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"Fatti e misfatti" è una puntuale selezione di episodi e di protagonisti che in Italia - ma anche nel resto del mondo - si sono distinti, si stanno distinguendo o si distingueranno "in modo particolare" e che tuttavia sono stati, sono e saranno troppo spesso ignorati o sottovalutati dagli organi di informazione. Pane al pane, senza alcuna appartenenza politica, con il solo referente della verità. Una verità che potrà essere velata di una profonda amarezza o sostenuta da una feroce ironia, mai però intrisa di facile qualunquismo.

domenica 14 aprile 2013

Mister Cope Reynold e Barack Obama

"In questo negozio - ha scritto mister Cope Reynold nella vetrina principale - non si vendono armi a chi avesse votato per Barack Obama".
Come mai gli ha chiesto qualche giornalista? E lui: per comperare un'arma bisogna avere un forte senso di responsabilità, chi ha votato per Obama alle presidenziali è invece un irresponsabile e, dunque, niente armi. Così, però, Barack Obama, il quale non riesce a spuntare al Congresso norme che regolino e limitino la libera vendita delle armi a qualsiasi cittadino, ha ottenuto invece un successo, seppure piccolo, nel negozio di armi di mister Cope Reynold. Il quale ha imposto lui, anche a suo discapito economico, regole e limitazioni. Pur se sparando un gravissimo insulto contro il riconfermato Presidente e i suoi "irresponsabili" elettori. Ma forse Barack Obama non se la prenderebbe se, all'ingresso dei loro stabilimenti, i "lobbisti" fabbricanti di armi esponessero lo stesso cartello esposto da mister Cope Reynold all'ingreso del suo negozio. Perché - come ha teorizzato Nicolò Machiavelli - il fine giustifica i mezzi. E anche il Presidente Usa lo sa bene tanto da farne tesoro, spesso, in giro per il mondo.
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