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"Fatti e misfatti" è una puntuale selezione di episodi e di protagonisti che in Italia - ma anche nel resto del mondo - si sono distinti, si stanno distinguendo o si distingueranno "in modo particolare" e che tuttavia sono stati, sono e saranno troppo spesso ignorati o sottovalutati dagli organi di informazione. Pane al pane, senza alcuna appartenenza politica, con il solo referente della verità. Una verità che potrà essere velata di una profonda amarezza o sostenuta da una feroce ironia, mai però intrisa di facile qualunquismo.

sabato 20 aprile 2013

20 aprile, Santa Sara da Antiochia

"20 aprile - terzo giorno di votazioni, per l'elezione del nuovo Presidente della Repubblica, dopo le "fumate nere" del 18 e del 19 - è il giorno di Santa Sara da Antiochia".
Non essendo intervenuti con il miracolo, forse perché schifati, il 18 San'Eusebio e il 19 Santa Marta, è la volta, oggi, di Santa Sara da Antiochia. La quale viene raffigurata mentre stringe a sé la palma del martirio. Nulla di più appropriato, quindi, ove si consideri che, oggi, l'universo italico politico verrà ricordato per tre nuovi martiri ancorché laici: Romano Prodi il quale, dopo essere stato innalzato agli onori della candidatura quirinalizia, è stato poi crocifisso dai suoi stessi "innalzatori" e, perciò, ha esalato il suo ultimo respiro di candidato; Rosy Bindi la quale, non volendo macchiarsi le virginee mani del sangue di qualche altro povero Cristo eventualmente scelto dal Pd, ha preferito abbandonare gli agi e gli onori della Presidenza del Partito per offrirsi alla definitiva decapitazione degli eretici in arrivo; Pierluigi Bersani il quale, dopo avere fallito una serie di miracoli che tutti si aspettavano da lui con più o meno fede, ha annunciato che, dopo l'elezione del Presidente della Repubblica, getterà alle ortiche la sua preziosa veste di segretario  e non si opporrà ad essere bruciato sul rogo del rinnovamento. Che Santa Sara da Antiochia, nel suo giorno commemorativo, abbia pietà di loro. E si adoperi, per favore, affinché la strada che porta al Quirinale non debba arricchirsi di altri laici martiri.
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