Benvenuti

"Fatti e misfatti" è una puntuale selezione di episodi e di protagonisti che in Italia - ma anche nel resto del mondo - si sono distinti, si stanno distinguendo o si distingueranno "in modo particolare" e che tuttavia sono stati, sono e saranno troppo spesso ignorati o sottovalutati dagli organi di informazione. Pane al pane, senza alcuna appartenenza politica, con il solo referente della verità. Una verità che potrà essere velata di una profonda amarezza o sostenuta da una feroce ironia, mai però intrisa di facile qualunquismo.

lunedì 30 gennaio 2012

Guardie e ladri

"Il "blitz" della Guardia di finanza nelle vie dello "shopping" milanese - ha commentato il leghista Matteo Salvini - solo un cinema".
Certo. Con il film "Guardie e ladri".
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Sedici miliardi "pe 'u tiru"

"E' sempre in piedi un programma - si è appreso scartabellando certe carte tutt'altro che segrete - il quale prevede l'acquisto, da parte dello Stato, di 131 cacciabombardieri d'attacco "Joint Strike Fighter F-35" per una spesa, ancorché spalmabile in venti anni, di 16 miliardi di euro".
Ma a quale grande potenza militare dobbiamo muovere guerra o da quale grande potenza militare dobbiamo difenderci uno di questi giorni? E, poi, perché con questi cacciabombardieri i quali, secondo il parere di numerosi esperti, sarebbero stati utili in scenari come quelli di una ormai superata "guerra fredda" e sarebbero invece inutili nei sopraggiunti teatri di combattimento regionali? Sarebbe opportuno che qualcuno, prima di dare l'ok concreto al programma miliardario di acquisto, si ponesse a sua volta questi interrogativi. Anche perché, con i 16 miliardi, si potrebbero ottenere pacifiche e più urgenti cose. Come tremila asili nido per il costo di un miliardo, la messa in sicurezza delle tante scuole pericolanti per il costo di tre miliardi, una indennità di 7oo euro per sei mesi a tutti i lavoratori precari, la ricostruzione dell'intero centro storico dell'Aquila distrutto dal terremoto. Tanto per dire. E con tanti saluti a quanto potrebbero invece dire certi generali dell'areonautica con una sola cosa sempre in testa:
"'u tiru". "'U tiru d'a bomba".
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Le due capre di Bossi

"Manuela Marrone - circola voce negli ambienti della Lega - vorrebbe convincere Umberto Bossi ad assicurare due posti alla Camera, per la prossima legislatura, ai figli Renzo e Roberto Libertà".
Come avrebbe reagito babbo Umberto? Rispondendole così: "Ma se sono due capre..." E questa volta, dunque, non c'è bisogno di altro commento.
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sabato 28 gennaio 2012

I gigantismi di Lidia Ravera

"Il comandante Schettino - ha scritto Lidia Ravera - è un maschietto in vena di vanterie... a scopo di libidine... Esiste una categoria di uomini che tende a considerare perfino la guida di un modesto veicolo una esibizione di potenza virile... ma lui ha esagerato perché un fallo lungo 290 metri e 112 mila tonnellate di stazza può far perdre la testa a un marinaio... soprattutto se la donna se la porta dietro da un porto all'altro per tutta la navigazione".
Che il comandante della "Costa Concordia" Francesco Schettino abbia commesso un fallo grosso così, davanti all'Isola del Giglio, non ci sono stati dubbi fin dall'inizio. Ma spostarglielo da quel cervello che è la sede del ragionamento ad altro luogo che è la sede delle maschili pulsioni sembrerebbe alquanto esagerato. E, soprattutto, molto maniacalmente libidinoso. Dalla Lidia Ravera, insomma, de "La donna gigante" (Melampo editore) del 2009 alla Lidia Ravera de "Il fallo gigante" (Schettino protagonista) del 2012. Complimenti per la narrazione.
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"Televideo" in bombetta

"Ho consultato questa mattina il "Televideo" della Rai - mi ha fermato un vicino di casa ormai in pensione e che conosco da oltre trent'anni - e ho letto ad esempio, nello spazio dedicato all'economia, titoli come "Cala lo spread Btp-Bund", "Al via lo spending review", "Fermato da Bce il rischio crunch", "Facebook: mercoledi domanda per Ipo". Giorni fa, poi, avevo letto titoli con parole come "Beauty contest", "Incubent", "Take or pay", "Self service pre-pay". Ma che cosa significano queste sigle e queste parole straniere? Devono capirle soltanto i professori di economia con conoscenza di inglese e non soprattutto, invece, ogni comune abbonato del servizio pubblico Rai?"
Ho guardato con imbarazzo il mio vecchio vicino di casa, mi sono vergognato per non avergli saputo dare neppure una risposta. Poi, però, ho cercato e gli ho dato il numero telefonico di Antonio Bagnardi il quale, di "Televideo" Rai, è il direttore. "Senti lui - l'ho consigliato - senti lui se è in grado di soddisfare le tue giuste domande". Ma, strada facendo, me ne sono pentito. Perché su "Televideo" Rai, ogni giorno, usano spesso l'italiano e i suoi termini più comuni senza conoscerli o scriverli correttamente. E, quindi, figurarsi i termini economici in inglese. Che poi, tanto, non serve nemmeno conoscerli: basta copiarli dai giornali o dai comunicati-stampa. "Televideo" Rai con la bombetta, sì. Ma non con quella del ricco finanziere della "City": con quella di Totò.
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"Auto verdi"

"Il presidente leghista della Provincia di Como, Leonardo Carloni - ha scoperto "L'Espresso" - nel 2011 ha percorso, con l'auto istituzionale a sua disposizione, ben 34 mila chilometri".
34 mila chilometri in un anno significa più di 93 chilometri al giorno, compresi però Natale, Santo Stefano, Pasqua, Pasquetta, Ferragosto, tutte le altre feste religiose e quelle nazionali. "Alla faccia del caciocavallo" direbbe Tonino Di Pietro. Ma alla faccia, soprattutto, dei contribuenti italiani. I quali, a questo punto, dovrebbero puntare il dito non più solo sulle "auto blu" italiane, ma anche sulle "auto blu italiane con il serbatoio verde padania".
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Cardia uno o Cardia due?

"Il maggiore ostacolo alle riforme e alla crescita - ha solennemente dichiarato, in una riunione di grandi economisti e finanzieri, Lamberto Cardia - viene dalle resistenze dell'alta burocrazia".
Ma chi è - per chi non lo sapesse - Lamberto Cardia? E' un potente signore che ha ricoperto in passato ruoli quali magistrato della Corte dei conti, capo di gabinetto di vari Presidenti del Consiglio e di vari Ministri, presidente della Consob e che ricopre oggi il ruolo di presidente delle Ferrovie dello Stato. E quanti anni ha Lamberto Cardia? Ne ha 77. Riassumendo: se la dichiarazione di Lamberto Cardia - oltre che solenne - è stata anche sincera, gli ci sono voluti 77 anni, ma alla fine - rullino i tamburi - ci è arrivato. Se la dichiarazione non è stata invece sincera, "senti - verrebbe giustamente da commentare - da quale pulpito viene la predica". Quale, allora, il Lamberto Cardia vero? Dottor Cardia - è la preghiera che sale da ogni focolare - faccia un'altra solenne dichiarazione e chiaramente lo sveli. Dottor Cardia, per favore, faccia dormire l'Italia, di notte, serena e tranquilla.
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Dove andrà ora Letizia?

"Lascio il mio ruolo di consigliere comunale - ha spiegato, in una lettera al presidente dell'aula Basilio Rizzo, l'ex sindaco di Milano Letizia Moratti - perché ormai a tempo pieno nell'attività di gestione di San Patrignano"".
C'è chi però, non solo a Milano, ritiene che l'addio dell'ex sindaco a Palazzo Marino abbia preso spunto da una diversa motivazione: il non ritrovarsi più con la conduzione del Pdl soprattutto in Lombardia. Gianfranco Fini, ad esempio, ne è così convinto che pubblicamente si augura una Letizia Moratti pronta a continuare il suo impegno politico in "Futuro e libertà per l'Italia". Sia come sia, comunque, non si dovrebbe tardare troppo a constatare se la testa e il cuore di Letizia Moratti avrà finito per scegliere i cento e cento ragazzi con la volontà di redimersi a "San Patrignano" o i dieci-quindici "ragazzi" di "Futuro e libertà per l'Italia" inquadrati da un Gianfranco Fini politicamente sempre più solo e disperato. Tempo al tempo, dunque. Sperando che sia galantuomo.
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giovedì 26 gennaio 2012

Bravo lui, non brava Lei

"Tra Adriano Celentano e Rai - è la lieta novella annunciata da tutti i giornali - l'intesa è ormai raggiunta".
In che senso? Nel senso che la Rai si è calata le braghe davanti alle arroganti richieste del cantante. Che - per chi le avesse dimenticate - restano quella di non dover dare preventivamente conto di quanto andrà a dire in "celentanese" sul palco di Sanremo e quella di non essere interrotto da "spot" pubblicitari. Come avviene, insomma, per il tradizionale messaggio di fine d'anno del Presidente della Repubblica e non avviene, neanche, per la conferenza-stampa di insediamento del Presidente del Consiglio. Celentano, dunque, come Napolitano e più di Monti. E non basta. Perché, mentre il Presidente della Repubblica e il Presidente del Consiglio - ci mancherebbe altro - parlano agli italiani dai teleschemi gratis, il dittatore Celentano intascherà - per le sue "comparsate a sorpresa" - 300 mila euro a serata. Anche se - buona grazia sua - fino ad un massimo cumulabile di 750 mila euro. Con la consorte Claudia Mori a straparlare qua e là della loro vittoria. E con Lei, invece, zitta. O, meglio, con il direttore generale della Rai, Lorenza Lei, a ricordare ogni cinque minuti, sui teleschermi, che il canone è un doveroso tributo da pagare. Da pagare - come diceva Totò - a prescindere.
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Cardinal Bertone o cardinal Bagnasco?

"Monsignor Carlo Maria Viganò - ha documentato un servizio su "La7" - è stato rimosso dall'incarico di segretario generale del Governatorato della Santa sede e trasferito d' alto ufficio a Washington, quale nunzio apostolico, per avere denunciato giri di scandalosi appalti all'interno delle sacre mura e per avere cercato di fare giusta e cristiana pulizia. Tanto da rovesciare, in breve, un passivo di otto milioni in un attivo di oltre 34 milioni".
Fatto del quale stupirsi? Putroppo, date certe vicende economiche alle quali ha abituato il Vaticano, non troppo. O affatto. Anche perché, mentre il segretario di Stato vaticano Tarcisio Bertone ha creduto di dover svolgere un ruolo attivo in difesa delle scandalose ditte appaltatrici e nell'allontanamento del probo monsignor Carlo Maria Viganò, proprio qualche giorno fa il presidente della Cei Angelo Bagnasco ha ammonito - sempre in tema di etica e di doveri - che non pagare le tasse è anche peccato. Giustamente. Ma - ecco il punto - qual è la voce autentica - in tema di etica e di di doveri - che si diparte da Oltretevere? Quella del cardinal Bertone o quella del cardinal Bagnasco?
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Limitazioni

"L'obbligo di indicare accanto al "farmaco griffato" il corrispettivo generico - continuano a protestare i medici di famiglia - limiterebbe la nostra autonomia".
Oppure la "riconoscenza" delle industrie farmaceutiche produttrici dei "farmaci griffati"?
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Quella "introvabile" legge 193 del 2004

Il Ministro dell' Istruzione, Francesco Profumo - ha finalmente scoperto anche il "Corriere della sera" - una volta assunto il suo prestigioso incarico nel Governo Monti, non si è però dimesso ancora, ai sensi della legge 193 del 2004, da presidente del Consiglio nazionale delle ricerche".
Evidentemente, nei testi di etica politica e di logica delle incompatibilità adottati dal Ministero dell'Istruzione, il professor Francesco Profumo non è riuscito ancora a trovare il capitolo relativo alla legge 193 del 2004. Buon proseguimento di ricerca.
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domenica 22 gennaio 2012

Caso Orlandi-De Pedis, omertà continua

"Per la famiglia Orlandi - aveva sempre detto il rettore di Sant'Apollinare, dove continua ad essere misteriosamente e illegalmente sepolto il "boss" della Magliana Enrico De Pedis - le porte di questa basilica saranno sempre aperte".
Il 22 gennaio, invece, le porte della basilica di Sant'Apollinare sono rimaste sbarrate. E i cinquecento che erano convenuti per chiedere, ancora una volta, che si facesse finalmente luce sull'inquietante ed assurdo mistero della scomparsa di Emanuela Orlandi e della sepoltura di Enrico De Pedis in una basilica che accoglie le spoglie del cappellano segreto di Papa Pio VI (dal 1785) e del famoso compositore barocco Giacomo Carissimi (dal 1674) sono dovuti rimanere fuori con il loro dolore e con la loro indignazione. Peccato. Ancora una volta la Chiesa, incredibilmente, ha voluto lasciare soli quanti chiedevano, legittimamente e cristianamente, almeno un segno che testimoniasse la sua sopraggiunta volontà di rompere il muro di omertoso silenzio condiviso - fatto gravissimo - con lo Stato italiano e con la sua Magistratura. "Il giorno del giudizio - si è letto in uno dei cartelli innalzati davanti al portone sbarrato di Sant'Apollinare - arriverà per tutti". Ma, se davvero arriverà, ormai quando?
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Tempi duri per "Gigino 'o sindaco"

"L'attuale sindaco di Napoli, Luigi De Magistris - ha fatto sapere il giudice per le indagini preliminari Barbara Callari - sarà chiamato in giudizio con l'accusa di abuso d'ufficio per avere acquisito, quando era magistrato a Catanzaro, tabulati telefonici di alcuni parlamentari senza la necessaria autorizzazione di Camera e Senato". "Sono sorpreso di questa accusa - ha replicato "Gigino 'o sindaco" - perché mai un pubblico ministero potrebbe essere tanto ingenuo dal comportarsi così".
Beh, magari tanto ingenuo no. Ma qualcos'altro, forse, sì.
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L'amaro Giuliano

"Date di me - si è mostrato amareggiato l'ex Presidente del Consiglio "illo tempore" Giuliano Amato - una immagine orribile che non merito. Quanto percepisco ogni mese è tutto regolare".
Lo scandalo, allora, non è tanto quello che Giuliano Amato percepisce in euro ogni mese: lo scandalo è che continuino a sopravvivere norme che glielo consentano regolarmente.
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Se "Il Giornale" dà lezioni...

"L'ordinanza del giudice per le indagini preliminari - ha titolato "Il Giornale", questa volta, un commento a firma Vincenzo Vitale sul disastroso naufragio della "Costa Concordia" e sui "domiciliari" concessi al suo comandante Schettino - è una lezione di diritto penale".
L'augurio è che nessuno studente di giurisprudenza legga l'ordinanza di quel giudice per le indagini preliminari e, anche, il commento a firma Vincenzo Vitale: sarebbe, con tutto il rispetto, una bocciatura sicura.
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I fondi viaggianti della Lega Nord

"In Tanzania - ha spiegato il tesoriere della Lega Nord, Francesco Belsito, sul quotidiano "La Padania" - non abbiamo investito in fondi: si è trattato soltanto di un passaggio tecnico".
Data la simpatia della Lega Nord per i "negri", c'è pure da crederci. Allora, però, qualche perplessità. Ma serviva proprio un "passaggio tecnico" attraverso l'africano lago Vittoria per arrivare a investire in una banca sulle rive del dio Po? Oppure, piuttosto che affidare parte dei propri rimborsi elettorali agli italici promotori in giacca e cravatta, si è preferito affidarla - via Tanzania - ai pinguini in frac dell'Antartide? Ragionier Belsito - sia sincero - in quale bel sito è andato a metterla?
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venerdì 20 gennaio 2012

"Ego me absolvo"

"Il pd Gianclaudio Bressa e il pdl Gioacchino Alfano - si è saputo - hanno firmato un emendamento al "decreto milleproroghe" per una maxi-sanatoria delle affissioni "fuorilegge" dei partiti. I partiti, cioé, sarebbero chiamati a pagare - anziché centinaia di milioni per le centinaia di migliaia di cartelloni elettorali abusivi in tutta Italia - appena mille euro per l'illegale pioggia di cartelloni elettorali abusivi in ognuna delle 110 provincie. Anziché centinaia di milioni, insomma, appena 110 mila euro".
Questo vergognoso "ego me absolvo" non è, purtroppo, cosa soltanto di oggi. E' sempre stato, infatti, così: ieri, l'altro ieri, con Governi di destra, con Governi di sinistra e, naturalmente, con approvazione a stragrande maggioranza "bi-tri-quadripartisan". Si sperava, però, che l'iniziativa non venisse presa anche quest'anno, un anno particolarmente critico per il bilancio pubblico, un anno all'inizio del quale sono stati già imposti i primi severi sacrifici agli italiani. Ma si sperava, evidentemente, da ingenui. I partiti - ci mancherebbe altro - sono il sale della democrazia. Ma sarebbe tempo che smettessero di essere, anche, lo zucchero sulla torta a più strati dell'Italia che non va.
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Quando è "Il Giornale" ad essere cialtrone

"Il comandante della "Costa Concordia", Francesco Schettino, è sì indifendibile, ma è indegno - ha insistito di nuovo "Il Giornale" - che ci sia una voglia di manette cialtrona quanto lui... che ci sia un'Italia assetata di sangue, quantomeno di punizioni sommarie... e che la stessa Procura della Repubblica di Grosseto non trovi nulla di sconveniente nel dire papale papale che la decisione del giudice per le indagini preliminari (di concedere i domiciliari all' "indifendibile") è sbagliata, inspiegabile, inaccettabile, tanto da indurla a chiederne la cassazione".
Ma in redazione, a "Il Giornale", circola whisky? Libertà di stampa e di esprimere le proprie opinioni, d'accordo, ma inventarsi fatti, stati d'animo, voglie di forca e distribuire insulti a chi la pensi diversamente - perfino a un procuratore della Repubblica - non può essere che ubriacatura da whisky o da ideologismo di "serie C". Perché, infatti, nessuno - compreso il procuratore della Repubblica di Grosseto - si è mai sognato di chiedere, per l' "indifendibile! comandante Schettino, "sangue e punizioni sommarie". Quello che ha indignato l' Italia " con l'etilometro a posto" è stato soltanto un fatto: che ad un comandante così - con tutto quello che ha detto e non detto, che ha fatto e non fatto - si sia concesso di attendere comodamente ìn casa propria il giusto processo. Tutto qui. Giustamente questo. Altro che meritarsi gli insulti illiberali l'deologismo di "serie C" de "Il Giornale". Quell'ideologismo, oltretutto, sempre "stappato" a seconda dei casi e delle persone. Mai, comunque, se di parte politicamente contraria.
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giovedì 19 gennaio 2012

Quando è "Il Giornale" a cadere in basso

"... E chi, appresa la notizia della concessione degli arresti domiciliari al comandante della "Costa Concordia", Francesco Schettino, cadesse nella tentazione molto in voga di invocare il tintinnìo di manette - ha commentato "Il Giornale" - finirebbe per cadere in basso. Al livello di uno Schettino qualunque".
Poiché il procuratore della Repubblica di Grosseto, Francesco Verusio, appresa la notizia, ha subito dichiarato di non capire perché il comandante Schettino non sia rimasto in carcere, secondo "Il Giornale" sarebbe finito per cadere in basso anche lui, come tutta l'Italia giustamente sgomenta, al livello di uno Schettino qualunque. Dopo la Merkel "culona" e il Sarkozy "pagliaccio", dunque, un procuratore della Repubblica italiano come "uno Schettino qualunque". Una "escalation" da manuale. E si prepari subito il prossimo...
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mercoledì 18 gennaio 2012

Loro sì, lui no

"I detenuti in attesa di giudizio - ha riferito il Ministro guardasigilli, Paola Severino, alla Camera - sono ancora 28 mila".
Ma perché loro - questi 28 mila - sono in carcere, se ancora non sono andati a processo e non sono stati condannati? Forse perché hanno rubato addirittura una mela e non hanno semplicemente causato un naufragio con morti, feriti e dispersi. Oppure perché, se anche il comandante della "Costa Concordia" fosse stato trattenuto in carcere anche lui in attesa di giudizio, si sarebbe raggiunta la cifra di 28 mila e uno. Che, evidentemente, avrebbe fatto "saltare il banco".
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Super-Penati

"Filippo Penati, l'ex presidente della Provincia di Milano indagato per corruzione e concussione - è la notizia - in attesa del suo giudizio è stato nel frattempo chiamato in una "équipe" che dovrà fare luce sull'intreccio politico-finanziario che ha portato il "San Raffaele" di don Verzè in una fosca bufera".
Benissimo. L'Italia resta ora in attesa che, uno di questi giorni, magari un indagato per omicidio venga chiamato, in attesa del suo giudizio, in una "équipe" che dovesse fare luce su un altro omicidio.
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martedì 17 gennaio 2012

Comandante Schettino: Dio perdona, il magistrato anche

"Francesco Schettino, l'irresponsabile e vile comandante della "Costa Concordia" - ha deciso il giudice per le indagini preliminari di Grosseto - potrà lasciare subito il carcere e avvalersi degli arresti domiciliari".
L'indegno comandante Francesco Schettino, riassumendo, si è reso colpevole di omicidio plurimo colposo, naufragio e abbandono della nave quando ancora a migliaia dovevano essere portati in salvo. Ma poi, chissà perché non gli è stato imputato, si è reso anche colpevole di non avere ottemperato agli ordini della Capitaneria di porto. E, se la "Costa Concordia" dovesse disgraziatamente rilasciare il suo carico di carburante, si renderebbe perfino colpevole di disastro ambientale. Tutto questo, però, non è stato ritenuto sufficiente, dal giudice per le indagini preliminari di Grosseto, per trattenerlo in galera. Molti dei passeggeri del "comandante pauroso" sono ancora dispersi e chissà se si troveranno mai, molti sono morti, molti sono rimasti feriti, molti sono ancora sotto shock, molti hanno perso tutto, molti non sono riusciti a raggiungere ancora le loro case. Lui, invece, torni pure alla sua casa. Tranquillo, in poltrona, davanti al televisore per godersi rilassato il suo "Napoli" e quanto di tragico sta ancora avvenendo davanti all'Isola del Giglio, a tavola con gamberoni e "babà" non certo cibo da galera, a letto con sua moglie. Torni a casa, il poverino. Che cosa ha fatto, d'altra parte, alla fine? Mica ha fatto esplodere una bomba atomica...
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Senza vergogna

"Le discoteche e i "night club" hanno denunciato, nel 2009, un reddito di 4.500 euro - ha fatto conoscere il Fisco - i commercianti di abbigliamento e di calzature 7.300 euro, gli istituti di bellezza 7.400, le tintorie e le lavanderie 7.600, i parrucchieri 10.900, gli esercizi alberghieri e i ristoranti 13.300, i gioiellieri e gli orologiai 13.500, i bar e le gelaterie 14.800".
L'elenco dei poveri da 15 a 52 euro dichiarati al giorno non si esaurisce, comunque, qui: numerosissime sono - sempre dati del Fisco alla mano - le categorie costrette alla fame. Per cui sarebbe davvero bello e solidale, se i "ricchi" precari, cassintegrati e sottoccupati si accordassero per una consistente sottoscrizione in favore di quei disgraziati con il "pianto in cassa".
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lunedì 16 gennaio 2012

Chi più ne ha più ne tenga

"Il professor Francesco Profumo, nominato - come è noto - Ministro dell'Istruzione, continua a mantenere, nonostante la legge n° 20 del 2004 vieti di ricoprire "altri incarichi o uffici in enti di diritto pubblico", il suo posto di presidente del Consiglio nazionale delle ricerche".
Profumo di poltrone.
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Rai, obbligo a senso unico

"Pagare il canone - continua a tempestare la Rai - è un obbligo".
Leggi alla mano, ebbene sì. Ma a quando una legge che faccia obbligo alla Rai di fornire agli utenti un servizio decente?
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venerdì 13 gennaio 2012

Casa Patroni Griffi

"L'attuale Ministro per la Funzione pubblica, Filippo Patroni Griffi - continuano a dare notizia i giornali - ha acquistato un appartamento di 109 metri quadrati con vista sul Colosseo, per appena 177 mila euro, quando era ancora Presidente di sezione del Consiglio di Stato. E, però, grazie ad una perizia disposta proprio dal Consiglio di Stato. Perizia che attestò come tutto lo stabile nel quale si trovava anche l'appartamento del Presidente Patroni Griffi, in via Monte Oppio 12, andasse considerato nella sua vetustà e nel suo degrado, ma, soprattutto, nell'insistere su un'area ad alto rischio sismico. Tutte attestazioni, tuttavia, sulle quali ha ora deciso di vedere chiaro la Procura di Roma che, intanto, ha dato una delega alla Guardia di finanza (Nucleo di polizia tributaria al comando del generale Virgilio Pomponi) per ricostruire tutto l'iter della compravendita degli appartamenti, fra i quali quello dell'attuale Ministro Patroni Griffi, definiti "non di pregio" in via Monte Oppio 12".
Nessun commento, per ora, perché del tutto sconveniente alimentare questo ennesimo istituzionale "gossip immobiliare" e del tutto arbitrario anticipare conclusioni e sentenze che spettano unicamente alla Magistratura. Farebbe però piacere conoscere al più presto, magari dalla Protezione civile, se la limitata area sulla quale insiste lo stabile con l'appartamento del Ministro Patroni Griffi - e non anche, misteriosamente, le aree accanto - sia davvero ad alto rischio sismico. Non tanto per fare luce su questo incredibile mistero quanto per non doversi preoccupare, nel deprecabile e non auspicabile caso di un terremoto a Roma, per la sorte di quel Ministro che, oscurato - a torto o a ragione si vedrà - da un'ombra di inquietante furbastro, si rivelerebbe, invece, come uno "sfigato" Fantozzi qualsiasi: appena 117 mila euro per ben 109 metri quadrati con "vista Coloseo", sì, ma per vedere tutto ridotto in macerie.
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L'errore di Pierferdy

"Per me - ha commentato il segretario dell'Udc, Pierferdinando Casini, il no della Camera all'arresto dell'ex sottosegretario Nicola Sorrentino - è stato un errore politico".
Legittimo, per carità, ritenere il no della Camera un errore politico. Obiettivamente, tuttavia, andrebbe ricordato che la Camera non era stata chiamata ad esprimersi sulla opportunità politica di mandare in galera l'ex sottosegretario Nicola Cosentino, ma era stata chiamata ad esprimersi sulla consistenza giuridica delle prove raccolte dal magistrato e della sua richiesta d'arresto. Tutt'altro che una questione politica, dunque, come hanno ritenuto anche - in contrapposizione con il loro segretario - molti deputati dell'Udc. E, se non si voglia denigrare la Camera fino ad equipararla ad una stalla, neppure - come se n'è uscito, con la sua consueta leggerezza, Antonio Di Pietro - "un mercato delle vacche con tutto il rispetto per le vacche". Il tutto, naturalmente, a prescindere da come il "caso Cosentino" si concluderà, alla fine, nella naturale sede processuale. Ma questo è, se si vuole essere seri, un altro discorso.
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Venga a deporre il fantasma di Rosario Spatola

"Quando il "boss" mafioso pentito Rosario Spatola avrebbe dovuto deporre in videoconferenza al processo per l'omicidio del giornalista e sociologo Mauro Restagno - è la stupefacente notizia - la Corte d' assise di Trapani ha scoperto che era morto già da quattro anni".
Ma che sistemi giudiziari ha, l'Italia, se certi magistrati non si accorgono neppure quando testi anche importanti muoiono sotto i loro occhi?
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Senza commenti

"Una bambina di dieci anni - sono impazziti diversi cosiddetti "social newtwork" - si è fotografata nuda davanti allo specchio e, poi, ha pubblicato l'immagine sul proprio "profilo Facebook"".
Nessun commento: la vicenda si commenta, amaramente, da sola. Sia per quanto riguarda l'iniziativa della bambina sia per quanto riguarda il successo da impazzire registrato sui cosiddetti "social newtwork".
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martedì 10 gennaio 2012

Con l'onorevole a pranzo

"Dopo i rincari al bar - è stato annunciato - gli onorevoli deputati troveranno alla Camera, di ritorno dalle ferie invernali, rincari anche al ristorante. Una minestra, per esempio, da due a quattro euro, un piatto di tonnarelli con cicoria e salsiaccia o di pennette all'arrabbiata da quattro a cinque euro, un contorno da gratis a tre euro, un litro di acqua minerale da 6o centesimi a un euro, ma, in compenso, nessun aumento per i "secondi". Il pranzo completo, insomma, a meno di venti euro".
Gli onorevoli deputati, naturalmente, non hanno nascosto di non gradire. E i mugugni sono andati ad aggiungersi, nelle onorevoli cucine, al borbottìo delle minestre sui fornelli. C'è da capirli, però, poveri onorevoli deputati: prima i terribili rincari al bar, ora i terribili rincari al ristorante. Una cosa, comunque, si potrebbe fare per non indurli al suicidio per povertà: le brave famiglie italiane, magari quelle con un padre cassaintegrato o un figlio disoccupato, potrebbero a turno invitare a pranzo, ogni giorno, chi uno chi un altro degli onorevoli deputati "messi in mutande" dagli avidi centri-ristoro di Montecitorio. Per la Patria e per i suoi servitori, che diamine, va fatto questo e anche altro!
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Le "crociere munnezzare" di "Gigino 'o sindaco"

"E' salpata ieri dal porto di Napoli - con inusitata discrezione - la nave "Nordstern" che porterà in Olanda, una volta a settimana, al costo di 109 euro a tonnellata, i rifiuti di Napoli. Presente, alla cerimonia del carico d' "'a munnezza", "Gigino 'o sindaco"".
"Gigino 'o sindaco", dunque, una cosa l'ha almeno fatta per non far soffocare Napoli sotto i rifiuti. Ora, però, Napoli aspetta che "Gigino 'o sindaco", quanto prima, presenzi alla cerimonia della completa operazione "raccolta differenziata". Quell'operazione che aveva sbruffonamente promesso avrebbe ultimato in pochissimo tempo e che sul Comune di Napoli graverebbe notevolmente meno delle "crociere munnezzare" Italia-Olanda. Anche perché, "crociere munnezzare" o no, la Comunità europea, proprio in questi giorni, ha creduto giusto spedire, per il partenopeo scandalo dei rifiuti - raccomandata espresso - un'ennesima pesante multa all'Italia. Con l'esplicito sottinteso di altre, eventualmente, a seguire.
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Tempi duri per i professori

"Il Presidente del Consiglio, Mario Monti, ha "dovuto accettare" le dimissioni del suo sottosegretario professor Carlo Malinconico che - come noto - è rimasto in qualche modo "impigliato", secondo la Magistratura, in certe frequentazioni con l'indagato imprenditore Francesco Piscicelli". "Il professor Roberto Vecchioni - che era stato ingaggiato dal sindaco di Napoli per il ruolo di presidente del "Forum internazionale della cultura" con un compenso di 220 mila euro e che, dopo lo scoppio di giuste polemiche su questo compenso, ci aveva ripensato e aveva assicurato che avrebbe fatto tutto gratuitamente per amore di Napoli - ci ha invece ripensato di nuovo (Ho detto gratuitamente - deve avere rimuginato - Mi sono forse impazzito?) e, quindi, "ha dovuto far conoscere", al sindaco e al mondo, le sue dimissioni dall'incarico".
Carlo Malinconico e Roberto Vecchioni, tempi duri per i professori...
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Camera-Magistratura, dati da paura

"Ogni quattro documenti arrivati in 65 anni anni a Montecitorio - è possibile leggere nel "Portale storico della Camera" - uno è giunto dalla Magistraura per chiedere l'autorizzazione ad arrestare un deputato oppure ad effettuare perquisizioni o intercettazioni nei suoi confronti".
Un dato, da qualunque prospettiva lo si voglia considerare, davvero impressionante. Perché, obiettivamente, da due ipotesi non si può prescindere. O la Magistratura ha scelto un ruolo di feroce persecutrice degli onorevoli deputati, cioè, o gli onorevoli deputati continuano a scegliere ruoli di doveroso interesse della Magistratura. Quale, delle due sconcertanti ipotesi, quella fondata? Sarà il tempo - almeno si spera - a dare una risposta sicura. Come si spera sarà sempre il tempo a dare, anche, una motivazione seria ad un altro dato non meno impressionanate: la Camera, in 65 anni, ha risposto "sì", di fronte alle numerosissime richieste arrivate dalla Magistratura, all'arresto di soltanto cinque deputati: Moranino nel 1955, Saccussi nel 1976, Toni Negri nel 1983, Abbatangelo nel 1984, Alfonso Papa lo scorso anno. In attesa che il tempo arrivi a dare una risposta sicura, comunque, c'è da essere poco allegri. Soprattutto, in ogni caso, poco tranquilli.
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La "casta di quelli che la legge è uguale per tutti, ma lo stipendio no"

"Il Consiglio superiore della magistratura - dati del professor Giuseppe De Federico, giudice laico di questo organismo fino al 2006 - è quello che, in Europa, ha più personale (26 magistrati, 17 magistrati segretari fuori ruolo, 144 funzionari amministrativi, 24 assistenti ai singoli componeneti elettivi, 22 uscieri, 64 autisti per le 23 "auto blu" in dotazione e un numero imprecisato di persone a contratto retribuite per specifiche prestazioni o "comandate" da altre pubbliche amministrazioni), paga meglio i suoi dipendenti (dai 305 mila euro annui del suo vicepreidente ai circa 133 mila euro netti annui dei giudici togati, dai circa 111 mila euro netti annui dei giudici eletti dal Parlamento ai circa 40 mila euro netti annui - in media - dei tecnici, amministrativi, collaboratori, impiegati con mansioni inferiori) e concede loro anche ricchi benefici (come per le sedute in commissione, per il Comitato di presidenza, per il "plenum", per la Sezione disciplinare, per i viaggi e le diarie ai redsidenti fuori Roma, gli straordinari e - limitatamente ai lavoratori non di rango - i buoni pasto). Il tutto a carico dello Stato, lo scorso anno, per un ammontare complessivo di 35 milioni e 274 mila euro".
Alla faccia, anche in questo caso, dei giovani disoccupati per i quali non ci sono risorse per creare posti di lavoro, dei laureati precari a 800 euro al mese, dei "cassaintegrati" e dei pensionati a 20 euro al giorno. E in vergognosa concorrenza con le tante altre caste che della crisi economica del Paese si infischiano completamente. In vergognosa concorrenza anche lei, la "casta di quelli che la legge è uguale per tutti, ma lo stipendio no".
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"Pasquino" meglio di Chiesa e Stato

"Basta 'n po' co' 'st' omertà - è comparso un cartello accanto a "Pasquino", la più celebre "statua parlante" di Roma - Chiesa, Stato e criminalità, è 'r momento de parlà".
Il cartello si riferisce al sempre più inquietante mistero legato alla scomparsa di Emanuela Orlandi, il 22 giugno 1983, e alla collegata sempre più incomprensibile sepolturta, all'interno della chiesa di sant'Apollinare, del tristemente noto "boss" della "banda della Magliana", Enrico De Pedis, il 24 aprile 1990. Sarà finalmente rotta, ora che anche "Pasquino" ha parlato, questa lunga omertà? Mah. Verosimilmente, tuttavia, non la romperà la criminalità che tra l'altro, di questi tempi, ha ben altro da fare in città. E non la romperà neppure la Chiesa non foss'altro perché - come noto - per le sue decisioni ha avuto e continua ad avere sempre bisogno di tempi ben più lunghi di 29 anni. Resta lo Stato. Lo Stato italiano che non si capisce perché, almeno lui, non abbia agito già da tempo. E che oggi, magari, potrebbe continuare a non agire invocando, questa volta, l'attuale stato di crisi economica: rimuovere una lapide, ispezionare una bara, scoprire finalmente tutta o parte della verità, prendere le decisioni conseguenti più opportune, ricollocare una nuova lapide e portare a termini le indagini potrebbe costituire una spesa difficilmente sostenibile. "Pasquino", pensaci di nuovo tu...
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Gli odori cattivi e gli odori buoni della Lega Nord

"Il tesoriere della Lega Nord, Francesco Belsito, d'accordo con il segretario, Umberto Bossi - ha rivelato il "Secolo XIX" - ha trasferito, alla fine dello scorso anno, più di tredici milioni di euro, di quelli avuti quali "rimborsi elettorali", in alcuni Paesi esteri".
In Paesi esteri, sì, mentre veniva ripetuto - pressante, ad alta voce, quasi disperatamente - l'invito ad acquistare titoli di Stato italiani per aiutare la nostra economia in grave difficoltà. Lega Nord del tutto coerente - potrebbe osservare qualcuno - con la sua antitalianità e con la sua avversione a "Roma ladrona". Fatto pure possibile se tuttavia, di quei tredici milioni di euro, ben quattro milioni e mezzo non fossero stati investiti in "Purchase Investiment Fund Tanzania". Un fondo, cioè, creato in piena Africa. Dove - come si sa - per la Lega Nord i neri, anzi i "negri", puzzano. Ma evidentemente, se i "negri" puzzano, gli interessi promessi dal loro fondo d'investimento, per la Lega Nord, hanno il profumo delle rose e dei gelsomini padani.
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Perché piange Cortina

"Gli ispettori calati in massa il 30 dicembre scorso - continuano a lamentarsi gli albergatori di Cortina - ci hanno portato disdette e disdette per il prosieguo della stagione".
Disdette e disdette? Ma di chi? Non certo di quanti hanno la coscienza e la denuncia dei redditi a posto e, quindi, nulla hanno da temere dagli ispettori dell'Agenzia delle entrate. Di quelli, allora, che la coscienza e la denuncia dei redditi a posto non hanno e, quindi, gli ispettori dell'Agenzia delle entrate hanno da temere. Ma, se dopo il 30 dicembre ci sono state tante disdette, significa che senza quell' "operazione" degli ispettori Cortina sarebbe stata invasa, per il resto della stagione, da un esercito di evasori fiscali. E questa non è demagogia, questo non è populismo: è razionale conseguenzialità. Senza alcuna comprensione per le lamentazioni degli albergatori ampezzani. E tanto meno per quelle dei ristoratori - magari pochi - ai quali sono stati registrati, durante le "visite" degli ispettori dell'Agenzia delle entrate, strani incrementi di incassi, rispetto all'anno prima, fino al 300%.
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I tuoni stonati del sindaco Franceschi

"Andremo alle vie legali - ha tuonato, sempre con il suo cappello d'ordimamza in testa, il sindaco di Cortina, Andrea Franceschi - perché abbiamo avuto un danno d'immagine e i nostri villeggianti, ora, potrebbero andare a sciare altrove".
Tuono più che legittimamente fragoroso. Solo che scatenato verso l'indirizzo sbagliato. Verso l'Agenzia delle entrate che ha fatto soltanto il proprio dovere, cioè, e non verso tutti coloro - indigeni o villeggianti - che, non facendo il proprio dovere, hanno danneggiato - loro sì - l'immagine di Cortina.
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Ignazio "show"

"Quello dell'Agenzia delle entrate a Cortina - ha sparato l'ex Ministro della difesa, Ignazio La Russa - è stato solo uno "show"".
Ammesso per democrazia e non concesso per obiettività, cento di questi "show". Che dispiacciono ovviamente ai grossi evasori fiscali, ma che ovviamente piacciono alla maggior parte degli italiani che paga onestamente le tasse.
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venerdì 6 gennaio 2012

Cortina d'Ampezzo 1

"Il 30 dicembre dello scorso anno - hanno riferito giornali e telegiornali - quando a Cortina d'Ampezzo sono arrivati a "curiosare" ottanta ispettori dell'Agenzia delle entrtate, i guadagni dei ristoranti sono aumentati fino al 300% rispetto allo stesso giorno del 2010 (quando non c'era la crisi) e del 110% rispetto al giorno prima del 2011 (quando non c'erano gli ispettori), i guadagni dei bar sono aumentati del 40% rispetto allo stesso giorno del 2010 e del 104% rispetto al giorno prima del 2011, i guadagni dei negozi di lusso sono aumentati del 400% rispetto allo stesso giorno del 2010 e del 106% rispetto al giorno prima del 2011."
Domanda provocatoria: ma questi maggiori stratosferici guadagni di ristoranti, bar e negozi di lusso, il 30 dicembre scorso a Cortina, è perché gli ispettori dell'Agenzia delle entrate portano più fortuna dei cornetti rossi o perché, se non vengono rilasciati scontrini e fatture, portano giuste multe e giuste denunce?
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Cortina d'Ampezzo 2

"Gli ottanta ispettori dell'Agenzia delle entrate piombati il 30 dicembre scorso a Cortina - hanno sempre riferito giornali e telegiornali - dando uno sguardo anche a 251 auto di grossa coilindrata, hanno scoperto che, tra le 133 intestate a persone fisiche, ben 42 appartenevano a signori che sia nel 2009 sia nel 2010 hanno dichiarato un reddito di 1.800 euro lordi al mese, 16 appartenevano a signori con reddito accertato di 50 mila euro. E che, tra le 118 intestate invece a società, 19 appartenevano a società che - sempre nel 2009 e nel 2010 - hanno dichiarato bilanci in perdita e 37 appartenevano a società che hanno dichiarato introiti sotto i 50 mila euro".
Fatti i conti, quindi, ben più della metà delle "superauto" intestate a privati e pochissimo meno della metà di quelle intestate a società sono risultate del tutto incongrue con quanto dichiarato nelle denunce dei redditi dei loro proprietari. Una percentuale che la dice lunga sulle proporzioni del "fenomeno evasione" e che avrebbe tutto il diritto di fornire due consigli. Il primo al sindaco di Cortina perché si astenga dal comparire, con tanto di cappellone d'ordinanza, per deprecare il naso messo dall'Agenzia delle entrate nell'economia che regna nel suo comune e in quella che gli gira tradizionalmente intorno. Il secondo all'Agenzia delle entrate
perché non si astenga dal comparire, ora, in altre realtà notoriamente sospette. Come, ad esempio, i porti e porticcioli turistici dove continuano ad ormeggiare tranquilli, in barba al Fisco, "yacht" milionari appartenenti a nullatententi o a moltotenenti che, però, non li denunciano nelle loro dichiarazioni Irpef.
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Cortina d'Ampezzo 3

"Non è giusto - si è indignata, a proposito dell'"Operazione Fisco" a Cortina, l'onorevole Daniela Santanché - colpire un simbolo del nostro turismo".
L'onorevole Daniela Santanché, prima di indignarsi, dovrebbe però informarsi bene. Gli ottanta ispettori dell'Agenzia delle entrate non sono piombati a Cortina per colpire un simbolo del nostro turismo, ma un simbolo della nostra grossa evasione fiscale. Quella che, se lei Daniela alza il dito medio nei confronti di un suo contestatore, lei evasione fiscale alza il dito medio nei confronti dei contribuenti onesti.
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La casta dei "minchia signor deputato regionale siciliano"

"Un deputato regionale siciliano senza alcun incarico supplementare e residente a Palermo - ha ricordato, questa volta, il giornalista Gian Antonio Stella sul "Corriere della sera" - guadagna più di 14 mila euro netti al mese e, cioè, ben più di 150 mila euro netti l'anno. Se poi risiede - si ponga - a Trapani, aggiunge altri 1.331 euro mensili quale "indennità di trasporto su gomma". E, se poi viene chiamato a ricoprire il ruolo di segretario di una commissione, altri 414 euro al mese, il ruolo di vicepresidente altri 829, il ruolo di presidente altri 3.313, il ruolo di questore altri 4.642, il ruolo di vicepresidente dell'Assemblea altri 5.149, il ruolo di presidente altri 7.724. Stipendi, dunque, che finiscono per superare, in molti casi, i 200 mila euro netti l'anno, Quanto, ad esempio, per i governatori dell'Oregon, dell'Arkansas, del Colorado e del Maine sommati tutti insieme".
Come commentare? Semplicemente così: ecco aggiungersi, a tutte le altre già venute alla luce, la casta dei "minchia signor deputato regionale siciliano".
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mercoledì 4 gennaio 2012

La "casta degli abbreviaparole"

"Uno stenografo parlamentare - hanno creduto opportuno ricordare i giornalisti Sergio Rizzo e Gian Antonio Stella - arriva a percepire , raggiunto il massimo livello, uno stipendio lordo di 290 mila euro".
Complimenti vivissimi e, soprattutto, deferenti. Perché questo signor stenografo percepisce appena duemila euro in meno di quanto il re Juan Carlos percepisce dallo Stato spagnolo e, addirittura, 50 mila euro in più di quanto percepisce il nostro Presidente della Repubblica. Ecco a voi, dunque, l'ennesima casta "affossaItalia": la "casta degli abbreviaparole e degli allungastipendi".
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"Matteolate"

"La retribuzione del parlamentare è alta - ha sbuffato, in una intervista volante sul "Corriere della sera", l'ex ministro Altero Matteoli - perché quello del parlamentare non è un lavoro sicuro".
Anche il lavoro di un edile, di una commessa di negozio, di un metalmeccanico, di una segretaria non è un lavoro sicuro. Eppure la loro retribuzione è bassa, bassissima. Troppo spesso, addirittura, sotto i mille euro mensili. Appena mille euro difronte agli oltre 14 mila dell'ex ministro Altero e dei suoi colleghi parlamentari. I quali, almeno, stessero zitti. Non dicessero "matteolate".
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La "suite" dei poveri parlamentari

"Il Presidente del Senato Renato Schifani, il "leader" dell'Udc Pierferdinando Casini, il "leader" dell'Api Francesco Rutelli e l'onorevole Stefania Craxi - è arrivata notizia dall'isolotto "esclusivo" Madhiriguaraidhoo nell'atollo di Lhavijani - hanno trascorso le vacanze, insieme alle rispettive famiglie, nelle lussuose "suite" del "Palm Beach Resort" (costo 2.550 dollari a notte per le più piccole, 5.700 per le più grandi)".
Ma, se gli appannaggi parlamentari sono così miseri come si continua a piangere alla Camera e al Senato, con quali mezzi avranno mai potuto affrontare vacanze così costose, alle Maldive, il Presidente del Senato Renato Schifani, il "leader" dell'Udc Pierferdinando Casini, il "leader" dell'Api Francesco Rutelli e l'onorevole Stefania Craxi? E pensare che nemmeno un milionario come il calciatore Francesco Totti, anche lui sull'isolotto "esclusivo", è potuto arrivare a tanto: infatti, con la sua Illary e i suoi due figlioletti, ha alloggiato in una cameretta da 550 dollari a notte. Tutti quanti, comunque, alla faccia di chi ha passato le feste spostandosi, al massimo un giorno, dalla cucina al salotto di casa. A costo forzatamente zero.
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"Buvette" assassina

"Anche alla Camera - è stato annunciato con enfasi - c'è stato un adeguamento dei prezzi alla "buvette": il caffè è passato da 70 a 80 centesimi, il cappuccino da un euro ad un euro e 10 centesimi, il cornetto da 80 a 90 centesimi. E non è finita qui: un succo di frutta da uno a due euro, una porzione di "pizza bianca" con mozzarella e prosciutto da 2 euro e 50 centesimi a tre euro, una porzione di "pizza rossa" da un euro e 50 centesimi a due euro e 50 centesimi, un frutto da un euro a due euro".
"Mazzata" - come si capisce bene - davvero terribile. Tanto che ora, con questi aumenti assassini, chissà se anche i poveri parlamentari avranno problemi ad arrivare oltre il 20 del mese.
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lunedì 2 gennaio 2012

Chi pagherà per i "cretini di Capodanno"?

"Botti di Capodanno - è il conto neppure finale - tre morti e seicento feriti, dei quali 76 bambini al di sotto dei dodici anni". "Un bilancio drammatico che non era stato mai registrato negli ultimi dieci anni - è stato osservato - nonostante le ordinanze di molti sindaci e le raccomandazioni dei Ministri dell'Interno e della Salute a non utilizzare almeno gli ordigni più pericolosi".
Che cosa dire? Che una gran parte degli italiani continua a rimanere schiava di una tradizione becera, a non capire quello che può fare e quello che non può fare neppure nel suo interesse, a non maturare. Ma tutto questo, purtroppo, è ancora scontato e non da meraviglia. C'è, però, dell'altro. C'è che molti vorrebbero giustamente sapere, a questo punto, se a tutti coloro i quali si sono volontariamente infortunati con i "botti" di Capodanno è stato fatto o sarà fatto pagare il costo del pronto-soccorso o del loro ricovero. E, addirittura, se sarà loro concesso, nei casi di amputazioni o di parziali cecità, un qualche assegno di invalidità. Ma non perché questi molti curiosi siano gente cattiva: è semplicemente gente la quale vorrebbe conoscere se, costretta a pagare ormai tutto e tutto di più in tasse e per servizi, dovrà anche accollarsi i costi sanitari e sociali di quelli che da sempre, negli ospedali, vengono definiti da medici e infermieri i "cretini di Capodanno",
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Tre magi più due?

"Silvio Berlusconi - si sono premurate di far sapere le "cronache gossip" - ha regalato, alle parlamentari del suo Partito, un "pendant" con rubino, diamanti e smeraldo. Ma orecchini, pur se solo con un "pendant" d'oro, ha regalato, alle sue collaboratrici, anche Pierferdinando Casini".
Stessi gusti, stesse scelte, dunque, nei doni natalizi di Silvio e di Pierferdy. Che sia un primo eloquente segno - magari, intanto, solamente emblematico - di un loro riavvicinamento alla luce della stella cometa e sullo sfondo del coro degli angeli? Il cardinal Bagnasco, probabilmente, sarebbe contento di aggiungere - all'oro, all'incenso e alla mirra di Gaspare, Melchiorre e Baldassarre - un nuovo grande movimento a nuova forte caratterizzazione cattolica portato in dono da Berlusconi e Casini. Due magi, d'altra parte, nella vera accezione storica. E, cioè, due sacerdoti esorcisti, preveggenti e fattucchieri.
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Gli asciugamani d'oro del 2009

"Nel 2009 - ha voluto ricordare qualcuno in un libro - il Senato ha acquistato, per un costo di 88 euro ciascuno, cinquanta di quegli asciugamani "de luxe" che, su "e-Bay", venivano venduti ad appena 5 euro ".
Tante storie per nemmeno 4.200 euro pagati in più? Sì. Perché tutto questo non è un fatto unico, ma uno degli innumerevoli scandalosi fatti sui quali, poi, sono stati e continuano ad essere chiamati a mettere una "pezza" - in euro - i contribuenti italiani. E quindi, alla fine, ben altro che 4.200 euro incredibilmente pagati in più. Ma - si potrebbe osservare - è un fatto del 2009: oggi, magari, potrebbe non essere più così. Magari, certo. Magari si potesse avere la certezza che gli onorevoli senatori, oggi, si asciugano le mani addirittura con le salviette di carta. Pagate, però, come si pagano al supermercato.
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