"Le notizie che riguardano le indagini processuali dovrebbero rimanere segrete e non pubblicabili fino al dibattimento... Bisogna pur trovare una misura che contrasti la divulgazione delle intercettazioni, divulgazione nociva alla giustizia se queste intercettazioni sono rilevanti e al privato cittadino se processualmente irrilevanti... Anche il magistrato che sbaglia grossolanamente deve essere chiamato, così come ogni altro soggetto professionale, a rispondere in prima persona degli errori e dei danni causati..."
Tutto profondamente giusto. Soprattutto serio. A far perlomeno sorridere, però, è che quelle frasi sono state pronunciate, in una intervista rilasciata a "Il Giornale", dall'avvocato Bruno Larosa. Il quale è un avvocato né da poco né berlusconiano, ma è il difensore di Henry John Woodcock. Di quel magistrato, cioè, che sembra avere dato più di una testimonianza, fino ad oggi, di strafregarsi di quanto pensa - e sicuranmente gli avrà più volte sussurrato all'orecchio - il suo difensore di fiducia.
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