Benvenuti

"Fatti e misfatti" è una puntuale selezione di episodi e di protagonisti che in Italia - ma anche nel resto del mondo - si sono distinti, si stanno distinguendo o si distingueranno "in modo particolare" e che tuttavia sono stati, sono e saranno troppo spesso ignorati o sottovalutati dagli organi di informazione. Pane al pane, senza alcuna appartenenza politica, con il solo referente della verità. Una verità che potrà essere velata di una profonda amarezza o sostenuta da una feroce ironia, mai però intrisa di facile qualunquismo.

venerdì 29 giugno 2012

Sopra e sotto il tappeto

"I risultati ottenuti dal Governo fino ad oggi - ha chiarito Luigi Mazzillo, Presidente di sezione della Corte dei conti - non saranno sufficienti, se non si interverrà per eliminare la polvere nascosta sotto il tappeto".
Il che, fuori di metafora e come il Presidente di sezione Mazzillo ha poi meglio chiarito, se non verranno eliminate "le persistenti zone grigie di scarsa trasparenza dei conti statali". Verissimo. Solo che chi potrà mai intervenire per eliminare la polvere nascosta sotto l'immenso tappeto statale? Potrebbero farlo, ora, i Ministri del Governo Monti. Ma loro - che diamine - sono tutti dei professori e dei tecnici con lauree e "masters" di prestigio e, dunque, come pretendere che possano sollevare un vecchio e pesante tappeto, afferrare una scopa plebea e gettare via in volgari sacchi di plastica tanta polvere maleodorante? Lo farà, allora, il Governo che verrà dopo le elezioni politiche di primavera prossima? Sarebbe utile e bello. Ma l'esperienza del passato non induce a certezze e nemmeno a speranze. Fino all'ultimo di Silvio Berlusconi, infatti, tutti i Governi politici succedutisi dal dopoguerra ad oggi hanno sempre preferito ignorare quanto nascosto sotto quel tappeto. Preferendo invece conoscere quanto di bello e di buono c'era e c'è sopra. Di bello e di buono, naturalmente, per loro.
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Le confusioni dell'onorevole Cicchitto

"Noi del Pdl - è intervenuto il capogruppo alla Camera, Fabrizio Cicchitto, a proposito della ventilata possibilità di lavorare nel mese di agosto e anche di notte - non scapperemo, ma ci industrieremo (mi piace citare il verso di una poesia di Giuseppe Giusti) a "fornir l'opra anzi il chiarir dell'alba".
Il capogruppo del Pdl alla Camera, Fabrizio Cicchitto, invece, qualche scappatina da Montecitorio dovrebbe farla. Dovrebbe farla per andare a ripassare- in biblioteca, alla scuola serale, magari anche tra i libri di casa sua - almeno i poeti italici più illustri. In modo da scoprire, intanto, che il verso a "fornir l'opra anzi il chiarir dell'alba" è in una poesia di Giacomo Leopardi e non in una poesia di Giuseppe Giusti. E poi, visto che tiene tanto alle citazioni, in modo da poterle sicuramente fare, in futuro, senza errori da matita blu. Anche se, in verità, sarebbero in pochi , alla Camera, ad accorgersene.
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Il Pierferdy da "badante" ad "attendente"

"Serve una mozione unitaria - ha invitato il Parlamento, l'altro giorno, Pierferdinando Casini - per supportare quel lavoro del Governo che è ottimo e abbondante".
Ottimo e abbondante come il rancio che i militari di leva, una volta, dovevano definire in risposta al generale che li passava in rassegna. Ma, allora, non è vero che Pierferdinando Casini, del "premier" Mario Monti, è - come si va dicendo - il fido e sollecito "badante": è, invece, quello che era, sempre una volta, l' "attendente" in divisa al servizio del generale.
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Castronerie giornalistiche 1

"Ciao ciao, culona - ha titolato "Il Giornale", in prima pagina, a proposito della vittoria calcistica dell'Italia sulla Germania". E, nel sommario, ha aggiunto: "Cara Merkel, dall'euro esci tu".
Complimenti vivissimi, quindi, a "Il Giornale". Per il titolo, molto raffinato, nei confronti della signora - oltre che Cancelliera - Angela Merkel. Ma anche per il sommario, molto deficiente, che volutamente equivoca e cerca di imbrogliare i lettori perché - così espresso - rappresenta una Germania come uscita in giacca e cravatta dall'euro moneta e non in maglietta e mutande nel campionato europeo di calcio.
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Castronerie giornalistiche 2

"Per battere lo "spread" non serve il rigore - ha titolato a proposito di Italia-Germania, ancora non contento, "Il Giornale" - bastano i gol".
Spirito euforico? Sembrerebbe più, in verità, spirito di patata. Perché il calciatore "azzurro" Balotelli è stato certamente bravo a segnare due "goals" vincenti alla Germania, ma questi suoi due "goals" non sono stati sufficienti - come evidente e normale per tutti tranne che per "gli spiriti di patata" de "Il Giornale" - a battere quel nostro "spread", nei confronti dei titoli tedeschi, che, anche a partita pallonara conclusa, è abbondantemente rimastso sopra quota 400.
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mercoledì 27 giugno 2012

Gli onorevoli commessi della Camera

"Quando il Ministro Fornero ha cercato una presa, alla Camera, per inserire la spina del suo "tablet" - come illustrato in una sequenza fotografica sul "Corriere della sera" - è alla fine intervenuto in suo aiuto il Ministro Giarda, ma i commessi presenti non hanno neppure accennato a muoversi".
I commessi della Camera, evidentemente, ritengono che i loro stipendi mensili anche a cinque cifre non siano sufficienti per obbligarli a inserire in una presa la spina del "tablet" di un Ministro. E, poiché non è stato previsto alcun "surplus" particolare per faticose e difficili operazioni del genere, se ne restano immobili a guardare. Che i Ministri si arrangino da soli e "chissenefrega".
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Il postino suona sempre due volte. A settimana

"Il postino - ha titolato un suo famoso romanzo, nel 1934, James Mallaham Cain - suona sempre due volte".
Negli Stati Uniti, però, e nel 1934. Invece da noi, ormai quasi ovunque, oggi il postino suona sì due volte, ma due volte la settimana. E, però, l'amministratore delegato di "Poste italiane", Massimo Sarmi, continua ad essere retribuito, per questo eccezionale risultato, con un assegno di circa 70 mila euro al mese. Che, sicuramente, gli verrà accreditato velocemente in banca e non recapitato a domicilio - "lento pede" - con un suo postino.
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Urgenze

"Poiché i 30 mila euro già stanziati per cercare i resti di quella Lisa Gherardini che ispirò il capolavoro "La Gioconda" di Leonardo non hanno portato ad alcun risultato - si è avuta notizia - la Provincia di Firenze ha creduto opportuno stanziare altri 110 mila euro per la bisogna".
Come dire che, per la Provincia di Firenze, non esistono oggi bisogni più urgenti e più sofferti dai cittadini. Sarebbe allora consigliabile che la Provincia di Firenze inforcasse un bel paio di occhiali per scorgere quanti problemi avrebbero oggi la precedenza rispetto al ritrovamento - pur interesante, per carità - dei poveri resti della nobildonna sepolta chissà in quale punto dell'ex convento di Sant'Orsola.
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Questioni di forni

"Dipende tutto - ha detto l'onorevole Pina Picierno  durante la trasmissione "Un giorno da pecora" su Radio2 - da quando Casini porrà termine alla politica del "dolce forno"".
L'onorevole Picierno, evidentemente, avrebbe voluto dire alla "politica dei due forni" di andreottiana memoria. In quel momento, però, stava forse già pensando al ciambellone da preparare per la colazione dell'indomani mattina.
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Maledette partite di calcio

"Se la nazionale italiana di calcio vincerà contro la Germania - ha raccontato l'onorevole Paola Concia - mia moglie Ricarda, che è tedesca, non mi parlerà per un giorno intero".
La solita storia: una partita di calcio può finire per mettere in crisi, seppure momentaneamente, anche le coppie più consolidate.
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I ritorni di Silvio

"Quando ho ipotizzato il mio ritorno in campo - ha confessato Silvio Berlusconi, in privato, ai "suoi" - i sondaggi sono subito migliorati".
Forse, però, c'è stato un equivoco. Gli italiani interrogati dai sondaggisti dovrebbero avere capito che Silvio Berlusconi ha ipotizzato di ritornare definitivamente nel campo coltivato a cavoli  e a zucche alle spalle della sua villa di Arcore.
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Travagli

"... In una ridda di ricorsi al Tar dei novanta cittadini - ha scritto Marco Travaglio nella sua rubrica "Carta canta" ospitata da "L'Espresso" - che avevano presentato i loro curriculum e se li son visti cestinare".
I loro "curriculum"? Il noto maestrino dalla penna rossa, evidentemente, ha avuto un travaglio di latino. "Curriculum" è infatti, nella grammatica latina, di numero singolare e di genere neutro. Al plurale, come sanno anche i meno dotati alle scuole medie, si dice e si scrive "curricula". Forse sarebbe meglio che il Marco, sempre pieno di sé, si desse un po' al ripasso. O, altrimenti, parlasse e scrivesse "come magna".
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lunedì 25 giugno 2012

"Diktat" no, ricatti sì

""Che cosa ci dà il Tibet? La saggezza e la spiritualità del Dalai Lama. Che cosa ci dà invece la Cina? Un padiglione faraonico, un milione di visitatori promessi, affari colossali all' "Expo 2015" si è posto amleticamente la domanda il sindaco di Milano, Giuliano Pisapia".
Il suo dilemma, però, è durato soltanto il tempo di un battito di ali di farfalla. Niente cittadinanza onoraria al Dalai Lama, infatti, per non irritare la Cina (contraria a questo evento) e per non perdere, di conseguenza, il grande affare dell' "Expo 2015". In tempi come questi, per carità, non c'è da meravigliarsi se, nelle borse mondiali e non solo, lo jen cinese è ad alti livelli e la spiritualità non è neppure quotata. C'è da meravigliarsi, invece, che ad avere sciolto il dilemma in favore della Cina sia stato proprio quel Giuliano Pisapia il quale, in tempi non sospetti, aveva inserito proprio il Dalai Lama tra i personaggi da lui più amati e stimati. E il quale, con fiero cipiglio, in Consiglio comunale ha tenuto a precisare di "non accettare "diktat" da nessuno. Evidentemente, però, ricatti sì.
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"Bamboccioni" sì o no?

"Di 3.770 offerte di lavoro non stagionali, a giovani fino a ventinove anni, nel settore dell'informatica e della telematica - ha evidenziato una indagine di "Unioncamere" - è stato possibile coprirne soltanto il 41,4% perché il 16,4% non sapeva neppure un "ba" delle materie, ma soprattutto perché il 25% non ha neppure risposto alla proposta di assunzione".
I numeri lasciano più che perplessi, ma non sono soltanto questi. Perché percentuali più o meno simili sono state registrate anche per offerte di lavoro nel settore dei disegnatori industriali, nel settore degli addetti all'accoglienza, nel settore dei montatori di macchinari. Che non saranno, certo, offerte di lavoro in qualche Consiglio di amministrazione, alla direzione di una banca o di un'azienda, nella casta dei commessi parlamentari, ma non sono neppure offerte di lavoro per allevare larve, per controllare la qualità delle siringhe, per assaggiare vermi, per fare telefonate "a luci rosse", per ammazzare salmoni, tutti mestieri che - secondo il giornalista inglese Dan Kieran - vanno considerati tra i più orrendi. Allora? Sarebbe interessante, allora, che qualche istituto di ricerca indagasse sui motivi per i quali offerte di lavoro più che nobili ed interessanti vengano disdegnate in gran parte, oltretutto in tempi difficili come questi, da tanti giovani e giovanissimi. I "bamboccioni", insomma, sono solo una finzione o sono una realtà?
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Riferimenti

"In un momento di crisi come questo - ha dichiarato Gianni Fontana, appena eletto segretario di quella Dc risorta dalle ceneri per sentenza di Cassazione - la gente ha bisogno di punti di riferimento e noi, con la nostra storia, possiamo esserlo".
Punto di riferimento per la gente? Sembra un po' troppo estensivo. Per "certa gente", invece, sarebbe sicuramente più esatto. E più storico.
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Disinformata Severino

"Nelle sue nuove norme sulle attività professionali - sembra ormai cosa fatta - il Ministro Paola Severino confermerà che, per esercitare la professione di giornalista, non occorrerà la laurea, ma sarà sempre sufficiente la licenza di quinta elementare".
Il Ministro Paola Severino, evidentemente, non legge i giornali, non ascolta le notizie sui vari canali tv e, soprattutto, non consulta il "Televideo" della Rai. Altrimenti...

I paraventi dell'arte

"Alla prima mostra dell'arte invisibile che, in questi giorni, viene ospitata dalla prestigiosa "Hayward Gallery" di Londra - giunge notizia - sono esposti con grande risalto, tra l'altro, due quadri incorniciati, ma con le tele completamente bianche, dell' "artista" Tom Friedman e la denuncia presentata dall' "artista" Maurizio Cattolan nella quale lui sostiene, in un commissariato di Milano, di essere stato derubato di una sua statua invisibile".
C'è da chiedersi a qual punto si sia giunti, se "paraventaggini" del genere vengono spacciate come insigni opere d'arte ed esposte in una delle più serie gallerie inglesi. Ma c'è anche da chiedersi a qual punto si sia giunti, se una denuncia di furto tanto assurda, presentata dall' "artista" Maurizio Cattolan, viene presa sul serio da un commissariato di polizia italiano. Povera arte, sì, ma anche poveri noi...
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Giunte in famiglia

"A Capriate, un comune della Bergamasca a due passi da Milano - ha varcato la notizia i confini della Padania - il sindaco neoeletto Mauro Dorici ha nominato suo vice Valeria Cavenaghi".
Allora? Allora, semplicemente, Valeria Cavenaghi è la fidanzata ufficiale di Mauro Dorici. Si è quindi in attesa, ora, che Mario Dorici nomini assessore alla famiglia uno dei suoi due genitori.
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Mauro Moretti fallimenti perfetti

"Se nel 2013 non ci saranno i necessari soldi a bilancio - ha annunciato, durante un convegno promosso dalla "Bocconi", l'amministratore delegato delle Ferrovie, Mauro Moretti - interromperemo il servizio di treni per i pendolari".
Ma l'amministratore delegato delle Ferrovie, Mauro Moretti, viene pagato 680 mila euro l'anno per annunciare castronerie del genere, ma, soprattutto, per autodenunciare il suo fallimento a capo delle Ferrovie?
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mercoledì 20 giugno 2012

Sentenze shock

"Il pastore Fabio Gullotta di 22 anni - il "fattaccio" è avvenuto nella metà del 2010 - mentre stava sfrecciando a 120 chilometri all'ora per le stradine di Campobello di Mazara, impattò una "Fiat 600" e distrusse un'intera famiglia: tre morirono immediatamente e il quarto, sopravvissuto, si impiccò però sei mesi dopo per la disperazione".
Quanti anni di carcere dovrà ora scontare il pastore Fabio Gullotta di 22 anni? Nemmeno uno. Nemmeno un anno, nemmeno un mese, nemmeno una settimana, nemmeno un giorno, nemmeno un'ora. Avendo patteggiato - in questi giorni - la già lievissima pena di due anni, ha evitato infatti il carcere, anche l'affidamento ai servizi sociali e perfino il ritiro della patente. Parola - anzi sentenza - del giudice di Marsala. Il quale si spera non abbia deciso, in questo specifico caso, in nome del popolo italiano. Ma in nome solamente suo. E solamente della sua coscienza.
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Meno sei bravo, più guadagni

"Federico Ghizzoni di "Unicredit" ha visto andare giù le azioni della sua banca del 58%, ma sta continuando a guadagnare più di cinque milioni l'anno - è la denuncia di "Frontis Governance" - così come Sergio Marchionne azioni "Fiat" giù del 47% e suo guadagno di cinque milioni, Giovanni Perissinotto azioni "Generali" giù del 18% e suo guadagno di oltre due milioni, Fulvio Conti azioni "Enel" giù del 15% e suo guadagno di oltre quattro milioni, Franco Bernabè azioni "Telecom Italia" giù del 15% e suo guadagno di quasi sette milioni".
Ma non si è sempre sostenuto, anche ultimamente, che i guadagni si sarebbero dovuti rapportare ai meriti e ai successi da ciascuno ottenuti? Si è sempre sostenuto, certo, anche recentemente. Ma poi, come solito, il sostenerlo è divenuto così pesante che tutto è miseramente crollato come un castello di carte. E le uniche carte a rimanere ben salde al loro posto - nelle tasche, cioè, dei disastrosi "managers" - sono state le carte degli immeritati stipendi milionari. Prosit.
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Niente Imu a Scandicci sulle colline dei ricchi

"Non è possibile - si è giustamente lamentato il sindaco di Scandicci, Simone Gheri - che i terreni sulle nostre colline vengano tuttora individuati come "svantaggiati dal punto di vista agricolo" e quindi, come tali, oggi esentati dal pagamento dell'Imu".
Non è possibile? E' invece possibilissimo. Non foss'altro perché, fra questi terreni, ci sono moltissimi appezzamenti di ricchi professionisti e industriali fiorentini. E, come il "carico" a "briscola", vasti appezzamenti di quella Villa Torrigiani di proprietà dell'ex Ministro degli Esteri, Lamberto Dini, e della sua ricchissima consorte Donatella. In barba ai tanti poveracci i quali, per pagare l'Imu sulla loro prima casa tirata su con sacrifici e rinuncie, hanno dovuto fare a meno, spesso, anche dell'indispensabile.
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Il tiro sbagliato del Sottosegretario Polillo

"Se i lavoratori rinunciassero ad una settimana di ferie - se n'è uscito il Sottosegretario all'Economia, Gianfranco Polillo - si guadagnerebbe un punto di prodotto interno lordo".
Può darsi. Quello che è certo, comunque, è che, se i parlamentari rinunciassero ad una parte delle loro lunghe ferie, dei loro numerosi congedi e delle loro assenze più o meno giustificate, si guadagnerebbero cento punti in più di efficienza legislativa - e più di un punto di prodotto interno lordo - oltre che mille punti in più di rispetto e di stima da parte degli italiani. Ma perché, allora, il Sottosegretario Polillo se ne esce con provocanti proposte ai lavoratori e non se ne esce con una seria proposta agli onorevoli parlamentari?
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Occhiolino o moscerino?

"Il Ministro del Lavoro, Elsa Fornero, è stata sorpresa a fare l'occhiolino - come ha dimostrato una foto pubblicata in grande evidenza sul "Corriere della sera" - durante una seduta al Senato".
Ma l'occhiolino a chi? Non certo ai partiti di maggioranza che devono tollerarla, ai partiti di minoranza che vorrebbero rimandarla a casa, ai sindacati che non la "reggono" più da tempo, ai lavoratori - esodati e no - che sono le sue vittime, ai giornalisti che hanno cominciato a criticarla, ai colleghi di Governo che da lei vengono messi sempre più in imbarazzo. Un occhiolino, dunque, più che misterioso. A meno che non si sia trattato di un equivoco: nessun occhiolino, al Ministro Elsa Fornero era soltanto entrato un moscerino nell'occhio sinistro.
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Anche Silvio è costretto ai sacrifici

"Il sacrificio di Silvio - ha titolato "Il Giornale" - Tratterrà nel "Milan", con i suoi milioni, il giocatore Thiago Silva".
Ecco qua. Alla faccia di chi continua a lamentare che a fare duri sacrifici sono stati chiamati soltanto gli italiani dei ceti bassi e medi. E con la speranza che Silvio non debba essere di nuovo chiamato a mettere mano al suo povero portafogli per trattenere nel "Milan", tanto per dire, anche il giocatore Keving Boateng. Ma è l'Italia, bellezza. Quest'Italia per la quale non si sa più se ridere o se piangere.
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Sindaci a fumetti

"Prima di dormire - ha rivelato al "Sole 24 ore" il sindaco di Milano, Giuliano Pisapia - leggo cinque pagine di "Topolino"".
Si è ora tutti in attesa di sapere se, prima di dormire, il sindaco di Roma Gianni Alemanno legga dieci pagine di "Svicolone", il sindaco di Venezia Giorgio Orsoni venti del "Grande Puffo", il sindaco di Bologna Virginio Merola quaranta di "Paperino", il sindaco di Firenze Matteo Renzi ottanta di "Bugs Bunny" e il sindaco di Napoli Luigi De Magistris più di cento de "Il commissario Basettoni". E così via, politicamente e amministrativamente "fumettando".
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lunedì 18 giugno 2012

Dalle passeggiate degli assessori alle corse dei bersaglieri

"Con i bersaglieri - ha esternato con il "fiatone" la Governatrice del Lazio, Renata Polverini, partecipando al  loro sessantesimo raduno nazionale domenica a Latina -  si va sempre di corsa".
E' vero. Per andare finalmente di corsa con i provvedimenti seri, concreti ed urgenti da assumere per il Lazio, allora, la Governatrice Polverini dovrebbe formare una Giunta regionale di tutti bersaglieri.
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domenica 17 giugno 2012

Se Passera lo sa...

"La crescita - ha annunciato il Ministro dello Sviluppo economico, Corrado Passera - non si fa con gli annunci".
Appunto. Ma, se allora il Ministro Passera lo sa, dagli annunci passi finalmente ai fatti concreti.
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Da castello storico a hotel a cinque stelle

"Il suggestivo Castello di Santa Severa sulla costa laziale, nei pressi di Santa Marinella, con spettacolare vista sul mare - è giunta notizia dalla Regione Lazio - è stato annoverato tra i beni vendibili per "fare cassa"".
Notizia incontrollata? Controllatissima, purtroppo. Perché il gruppo di archeologi che stavano lavorando, insieme con la Soprintendenza dell'Etruria meridionale e con le due Università di Roma, alla scoperta di una chiesa paleocristiana e di una vasta necropoli sottostanti hanno appena ricevuto una diffida, da parte degli uffici regionali del demanio, a impacchettare tutti i reperti che possono e a sloggiare di corsa. Il che significa due fatti, uno peggiore dell'altro. Il primo è che un sito così ricco di reperti e restaurato fino ad oggi per una spesa pubblica di quattordici milioni di euro sarà praticamente abbandonato con grave danno non solo archeologico. Il secondo è che - come già si mormora - il suggestivo Castello di Santa Severa verrà acquistato da privati per essere trasformato in hotel di gran lusso. E brava dunque la Regione Lazio che, tra i tanti immobili di sua proprietà, è andata a sceglierne proprio uno di notevole pregio. Storico, archeologico e ambientale.
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Quando il Tar... "starra"

"Un cittadino di Collegno aveva trovato in terra un portafogli con 80 euro, era subito corso alla caserma dei carabinieri perché fosse riconsegnato alla legittima proprietaria, ma il militare di turno - come avevano a suo tempo riportato le cronache - invece di fare il suo dovere, aveva intascato tranquillamente il tutto. Scoperto il fatto, quel militare era stato sottoposto a provvedimento disciplinare per "condotta biasimevole", ma lui, molto offeso ed irritato, aveva inoltrato ricorso al Tar del Piemonte".
Il Tar del Piemonte gli ha dato ora torto? Macché. In nome del popolo italiano - che sicuramente, invece, non dovrebbe essere d'accordo - ha annullato il provvedimento disciplinare perché - che diamine - andava tenuto conto della giovane età del carabiniere, della sua inesperienza e dei suoi buoni precedenti. Come dire: se un carabiniere giovane ed inesperto ruba un portafogli, invece di essere sanzionato due volte proprio in quanto appartenente all'onorata Arma dei carabinieri, non va invece sanzionato neppure una volta, non va processato per furto, va lasciato tranquillamente in servizio. Strano che - accanto all'assoluzione del militare - il Tar del Piemonte non abbia inserito in qualche modo, nella sua decisione, una condanna per "fesseria" nei confronti dell'onesto cittadino che aveva subito consegnato, alla caserma dei carabinieri, il portafogli trovato in terra.
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martedì 12 giugno 2012

Verso la "banchicrazia"?

"Ma Mario Monti - si è chiesto "Il Giornale" - sa che la dottoressa Anna Maria Tarantola, da lui designata alla presidenza della Rai, è sotto inchiesta, per iniziativa dei giudici del Tribunale di Trani, per non avere impedito, nella sua qualità di vicedirettore di Bankitalia, l'immissione nel mercato bancario di "titoli tossici" che hanno messo sul lastrico migliaia di risparmiatori e di imprenditori?"
Forse Mario Monti, come il "Pippo Pippo" della canzone anteguerra, non lo sa. Non lo sa e non lo sapeva. Oppure lo sa e lo sapeva e, però, ha pensato che quella dei giudici del Tribunale di Trani sia una delle tante bolle di sapone poi scoppiate nel nulla. Resta tuttavia il fatto che la dottoressa Anna Maria Tarantola è  tuttora vicedirettore di Bankitalia, è certamente bravissima nelle materie economiche e finanziarie, ma non sa un'acca di media e, in particolare, di radio e di tv. Qualcuno ha addirittura sussurrato che la tv, lei, non la guarda nemmeno mai. Allora perché questa scelta? Forse il motivo è che, prima di arrivare al ritorno della democrazia dei partiti, è meglio insediare la "banchicrazia", nei posti che contano, il più massicciamente possibile. "Absit iniuria verbis", naturalmente, e, cioè, "lontana dalle parole ogni intenzione di offesa". Ma sarebbe bene anche un prelatizio "unicuique suum" e, cioè, "a ognuno il suo, quello che gli compete, quello per cui è portato, quello in cui è esperto". O no?
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Chi dà i numeri sugli esodati?

"Gli esodati - continua a sostenere il Ministro del Lavoro, Elsa Fornero - sono 65 mila". "No - eccepiscono il presidente e il direttore generale dell'Inps - sono sicuramente 130 mila e, molto probabilmente, addirittura 390 mila".
Quale la cifra esatta? Sarebbe interessante saperlo. Così come sarebbe interessante sapere chi, tra Ministro del Lavoro e dirigenti Inps, mente clamorosamente. Anche perché chi mente così clamorosamente su una questione che interessa in modo drammatico decine e decine di migliaia di persone, sarebbe giusto fosse scollato dalla sua poltrona e mandato prontamente a casa. Per ricominciare a studiare la matematica ed imparare a fare bene i conti. Oppure per rileggersi "Pinocchio" ed imparare che non è bene dire le bugìe.
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Il pianto ipocrita con i miliardi in cassa

"Comuni, Province e Regioni - è ormai litania di tutti i giorni - continuano a piangere perché sarebbero privi di quei miliardi necessari per garantire i servizi ai cittadini".
Attenzione al condizionale "sarebbero". Comuni, Province e Regioni, infatti, non è che nuotino effettivamente nell'oro, ma alcuni miliardi li avrebbero da spendere già da tempo e, invece, continuano a tenerli in fondo a chissà quale cassetto. Si tratta di quei 45 dei 60 miliardi messi su un lucente piatto d'argento dall'Europa nel 2007 e che l'Europa richiederebbe indietro, se non utilizzati entro la metà del prossimo anno. Perché dunque utilizzati, in cinque anni, soltanto al 25%? Perché il resto ancora in fondo a chissà quale cassetto? Perché con il rischio di doverli ritornare all'Europa? E, soprattutto, perché piangere oltremisura miseria e, con la scusa di questa drammatica miseria, continuare a tartassare con imposte e tasse sempre più dure i poveri amministrati? Ai poveri amministrati - lasciati, tra l'altro, con servizi sempre più carenti - c'è da presumere farebbe piacere una risposta seria e convincente a queste domande. Magari quando stanno in fila ,in banca o all'ufficio postale, per pagare un'Imu per molti, per troppi, da brividi.
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Sei disabile e chi se ne frega 1

"Un padre - è successo a Roma - stava spingendo la carrozzina di sua figlia invalida quando si è trovato lo "scivolo" del marciapiedi inaccessibile in quanto lo spazio antistante era stato occupato da un'auto della polizia municipale. Si è giustamente alterato, ma ancor più si è alterato quando ha scoperto che gli occupanti dell'auto della polizia municipale erano all'interno di un bar a gustarsi tranquillamente un gelato".
Che cosa è successo allora? Che i due occupanti dell'auto della polizia municipale hanno riconosciuto il loro torto, si sono scusati e sono corsi a spostare immediatamente il veicolo lasciato in luogo vietato? Macché. Uno dei due, una viogilessa con  il suo bel cono in pugno, ha addirittura preteso di identificare l'uomo, effettivamente su di giri, e avrebbe perfino minacciato di denunciarlo per oltraggio a pubblico ufficiale. Non fa niente, se a pubblico ufficiale colto in flagrante contravvenzione ad una norna tanto particolare e con un ricco gelato in mano, in un bar, durante il servizio. Un altro bel fiore all'occhiello - non c'è che dire - per quel Corpo di vigili urbani della capitale che, specie in questi ultimi tempi, non sta dando, per motivi vari, una bella immagine di sé. E' stata aperta un'inchiesta amministrativa, d'accordo, ma ormai si sa - specialmente a Roma - come vanno a finire, troppo spesso, certe inchieste amministrative. A tarallucci e vino. E da oggi, magari, a tarallucci, vino e gelati.
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Sei disabile e chi se ne frega 2

"I  bagni riservati ai deputati disabili - ha denunciato l'onorevole Ileana Argentin al Presidente della Camera, Gianfranco Fini - sono sempre occupati dai colleghi e dai dipendenti di Montecitorio che vanno a rifugiarsi lì per fumare. E così, ogni volta, noi deputati disabili siamo costretti ad aspettare fuori la porta che il fumatore di turno abbia finito la sua sigaretta".
Il Presidente della Camera, Gianfranco Fini, non le ha, però, ancora risposto. C'è da sperare che gli scappi di rispondere prima che a un deputato disabile scappi di nuovo di andare al "suo" bagno.
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Quando a pagare non è chi perde la sfida

"La scuola - si legge in una dichiarazione programmatica dell' Istituto "Giulio Tifoni" di Pontremoli - realizza appieno la propria funzione pubblica impegnandosi per il successo scolastico di tutti gli studenti, con particolare attenzione al sostegno delle varie forme di diversità e di svantaggio. Questo comporta saper accettare la sfida che la diversità pone innanzitiutto nella classe, dove le diverse situazioni individuali vanno riconosciute e valorizzate, evitando che la differenza si trasformi in disuguaglianza".
Una dichiarazione programmatica, dunque, molto bella e responsabile dal punto di vista umano e dal punto di vista educativo. Solo che, al momento di ricevere le pagelle, cinque alunni di prima elementare - fra i quali uno disabile e tre extracomunitari - hanno scoperto di essere stati bocciati. Bocciati, in due diverse classi, a sei anni. Senza tanti complimenti. E senza tanti problemi per quelle maestre e quei maestri i quali, perdendo la "sfida che la diversità pone innanzitutto nella classe", non sono riusciti a riconoscere e a valorizzare "le diverse situazioni individuali... evitando che la differenza diventasse disuguaglianza..." Alla faccia, insomma, della dichiarazione programmatica, molto bella e responsabile, del loro istituto scolastico.
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Salvate il papavero afghano

"In Afghanistan - cifre dell' "Ufficio dell'Onu per il crimine e la droga" - nel 2011 le coltivazioni di papavero sono aumentate del 7% e il raccolto è aumentato del 61%".
Congratulazioni a quelle truppe Onu alle quali, in Afghanistan, era stato affidato anche il compito di debellare la produzione della droga. E le quali, invece, sono rimaste tranquillamente a guardare. Anche dai loro aerei in missione che - come testimoniato già da tempo da numerose organizzazioni internazionali - mentre spesso sono passati e ripassati a bombardare zone assolutamente desertiche, non hanno sparato neppure un colpo  di mitraglia contro un solo papavero. Salvate il soldato Ryan? No: salvate il papavero afghano. Bravi.
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venerdì 8 giugno 2012

Se Cassazione e guardie carcerarie se le danno di santa ragione...

"La partita di "calciotto" tra la squadra della Corte di Cassazione e la squadra delle Guardie carcerarie - ha riferito uno degli spettatori presenti ai bordi del campo del carcere minorile di Casal del Marmo - è finita in rissa con spintoni, insulti ed espulsioni da parte dell'arbitro".
Il fatto, già grave e sconcertante in sé, lo è diventato ancor più quando si è ricordato che la partita era stata presentata dal Dipartimento per la giustizia minorile - testualmente - come "un proficuo contributo alla realizzazione di una politica volta a rispondere ai bisogni educativi degli utenti attraverso (sic!) la valorizzazione di interconnessioni interne ed esterne all'organizzazione e l'implementazione di un'apertura alla comunità esterna realmente rispondente alle finalità istituzionali". Cioè - in parole normali - come un proficuo contributo all'azione di recupero dei ragazzi ristretti in carcere e di esempio dei valori presenti fuori dal carcere. Un bel proficuo contributo, dunque, non c'è che dire. Soprattutto perché offerto proprio da un'istituzione come la Corte di Cassazione e da quegli agenti che dovrebbero fare un po' da padri a giovani che hanno sbagliato. Ormai, però, in Italia accadono anche episodi come questi. E, quello che aumenta ulteriormente lo sconcerto, nientemeno che per una partitella di pallone.
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"Prime donne" in festa

"La "Festa dei Carabinieri", la "Festa della Polizia", la "Festa della Guardia di finanza", la "Festa dell'Esercito", la "Festa dell'Areonautica", la "Festa della Marina", le "Feste" di tutti gli altri Corpi militari e paramilitari - ha scritto il lettore Franco Griffini al suo giornale - ma non si potrebbero invece unificare tutte queste "Feste" in una sola celebrazione ripristinando quel 4 novembre che era anche la "Festa delle Forze armate"?
Il suo giornale, però, non gli ha risposto. E, allora, gli si potrebbe azzardare questa risposta qui: "No, non si potrebbe. Perché si spenderebbero molti meno soldi, sì, ma - questo è quello che conta e che preoccupa - verrebbe sminuita l'immagine e la presenza di troppe "prime donne". E che diamine!
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giovedì 7 giugno 2012

Imu 1

"Non solo dovremo stringere ancor più la cinghia per versare la prima rata dell'Imu - arrivano sempre più numerose le proteste dei lettori a tutti i giornali - ma addirittura rischiamo di fare errori in buona fede (dei quali, come al solito, saremmo poi chiamati a pagare) perché l'Agenzia delle entrate non è stata capace di mettere a disposizione istruzioni chiare ed esaustive".
Proteste sacrosante. Con le quali stanno autorevolmente concordando perfino i commercialisti. E che, dunque, andrebbero prese urgentemente in considerazione. Come? Facendo slittare il termine di pagamento fissato per il 18 prossimo e mettendo a disposizione dei poveri italiani istruzioni finalmente accessibili a tutti. Ma sembra che il Governo, da quest'orecchio, non ci senta. Non voglia sentirci. Perché? Perché, altrimenti, si troverebbe in imbarazzo con i Comuni che, con questa prima rata di Imu, eviterebbero il "rosso" totale? O perché - a pensare male si fa peccato, come ha detto qualcuno, ma spesso ci si azzecca - questa confusione è stata proprio voluta per fare altra facile cassa sfruttando gli errori, pur commessi in buona fede, nella interpretazione delle norme stabilite per l'imminente versamento? E però, se non fosse alcuna delle due ipotesi, allora perché? Perché non questo opportuno slittamento e questo altrettanto opportuno chiarimento per versare senza il pericolo non piccolo di sbagliare? Sarebbe onesto e responsabile, se i professori del Governo intervenissero subito con una loro spiegazione e una loro giusta decisione. E, nello stesso tempo,  convocassero i genitori dell'Agenzia delle entrate per avvertirli che la loro creatura, questa volta, l' ha fatta troppo grossa per non meritarsi un sonoro quattro in condotta.
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Imu 2

"Non bastava - incredibile bestialità targata Imu - che i vecchietti residenti anagraficamente in un ospizio fossero costretti a pagare, per le loro abitazioni di proprietà lasciate sfitte, l'aliquota prevista per le seconde case. Ora - è emerso altrettanto incredibilmente e bestialmente - dovranno pagare l'aliquota massima anche quegli agenti della Polizia di Stato che dovessero essere proprietari di un'abitazione nella città di loro residenza anagrafica, ma che dovessero essere stati chiamati temporaneamente in servizio in un'altra città".
Sarà finita qui o, da un momento all'altro, emergerà, sempre incredibile, qualche nuova bestialità? Non ce ne sarebbe davvero bisogno, avendo già raggiunto livelli di vergognosa indecenza. Ma, purtroppo, mai dire mai. Anche se al Governo siede una illustre compagine di tecnici e professori. Ai quali, però, sarebbe legittimo chiedere se fossero svegli o sonnecchiassero nel momento in cui hanno approvato quelle ormai tristemente famose norme sull'Imu.
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Mai ridere troppo presto

"Abbiamo dovuto declassare - ha fatto sapere l' "agenzia di rating" americana "Moody's" - anche sette banche tedesche, fra le quali la "Commerzbank" che è la seconda del Paese".
Chissà se alla Cancelliera Angela Merkel viene ancora la voglia di ridere così come ha riso quando sono state declassate alcune banche italiane...
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mercoledì 6 giugno 2012

Errare humanum, perseverare diabolicum

"I consumi degli italiani hanno subìto un freno - ha sottolineato di nuovo la Corte dei conti - questo ha prodotto un calo nel gettito dell'Iva e, così, sono venuti  a mancare tre miliardi e più nelle casse dello Stato".
Quando il Governo Berlusconi, nel settembre dello scorso anno, aveva aumentato un'aliquota Iva dal 20 al 21% e quando il Governo Monti, dal novembre ad oggi, ha inasprito dolorosamenete tasse ed imposte varie, anche il salumiere sotto casa aveva previsto che i consumi degli italiani sarebbero inevitabilmente scesi. E che di conseguenza, scendendo i consumi, sarebbe sceso - anziché salito - il gettito dell'Iva. Invece che guadagnarci, insomma, lo Stato ci avrebbe rimesso. Bravo il saluniere sotto casa che l'aveva facilmente capito, dunque, e somari i due ultimi Governi che, invece, non ci hanno proprio pensato. Con un'aggravante, poi, per quello attuale dei professori il quale - stando a certi mormorii captati al Ministero dell'Economia - starebbe nientemeno ipotizzando, per colmare il buco, un ulteriore aumento dell'aliquota Iva: al 23%  quella già al 21 e al 12% quella già al 10. Starebbe, cioè, per prendere un provvedimento che, limando ulteriormente i consumi degli italiani, limerebbe conseguentemente - di nuovo - gli introiti da Iva nelle casse dello Stato. Sconfortante, però, se davvero dovesse finire così. Anche perché, se errare è umano (e i professori del Governo sono, nonostante tutto, esseri umani anche loro) perseverare - come si va "sentenziando" fin dai tempi dell'antica Roma - è tuttavia diabolico. E' cosa da Satanasso infernale, perciò, non da Governo tecnico pur assatanato.
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Dal "Terzo Polo" alla terza elementare

"Ci sono dirigenti industriali - se n'è uscito, al recente convegno della "Federazione Einaudi", Pierferdinando Casini - che guadagnano come cento loro operai e come cinquanta parlamentari".
Un momento. Partendo dal dato di fatto che un operaio guadagna - in media - 1200 euro al mese, un parlamentare - secondo il Pierferdy - ne guadagnerebbe 2400 e un dirigente industriale 120 mila. Quanto guadagna un dirigente industriale ci può anche stare. Non ci sta neppure un po', invece, che un parlamentare guadagni complessivamente - tra questo e quello - 2400 euro al mese. E allora? Allora, visto che il Pierferdy sembra avere definitivamente abbandonato il "Terzo Polo", corra presto in terza elementare. Là dove ci sono dei bravi maestri che insegnano a fare correttamente addizioni, sottrazioni, moltiplicazioni e divisioni. O a mettere una nota sul registro a chi venga sorpreso a dire bugìe.
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martedì 5 giugno 2012

La caserma è mia e non te la do

"La gara per la cessione di un blocco di caserme, che sarebbe dovuta partire entro la fine di maggio con la lettera d'invito alle società immobiliari già preselezionate - ha fatto conoscere l'agenzia "Radiocor" - è stata invece congelata per altri sei mesi".
Ma in quanto il Governo ha trovato altrove il miliardo e i 325 milioni che quelle cessioni avrebbero fruttato e che avrebbe potuto utilizzare - ad esempio - per incrementare gli aiuti ai terremotati emiliani e il sostegno alle piccole e medie imprese in crisi oppure per permettere di non pagare le tasse a quanti sono creditori dello Stato e per fare in modo che tutte le Amministrazioni pubbliche in debito con l'Inps si mettano prontamente in regola? No, non è in quanto ha trovato altrove quel miliardo e quei 325 milioni. E' perché - questa l'incredibile e improbabile giustificazione - non è stato ancora elaborato "un piano definito di valorizzazione". Un "piano definito di valorizzazione? Cioè? Cioè boh. Sia perché non si riesce a capire esattamente che cosa possa essere questo "piano" sia perché non si riesce a capire il motivo per cui - quale potesse essere questo "piano" - il Governo non lo abbia elaborato in tempo. Ma la verità, dietro l'incredibile e improbabile giustificazione, è purtroppo, verosimilmente, un'altra. E' che, ancora una volta, la "lobby" dei militari l'ha spuntata. La sta spuntando fin dal 1993. E c'è da essere sicuri che continuerà a spuntarla anche fra sei mesi.
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Quei "blitz" che mancano

"In Italia - ha scritto Bankitalia nella sua relazione annuale - i lavoratori "in nero" sono ormai più di tre milioni".
Ma, se lo sa Bankitalia, perché non lo sa l'Agenzia delle entrate? Se comunque non lo sapesse, perché, allora, non si fa dare gli indirizzi di quei datori di lavoro amanti del "nero"? Se invece lo sapesse, perché non li persegue, non li multa, non li costringe a pagare il dovuto passato e presente, non li denuncia all'Autorità giudiziaria? I "blitz degli scontrini" vanno bene, anzi benissimo. Quelli contro i datori di lavoro che sfruttano i dipendenti ed evadono milioni - fra tasse e contributi - andrebbero però meglio, molto meglio.
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Imposte e buche

"Le Amministrazioni locali - ha fatto conoscere sempre Bankitalia - hanno incassato lo scorso anno, tra bollo auto e imposte sulle assicurazioni Rca, poco meno di nove miliardi di euro".
Rispetto all'anno precedente, cioè, una media di oltre il 16% in più. Peccato, però, che le buche delle strade e delle piazze non si siano ridotte almeno di un equivalente 16%, ma si siano invece moltiplicate almeno di un 50%. Evidentemente, non solo nei conti, c'è qualcosa che non quadra.
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Ma che c'azzecca il Csm?

"Il giudice del Tribunale di Lecco Gian Marco Fausto De Vincenzi - ha dato notizia "Il Giornale" - avendo picchiato ripetutamente la moglie, avendola sbattuta a terra e contro il muro e avendole perfino impedito di recarsi al pronto-soccorso, subirà ora un processo disciplinare davanti al Consiglio superiore della magistratura". 
Un processo davanti al suo organo disciplinare e non davanti a un giudice di Corte d'assise? E perché? Forse che un magistrato reo di violenze è diverso da un qualsiasi altro violento? Oppure dev'essere sfuggita una legge che sancisce come chi si macchi di un reato comune debba poi risponderne al suo organo disciplinare? Come dire: se un cronista dovesse infierire sulla propria moglie, sarebbe l'Ordine dei giornalisti - e non il Tribunale - a giudicarlo e a sanzionarlo. Roba da matti. O più semplicemente, ancora una volta, roba da casta.
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sabato 2 giugno 2012

En attendant le banche

"E' necessario ed urgente che le banche sfoltiscano le composizioni pletoriche dei loro Consigli di amministrazione - è stato il "bacchettante invito"- eliminino le cariche incrociate e ridimensionino le remunerazioni di tutta l'alta dirigenza".
Il "bacchettante invito" è stato del furioso Beppe Grillo? No, non foss'altro perché espresso in termini pacati ed educati. E' stato di ben altra e ben più qualificata persona e, cioè, di quel Governatore della Banca d' Italia, Ignazio Visco, al quale le banche dovrebbero il massimo rispetto istituzionale. Solo che le banche italiane sono una delle "lobby" più potenti ed arroganti. E, dunque, c'è da chiedersi se il serio invito del Governatore Visco verrà chiuso nel dimenticatoio di un "caveau" o verrà speso allo sportello della responsabilità e della trasparenza. Nella prima eventualità - la più probabile - che cosa intenderebbe fare la Banca d'Italia?
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Poltronifici tecnici

"Raffaele Ferrara - si dà per certo negli ambienti del Ministero dell'Economia - sta per lasciare la guida dei Monopoli di Stato".
Raffaele Ferrara, poverino, rimarrà dunque senza poltrona? Ma per carità. Intanto conserverà le altre tre sulle quali siede beatamente in quella "Fintecna" che ha partecipazioni - tra l'altro - per il 100% alla "Tirrenia navigazione", per il 99% alla "Fincantieri" e per il 49% all'"Alitalia servizi", in quella "Consip" che si occupa di tutti gli acquisti necessari alla Pubblica amministrazione e in quella "Sogei" che gestisce il sistema informatico della fiscalità. E poi, visto che - chissà perché - Raffaele Ferrara di poltrone deve avere in mano - o,meglio, sotto le terga - un ricco poker, il Ministro Corrado Passera sta già studiando se compensarlo della perdita dei Monopoli di Stato con la presidenza della neonata Autority dei trasporti o di un'altra ricca società controllata dal Ministerodell'Economia. E, comunque, chi andrà ora ai ricchissimi Monopoli di Stato? Un giovane "manager" fra i tanti che ci sono anche bravi e preparati? Ma quando mai? La "disfida" è tra il capo di Gabinetto del Ministro dell'Istruzione, Luigi Fiorentino, il segretario generale di Palazzo Chigi, Manlio Strano, e il capo accertamenti dell'Agenzia delle entrate, Luigi Magistro. Nessuno dei tre, dunque, un giovanotto. Ma per i giovanotti - si sa - è sufficiente riempirsi la bocca di parole e di promesse. Al momento dei fatti, tanti saluti. Anzi, nemmeno quelli.
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Il Sant'Ambrogio "vu cumprà" del sindaco Pisapia

"In fondo - si è rivolto a Papa Benedetto XVI°, in piazza Duomo a Milano, il sindaco Giuliano Pisapia - anche Sant'Ambrogio era straniero". "Devo ricordare - ha replicato con un sorriso Papa Benedetto XVI° - che Sant'Ambrogio era romano".
Due, allora, le ipotesi. O il sindaco Giuliano Pisapia, perlomeno in storia cristiana, è il più ignorante che ci sia. Oppure, poiché Bossi e compari hanno sempre teorizzato che tutta quella che si estende al di là dei confini della Padania è terra straniera, il sindaco Giuliano Pisapia è il più leghista che ci sia.
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Irresponsabilmente Daniela

"Non pagate - ha incitato gli italiani la pdl Daniela Santanché - la rata di giugno dell'Imu. Nessun timore: si può ritardare fino ad un anno con una sanzione del 3,75% e gli interessi legali, lo prevede la legge".
Indubbiamente, nel modo in cui è stata concepita, l'Imu è lì in agguato come una delle imposte più ingiuste ed odiose. Ma istigare gli italiani a non pagare la rata di giugno, seppure si tratti di un comportamento non illegale, non è comunque da responsabili. Né nei confronti dello Stato e neppure, per altro verso, nei confronti dei contribuenti. Nei confronti dello Stato perché, in fin dei conti, verrebbe a mancare il sostegno urgente a provvedimenti mirati alla rinascita dell'economia in drammatica crisi. Nei confronti dei contribuenti perché il Governo ha già fatto sapere da tempo che, se la rata di giugno non permetterà di raggiungere la somma posta come obiettivo, il saldo di dicembre dovrà essere pagato su aliquote ancora più alte. E allora? Allora Daniela Santanché, alla quale piacerebbe molto prendere nelle sue curate manine le redini del Pdl, farebbe però bene a impostare la sua campagna elettorale in modo più serio e più responsabile. Più responsabile, almeno, nei confronti degli italiani.
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Silvio il pupo

"Se l'Europa non deciderà lei di stampare altri euro - se n'è uscito Silvio Berlusconi in una riunione di europarlamentari, senatori e deputati del Pdl - stampiamoceli intanto noi con la nostra Zecca".
Roba da matti. Così, quando mezzo mondo politico e mezzo mondo economico si sono messi a ridere o si sono indignati, Silvio si è reso conto di averla detta grossa e, per rimediare, ha cercato di far passare quell'uscita per una "battuta". Ma non è che la "battuta rimedio" sia stata proprio meglio dell' "uscita folle". Perché, ancora una volta, Silvio ha dimostrato di non  essere ancora cresciuto e maturato: gli continua a piacere di scherzare e di motteggiare, puerilmente, anche sulle cose più serie e più drammatiche.
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I soldi di Gigi

"Con i miei soldi - si è infuriato Gigi Buffon, il portiere della nazionale di calcio sul quale sono corse alcune voci non verificate in materia di scommesse - faccio quello che voglio".
Un momento. Gigi Buffon non avrà alcunché a che vedere, fino a prova contraria, con le scommesse sulle partite di calcio. Non può tuttavia infuriarsi al punto tale da dire che con i suoi soldi può fare quello che vuole punto e basta. Con i suoi soldi può certo fare quello che vuole,ma, naturalmente, entro i confini del lecito.
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