero" - che io abbia registrato, per scendere di nuovo in politica, il "Partito liquido"".
Due, allora, le  cose. O il quotidiano "Libero" si ritiene libero di pubblicare notizie inesatte. Oppure il "Partito liquido" di Michele Santoro è stato già completamente prosciugato dai primi caldi di questa italica infuocata primavera politica.
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E' caduta un'altra stella

"Vito Crimi, capogruppo "5 stelle" al Senato - come testimoniano, inequivocabilmente, alcune foto - è partito, da Roma per Milano, in prima classe e su un "Freccia rossa" ad alta velocità".
Ma come? I "5 stelle" non avevano giurato e spergiurato che non avrebbero mai viaggiato se non in seconda classe e, per di più, mai sulla vituperata "alta velocità"? Certo. Ma tra il dire e il fare - come ammonisce saggiamente il proverbio - c'è di mezzo il mare. E, per non viaggiare troppo scomodi e troppo piano, il "Freccia rossa" Roma-Milano.
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Il ritiro di Beppe

"Mi ritiro - ha fatto sapere ai "suoi" Beppe Grillo - dalla corsa per la scelta "on line" del nuovo Presidente della Repubblica".
Ma Beppe Grillo, allora, alle volte dice cose anche sensate.
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domenica 14 aprile 2013

Per loro non c'è crisi

"Tra i più straordinari compensi d'oro - nel 2012 - quelli dell'ex amministratore delegato di "Generali" Giovanni Perissinotto con oltre unidici milioni e mezzo di liquidazione, dell'amministratore delegato di "Ferragamo" Michele Norsa con quasi nove milioni e mezzo, dell'ex amministratore delegato di "Impregilo" Alberto Rubegni con quasi sette milioni e mezzo come l'amministratore delegato di "Fiat" Sergio Marchionne, dell'ex direttore generale di "Pirelli Tyre" Francesco Gori con sette milioni, dell'ex amministratore delegato di "Saipem" Pietro Francesco Tali con quasi sette milioni, dell'amministratore delegato dell' "Eni" Paolo Scaroni con quasi sei milioni e mezzo, del presidente della "Ferrari" Luca Cordero di Montezemolo con cinque milioni e mezzo (senza contare gli altri otto Consigli di amministrazione in cui siede), dell'amministratore delegato di "Luxottica" Andrea Guerra con quattro milioni e 340 mila euro".
Come la Giustizia, sempre più spesso, non si rivela uguale per tutti, anche le retribuzioni da lavoro vanno differenziandosi sempre più e sempre più scandalosamente. Ma non si sarebbero dovuti fare sacrifici per cercare di uscire dalla drammatica situazione in cui ci troviamo? Certo. Ma gli italiani delle povere seggiole di "Ikea", mica loro dai troni d'oro.
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Il muro del pianto soltanto maschile

"La casta maschile - arriva conferma da Israele - continua a non permettere che le donne, pur con lo scialle della preghiera, si rechino a recitare ad alta voce, al Muro del pianto, i versetti sacri. E se qualcuna si azzarda a farlo, la polizia l'arresta".
Forse la casta maschile israeliana, rabbini in testa, farebbe bene a riconsiderare la questione da due punti di vista. Dal punto di vista teologico, riflettendo sul fatto che i profeti non hanno lasciato testimonianza di un comandamento che imponesse un monopolio ultraortodosso maschile sull'ebraismo. Dal punto di vista democratico, prendendo atto che le civili norme sull'uguaglianza uomo-donna non possono tollerare che un gruppo di cittadini continui a spadroneggiare sugli altri. Con tutto il rispetto, naturalmente, per la Torah. E nel ricordo del profeta Gesù e della sua pur peccatrice Maddalena.
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Mister Cope Reynold e Barack Obama

"In questo negozio - ha scritto mister Cope Reynold nella vetrina principale - non si vendono armi a chi avesse votato per Barack Obama".
Come mai gli ha chiesto qualche giornalista? E lui: per comperare un'arma bisogna avere un forte senso di responsabilità, chi ha votato per Obama alle presidenziali è invece un irresponsabile e, dunque, niente armi. Così, però, Barack Obama, il quale non riesce a spuntare al Congresso norme che regolino e limitino la libera vendita delle armi a qualsiasi cittadino, ha ottenuto invece un successo, seppure piccolo, nel negozio di armi di mister Cope Reynold. Il quale ha imposto lui, anche a suo discapito economico, regole e limitazioni. Pur se sparando un gravissimo insulto contro il riconfermato Presidente e i suoi "irresponsabili" elettori. Ma forse Barack Obama non se la prenderebbe se, all'ingresso dei loro stabilimenti, i "lobbisti" fabbricanti di armi esponessero lo stesso cartello esposto da mister Cope Reynold all'ingreso del suo negozio. Perché - come ha teorizzato Nicolò Machiavelli - il fine giustifica i mezzi. E anche il Presidente Usa lo sa bene tanto da farne tesoro, spesso, in giro per il mondo.
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Roberta e i ladri

"E adesso come faccio a rendere pubbliche le ricevute di tutte le spese fatte da quando sono entrata a Montecitorio - ha chiesto consiglio, sul sito grillino, la capogruppo "5 stelle" alla Camera, Roberta Lombardi - considerato che mi hanno rubato il portafoglio in cui le contenevo?"
Un bel guaio, in effetti, poiché i "5 stelle" hanno sempre garantito, quasi alla noia, che avrebbero tutti rese pubbliche su internet le loro spese. Proprio lei, la capogruppo alla Camera, non lo farà? Qualcuno, osservandola dopo la denuncia del furto, ha notato che sembra avere smesso di ridere, in aula e fuori, come una gaia scolaretta in gita scolastica. Qualcun altro, invece, ha notato che, smesso di ridere clamorosamente e rumorosamente, ha preso a ridere, chissà perché, sotto i baffi. Quale, però, l'osservazione giusta degli osservatori più attenti? Si resta in attesa di risposte dai carabinieri, i quali stanno naturalmente svolgendo accurate indagini sul furto, e dal sito grillino, il quale deve farle pervenire il suo parere e il suo consiglio democratico. Soprattutto, però, da lei. Per ovvii motivi. E per sapere se, nel frattempo, si è comperato un altro portafoglio-valigia per custodirci le sue ricevute prossime venture. Ma da legarsi tenacemente al polso. Ad evitare altri casi.
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Renzo dalle pinne alle braccia

"Renzo Bossi - si è scoperto - è andato ad allevare asini e capre in una proprietà acquistata, nei pressi dell'avita Gemonio, dalla madre Manuela".
Complimenti a Renzo Bossi, dunque, il quale ha finalmente capito quale fosse il suo vero ruolo assegnatogli dalla vita. Ma anche al settore dell'allevamento animale che ha finalmente recuperato due braccia. Anche se, prima della rapida evoluzione, erano due pinne di un Trota del Po.
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giovedì 11 aprile 2013

Il "guai a chi me la tocca" di Bertinotti e di Fini

"Nel 2003 - è stato ricordato - l'allora Presidente della Camera Pierferdinando Casini dette vita ad una Fondazione per "realizzare una più ampia conoscenza e divulgazione dell'attività parlamentare, promuoverne l'immagine, favorire e sviluppare il rapporto tra l'Istituzione ed i cittadini. Nel 2012, impressionato dal costo di due milioni annui di questa Fondazione, il deputato pdl Amedeo Laboccetta riuscì però a far approvare un ordine del giorno che ne decretava la chiusura".
La Fondazione ha dunque chiuso? Nemmeno per idea. Tanto è vero che, proprio qualche giorno fa, a ribadire la richiesta dell'onorevole Laboccetta è stato il "5 stelle" onorevole Luigi Di Maio. Ma già sembra che sarà dura anche per lui. Perché, se l'ex Presidente della Camera Pierferdinando Casini si è persuaso che di quella sua creatura si può e di deve fare a meno in tempi così grami e se anche l'ex Presidente Luciano Violante si è dichiarato a sua volta favorevole alla chiusura, hanno invece puntato i piedi gli ex Presidenti Fausto Bertinotti e Gianfranco Fini ai quali, evidentemente, piacciono moltissimo i lussuosi uffici a Palazzo Theodoli e "chissenefrega" se costano due milioni l'anno dei contribuenti. Nobile esempio di attaccamento non certo alle serie esigenze delle Istituzioni, ma alle poltrone, alle scrivanie, al personale e ai servizi gratis dell'istituzione Fondazione.
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Alt alla povertà di Veronica

"Mi sono opposta - ha fatto sapere Veronica Lario - alla richiesta, avanzata dal mio ex marito Silvio Berlusconi, per una riduzione dell'assegno a suo tempo fissato in 36 milioni annui".
Veronica Lario, per sostenere davanti ai giudici i motivi della sua opposizione, ha coscienziosamente depositato una memoria con tanto di allegati. Dove, presumibilmente, sarà evidenziato che una signora come lei, già consorte di un cavaliere come lui, non potrebbe tirare avanti decentemente con un appannaggio minore. Cioè, frazionando, con meno di tre milioni al mese e, dunque, con meno di centomila euro al giorno. Centomila euro che quasi tutte le altre signore d'Italia, coniugate o separate, devono aspettare di avere non in un giorno, ma - calcolando una media di duemila euro al mese - in 1500 giorni. In cinquanta mesi, dunque, quello che la signora Veronica ha in appannaggio per un solo giorno. Si dirà: ma la signora Veronica ha le sue belle esigenze, le sue belle abitudini e, conseguentemente, le sue belle spese. Beh, certo: le altre signore d'Italia, invece, rinuncino e stiano giustamente a stecchetto: peggio per loro se non hanno o non hanno avuto anche loro un cavaliere come lui. Poi, però, una curiosità: ma come riuscirà a spendere centomila euro al giorno, per non poterne fare a meno neppure di uno, la signora Veronica Lario pur ex Berlusconi? Forse è tutto documentato negli allegati depositati in giudizio. Sarebbe interessante buttarci su uno sguardo. Tanto per capire, noi mortali, mica per altro.
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Uomini e babbuini

"I babbuini - ha monitorato una "équipe" dell' Università del Michigan - parlano come noi".
L'augurio è che parlino più chiaramente, però, di certi umani politici, economisti e giornalisti.
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mercoledì 10 aprile 2013

Dai mandorli in fiore alle stelle alpine

"Antonio Ingroia - ha deciso all'unanimità la terza commissione del Consiglio superiore della magistratura - non potrà andare a presiedere, come offertogli dal Governatore della Sicilia Rosario Crocetta, la società per azioni che ha l'incarico di riscuotere i tributi nell'isola".
E adesso, pover'uomo? Adesso, povero Antonio Ingroia? Lui, dopo il capitombolo elettorale del febbraio scorso, si sentiva già rinato a nuova vita. Si era già sentito un nuovo protagonista, anzi, tanto da avere testualmente affermato appena ricevuta l'offerta del Governatore Crocetta: "Svolgerò il compito con la mia consueta passione e tenacia per riaffermare la legalità e la giustizia sociale in una regione affetta dalle malversazioni e dagli abusi". Ma come ama ripetere il noto e simpatico allenatore di calcio Giovanni Trapattoni? Ama ripetere: "Non dire gatto, se non l'hai nel sacco". E Antonio Ingroia, invece, si è precipitato a dire gatto pur non avendolo ancora nel sacco. Magari aveva già prenotato l'aereo per Palermo. E adesso, invece, dovrà cambiare il biglietto. Destinazione quell'Aosta dove il Consiglio superiore della magistratura l'aveva già "comandato" dopo il suo capitombolo elettorale e dove lui, forse perché non sopporta il freddo, non avrebbe mai voluto andare. Per Antonio Ingroia, insomma, niente rosei mandorli in fiore: tutt'al più, volendo, qualche bianca stella alpina.
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Letture

"Basta - ha urlato Beppe Grillo - ormai bisogna commissariare i partiti e occupare il Parlamento".
Se leggere la Costituzione fa questo effetto, a Grillo e ai suoi "grillini", meglio che si mettano a leggere "Topolino".
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Meriti e bisogni

"L'Eni - come emerso dal suo bilancio - ha chiuso il 2012 con un utile netto di oltre sette miliardi".
Detratte le diminuzioni in bolletta per i suoi utenti di luce e gas? Ma quale? Detratti, però, il nuovo compenso per il suo amministratrore delegato, Paolo Scaroni, passato dai quasi cinque milioni del 2011 agli oltre sei del 2012 e il nuovo compenso per il suo presidente, Giuseppe Rocchi, passato dai 637 mila euro ad oltre un milione. Ma forse è giusto così perché le capacità vanno riconosciute. E, verosimilmente, non tutti sarebbe capaci di occuparsi dei bisogni di un grosso cane a sei zampe (il simbolo - come noto - dell'Eni).
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Il Brunetta di Strada

"Quando nel 2010 ho votato per il sindaco di Venezia - ha confessato, ai microfoni del radiofonico "Giorno da pecora", il medico chirurgo e fondatore di "Emergency" Gino Strada - ho scelto Orsoni perché ho semplicemente ritenuto che Brunetta fosse esteticamente incompatibile con Venezia".
Sempre più spesso, dunque, Renato Brunetta, più che venire criticato per le sue idee che possono legittimamente non piacere, viene sbeffeggiato per le sue caratteristiche fisiche. Il che, per quanti si comportano così, è la testimonianza di un loro cattivo gusto e di una loro vergognosa povertà di spirito. Se a comportarsi però così è addirittura un medico chirurgo, peraltro benemerito per la sua attivissima "Emergency" in tutti i Paesi più poveri e bisognosi, non si può che pensare a due cose. O Gino Strada, prima di recarsi ai microfoni del radiofonico "Giorno da pecora", aveva bevuto un bicchiere di troppo. Oppure, sotto sotto il suo attivismo benefico, stranamente si porta dietro lo spirito malato di quei medici chirirghi nazisti Anni Trenta i quali erano soliti esprimere simili opinioni estetiche profondamente razziste.
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Un futuro inquietante di qua e di là

"Non ho mai saputo di quanto accadesse all'Idi - è stata la versione fornita da padre Franco Decaminada, consigliere delegato della provincia italiana della Congregazione dei figli dell'Immacolata Concezione (proprietaria dell' istituto dermatologico) il quale è stato invece accusato e ristretto ai domiciliari con le accuse di appropriazione indebita, bancarotta fraudolenta e false fatturazioni".
Sarà così, non sarà così? La giustizia umana è all'opera, appunto, per appurare la verità. Ma padre Franco Decaminada farebbe bene a preoccuparsi anche della giustizia divina. La quale potrebbe avere aperto un procedimento nei suoi confronti, a sua volta, con le imputazioni di inosservanza  prima del settimo comandamento (non rubare) e poi dell'ottavo (non pronunciare falsa testimonianza). Un presunto futuro inquietante, insomma, per padre Franco Decaminada: di qua il carcere, di là l' Inferno. A meno di laiche amnistie e di santi perdoni.
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"Ridateci il latte detergente"

"Dai bagni di Montecitorio - hanno protestato le onorevoli di tutti i colori - tranne i servizi, la carta igienica e il sapone, ci hanno tolto tutto il resto".
Ma perché, che cos'altro avevano, nei bagni camerali, le onorevoli deputate? Avevano, ad esempio, il latte detergente, la crema idratante, lo "schampoo" e il "phon". Maledetta "spending review". Ora le onorevoli deputate saranno costrette, per farsi belle, a recarsi dall'estetista e dal parrucchiere a spese loro. E non più, nei bagni di Montecitorio, a spese dei cittadini.
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Emma desnuda

"Basta - ha annunciato, nel presentare il suo nuovo disco, Emma Marrone nota per avere vinto nel 2012 "Amici" e il "Festival di Sanremo" - ora mi spoglio, per il definitivo successo, di tutte le etichette che mi sono state appiccicate".
Nello stesso tempo, per essere ancora più sicura del definitivo successo, sulla copertina del suo nuovo disco  si è spogliata anche di tutti i vestiti che si era appiccicati lei per uscire di casa e arrivare fino alla sala di registrazione.
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lunedì 8 aprile 2013

"Sick pay review"

"Quest'anno - ha messo nero su bianco l'Inps per cercare di recuperare qualche altra decina di milioni - i medici fiscali, i quali vanno a verificare i motivi di assenza per malattia dei lavoratori, dovranno tagliare il 3%, rispetto al 2012, i giorni di prognosi".
Ma - ecco il punto - il 3% per ciascun caso o il 3% di media? Nel senso che la prognosi del medico di famiglia verrebbe sempre e comunque limitata oppure nel senso che in alcuni casi verrebbe lasciata integra e in altri, ove il caso, verrebbe limitata, magari, anche per una percentuale maggiore? Tutto in modo e maniera, comunque, che i conti del fissato risparmio alla fine tornino? Una prevista riduzione di spesa, in ogni caso, più sulla base di un calcolo ragionieristico che di una diagnosi medica. E nemmeno si trattasse di qualcosa come un freddo e rigoroso rapporto deficit-prodotto interno lordo così come tanto piace a Bruxelles. Fino ad oggi, per carità, un certo numero di lavoratori - con la complicità dei loro medici - indubbiamente ci ha "marciato" e qualcuno, addirittura, ha spedito certificati di malattia senza avere neppure un leggero raffreddore. Ma di qui a tagliare, magari a "chi colgo colgo", attenti più ai numeri che alle persone, oltretutto con una generalizzata sfiducia nei confronti dei medici di famiglia, beh, forse l'Inps avrebbe potuto trovare una soluzione migliore per tutelarsi dalle vere frodi. Così, però, non è stato. E n'è sortita una originale "spending review" più propriamente definibile "sick pay spending" (revisione dell'assenza dal lavoro retribuita per malattia). Tanto di moda, certo, con i Governi tecnici. Ma frutto di incompetenza o di cinismo?
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Importanze ed urgenze

"Da più di quaranta giorni si sta discutendo sul prezzo del caffé alla "bouvette" di Montecitorio - si è adirato Maurizio Marchesini, presidente di Confindustria dell'Emilia Romagna - e intanto, intorno, ci casca il mondo e si stanno perdendo preziose occasioni di sviluppo e di ripresa nel Paese".
Ma benedetto Maurizio Marchesini. Vuol mettere quanto il prezzo del caffé alla "bouvette" di Montecitorio continui ad essere, per la maggior parte dei parlamentari, più importante ed urgente della ripresa e dello sviluppo del Paese?
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Il compenso misterioso dei "5 stelle"

"Ma insomma - vanno chiedendosi sempre più numerosi, su "Facebook", amici e nemici di Beppe Grillo - quanto decideranno di mettersi in tasca i parlamentari "5 stelle"? Duemila e 500 euro al mese, come annunciato in campagna elettorale, o seimila euro al mese, se non di più, come sta girando autorevole voce?"
Un momento di pazienza, per favore. C'è soltanto da attendere che Beppe l'urlatore e tutti i suoi eletti si radunino per decidere. Questione di pochi giorni: il tempo di scegliere un altro sito misterioso e inaccessibile a umane presenze estranee. Come - tanto per dire - la Cittadella di gallerie nel sottosuolo di Torino, il Teatro anatomico dell'Archiginnasio di Bologna, Palazzo La Rocca a Ragusa. Con il pranzo al sacco. Forse.
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Da Aosta a Palermo: cambio di treno per Ingroia

"Il Governatore della Sicilia, Rosario Crocetta - si è saputo - ha incontrato al bar, per un caffé, il magistrato e "leader" di "Rivoluzione civile", Antonio Ingroia, per proporgli di andare a dirigere la società per azioni, controllata dalla Regione, che si occupa di riscuotere le imposte nell'isola".
Il magistrato e "leader" di "Rivoluzione civile" Antonio Ingroia - secondo voci di ottima fonte - avrebbe accettato la proposta con grandissimo entusiasmo. E c'è da capirlo: vuoi mettere il freddo e la neve di Aosta, là dove il Consiglio superiore della magistratura ha deciso di spedirlo dopo la sua "trombatura elettorale", e il clima sereno e tiepido della sua natìa Sicilia propostagli dal Governatore Crocetta? Nemmeno a pensarci un secondo. Di qui a qualche giorno, così, i siciliani si troveranno a fare i conti con un implacabile magistrato esattore. Il quale intanto, in attesa della nomina ufficiale, il caffé, al bar con Rosario, l'ha voluto pagare lui. Con il massimo del sorriso che gli è consentito dalla sua faccia perennemente mesta.
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Quale giustizia?

"Lei - era la notte tra il 31 marzo e il 1° aprile 2007 - stava uscendo dalla discoteca quando il branco era venuto fuori dal buio, l'aveva trascinata nella pineta e l'aveva violentata per ore".
Che cosa è accaduto dopo quella terribile notte? E' accaduto che lei non è stata più lei, ha perso il sorriso e venti chili di peso, ha lasciato la scuola e il paese, ha paura del buio e della gente, non ha più indossato una gonna: distrutta nel corpo e nell'anima.  E' accaduto  che, una volta chiamati in giudizio, i vigliacchi del branco hanno avuto l'occasione di pagare i loro difensori con i 40 mila euro che il sindaco del paese aveva prelevato, contro ogni procedura, dalle casse del Comune: tra  becero maschilismo e ipotizzabile peculato. E' accaduto che il Tribunale dei minori, nonostante sia stata di nuovo riconosciuta la veridicità dei fatti riportata dalla ragazza  violentata e nonostante una richiesta di quattro anni di carcere avanzata dal pubblico ministero nei confronti dei vigliacchi del branco, ha confermato in appello, dopo sei anni, la più che mite pena dell'affidamento ai servizi sociali: praticamente assolvendoli di nuovo e concendo di nuovo loro la libertà di continuare a vivere la vita come se nulla fosse accaduto. Come se per la loro vittima, invece, la vita non avesse avuto una svolta terribile e definitiva. Sei anni dopo quella notte d'infamia, c'è da chiedere, ancora una volta, che qualcuno venga a spiegare, alla gente per bene, che cosa sia, dove sia, quando sia. La Giustizia.
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domenica 7 aprile 2013

Muti al Quirinale

"Proponiamo come candidato al Quirtinale - ha scritto il critico d'arte Vittorio Sgarbi a Silvio Berlusconi - il maestro Riccardo Muti".
Riccardo Muti, per carità, è un grandissimo maestro d'orchestra che tutto il mondo ci invidia. Ma Vittorio Sgarbi, al di là delle sue provocazioni, dovrebbe sapere che un conto è dirigere le melodie di Verdi e di Wagner, un conto sarebbe dirigere le cacofonie della sempre più stonata italica politica.
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Il ritorno di Pierferdinando

"Con Monti - ha dichiarato, al "Corriere della sera", il "leader" udc Pierferdinando Casini - ho fatto una scelta sbagliata".
Dato il risultato elettorale, indubbiamente, sì. Ma perché il "leader" udc Ferdinando Casini si è deciso ad ammetterlo pubblicamente soltanto oggi? Dopo ben quaranta giorni dalla sua "caduta"? Qui - ha osservato qualcuno - gatta ci cova. E la gatta potrebbe essere proprio lui, il Pierfurby. Il quale, rimessosi dalla batosta di fine inverno, starebbe cercando di costruirsi una nuova primavera. Una primavera di bellezza. Dove, pur della vita nell'asprezza, il suo canto squilli ancora e vada. Ma dove? E con chi? Un momento, che diamine. Ci vorranno forse, per ammettere pubblicamente anche questo, altri quaranta giorni. Quaranta giorni per capire la convenienza di lasciarsi andare, nella politica rosa dei venti,  ad un grecale proveniente da destra o ad un libeccio proveniente da sinistra.
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Quel carro che nessuno vuole

"Il Comune di Caltagirone - dopo sei mesi - ci ha riprovato: ha cercato di vendere, per ripianare almeno parte dei debiti, un suo carro funebre "Fiat 132A" del 1976. Base d'asta: appena 2.500 euro".
L'asta, questa volta, è andata a buon fine? Macché. Il carro funebre è rimasto ancora lì anche se spolverato, rimesso a nuovo e per soli 2.500 euro. Niente da fare: non lo vuole proprio nessuno e c'è facilmente da presumere che non lo vorrebbe nessuno nemmeno gratis. Il Comune di Caltagirone, dunque, dovrà mettersi l'anima in pace. Mettere i suoi debiti di nuovo in cassa. E mettere la cassa, magari, nel suo invendibile carro funebre. Per il probabile imminente funerale - ma si spera di no - del suo bilancio in agonia.
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sabato 6 aprile 2013

Laura dei risparmi e degli sprechi

"Ogni nuovo Presidente della Camera - ormai da tradizione - ha sempre portato con sé un solo proprio portavoce e, per il resto, si è appoggiato a quell'uffico-stampa di Montecitorio che conta ben sei giornalisti".
Che cosa ha fatto, invece, la nuova Presidente Laura Boldrini? Ha portato a lavorare con sé non uno, ma ben quattro portavoce esterni e in più - guarda caso - tre "figli di": Valentina Loiero, rampolla del noto ex dc e poi pd Ignazio, Giulia Laganà, primogenita dell'ex parlamentare Tana de Zulueta, Roberto Natale, "figlio putativo" di Niki Vendola e mancato eletto nelle liste di "Sinistra, ecologia, libertà" in Umbria. Brava Presidente Boldrini, dunque: dopo avere chiesto ed imposto sacrifici pur in genere giusti ai dipendenti di Montecitorio, lei ha invece creduto buono ed opportuno quadruplicare addirittura il numero dei suoi portavoce. Assunti, oltretutto, dall'esterno.
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Riffe d'Italia

"Poiché il Ministero ha mandato la metà scarsa dei denari che sarebbero stati necessari per pagare tutti gli insegnanti precari - è accaduto al liceo linguistico "Rosmini" di Grosseto - la preside, d'accordo con i sindacati, ha provocatoriamente organizzato una riffa per estrarre i nomi di quanti avrebbero potuto incassare regolarmente lo stipendio".
L'uscente Gabinetto Monti potrebbe ritenere l'iniziativa molto interessante. Non avendo tutti i miliardi per pagare finalmente i creditori, perché non estrarli a sorte? Poco bocconiano, certo, ma meglio di niente.
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Foreste e forestali

"La Regione Sicilia - è stato confermato - mantiene alle sue dipendenze 26 mila forestali".
Ma quanti forestali dovrebbe mantenere alle sue dipendenze, allora, quell'Amazzonia che le foreste le ha davvero e si estendono, attualmente, per circa cinque milioni e mezzo di chilometri quadrati?
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Meglio don Gino di Mario Monti?

"Seicento sacerdoti della Diocesi di Milano - ha fatto conoscere la Curia - seguiranno lelezioni di tre docenti dell'Università Bocconi per capire la natura e la portata dell'attuale crisi economica e come potrebbe essere supportato chi ne sia particolarmente vittima".
Buona e santa iniziativa. L'augurio sincero di tutti è che i seicento sacertdoti della Diocesi di Milano siano più attenti a seguire le lezioni e più pronti a capirle rispetto a certi alunni bocconiani i quali, una volta al Governo con le loro lauree, ne hanno combinata una più del diavolo.
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"Signorsì", signora generale

"Per la prima volta nella storia - è giunta notizia - una donna è stata nominata generale".
Sì, ma in Francia. Il suo nome è Isabelle Guion de Mèritens ed è stata chiamata a comandare la "Gerndarmerie maritime".
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venerdì 5 aprile 2013

Qua e là

"Avessi detto qualcosa di particolarmente intelligente - ha dichiarato Matteo Renzi, a "Radio 105", dopo il putiferio suscitato dalle sue parole di mercoledi definite nel Pd "berlusconiane" - Ho solo detto quello che pensa il 95% degli italiani".
Sempre più imprevedibile Matteo Renzi: non solo ha riconosciuto di avere dichiarato cose non intelligenti a "Radio 105", ma, aggiungendo di avere solo detto quello che pensa il 95% degli italiani, ha conseguentemente giudicato non intelligente anche questo non poco 95%. "Io sono qua" ha detto, due giorni fa, il segretario del Pd, Pierluigi Bersani. Oggi, forse, potrebbe venirgli di aggiungere: e tu sei là. Renzo, cioè, tu sei proprio là con la testa.
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La "gaffe" numero 2 di Valerio Onida

"La pubblicazione di una conversazione privata - ha cercato di reagire, dopo la "gaffe" dei saggi inutili, il saggio Valerio Onida - è una violazione della libertà e segretezza della comunicazione".
Ma quale conversazione privata, se il saggio Valerio Onida l'ha spifferata addirittura davanti ai microfoni di una radio, anche se la riteneva spenta, ma pur sempre in pubblico? E, dunque, quale violazione giornalistica? Una violazione, semmai, è venuta invece da lui: la violazione della fiducia e del rispetto nei confronti di quel Capo dello Stato il quale aveva ritenuto di scegliere, anche con lui, una personalità convinta della serietà del ruolo affidatogli. Su questo, invece, neppure un'ombra di autocritica. E pensare che, in certi ambienti, un Valerio Onida non verrebbe visto male quale prossimo Presidente della Repubblica.
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Gigino 'o scassatore

"Gigì - è scesa in piazza una folla di napoletani sempre più delusi dal loro sindaco "arancione" - Gigì mò c'hai scassato".
Come girano presto le vicende e le cose. Non si è ancora spenta l'eco di quel "li abbiamo scassati" che De Magistris urlò nell'annunciare di avere conquistato il Comune di Napoli. Allora, perciò, lui scassò trionfalmente i suoi avversari politici. Ora, invece, lui ha finito ingloriosamente per scassare i suoi cittadini napoletani. Da scassatore "a", insomma, a scassatore "b". Ma possibile che Gigino non sappia fare altro che scassare?
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Infallibilità

"Beppe Grillo - ha proclamato alle folle Vito Crimi, capogruppo "5 stelle" al Senato - non sbaglia mai".
Beh, certo: come il Papa non può mai sbagliare quando parla "ex cathedra" (cioè come infallibile dottore universale della Chiesa dal sommo della Santa sede) così Beppe il messia non può sbagliare quando urla "ex tabulato" (cioè come infallibile ragioniere genovese dai palchi delle italiche piazze). Oh, fedelissimo pio apostolo Vito da Palermo...
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Cornacchie e allodole

"Tra la trentina di libri presentati al "Premio Strega 2013" - a sorpresa - anche un "diario carcerario" di Totò Cuffaro, ex Governatore della Sicilia, condannato a sette anni di reclusione per favoreggiamento aggravato di "Cosa nostra" e rivelazione di segreto istruttorio, tuttora detenuto a Rebibbia".
Il titolo dato al volume è "Il candore delle cornacchie". Dove il candore sta per quella innocenza che Totò continua a sostenere e le cornacchie stanno per quei giudici i quali lo hanno invece condannato? Assolutamente no giurano lui, il suo prefatore monsignor Fisichella e l'editore milanese "Guerini e associati". Il titolo nasce da una romantica e tenera immagine: quella di una cornacchia dal petto bianco venutasi a posare, un giorno, davanti alle sbarre della sua cella. Ma a Cuffaro notoriamente detto "vasa vasa", certamente, sarebbe piaciuto di più che, un giorno, fosse andata a posarsi, sul balcone della sua stanza di Governatore siciliano, una più graziosa e dolce allodola dal petto bianco. Prima che tutto accadese. Proprio tutto. E pazienza se, allora, non gli fosse venuta in mente l'ispirazione di scrivere un libro per il "Premio Strega".
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I dipendenti-scandalo di Palazzo Madama

"Dei circa 800 dipendenti del Senato - tutto è contenuto in un documento riservato di Palazzo Madama datato fine 2012 - quello della "fascia di assistenza tecnico-operativa" (usceri, commessi, perfino addetti alle pizzette della "bouvette") guadagnano 2.482 euro appena assunti, 2.659 dopo un anno e 10.277 a fine carriera per quindici mensilità; quelli della "fascia dell'assistenza amministrativa" (segretarie addette alle fotocopie e alle convocazioni delle Commissioni), sempre per quindici mensilità, da un iniziale 3.048 euro ad un finale di carriera di 12.627; quelli della "fascia funzionari", anche loro per quindici mensilità, da un iniziale 3.700 euro ad un finale di carriera di 17.000; quelli della "fascia dirigenti", a loro volta per quindici mensilità, da un iniziale 5.593 euro ad un finale di carriera di 27.885".
Compensi da inizio carriera pari a 37.230, 45.720, 55.500 e 83.895 euro annui, dunque, a compensi di fine carriera  pari a 157.155, 189.405, 255.000 e 418.275 euro annui. Anche questi, perciò, compensi da vera e propria casta privilegiata che, oltretutto, continuano a resistere, pur in un momento economico difficile come questo, a tutto e a tutti. Cosicché, quando la Corte costituzionale ha sorprendentemente bocciato la decisione governativa di un pur misero taglio del 5% sugli stipendi pubblici oltre i 90 mila euro, le tredici sigle sindacali presenti a Palazzo Madama - fra le quali la Cgil - hanno assistito i dipendenti interessati nel fare ricorso per il recupero di quel 5% e il Senato è stato così costretto a sborsare subito, sull'unghia, più di due milioni. Tutto questo - stipendi iniziali, stipendi finali, quindicesime mensilità, recupero dei tagli da vergognosa casta - mentre continua a non trovarsi un euro per pagare i debiti con le imprese private, per rimettere le aziende in condizione di operare, per arrivare ad un taglio della disoccupazione  specialmente giovanile, per riportare le pensioni ad un livello umano, per tagliare le tasse ai ceti medio-bassi. Complimenti, allora. Ai privilegiati assurdi del Senato, ai sindacati i quali non si vergognano di sputare in faccia ai disoccupati e ai lavoratori anche a 600 euro al mese, alla Corte costituzionale fuori dalla realtà. Complimenti a tutti. E a tutti prosit.
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