"La scuola - si legge in una dichiarazione programmatica dell' Istituto "Giulio Tifoni" di Pontremoli - realizza appieno la propria funzione pubblica impegnandosi per il successo scolastico di tutti gli studenti, con particolare attenzione al sostegno delle varie forme di diversità e di svantaggio. Questo comporta saper accettare la sfida che la diversità pone innanzitiutto nella classe, dove le diverse situazioni individuali vanno riconosciute e valorizzate, evitando che la differenza si trasformi in disuguaglianza".
Una dichiarazione programmatica, dunque, molto bella e responsabile dal punto di vista umano e dal punto di vista educativo. Solo che, al momento di ricevere le pagelle, cinque alunni di prima elementare - fra i quali uno disabile e tre extracomunitari - hanno scoperto di essere stati bocciati. Bocciati, in due diverse classi, a sei anni. Senza tanti complimenti. E senza tanti problemi per quelle maestre e quei maestri i quali, perdendo la "sfida che la diversità pone innanzitutto nella classe", non sono riusciti a riconoscere e a valorizzare "le diverse situazioni individuali... evitando che la differenza diventasse disuguaglianza..." Alla faccia, insomma, della dichiarazione programmatica, molto bella e responsabile, del loro istituto scolastico.
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