"La Magistratura - hanno riferito tutti i giornali - ha deciso di vederci chiaro sul fatto che Enrico De Pedis, il famigerato boss della banda della Magliana, sia stato seppellito nella basilica di Sant'Apollinare".
Buongiorno, Magistratura. Perché Enrico De Pedis è stato seppellito in Sant'Apollinare quasi vent'anni fa. In circostanze del tutto oscure e, poiché riconducibili alla scomparsa della giovane cittadina vaticana Emanuela Orlandi, perlomeno inquietanti. Non solo: in completo disprezzo, oltretutto, sia del Codice civile italiano (che, avendo recepito le norme del Codice napoleonico del 1804, vieta le sepolture nelle chiese) sia del Codice canonico (che, al canone 1247, vieta di "seppellire cadaveri nelle chiese, eccetto che si tratti di seppellire il romano Pontefice oppure, nella propria chiesa, i cardinali e i vescovi diocesani anche emeriti"). Salvo, naturalmente, errori ed omissioni. Come, ad esempio, che Enrico De Pedis avesse ottenuto un "salvacondotto di sepoltura in basilica" in quanto anche emerito delinquente al di sopra dei Codici dello Stato italiano o in quanto romano pontefice della più brutale congregazione malavitosa. Buongiorno, dunque, Magistratura. E che non finisca con il solito preoccupante buonanotte al secchio.
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