"Poste Italiane" - ha tenuto a precisare il suo ufficio-stampa ad un lettore del "Corriere della sera" - continua a consegnare la corrispondenza anche il sabato e non si è affatto trasformata in una banca d'affari".
Sia permessa, con tutto il rispetto e con tanto di francobollo virtuale, una precisazione alla precisazione. Il sabato, come risulta dalle numerose e giuste lamentele che continuano ad essere pubblicate nelle rubriche dei lettori di tutti i giornali, ormai da tempo il postino non suona più due, ma nemmeno una volta. E, poi, molte succursali di "Poste italiane" non solo sono - eccome - filiali di una innegabile banca d'affari, ma sono - addirittura - un mercatino paesano dove si vendono libri di ogni genere, oggetti vari e - come è accaduto qua e là a Roma - perfino biglietti di lotterie e di "gratta e vinci". L'ufficio-stampa di "Poste italiane", allora, farebbe bene, prima di inviare precisazioni dal chiuso delle sue stanze, a farsi un giretto nelle varie succursali. Senza fare le lunghissime ed estenuanti file, magari, alle quali sono troppo spesso costretti i suoi disgraziati utenti.
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