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"Fatti e misfatti" è una puntuale selezione di episodi e di protagonisti che in Italia - ma anche nel resto del mondo - si sono distinti, si stanno distinguendo o si distingueranno "in modo particolare" e che tuttavia sono stati, sono e saranno troppo spesso ignorati o sottovalutati dagli organi di informazione. Pane al pane, senza alcuna appartenenza politica, con il solo referente della verità. Una verità che potrà essere velata di una profonda amarezza o sostenuta da una feroce ironia, mai però intrisa di facile qualunquismo.

lunedì 8 aprile 2013

"Sick pay review"

"Quest'anno - ha messo nero su bianco l'Inps per cercare di recuperare qualche altra decina di milioni - i medici fiscali, i quali vanno a verificare i motivi di assenza per malattia dei lavoratori, dovranno tagliare il 3%, rispetto al 2012, i giorni di prognosi".
Ma - ecco il punto - il 3% per ciascun caso o il 3% di media? Nel senso che la prognosi del medico di famiglia verrebbe sempre e comunque limitata oppure nel senso che in alcuni casi verrebbe lasciata integra e in altri, ove il caso, verrebbe limitata, magari, anche per una percentuale maggiore? Tutto in modo e maniera, comunque, che i conti del fissato risparmio alla fine tornino? Una prevista riduzione di spesa, in ogni caso, più sulla base di un calcolo ragionieristico che di una diagnosi medica. E nemmeno si trattasse di qualcosa come un freddo e rigoroso rapporto deficit-prodotto interno lordo così come tanto piace a Bruxelles. Fino ad oggi, per carità, un certo numero di lavoratori - con la complicità dei loro medici - indubbiamente ci ha "marciato" e qualcuno, addirittura, ha spedito certificati di malattia senza avere neppure un leggero raffreddore. Ma di qui a tagliare, magari a "chi colgo colgo", attenti più ai numeri che alle persone, oltretutto con una generalizzata sfiducia nei confronti dei medici di famiglia, beh, forse l'Inps avrebbe potuto trovare una soluzione migliore per tutelarsi dalle vere frodi. Così, però, non è stato. E n'è sortita una originale "spending review" più propriamente definibile "sick pay spending" (revisione dell'assenza dal lavoro retribuita per malattia). Tanto di moda, certo, con i Governi tecnici. Ma frutto di incompetenza o di cinismo?
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