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"Fatti e misfatti" è una puntuale selezione di episodi e di protagonisti che in Italia - ma anche nel resto del mondo - si sono distinti, si stanno distinguendo o si distingueranno "in modo particolare" e che tuttavia sono stati, sono e saranno troppo spesso ignorati o sottovalutati dagli organi di informazione. Pane al pane, senza alcuna appartenenza politica, con il solo referente della verità. Una verità che potrà essere velata di una profonda amarezza o sostenuta da una feroce ironia, mai però intrisa di facile qualunquismo.

domenica 14 aprile 2013

Per loro non c'è crisi

"Tra i più straordinari compensi d'oro - nel 2012 - quelli dell'ex amministratore delegato di "Generali" Giovanni Perissinotto con oltre unidici milioni e mezzo di liquidazione, dell'amministratore delegato di "Ferragamo" Michele Norsa con quasi nove milioni e mezzo, dell'ex amministratore delegato di "Impregilo" Alberto Rubegni con quasi sette milioni e mezzo come l'amministratore delegato di "Fiat" Sergio Marchionne, dell'ex direttore generale di "Pirelli Tyre" Francesco Gori con sette milioni, dell'ex amministratore delegato di "Saipem" Pietro Francesco Tali con quasi sette milioni, dell'amministratore delegato dell' "Eni" Paolo Scaroni con quasi sei milioni e mezzo, del presidente della "Ferrari" Luca Cordero di Montezemolo con cinque milioni e mezzo (senza contare gli altri otto Consigli di amministrazione in cui siede), dell'amministratore delegato di "Luxottica" Andrea Guerra con quattro milioni e 340 mila euro".
Come la Giustizia, sempre più spesso, non si rivela uguale per tutti, anche le retribuzioni da lavoro vanno differenziandosi sempre più e sempre più scandalosamente. Ma non si sarebbero dovuti fare sacrifici per cercare di uscire dalla drammatica situazione in cui ci troviamo? Certo. Ma gli italiani delle povere seggiole di "Ikea", mica loro dai troni d'oro.
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