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"Fatti e misfatti" è una puntuale selezione di episodi e di protagonisti che in Italia - ma anche nel resto del mondo - si sono distinti, si stanno distinguendo o si distingueranno "in modo particolare" e che tuttavia sono stati, sono e saranno troppo spesso ignorati o sottovalutati dagli organi di informazione. Pane al pane, senza alcuna appartenenza politica, con il solo referente della verità. Una verità che potrà essere velata di una profonda amarezza o sostenuta da una feroce ironia, mai però intrisa di facile qualunquismo.

venerdì 7 giugno 2013

Nemmeno un centesimo in meno per le "pensioni d'oro"

"I pensionati ricchi - ha sentenziato la Corte costituzionale - non dovranno versare alcun contributo del 5% per la parte di pensione eccedente i 90 mila euro, del 10% per la parte eccedente i 150 mila e del 15% per la parte eccedente i 200 mila".
Quel contributo di solidarietà, che era stato introdotto nell'estate 2011 dall'allora Governo Berlusconi e che era stato poi rafforzato dal successivo Governo Monti, avrebbe fruttato, in totale, appena 25 milioni di euro l'anno, ma era stato concepito come un forte atto di carattere simbolico nel segno dell'equità. La Consulta, invece, lo ha concepito come un atto gravemente anticostituzionale perché discriminatorio nei confronti di una sola categoria: quella dei pensionati ricchi. Nessuna solidarietà per quanti avrebbero potuto contare su qualche euro per tirare avanti anche un giorno, ma - in nome della legge - 3.008 euro al giorno di pensione - tanto per dire - all'ex manager della "Telecom" Mauro Santinelli, 1.466 euro al giorno all'ex presidente  di "Generali" Cesare Geronzi, 1.333 euro al giorno all'ex presidente del Consiglio Lamberto Dini. E - "absit iniuria verbis" - chissà quanti euro al giorno di pensione anche agli ex giudici della Corte costituzionale.
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