Benvenuti

"Fatti e misfatti" è una puntuale selezione di episodi e di protagonisti che in Italia - ma anche nel resto del mondo - si sono distinti, si stanno distinguendo o si distingueranno "in modo particolare" e che tuttavia sono stati, sono e saranno troppo spesso ignorati o sottovalutati dagli organi di informazione. Pane al pane, senza alcuna appartenenza politica, con il solo referente della verità. Una verità che potrà essere velata di una profonda amarezza o sostenuta da una feroce ironia, mai però intrisa di facile qualunquismo.

giovedì 30 aprile 2015

Le " conte" di Renzi

"Il "premier" Renzi - oggi alla Camera - ha ottenuto , dopo quello di ieri sera, altri due sì alla fiducia posta sulla legge elettorale".
Grande successo, dunque, di Matteo Renzi. Il quale, magari, si sarà anche compiaciuto nel ricordare una vecchia "conta"-cantilena della sua infanzia: "Questa è la "conta" dei tre somarelli/ che si baciavano sotto gli ombrelli/ Un giorno il re disse:/ "Io sono il re e vi ordino di contar fino a tre./ Uno, due e tre". Uno, due e tre, infatti, puntualmente eseguiti. Ma, ora che la legge tornerà alla votazione finale alla Camera e, soprattutto, alla votazione prossima al Senato, il "premier" Renzi dovrà prudentemente affrettarsi a trovare una nuova "conta"- cantilena. Un'impresa - sembra - un po' più difficile. Ai "quattri cantoni", in particolare, a Palazzo Madama.
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Qualcuno inganna gli italiani

"A marzo - ha fatto conoscere l'Istat - la disoccupazione è salita di un altro 0,2% e ha così raggiunto il 13%. Quella giovanile, poi, è salita di un altro 0,3% e ha raggiunto il 43,1%".
Ancora una volta, dunque, i dati dell'Istat in controtendenza con quelli positivi del Governo. Chi è che inganna gli italiani?
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Quel masso della Corte sul Governo

"La Corte costituzionale - bocciando la cosiddetta "norma Fornero" contenuta nel cosiddetto "Salva Italia" del Governo Monti - ha ritenuto illegittimo il blocco degli adeguamenti al costo della vita per le pensioni superiori a tre volte il minimo Inps".
Un masso in testa al Governo. Perché questa bocciatura comporterà l'impatto di ben cinque miliardi. Cinque miliardi del tutto imprevisti e da reperire in tutta fretta. Dove li troverà, ora, il pur innocente Governo Renzi? C'è sempre più odore, in giro, di un taglio alle pensioni più alte (della gente comune, naturalmente), del temuto aumento dell'Iva il prossimo anno o di una tassa su qualcosa. Sull'aria, magari, che si respira. Anche se inquinata.
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Morti di raffreddore?

"Il giudice del Tribunale di Milano Manuela Cannavale ha assolto - con formula piena - Giampiero Pesenti e altri sette "manager" della "Franco Tosi" i quali erano imputati, per omicidio colposo, in relazione alla morte di 32 operai esposti all'amianto. Intanto - ha fatto sapere il giudice Cannavale - perché il fatto non sussiste. Tra novanta giorni, però, depositerà le motivazioni dettagliate della sentenza".
Va bene - anzi mica tanto - che le sentenze dei giudici non andrebbero commentate, ma c'è almeno da augurarsi che, nelle motivazioni dettagliate della decisione del giudice Cannavale, non venga sostenuto che i 32 oiperai della "Franco Tosi" non sono morti per l'amianto, ma per un raffreddore.
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Nuovo uragano sul centrodestra pugliese

"La riunione di tutte le forze di centrodestra - proposta dal "forzista" ribelle Raffaele Fitto per cercare di ricompattarsi in vista delle regionali e iniziata verso le 22 di ieri sotto un cielo abbastanza sereno, ancorché buio, ha visto addensarsi progressivamente, durante la notte e le prime opre dell'alba, nuvole tempestose finché, alle 13 di oggi, è scoppiato l'uragano. ll "plenipotenziario" di Berlusconi in Puglia, Luigi Vitali, non ha accettato le condizion  che continuava a porgli Raffaele Fitto, ha lasciato il tavolo delle trattative, ha sbattuto la porta e tutto è finito lì".
Quando alle 13 di oggi è scoppiato l'uragano, dunque, tutti di nuovo sotto il proprio ombrello: "Forza Italia" con la "Lega nord", Fitto con il "Nuovo   Centro Destra" e "Fratelli d'Italia". E nemici come prima. A scambiarsi, subito, le prime cannonante. "Un regalo di Fitto a Renzi" hanno sparato da "Forza Italia". "Un regalo di Berlusconi a Renzi" hanno risposto i "fittiani". E il candidato pd, Michele Emiliano, a dirsi certamente: "Regalo di Fitto o regalo di Berlusconi, a caval donato non si guarda in bocca".
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Politica e carità

"La politica - si è detto convinto Papa Francesco - è una delle forme più alte della carità".
Troppo spesso, però, della carità dei politici per se stessi.
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Giudice sportivo, ma che testa hai?

"Per punizione contro la "bomba carta" che ha causato, tra l'altro, alcuni fertiti torinisti e che è risultata lanciata dalla curva juventina - durante il derby - la squadra bianconera dovrà solo giocare due partite con le sue curve vuote".
Tutto qui - osserveranno certamente in molti - per un episodio di così grave violenza? Grave violemza? E perché? - deve avere ritenuto il giudice sportivo - hanno ferito "soltanto" una quindicina di tifosi con una "bomba carta" mica ne hanno ucciso qualcuno con un "bazooka". Da non credere.
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mercoledì 29 aprile 2015

Primo sì a Renzi

"Il "premier" Renzi - oggi pomeriggio alla Camera - ha incassato il primo voto di fiducia sulla nuova legge elettorale".
Hanno dato il loro sì, anche,  una cinquantina di quella cosiddetta "Area riformista" pd i quali, fino a ieri, avevano garantito sfracelli. "Per responsabilità politica", hanno spiegato. E, se fosse stato proprio e soltanto così, onore al merito. Ma resta il dubbio: non è che abbia giocato il suo ruolo, anche, l'ammonimento renziano " o si vota la legge o si va tutti a casa"? Tutti a casa, cioè, senza più lo scranno sotto le terga, senza la garanzia di rimettercele domani e - non da poco - senza avere ancora maturato il dovuto per "legislatio interrrupta".
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"A seconda"

"Se quello che sta facendo Matteo Renzi lo avesse fatto Silvio Berlusconi - ha sparato un nuovo colpo l'ex "premier" Enrico Letta - saremmo scesi in piazza".
Certamente sì. Ma forse Enrico Letta "stai sereno" non ha capito che Silvio Berlusconi è una cosa e Matteo Renzi un'altra. E che le piazze si riempiono o restano deserte "a seconda".
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Se Raffaele ci ripensa

"Il dissidente "forzista" Raffaele Fitto, in Puglia,  ha riaperto il dialogo con il suo partito e con le altre forze del centrodestra per cercare di ricompattare la coalizione - ha detto -  e provare a vincere sul centrosinistra".
Che cosa è successo, nelle ultime ore, a Raffaele Fitto? E' stato folgorato sulla via della Regione, è caduto dal cavallo dei suoi pantaloni e ha recitato il "mea culpa"? Difficile crederlo, dato il suo spirito inossidabile di pagano antiberlusconiano. E allora? Allora, verosimilmente, avrà fatto meglio i suoi conti e avrà capito che sarebbe stato più conveniente, per lui, non correre solo. Ma cercare un accordo che gli garantisse più "chances". Salvo poi, a regionali concluse, tornare a fare la guerra all'interno di "Forza Italia". Perché quello è lui, quello è Silvio Belusconi, quella è "Forza Italia".
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Nepal-Itaalia 10 a 0

"I calciatori della nazionale di calcio - è giunta notizia dal Nepal distrutto dal terremoto - hanno venduto le loro auto per contribuire ad aiutare i sopravvissuti".
Con il fischio che - in occasione, ad esempio, del pur meno terribile ma fortemente devastante terremoto all'Aquila - i calciatori della nazionale italiana hanno messo in vendita almeno uno dei loro "bolidi" da centomila euro e più. La nazionale di calcio del Nepal? Più forte di quella italiana. Nella partita dell'umanità e della solidarietà Nepal-Italia 10 a 0.
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La Digos e il giudice

"La Digos - facendo irruzione in uno dei più violenti centrri sociali a Milano - ha fermato tre tedeschi e una francese, in quanto evidentemente avanguardia degli "ultras" che stanno calando in città in occasione dell'inaugurazione dell' "Expo", e li hanno portati davanti al giudice per farne decretare l'espulssione".
Il giudice, Olindo Canali, si è però opposto alla richiesta di espulsione perchè - a suo vedere - quello che i quattro fossero un'avanguardia "ultra" per attentare all' "Expo" sarebbe stato soltanto un sospetto e basta. Liberi i quattro, dunque, e di nuovo al centro sociale. I tre tedeschi  a fare modellismo - si spera - e la francese a fare la maglia. In nome del popolo italiano.
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Papa Francesco e le donne

"La disparità tra i sessi con la donna in secondo piano - ha ribadito, anche nell'udienza generale di oggi, Papa Francesco - è un puro scandalo".
Giuste e sante parole. Ma perché, ad evitare lo scandalo, non comincia Santa Romana Chiesa che continua a ritenere le donne non degne di indossare la tonaca, diventare vescovi e anche cardinali?
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Mattarella e Ban Ki-moon

"Il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, e il Segretario generale dell'Onu, Ban Ki-moon - incontratisi durante un convegno in Vaticano - si sono dichiarati d'accordo sulla necessità di colpire duramente i trafficanti di esseri umani e sulla opportunità che Europa e istituzioni internazionali non lascino sola l'Italia".
Poi, però, nessun accenno a che cosa fare, come e quando. "Lieto - si sarà congedato il Presidente Mattarella dal Segretario generale dell'Onu Ban Ki-moon - lieto di averla incontrata". "Lieto - avrà risposto lui - lieto anch'io". Poi tutti e due a casa. E, intanto, la propria casa continuano ad essere costretti a lasciare decine e decine di migliaia di disperati, a salire sui barconi dei trafficanti di esseri umani e a rischiare di moirire - o morire - in fondo al Mediterraneo. L'importante, però, è che si salvi la diplomazia.
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Gerardo fuori luogo

"Tu - si è rivolto alla senatrice "grillina" Paola Taverna il candidato pd al Consiglio comunale di Casalnuovo, Gerardo Giannone - tu sei il femminile di uno zoccolo (anche se lui lo ha detto proprio al femminile)".
Ma, se questo è il linguaggio del candidato Gerardo Giannone, perché militare nelle file del Pd? Starebbe meglio, più coerentemente, nel "Movimento 5 stelle e 5000 insulti" di "Beppe il vaffa".
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martedì 28 aprile 2015

Rose rosse per te?

"Sulla nuova legge elettorale - è stato confermato dal Ministro Maria Elena Boschi - il Governo, ad evitare possibili brutte sorprese, porrà il voto di fiducia".
Il gruppo di "Sinistra Ecologia Libertà", per evidenziare la convinzione che si stia uccidendo la democrazia, ha gettato, all'annuncio, crisantemi verso i banchi del Governo. Sarà interessante vedere, quando domani si voterà la fiducia, se verso i banchi del Governo saranno gettate dal Pd - e quante - rose rosse per lui. Per Matteo.
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Allarme "Expo" per il Consolato Usa

"Le autorità locali - ha inviato un messaggio, ai cittadini del suo Paese, il consolato Usa - parlano di dimostrazioni pacifiche, in occasione dell' "Expo", ma noi ci aspettiamo scontri violenti e danni alle proprietà".
Che il console Usa sia più informato del nostro ineffabile Ministro dell'Interno, Angelino Alfano, secondo il quale, invece, sarebbe tutto sicuro e tutto sotto controllo?
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"Fuffa" o cecità?

"Siamo nelle vostre strade italiane - si legge in alcuni "on line" e in alcuni video jiadisti monitorati  dal gruppo di "intelligence" di Rita Katz - Stiamo localizzando gli obiettivi in attesa dell' "ora x". E per essere più convincenti, dietro alle minacce scritte a penna con diverse grafie, cartoline e immagini come il Colosseo e San Pietro a Roma, il Duomo e l' "Expo" a Milano, stazioni ferroviarie, localizzazioni di auto della polizia di Stato e della polizia locale".
Preoccupante. Ma non per i nostri servizi segreti secondo i quali si tratterebbe soltanto di una "fuffa mediatica" perché, invece, non ci sarebbe alcun elemento di allarme. Si spera sia così, certo, solo che i nostri servizi segreti sono gli stessi i quali non si sono accorti che gli Usa avrebbero bombardato la base di Al Qaeda dove era tenuto  prigioniero il nostro cooperante rapito Giovanni Lo Porto. Per la cui liberazione - sembra - stessero accordandosi.
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Nuovo incredibile rinvio indiano per i due marò

"Il "caso marò" - con una ennesima decisione della Corte suprema indiana - è stato di nuovo rinviato: questa volta, concluse le ferie estive di laggiù, dal primo luglio in poi".
Pretesto: necessario occuparsi, prima delle ferie estive, di tutti i casi che potrebbero comportare, eventualmente, la condanna alla pena di morte. A conferma, sì, che tale condanna non si ipotizzerebbe più - come invece continuerebbero a chiedere i servizi segreti indiani - ma che i giudici di Nuova Delhi, con il continuo procrastinare il processo ai due nostri marò, stanno facendo scontare loro una pena preventiva che ha ormai superato i tre  anni e, per di più, senza ancora uno straccio di imputazione. Non può che affiorare il dubbio, poi, che i giudici abbiano deciso di procrastinare l'esame del "caso" dopo il primo luglio in attesa che - come noto - dovrà tornare in India, dopo la sua convalescenza in Italia, anche Massimiliano Latorre. E il Governo italiano, sottobraccio alla Corte suprema dei diritti dell'uomo, come le stelle di Cronin, stanno a guardare.
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Quei "non mi ricordo" dell'ingegnere

"Ha memoria - ha chiesto all'ingegnere Carlo De Benedetti, durante il processo da lui intentato per diffamazione contro Marco Tronchetti Provera il quale aveva definito "discussi" alcuni bilanci della "Olivetti", un avvocato della difesa - ha memoria di una sentenza pronunciata ad Ivrea il 14 ottobre e passata in giudicato il 22 novembre 1999?" "No, non mi ricordo - ha risposto De Bedenetti - evidentemente era irrilevante perché è finita nel nulla". ""E no - gli ha replicato l'avvocato di Tronchetti Provera - è finita con la sua condanna a tre mesi di reclusione per falso in bilancio, poi convertiti in una pena pecuniaria di circa 50 milioni. Le imputazioni si riferivano proprio a tre bilanci "Olivetti": dal 1994 al 1996. Lei non ricorda di avere infatti risarcito l' "Olivetti" per questi fatti?" "Non ricordo nulla di tuto questo - la controreplica a chiudere di De Benedetti - neanche di avere risarcito l' "Olivetti"".
Un vero e proprio "black out", insomma, nella memoria dell'ingegnere. Possibile - per carità - ad una certa età. Anche se, in altre circostanze e in altre occasioni, lui, nonostante i suoi 80 anni, è sempre apparso molto lucido e puntuale fino al particolare. Oppure si è trattato di una rimozione per vivere, beatamente, senza brutti ricordi? O di una processuale strategia "paraventa"? Buon proseguimento, comunque, ingegner Carlo De Benedetti.
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La "bomba carta" di Torino non può attendere ancora

"Chi ha lanciato la "bomba carta" che ha ferito numerose persone - domenica scorsa - durante il "derby" tra Juventus e Torino?"
Non è dato ancora saperlo perché - nonostante telecamere, teleriprese e telefonini con le immagini - non si è ancora giunti ad una conclusione. Ma il fatto sconcertante è che, mentre la Polizia continua a sostenere che la "bomba carta" sia stata gettata dagli spazi juventini verso quelli torinisti, il pubblico ministero che sta indagando continua a sostenere, invece, che sia scoppiata negli spazi torinisti mentre si stava confezionando. Ma non è che gli agenti di Polizia fossero tutti del "Torino" e il pubblico ministero sia della "Juventus"? Al di là delle battute, comunque, c'è da augurarsi che la verità venga appurata al più presto, che i responsabili vengano tutti individuati e puniti come meritano, che i giudici sportivi possano adottare - almeno si spera - i provvedimenti necessariamente severi senza guardare in faccia a nessuno, che il vergognoso fenomeno dei "teppisti da stadio" venga finalmente preso in considerazione con serietà e con misure veramente concrete ed efficaci. Perché gli stadi di calcio - fino a prova contraria - sono stati realizzati per offrire un pacifico e sereno spettacolo, non, ogni domenica e un po' ovunque, per offrire il pretesto per serlvaggi scontri tribali.
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La coperta corta di Ignazio

"E' partito l'ordine - ha fatto sapere il Campidoglio - per garantire la sicurezza durante il Giubileo straordinario".
E, fatto sapere così, molto bene. Molto male, malissimo, invece, se si va a verificare quale sia stato questo ordine. E' stato infatti togliere, per portarle a San Pietro e dintorni, 48 pattuglie di vigili urbani ai vari Municipi. Sguarnendo ulteriormente, cioé, in modo particolare le periferie della città. Un'altra "marinata", dunque, del sindaco Ignazio. Il qualw, invece di acquistare una coperta nuova che continuasse a proteggere almeno minimamente l'intera Roma, ha avuto la bella pensata di utilizzare la vecchia coperta tirandola da una parte e lasciando scoperte le altre. Questione - potrebbe osservare qualcuno - di euro che non ci sono. Non ci sono? A parte che si sarebbero potuti e si potrebbero ancora trovare con una seria "spending review" e ponendo fine agli scandali di tante aziende concessionarie capitoline, ma Roma non ha recentemente avuto e non avrà più di uno spicciolo dal Governo? Andare in bicicletta, evidentemente, a certi sindaci farà pure bene ai muscoli dei polpacci, ma non sembra a certi lobi del cervello.
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lunedì 27 aprile 2015

Quel vergognoso annacquamento dell'omicidio stradale

"Nel testo del disegno di legge sul reato di omicidio stradale - presentato, dal relatore pd Giuseppe Luigi Cucca, in Commissione Giustizia al Senato - non più, neppure nei casi più gravi, il ritiro a vita della patente, ma soltanto la sospensione da cinque a dodici anni".
"Tra i nostri obiettivi del Patto di Governo con il Pd fino al 2018 - così aveva detto il 23 febbraio scorso, alla Direzione nazionale del suo partito, il "leader" dell'allora "Nuovo Centro Destra" e Ministro dell'Interno, Angelino Alfano - la proposta    di una legge per introdurre il reato di omicidio stradale. Perché la licenza di guida non si può trasformare in licenza di morte". Ma ora? Ora che il reato di omicidio stradale è stato abbondantemente e vergognosamente annacquato nel disegno di legge presentato in Commissione Giustizia al Senato? L'Angelino si opporrà con tutte le sue risibili forze a questo annacquamento? O - come sempre accaduto, ogni volta, in passato - si rimagerà il suo proclama e si accoderà al volere del padrone? Ma, comunque, che cinico sputo in faccia, se il disegno di legge dovesse alla fine passare così come è stato presentato, ai tremila morti e ai 250 mila feriti vittime, ogni anno, di assassinii stradali. E che bel regalo ai "pirati delle quattro ruote". Perfino a quelli alla guida sotto l'effetto dell'alcool e della droga. I quali, una volta scontato il tempo della sola sospensione della patente, potranno riprendere a guidare come se nulla fosse stato e potrebbe ancora essere.
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Nuovo scontro Oltretevere

"Papa Francesco - è giunta notizia da Oltretevere - si è fortemente irritato quando ha saputo che, per decisione del Pontificio consiglio della cultura, della Conferenza episcopale italiana e dell'Arcidiocesi di Milano, sono stati spesi tre milioni per il padiglione della Santa sede all' "Expo" di Milano".
Irritatio a giusta e santa ragione. Anche perché, per il padiglione della Santa sede all' "Expo" di Milano, è stato stanziato ed è stato speso più che per le ultime iniziative di solidarietà come i contributi per combattere l'ebola, per aiutare gli alluvionati di Genova, per sostenere i cristiani perseguitati in Irak. Un altro scontro non da poco, quindi, tra Papa Francesco e certi potentati ecclesiastici. Tra il Papa dei poveri e dei bisognosi e certa Chiesa tuttora ancorata ad un vuoto ricco apparire. Chissà come finirebbe, se anche Jeoge Mario Bergoglio potesse mettere il voto di fiducia, sul suo governo, così come Matteo Renzi.
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Silvio e San Pio

"Durante il suo prossimo "tour" elettorale in Puglia - ha fatto sapere il commissario "forzista" Luigi Vitali - Silvio Berlusconi andrà in visita privata alla tomba di San Pio a San Giovanni Rotondo".
Come dire: data la situazione attuale di "Forza Italia" specialmente in Puglia, San Pio pensaci tu.
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domenica 26 aprile 2015

I partigiani di Laura

"Settant'anni fa - così la Presidente della Camera, Laura Boldrini, nel commemorare il 25 aprile in quella Casa Cervi di Gattalico che è uno dei luoghi simbolo della Resistenza - c'erano i partigiani che combattevano per la libertà in Italia. Oggi capita che molti partigiani che combattono per la libertà nei loro Paesi, dove la libertà non c'è, siano costretti a scappare attraversando il Mediterraneo con ogni mezzo".
Qualcuno dovrebbe far sapere alla Presidente della Camera che  i partigiani italiani, 70 anni fa, per la libertà che non c'era, hanno combattuto sulle montagne e non sono affatto scappati per mare. Che quelli che scappano, invece di combattere, non possono qualificarsi partigiani. E che il troppo vino, per una questione genetica, alle donne fa subito girare la testa. E, ad alcune, fa dare i numeri.
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Tina partigiana gufa

"Dobbiamo fare in modo - ha detto tra gli applausi dei manifestanti, a Roma, la partigiana Tina Costa, 90 anni, staffetta all'età di 7 anni lungo la "linea gotica" - che certe vergognose riforme non passino perché la Costituzione è scritta con il sangue dei nostri combattenti".
Oddio - avrà pensato il "premier" Renzi - adesso gufi anche tra i partigiani?
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Dov'è o chi ha il corpo di Giovanni Lo Porto?

"Non so come sarà il corpo di Giovanni, se esiste ancora - ha espresso il suo dolore il fratello Giuseppe Lo Porto - ma qualsiasi cosa rimasta di lui, anche un occhio, noi ne chiediamo la restituzione".
Ma - ecco - dov'è, appunto, il corpo di Giovanni Lo Porto? Perché non se n'è mai parlato? Perché non è stato ancora detto nulla alla famiglia? C'è ancora, in qualche luogo, o non se ne sa più nulla? E, se c'è, chi lo detiene e con quale diritto? Barak Obama dovrebbe confessare anche questo e anche su questo porre fine alle tante reticenze. Il Governo italiano dovrebbe pretenderlo. Magari sottovovce. E chiedendo scusa, per carità, per il disturbo.
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Essere parlamentari

"Camera vuota quando dil Ministro degli Esteri ha riferito sulla tragica morte del cooperante rapito Giovanni Lo Porto? - ha dichiarato il capogruppo vicario del Pd, Ettore Rosato - Ma perché essere parlamentari non è solo stare in aula. E' molto di più. I parlamentari passano il venerdi nei loro territori a fare quello per cui sono stati eletti".
Essere parlamentari, è vero, non è solo stare in aula. Ma, ad ascoltare il Ministro degli Esteri sul gravissimo e inquietante "caso Lo Porto", in aula ci sarebbero dovuti stare tutti. I parlamentari pd come quelli degli altri partiti. Eccezionalmente, ma doverosamente. Saltando il venerdi, una volta tanto, per non andare nei loro territori a fare quello per cui sono stati eletti. Ma, poi, che cosa esattamente? Il capogruppo vicario del Pd, Ettore Rosato, avrebbe fatto meglio, nel suo territorio, a stare zitto.

sabato 25 aprile 2015

"Caso Lo Porto" 1

"Mentre il Ministro degli Esteri italiano, Paolo Gentiloni - venerdi alla Camera - ha dato per certo che il "premier" Renzi è stato informato dalla Casa Bianca, sulla morte del cooperante Giovanni Lo Porto sotto l'attacco dei droni Usa, nella tarda serata di mercoledi 22, il quotidiano "New York Times" continua a sostenere come il Presidente Obama avesse ricevuto la notizia certa prima della visita di Matteo Renzi. Non solo: lo stesso portavoce del Presidente Obama ha detto di non sapere se lui  ne avesse parlato con il "premier" italiano".
Inevitabilmente due, allora, le vergognose e inaccettabili possibilità: o il Presidente Obama si è comportato, con il nostro "premier", come il peggiore dei bari da "saloon" del vecchio Far West o Matteo Renzi si è comportato, con gli italiani, come la somma di centomila squallidi "pinocchi" travestiti da "premier".
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"Caso Lo Porto" 2

"Il modo con il quale gli americani hanno gestito questa vicenda - non si è però sottratto dal dire il "premier" Matteo Renzi - è stato corretto. Se poi c'è chi vuole fare polemica sugli orari..."
Corretto, alla luce di quanto sta documentando il "New York Times", un ciufolo. E, poi, Renzi "bluffa" quando vorrebbe sostenere che ci sia soltanto una polemica sugli orari. Altro che orari: la polemica è proprio sul modo scorretto con il quale gli americani hanno gestito tutta la "vicenda Lo Porto" Almeno per chi è obiettivo. E non suddito di Obama.
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"Caso Lo Porto" 3

"Il Federal bureau investigation" - sempre secondo le rivelazioni del quotidiano "New York Times" - ha avvisato la famiglia dell'altro rapito rimasto ucciso nell'incursione Usa sulla base di Al Qaeda, la famiglia Weinstein, già agli inizi del febbraio scorso".
Perché, allora, non ha avvisato anche la famiglia di Giovanni Lo Porto? O, magari, i nostri servizi segreti? Perché, della morte del nostro cooperante, si è saputo soltanto ora? E - bene non dimenticarlo - soltanto per una rivelazione della stampa americana? Per Matteo Renzi, però, tutto corretto.
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Il settembre di Enrico

"Enrico Letta - durante la sua recente ospitata a "Che tempo che fa" di Fabio Fazio  - aveva annunciato clamorosamente che si sarebbe dimesso da parlamentare il prossimo settembre".
Ma, se quella è l'intenzione - si era chiesto qualcuno - perché non subito e, invece, a settembre? "Dagospia", ieri, ha dato una sua spiegazione: perché, dimettendosi a settembre, Enrico Letta arriverebbe a due anni e mezzo di legislatura e, quindi, questo incrementerebbe quel vitalizio che, comunque, comincerebbe ad incassare fra dodici anni. Una spiegazione fondata sui fatti, però, o soltanto una pesante insinuazione? Enrico Letta, se c'è, batta un colpo. E faccia capire chi è.
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Una macchina per Bersani

"Bersani ha ragione di lamentarsi per non essere stato invitato alla "Festa nazionale dell'Unità" a Bologna. E' giusto che ci vada - ha fatto sapere Matteo Renzi - ma per non mandarlo a piedi, come lui sarebbe stato anche disposto a fare, lo andremo a prendere in macchina".
Andremo chi? Ma, poi, sul serio o una battuta al veleno? Bersani, per ora, non ha replicato. E, comunque, nessuna macchina è andato a prenderlo. Ammesso che ci sarebbe salito.
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Parcheggi leghisti

"E' invece salita sul marciapiede - in via Fontanella Borghese, a Roma - l'auto del Presidente della Regione Lombardia, Roberto Maroni".
Nesun vigile urbano, però, gli ha elevato contravvenzione perché, forse, ammirato dal fatto che l'autista del Presidente Maroni fosse riuscito a parcheggiare "alla grande" tra una fioriera antisosta e l'altra.
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venerdì 24 aprile 2015

Vergogna Usa, vergogna Italia

"Quando gli Usa hanno colpito la base di Al Qaeda tra Afghanistan e Pakistan - ha informato la Camera il Ministro degli Esteri, Paolo Gnetiloni - non sapevano che lì ci fosse anche il cooperante italiano rapito Giovanni Lo Porto. Colpa dei terroristi che lo tenevano lì, dunque, e non degli incursori Usa. E, se il fatto è stato reso noto soltanto ora, è perché si sono dovuti fare difficili accertanenti sui corpi. Onore al Presidente Obama, comunque, il quale ha avuto il coraggio e l'onestà di riconocere le responsabilità Usa e sue personali".
Gli Usa, dunque, non sapevano che nella base di Al Qaeda ci fosse anche il nostro cooperante rapito Giovanni Lo Porto? Complimenti ai sempre più sedicenti efficientissimi servizi segreti della Cia. Tutta colpa dei terroristi di Al Qaeda che lo avevano con sé? Complimenti agli innocenti droni Usa che continuano a colpire, oltre alle cellule terroriste, anche migliaia di civili. Il fatto è stato reso noto soltanto ora perché c'è voluto tempo per le perizie necroscopiche? Complimenti per avere nascosto che tutto è venuto alla luce solo per una indiscrezione della stampa americana. Onore al Presidente Obama? Complimenti per non averlo invece neppure sfiorato per la sua disonorevole reticenza mostrata, perfino, nel recente incontro con il nostro "premier" Renzi. Quella del Ministro Gentiloni alla Camera, insomma, una informativa del tutto disinformativa e inaccettabile. Che, se ha sudditamente cercato di ridare vita all'immagine degli Usa e del suo Presidente, ha invece ucciso Giovanni Lo Porto per la seconda volta. Da vergogna estrema. E, forse, è per questo che i Ministri, durante quella "informativa", erano quasi tutti assenti: per non mettere, su quella vergogna estrema, anche la loro faccia. Oppure perché - così come i 600 deputanti assenti su 630 - hanno ritenuto più urgente farsi i propri affari personali. E chissenefrega del cooperante Giovanni Lo Porto e al nuovo schiaffo all'Italia.
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Ma il "Copasir" non ci sta

"Le scuse non bastano - è invece intervenuto il Presidente del Copasir (il Comitato parlamentare per la sicureza della Repubblica), Giacomo Stucchi - gli Stati Uniti ci devono spiegare tutto quello che è successo".
Più che giusto. Ma non sarà che Giacomo Stucchi, per un intervento così, finirà per essere "dimesso"?
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Cimitero Mediterraneo

"Il Mediterraneo - ha detto il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella - non può diventare un grande cimitero, un posto di sepoltura per chi cerca una vita migliore e scampo dalle carestie".
Il Mediterraneo, con tutto il rispetto per il Presidente della Repubblica, non è che "può diventare" un grande cimitero: lo è diventato, purtroppo, già da tempo. Nella distrazione di molti e nell'indifferenza cinica dell'Unione europea. La quale, anche dopo la riunione straordinaria di ieri, ha sostanzialmente lasciato ancora il "problema immigrati" senza una soluzione seria e quasi tutto sulle spalle della sola Italia. Checché vada invece gloriandosi, come di un positivo risultato e di un suo personale successo, il "premier" Matteo Renzi. Con quella sua solita aria boriosa di "castiga-Europa".
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Felicità

"L'Italia - secondo il terzo "World happiness report", il rapporto dell'Onu sullo stato di felicità nei singoli Paesi - è scivolata, addirittura, al cinquantesimo posto".
Elementare, Watson.
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Il Papa è sereno

"Cellule terroriste - secondo alcuni indizi - starebbero preparando un attentato contro la Santa sede".
"Noi nel mirino? - si è meravigliata, chissà perché, la Santa sede - Ma il Papa è sereno". Il Papa è sereno, meno male, ma l'augurio è che non gli abbia consigliato di esserlo Matteo Renzi.
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"Numero uno" che va, "numero uno" che viene

"Silvio - non si è più tenuto Denis Verdini nel loro ultimo incontro - hai capito o no che ormai sei irrilevante? Non puoi vivere con la nostalgia di essere il "numero uno". Ora il "numero uno" è Renzi e tu puoi essere, al massimo, il "numero due"".
Silvio, però, sembra non averlo capito. E così, per evidente lesa maestà, Denis Verdini è come se avesse detto addio a "Forza Italia". Dalla quale però - secondo buone fonti - starebbe muovendosi per andsarsene, sbattendo la porta, e rifugiarsi anche lui, con i "suoi", nel sempre più folto "Gruppo misto". In attesa - sempre secondo buone fonti - di accomodarsi nel futuro e futuribile renziano "Partito della nazione". Dopo la rottura con Raffaele Fitto, dunque, ora quella con Denis Vrerdini. Ma Silvio va avanti con le sue idee e i suoi programmi. E sembra così preso da questi da non porsi neppure il dubbio se ci sarà qualche altro significativo abbandono. Ma, tanto, peggio per chi se ne va e se ne dovesse andare. Perché lui è convinto di essere sempre il "numero uno". E, se ora è un attimo ai box per qualche aggiustamento, tutti vedranno come presto si rimetterà a correre e a salire sul gradino più alto del podio.
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Ingrato Pierluigi

"Dopo trent'anni che vado alla "Festa nazionale dell Unità" - si è rammaricato il Pierluigi Bersani che non è stato quest'anno invitato - ci sarei andato anche a piedi".
Ma ingrato Pierluigi. Non lo hanno invitato perché, evidentemente, gli vogliono troppo bene: andando a piedi fino a Bologna, infatti, si sarebbe stancato troppo e si sarebbe potuto sentire male all'inaugurazione.
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giovedì 23 aprile 2015

Il cooperante Lo Porto ucciso dagli Usa

"Il "premier" Renzi - secondo l' "Huffington post" - ha saputo soltanto ieri che il cooperante Giovanni Lo Porto, rapito in Pakistan due anni fa, è stato ucciso non dai suoi rapitori, ma in un "raid" Usa, a gennaaio, condotto contro una base di Al Qaeda".
Il Presidente Usa Barak Obama, che lo sapeva, non lo ha però riferito, al nostro "premier", quando pochi giorni fa si sono incontrati ufficialmente. Forse perché ha ritenuto il gravissimo fatto un fattarello da niente. O il nostro un "premier" da niente. Nuova triste testimonianza di certo cinismo " a stelle e strisce" e di quanto l'Italia conti, nel contesto e nella considerazione internazionale, come il due a briscola.
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Aveva detto Renzi

"Per la copertura di quel torrente Bisagno che tanti danni ha provocato a Genova - aveva detto, durante un sopralluogo di dieci giorni fa, il "premier" Matteo Renzi - i lavori inizieranno immediatamente e potranno proseguire, per terminarli in 24-28 mesi, anche 24 ore su 24".
I lavori immediatamente iniziati, però, sono già fermi. Chi passasse lungo i cantieri non vedrebbe né alcun operaio all'opera né alcun mezzo meccanico in movimento. Complimenti.
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Aveva detto Marino

"Per i gravisimi episodi verificatisi nella rete metropolitana romana - in coincidenza con lo sciopero indetto da alcuni sindacati venerdi scorso - il sindaco Ignazio Marino aveva detto che si sarebbe certamente arrivati a severi provvedimenti e ad almeno tre licenziamenti entro martedi scorso".
I licenziamenti - nè almeno tre, due, uno - non sono invece arrivati. E non è arrivato, neppure, alcun severo provvedimento. Non solo: se ne riparlerà, con comodo, fra quindici giorni. Forse. Complimenti anche a Ignazio Marino.
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Bello e possibile

"La cantante Gianna Nannini - imputata per avere evaso tre milioni e 750 mila euro - è comparsa davanti al giudice per l'udienza preliminare e ha garantito che ha già avviato trattative, con L'Agenzia delle entrate, per cercare di trovare un accordo e saldare il suo debito. Il giudice per l'udienza preliminare, di fronte a tale garanzia, ha aggiornato allora il tutto al 30 giugno. Quando, cioé, la cantante Gianna Nannini dovrebbe avere risolto il contenzioso con il Fisco. E, allora, si potrebbe riprendere l' iter giudiziario ed esaminare la possibilità del patteggiamento già richiesto".
Tutto questo, per un qualsiasi Mario Rossi, sarebbe stato "bello e impossibile". Per Gianna Nannini, invece, è stato davvero bello e anche possibile. Forse sarebbe il caso di aggiornare la sua celebre canzone.
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"Dottor metadone" e "dottor curaro"

"Matteo Renzi - quanto espresso in sintesi, su "Radio 24", dall'ex "premier" Enrico Letta - racconta un Paese che non c'è. Anziché stare alla realtà, insomma, gioca sulla percezione delle cose. Ma la percezione delle cose non aiuta a stare meglio: è metadone, il classico analgesico per le cure palliative".
Matteo Renzi, dunque, "dottor metadone". Ma lui, Enrico Letta, "dottor curaro", il clasico veleno per le frecce da scagliare.
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Berlusconi 1

"Tornerò in campo - ha confermato, al "suo" Renato Brunetta, Silvio Berlusconi - solo quando mi sarà stata restituita la piena dignità e avrò avuto, dalla Corte europea per i diritti dell'uomo, l'attestato definitivo della mia innocenza".
Oppure - ha malignato qualcuno - solo quando gli sarà stata eventualmente restituita la piena dignità elettorale e avrà avuto, dalle urne, l'attestato eventualmente definitivo per poterci rimettere di nuovo la faccia?
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Berlusconi 2

"Parlerò, in occasione delle regionali, solo in tv e in luoghi chiusi - se n'è poi uscito Silvio Berlusconi - perché sono in cima alla lista dell'Isis".
Boom!
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mercoledì 22 aprile 2015

Forza caos

"Sulla nuova legge elettorale - si è detta sicura l'europarlamentare "forzista" Lara Comi - arriveranno anche i voti del mio partito e non intendo soltanto quelli dei "verdiniani"".
Incontrando a Roma i parlamentari di "Forza Italia", però, Silvio Berlusconi ha invece confermato che il partito voterà contro senza appello. Allora che cosa? Berlusconi è stato spodestato, da Lara Comi, senza che se ne accorgesse?  E, stranamente, senza che se ne accorgessero neppure quella Maria Rosaria che gli fa da ombra anche di notte e perfino Dudù che non le ha abbaiato contro? Oppure Lara Comi ha dato i numeri dei voti di "Forza Italia" sulla legge elettorale scambiandoli con i numeri che avrebbe voluto giocare al lotto? "Forza Italia", forza caos.
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I milioni tra Veronica e Silvio

"I giudici chiamati a "regolare i conti economici" fra Veronica Lario e Silvio Berlusconi - dopo la loro separazione - nel 2012 decisero che alla signora spettasse un assegno di tre milioni al mese (100 mila euro al giorno), ma l'allora cavaliere, alla fine, ottenne che sarebbe stato sufficiente ed equo un assegno di un milione e 400 mila euro (quasi 47 mila euro al giorno). Ora, però, la signora Veronica Lario vorrebbe chiudere, con Silvio, anche ogni rapporto economico e, così, ha chiesto, quale buonuscita finale "una tantum", una cifra forfettaria di quasi mezzo miliardo. Mezzo miliardo pronta cassa, insomma, e non se ne parli più". 
Anche questa volta, però, a Silvio è sembrato eccessivo. E, dunque, di nuovo davanti ai giudici. I quali, visto che i due non riuscivano a trovare un accordo per qualche decina di milioni, decideranno ora loro entro un minimo di due mesi. Quando, presumibilmente, Silvio  starà facendo i conti di quanti gli saranno rimasti fedeli in "Forza Italia" e Veronica avrà finito di fare quelli per capire come riuscire ad utilizzare, qualunque dovesse essere, la sua "buonuscita finale".
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Mario l'uno e trino

"Mario Mauro - attuale presidente dei "Popolari per l'Italia" - ha deciso di appoggiare il "forzista" Caldoro in Campania perché "il patto potrebbe andare anche oltre le regionali", il fuoriuscito "leghista" Tosi in Veneto perché "è un uomo che mantiene gli impegni" e il pd Emiliano in Puglia perché "il centrodestra è nel caos".
Mario Mauro, l'uno e trino della piccola e risibile politica italiana.
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Com'è strano Veltroni a Milano

"Duecento alunni di cinque scuole - a Milano - sono stati condotti a vedere il film di Valter Veltroni "I bambini sanno". E, nei prossimi giorni, l'iniziativa toccherà anche ad altri".
Sembra qualcosa di simile quando, prima della seconda guerra mondiale, alunni  studenti venivano condotti a vedere i documentari "Il regime sa". Ben altro film, ben altra trama e ben altro spessore, certo, quelli della pellicola di Valter Veltroni. Ma è il metodo che sta lasciando perplessi molti genitori a Milano.
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martedì 21 aprile 2015

I valori dell'Europa

"Consapevole dei propri valori - ha solennemente dichiarato il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, riferenedosi al dramma senza fine dei migranti nelle acque del Mediterraneo - l'Europa non può volgere altrove lo sguardo".
Ma il fatto è che l'Europa è sì consapevole dei propri valori, ma solo quelli fondati sull'onnipotenza della finanza. E, quindi, le sarà difficilmente possibile volgere altrove lo sguardo. Volgerlo, perfino, verso la "bara Mediterraneo".
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Quegli eroi polacchi dimenticati

"Per il 70° anniversario della liberazione di Bologna da parte del Secondo corpo d'armata polacco - ha segnalato un lettore di Modena - sono intervenute le massime autorità governative polacche, ma non si è visto nessuno del Governo italiano. Nemmeno il più "scrauso" dei sottosegretari. E' invece intervenuto bontà sua, anche se con deprecabile ritardo sull'inizio della cerimonia, il sindaco della città".
Ai valorosi militari polacchi morti per liberare dai nazifascisti una delle nostre maggiori città, comunque, sempre e ugualmente il ringraziamento e il commosso ricordo di quanti conservano, ancora, i valori che contano. Nel Governo italiano, in questi giorni, sono impegnati a cointare chi voterà a favore e chi contro la nuova legge elettorale. "Mors tua, vita mea".

Povera Roma

"Nella graduatoria dei sindaci più apprezzati d'Italia - secondo "Governance poll", il sondaggio "Ipr Marketing-Il Sole 24 ore" - il primo cittadino di Roma, Ignazio Marino, è oggi all'82° posto".
Beh - potrebbe osservare qualcuno - avrà dovuto recuperare tutte le posizioni perse dal suo predecessore. Non è così. Perché - sempre secondo il sondaggio "Governance poll"  - il suo predecessore Gianni Alemanno si era classificato, nel 2013, al già non certo nobile 70°  posto. Invece di recuperare, quindi, Ignazio Marino è precipitato giù di altri dodici posti. Gianni Alemanno, Ignazio Marino: povera Roma.
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Mezza festa

"Alla "Festa nazionale dell' "Unità" - dal 21 aprile al 3 maggio   a Bologna - non saranno presenti, tra gli altri, Pierluigi Bersani, Gianni Cuperlo, Pippo Civati, Roberto Speranza e Rosy Bindi. Alcuni perché non invitati, altri per scelta personale".
Coerente, comunque, considerata la spaccatura sempre più profonda che sta avvenendo all'interno del Pd. Presenti anche i dissidenti, infatti, quale unità? La "Festa nazionale" del rinato quotidiano avrebbe assunto i contorni dell'ipocrisia. Se non del ridicolo.
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Vincenzo e la pizza

"Nessun imbarazzo - ha insistito il presidente del Pd, Matteo Orfini - Vincenzo De Luca è candidabile e candidato".
Il che è vero. Ma perché non dire  - e non tenere conto - che, ove vincesse le regionali in Campania, non sarebbe però eleggibile per la "Legge Severino"? Nemmeno Vincenzo De Luca, comunque, prova imbarazzi di sorta. Due giorni da, ad esempio, si è fatto fotografare con una pizza napoletana in mano dove i pomodorini e il basilico erano normali, ma la mozzarella era stata tagliata in modo da formare il suo cognome. Intanto, dunque, Vicenzo De Luca a governare una pizza napoletana, poi si vedrà.
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Auguri, nonno Carlo

Carlo M., 97 anni - vistasi respinta in primo grado la richiesta all'Inps per una pensione di invalidità - aveva presentato ricorso in Appello. E i giudici d'Appello, dopo una prima udienza, lo hanno rinviato, per la seconda, al 2018".
Auguri, nonno Carlo. Per i cento anni e per la seconda udienza in Appello nel 2018.
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lunedì 20 aprile 2015

Il "dramma Mediterraneo" e i tempi tecnici

"Ho convocato per giovedi - ha confenmato il Presidente del Consiglio dell'Unione europea, Donald Tusk - una riunione straordinaria per affrontare il dramma che si sta consumando nel Mediterraneo".
Ancora quattro giorni, dunque, prima che l'Unione europea si riuscinisca e - si spera - non per il solito giochetto dei veti e dei controveti, ma, finalmente, per decisioni serie ed urgenti. Quattro giorni, certo, i tempi tecnici. Ma, se quei tempi tecnici fossero scattati quattro anni fa, quando il dramma ha cominciato a mostrare la sua portata e la sua gravità, tante migliaia di morti sarebbero state evitate. Ed ora non si starebbe a contare perfino i minuti. Con tutti i barconi, comunque, che continueranno a partire, tranquillamente, perché non saranno certo le decisioni serie ed urgenti  - ammesso che verranno prese davvero - a fermarli prima che queste possano concretizzarsi. Intanto, in attesa dei tempi tecnici e delle decisioni serie ed urgenti dell'Unione europea, che Iddio ed Allah evitino il rovesciamento di altri barconi e l'assassinio di altri poveri esseri umani.
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Lo sciopero che Matteo non capisce

"Andremo ad assumere 100 mila insegnanti - si è detto sorpreso il "premier" Renzi - e trovo incomprensibile lo sciopero, sulla riforma della scuola, indetto dai sindacati per il 5 maggio".
Benissimo, non c'è dubbio, le 100 mila assunzioni. Ma il "premier" Renzi dovrebbe considerare, per trovare comprensibile lo sciopero, due cose. La prima è che, nei suoi ripetuti annunci, di assunzioni ne aveva indicate molte di più. La seconda è che riformare la scuola, comunque, non significa soltanto aumentare il numero degli insegnanti, ma anche porre mano a più moderni programmi didattici. E - non ultimo - fare in modo che i soffitti delle aule non crollino in testa agli studenti.
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Fratelli coltelli

"Le posizioni che vengono sostenute sulla legge elettorale dalle minoranze pd - l'ha buttata là il "premier" Renzi - mi ricordano la canzone sconcia "Cara ti amo" di "Elio e le storie tese"".
Un pd della minoranza ha voluto però rispondergli per le rime: "La posizione di Renzi che vuole sostituire d'autorità tutti i membri pd che, nella commissione, non sono d'accordo con la sua legge elettorale mi ricorda la canzone dei legionari del 1943: "Roma rivendica l' impero/l'ora dell'aquile sonò". Con Renzi, evidentemente, al posto di Roma. Senza esclusione di colpi, insomma. In attesa dell'inevitabile botto finale. O di qua o di là.
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Quale "Forza Italia"?

"Secondo lei - è la prima domanda posta, in un sondaggio Ipsos pubblicato dal "Corriere della sera", a cittadini di ogni tendenza politica - oggi "Forza Italia" ha un progetto politico chiaro in grado di soddisfare le aspettative del suo elettorato?" Risposta no dal  70%. "A suo parere - la seconda domanda - "Forza Italia" è tuttora il partito di riferimento per il centrodestra italiano?" Risposta no dal 45%. "Secondo lei - la terza domanda - "Forza Italia" troverà un nuovo "leader" capace di guidare il partito come ha fatto Silvio Berlusconi?" Risposta no dal 58%".
Silvio Berlusconi, proprio in questi giorni, continua a dirsi invece convinto che la sua nuova discesa in campo condurrà sicuramernte "Forza Italia" verso un grande progetto politico e a confermarsi  come riferimento per tutto il centrodestra italiano. Proprio tutto il contrario, insomma, di quanto - secondo il sondaggio Ipsos - sarebbero convinti gli italiani. Ma lui, Silvio Berlisconi, non sembra esserne turbato. Oggi - cerca di convincere, magari, Dudù - si potrebbe pensare anche questo, ma domani... Chiuso nelle segrete stanze delle sue ville e dei suoi palazzi, forse, si sta applicando e sta studiando pe poter tornare, miracolosamente, l' "unto del Signore". E smentire, clamorosamente, tutti i miscredenti.
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domenica 19 aprile 2015

Assassini

"Almeno altri 700 morti, tutti insieme, su uno dei tanti barconi ormai "di linea" sulla rotta Libia-Italia - è la notizia sconvolgente - ed ecco, subito, i soliti sgomenti, le solite indignazioni, le solite esecrazioni. Ipocrisia pura. Cinismo bieco mascherato da falsa pietà. Anche se, questa volta, parrebbe che si stia prendendo coscienza, finalmente, che non si può continuare così. Con queste "mattanze" nel Mediterraneo".
Se così fosse, era tempo. Ma c'era proprio bisogno di aspettare che ne morissero ieri 700 e a migliaia nei giorni, nelle settimane, nei mesi, negli anni precedenti? Un pensiero soltanto affiora alla mente: signori dell'Onu, signori dell'Unione europea, signori di tutti gli Stati che egoisticamente hanno sempre girato la testa dall'altra parte, signori del Governo italiano, dovreste sentirvi tutti degli assassini.
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Quelle caserme e quei conventi vuoti

"Quando Papa Francesco e il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, si sono incontrati - ieri in Vaticano - si sono trovati d'accordo sullo scontato dovere di affrontare il dramma dei profughi, si saranno trovati d'accordo, anche, sull'urgenza sempre più drammatica di dove nel frattempo ospitarli?"
Senbrerebbe, stando alle cronache, che non ne abbiano proprio parlato. Avrebbero fatto bene, invece, a parlarne. Per dare, dall'alto dei loro sogli, indicazioni che avrebbero dovuto essere prese in considerazione per una prima risoluzione del problema. Il Papa con l'indicare la disponibilità dei tanti conventi ormai deserti. Il Presidente della Repubblica con l'indicare la disponibilità delle tante caserme ormai dismesse. Invece niente. Con i Comuni ormai al limite delle accoglienze e gli immigrati che continuano ad arrivare a migliaia. Certi sogli, allora, sono evidentemente così in alto che da lassù non si vede quanto accade in basso. Oppure si vede, ma si preferisce continuare a snocciolare preghiere e suppliche. Laiche e confessionali.
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"Buona scuola" o "buono sciopero"?

"Il 5 maggio prossimo - hanno confermato tutti i sindacati - sciopero contro i provvedimenti annunciati, dal Governo, per una "buona scuola".
"Buona scuola" del Governo, allora, o "buono sciopero" dei sindacati? Tutto da capire. Con l'augurio  che qualcuno, prima o poi, capire lo faccia.
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"Remigio, qui Denis"

""Allora Remigio? Che cosa pensi di fare?" - è il virgolettato del "Corriere della sera" pubblicato oggi - "No, io rimango dove sono". "Ma sei alla terza legislatura, Remigio. Sei sicuro che ti convenga rimanere dentro "Forza Italia"?" "Sì, da qui non mi muovo"".
Il Remigio contattato al telefono è il senatore Remigio Ceroni entrato in Parlamento nel 2006 e attualmente coordinatore di "Forza Italia" nelle Marche. A contattarlo, invece, un Denis Verdini il quale sta sempre più operando per lasciare Berlusconi e portarsi dietro più "forzisti" possibile. Cercando di convincerli a seguirlo e a non opporsi a Matteo Renzi in modo che il Governo non cada e si possa rimanere sugli scranni parlamentari fino alla naturale scadenza del 2018. Perché, se il Governo dovesse cadere invece ora e si andasse subito a nuove elezioni, "Forza Italia" li rottamerebbe sicuramente. Ora Remigio ha detto no, non vengo. Ma quanti - dei numerosi altri contattati da Denis Verdini - avrebbero invece detto sì, eccoci, andiamocene? Andarsene, poi, dove? Chissà. Coloro i quali sanno leggere il futuro, comunque, sono sicuri che tutto sarà chiaro dopo le regionali del 31 maggio. A giugno, insomma. Quando il caldo comincerà a crescere notevolmente. E, in "Forza Italia", potrebbe diventare addirittura torrido.
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I cani di Silvio

"Il settimanale "Gente" - nel suo ultimo numero - ha pubblicato le foto di Harley, il terzo cane ora ospite di casa Berlusconi".
Nel ringraziare il settimanale "Gente" per avere annunciato questa importante notizia agli italiani, comunque, c'è da porsi una domanda: Berlusconi - dopo Dudù, Dudina e Harley - proseguirà ancora? Potrebbe darsi. Forse, visto che Raffaele Fitto e ora anche Denis Verdini sembrano voler lasciare "Forza Italia" con tutti i loro "fedeli", per poter dimostrare, eventualmente, di non essere rimasto solo senza neppure un cane.
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sabato 18 aprile 2015

La scampagnata Matteo-Barak

"Il Governo di Matteo  - si è detto convinto, durante il vertice bilaterale Usa-Italia, il Presidente Obama - è sulla strada giusta e lui può fare molto per il suo Paese e per l'Europa". "Quello degli Stati Uniti - si è detto convinto, a sua volta, il "premier" Renzi - è il modello socio-economico al quale ispirarsi".
Grandi complimenti diplomatici, grandi sorrisi, grandi pacche sulle spalle, ma, in compenso, nessuna pur piccola decisione concreta sui pur numerosi e importanti problemi di politica estera all'ordine del giorno. Con i due, al termine della tradizionale conferenza-stampa, felicemente avviati alla cena che sarebbe stata allietata dai vini pregiati portati in dono da Matteo a Barak. Una specie di scampagnata, insomma, quasi ad esorcizzare quanto di serio e di preoccupante i due si sarebbero trovati di fronte il giorno dopo. Matteo in Italia, Barak negli Stati Uniti. Smaltita la sbornia dei vuoti "bla bla" e dei "rossi" delle colline toscane.
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I partiti verso lo "zero zero carbonella"

"Gli italiani - secondo un sondaggio di "Eurometra s.r.l" rilevato il 15 aprile scorso - conserverebbero ancora la loro fiducia nelle solite tre istituzioni: carabinieri e polizia (il 73%), Presidente della Repubblica (il 65%), Chiesa cattolica (il 60%). E la Magistratura? Scivolata al 39%, poco oltre l'Unione europea al 36%. Disastro totale, invece, per la politica: fiducia al 29% per il "premier" e addirittura al 19% per il Parlamento".
Ulteriore testimonianza, dunque, che Matteo Renzi farebbe meglio a prendere in considerazione quanto di lui pensano gli italiani che quotidianamente lo "vivono" e non quanto un Presidente dell'altro mondo che lo loda diplomaticamente un giorno e ci va a cena una sera. Quanto poi ai partiti, considerato tutto quello che continuano ad essere capaci di fare dentro e fuori il Parlamento, dovrebbero accendere un cero di ringraziamento, se sono ancora al 19% della fiducia e non sono ancora arrivati allo "zero zero carbonella".
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Laura e Giancarlo sposi

"Due giorni fa - come si ricorderà - il nuovo atroce fatto: un gruppo di integralisti islamici in navigazione verso l'Italia, scoperto che nel barcone dei trafficanti vi erano anche dei cristiani, ne hanno gettati in mare più di dieci in pasto ai pescicani e gli altri sono riusciti a salvarsi formando una catena umana. Allo sbarco a Palermo, poi, la denuncia dei superstiti alla polizia e l'arresto dei responsabili".
Ma - come si ricorderà anche - la Presidente della Camera, Laura Boldrini, aveva avuto il coraggio di sostenere, contro la testimonianza dei migranti del barcone, essersi trattato non di un grave episodio religioso, ma di un semplice episodio di delinquenza comune. Ebbene, in queste ultime ore, ha avuto il coraggio di sminuire l'atroce fatto nientemeno che un monsignore, Giancarlo Perego, il quale ha esortato a non enfatizzare l'aspetto religioso. Laura e Giancarlo sposi, dunque, e chissenefrega se con testimoni cristiani, ma, nelle loro chiese estremiste, con parenti ed amici, evidentemente, del cattivo Islam. Delle "uscite" della Presidente Boldrini, comunque, non c'è ormai più da meravigliarsi, ma monsignor Giancarlo Perego? Anche lui vuole sostenere la tesi boldriniana secondo la quale si sia trattato di un semplice episodio di delinquenza comune in quanto non si può credere che, a bordo di quel barcone, islamici e cristiani abbiano avuto il tempo e la volontà di fare una discussione teologica? Beh, il fatto che islamici e cristiani, a bordo di quel barcone, non abbiano avuto il tempo e la volontà può essere verosimile. Ma non può certo bastare a dimostrare che non si sia trattato di un eccidio per motivi religiosi. Da quando in qua, infatti, i cattivi islamici sono disposti a discussioni teologiche? Loro, ai cristiani, tagliano le teste, ci giocano anche a palla e, se sono in mare, li buttano in pasto agli squali. Che il suo Dio illumini e perdoni monsignor Giancarlo Perego.
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Saviano versus Renzi

"La difesa, da parte del  Governo, dell' ex capo della Polizia ed attuale vertice di Finmeccanica, Gianni De Gennaro - ha picchiato forte, nella sua rubrica settimanale su "L'Espresso", il giornalista e scrittore Roberto Saviano - è incomprensibile e vergognosa".
Matteo Renzi, il quale aveva testualmente espresso piena fiducia in De Gennaro, subito dopo la sentenza della Corte europea sui fatti del 2001 a Genova, si starà chiedendo: Roberto Saviano un altro gufo, magari della specie dei "bubo bubo calvi, un nuovo sciacallo o un primo pescecane?
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La "buona scuola" di Enrico Letta

"Sto per realizzare - ha messo nero su bianco, nel suo ultimo libro che sarà in vetrina martedi 21, l'ex "premier" Enrico Letta - una "Scuola di politica" aperta ai ragazzi fra i 19 e i 25 anni".
Il progetto è giusto perché la politica e i politici italiani hanno raggiunto livelli così scandalosamente bassi proprio per l'essere venute meno le tradizionali, mitiche "scuole di partito". Resta tuttavia la curiosità su che cosa Entico Letta insegnerà ai ragazzi. Si spera, comunque, che non insegni soltanto loro, quando se lo sentissero dire da qualcuno, che non è proprio il caso di "stare sereni".
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L'abbraccio con la mano in tasca

"Il "premier" Renzi - in visita a Pompei - ha abbracciato a lungo quel  Vincenzo De Luca candidato pd a Governatore della Campania, benché condannato in primo grado per peculato, e Vincenzo De Luca ha poi commentato: "E' stato un incontro cordialissimo"".
Magari vero. Un particolare, però, lascia in ogni caso perplessi. Mentre stava abbracciando Vincenzo De Luca - come immortalato dalle foto - il "premier" Renzi stava tenendo la mano destra nella tasca dei pantaloni. A fare le corna? O a fare che cosa?
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Clarisse così

"Il sindaco Luigi De Magistris - a Napoli - è andato a visitare il convento di clausura delle clarisse, le stesse monache che avevano affettuosamente circondato, a Roma, Papa Francesco".
"Non ho lo stesso "appeal" di Papa Francesco", ha giustamente voluto precisare Gigino 'o sindaco. Fa niente però: le monache clarisse gli hanno aperto ugualmente il portone del loro convento di clausura.
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venerdì 17 aprile 2015

La beffa oltre l'orrore

"Gli scafisti trafficanti di esseri umani - secondo un'intervista rilasciata, dall'ex funzionario di "Frontex" Graham Leese, al britannico "The Daily Telegraph" - adesso non arrivano più all'improvviso in prossimità delle coste italiane, ma telefonano alle nostre autorità quando partiranno e quale rotta seguiranno, poi si fermano ad un certo punto, attendono l'arrivo della Guardia costiera e, mentre la Guardia costiera è occupata a soccorrere le persone che loro hanno appena gettato in mare, se ne rivanno con il barcone vuoto. Da riempire di nuovo, due o tre giorni dopo, con un nuovo carico di disperati".
E, due o tre giorni dopo, sempre previa telefonata alle nostre autorità. Con un ulteriore guadagno, inoltre, perché - ancora secondo l'ex funzionario di "Frontex" Graham Leese - nemmeno avrebbero più bisogno di "fare il pieno" di carburante in quanto non più costrette a raggiungere le più lontane coste italiane. Oltre all'orrore, dunque, la beffa. Ma tanto non sembra interessare alcuno. Nè in Italia, né in Europa né altrove. Gli scafisti maledetti l'hanno capito bene, ridono, intascano milioni e continuano indisturbati il loro sporco orribile lavoro.
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L'Angelo di Raffaella

"Provo dolore - si è cristianamente angosciato il presidente della Conferenza episcopale italiana, cardinale Angelo Bagnasco - nel constatare che chissà perché certe indagini esplodano sempre in certe ore e in certi momenti della storia delle città e della Nazione. E' importante che ci siano accertamenti rapidi per arrivare alla verità delle cose e non soltanto ai sospetti".
Più che giusta e santa angoscia. Resta però la curiosità di conoscere perché il cardinale Angelo Bagnasco abbia ritenuto confessarla "urbi et orbi" soltanto in occasione delle recente iscrizione nel registro degli indagati, per i reati di omicidio e di disastro colposi, della candidata pd alle regionali della Liguria, Raffaella Paita. E non anche, insomma, quando interventi della Magistratura - non pochi e nemmeno per ipotesi di reato così pesanti - si sono abbattuti, in passato, su altri personaggi politici, ma anche non politici. Forse, chissà, il cardinale Angelo Bagnasco, tutte quelle altre volte, era caduto in una crisi mistica e non se n'era accorto.
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Figurine e figuracce ad Agrigento

""Forza Italia" - ad Agrigento - porterà, come candidato sindaco, quel Silvio Alessi che aveva vinto le "primarie" del Pd e il Pd quel Calogero Filetto che era stato inizialmente designato da "Forza Italia"".
Come nei giochi, insomma, dei bambini: "Io di to una mia figurina di Andrea Pirlo e tu me ne dai una del tuo Gigi Buffon". Incredibile, Desolante. E poi dice che i cittadini continuano ad avere sempre più schifo della politica e a disertare le urne. Lasciando così spazio, purtroppo, ai movimenti qualunquisti e ai sempre più potenti "poteri anti-Stato".
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Quel "principe azzurro" di nome Matteo

"Per troppo tempo l'Italia è stata come la bella addormentata nel bosco - ha voluto raccontare tra l'altro, nel suo intervento alla "Georgetown University" di Washington, il "premier" Renzi - ma noi siamo qui, ora, per svegliarla".
Alla "Georgetown University" di Washington lo hanno ascoltato con corretta attenzione. Qualcuno si è però meravigliato che Renzi si sia presentato a parlare in giacca e cravatta da "premier" e non avvolto da un fiabesco mantello da "principe azzurro".
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giovedì 16 aprile 2015

Tito l'ingenuo

"Il Ministro del Lavoro, Giuliano Poletti - smentendo il nuovo presidente dell'Inps, Tito Boeri - ha voluto ricordare che il Governo ha già espresso chiaramente di non voler procedere, né all'interno della "spending review" né con qualche eventuale intervento "ad hoc", alla riduzione delle pensioni superiori ai duemila euro".
"E adesso - si è chiesto il solito birichino "forzista" Renato Brunetta - che farà, adesso, Boeri?". Una cosa, forse, dovrebbe farla con urgenza. Dopo essersi brillantemente specializzato in materie economiche, dovrebbe cominciare gli studi in materie politiche. E imparare subito a memoria un principio fondamentale: certi provvedimenti, anche se si volessero prendere davvero, non andrebbero mai annunciati alla vigilia di una consultazione elettorale. Specialmente se, come quella parziale regionale del 31 maggio, di grande rilevanza e di possibili ripercussioni anche a livello nazionale.
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Parità di genere

"Ma, ora che la candidata pd ligure alle regionali, Raffaella Paita, è stata iscritta nel registro degli indagati per i reati di omicidio e di disastro colposi in riferimento all'alluvione tra l'8 e il 9 ottobre scorso a Genova - si stanno chiedendo gli elettori - come si comporterà il partito?"
In ossequio alla parità di genere, magari, la manterrà al suo posto. Vincenzo De Luca, condannato in primo grado per peculato, candidato in Campania, è stato lasciato al suo posto. Come non lasciare al suo posto, allora, la candidata ligure Raffaella Paita appena appena indagata, e non condannata, ancorché per omicidio e disastro colposi? Il "premier" Renzi, martedi scorso a Genova, aveva promesso che si sarebbe "sdraiato" a sostegno della sua Raffaella. Peccato che ora, su di lui e sulla sua Raffaella, si siano sdraiati, pesantemente, i due pubblici ministeri Gabriella Dotto e Patrizia Ciccarese.
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Dopo i gufi gli sciacalli

"Per chi ama il "Libro della giungla" di Kipling - ha infiocchettato il suo intervento, durante la Direzione del Pd, Matteo Renzi - dico che fuori di qui ci sono tanti Tabaqui".
Tabaqui? Sì, proprio tanti sciacalli i quali - così come descrive Kipling nel "Libro della giungla", appunto, lo sciacallo Tabaqui - "vanno in giro a far malanni e a raccontare frottole... che vanno soggetti alla rabbia... e dimenticano  che hanno sempre avuto paura di tutti e si danno a correre per la foresta e mordono tutto ciò che trovano sulla strada perché la rabbia è il peggior nemico che possa capitare a un animale selvatico". Solo che, ecco, con chi ce l'avrà avuta, precisamente, Matteo Renzi?
Fuori di lì, dalla Direzione del Pd, con i suoi contestatori interni o con tutti i contestatori  esterni del suo Governo? Un fatto preoccupante, comunque, per lui. Perché gli sta crescendo intorno, allora, una fauna sempre meno invidiabile: dopo i gufi gli sciacalli. Con la segreta speranza che non gli arrivino addosso, un giorno, anche i pescicani.
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Ignazio due in storia

"Il sindaco di Roma, Ignazio Marino - pur non condannando l'orgoglio espresso dal sindaco di Milano, Giuliano Pisapia, nel definire la sua città come la capitale d'Italia - ha voluto controbattere con il ricordare che "Milano l'abbiamo fondata noi romani"".
Il sindaco Ignazio Marino sarà pure - per carità - un'eccellenza in scienze mediche, ma in storia antica è un grosso ciuccio. Perché Milano non è stata fondata affatto dai Romani, ma - come ha lasciato scritto Tito Livio - dai Celti guidati dal  mitico Belloviso, tra la fine del settimo e l'inizio del sesto secolo avanti Cristo, o - come sostenuto invece da Plinio il Vecchio - dagli Insubri. Poi, certo, dopo sono arrivati i Romani. Ma dopo: a fondazione da tempo conclusa. E comunque, al sindaco Marino, anche una domanda: "Noi romani chi?". Lui è pure di Genova.
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Apocrifi

"Cristo è risorto - se n'è uscita l'onorevole "forzista" Michaela Biancofiore - e Giuda si è impiccato".
Ma, poiché Cristo sarebbe Silvio Berlusconi e Giuda il "traditore" Raffaele Fitto, quello secondo Michaela Biancofiore, stando ai fatti, mostra chiaramente di rivelarsi come un Vangelo apocrifo.
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mercoledì 15 aprile 2015

I tempi del nuovo viadotto Palermo-Catania

Per la ricostruzione del viadotto crollato sulla Palermo-Catania - ha fatto sapere il nuovo Ministro alle Infrastrutture, Graziano Del Rio - occorreranno tra i diciotto e i ventiquattro mesi".
Il nuovo viadotto sulla Palermo-Catania - al netto dei tempi dell'aggiudicazione degli appalti, dei ricorsi delle ditte escluse e dell'inizio effettivo dei lavori - dovrebbe essere pronto, cioè, proprio alla vigilia o in occasione delle prossime elezioni politiche del 2018. Solo una coincidenza tecnica? Una "gufesca" malignità? Comunque meglio così, per i poveri sicialiani, che il nuovo viadotto venga ripristinato a ridosso delle elezioni del 2018 e non di quelle del 2023.
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Il male dell'informazione

"L'informazione piegata alla politica - ha solennemente dichiarato, al Congresso promosso dall' "Aises" sul tema "Media e finanza", il presidente del gruppo editoriale "L'Espresso"-"La Repubblica", Carlo De Benedetti - è un male tutto italiano.
Meglio se avesse solennemente dichiarato, però, un male tutto nostro repubblicano. Cioè de "La Repubblica". Anche se "Il Giornale" di Paolo Berlusconi non le è certo da meno.
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Quando Giuliano sogna

"Milano - si è inorgoglito tra l'altro, in una lunga intervista al "Corriere della sera", il sindaco Giuliano Pisapia - sta tornando ad essere la capitale morale d'Italia".
Tanti saluti dall' "Expo". Ma anche dalle imprese della sempre più invadente malavita a tutti i livelli. E a anche da quella di strada.
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Ora si comincia con Dudù

"Non è vero - si è indignato, per un suo "virgolettato" riportato su "La Stampa" di Torino, Silvio Berlusconi - che io provi insofferenza nei confronti degli animali e, perfino, del mio barboncino Dudù... Ma davvero la deontologia professionale dei giornalisti è da considerarsi un ferro vecchio arcaico e superato?"
Uno: ma sarebbe mai possibile che Silvio Berlusconi, il quale sembra venire disaffezionato da un numero sempre più preoccupante di esseri umani, non si tenga almeno stretto l'affetto del suo barboncino Dudù? Due: beh, sì, la deontologia professionale di molti giornalisti - lui o non lui - è da considerarsi, purtroppo, un ferro vecchio ed arcaico superato. E' sufficiente leggere gran parte dei quotidiani e dei settimanali oggi in edicola. Non solo quelli "nazional-popolari" e scandalistici. Ora - chi l'avrebbe mai immaginato? - anche  l'una volta seria "La Stampa" di Torino.

Il "Salone" di Renzi

"Il "Salone del mobile" di Milano - ha detto, visitandolo, il "premier" Renzi - non è affatto una "roba da fighetti""
Certamente che no. A qualcuno è sorto comunque il dubbio che lui, il grandissimo "figo", avesse fatto una capatina, al "Salone", anche per scegliere - chissà se per lui o per altri, per adesso o per il futuro - una poltrona nuova.
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Giorgia la pulce

"Diono che Berlusconi mi avrebbe definito una pulce - ha informato, su "twitter", la "leader" di "Fratelli d'Italia", Giorgia Meloni - ma è una soddisfazione essere paragonata, da un esperto uomo del pallone, al grande calciatore Leo Messi così soprannominato".
La "leader" di "Fratelli d'Italia", però, non è stata sfiorata, evidentemente, da un dubbio. E se Berlusconi, definendola tale, non avesse voluto riferirsi affatto al grande calciatore Leo Messi, ma proprio alla piccola "pulex irritans" dell'ordine degli aphamptera?
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martedì 14 aprile 2015

Orribili indifferenze

"Uno dei migranti in viaggio su una "carretta del mare" verso l'Italia - è la terribile notizia - è stato gettato, appena morto, in pasto agli squali".
Nessuna emozione e reazione, tuttavia, né dal Segretario generale dell'Onu Ban Ki-moon né dall' Alto rappresentante europeo per gli affari esteri Federica Mogherini né dal Presidente dell'Unione Jean-Claude Junker né dal "premier" italiano Matteo Renzi e neppure dal suo ministro agli interni Angelino Alfano. Che di quegli squali se ne sono cinicamente infischiati e che però un giorno, di quegli squali, potrebbero anche gustare una prelibata zuppa di pinne. Buon appetito. E, anche se i loro stomaci non avrebbero bisogno di un simile augurio, buona digestione.
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Forse con le piume, ma senza peli sulla lingua

"Con dati occupazionali che restano al minimo storico e con una produzione industriale che continua a deludere - ha scritto, nel suo editoriale di oggi sul "Sole 24 ore", il vicedirettore Fabrizio Forquet - con la necessità di trovare 16 miliardi per evitare il prossimo anno il disastroso aumento della pressione fiscale legato all'increneto dell'Iva, con un bilancio che quest'anno vede affidati più di due miliardi di tagli alla difficile trattativa con gli Enti locali, che conta tre miliardi e 300 milioni di lotta all'evasione tutta da realizzare, che confida in un via libera tutt'altro che scontato dell'Unione europea su quasi due miliardi frutto di "splet payment-reverse change" e che deve ancora trovare un miliardo per la bocciatura della "Robin tax" da parte della Corte costituzionale, come si fa - davanti a tutto questo - a parlare di "tesoretto" di un miliardo e 600 milioni da distribuire?... Davanti a tante emergenze sarebbe il caso di tenerlo da parte quel "tesoretto", anche se fosse poi davvero disponibile".
Il vicedirettore del "Sole 24 ore", Fabrizio Forquet, ha quindi definito questo "tesoretto" che si sarebbe improvvisamente materializzato all'interno del bilancio, nel titolo del suo impietoso editoriale, "Un'arma di distrazione di massa". Per distogliere cioè l'attenzione della pubblica opinione - come lui sostiene - dai nodi veri dell'economia e dall'azione di Governo, mentre dovrebbe essere chiaro a tutti che è tempo di serietà e non di distrazioni. Il solito "gufo", dunque, antirenziano? Ognuno, naturalmente, lo giudicherà come vuole. Un fatto però: il vicedirettore del "Sole 24 ore", Fabrizio Forquet, ha vinto nel 2013, con un serio e documentato saggio di economia, il prestigioso "Gozzo d'argento". Se dunque "gufo", comunque, un "gufo" rigoroso, studioso, economista puro. Con le penne variopinte, insomma, ma senza peli sulla lingua.
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Se non genocidio che cosa?

"Quello dell'eccidio di un milione e mezzo di armeni nel 1915 - ha sentenziato, bacchettando perfino Papa Francesco, il sottosegretario Sandro Gozi - meglio non definirlo genocidio".
Ah no? E allora, secondo lui e  quanti come lui, come andrebbe definito? Peccato che il sottosegretario Sandro Gozi si sia laureato in Giurisprudenza e avverta la tendenza ad una pur difficilissima difesa d'ufficio di chi portò a termine quell'orribile eccidio. Se si fosse laureato in Storia moderna, magari, sarebbe stato correttamenmte ai fatti, agli avvenimenti e ai loro protagonisti. A meno che tutto non sia questione di laurea universitaria. Ma del fatto che, oggi, lui è sottosegretario con delega agli affari europei. A certi affari europei. E la Turchia, terra di certi affari, è in Europa.
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All'erta delle "Guardie svizzere"

"Lo avverto - è andato giù forte contro Papa Francesco, invece, il presidente turco Erdogan - lo avverto di non ripetere questo errore del genocidio armeno".
Nessuna replica, per ora, dalla Santa sede. Forse le "Guardie svizzere" si stanno preparando,  in silenzio, contro un attacco dell'esercito ottomano.
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Incredibile Faraone

"La situazione circa la sicurezza delle scuole - ha solennemente dichiarato il sottosegretario all'Istruzione, Davide Faraone, dopo il nuovo crollo alle elementari "Pessina" di Ostuni - è davvero drammatica".
Ma i cittadini non lo sapevano già? Forse il sottosegretario Faraone, nel dubbio che se ne sia dimenticato quel suo "premier" il quale aveva garantito che avrebbe visitato una scuola ogni settimana, ha voluto avvertirlo di non farlo: potrebbe cadergli in testa, durante una visita, perlomeno un soffitto.

Votare sì, votato no

"Silvio Berlusconi - per decisione del Tribunale di sorveglianza di Milano - non  è più interdetto dai pubblici uffici e ha riacquistato il diritto di votare".
Per effetto della "Legge Sverino", tuttavia, Silvio Berlusconi continuerà a non poter essere eletto fino al 2019. Ma, forse, per questo gli hanno restituito il passaporto: perché possa andare a rilassarsi, nel frattempo, in qualche sereno e tranquillo mare del Pacifico. E, se gli dovesse piacere di più, ci restasse pure per sempre.
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lunedì 13 aprile 2015

Il vergognoso crollo alla "Pessina" di Ostuni

"Quattro metri quadrati di intonaco sono improvvisamente caduti - all'interno di una seconda classe delle elementari "Pessina" ad Ostuni - e alcuni bambini sono rimasti feriti".
Le scuole italiane, dunque, sempre più a rischio. E senza gli interventi e le ristrutturazioni che erano stati annunciati, già a partire da quest'anno, sia dal "Piano generale di edilizia scolatica (che obbligava il Ministero dell'Istruzione ad adottare precisi provvedimenti in materia) sia dal famoso "Piano sulle scuole sicure" (che, a detta del "premier" Renzi, prevedeva uno stanziamentoi di 400 milioni per 2.400 interventi). L'altro grave scandalo, comunque, è che le elementari "Pessina" di Ostuni erano state riaperte, dopo i restaurti ritenuti necessari ed iniziati addirittura nel 2011, appena il 7 gennaio scorso. Ora, certo, fioccheranno le solite commissioni di inchiesta del Ministero e del Comune. Le quali, però, farebbe bene ad accertare subito nome, cognome, indirizzo, professione e responsabilità di chi avesse deciso dove ristrutturare, di chi avesse realizzato le ristrutturazioni decise,  di chi avesse firmato l'ok al monmento del collaudo. E, visti i tempi che corrono, perché proprio loro.
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"Realpolitik"

"Finché Papa Francesco si è indignato contro lo sterminio dei cristiani - nei giorni scorsi - senza fare nomi, cognomi e riferimenti ad espisodi specifici, nessun problema da nessuno. Ora che ha però definito il genicidio in corso tale e quale a quello che ha colpito un milione e mezzo di armeni, ai tempi della Turchia del Califfo, non l'avesse mai fatto. La Turchia, continuando a non vergognarsi e a non chiedere scusa al mondo intero per quell'orribile sterminio, si è invece così irritata da chiamare il nunzio apostolico ad Ankara per tirargli le orecchie e, poi, addirittura, da ritirare il suo ambasciatore presso la Santa sede. E l'Italia, da parte sua, nemmeno un'autorevole dichiarazione di solidarietà con Papa Francesco. Perché - si è cercato di giustificare - assolutamente non conveniente, soprattutto in questo momento di crisi anche economica, mettere a repentaglio gli affari con la Turchia".
Ad ulteriore testimonianza, dunque, di come i soli valori che contano, oggi, sono soltanto quelli degli interessi legati ad un'economia senza "se" e senza "ma". Anche se, per obiettività, non va dimenticato che, proprio per non mettere a repentaglio le trattative in corso con la Cina, Papa Francesco ha evitato di incontrarsi, non troppo tempo fa, con il Dalai Lama in visita in Italia. "Realpolitik" dello spirito? Potrebbe anche ammettersi. Ma sempre "realpolitik" strumentale e difficilmente accettabile anche quella.
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Questione di "privacy"?

"Duraante una riunione - convocata subito dopo il mortale attacco al Palazzo di Giustizia di Milano - quel magistrato Santi Consolo, che il Ministro della Giustizia ha scelto quale uno dei suoi collaboratori più preziosi, ha proposto, per assicurare la massima sicurezza del sito, l'introduzione di cartellini nominativi e di tornelli anche all'ingresso dei magistrati".
Più che sensato ed opportuno. Solo che i magistrati hanno subito detto no: i cartelli nominativi no. Con la giustificazione che questi cartellini verrebbero a costituire una minaccia per la loro "privacy". C'è da chiedersi, però, quale "privacy". Quella di tutelare i giorni in cui effettivamente entrano nei  propri uffici e ne escono e le ore in cui ne stanno fuori? Se non così - per carità - non sarebbe allora male, se spiegassero in che cosa questi cartellini nominativi minaccerebbero la loro "privacy". E non sarebbe neppure male se, ogni volta che - come già accaduto, purtroppo, in passato - un Palazzo di Giustizia venga incredibilmente violato, poi non si lamentassero, non si piangessero addosso e non accusassero, a destra e a sinistra, di essere lasciati soli.
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Il Vincenzo che non si tocca

"Luca Lotti - colui il quale viene mandato da Matteo Renzi a risolvere, in giro per l'Italia, le "situazioni difficili" del Pd - ha messo il timbro definitivo sulla candidatura di Vincenzo De Luca a Governatore della Campania. "Lui ha vinto le "primarie" - ha spiegato - e tutti sapevano chi andavano a votare"".
Certo: lo sapevano tutti (ma, poi, tutti chi?) che andavano a votare una persona condannata in primo grado per abuso d'ufficio e non in condizioni di governare la Regione in caso di sua vittoria, ma perché questa spiegazione è stata data soltanto per il suo "caso"? Perché non per altri, per di più, di minore rilevanza? Non resta che rinnovare una domanda: ma chi è questo Vincenzo De Luca? Come fa ad averla vinta anche sul duro (ma, allora, solo in apparenza o a singhiozzo) "premier" e segretario pd Matteo Renzi?
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Il Pietro che se ne va

"Lascerò a maggio la presidenza dell'Anas - ha fatto sapere Pietro Ciucci - in segno di rispetto per il nuovo Ministro alle Infrastrutture il quale dovrà pronunciarsi sulla nuova "governance" della società".
Ah, ma lascerà solo per rispetto nei confronti del nuovo Ministro per le Infrastrutture e non a causa dei disastri  delle infrastrutture e delle strutture, delle denunce e degli accertamenti che stanno caratterizzando le opere affidate all'Anas? Deferenza insomma nei confronti del Ministro - ci mancherebbe - ma tutto il resto? Incredibile. L'importante, comunque, è che lasci la sua presidenza e se ne vada.
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Scendiletti

"Se ti avvicini a Matteo Salvini - ha detto tra l'altro, in una intervista a "La Repubblica", il segretario di "Nuovo Centro Destra + Udc", Angelino Alfano - rischi di diventarne lo scendiletto".
Silvio Berlusconi non dovrebbe alzare le spalle. Angelino Alfano, da quando è al Governo con Matteo Renzi, ha acquisito una propensione notevole a fare da scendiletto. E di esperienza ne ha incamerata in abbondanza.
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Incredibile Alonso

"Non ho rimpianti ad avere lasciato la "Ferrari" - ha dichiarato il pilota di "Formula 1" Fernando Alonso - Ero stufo di arrivare secondo".
Al "Gran premio di Cina" di domenica scorsa a Shanghai su una vettura "Mc Laren", infatti, è arrivato finalmente dodicesimo. E sarà ora soddisfatto.
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domenica 12 aprile 2015

Dalla culla del diritto al diritto in culla

"Lo Stato risarcirà - è la domanda che si stanno facendo in molti - le vittime colpite all'interno del Palazzo di Giustizia di Milano?"
Sembrerebbe proprio di no in quanto l'Avvocatura, in casi precendenti, ha sempre sostenuto non debba farlo. E perché? Perché - è la stupefacente motivazione - "nei Tribunali come in qualsiasi luogo pubblico - quali parchi, uffici postali e ospedali - può anche verificarsi un fatto criminale, ma senza che ciò determini in via automatica alcuna responsabilità dell'Amministrazione". Un Tribunale ove si amministra giustizia e che dovrebbe essere un ambiente sicuro e protetto proprio dallo Stato, dunque, come un qualsiasi parco pubblico ove si va a passeggio, si gioca a palla e si sgranocchiano magari bruscolini senza che lo Stato, giustamente, debba rispondere se uno inciampasse nella radice di un albero? Sarebbe da non credere, ma purtroppo questo è. Allora è proprio vero: l'Italia "culla del diritto", invece di farlo crescere, va troppo spesso a rimetterlo nella culla.
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Quello spazio da occupare

"C'è ancora molto spazio - ha dichiarato il Ministro dell'Economia, Pier Carlo Padoan - per tagliare molti sprechi".
Beh, con tutto il rispetto, è quanto sapevano già tutti. Quello che tutti continuano a non sapere, invece, è il perché quello spazio lui e il Governo non stiano occupando, seriamente, con fatti concreti.
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Sotto esame la galleria sulla Foligno-Civitanova

"Non è vero - ha tenuto a precisare il presidente dell'Anas in persona, Pietro Ciucci - che per la galleria sull'autostrada Foligno-Civitanova Marche sia stato utilizzato meno cemento di quanto necesario. Ne è stato utilizzato, anzi, di più".
Fa piacere, naturalmente, saperlo. Ma allora perché, dopo la notizia definita falsa, il presidente dell'Anas, Pietro Ciucci, ha immediatamente avviato una verifica, all'interno della galleria, con tanto di tecnologia georadar? "Melius abundare quam deficere", certo, o invece qualche dubbio ha sfiorato anche lui?
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Ben Stiller come i Rolling Stones?

"Tutto mercoledi prossimo - a Roma - Via dei Fori Imperiali riaprirà totalmente alle auto private, nei due sensi, ma sarà interdetta ai pedoni".
Per un'improvvisa follìa del sindaco Marino? Assolutamente no. Solo per permettere le riprese, ancorché da lui autorizzate, del film "Zoolander 2" del regista ed attore americano Ben Stiller. Una domanda, tuttavia: il regista ed attore Ben Stiller, per l'utilizzazione di un sito di così grande valore storico ed artistico, pagherà anche lui quattro soldi come i Rolling Stones, il 22 giugno scorso, al Circo Massimo? Il sindaco Marino non farebbe male a dire - se può - no, non sarà così. E magari, per quella trasparenza che tanto giustamente tiene a vantare, a dire anche, se non sarà così, come sarà. O, meglio, quanto sarà.
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Da "lupetto" a lupo

"Mi hanno detto che Matteo Salvini era un "lupetto" - se n'è uscita la Presidente della Camera, Laura Boldrini, ricevendo una folta delegazione di "scout" - Vuol dire, allora, che ha deragliato".
Può darsi pure, per carità. Tanto è vero che Matteo Salvini, in effetti, da "lupetto scout"  sembra essere "deragliato" in lupo politico il quale non fa che ululare ogni giorno. Ultimamente, poi, anche alla Dea Luna Laura.

sabato 11 aprile 2015

Candidato cercasi per la Puglia

"Berlusconi - attraverso il suo inviato speciale Luigi Vitali - ha fatto sapere di avere scelto come candidato alle regionali in Puglia, dopo il "tradimento" di Francesco Schittulli passato nelle file dei "ribelle" Raffaele Fitto, l'ex Ministro del suo primo Governo Adriana Poli Bortone".
Tutto dunque rappezzato? Neanche per sogno. Perché quelli che avrebbero dovuto essere gli alleati di "Forza Italia" non sono parsi da subito d'accordo. La "Lega nord", con Matteo Salvini, ha fatto sapere che l'ex Ministro del primo Governo Berlusconi non può essere considerata il nuovo sul quale lui vuole invece puntare. E dunque... "Fratelli d'Italia", con Giorgia Meloni, ha chiarito, a sua volta, che sarebbe d'accordo solo se quella candidatura riuscisse ad unificare tutta la coalizione da opporre alla sinistra. E dunque... Il "Nuovo Centro Destra" infine, per bocca non si è saputo ancora bene di chi e che cosa volesse significare di precisione, ha scelto di "fare la bicicletta" con il "fittiano" Schittulli. E dunque... Senza contare che l'ex Ministro Poli Bortone ha dichiarato subito, da parte sua, che avrebbe accettato la candidatura soltanto se fosse stato d'accordo il suo partito (cioè "Fratelli d'Italia" di Giorgia Meloni del cui Esecutivo , tra l'altro, è una esponente). E dunque... Dunque - così stando, almeno in questo momento, le cose - "Forza Italia" senza un candidato certo, in Puglia, a venti giorni dalle regionali. Qualcuno di buon cuore, ma forse anche di stomaco buono, potrebbe offrirsi volontario, a questo punto, per concorrere, sotto le bandiere di Silvio, a Governatore pugliese.
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"Primarie" sempre più "flop"

Ad Ercolano - invece - poiché due dei candidati pd a sindaco sono risultati indagati, le "primarie" sono state annullate e la direzione nazionale ha designato, d'autorità, il consigliere uscente Ciro Bonajuto".
Che cosa dire? Che le "primarie" pd, mentre avrebbero potuto affermarsi come un metodo di autentica democrazia, si stanno invece rivelando, un po' ovunque, un disastroso "flop". E a questo punto, visto che cosa sta succedendo da destra e sinistra, che "il più pulito ha la rogna".
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La solta volpe o i soliti gufi?

"Sul "bonus" da un miliardo e mezzo ricavato nelle pieghe del "Documento di economia e finanza" - si è affrettato a precisare il "premier" Renzi dopo che lui aveva fatto intravedere un'approvazione per decreto, sul loro utilizzo, entro la mezzanotte di ieri e alcuni maligni avevano etichettato la cosa come un suo interessato regalo alla vigilia delle prossime regionali - su questo "bonus" decideremo nelle prossime settimane".
Ma i maligni non hanno desistito: le prossime settimane prima o dopo le elezioni regionali? Matteo la volpe, quindi, o maligni gufi?
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Napolitano e le foibe

"Se sulla persecuzione degli italiani e sulle foibe è calato, dagli anni 50 in poi, un silenzio ufficiale - "si è aperto", su D-Day" di Rai 3, il Presidente emerito della Repubblica, Giorgio Napolitano - è perché c'erano delle ragioni geopolitiche che spingevano l'Italia ad avere un rapporto di particolare considerazione con Tito che aveva rotto con Stalin. Si pensò che puntare i fari accesi su quelle vicende orribili, che naturalmente erano state anche motivo di vergogna per chi le avesse effettuate, non era conveniente".
E già. Più conveniente stringere la mano ad un Tito con le mani sporche di sangue piuttosto che ricordare e celebrare undicimila, tra militari e civili (anche donne e bambini) seppelliti - alcuni ancora in vita - nelle spaventose foibe. Che orrore dunque, ancora una volta, quelle pseudo giustificazioni "per ragioni geopolitiche". Ma, pur se il Presidente emerito ha voluto su questo glissare, che orrore, anche, l'atteggiamento a nascondere e a dimenticare dei comunisti italiani per oltre mezzo secolo. E di alcuni ancora oggi.
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Frana politica più che geologica

"Investito da una frana - sulla Palermo-Catania - un pilone del viadotto ha ceduto e la strada, come hanno previsto i tecnici, dovrà ora rimanere chiusa per molti anni".
Il territorio indebolito da disboscamenti e violenza delle piogge a causare frane sempre più frequenti? Certo, ma, nel caso del pilone del viadotto sulla Palermo-Catania, una frana, oltre che geologica, soprattutto politica. Perché la frana che ha investito il pilone non si è mossa in questi ultimi giorni, ma si era già mossa ben dieci anni fa. E, seppure un'indagine degli esperti ne avesse sottolineato la gravità, la Provincia di Palermo non è  mai intervenuta a fermarla. Ora, però, la Regione Sicilia ha subito chiesto, al Governo nazionale, lo stato di emergenza. Nobile gara, tra la Provincia di Palermo e la Regione Sicilia, per il  primato della vergogna e della spudoratezza.
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A chi le "fregnacce"?

"Rischerebbe invece di cedere da un momento all'altro - secondo un edile che vi ha lavorato - la galleria sull'autostrada in via di completamento, ma in alcuni tratti aperta al traffico, tra Foligno e Civinatova".
Anche qui per un antico collasso geologico che la minaccerebbe? Assolutamente no. Ma perché - come ha ritenuto di dover denunciare l'edile che ha perfino sconsigliato il figlio di passarci sotto - è stato utilizzato meno cemento del dovuto. Vero? Falso? L'Anas ha comunque fatto sapere, dopo questa strabiliante denuncia, di avere avviato un'accurata verifica. Minimo. Anche perché, all'Anas, si potrebbero porre due domande. La prima: la verifica si concluderà prima che la galleria dovesse eventualmente crollare, davvero, da un momento all'altro? La seconda: ma, durante i lavori e il definitivo collaudo della galleria, dov'erano i suoi tecnici e i suoi periti? Magari, chissà, ad assopare le "fregnacce" (il tipico tradizionale dolce di Foligno).
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venerdì 10 aprile 2015

Italiani sempre più stanchi ed irritati

"Secondo il 78% degli italiani - dati di  un sondaggio di "Ixé" per "Agorà" su Rai3 - le tasse sono aumentate proprio con il Governo Renzi. Non solo: il "premier" e il suo Esecutivo stanno continuando a perdere consensi di settimana in settimana".
Il "premier" Renzi, naturalmente, è stato fra i primi a conoscere questi risultati poco lusinghieri del sondaggio. Ma il Matteo non è tipo da impresionarsi troppo e troppo a lungo. "Ora che fo?" dovrebbe essersi chiesto lì per lì. "Ora fo un Consiglio dei Ministri più tardi del previsto - deve essersi illuminato -  così ho tutto il tempo necessario per studiare come ricavare, all'interno del "Documento di economia e finanza", un miliardo e mezzo da destinare  a misure per il "welfare" da far passare magari, con un decreto entro la mezzanotte di oggi, per non inquietare l'Unione europea. Ma l'Unione europea, come se avesse letto nei suoi pensieri, ha ribadito che no, non c'è alcun limite fissato per la mezzanotte di oggi e, quindi, nessuna necessità di stringere così i tempi. Una necessità che, invece, ha giustificato quel malandrino "forzista" Renato Brunetta il quale ha testualmente commentato: "Renzi, con quel miliardo e mezzo, vuole comprarsi le regionali del 31 maggio. Così come si è comprato, con gli 80 euro, le ultime europee". "Maledetti gufi - sarà stato, allora, il pensiero di Matteo la volpe, ma andate a gufare un po' più in là e lasciatemi lavorare". Tutto insomma da vedere, ancora una volta, tutto da capire. Con gli italiani, però, sempre più confusi, irritati e stanchi di una politica così. A sinistra come a destra.
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