Benvenuti

"Fatti e misfatti" è una puntuale selezione di episodi e di protagonisti che in Italia - ma anche nel resto del mondo - si sono distinti, si stanno distinguendo o si distingueranno "in modo particolare" e che tuttavia sono stati, sono e saranno troppo spesso ignorati o sottovalutati dagli organi di informazione. Pane al pane, senza alcuna appartenenza politica, con il solo referente della verità. Una verità che potrà essere velata di una profonda amarezza o sostenuta da una feroce ironia, mai però intrisa di facile qualunquismo.

domenica 30 giugno 2013

"Quei scansadori" del 1546...

"Nel 1546 - come riportano le cronache - la Serenissima Repubblica di Venezia dette vita all'istituzione degli "scansadori a le spese superflue". Loro compiti: individuare le cariche inutili, le prebende ingiustificate, le poltrone e gli stipendi che non avevano alcun senso. Obiettivo: eliminare il tutto per permettere allo Stato notevoli risparmi".
Ecco: perché non andare a documentarsi sulla nascita, sulla vita e sugli ottimi risultati ottenuti da "quei scansadori" veneziani del '500? Sarebbe molto più veloce e più efficace che star lì ad aspettare i risultati di certe commissioni le quali, quasi mezzo millennio dopo e con strumenti ben più moderni, se qualcosa hanno fino ad oggi "scansado", queste sono state solo una indicazione e una soluzione definitive e concrete. E nessuno è stato mai mandato "sette anni a remar co' feri ai piedi".
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Errori istituzionali e sintattici

"Nel caso in cui venisse meno la fiducia a questo Esecutivo - da parte del Pdl - sono certo che Napolitano non escluderà alcuna possibilità per altre possibili soluzioni".
Lo ha detto il segretario del Pd, Guglielmo Epifani? Lo hanno detto Niki Vendola o Beppe Grillo? No. L'ha detto il Presidente del Senato, Pietro Grasso, rivestendo incredibilmente un ruolo politico del tutto incompatibile con la sua alta e imparziale funzione istituzionale. Qualcuno, allora, farebbe bene a ricordare, al Presidente Grasso, quando il suo scranno comporti, oltre che di diritti, anche di doveri. E giacché è in ballo, a ricordargli che, a seguire il "se" o "nel caso in cui" con il congiuntivo, va il condizionale e non il fururo semplice.
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Raffinatezze "busiane"

"Lei è una vita che non indossa le mutande - così si è rivolto lo scrittore ed opinionista Aldo Busi, durante la trasmissione "Guerra dei mondi" su Rai3,  all'onorevole Laura Rovetto del Pdl - e, dunque, mai nessuno le ha chiesto di calarle".
A parte la raffinatezza di interventi sempre più frequenti nei dibattiti televisi, ad ogni ora e su ogni rete, viene comunque da chiedersi, trattandosi questa volta di uno come Aldo Busi, che cosa possa saperne, lui, di abbigliamento intimo femminile e del suo più o meno supposto uso. E poi, via, tutto ci sarebbe stato da aspettarsi, da un Busi autore del "Manuale del perfetto Gentilomo", tranne che un' "uscita" pubblica di tanta plebea volgarità.
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Ignazio e le buche

"Il neosindaco di Roma, Ignazio Marino - ormai è notizia di tutti i giorni - continua i suoi spostamenti, in città, a cavallo di una semplice bici".
Molto bello ed originale, ma altrettanto egocentrico. Quello che tuttavia stupisce è come mai il neosindaco ciclista non sia ancora finito in fondo ad una delle decine di migliaia di buche che costellano l'asfalto di tutte le strade cittadine.
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sabato 29 giugno 2013

Filosofie e drammatiche assurdità concrete

"Non ammesso - si legge nei "quadri" di una scuola elementare in provincia di Venezia - non ammesso alla seconda classe".
Non accadeva da anni. E' accaduto ad un bambino che, schockato per il divorzio dei genitori, aveva manifestato disturbi nell'apprendimento, non aveva legato né con la maestra né con i compagni di classe, ma non aveva avuto - come avrebbe dovuto avere - un insegnante di sostegno. Nè per iniziativa dei genitori, i quali avevano continuato ad essere impegnati nelle beghe del loro divorzio, né per iniziativa della scuola, la quale non aveva seriamente pensato di chiedere un aiuto a qualche associazione umanitaria. Ma che ne sarà di questo povero bambino, ora, dopo quest'altro schock della non ammissione e quando, tornando a scuola a settembre, si troverà a non legare maggiormenete con la maestra e con i compagni di classe? Forse, tra un filosofeggiare e l'altro sui problemi della pubblica istruzione, di questo concreto episodio triste ed assurdo potrebbe occuparsi il nuovo Ministro dell'Istruzione, Maria Chiara Carrozza. O, se lei ha proprio tanto da filosofeggiare, almeno uno dei suoi tre sottosegretari: Gabriele Toccafondi, Marco Rossi Doria, Gianluca Galletti.
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Timori

"Rinascerà "Forza Italia" - ha confermato Silvio Berlusconi - e temo che io sarò ancora chiamato ad esserne il numero uno".
Dalle reazioni alla conferma, però, sembra che il timore, più che suo, sia dell'emisfero della destra e dell'emisfero della sinistra. Anche se per ragioni diverse.
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Valori e congiuntivi

"Gli iscritti all' "Italia dei valori" - ha annunciato Antonio Di Pietro - sceglieranno il nuovo segretario nazionale fra Ignazio Messina, Niccolò Rinaldi e Nicola Scalera".
Vinca, come giusto, il migliore. L'auspicio, però, è che l' "Italia dei valori" possa finalmente avere un segretario nazionale il quale sappia usare il congiuntivo.
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Josefa o Fabrizio?

"La casa-palestra di Josefa Idem - con un colpo di spugna del sindaco di Ravenna, Fabrizio Matteucci - è stata cancellata, sul sito del Comune, dall'elenco dei 430 impianti pubblici nati "per promuovere l'attività sportiva di tutti i cittadini"".
Una prima mossa, dunque, dopo la "bufera Ici non pagata" e altre cosette connesse che hanno costretto Josefa Idem ad "accettare" le sue dimissioni da Ministro. Non si vorrebbe, però, che la seconda mossa - con un altro colpo di spugna - fosse la cancellazione del pagamento di quell'Ici non pagata. Insomma, alla fine, chi arriverà al traguardo? La canoista anti-Ici o il sindaco di Ravenna?
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venerdì 28 giugno 2013

Che Dio ci aiuti 1

"Nunzio Scarano, Giovanni Maria Zito e Giovanni Carenzio - per ordine della Procura di Roma - sono stati arrestati con le imputazioni di corruzione, calunnia e truffa in merito ad un certo inquietante rientro di venti milioni in contanti dalla Svizzera".
Un fatto ormai nella norma? Così sarebbe in effetti stato, se Nunzio Scarano non fosse un alto prelato vaticano e un capo contabile dell' Apsa (l'Amministrazione del patrimonio della Santa sede), non fosse stato già indagato a Salerno in una poco chiara storia di riciclaggio e, per un suo vezzo di andarsene in giro con il protafoglio gonfio di banconote di grosso taglio, non fosse conosciuto, in ambienti finanziari e mondani, come "monsignor 500" (dove 500 sta per 500 euro). Se, poi, Giovanni Maria Zito non fosse stato un funzionario dell'Aisi (l'Agenzia informazioni e sicurezza interna) e, dunque, un uomo dei Servizi segreti italiani. Se, infine, Giovanni Carenzio non fosse stato un grosso "broker" a livello internazionale. Se, insomma, i tre arrestati non fossero stati un frammento del mondo finanziario vaticano, un frammento dell' "intelligence" italiana, un frammento del potentato economico globale. Un'alleanza, cioè, molto preoccupante tanto è vero che la Procura di Roma sta proseguendo le sue indagini per cercare di capire se, dietro i tre faccendieri già arrestati, agisca una ben più vasta - e, forse, anche più "autorevole" - associazione a delinquere. Se addirittura episodi simili - e, magari, anche più gravi - abbiano sfiorato o, addirittura, coinvolto quella banca vaticana (lo Ior) in passato protagonista di gravi episodi e tuttora sanzionata dalla Banca d'Italia. Si starà, comunque, a vedere. Anche se non lascerebbero intravedere orizzonti sereni certi nervosismi di Curia e l'invocazione di certi alti prelati - come la suor Angela della "telenovela" Rai - "che Dio ci aiuti".
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Che Dio ci aiuti 2

"Ma come mai - si è chiesto qualcuno - monsignor Nunzio Scarano e il funzionario dei Servizi segreti italiani Giovanni Carenzio sono stati allontanati dai loro uffici  qualche tempo prima che si arrivasse al loro arresto?"
Per quanto riguarda monsignore, potrebbe essere stato un opportuno invito venuto dal Cielo. Ma, per quanto riguarda il funzionario dei Servizi segreti italiani, da chi e da dove sarebbe venuto l'invito?
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Che Dio ci aiuti 3

"Monsignor Nunzio Scarano - è venuto alla luce - ha scelto di vestire la tonaca in età già avanzata, ma questo non gli ha impedito di fare una veloce carriera nelle istituzioni ecclesiali".
Ciò che la dice lunga, comunque, è che Nunzio Scarano, prima di essere folgorato su via della Conciliazione, aveva lavorato nei ruoli della ex Banca d'America e d'Italia. In giacca e cravatta o in tonaca, insomma, la sua vera vocazione e la sua vera fede sono sempre stati i soldi.
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Brazil, Brazil...

"Cesare Battisti - è giunta notizia dal Brasile - rischia seriamente di essere espulso dal Paese che fino ad oggi lo ha ospitato e protetto".
Perché le autorità brasiliane, finalmente, si sono convinte che Cesare Battisti non è un perseguitato politico, ma un pluriomicida regolarmente processato e condannato in Italia? Macché. Perché hanno scoperto che Cesare Battisti, sul passaporto usato nel 2004 per entrare nel Paese, aveva falsificato i timbri. E che diamine!
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Lastricati

"Ho nominato una Commissione - ha fatto sapere il Ministro della Giustizia, Anna Maria Cancellieri - per studiare situazioni e soluzioni del sovraffollamento carcerario".
Ottimo. Solo che di Commissioni - come si dice - sono lastricate le strade dell'inferno. L'augurio è che la Commissione nominata dal Ministro Cancellieri non serva a lastricare i pavimenti delle celle sovraffollate.
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giovedì 27 giugno 2013

Due comportamenti per ricordare Ustica

"Trentatre anni fa - nei cieli di Ustica - un DC-9 dell'Itavia esplose misteriosamente e precipitò in mare con 81 passeggeri a bordo".
La triste ricorrenza, oggi, è stata celebrata solennemente dal Capo dello Stato il quale ha lanciato questo appassionato e forte monito: si superino le indagini che sono andate avanti fino ad oggi fra inquietanti ombre ed opacità, si accertino una volta per tutte le vere responsabilità, anche estere, e si renda finalmente giustizia, così come stabilito dalla Corte di Cassazione, ai parenti delle povere vittime. Ma la triste ricorrenza è stata vergognosamente "sporcata", contemporaneamente, da voci più che attendibili secondo le quali l' Avvocatura dello Stato starebbe invece valutando di ricorrere proprio contro quella sentenza della Corte di Cassazione per rigettare le motivazioni alla base dei risarcimenti dovuti dallo Stato ai parenti delle povere vittime. Una sola domanda: ma in quale Italia si sta vivendo?
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Vilipendio impunito

"Ricevendo Silvio Berlusconi al Quirinale - ha scritto, sul suo "blog", Beppe Grillo - è come se Herbert Hoover, presidente degli Stati Uniti negli Anni Trenta, avesse invitato Al Capone per discutere sul mercato degli alcoolici".
Beppe Grillo - ormai si sa - ha idee tutte sue sulla democrazia, sulla storia patria e non patria, sul rispetto delle Istituzioni anche più alte, sulla non colpevolezza fino all'ultimo grado di giudizio, sulla saggezza di un fare o di un non fare nell'interesse del Paese, di un dire o di un non dire da parte di un comico offertosi alla politica. Ma quello è il personaggio. Quello che non dovrebbe essere accettato, tuttavia, è il suo ricorrente attacco al Capo dello Stato. Questa volta, addirittura, additato come colluso con un Berlusconi-Al Capone. E questa non è più libertà di pensiero e di espressione: è vilipendio alla più alta carica dello Stato e, come tale, da sanzionarsi. O per Beppe Grillo non vale? E, se non vale, perché?
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Stipendi d'oro per programmi patacca

"I nomi non posso citarli in ottemperanza alla "Legge sulla privacy" - ha rivelato, ai membri della "Vigilanza Rai", il direttore generale dell'ente radiotelevisivo di Stato, Luigi Gubitosi - ma posso rivelare che, tra i dirigenti amministrativi, tre percepiscono più di 500 mila euro l'anno, uno tra i 400 e i 500 mila, quattro tra i 300 e i 400 mila, trentaquattro tra i 200 e i 300 mila, centonovanta tra i 100 e i 200 mila, sessantotto sotto i 100 mila. Tra i dirigenti giornalisti, poi, uno più di 500 mila, tre tra i 400 e i 500 mila, tre tra i 300 e i 400 mila, ventiquattro tra i 200 e  i 300 mila, duecentosettantatre tra i 100 e i 200 mila, diciotto sotto i 100 mila.
Roba da non credere. Non solo se questi stipendi vengono messi in relazione con quelli di migliaia di altri dirigenti pubblici e giornalisti, ma soprattutto se vengono messi in relazione con quanto la Rai-tv produce, quotidianamente, di "Quarta serie". Con i suoi telegiornali incompleti e ossessivamente ripetitivi, i suoi programmi di intrattenimento che neppure i bambini o - al contrario - vietati ai minori, i suoi film ripetuti ogni anno fino alla noia, i suoi teleromanzi stirati e scontati da "Grand Hotel", il suo "Televideo" scandaloso per i suoi errori perfino di grammatica e di sintassi. La "privacy", certo, ma sarebbe stato interessante conoscere almeno il nome e la faccia, oltre che il "cursus" scolastico e il "curriculum", del giornalista - dallo stipendio certamente d'oro - il quale dirige, ad esempio, proprio quel "Televideo"  scandaloso.
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Tre deleghe per tre

"Le tre deleghe che erano state attribuite a Josefa Idem  - per decisione del Consiglio dei Ministri - non sono state attribuite ad un nuovo Ministro, ma sono state "spacchettate" in tre diversi Dicasteri già esistenti: le pari opportunità al Viceministro del Lavoro, Maria Cecilia Guerra, le politiche giovanili al Ministro dell'Integrazione, Cécile Kyenge, lo sport al Ministro per gli affari regionali e per le autonomie, Graziano Delrio".
Come mai? Forse il Consiglio dei Ministri non ha trovato un'altra possente canoista la quale fosse in grado di pagaiare tutte e tre le deleghe insieme verso traguardi d'oro.
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L'ingrata Patria di Mario

"Sono apprezzato soltanto all'estero - si è detto amareggiato l'ex "premier" Mario Monti - ho tanta voglia di non tornare in Italia".
Che cosa dire? Che, se l'ex "premier" Mario Monti non dovesse davvero tornare, l'Italia sopravviverebbe sicuramente lo stesso. Probabilmente, anzi, meglio.
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La pace da amare con gli "F35" da guerra

"La Camera - con 381 sì e 149 no - ha approvato l'acquisto già deciso dei caccia da guerra "F35" e la proposta di acquistare gli altri, già comunque concordati, soltanto con l'approvazione preventiva del Parlamento".
L'impresa costruttrice "Lockheed", quindi, ha vinto clamorosamente il primo tempo della partita perché incasserà sicuramente subito 369 milioni e 516 milioni incasserà entro dicembre. Quanto poi al secondo tempo, che dovrà assicurarle altri 973 milioni per completare l'iter delgli acquisti a suo tempo concordati, come preoccuparsi, vista la larga maggioranza che si è espressa per l'acquisto del primo lotto di questi "F35", fra l'altro, con qualche serio difetto riscontrato anche dal Pentagono? A perdere la partita, invece, i tanti seri problemi del Paese ai quali quelle centinaia di milioni avrebbero fatto, oggi, straordinariamente comodo. "Per amare la pace - ha esordito il Ministro della Difesa, Mario Mauro, presentando la mozione da votare alla Camera - occorre armare la pace". Ma con gli "F35" da guerra? La pace da amare, una volta, veniva raffigurata con un tenero ramo di ulivo nel becco di una candida colomba.
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Uno Ior alla svolta?

"Una commissione di suoi fidati cardinali - ha deciso Papa Francesco - affiancherà i dirigenti dello Ior per armonizzare l'attività della banca con la missione della Chiesa universale".
Non si è trattato - si è affrettato a precisare il portavoce vaticano, padre Lombardi - di un commissariamento. Vero. La commissione cardinalizia nominata da Papa Francesco, infatti, non sostituirà gli attuali dirigenti dello Ior, ma li affiancherà per adoperarsi affinché lo Ior finisca di essere un organismo finanziario da operazioni anche inquietanti per tornare ad essere lo Ior creato, nel 1942, da Papa Pio XII. L' Istituto, cioè, con lo scopo di provvedere esclusivamente alla custodia e all'amministrazione dei beni mobili e immobili della Chiesa e destinati unicamente ad opere di religione. Sarà raggiunto questo nobile e santo obiettivo? Papa Francesco lo spera, i demoni - dentro e fuori la Curia - no.
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Ci vorrebbe un altro Leonida alle Termopili

"La spianata delle Termopili - nelle intenzioni del Governo greco - dovrebbe essere privatizzata e venduta ai migliori offerenti".
La spianata delle Termopili, dove nel 480 avanti Cristo Leonida e i suoi spartani si sacrificarono per cercare di arrestare l'invasione del potentissimo esercito del persianio Serse, potrebbe vedersi trasformata, dunque, in una spianata popolata di fabbriche cinesi e di centri commerciali tedeschi. La Grecia, d'accordo, è ancora in una drammatica crisi economica. Ma sembra impossibile che il  suo attuale Governo non abbia nutrito alcuna remora nel proporre di mettere all'asta un simbolo così glorioso della sua storia patria. Atene piange, certo, la sua miseria. E Sparta, però, non può certo ridere di fronte allo sfregio che si vorrebbe fare di quella spianata che ha assorbito il sangue dei suoi antichi eroi. Deciderà ora, comunque, quel Consiglio di Stato al quale si sono rivolti, sdegnati, i cittadini di Lamia, un Comune a ridosso del Passo delle Termopili. Ma - ecco - a che cosa si rifarà,nel decidere, il Consiglio di Stato greco? Alle ciniche regole della finanza o alla rispettosa tutela di quel simbolo così glorioso della sua storia? L'augurio è che un Erodoto 2013 non sia chiamato a scrivere, per i posteri, uno dei capitoli più neri della sua Grecia.
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Toghe e tonache

"Non è compito dei magistrati valutare i peccati - ha attaccato l'udc Rocco Buttiglione a proposito della recente condanna inflitta a Silvio Berlusconi - loro compito è valutare soltanto i reati".
Il vecchio Rocco, insomma, la vede così: i magistrati devono valutare in toga mica in tonaca.
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Aiutini

"Un'amnistia - ha dichiarato il Ministro della Giustizia, Anna Maria Cancellieri - sarebbe molto d'aiuto".
A chi?
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martedì 25 giugno 2013

Nanni il veggente

"La condanna inflitta a Berlusconi dal Tribunale di Milano - è stato notato - è la stessa condanna che viene inflitta, al Caimano, nel noto film di Nanni Moretti prodotto ben sette anni fa".
Nanni Moretti, fino a ieri, era noto come regista, sceneggiatore, attore e produttore cinematografico. Da oggi, però, ha acquisito legittima notorietà anche come veggente. Potrebbe essere un suo redditizio secondo lavoro.
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Tre mesi per sette anni

"Il Tribunale che a Milano ha condannato a sette anni Silvio Berlusconi per i reati di concussione e di favoreggiamento della prostituzione minorile - si è stupito qualcuno - si è preso tre mesi di tempo, addirittura, per scrivere le motivazioni della sentenza".
Come addirittura? Ci provi quel qualcuno a scrivere in un tempo minore robuste motivazioni per rendere inattaccabile una sentenza così.
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Pdl a rischio scomunica

"Dopo le vicende giudiziarie di Silvio Berlusconi - è suonato come una sorta di ammonimento un articolo dell' "Osservatore romano" - non venga meno l'appoggio del Pdl al Governo in carica".
Giusto, data l'attuale situazione del Paese, più che giusto. In caso contrario, però, ci sarebbe la scomunica e il santo rogo a Campo de' Fiori?
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Cattivi esempi

"In Germania - si è irritata Josefa Idem, "dimissionata" da Ministro per certi episodi immobiliar-fiscali sui quali sta indagando la Procura di Ravenna - nessuno si dimette per una faccenda come la mia".
Male.
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Come Garibaldi o come Mussolini?

"Grillo espugna Ragusa - ha titolato "Il Giornale" - e punta dritto su Roma".
Come Garibaldi con i suoi "Mille" o come Mussolini con i suoi squadristi?
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Passi indietro

"Silvio Berlusconi - ha dichiarato, commentando la sentenza del Tribunale di Milano, Walter Veltroni - dovrebbe fare un passo indietro".
Probabilmente sì. Ma Walter Veltroni, anche se per ragioni ben diverse, non avrebbe dovuto fare lui, già da tempo, un passo indietro e lasciare la politica? L'aveva detto e ridetto, ma non l'ha ancora fatto. Niente regìa cinematografica, niente Africa, ma sempre molto attivo e presente nel Pd. Forse gli dà soddisfazione predicare bene e razzolare male.
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lunedì 24 giugno 2013

Pari opportunità e pari obblighi

"Josefa Idem - da questa sera - non è più Ministro alle Pari opportunità".
Perchè si è finalmente convinta che era opportuno dimettersi dopo quanto emerso su certi fatti personal-immobiliar-fiscali? No: perché, dopo un lungo colloquio non andato per lei evidentemente a buon fine, l'ha "dimessa" il "premier"  Enrico Letta. Va bene le pari opportunità, infatti, ma è giusto che ci siano anche le pari chiamate per rispondere di certi comportamenti. Al di là, naturalmente, di come tutto si risolverà sul piano investigativo.
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Condanna Berlusconi 1

"Silvio Berlusconi - sentenza del Tribunale di Milano nel processo cosiddetto "Rubygate" - è stato condannato in primo grado, per i reati di concussione e di favoreggiamento della prostituzione minorile, a sette anni di carcere, all'interdizione perpetua dai pubblici uffici e all'interdizione legale".
Ecco svelato, dunque, il presunto "giallo" dell'assenza, alla lettura della sentenza, di quel pubblico ministero Ilda Boccassini la quale tanto si è battuta, per anni, contro il "Cavaliere nero". Ilda Boccassini, la quale aveva chiesto "soltanto" sei anni invece di sette e non anche l'interdizione legale, non ha voluto assistere, evidentemente, a quello che potrebbe avere ritenuto un ingiusto accanimento nei confronti di Silvio Berlusconi.
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Condanna Berlusconi 2

"Fra quanti erano in attesa della sentenza del Tribunale di Milano - notizia di agenzia - una donna la quale, stringendo fra le mani una statuetta della Madonna di Medjugorje, stava pregando per l'assoluzione piena di Silvio Berlusconi".
Ma, evidentemente, la cosa era messa così male, per lui, che neppure la Madonna di Medjugorje ha potuto - o voluto - fare il miracolo.
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"5 stelle" su Ragusa

"Il "5 stelle" Federico Piccitto - questo il responso dello scarso 50% degli elettori recatisi alle urne per il ballottaggio con il pd Giovanni Cosentini - è il nuovo sindaco di Ragusa".
Complimenti. Insieme con l'augurio che non si rimangi, come il suo collega sindaco di Parma, Federico Pizzarotti, tutti gli impegni presi durante la campagna elettorale. E che il Beppe non urli questo suo anomalo successo fino a raggiungere il lontanissimo e innocente pianeta Plutone.
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Non è successo niente: lo spettacolo continua

"In Brasile continua la forte protesta popolare nei confronti del Governo e - come hanno riportato e stanno riportando tutti i giornali - negli scontri con la pilizia e con l'esercito ci sono stati anche morti, feriti e numerosissimi arresti".
Una situazione, dunque, obiettivamente grave - non soltanto dal punto di vista dell'ordine pubblico - e che potrebbe sfociare in incidenti anche più drammatici. La "Fédération internationale de football association", meglio conosciuta con il suo acronimo Fifa, ha però deciso e confermato che le semifinali e la finale della "Condeferations cup" non vanno sospese. Tutto, insomma, come in un qualsiasi circo equestre. Piomba a terra un acrobata e, molto spesso, muore? "Non è successo niente, calma signori, lo spettacolo continua".
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Il naso dei commercianti

"Un esercizio commerciale su tre - ha reso noto ufficialmente il direttore dell'Agenzia delle entrate, Attilio Befera - non rilascia lo scontrino fiscale".
Grave, gravissimo. Per il fatto in sé, ma anche perché la categoria  dei commercianti continua ad accusare i vari Governi di non adoperarsi per mettere un freno alla forte e progressiva riduzione dei consumi. Ma la categoria dei commercianti, invece di piagnucolare soltanto con i vari Governi, perché non si adopera per far sì che i suoi numerosissimi evasori rilascino lo scontrino fiscale? Ciò comporterebbe, infatti, una serie di ovvie conseguenze collegate: totale emissione di scontrini fiscali meno evasione fiscale, meno evasione fiscale più introiti nelle casse dello Stato, più introiti nella casse dello Stato più ridotte aliquote nella tassazione dei redditi medio-bassi, più ridotte aliquote nella tassazione dei redditi medio-bassi più consumi, più consumi meno difficoltà per i commercianti. Ma i commercianti - ha sempre recitato una maligna diceria popolare -  sono soliti non vedere oltre il proprio naso. Se uno su tre di loro dice però bugie al Fisco, ognuno di costoro dovrebbe avere un naso più lungo di quello di Pinocchio. E, allora, potrebbe vedere molto lontano. Perchè non provare ad aguzzare lo sguardo?
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A Monti quel ch'è di Monti, a Berlusconi quel ch'è di Berlusconi

"La decisione di aumentare l'Iva - ha detto il "premier" Enrico Letta nella trasmissione "In mezz'ora" di Lucia Annunziata - venne presa dal Governo Berlusconi nel 2011".
Ma non è così. Perché - come ha onestamente ammesso anche il sottosegretario all' Economia dell'allora Governo Monti, Gianfranco Polillo - " fumnmo proprio noi, ni del Governo del professore, ad indicare, nel cosiddetto decreto "Salva Italia", questo aumento dell'Iva". Peccato, però, che il "premier" Enrico Letta non abbia voluto ammettere quello che si spera sia stato un suo errore di distrazione. Peccato perché, se "errare humanum est" - ed Enrico Letta appartiene al genere umano cui capita, più o meno spesso, di sbagliare - giusto ed opportuno sarebbe stato non cadere - come Enrico Letta sembra essere invece caduto  nell'errore di non correggere il primo errore - nel "disbolicum perseverare". D'accordo che molto Pdl si sta comportando come se si fosse, ancora o già, in campagna elettorale. Ma petché il "leader"  Enrico Letta vuol dare l'impressione di mettersi sullo stesso piano?
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"Decamerone" 2013

"La città del "Decamerone" di Boccaccio - se n'è uscito il sindaco di Firenze, Matteo Renzi - non si scandalizza per così poco".
Quale sarebbe, però, il "così  poco" di Matteo Renzi? Sarebbe il clamoroso scandalo delle "escort" nel quale sono rimasti implicati politici, professionisti, stilisti, procuratori di calcio, albergatori e sul quale il 6 agosto, sulle ipotesi di reato di favoreggiamento della prostituzione, peculato e perfino evasione fiscale ai danni del Comune di Firenze, si pronuncerà di nuovo la Magistratura. Per Matteo Renzi, tuttavia, una "'osa dannulla". Una semplice novelletta del Trecento da godersi in allegra compagnia. Gli scandali, per il sindaco di Firenze, sono dunque ben altri. E, soprattutto, di ben altri.
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sabato 22 giugno 2013

L'elogio sospetto del professore e di Pierfurby

"Mario Monti e Pierferdinando Casini - riportano i giornali - stanno continuando ad elogiare l'atteggiamento di grande serietà e responsabilità che va dimostrando Silvio Berlusconi in un momento per lui così difficile".
Ma qualcuno ha malignato su questo improvviso ed imprevedibile elogio che arriva dopo tante e prolungate accuse di mancanza di serietà e di responsabilità. "Non è - si è chiesto quel qualcuno - che il professor Monti e il Pierfurby, constatato il fallimento del loro matrimonio politico, stanno pensando bene di prepararsi a mettere  un cappello su quel nuovo centrodestra che potrebbe trovarsi da un giorno all'altro, per via giudiziaria, con un Cavaliere dimezzato?
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Beppe bontà infinita

"Vi fanno peccare contro il nostro "Movimento" - ha urlato Beppe Grillo ai giornalisti - ma, se voi vi pentirete, noi vi perdoneremo".
Grillo, dunque, bontà infinita. Basterà che ogni giornalista reciti: "Beppe, mi pento e mi dolgo con tutto il cuore dei miei peccati perché peccando ho meritato i tuoi castighi e molto perché ho offeso te, infinitamente buono e degno di essere amato sopra ogni cosa. Propongo, con il tuo urlante aiuto, di non offenderti mai più e di fuggire nuove occasioni di peccato. Beppe, misericordia, perdonami". Ecco: basterà questo semplice atto di dolore e il perdono sarà accordato. Amen.
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Vittorio Grilli il rurale

"L'ex Ministro dell'Economia, Vittorio Grilli - rimasto disoccupato dopo l'addio del Governo Monti - ha trovato un nuovo lavoro: consulente dell'Ifad, l'Agenzia delle Nazioni unite per lo sviluppo rurale".
Perfetto: due braccia acquisite all'agricoltrura. E con tanto di "master".
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L'eco dell'ego

"Guardate, signori - ha voluto sottolineare Renato Brunetta nell'ultimo vertice di maggioranza - guardate che le stesse cose da me qui sostenute le sostiene, in un documentato articolo, anche "Il Giornale"".
Chissà se qualcuno gli avrà risposto: ""Il Giornale"? E me fischi!" Qualcun altro, invece, si è voluto togliere la curiosità di andare a cercare il documentato articolo citato. Non lo ha trovato? Lo ha trovato, lo ha trovato. Ma chi lo aveva scritto? L'aveva scritto Renato Brunetta. Impareggiabile, grande Renatino.
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Etna-Berlusconi 1-0

"L'Unesco - è arrivata la coltellata alla fedelissima pdl Michaela Biancofiore - ha appena inserito l'Etna nel patrimonio mondiale dell'umanità".
Ma come? Dovendo scegliere tra i due vulcani più emblematici ed attivi del mondo, l'Unesco ha scelto l'Etna e non quel Silvio Berlusconi che lei aveva sponsorizzato? Roba da non credere, per Michaela Biancofiore, un vero e proprio insulto. Cosicché, ora, la fedelissima pdl è in dubbio contro chi ricorrere alla Corte europea di Strasburgo. Contro i giudici italiani i quali "continuano a perseguitare" il suo Silvio o contro l'Unesco il quale, al suo Silvio, ha preferito un'Etna qualsiasi?
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venerdì 21 giugno 2013

I diritti di "Jp Morgan"

"Basta con il bilanciamento dei poteri, ci vuole un Governo forte - ha messo nero su bianco, in un documento sulla crisi in Europa,  quella "Jp Morgan" che è la più potente banca d'affari del  mondo - basta con la protezione del lavoro, basta con la libertà dei cittadini di protestare, basta con queste Costituzioni antifasciste".
Basta con tutto ciò, certo, perché tutto ciò impedisce, a "JpMorgan" e agli altri potentati finanziari, di avere carta bianca addirittura al 100%. Il 75%, insomma,non è più sufficiente. E, dunque, basta con queste baggianate democratiche. Inquietante. Inquietante e pericoloso.
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Tornano i tempi di Mario Monti?

"Per varare un nuovo testo sul finanziamento pubblico ai partiti - ha fatto sapere la Commissione affari costituzionali della Camera - servirà ancora del tempo. Si dovrà andare, dunque, oltre il prefissato 18 luglio e, presumibilmente, ai primi di agosto".
"Agosto - recita un birichino proverbio popolare - moglie mia non ti conosco". Non sarà, anche, che agosto tagli alla politica non vi conosco? Ma sarebbe grave soprattutto perché, mentre viene paventato un nuovo lungo rinvio per regolare e limitare questo finanziamento pubblico ai partiti, i cittadini si vedranno colpire con un nuovo imminente aumento delle accise su benzina e gasolio. Non è che si sta tornando ai tempi del Governo Monti?
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Se il latte cancerogeno è onesto...

"Diciassette imprenditori agricoli associati al consorzio di allevatori "Cospalat" - di qui il loro rinvio a giudizio - producevano e vendevano, già da tempo, latte così tossico fino a divenire anche cancerogeno".
Tra i rinviati a giudizio - scandalo nello scandalo - anche quel Renato Zampa il quale si è sempre posto come "leader" della rivolta degli allevatori contro le quote latte dettate all'Italia dalla Commissione europea e il quale, durante una manifestazione di protesta in Friuli, ha fatto sfilare, su un trattore, una finta mucca tricolore nella cui parte bianca campeggiava la scritta "latte onesto". La "faccia A", insomma, come la "faccia B". Di Renato Zampa e soci, naturalmente, non della finta mucca tricolore.
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Regolamenti folli

Anna - è accaduto a Terni - non è stata ammessa agli esami di maturità pur avendo una scheda con dei bellissimi voti".
Uno spiacevole errore burocratico? No. Solo un idiota rigore burocratico: Anna non è stata ammessa perché ha fatto troppe assenze. Perché svogliata o scapestrata? No. Solo un filiale amore per la famiglia: quando non è andata a scuola è perché è rimasta a dare una mano nella piccola impresa in grave difficoltà dei suoi genitori. Troppe assenze, certo, ma voti ugualmente bellissimi. E per il sistema scolastico, però, incredibilmente non contano i bellissimi voti: conta quante ore uno sta seduto sui banchi di scuola. E, se non ci sta abbastanza, può avere appunto tutti dieci, ma niente esame. Brava Italia: i giovani per bene, bravi, responsabili e studiosi vanno duramente bastonati a norma di folle regolamento.
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Il "patrimonio" Silvio

"Silvio Berlusconi - ha ripetuto, ancora una volta, la fedelissima Michaela Biancofiore - andrebbe inserito tra i patrimoni dell'Unesco".
Silvio Berlusconi, dunque, come i Sassi di Matera, l'area archeologica di Pompei, le Cinque Terre. Tanto per restare a qualche sito italiano. Anche perché sarebbe poi più facile, per la fedelissima Michaela Biancofiore, organizzare delle visite guidate, naturalmente da lei, in una delle patrimoniali residenze del "patrimonio" Silvio.
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mercoledì 19 giugno 2013

L'osso di Pippo

"Pippo Civati - ha urlato Beppe Grillo con il suo consueto garbo - è solo un cane da riporto".
Il Pippo, accusato di sottrarre i parlamentari al "Movimento" per portarli in dote a "Gargamella Bersani", non se l'è però presa. Ha invece invitato Beppe, amichevolmente, a cena. Solo che il Beppe ha rifiutato. Forse nel timore che il Pippo "cane da riporto" gli offrisse  un osso da rosicchiare insieme.
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L'ennesimo "cavolavoro" del Governo Monti

"Quattrrocentomila cittadini rimasti senza lavoro e i quali non hanno né un'indennità di disoccupazione né una pensione - ha denunciato la "Consulta dei Caf" - non hanno potuto presentare, in mancanza di un sostituto d'imposta, quel "730" che avrebbe consentito loro di riavere eventuali rimborsi fiscali in agosto, ma hanno dovuto presentare quel "740" che prevede questi rimborsi fra circa due anni".
Come dire, insomma, continua a piovere sul bagnato. Ma, anche, continua a piovere sterco su quanto fatto e non fatto dal pur supponente Governo Monti. Perché, infatti, è stato proprio il Governo Monti a non recepire una concreta soluzione che avrebbe evitato l'ulteriore bastonata  a quanti già in grave difficoltà. Bravi tecnici superlaureati e "supermasterizzati", dunque: 110 e lode anche per questa magnifica "crap" (tradotto in italiano volgare con il termine cavolata o con il neologismo "cavolavoro"). Non, naturalmente, con il classico bacio accademico, ma con un meritato proletario calcio nel di dietro.
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I "domiciliari" al posto della gogna

"Tre "manager" di una casa farmaceutica nazionale - hanno informatro i carabinieri del "Nucleo antisofisticazioni" di Latina - sono stati accusati di avere contraffatto un medicinale prodotto per la cura di affezioni respiratorie di bambini e lattanti".
Li hanno sbattuti nella cella più buia di un carcere? Li hanno esposti ad una pubblica gogna? No, poverini. Hanno imposto loro i  semplici "domiciliari". Magari con vista sul mare. E con un "computer" sul quale studiare - potrebbe darsi - altre contraffazioni a venire. Perché attentare alla salute di bambini e lattanti, evidentemente, non è poi un reato così grave.
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Cacciata, ma fortunata

"La senatrice Adele Gambaro - ha deciso la "Rete grillina" - va immediatamenete espulsa dal "Movimento" per avere osato criticare l'indomito "duce stellare" Beppe Grillo, "mente gagliarda, volontà d'acciaro - come ritmava una poesia degli Anni Trenta - unica e sola che l'Italia vanti, spirto d'eroe, luminoso faro, speranza eccelsa che va sempre avanti..."
La senatrice Adele Gambaro, comunque, deve ritenersi fortunata: si sono limitati a cacciarla senza averla prima bastonata e averle fatto bere un fiasco d'olio di ricino.

"Modello San Vittore"

"Il Tribunale di Milano - con sentenza di primo grado - ha condannato gli stilisti Dolce e Gabbana, per avere nascosto in Lussemburgo redditi intorno ai 130 milioni di euro, ad un anno e otto mesi".
Gli stilisti Dolce e Gabbana, naturalmente, hanno preannunciato ricorso in Appello. Il tempo che trascorrerà prima di una sentenza di secondo grado e - sicuramente - prima di una successiva sentenza in Cassazione sarà più che sufficiente, ai due noti stilisti, per "creare" un orginale "modello San Vittore". Se non per loro, quasi certamente, per i detenuti non noti e senza avvocati di grido i quali stanno in carcere, poveretti, con quegli stracci da non potersi vedere.
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Meglio Silvio

"Diciassette persone sono state arrestate - in Sicilia - per avere utilizzato i fondi pubblici, destinati alla formazione professionale e al sostegno alla disoccupazione, per viaggi, serate con "escort" e cene sfarzose".
Doppia vergogna. Silvio Berlusconi, almeno, pagava tutto con i soldi suoi.
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Umberto e i suoi figli

"Qualcuno della "Lega nord" ha definito Maroni un figlio parricida, ma io e lui - ha tenuto a puntualizzare l'ex segretario Umberto Bossi - non siamo affatto padre e figlio".
E meno male. Perché l'Umberto ha già due figli maggiorenni i quali, seppure non parricidi, sono, però, Renzo il trota e Riccardo il merluzzo. Quanto, insomma, basta e avanza.
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martedì 18 giugno 2013

Nuove tecnologie e vecchie blatte

"Qui - si sono lamentati al Tribunale di Milano - non ci sono i soldi neppure per combattere gli scarafaggi che infestano gli uffici".
Lamentela giusta, anche in nome di precise norme sanitarie, se non ci fosse tuttavia un però. Il però che il Tribunale di Milano non è stato lasciato affatto senza soldi tanto è vero che si è recentemente dotato di nuovi telefoni (quando quelli che c'erano funzionavano perfettamente), di nuove fotocopiatrici (quando erano state già cambiate appena due anni fa), di nuovi "monitor" per "computer" grandi come televisori (per vederci meglio Cappuccetto rosso?) Il fatto, appunto, non è che il Tribunale di Milano sia stato lasciato senza soldi. Il fatto è che questi soldi li ha spesi per cose non necessarie. E senza alcun criterio. Al punto di non avere più in cassa, alla fine, nemmeno qualche euro per combattere gli scarafaggi a passeggio nei suoi uffici.  Magari anche sui telefoni nuovi di zecca, dentro le modernissime fotocopiatrici, piccoli esseri schifosi sugli immensi bellissimi "monitor" dei "computer". In nome, comunque, della legge. Ma, chiaramente, della "Legge del Menga": chi l'ha voluto se lo tenga.
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18 miliardi che vanno e 10 che tornano

"Ogni anno - ha ricordato, in questi giorni, qualche economista - l'Italia versa 18 miliardi di euro per stare nell'Unione europea, ma poi le tornano indietro, in vario modo, solo 10 miliardi".
Una differenza, quindi, di ben 8 miliardi. Che - secondo quanto viene sostenuto - costituiscono il contributo per i costi dell'Unione. Compresi i costi, magari, delle continue lezioni che vengono impartite, soprattutto all'Italia, dai numerosi "maestrini" tedeschi. Così bravi - come si sa - a spiare gli altri dal buco della serratura per evitare di guardare quanto avviene nelle loro stanze tutt'altro che limpide.
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C'è piede e piede

"Dopo che la vicepresidente del Senato, Valeria Fedeli, è caduta e si è leggermente ferita alla testa per avere appoggiato un piede dove mancavano alcuni cubetti di porfido - è accaduto a Torino - il sito è stato transennato e immediatamente riparato".
Né a Torino né altrove, però, transennamento e immediata riparazione avvengono quando è un cittadino qualunque a mettere un piede in una buca e ad infortunarsi anche più che leggermente. Ma allora? Allora sarebbe il caso che ogni parlamentare curasse così veramente e concretamente il suo collegio elettorale da andarsene in giro per le strade, mettere un piede in una buca e cadere giù senza, magari, farsi male. Ma facendo intervenire immediatamente i riparatori comunali. In nome e per conto di un nuovo aspetto di "impar condicio". D'altra parte, suvvia, si vuol mettere un piede parlamentare e un piede di casalinga o di ragioniere?
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Il "braccio di ferro" di Silvio e il bacio di Angela

"Per tutelare gli interessi dell'Italia - va ripetendo Silvio Berlusconi - occorre riprendere il "braccio di ferro" con la Cancelliera tedesca Angela Merkel".
Ma la Cancelliera tedesca Angela Merkel non è persona da impressionarsi tanto facilmente e, poi, è una furba donna di mondo. Cosicché, appena ha visto comparire, al "G8", il nuovo "premier" italiano Enrico Letta, gli è corsa incontro, lo ha abbracciato e gli ha schioccato un sonoro bacio su una guancia. E tanti saluti al berlusconiano "braccio di ferro".
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lunedì 17 giugno 2013

Umanità l'è morta

"Quando una turista straniera di 78 anni è morta su una spiaggia di Formia - è la notizia - i vicini hanno continuato a ridere, a scherzare, a giocare con i racchettoni e qualche coppietta ha continuato a baciarsi".
Nemmeno un po' di rispetto, dunque, un minimo di pietà. Una persona muore? Chissenefrega. Nemmeno un "pace all'anima sua", ma solo uno sguardo di pura curiosità al corpo inerte e poi, come se nulla fosse accaduto, via di nuovo a ridere, a scherzare, a giocare con i racchettoni e a scambiarsi baci. Se uno muore, muoia, insomma, mica può rovinare agli altri una giornata di mare. Su quella spiaggia di Formia, allora, non è morta soltanto una povera turista straniera di 78 anni: è morto anche, ancora una volta, un briciolo di umanità.
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"Vicienzo o doppio"

"Venerdi prossimo - ha anticipato il "Corriere della Sera" - si terrà una riunione, convocata dal viceministro alle Infrastrutture, per cercare di sbloccare la metropolitana di Salerno rimasta da tempo su un "binario morto". Saranno presenti, alla riunione, i rappresentanti delle imprese, della Regione Campania, del Comune e, anche, il sindaco Vincenzo De Luca".
Ma come? La riunione è stata convocata dal viceministro alle Infrastrutture Vincenzo De Luca e, tra gli invitati, il sindaco di Salerno Vincenzo De Luca? Alla faccia del conflitto di interessi. E con tanti ironici complimenti a "Vicienzo o doppio" il quale, tra l'altro, continua imperterrito a sedere, contro le norme, su due poltrone incompatibili. E il quale, quando qualcuno ha insistito perché lui si dimettesse - o venisse chiamato a dimettersi dal Quirinale o dal Viminale - da una delle due cariche, ha replicato: "Ma chiamino pure le Nazioni unite o chiedanao aiuto all'esercito americano". Ignobile esempio di arroganza, di strafottenza e di sputo alle Istituzioni. Ma, anche, di incredibile tolleranza delle Istituzioni verso un uomo e un atteggiamento così.
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Quella polizza sulla vita con i soldi dei contribuenti

"I 630 deputati - hanno scoperto i "5 stelle" Luigi Di Maio, Riccardo Fraccaro e Claudia Mannino - godono anche di una polizza sulla vita stipulata con una convenzione, dai vertici di Montecitorio, con "Ina Assitalia" e "Fondiaria Sai"".
Finalmente, dunque, qualche "5 stelle" concreto, efficiente e giustamente occupato a scovare sul serio i privilegi della casta anziché limitarsi ad urlarne astrattamente, genericamente e senza costrutto. Ma non è neppure finita con la clamorosa scoperta. I tre bravi "5 stelle", avendo anche appurato che il costo di quelle polizze è di un milione circa di danaro naturalmente pubblico, hanno chiesto, alla Presidente dalla Camera, Laura Boldrini, di mettere la questione all'ordine del giorno del prossimo ufficio di presidenza. Ma avrà trovato il tempo, la Presidente Laura Boldrini, per mettere la questione all'ordine del giorno? Ove non dovesse rivelarlo lei, però, non sarebbe male, se i tre bravi "5 stelle" lo facessero sapere loro. Tanto per capire. Sia se loro sono davvero intenzionati ad andare fino in fondo sia, soprattutto, se la Presidente Laura Boldrini ha voglia di rinunciare, insieme con i suoi colleghi deputati, alla polizza sulla vita con i soldi dei contribuenti.
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Evasori ed evasori

"La lotta all'evasione fiscale non può essere assolutamente allentata - ha detto il Ministro all'Economia, Fabrizio Saccomanni - ma può e deve tenere conto dei contribuenti in difficoltà".
Giusto ed opportuno. Ma perché può e deve tenere conto - dato che continua a non scovarli con ogni mezzo - dei contribuenti milionari evasori i quali continuano a fare la bella vita?
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domenica 16 giugno 2013

Giustizia è fatta

"Quando una pensionata sola di 80 anni è stata sorpresa con una confezione di carne nascosta in borsa per non pagarla - è accaduto a Genova - si è giustificata dicendo di arrivare a stento ad acquistare il pane e il latte, ma è stata ugualmente denunciata dal supermercato e il giudice l'ha condannata, per furto aggravato, a due mesi e 20 giorni di reclusione".
Per il povero supermercato e per il rigoroso giudice, dunque, giustizia è fatta. Ma per la pensionata sola di 80 anni la quale è costretta a rubare per non morire di fame?
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La caduta da cavallo di Niki Vendola

"Matteo Renzi - va dicendo in giro, da qualche giorno, il "leader" di "Sinistra ecologia libertà", Niki Vendola - è una risorsa per il centrosinistra... perché ha la forza di incarnare la rottura generazionale di cui ha bisogno il Paese".
Matteo Renzi, dunque, sempre più straordinario. Al punto da cominciare a fare, ora, perfino i miracoli. Come, appunto, il miracolo di avere convertito un infedele il quale, fino a qualche giorno fa, andava invece dicendo, di Matteo il rottamatore, "è solo un giovanotto spavaldo con una crisi di nervi... è un uomno che non ha la cultura del rispetto delle regole... in lui c'è la marcata adesione a modelli che devono essere invece distrutti". Niki Vendola, insomma, caduto da cavallo sulla via di Firenze come Saulo sulla via di Damasco? Solo che il folgorato Saulo - come narrano gli "Atti degli apostoli" - fu uno strumento di Dio per iniziare la conversione dei "gentili" al cristianesimo. Di chi è invece strumento, Niki Vendola, per iniziare la conversione dei pd al "renzismo"?
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Antonio l'autoesodato

"Me ne vado dalla Magistratura - si è indignato Antonio Ingroia - perché sono estraneo alle logiche politiche del Consiglio superiore".
Ma come? Quelle logiche politiche che lui ha sempre approvato e avallato ora gli sono improvvisamente estranee? Sarebbe interessante saperne di più. Come sarebbe interessante sapere, ora che non prenderà più lo stipendio di magistrato e ora che non potrà ancora prendere alcun finanziamento dallo Stato perché non ancora ufficializzata la sua nuova creatura politica "Azione civile", come e di che - pover'uomo - sarà costretto a vivere. Autoesodatosi, insomma, chi lo aiuterà?
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Ancora il "lei non sa chi sono io"

"Quando Mario Ferrara, eletto nelle liste di "Grande Sud", si è visto contestare, da due agenti, la mancata revisione dell'auto e la mancata esposizione dello scontrino comprovante l'assicurazione - è accaduto a Palermo - è scattato un "Sono un senatore della Repubblica ed esigo  il saluto militare".
Le cronache non riferiscono se i due agenti lo abbiano salutato militarmente. Riferiscono però, per fortuna, che lo abbiano multato per duecento euro. Anche sapendo chi era lui. Bravi.
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venerdì 14 giugno 2013

Fuori dal carcere, ma il lavoro?

"Domani - ha anticipato il titolare della Giustizia, Anna Maria Cancellieri - il Consiglio dei Ministri varerà un decreto che permetterà l'anticipato ritorno in libertà di circa quattromila detenuti".
L'augurio è che la detenzione finora subita li abbia già completamenmte riabilitati. Ma, se anche riabilitati, quale lavoro troveranno a disposizione per tornare a vivere liberi, onestamente, nella società? Non sembra obiettivamente, soprattutto per la crisi occupazionale che si sta vivendo, una domanda da poco. Perché potrebbe anche giustificarsi lo sfoltire le carceri per renderle più vivibili. Ma potrebbe giustificarsi il riempire le piazze con altri disperati senza una minima speranza di lavoro?
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Ustica chi?

"Per la commemorazione della strage di Ustica - all'Assemblea regionale siciliana - erano assenti ben 38 consiglieri su 90".
L'Assemblea regionale siciliana, quindi, non ha voluto essere da meno della Camera dei deputati quando, alla commemorazione del capitano La Rosa ucciso in Afghanistan, erano presenti quattro gatti di deputati. Brutti segnali, bruttissimi fatti. Che i cittadini potrebbero interpretare, magari a ragione, così: "Eccoli lì. Le loro aule consiliari e parlamentari si riempiono solo quando c'è in gioco qualche interesse di casta". La testiomonianza di un doveroso rispetto, un commosso ricordo, il valore di una presenza? Ma va. C'è, in ben altri luoghi, ben altro da fare. Gli scranni istituzionali, per certi eventi, possono restare pure semivuoti. Vergognosamente semivuoti.
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Ma va?

"Chi decresce - ha titolato un suo editoriale, su "Sette" del "Corriere della sera", Pier Luigi Vercesi - non è felice".
Ma va? Piacerebbe sapere quanto viene retribuito Pier Luigi Vercesi per scrivere, in un editoriale, siffatte ovvietà.
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Operatori

"Per cercare di arginare il suo "profondo rosso" - ha deciso la Regione Sicilia - non verranno più finanziati alcuni corsi professionali fra i quali quello per "operatore di abbronzatura artificiale"".
Ma la Regione Sicilia ha finanziato, fino ad oggi, anche un simile corso professionale? Ebbene sì perché - specialmente da quelle parti - per il clientelismo più sfacciato questo ed altro. Perfino gli "operatori di abbronzatura artificiale" in un'isola dove molto può mancare - e manca - ma non davvero l'abbronzante luce naturale del sole.
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Cesare nel pallone

"Con Haiti - ha creduto di scherzare il tecnico della nazionale italiana di calcio, Cesare Prandelli - abbiamo fatto beneficienza in tutti i sensi".
Niente, invece, da scherzare e da ridere. Primo perché l'aiuto ai terremotati di Haiti, con l'incasso dell'incontro di qualche giorno fa, va inteso come un fatto di seria solidarietà. Secondo perché i calciatori non strapagati di Haiti si sono guadagnati seriamente, con la loro generosa partita, il pareggio con gli strapagati calciatori di casa nostra. Terzo perché, dunque, l'Italia non ha fatto alcuna beneficienza pareggiando con Haiti, ma ha seriamente fatto schifo. Che cosa concludere allora? Che, in questo momento, gli strapagati calciatori di casa nostra non sono evidentemente in palla. In compenso, però, il tecnico Cesare Prandelli è, invece, addirittura nel pallone.
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giovedì 13 giugno 2013

Se il Ministro ricorresse ai sali...

"Per eliminare completamente l'Imu e per non aumentare di un punto l'Iva - ha fatto sapere il Ministro dell'Economia, Fabrizio Saccomanni - occorrerebbero risorse per otto miliardi complessivi che al momento, però, non sono rinvenibili".
Ma perché, per rinvenirli, non usare i sali? Volendo, negli scaffali del Governo, ce ne sarebbero a josa. Le denominazioni? Taglio vero dei costi della politica, tasse vere per i patrimoni miliardari, abolizione vera di tutti gli enti dichiarati da decenni inutili, vendita vera degli immobili del Demanio dismessi, rinuncia vera all'acquisto di aerei da guerra scopertisi, oltretutto, pericolosi catorci. Tanto per esemplificare. E per non far passare da scemi gli italiani. Ma questi sali, forse, brucerebbero troppo sulle ferite che si aprirebbero sul corpaccio di certe caste e di certe "lobby".
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Napolitano e i partiti

"No - ha esortato i partiti, intervenendo alla "Conferenza nazionale dei prefetti", il Capo dello Stato -  no a meschini calcoli di convenienza".
I partiti non potranno fare a meno di accogliere questa autorevole esortazione. C'è tuttavia il rischio che lo facciano solo formalmente: non rincorrendo più "meschini calcoli di convenienza", per carità, ma rifugiandosi in "calcoli meschini di convenienza". Un po' come è accaduto per il loro finanziamento pubblico che, abolito con un referendum popolare, è subito rinato come rimborso elettorale. Secondo la formula matematica per la quale, cambiando l'ordine dei fattori, il prodotto non cambia. Potrebbe essere, comunque, una previsione pessimistica. Ai partiti, però, una augurabile smentita.
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In attesa del nuovo vero

"Senza lavoro - ha detto, al Congresso della Cisl, il "premier" Enrico Letta - l'Italia non si salva".
Nulla di nuovo, però, perché la ovvia considerazione, tra l'altro, è stata già fatta da molti altri e da molto tempo. La novità che si attende dal "premier" Enrico Letta, invece, è come e quando far ripartire il lavoro per salvare l'Italia. Il Governo è all'opera soprattutto per questo? Bene. Quando arriveranno chiare e serie soluzioni, sarà questa la nuova buona novella.
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I canguri non fanno per Grillo

"Non è vero - ha urlato Beppe Grillo - che io sto per partire, alla volta dell'Australia, per una "tournée"".
Bando, dunque, ad ogni entusiasmo e ad ogni sollievo. Beppe Grillo non ha mai pensato di muoversi dall'Italia. E tanto meno di andare a saltare, dopo averli naturalmente ammaestrati e messi in fila, insieme con i canguri. No. Beppe Grillo è sempre convinto che la sua vera natura non sia quella del comico intelligente in giro per il mondo, ma quella del politico pazzo in Italia. Che il suo debba continuare ad essere non un palcoscenico gaiamente popolare, ma un palcoscenico improduttivamente populista. Che lui, insomma, non debba tornare ad essere una macchina a pieni giri nel circuito dello spettacolo, ma debba continuare ad essere una macchinetta scarica nel circuito istituzionale. Ma quale "tournée" e "tournée" in Australia, dunque. "Hic manebimus optime" e, cioè, qui rimarremo benissimo. A urlare, ad accusare, ad insultare senza alcun costrutto. Anche perché laggiù, in Australia, i canguri potrebbero non gradire. E quando non gradiscono - come noto - i canguri scalciano. Non come qui dove, quando uno del gregge "5 stelle" non gradisce, è lui che viene preso a calci e non lo sgradito pastore.
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Mare loro e mare nostro

"Mezzo Mediterraneo a rischio violenza - si è rammaricato, in un articolo, "Il Giornale" - Dove si potrà andare al mare?"
Problema loro. La stragrande maggioranza degli italiani, data la sempre più drammatica situazione economica che stanno soffrendo, sarà già tanto, infatti, se riuscirà a trascorrere un solo giorno in qualche squallida spiaggia libera vicino casa.
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mercoledì 12 giugno 2013

L'oltraggio al capitano La Rosa

"Quando il capitano Giuseppe La Rosa è rimasto ucciso in un attentato in Afghanistan - immediatamente - tutti i gruppi politici hanno giustamente chiesto, al Governo, una urgente informativa sul fatto".
Ebbene, quando oggi il Ministro della Difesa, Mario Mauro, si è presentato alla Camera per informare sul fatto, si è trovato difronte un'aula praticamente deserta. A dimostrazione di un'ipocrisia e di un cinismo che continuano a coinvolgere, purtroppo, tutti i settori di una politica evidentemente più sensibile ed attenta ai propri vantaggi che ai sacrifici dei suoi più fedeli e coraggiosi servitori. Complimenti, ancora una volta, ai partiti e ai loro onorevoli rappresentanti.
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Di qua nessun razzismo, di là tanta arroganza

"Tre auto a sirene spiegate, contromano e a velocità sostenuta accanto a un mercato rionale - si sono indignati numerosi milanesi i quali hanno assistito all'episodio - per accompagnare, alla "Giornata mondiale contro lo sfuttamento del lavoro minorile", il Ministro Cecile Kyenge".
Indignazione razzista contro il Ministro Kyenge? No. Indignazione legittima, senza alcun riferimento al colore della pelle, nei confronti di un Ministro il quale, mossosi in ritardo verso la sua destinazione, non ha avuto alcunchè da dire quando la sua auto e quelle della sua scorta hanno violato il Codice della strada. Arrogantemente, ma soprattutto pericolosamente, accanto a un mercato.
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Lunga vita a Papa Francesco

"Nella Curia - continua ad affondare il coltello Papa Francesco - c'è tanta gente santa, ma c'è anche una corrente di corruzione e una "lobby gay"".
Nulla di nuovo, in verità, da centinaia e centinaia di anni di inosservanza dei Dieci Comandamenti, delle quattro Virtù cardinali e delle tre Virtù teologali. La novità, anche importante, è invece che un Papa lo stia finalmente riconoscendo, denunciando e cercando di combattere. La novità, insomma, è che Papa Francesco - dopo che il diavolo ha fatto da tempo le pentole e certa Curia i coperchi per coprirle - questi coperchi stia ora scoprendo e queste pentole sia ora impegnato a rovesciare. Lunga vita a Papa Francesco.
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Il pericolo Adele

"La nostra senatrice Adele Gambaro - si sono meravigliati quasi tutti i colleghi parlamentari - non sembrava affatto una pericolosa. E invece..."
Invece che cosa? La senatrice Adele Gambaro è stata sorpresa con un arsenale di armi in casa o con un mitra in mano pronta a sparare? No. La senatrice Adele Gambaro - una tranquilla bolognese di 48 anni, sposata, due figli, una laurea, un "master", due lingue parlate e scritte e un "curriculum" di tutto rispetto quale consulente di enti pubblici - non possiede neppure un mattarello in casa e una limetta per le unghie nella borsetta. Tutta la sua pericolosità, però, si è manifestata allorché ha dichiarato che, se il "Movimento 5 stelle" ha oggi un problema, questo problema è proprio e soprattutto Beppe Grillo. E quindi, per le truppe dell'urlatore pur risicato, è come se avesse sparato una pallottola, una bomba, un missile, un'atomica. Pericolosa, pericolosissima, chi l'avrebbe mai detto? Eppure, ad un tratto, eccola lì. Peggio di una terribile Catwoman dei fumetti. Ma mal gliene incolse. Forse. Perché l'urlatore pur risicato Beppe Grillo, dopo avere fatto capire che l'avrebbe comunque perdonata, ha invece deciso di espellerla dal "Movimento". Secondo la sua logica e il suo credo sempre più agli antipodi della democrazia.
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Modelli

"Per il partito - ha annunciato la fedelissima Daniela Santanché - Berlusconi illustrerà presto il nuovo modello".
Essendo però alla vigilia dell'estate, si tratterà, sicuramente, del nuovo modello autunno-inverno.
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martedì 11 giugno 2013

I due Matteo Renzi di Carlo De Benedetti

"Matteo Renzi - recente dichiarazione di Carlo De Benedetti, proprietario del "Gruppo Espresso-Repubblica" - è l'unico "leader" pd spendibile... perché rappresenta un cambiamento".
Non troppo tempo fa, però, Carlo De Benedetti aveva rilasciato questa dichiarazizone alla giornalista inviatagli da Eugenio Santoro per la sua trasmissione: "Renzi? Abbiamo già dato: non mi sembra il caso di proporre un Berlusconi di sinistra. Di sinistra, poi, si fa per dire. Non ho capito, tra l'altro, che cosa voglia fare oltre che (brutta parola) rottamare". Che cosa è successo, allora, in questo breve tempo intercorso fra le due dichiarazioni clamorosamente contrapposte? Due le ipotesi. La prima è che il proprietario del "Gruppo Esprersso-Repubblica" è un po' lento nel comprendere, se gli sono stati necessari più di due mesi per intendere il pur semplice e facile verbo di Matteo Renzi. La seconda è che il proprietario del "Gruppo Espresso-Repubblica" ha avuto da qualcuno una dritta certa e ha deciso di puntare, per mettere al sicuro il suo impero, sul cavallo Matteo. Matteo, però, dovrebbe stare attento. Il proprietario del "Gruppo Espresso-Repubblica", Carlo De Benedetti, in passato ha puntato - come noto - sul cavallo Veltroni, sul cavallo Rutelli e sul cavallo Franceschini e però, alla fine, ha portato "sfiga" a tutti e tre.
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La colpa del "bajon"

"Il problema del "Movimento 5 stelle" - ha dichiarato e motivato, a "Sky24 pomeriggio", la senatrice Adele Gambaro - è proprio e solo Beppe Grillo".
Ma il "padre padrone" come l'ha presa? Sembra che, invece di urlare le solite invettive e le solite minacce contro chi osi ribellarsi, questa volta si sia limitato a porre, sul suo "blog", questa semplice domanda alle truppe: "Ditemo voi se il problema sono davvero io". Sarà interessante conoscere, dunque, come risponderanno le truppe. Ma c'è già da ritenere che arriverà una valanga di no. Perché i graduati di truppa entrati in Parlamento non avranno alcuna convenienza, per non rimanere fuori da possibili futuri eventi di un certo interesse, di rispondere sì. E perché la semplice truppa "5 stelle" senza stellette continuerà a sostenere, per il bisogno di avere un idolo qualsiasi da adorare, che  Beppe è il solo vero unico dio  e chi non lo segue non può essere che un eretico o un idiota. Ma allora, in questo caso, di chi sarebbe la colpa del drammatico "flop" registrato ovunque dal "Movimento"? Ritmava una canzone cantata, negli Anni 50, dalla indimenticabile Nilla Pizzi: "La colpa non è mia, è colpa del bajon... Se faccio una pazzia, è senza l'intenzion: in fondo è tutta colpa del bajon". Ecco, se il "Movimento 5 stelle" ha registrato ovunque un drammatico "flop", la colpa, sicuramente, potrebbe essere stata del bajon. Mai del dio Beppe.
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Beppe l'implacabile

"Abbiamo conquistato i Comuni di Pomezia e di Assemini - ha comunque urlato intanto, per cercare di nascondere il suo clamoroso "flop" da est ad ovest e da nord a sud, il sempre più risicato Beppe Grillo - ma il nostro cammino, se è lento, sarà comunque inesorabile".
Alle prossime elezioni, dunque, Beppe Grillo potrebbe conquistare anche, magari, i Comuni di Sambuci e di Nuragus. Lento, ma inesorabile.
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Il giaguaro di Maria Stella Gelmini

"Senza Berlusconi in campo - ha dichiarato, nel commentare il tracollo pdl nelle recenti amministrative parziali, Maria Stella Gelimini - non si vince".
Certi poteri dello Stato e non solo lo sapevano già, ma questa autorevole conferma è arrivata utile e gradita. Come uno sprone per procedere con maggiore determinazione e maggiore fretta su una certa strada da tempo imboccata: quella di espellere Berlusconi, dal terreno di gioco, con un "cartellino rosso" extra-politico. Maria Stella Gelmini, comunque, dovrebbe chiarirsi - se può - le idee: lei sta con il giaguaro con le macchie che sta progressivamenete smacchiando il Cavaliere Silvio o con il Cavaliere Silvio che sta perdendo progressivamente le sue macchie? Perché le parole sono pietre - come ha titolato una sua famosa opera Carlo Levi - ma, poi, chi decide di tirare le pietre deve sapere come e dove tirarle. Così per dire, naturalmente, a puro titolo di cronaca. Perché, alla fine, sono fatti loro: di Maria Stella Gelmini, di Silvio Berlusconi e del Pdl.
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Le battaglie di Papa Francesco

"La Chiesa deve portare avanti le sue opere - ha detto, nell'omelia di oggi nella cappella di Santa Marta, Papa Francesco - con spirito di povertà e non di imprenditorialità".
Correttamente evangelico. Nell'attesa che lo spirito di povertà prenda però completamente il posto dello spirito di imprenditorialità, sarebbe almeno auspicabile, intanto, che la Chiesa pagasse la giusta Imu sulle sue attività e sui suoi immobili che tuttora gestisce anche ad uso parzialmente commerciale. Per dare a Dio quel ch'è di Dio, certo, ma a Cesare quel ch'è di Cesare. Con tante scuse ai ricchi imperi dei vari ordini religiosi, alla banca vaticana Ior e a certi ambienti della Curia romana.
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Le onde dell'architetto Calatrava

"A distanza di 48 ore dall'inaugurazione - ha denunciato un lettore al "Corriere della sera" - già piove all'interno di quella nuova stazione ferroviaria di Reggio Emilia che è stata progettata dal famoso architetto spagnolo Santiago Calatrava".
Ma il rischio, però, c'era. La copertura della nuova stazione ferroviaria di Reggio Emilia è stata infatti realizzata, dal famoso architetto Santiago Calatrava, ispirandosi ad un continuo susseguirsi e ad un armonico incontrarsi di onde. Fra queste onde di cemento, evidentemente, dev' essere finita anche qualche gocciolante onda di mare.
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Caccia alle streghe

"Nei cieli di Swaziland - hanno tenuto a ribadire le autorità dell'aviazione civile del piccolo Stato africano - divieto di volare, con mezzi propri, oltre i 150 metri di altezza".
Fin qui nulla di particolare. Il particolare, anzi l'incredibile, è che nel divieto sono state comprese anche le streghe sulle loro tradizionali scope. Pena un equivalente di 42 mila euro e, addirittura, l'arresto. Non è stato invece specificato con quali mezzi le improbabili streghe indisciplinate verrebbero fermate durante il loro volo fuorilegge. Inseguite da un caccia o mitragliate da terra?
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lunedì 10 giugno 2013

Un milione e 700 mila euro al minuto

"Il Fisco italiano - ha fatto i conti, in un articolo, "Il Corriere della sera" - incassa un milione e 700 mila euro al minuto".
Sarebbe interessante conoscere però, di questa somma non indifferente, quanto provenga dai ricchi patrimoni e quanto dai redditi e dalle pensioni dei cittadini dei ceti medi e bassi. Come interessante sarebbe conoscere anche, visto che non si vede, dove diavolo questa somma non indifferente vada a finire. Come e perché.
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Anna Maria la scarceriera

"Nel nuovo "piano carceri" - ha annunciato, durante un'audizione al Senato, il Ministro della Giustizia, Anna Maria Cancellieri - sto prefigurando che i detenuti lascino le loro celle sei mesi prima della scadenza della loro pena e che, in seguito, la reclusione sia comminata soltanto per i reati più gravi con il ricorso ai "domiciliari" e al lavoro di pubblica utilità per tutti gli altri minori".
Le carceri italiane traboccano e l'Europa continua a bacchettarci severamente per le condizioni inumane in cui sono costretti i nostri detenuti? La scelta, come sempre, è caduta sulla soluzione più facile e non fa niente se non sulla più opportuna. Bisogna sfoltire le carceri? Si facciano uscire prima i condannati del passato e si facciano entrare, in futuro, solo quelli più pericolosi. Da una parte, insomma, un vero e proprio indulto - contro il quale, però, si sono sempre dichiarati contrari esperti e quasi tutti i partiti - dall'altra il rischio - lasciando sempre ad un parere soggettivo la valutazione di un comportamento illecito - di un contraddirsi e scontrarsi di sentenze di questo e quel Tribunale. Forse, allora, sarebbe stato più giusto, oltre che più corretto, fare in modo che potesse essere presa in esame con minor comodo, dai magistrati, la posizione di quei 24.697 detenuti ancora in attesa di giudizio i quali costituiscono, vergognosamente, oltre il 38% dei 65.891 detenuti totali. Ma ai magistrati, evidentemente, non si può chiedere di stare un po' di più nelle loro sedi giudiziarie. Meglio indulgere su tutto, insomma. Sulle pene dei detenuti, sulle condanne degli imputati, ma, soprattutto, sui ritmi scandalosamente lenti della Magistratura giudicante.
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Un chirurgo per Roma

"Ignazio Marino - hanno decretato le urne - è il nuovo sindaco di Roma".
Si starà a vedere, ora, che cosa potrà e saprà fare per una capitale indubbiamente afflitta da molti mali. Ignazio Marino, però, è un medico di fama internazionale. E, anzi, un aprezzatissimo esperto in trapianti. E, dunque, lecito attendersi da lui opportune cure e opportuni trapianti là dove maggiori e più gravi sono le sofferenze di Roma. Sofferenze fisiche, ma anche etiche, istituzionali e sociali.
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Cuori di mamma

"Ignazio Marino e Gianni Alemanno - come hanno mostrato anche le foto apparse sui giornali - si sono fatti accompagnare al seggio, per il decisivo ballottaggio, dalle proprie madri: Ignazio da mamma Valeria, Gianni da mamma Teresa".
Ignazio Marino e Gianni Alemanno, dunque, come due ansiosi e timorosi scolaretti all'esame delle elementari: "Mamma, ti prego, accompagnami tu". E le due mamme, cuori di mamma, non hanno saputo dire di no.
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domenica 9 giugno 2013

Luigi Lusi da illegale a legale

"L'ex senatore della "Margherita" Luigi Lusi, che secondo i magistrati inquirenti avrebbe sottratto 25 milioni dalle casse del partito - è la notizia - è tornato, in questi giorni, in un'aula di Tribunale".
Per rispondere, anche se dopo la restituzione di una parte di quanto sottratto, dell'illecito comunque commesso e per il quale ha già trascorso qualche tempo in carcere e qualche tempo agli arresti domiciliari? Assolutamente no. Anzi, straordinariamente no. L'ex senatore Luigi Lusi è tornato in un'aula di Tribunale non in veste di imputato, ma di  avvocato difensore. Di se stesso? Neanche. Di avvocato difensore, in Corte d'appello a L'Aquila, per sostenere le ragioni dei figli di sua sorella i quali sono in lite, per un terreno, con i loro vicini. Ma come possibile? Possibile perché l'Ordine degli avvocati di Velletri, dove l'ex senatore Luigi Lusi è iscrittto, ha stabilito di annullare la sospensione decisa all'indomani del suo arresto e di reintegrarlo, in quattro e quattr'otto, appena lui è stato "liberato", benché sempre in attesa di giudizio, dai "domiciliari". E poi c'è chi continua a sostenere che gli Ordini professionali non vanno aboliti.
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Ingroia reo confesso

"Ieri ero a Catania per una manifestazione politica - ha rivelato il pubblico ministero inviato dal Csm ad Aosta, Antonio Ingroia - stamattina avrò una riunione con il nostro nuovo movimento"Azione civile", poi andrò a Palermo, a Siracusa e a Messina per le amministrative parziali siciliane".
Una chiarissima conferma, quindi, che Antonio Ingroia, benché preso possesso dell'incarico assegnatogli ad Aosta, sta facendo, nel periodo di recupero ferie - quindi non di aspettativa per fini elettorali - attivissima e frenetica attività politica. Sta infrangendo, cioè, quelle chiare e precise norme che vietano ad un magistrato di fare, ovviamente, politica. E le sta infrangendo, giorno dopo giorno, senza che il Consiglio superiore della magistratura stia muovendo un dito. Paralizzato da chi o da che cosa?
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Barca l'onesto

"Io ho fatto parte di un Governo di tecnici - ha dichiarato l'ex Ministro Fabrizio Barca - ma non mi pare abbiamo risolto i problemi del Paese".
E' - come noto - vero: i problemi del Paese sono ancora tutti lì, se non peggiorati. Ma onore all'ex Ministro Fabrizio Barca il quale, almeno, ha l'onestà e il coraggio di ammetterlo.
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venerdì 7 giugno 2013

Nemmeno un centesimo in meno per le "pensioni d'oro"

"I pensionati ricchi - ha sentenziato la Corte costituzionale - non dovranno versare alcun contributo del 5% per la parte di pensione eccedente i 90 mila euro, del 10% per la parte eccedente i 150 mila e del 15% per la parte eccedente i 200 mila".
Quel contributo di solidarietà, che era stato introdotto nell'estate 2011 dall'allora Governo Berlusconi e che era stato poi rafforzato dal successivo Governo Monti, avrebbe fruttato, in totale, appena 25 milioni di euro l'anno, ma era stato concepito come un forte atto di carattere simbolico nel segno dell'equità. La Consulta, invece, lo ha concepito come un atto gravemente anticostituzionale perché discriminatorio nei confronti di una sola categoria: quella dei pensionati ricchi. Nessuna solidarietà per quanti avrebbero potuto contare su qualche euro per tirare avanti anche un giorno, ma - in nome della legge - 3.008 euro al giorno di pensione - tanto per dire - all'ex manager della "Telecom" Mauro Santinelli, 1.466 euro al giorno all'ex presidente  di "Generali" Cesare Geronzi, 1.333 euro al giorno all'ex presidente del Consiglio Lamberto Dini. E - "absit iniuria verbis" - chissà quanti euro al giorno di pensione anche agli ex giudici della Corte costituzionale.
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La Costituzione, Ingroia e il Csm

"Chi serve lo Stato - così si è autorevolmente espresso, in una intervista, l'ex presidente della Corte costituzionale Piero Alberto Capotosti - non può fare politica. Ci sono due chiari divieti. Uno è l'articolo 98 della Carta che recita come i magistrati non possano iscriversi ad alcun partito politico. L'altro è un decreto del 2006 che, tra gli illeciti che vi sono tipizzati, include il divieto di assumere posizioni politiche e di fare dichiarazioni che possano mettere in dubbio anche solo l'immagine di imparzialità del magistrato".
Ma allora - viene da chiedersi - come mai Antonio Ingroia, anche dopo essere stato destinato quale pubblico ministero ad Aosta dopo l'aspettativa elettorale, sta continuando a fare tranquillamente politica come "leader" della nuova formazione "Azione civile"? "Sarà il Consiglio superiore della magistratura - ha espresso il suo parere l'ex presidente Piero Alberto Capotosti - a dover prendere una iniziativa, aprire un procedimento e valutare". Certo. Ma il fatto è che il Cosiglio superiore della magistratura, finora, non ha visto, non ha sentito, non ha parlato. Come le tre classiche scimmiette. E, come le stelle del famoso romanzo di Cronin, sta lì a guardare. Salvo agitarsi e prendere posizioni anche dure, se qualcuno si azzarda a farglielo notare.
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Quella famosa Imu della Chiesa

"Poichè non sono state approntate le necessarie tabelle per i calcoli definitivi - ha fatto sapere il Ministero delle Finanze - la Chiesa pagherà l' Imu 2013, per i suoi immobili ad uso misto, sulla base delle stime".
Domande: ma chi non si è adoperato - e perché - per approntare in tempo le tabelle necessarie a far pagare una giusta Imu anche agli immobili ad uso misto della Chiesa? E le stime in base alle quali verrà pagata l'Imu per questi immobili che stime sono e da chi sono state redatte? Ma non si risponda, tra il serio e il faceto, "Sia fatta la volontà del Signore". Troppo semplice e, magari, anche improprio. Perché è tutto da vedere, se il Signore sarebbe d'accordo con il privilegio che continua a venire assicurato alla sua Chiesa. E poi, in realtà, quale volontà del Signore? La volontà, qui, continua ad essere dei vari Governi che vanno succedendosi. Amen.
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Cin cin

"Se un automobilista viene sottoposto alla prova dell'etilometro senza che le forze dell'ordine lo avvertano che può e deve essere assistito da un avvocato - ha sentenziato il giudice per l'udienza preliminare del Tribunale di Milano Donatella Banci Buonamici - la prova dell'etilometro non ha alcun valore e l'automobilista va assolto".
Ma anche nel caso in cui l'automobilista sia ubriaco fradicio, abbia lo sguardo stralunato, non si regga in piedi, straparli e non riesca neppure a chiamare al telefono il suo avvocato? Anche in questo caso. Poche storie: o c'è un avvocato che lo assista - e magari lo sorregga - o niente condanna. Niente condanna, addirittura, perché, senza la presenza dell'avvocato, il fatto finisce per non sussitere. Senza la presenza dell'avvocato, insomma, anche l'automobilista più ubriaco finisce per non essere più ubriaco. Cin cin, dunque, a tutti gli automobilisti ubriachi i quali ora sanno che non potranno essere imputati di guida in stato di ebbrezza se nel sedile del passeggero non abbiano un avvocato-assistente all'etilometro. Ma cin cin, anche, a chi abbia prodotto una norma così o - sarebbe interessante saperlo - a chi l'abbia così interpetata.
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"A Fla', che te serve?"

"Complimenti - ha "twittato" il plurimiliardario Flavio Briatore al sindaco di Napoli, Luigi De Magistris - la tua Napoli è molto migliorata".
Il plurimiliardario Flavio Briatore, dal portafoglio gonfio e dal cuore di destra, sta quindi rincorrendo, in giro per l'Italia, sindaci dell'altra riva politica. Questa volta il sindaco "arancione" di Napoli, qualche giorno fa il sindaco "rosso tenue" di Firenze. Anni ed anni fa, quando l'onorevole dc Franco Evangelisti cercava un contatto con Giulio Andreotti, Giulio Andreotti gli chiedeva sornione: "A Fra', che te serve?" Può darsi che Luigi De Magistris e Matteo Renzi abbiano allora chiesto, a Flavio Briatore, "A Fla', che te srve?".
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giovedì 6 giugno 2013

Vergogna

"La legge 92 del 2012, che ha introdotto agevolazioni contributive e fiscali per i datori di lavoro i quali decidessero di assumere donne e disoccupati oltre i 51 anni - si è saputo - è tuttora ferma perché sempre in attesa dei necessari semplici regolamenti attuativi".
Incredibile. Mentre la disoccupazione - specialmente tra le categorie più svantaggiate - continua a crescere drammaticamente giorno dopo giorno, né il Governo Monti uscente né il Governo Letta entrante hanno trovato qualche spicchio di tempo per dedicarsi a questi regolamenti attuativi che potrebbero portare sollievo, anche se minimo, a quella fascia di disoccupati tuttora più in crisi. Alla faccia, dunque, delle comuni sbandierate preoccupazioni di come e dove trovare, di nuovo, occasioni di lavoro. Ma evidentemente, se non costa alcuna fatica lanciare belle proposte e buoni propositi per combattere la disoccupazione, costa molta fatica, invece, tradurle in fatti concreti. Perfino quando sono lì già pronti. Vergogna.
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Il pianto antico degli editori

"Dal 2007 quotidiani e periodici hanno perso un milione di copie, la pubblicità è ai minimi storici - si è detto preoccupato Giulio Anselmi, presidente della "Federazione italiana editori giornali" - e, quindi, è urgente un intervento dello Stato".
Ma gli editori dei giornali non sono anch'essi imprenditori? Certo che sì. E, allora, perché lo Stato, se non è in condizione di aiutare gli imprenditori di altri settori, dovrebbe versare denaro pubblico agli editori di giornali? Il presidente Giulio Anselmi, invece di invocare la solita manna statale e di abbandonarsi al solito pianto antico, farebbe forse meglio a studiare come rinnovare la "formula giornale" per riacquistare i lettori  perduti e come ridurre tante spese concretamente riducibili con una più moderna organizzazione e una più equa distribuzione di stipendi e di collaborazioni. Compito più difficile, certo, ma anche più responsabile e più dignitoso. A meno che alla "Federazione italiana editori giornali", pur di avere la solita manna statale, non faccia schifo passare per una casta scandalosamente privilegiata quanto vergognosamente accattona.
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L' Arcangelo di Niki

"A Niki Vendola il quale ha optato per restare Governatore della Puglia - notizia da Montecitorio - è subentrato l'avvocato amministrativista Arcangelo Sannicandro".
Notizia di scarso o nessun rilievo? Invece no. Perché il neodeputato Arcangelo Sannicandro, sotto inchiesta dal luglio 2010, è stato recentemente rinviato a giudizio per truffa e falso e il processo a suo carico è stato fissato per il 17 settembre prossimo. Il neodeputato Arcangelo Sannicandro, insomma, è stato messo in lista - nelle ultime elezioni politiche - quando era stato già indagato ed è entrato alla Caamera - ora - pur essendo già stato rinviato a giudizio. Il neodeputato Arcangelo Sannicandro, per carità, potrebbe essere anche scagionato, alla fine, da ogni imputazione. Ma intanto è lì, alla Camera, in attesa di processo. A testimonianza, allora, che anche Niki Vendola - il quale così duramente si è battuto e continua a battersi per l'esclusione, dalle liste prima e dai seggi dopo, di indagati e di rinviati a giudizio - alla fine non ha alcunché da dire e da fare per uno degli uomini di sua più nota fiducia. E, dunque, non farebbe male a vergognarsi. Per l'episodio in sé. Ma, soprattutto, per la falsa immagine tanto clamorosamente esibita di se stesso.
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Massimo il sornione

"Finalmente vedo - così Massimo D'Alema al collega pd Matteo Orfini - che i giovani turchi fanno qualcosa di interessante".
Massimo D'Alema, però, non ri riferiva alla corrente dei "giovani turchi" all'interno del Pd. Si riferiva, sornione, ai giovani turchi di Istanbul in lotta per la democrazia nel loro Paese .
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Rotture continue

"Questa specie di tiro al bersaglio che parte appena apro bocca deve finire - ha tuonato, in una intervista a "La Stampa", il sindaco di Firenze, Matteo Renzi - perché sto cominciando a rompermi i "cosiddetti" (ma lui non ha detto i "cosiddetti") e non credo che a loro convenga".
Non c'è dunque giorno, ormai, che un politico non annunci il rischio di una imminente rottura dei suoi "cosiddetti". Per cui la cosa comincia a farsi preoccupante. Il pericolo, infatti, è che - in una situazione economica, politica e sociale come quella che si sta vivendo e che richiederebbe, invece, "cosiddetti" in piena salute ed integrità - quelli della politica continuino ad avviarsi sulla disastrosa strada della rottura. Dove, sicuramente, incrocerebbero quelli di tutti gli italiani sempre più stanchi e sfiduciati. I signori - di destra, di centro, di sinistra - dovrebbero allora fare, al Paese, almeno questa cortesia: dotarsi di adeguati aiuti antirottura. Metaforicamente nei manuali del politicamente corretto. Altrimenti resterebbero, pur sempre, gli scaffali delle parafarmacie o dei negozi di articoli sportivi.
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mercoledì 5 giugno 2013

D'Alema e Craxi

"Craxi - ha riconosciuto, in un suo intervento durante la presentazione di un libro, il pd Massimo D'Alema - modernizzò la politica. Lo scontro con lui fu una sconfitta per la sinistra".
Peccato che Craxi il modernizzatore, ad un certo punto, sia stato prima ucciso politicamente a Roma e poi, come conseguenza, fisicamente ad Hammamet. E il pd Massimo D'Alema sa benissimo anche da chi. Onore comunque a lui il quale ha il coraggio e l'onestà di anteporre, seppure ancora timidamente, la storia e la verità a certe distorsioni vergognose ed ad una certa cinicamente congegnata "damnatio memoriae".
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Olio di ricino marca "5 stelle"

"A quelli - se n'è uscita in aula, alla Camera, la "5 stelle" Laura Castelli - io darei l'olio di ricino".
Ma a quelli chi? I cronisti delle agenzie di stampa avevano capito ai giornalisti. Lei però si è risentita e ha precisato che l'olio di ricino lo darebbe ad attori - ma non si è capito, questa volta, quali attori - negli scontri per la "Tav" in Val di Susa. Sia come sia, nelle idee e nelle precisazioni confuse della "5 stelle" Laura Castelli, un fatto resta comunque chiaro: lei darebbe a qualcuno l'olio di ricino. Come le squadracce fasciste di Mussolini. E poi c'è il suo dittatore Beppe Grillo che dà del duce agli altri.
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Giudici e cartomanti

"La dottoressa Claudia De Luca - si è scoperto - ha telefonato 65 volte, in brevissimo tempo, alla sua cartomante di fiducia".
Per chiedere aiuto nel redigere le diagnosi dei suoi pazienti? No, perché la dottoressa Claudia De Luca non è un medico. La dottoressa Claudia De Luca è un magistrato e , tutto al più, potrebbe avere chiesto aiuto, alla sua cartomante di fiducia, nel redigere le requisitorie nei confronti dei suoi imputati. Ma la notizia non è ancora questa. La notizia vera e stupefacente è che la dottoressa Claudia De Luca quelle numerose telefonate, alla sua cartomante di fiducia, le ha fatte utilizzando il cellulare di servizio. Non a spese sue, cioè, ma a spese dei contribuenti. Ora dovrà perciò risponderne, anche se a tranquilla distanza di dieci anni dai fatti, a quel Consiglio superiore della magistratura il quale dovrà decidere i provvedimenti da prendere nei suoi confronti. Ma il Consiglio superiore della magistratura - come noto - è sempre stato molto comprensivo e molto buono con i suoi in qualche modo indisciplinati. Per cui non ci sarebbe da meravigliarsi, se alla dottoressa Claudia De Luca, allora pubblico ministero a Potenza e oggi pubblico ministero a Napoli, il provvedimento fosse quello di una delicata tirata di orecchi. Sempre perché la legge dovrebbe essere uguale per tutti. E più uguale, anzi, proprio per i magistrati.
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La suora Rosa

"Se il Pd diventasse come il Pdl - ha risposto, a domanda, la "tutto ex" Rosa Russo Iervolino - allora mi iscriverei alle "Figlie di Maria"".
A domanda ingenua, quindi, risposta forse spiritosa. Comunque, se la "tutto ex" Rosa Russo Iervolino dovesse essere spinta - magari per un altro motivo - ad entrare in convento, sarebbe molto meglio non in uno di quelli delle "Figlie di Maria", molto presenti ed attive nel sociale, ma in uno di quelli - per dire - delle "Monache Clarisse", tutta clausura, silenzio e contemplazione. Molto meglio, probabilmente, non per lei. Ma per gli italiani - e presumibilmente anche per il Pd - certamente sì.
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martedì 4 giugno 2013

Cittadinanza sì e no

"Giusto concedere la cittadinanza italiana - ha detto il neoministro alle pari opportunità e allo sport, Josefa Idem - ai minori stranieri i quali abbiano conseguito dei meriti sportivi".
Certamente giusto, ci mancherebbe. Ma perché non anche ai minori stranieri i quali abbiano conseguito meriti lavorativi, civili o sociali? Le pari opportunità sono pari opportunità davvero altrimenti non lo sono. Il neoministro Josefa Idem, scendendo dalla canoa, non farebbe male a rifletterci su un momentino.
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Se Emanuela sta in cielo...

"Ho preferito non riferirlo prima - ha confessato Pietro Orlandi, il fratello della giovane cittadina vaticana misteriosamente scomparsa il 22 giugno di trent'anni fa - ma Papa Francesco, il 17 marzo scorso fuori dalla chiesetta di Sant'Anna, mi ha stretto con forza il braccio e mi ha detto: "Emanuela sta in cielo... lei sta in cielo"".
Ma dopo quelle parole - come ha confessato ancora Pietro Orlandi - Papa Francesco non ha voluto aggiungere altro ed è tutto finito lì. E, fideisticamente, potrebbe anche accettarsi che tutto sia finito lì. Laicisticamente, però, non può bastare. Laicisticamente, insomma, non può non essere avanzata qualche domanda. Come, intanto, chi ha dato la sicurezza, a Papa Francesco, che Emanuela Orlandi stia in cielo? Ma soprattutto, se davvero fosse ora in cielo, chi ce l'avrebbe mandata - come, quando, perché - nel fiore della sua giovinezza? Non può essere, quello della povera Emanuela Orlandi, un altro mistero doloroso della Chiesa.
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Quindici milioni di vergogna

"Il principe saudita Fahd al-Saud - ha pubblicato "Ouest France" - ha festeggiato per tre giorni con sessanta invitati, all' "EuroDisney" di Parigi, il conseguimento della sua laurea. Spesa: 15 milioni di euro".
Nessuno ha pubblicato quale sia stata la tesi di laurea del principe Fahd al-Saud. Sicuramente non su "Come aiutare i bambini che muoiono di fame e di malattia nei poveri vicini Stati fratelli africani".
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Le linee di Silvio

"Silvio Berlusconi - hanno informato i giornali - ha confermato Massimiliano Allegri tecnico  del "Milan calcio", ma sarà lui Silvio a dettare la linea tecnica della squadra".
Ingordo Cavaliere. Prima ha preteso di dettare la linea politica del Pdl, poi - come qualcuno è convinto - la linea del Governo Letta, ora anche la linea tecnica del "Milan calcio". Avrà finito qui oppure, uno di questi giorni, detterà agli italiani, magari, la dieta per una perfetta linea?
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"Present'arm" al Ministro Mauro

"Non è vero - come pubblicato da "La Stampa" e da "Il Giornale, come "postato" su diversi "siti web" e come confermato da certi suoi amici di "Comunione e liberazione - che il neoministro della Difesa, Mario Mauro, non abbia fatto il servizio militare. Lo ha fatto in fanteria, nel "Reggimento Col di Lana", e si è congedato pure con i gradi di caporal maggiore".
Vatti a fidare, quindi, di fonti che dovrebbero essere, almeno al 95%, sicure e attendibili. Ma così è. Come così è, e resta, il fatto che il neoministro della Difesa, Mario Mauro, con le varie questioni militari, nonostante il suo congedo da caporal maggiore, poco ci azzecca e ci raccapezza. E, se ora si trova in quel Ministero, non è, comunque, per sua scelta. Quando si è trattato di negoziare tra partiti i vari Dicasteri, i negoziatori devono essersi chiesti: "Ma Mario Mauro dove lo mettiamo?". Negozia qui, negozia qua, alla fine si sono accordati per metterlo alla Difesa. Che cosa avrebbe dovuto fare l'ex caporal maggiore? "Meglio di niente" deve essersi detto. E ha accettato. Perché così ha sempre funzionato la collocazione nei diversi Dicasteri del Governo. E non solo, naturalmente, nel Dicastero della Difesa.
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lunedì 3 giugno 2013

E ora, povera donna?

"La crescita del prodotto interno  lordo della Germania - ha avvertito il Fondo monetario internazionale - non sarà, per il 2013, quello previsto dello 0,6%, ma sarà dello 0,3% e, quindi, sarà necessario evitare un risanamento eccessivo di bilancio".
Bocciati dal Fondo monetario internazionale, quindi, sia il rigido rigore sempre invocato sia l'ottimistica crescita sempre vantata da "frau" Merkel. E ora, povera donna?
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Gianni Alemanno o Ignazio Marino? Boh...

"Mentre il quotidiano "Il Foglio", diretto da Giuliano Ferrara, ha di nuovo sostenuto il pdl Gianni Alemanno, quale sindaco di Roma, non ritenendo il pd Ignazio Marino l'uomo giusto - ad una settimana dal ballottaggio - il suo inserto settimanale "Il Foglio dei fogli", curato da Giorgio Dell'Arti, si è praticamente schierato dalla parte di Ignazio Marino non ritenendo più Gianni Alemanno l'uomo giusto".
Grave confusione ed imbarazzo, dunque, tra i lettori del quotidiano bifronte. Votare per l'uomo giusto Gianni Alemanno o per l'uomo giusto Ignazio Marino? Non votare per l'uomo non più giusto Gianni Alemanno o per l'uomo ora giusto Ignazio Marino? Insomma, per il quotidiano bifronte, qual è l'uomo da votare, a Roma, nel ballottaggio di domenica e lunedi prossimi? L'augurio degli smarriti lettori è che Giuliano Ferrara e Giorgio Dell'Arti, in questi sette giorni, trovino il tempo di incontrarsi, di parlarsi, di decidere e di dare loro una valutazione univoca e una chiara indicazione di voto.
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