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"Fatti e misfatti" è una puntuale selezione di episodi e di protagonisti che in Italia - ma anche nel resto del mondo - si sono distinti, si stanno distinguendo o si distingueranno "in modo particolare" e che tuttavia sono stati, sono e saranno troppo spesso ignorati o sottovalutati dagli organi di informazione. Pane al pane, senza alcuna appartenenza politica, con il solo referente della verità. Una verità che potrà essere velata di una profonda amarezza o sostenuta da una feroce ironia, mai però intrisa di facile qualunquismo.

martedì 12 giugno 2012

Verso la "banchicrazia"?

"Ma Mario Monti - si è chiesto "Il Giornale" - sa che la dottoressa Anna Maria Tarantola, da lui designata alla presidenza della Rai, è sotto inchiesta, per iniziativa dei giudici del Tribunale di Trani, per non avere impedito, nella sua qualità di vicedirettore di Bankitalia, l'immissione nel mercato bancario di "titoli tossici" che hanno messo sul lastrico migliaia di risparmiatori e di imprenditori?"
Forse Mario Monti, come il "Pippo Pippo" della canzone anteguerra, non lo sa. Non lo sa e non lo sapeva. Oppure lo sa e lo sapeva e, però, ha pensato che quella dei giudici del Tribunale di Trani sia una delle tante bolle di sapone poi scoppiate nel nulla. Resta tuttavia il fatto che la dottoressa Anna Maria Tarantola è  tuttora vicedirettore di Bankitalia, è certamente bravissima nelle materie economiche e finanziarie, ma non sa un'acca di media e, in particolare, di radio e di tv. Qualcuno ha addirittura sussurrato che la tv, lei, non la guarda nemmeno mai. Allora perché questa scelta? Forse il motivo è che, prima di arrivare al ritorno della democrazia dei partiti, è meglio insediare la "banchicrazia", nei posti che contano, il più massicciamente possibile. "Absit iniuria verbis", naturalmente, e, cioè, "lontana dalle parole ogni intenzione di offesa". Ma sarebbe bene anche un prelatizio "unicuique suum" e, cioè, "a ognuno il suo, quello che gli compete, quello per cui è portato, quello in cui è esperto". O no?
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