Benvenuti

"Fatti e misfatti" è una puntuale selezione di episodi e di protagonisti che in Italia - ma anche nel resto del mondo - si sono distinti, si stanno distinguendo o si distingueranno "in modo particolare" e che tuttavia sono stati, sono e saranno troppo spesso ignorati o sottovalutati dagli organi di informazione. Pane al pane, senza alcuna appartenenza politica, con il solo referente della verità. Una verità che potrà essere velata di una profonda amarezza o sostenuta da una feroce ironia, mai però intrisa di facile qualunquismo.

lunedì 31 dicembre 2012

Nuovi martiri e nuove indifferenze

"Le vittime della violenza contro i cristiani in Nigeria, negli ultimi tre anni, sono state più di tremila - i dati sono delle associazioni internazionali di volontariato - e le vittime civili in Siria, dall'inizio della rivolta, più di cinquantamila".
Oggi, ultimo giorno di questo travagliato 2012, legittima, allora, questa domanda: ma che cosa hanno fatto finora, per fermare queste terribili stragi, il resto del mondo, gli Stati Uniti, l'Europa, l'Italia i quali si riempono continuamente la bocca con la più rigorosa difesa dei diritti e delle libertà? Assolutamente niente, se non la vuota e ridicola pronuncia di sdegni non sentiti, di condanne non ufficiali, di minacce non concrete. E che cosa ha fatto la Chiesa? Altrettanto niente, se non la curiale pronuncia di sofferenze rituali, di preghiere funebri, di auspici inutili. Meno che mai, per carità di Dio, un accorrere sui luoghi, con tutta la forza della sua autorità non solo spirituale, per cercare di riportare la solidarietà, l'amore, la pace. Cristo, il figlio di Dio - raccontano i Vangeli - è sceso in terra e non ha esitato a farsi crocifiggere. Non ci sarà invece alcuna Scrittura che potrà testimoniare, ai posteri, come qualche autorevole  cardinale della Chiesa di Dio sia sceso dai sacri palazzi e non abbia esitato a sfidare bombe, proiettili, gas letali, pugnali e "machete". La storia, semmai, starà a testimoniare come certi autorevoli cardinali, così del tutto lontani dai luoghi di tanti terribili moderni martirii, siano stati invece ben presenti e fattivi nei luoghi di tanti diabolici mondani intrighi di certa politica e di certa finanza non solo italiane.
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Il "lato a" e il "lato b" sulle ludopatie

"Lo Stato - con tanto di firma del Ministro della Salute, Renato Balduzzi - prenderà a suo carico la cura delle ludopatie e, cioè, delle malattie diagnosticate come dipendenza da gioco d'azzardo".
Il "lato a" dello Stato, quindi, come il "lato b". Perché prima lo Stato permette, pubblicizza e sfrutta i giochi d'azzardo, poi ordina di assistere obbligatoriamente chi di quei giochi dovesse "ammalarsi". Prima, insomma, lui sparge il virus a piene mani, poi costringe le già derelitte Regioni a fare da crocerossine. Non sarebbe stato più responsabile e meno oneroso, invece, dare un freno e non un'accelerata alla corsa dei giochi d'azzardo? Ovvio. Ma allo Stato - con tanto di firma del Ministro della Salute, Renato Balduzzi - piace evidentemente tanto mostrare, magari con orgoglio, il suo "lato b".
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Il no tecnico di Montezemolo

"Io - ha rotto gli indugi Luca Cordero di Montezemolo, presidente del movimento "Italia Futura" - non mi candiderò alle prossime elezioni politiche".
Meraviglia sugli spalti del centro. Ma c'era, invece, da aspettarselo. Luca Cordero di Montezemolo, il quale non è soltanto il recente presidente del movimento "Italia Futura", ma è anche il vecchio presidente della società per azioni "Ferrari", ha acquisito una notevolissima esperienza in fatto di corse. E, dunque, sa capire quando certi motori a due cilindri come Mario Monti, certi peneumatici troppo gonfiati come Pierferdinando Casini, certi alettoni spuntati come Gianfranco Fini e certi meccanici "puffi" come Andrea Riccardi non sarebbero mai in grado di portare la macchina al successo. E a lui, Luca Cordero di Montezemolo, perdere non piace e non è mai piaciuto. Con la società per azioni "Ferrari" e, dunque, figurarsi con la "Società in accomandita per azioni Monti-Casini-Fini".
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Strategie

"Silvio Berlusconi - ha informato "Il Giornale" - è in Costa Azzurra a studiare la strategia elettorale".
Beh, giusto: studiare una strategia elettorale in Costa Azzurra viene certo meglio. Specialmente se con una fidanzata.
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domenica 30 dicembre 2012

La lezione di Anna Maria al professore

"Il Ministro dell'Interno - questa la risposta di Anna Maria Cancellieri a Mario Monti il quale l'avrebbe voluta a tutti i costi nella sua lista - non può essere candidato di alcuna parte. Grazie, ma avverto l'obbligo di rispettare quel ruolo di garanzia che viene giustamente attribuito, a chi guida il Viminale, soprattutto in una fase delicata come quella delle elezioni".
Ammirevole lezione di etica non soltanto istituzionale. Ancora più apprezzabile, anzi, proprio perché rivolta ad un professore come Mario Monti il quale di ogni rigore morale si è sempre vantato osservante. Osservante, evidentemente, a parole. Altrimenti non avrebbe ceduto alla tentazione di rinunciare alla sua terzialità (in quanto tuttora "premier" per l'ordinaria amministrazione) e di candidarsi nella lista di una ben precisa parte. E, non pago di ciò, non avrebbe cercato di sedurre Anna Maria Cancellieri e di portarsela con sé nella sua nuova casa al centro. Che altro dire? Che, a maggior ragione dopo questi fatti, Anna Maria Cancellieri meriterebbe, ancor più di Mario Monti, il prestigioso alloggio al Quirinale.
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Quell'ignorato articolo 8

"I magistrati - recita l'articolo 8 di quella legge 361/75 mai abrogata - non sono eleggibili, anche in caso di scioglimento anticipato delle Camere e di elezxioni suppletive, se non si dimettono sei mesi prima della loro candidatura".
Che cosa pensano, di questo aarticolo 8 della legge 361/75, Antonio Ingroia e Piero Grasso i quali si sono invece candidati appena appena dopo la loro uscita dalla Magistratura? E che cosa ne dice il Csm il quale ha invece concesso loro il suo nulla-osta per candidarsi in politica? Ma, forse, ecco un'altra testimonianza che, no, la legge non è uguale per tutti.
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"Honi soit qui mal y pense"

"Avranno sconti ed agevolazioni sulla Rca - aveva disposto l'articolo 32, comma 1, del decreto legge 24 gennaio 2012 - quanti consentiranno ad installare sul proprio veicolo la cosiddetta "scatola nera"".
Sembra che siano stati molti gli automobilisti dotatisi di "scatola nera" perché - stando alla società di consulenze e di affari "Goldman Sach" - avrebbe incassato qualcosa come un miliardo di euro quella "Octo telematics" che è una delle aziende "leader" del settore. Ma che è, anche, partecipata da quel fondo "Charme" che fa capo - op là - a Luca Cordero di Montezemolo. Solo una coincidenza, per carità: "Honi soit qui mal y pense" ("sia svergognato colui che pensa male").
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Orgoglio e carità

"Siamo orgogliosi - si è inalberato l'onorevole uscente Fabio Granata - di correre alla Camera con il nostro simbolo e con Fini in testa".
Gianfranco Fini, però, più che orgoglioso sembra timoroso. Così fortemente timoroso di non riuscire a raggiungere la soglia minima per rientrare alla Camera da star meditando di elemosinare, ai piedi di Pierferdinando Casini, tre posti sicuri, nell'Udc, per sé, per Benedetto Della Vedova e per Giulia Bongiorno. E l'inalberato Fabio Granata? Beh, lui resti inalberato, lì, nel suo patriottico orgoglio.
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sabato 29 dicembre 2012

Tecnici con i vizi dei politici

"Nell'ultimo Consiglio dei Ministri - si è saputo - il responsabile della Difesa, Giampaolo Di Paola, ha nominato nuovo capo di Stato maggiore Luigi Binelli Mantelli, ex "numero uno" dello "staff" del suo dicastero, al vertice dell'Areonautica Pasquale Preziosa, suo capo di Gabinetto, e al vertice della Marina Giuseppe De Giorgi, suo vecchio "compagno d'arma".
Il Ministro tecnico del probo Governo Monti, dunque, come - se non peggio - di certi Ministri politici degli anni più bui della Repubblica. Ma, poi, neppure il solo. Perché anche il Ministro del Lavoro, Elsa Fornero, ne ha combinata una - per dire - alla Ciriaco De Mita: prima di andare a casa per il Natale, infatti, ha dato da pubblicare un bando di concorso, sul sito delle "pari opportunità", per quattrro consulenze di 18 mesi, compensi dai 30 agli 80 mila euro e tempo utile, per presentare le domande, da giovedi 20 a giovedi 27. Il tutto, cioè, chiaramente - per dire - demitiano. Perché, intanto, ha impegnato, con quelle quattro consulenze di 18 mesi, anche il Governo che verrà e al quale, magari, quelle quattro consulenze non sarebbero parse necessarie. E, poi, perché ha fatto in modo che il bando (tempo utile per rispondere - escludendo il fine settimana del 22 e 23 e le festività natalizie del 25 e 26 - appena quattro giorni e, oltretutto, con richiesta di requisiti  particolarmente "casalinghi") finisse in un'area, se non proprio quella del suo Ministero, del tutto vicina alle sue preferenze. Senza contare, infine, una sua clamorosa contraddizione: assolutamente no ai contratti a termine e poi lei è la prima a proporli?
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Il Mezzogiorno di Rosy

"Rosy Bindi - è l'ultima notizia - non correrà più le primarie pd per la candidatura alle politiche a
Napoli, ma a Reggio Calabria".
A chi le ha chiesto come mai abbia accettato non più Napoli, ma Reggio Calabria, l'ineffabile Rosy ha testualmente risposto: "Perché penso davvero che la priorità del Governo di centrosinistra sia il Mezzogiorno". Non il nordico Napoli, insomma, ma molto molto più giù. Il Mezzogiorno di Reggio Calabria, non le nove e un quarto di Napoli. Ineffabile Rosy, sì. La quale, se proprio non avesse voluto confessare che Reggio Calabria è saldamente in mano - nel Pd - ai fedelissimi del suo amico segretario Pierluigi Bersani, avrebbe almeno fatto bene a starsene zitta. E ad evitare, anche, un bel due in geografia.
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Silvio quasi "in canna"?

"Silvio Berlusconi - andando a curiosare nelle dichiarazioni dello scorso anno - ha indicato il proprio reddito in poco più di 48 milioni di euro".
Ma allora, avendo accettato di versare 36 milioni di euro l'anno alla sua ex Veronica, vuol dire che lui si accontenterà di tirare ora avanti con soli 12 milioni di euro l'anno e, cioè, con appena un milioncino al mese? Chi vorrà rispondere a questa domanda la quale ha ben altro fine che farsi gli affari degli altri? Vorrà rispondere Silvio Berlusconi o l'Agenzia delle entrate? Si resta in attesa.
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Il "pax et bonum" centrista dalle suore di Sion

"Ma dove si sarà tenuto - si sono interrogati, chissà perché con tanta ansia, tutti i giornali - l'incontro di tutte le forze che avrebbero dovuto accordarsi sulle varie possibilità di presentarsi, alle prossime politiche, in nome e per conto di Monti?"
Basta ansia. L'incontro si è tenuto, d'altra parte, dove meglio non si sarebbe potuto tenere. Nel convento, infatti, di quelle suore di Sion, il cui obiettivo principale è quello di promuovere il dialogo interreligioso. Tra cristiani ed ebrei, tra cristiani ed islamici, ma - nella loro infinita bontà e disponibilità - anche tra montezemoliani e finiani. I quali, forse proprio per il clima all'interno di quel convento, sembrano essere riusciti finalmente a dialogare. Ma anche a scambiarsi il segno della pace? "Per i particolari - si sono trincerate dietro il loro religioso silenzio le sorelle di Sion - rivolgersi a Sant'Egidio". Ma a quale Sant'Egidio? Al Sant'Egidio abate patrono dei tessitori o al Sant'Egidio della Comunità di quel re dei tessitori il quale di nome fa Andrea Riccardi e di lavoro, per ora, l'affaccendatissimo "reggicoda" di Mario Monti? Ma che birichine, oltre che buone e disponibili, queste sorelle di Sion...
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venerdì 28 dicembre 2012

Diciassette milioni solo e proprio a loro

"Prima di andarsene a casa - è filtrato sia dalla laiche mura di Palazzo Chigi sia dalle sacre mura della Santa Sede - Mario Monti ha deciso di stanziare cinque milioni per l'ospedale "Gaslini" di Genova e dodici milioni per l'ospedale "Bambino Gesù" di Roma".
Decisione ottima, ci mancherebbe, in quanto la situazione degli ospedali italiani è ovunque drammatica e ogni euro in più è il benvenuto. Una domanda, tuttavia: perché, però, proprio e soltanto al "Gaslini" di Genova e al "Bambino Gesù" di Roma? Qualcuno ha malignato perchè il "Gaslini" di Genova è un ospedale che sta particolarmente a cuore al presidente della Conferenza episcopale italiana, cardinale Angelo Bagnasco, e il "Bambino Gesù" di Roma è un ospedale che sta particolarmente a cuore al segretario di Stato Vaticano, cardinale Tarcisio Bertone. I quali cardinali Angelo Bagnasco e Tarcisio Bertone, proprio in queste ultime ore, se ne sono usciti con una clamorosa benedizione del pio professor Mario Monti e della sua santa politica di onesto rigore. Ma malignità di qualcuno. Di qualche solito "mangiapreti" da quattro soldi. E dunque, per carità di Dio, "absit iniuria verbis". Sia lontana l'ingiuria dalle parole. E anche dai cattivi pensieri.
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Dalle aule giudiziarie alle aule parlamentari

"Verranno rieletti - è una delle domande ricorrenti, in questi giorni, nei corridoi parlamentari -  gli ex magistrati Giacomo Caliendo, Roberto Centaro, Pasquale Giuliano, Francesco Nitto Palma, Franco Frattini, Alfredo Mantovano e Alfonso Papa del Pdl, Gianrico Carofiglio, Felice Casson, Gerardo D'Ambrosio, Silvia della Monaca, Anna Finocchiaro, Alberto Maritati, Donatella Ferranti, Lanfranco Tenaglia e Doris Lo Moro del Pd, Antonio Di Pietro e Federico Palomba dell' Idv, in tutto ben diciotto?"
Presto, per una risposta, perché la "battaglia delle liste", in tutti i partiti, è ancora all'inizio. Nessuna paura, comunque, perché - come sempre - ex del terzo potere (quello giudiziario) non se la sono sentita di disertare gli scranni del primo potere (quello legislativo). Si sono infatti presentati al via, con il dovuto nulla-osta del Consiglio superiore della magistratura, già in quattro: Antonio Ingroia (pronto a correre per gli "arancioni" del collega a sua volta ex Luigi De Magistris, attuale sindaco di Napoli), Piero Grasso (pronto a correre per i "rosa" del Pd), Stefano Amore (pronto a correre per gli "azzurri" del Pdl) e Stefano Dambruoso (pronto a correre per i "bianco-gialli" della lista Monti-Bertone-Casini-Bagnasco-Cordero di Montezemolo-Riccardi-Fini). Ma - potrebbe chiedersi qualcuno - perché, sempre, questo quantitativamente o qualitativamente massiccio trasferimento dalle aule giudiziarie alle aule parlamentari? Chissà. Ma, forse, "trattasi di segreto istruttorio".
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L'unica ricerca è sempre quella dei tagli

"Come la "Città della speranza" di Padova - ha fatto conoscere Silvio Garattini - anche il nostro "Istituto Mario Negri", che pure svolge una determinante azione di ricerca e di assistenza, ha dovuto pagare l'Imu e, per la precisione, 360 mila euro".
Per l' "Istituto Mario Negri", tuttavia, c'è di peggio. Mentre ha dovuto sottostare ad un'imposta cieca e sorda nei termini strettamente stabiliti, non riesce invece ad incassare dieci milioni di Iva che lo Stato gli deve restituire da anni. "Tutti euro - lamenta giustamente Silvio Garattini - con i quali potremmo finanziare tante e tante borse di studio per la ricerca". La ricerca? Ma quale ricerca? L'unica ricerca chedanche il Governo Monti ha mostrato di conoscere e di alimentare è stata quella dei tagli.  Così, ora, l'Italia è al trentaseiesimo posto nel mondo. E poi dice che che i giovani ricercatori italiani fuggonmo all'estero. Così come i malati che hanno i soldi. E quelli che i soldi non li hanno? Crepino. Dopo aver pagato anche loro, però, l'Imu.
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Francobolli e "bookmakers"

"Il francobollo per una lettera di posta prioritaria normale - è stato ufficializzato - passerà, dal primo gennaio prossimo, da 60 a 70 centesimi".
I "bookmakers" sono subito entrati in azione: si vinceranno ben diecimila euro, scommettendone soltanto uno, nel caso in cui sarà facile reperire, per spedire una lettera di posta prioritaria normale dal primo gennaio prossimo, un francobollo da 70 centesimi o un francobollo da 10 centesimi per integrare quello da 60.
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Veronica d'oro

"A Veronica Lario - ha deciso la nona sezione del Tribunale di Milano, chiamata a pronunciarsi sulla separazione da lei chiesta il 3 maggio 2009 - Silvio Berlusconi dovrà versare 36 milioni di euro l'anno".
Trentasei milioni di euro l'anno significa tre milioni di euro al mese e tre milioni di euro al mese significa centomila euro al giorno. Silvio Berlusconi li ha e, quindi, meglio così per lui e per lei. Il cittadino medio - che centomila euro non se li vede calare ogni giorno dal cielo di Arcore, ma li dovrebbe cumulare lavorando più di duemila giorni - sarebbe invece curioso di conoscere se la Veronica d'oro farà sapere, magari su "Repubblica", come piffero farà a spendere una simile somma tanto da favola.
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giovedì 27 dicembre 2012

Le armi sotto l'albero di Natale

"Durante i tre giorni precedenti il Natale - ha riferito quella "Brownells" che è la più grande fornitrice di armi nel mondo - abbiamo venduto, negli Stati Uniti, tanti fucili "AR 15" quanti ne abbiamo venduti negli ultimi tre anni".
Ma i fucili "AR 15" non sono quelli che, intanto, avrebbe voluto mettere subito al bando il Presidente Barack Obama? Proprio quelli. E però, dunque, l'effetto è stato disastrosamente contrario. Tanti cittadini, addirittura, sono arrivati al cattivo gusto di farsi fotografare con questo fucile davanti all'albero di Natale. E Chuck Nesby, un grosso venditore di armi in Virginia, ha così ironizzato: "Se potessi,darei a Barack Obama il premio di venditore dell'anno per quanti affari ci sta facendo fare". Complimenti, allora, al Presidente degli Stati Uniti: i suoi cittadini stanno ancora tranquillamente acquistando e - come continuano a riportare le cronache - sparando a raffica con le loro armi, ma lui - tutto quelo che continua a fare - è sparare a raffica parole. Parole, parole, parole. Soltanto parole. E nessun intervento finalmente serio e concreto. Ma con i produttori e i venditori di armi, lì, non solo a ringraziarlo, ma anche a ridergli in faccia.
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"Ad personam Monti"

"L' Agcom (l'Autorità per le garanzie nelle comunicazioni) presenterà un emendamento - si dà per certo - che consentirà a Mario Monti di fare campagna elettorale, durante il periodo della "par condicio", anche se lui formalmente non candidato".
Tutto a posto? Può darsi, anche se questo emendamento potrebbe sembrare - se non essere - un emendamento "ad personam Monti".
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A casa e zitti

"Lorenzo Cesa, Italo Bocchino, Rocco Buttiglione ed Enzo Carra - si mormora con insistenza nei salotti della politica - vanno aggirandosi, in questi giorni di festa, con una cupa faccia da funerale".
Che cos'è a mandare loro di traverso panettone e torrone? E' che Mario Monti, nell'accettare di guidare la formazione di centro, avrebbe imposto "a clean cut" (in italiano "un taglio deciso") alle loro ricandidature. E - quello che è ulteriormente preoccupante - è che Mario Monti, nalla sua famosa agenda-vangelo, ha creduto chiarire subito a tutti - senza nemmeno passare attraverso l'inglese dei "master", ma in italiano chiaro e tondo - "lamentarsi non serve".
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Walter l'africano

"Se il Pd dovesse vincere le elezioni - gira voce nelle stanze ben informate del partito - nel Governo verrebbe chiamato anche Walter Veltroni".
Ma come? Walter Veltroni rimanderebbe ancora una volta la sua missione in Africa? Forse, però,  potrebbe essere chiamato quale Ministro degli esteri e, così, avere la possibilità di fare la spola tra l'una e l'altra sponda del Mediterraneo. E, addirittura, sull'aereo di Stato.
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La solidarietà "apparecchiata" di Clemente

"Il "leader" dell' Udeur, Clemente Mastella - hanno riportato i giornali - si è detto a fianco di Marco Pannella nella sua battaglia per un sistema carcerario finalmente degno di un Paese civile".
Vuol dire che, da oggi, Clemente Mastella si siederà vicino a Marco Pannella e, con lui, non toccherà più cibo e più liquidi? Ma quando! Per Clemente Mastella, come gli è stato insegnato fin da poppante, la pancia è pancia. E come ha poi imparato, già da grandicello, la politica è pancia. Per cui a fianco di Marco Pannella, sì, ma con una bella "sfornata" calda calda di tante parole saporite quanto prive di ogni concreta sostanza. Che, insomma, in vetrina fanno la loro bella figura. E però, intanto, sulla tavola imbandita di Clemente da Ceppaloni - "pancia mia fatti capanna" - pronti, lì, il "cardone", i tortelli in brodo di gallina, i "cavatelli" con i broccoli, i "cazzarielli" al ragù, l'agnello con le patate, il "mugnatiello" con le interiora, una zuppiera di songino per rinfrescarsi la bocca. Il tutto, naturalmente, ben annaffiato da un "Solopaca doc" e da uno spumante "Sannio doc sciascinoso". Per mandare giù meglio, anche, gli "struffoli" e i "torroncini croccantini di San Marco dei Cavoti". E fare un doveroso "cin cin" a Marco Pannella lassù, a Roma, a digiunare.
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Garantisce lei

"Francesca Pascale - ha garantito Nicole Minetti - è veramente la persona adatta per stare al fianco di Silvio Berlusconi".
Se lo garantisce lei, che di certe cose ben s'intende,c'è da stare tutti tranquilli.
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mercoledì 26 dicembre 2012

Cara Befana

"Nella calzetta - la richiesta è generale - non ci mettere soltanto il carbone dei nuovi duri aumenti, ma anche le caramelle di servizi finalmente degni di un Paese civile".
Una preoccupazione, però: la Befana è ancora in attività lavorativa o è anche lei in cassa integrazione?
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Caro Monti

"Lamentarsi non serve - ha "twittato" l'ex "premier" Mario Monti - ora serve spendersi".
Ma se la gente, fra tasse e tagli, si è già spesa tutta! E, se non è dunque in condizione di spendere ancora, le si lasci almeno, un po' di pietà, la possibilità di lamentarsi.
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Cara Rai

"Il canone Rai per il 2013 - ha deciso il Ministero dello sviluppo economico - salirà a 113 euro e 50 centesimi".
Nessun Ministero, però, ha deciso che debba contemporaneamente salire la qualità dei programmi Rai. E debba oltretutto scendere il numero delle trasmissioni che vengono replicate anche più di una volta. Con il risultato che gli utenti, troppo spesso, prendono uno (un programma) e pagano invece due, tre, quattro, cinque (lo stesso programma).
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Care Poste italiane

"Il francobollo di una lettera prioritaria - ha deciso Poste italiane - passerà da 60 a 70 centesimi e il costo di una raccomandata semplice da 3 euro e 30 centesimi a 3 euro e sessanta centesimi".
Nessuno ha deciso, però, che debba contemporaneamente salire la qualità del servizio di Poste italiane. E debba oltretutto scendere il numero delle ore che, troppo spesso e ormai ovunque, gli utenti devono trascorrere davanti agli sportelli.
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Caro Comune

"Da gennaio 2013 - ha deciso il Governo a favore dei Comuni - la Tarsu (che era la tassa sulla raccolta dei rifiuti) diventerà Tares (Tassa sulla raccolta dei rifiuti, ma anche per sopperire alle spese per l'illuminazione pubblica, la manutenzione delle strade e la vigilanza urbana) e questo, per il cittadino, costituirà un aumento medio tra il 10 e il 14%".
Nessun Comune - e neppure il suo tutore Governo - ha deciso, però, che i miliardi raccolti in più con la Tares debbano contemporaneamente essere utilizzati davvero per i servizi agli utenti. Pena, finalmente, il commissariamento, il licenziamento e la refusione del maltolto o del malusato.
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lunedì 24 dicembre 2012

Vergogna Imu

"La "Città della speranza" di Padova - ha denunciato il giornalista Gian Antonio Stella sul "Corriere della sera" - è stata costretta a pagare 89.400 euro di Imu".
Ma la "Città della speranza" di Padova è un centro di assistenza a fini di lucro? No: è un centro che è stato tirato su e continua ad essere alimentato dalla generosità di tanti cittadini, molti colpiti da terribili lutti, proprio ed esclusivamente per supplire alle carenze delle strutture pubbliche. Ed è un centro che è via via diventato il cuore pulsante della ricerca italiana nel settore dell'oncoematologia pediatrica, un day hospital per 5.500 bambini ogni anno, un pronto soccorso, un centro diagnostico d'eccellenza, una banca dati nazionale delle leucemie infantili. Ora, però, la batosta degli 89.400 euro di Imu da pagare. Senza tante storie, tante considerazioni, tanti perché. Quasi 90 mila euro che sarebbero invece serviti per arricchire i laboratori e l'attività di ricerca. Chissenefrega. Arricchiranno le casse del Comune e dello Stato che li utilizzeranno, magari, per qualche "auto blu", qualche vitalizio, qualche pseudoconvegno, qualche contributo all'acquisto di "lecca lecca". Ma non si lamenti la "Città della speranza" di Padova. Se quest'anno non avesse pagato l'Imu - come ha tenuto ad ammonire severamente il "premier" in uscita professor Mario Monti - l'anno prossimo avrebbe dovuto pagare il doppio di 89.400 euro.
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"Bon ton" natalizio

"Questa notte ho avuto un incubo - aveva signorilmente detto domenica, durante la sua "comparsata" nella trasmissione pomeridiana di Massimo Giletti, il Cavaliere furioso Silvio Berlusconi - governava ancora Monti e Fini era alle fogne".
Tutti si auguravano che fosse finita decentemente qui. Il Presidente della Camera ancora per poco, Gianfranco Fini, ha invece ritenuto replicare, altrettanto signorilmente, così: "Meglio le fogne che un bordello". Alla fine, però, dove la differenza tra fogne e bordello? Sia nelle une che nell'altro, infatti, si muove la stessa popolazione topesca. Al maschile, magari, nelle prime e al femminile nel secondo. Cin cin, comunque, al "bon ton" natalizio di Silvio e di Gianfry.
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domenica 23 dicembre 2012

Quell'incontro Monti-Scalfari...

"I lettori di "Repubblica" - grazie ad un colloquio avvenuto a Palazzo Chigi, sabato mattina, tra Mario Monti ed Eugenio Scalfari - hanno potuto leggere, già all'alba di oggi, quello che il "premier" dimissionario avrebbe poi detto in tv, dopo le undici, a tutti gli italiani".
Normale? Corretto? Rispettoso? Agli italiani la non ardua sentenza.
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Quell'incontro Monti-giornalisti...

"Non mi candiderò in alcuna lista - ha confermato il "premier" dimissionario, Mario Monti, dopo la sua confessione in anteprima al fondatore di "Repubblica" - Mi limiterò a proporre una mia agenda di cose buone fatte e da farsi. Ove poi qualcuno dovesse trovarla convincente e manifestasse la volontà di candidarmi, potrei valutare se accettare o meno questa candidatura".
Serio ed onesto. Ma anche abbastanza irreale. Perché, ormai, chi potrebbe più esprimere la volontà di candidare Mario Monti? Non il Pd che sta correndo spedito con la candidatura di Pierluigi Bersani. E neppure il Pdl che, seppure stia ancora allacciando le scarpette da corsa a Silvio Berlusconi, sta continuando a denunciare una presunta zoppìa e un presunto fiatone del "premier" uscente. Chi allora? Casini e Fini sicuramente e Luca Cordero di Montezemolo "adesso sì e adesso no"? Troppo poco. Anzi, niente. E, forse, è per questo che, alla conferenza-stampa di fine d'anno con i giornalisti, il più "servitor cortese" dell'ex "premier", il Ministro Andrea Riccardi, aveva ancora più abbondanti, a forza di sbuffare ansiosamente, le sue guanciotte da "puffo". E il Ministro Corrado Passera, vedendosi allontanare la possibilità di una sua prossima candidatura politica, è rimasto cupo e silenzioso come se, alla fine, qualcuno fosse pronto fuori da Palazzo Chigi, invece che a riaccompagnarlo a casa sull' "auto blu", ad accompagnarlo su un carretto verso il patibolo. Con un Ministro Elsa Fornero, invece, a farsi non pianti, questa volta, ma allegre risate. E un Ministro Giulio Terzi, in sdegnosa solitudine, già pensando a quale salotto scegliere per il cocktail della sera.
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Rigori

"All'Italia - ha scritto il quotidiano vaticano "L'Osservatore romano" - serve il rigore di Mario Monti".
Al Vaticano - potrebbe essere la replica - serve il rigore di Gesù Cristo. Sia nei comportamenti sia nel possesso dei beni mobili e immobili sia, nello specifico, nell'ammonire "Date a Dio quello che è di Dio e a Cesare quello che è di Cesare".  Di qua, cioè, la cura dello spirito, di là le cure mondane e - anche se il cardinale Angelo Bagnasco non è d'accordo" - le "cure montiane". Ognuno nel suo spazio. Senza invadere quello dell'altro. Facendosi, insomma, ognuno i fatti propri.
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il Dio neutro di Kristina

"Mi sembra giunto il momento - ha proposto Kristina Schroder, ministro tedesco della famiglia - di sostituire, davanti al sostantivo "Gott", l'articolo neutro "das" all'articolo maschile "der"".
Ma come si traduce "Gott" in italiano? Si traduce con Dio. E, quindi, al ministro tedesco Kristina Schroder sembrerebbe giunto il momento di classificare Dio non più come una entità maschile, ma come una entità neutra. Al pari, insomma, del sesso degli angeli. Ma il fatto è che il ministro tedesco Kristina Schroder non è arrivata a questa proposta dopo una lunga, documentata e sofferta meditazione teologica: c'è arrivata soltanto quando la sua figlioletta le ha chiesto se Dio fosse maschio o fosse femmina, lei non ha saputo che cosa rispondere e così, per tagliare la testa al toro, ha pensato bene di trasformarlo in neutro.
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sabato 22 dicembre 2012

Ignazio in picchiata sui "marò"

"Metto a disposizione dei due "marò" Salvatore Girone e Massimiliano La Torre - ha proposto l'onorevole Ignazio La Russa nel presentare la nuova formazione politica "Fratelli d'Italia" - i nostri posti migliori in lista".
Diavolo, ancora una volta, di un Ignazio. Nemmeno l'onorevole Adriana Poli Bortone aveva finito di ipotizzare questo poco onorevole sotterfugio per evitare ai due "marò" un eventuale processo in India, che ecco lui  buttarsi in picchiata a formalizzare la "furbata". Primo al traguardo, dunque, nella convinzione - c'è da giurarci - di riuscire a racimolare un voto in più, alle prossime politiche, da qualche "fratello d'Italia" pseudopatriota o "filopatacca". Un bel biglietto da visita - non c'è che dire - per il sempre più diabolico Ignazio, il sempre più gigante Guido Crosetto e la sempre più bambina Giorgia Meloni. Al di là di tutto questo ciarpame, naturalmente, gli auguri più cari a Salvatore Girone e a Massimiliano La Torre. Di buone feste a casa e, soprattutto, di ritornare una seconda volta dall'India, dopo che  ci saranno ritornati mantendendo la parola data, a bordo di un bastimento carico di loro diritti sacrosanti finalmente riconosciuti.
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Buongiorno, baronessa Ashton

"L'Unione europea - ha comunicato l'Alto rappresentante per la politica estera, Catherine Margaret baronessa Ashton di Uphillon - accoglie con favore la licenza natalizia accordata dall'India ai due "marò" italiani".
Buongiorno, dunque, alla nobilissima baronessa Ashton di Uphillon la quale, dopo avere dormito per undici mesi su venti materassi, venti guanciali e venti cuscini - come nella celebre fiaba di Christian Andersen - si è finalmente accorta del "pisello marò italiani" sotto il suo giaciglio comunitario. E la quale, una volta ridestatasi, invece di andare a farsi mangiare dal lupo della vergogna, è rimasta tranquillamente, a ballare i suoi valzer stonati, nei sontuosi saloni della Corte europea.
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Maledetto congiuntivo

"Tra il milanese El Shaarawy e il romanista Lamela - ha scritto, in una sua nota su "Il Messaggero", Paolo Liguori - chi è più utile, chi sarà più decisivo? Il congiuntivo è d'obbligo".
Il congiuntivo? Ma, se il riferimento voleva essere a "chi è più utile?", allora l'indicativo presente. Se voleva essere invece a "sarà più decisivo?", allora il futuro semplice. Maledetto sia, dunque, il diabolico congiuntivo: quanti peccati si continuano a fare, infatti, per lui...
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venerdì 21 dicembre 2012

In nome e alla faccia del popolo italiano

"Nel 2010 - come qualcuno ricorderà - il Governo propose, e le Camere approvarono, un taglio agli stipendi più alti dei magistrati: del 5% nella parte tra i 90 e i 150 mila euro, del 10% nella parte superiore ai 150 mila. Oltre duecento magistrati milanesi, però, ricorsero al Tar, il Tar girò il "caso" alla Cassazione, la Cassazione sentenziò come giusto il ricorso e ora il Tar ha dunque deciso che lo Stato sborsi con urgenza, e con i dovuti interessi, quanto sottratto ingiustramente".
Ma sottratto davvero ingiustamente? Secondo la Cassazione sì perché quel taglio avrebbe costituito un sacrificio "irragionevolmente esteso nel tempo... irrazionalmente ripartito tra diverse categorie di cittadini... e tale da ledere l'autonomia e l'indipendenza della Magistratura". Ma, allora, i tagli irragionevolmente estesi nel tempo e davvero irrazionalmente ripartiti a carico dei cittadini qualunque? Quelli? Beh, mica ci si può occupare di tutto e di tutti. E davvero l'autonomia e l'indipendenza della Magistratura si salvano, impedendo un piccolo taglio allo stipendio, con qualche euro in più? Beh, l'aumento automatico degli stipendi dei magistrati è una garanzia perché i magistrati possano restare liberi e non condizionabili con il dover alla fine dipendere dalla generosità del potere politico. Ma, allora, anche per i magistrati la carne è debole e il loro rigore morale potrebbe avere dei seri cedimenti? Sia come sia, comunque, resta il fatto che questo mese, mentre tre quarti degli italiani non arriveranno al 31 neppure con la tredicessima, oltre duecento magistrati milanesi - con gli arretrati di quanto "sottratto" loro in quasi due anni, gli interessi sul "sottratto", lo stipendio e la tredicesima rivalutati - avranno modo di godersi "a go go" non solo le Feste. In nome, per sentenza, del sempre più sgomento ed irritato popolo italiano. Ma, soprattutto, alla faccia sua.
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Oscenità di Stato

"Le nuove mille postazioni di "videopoker" - è stato confermato - verranno lanciate nonostante il parere contrario di tutta Italia e di mezzo Governo".
Socialmente ed eticamente osceno. Che ancora più osceno diventa, se si considera che quelle mille postazioni non sono state opportunamente bloccate soltanto perché il blocco avrebbe determinato la mancanza di un incasso già previsto, invece, nel bilancio dello Stato. Roba da non credere. Da vergognarsi per tutta la vita. Da non ripresentarsi più in alcuna Istituzione. Ma, evidentemente, solo nel regno di utopia.
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E se i Maya avessero profetizzato il vero?

"Il mio Governo è finito oggi 21 dicembre - ha ironizzato Mario Monti - ma la colpa non è dei Maya".
E perché non potrebbe essere? La scrittura dei Maya, non troppo facile da interpretare, è una scrittura logosillabica. Nella quale, cioè, un segno corrisponde ad una sillaba. Potrebbe essere, allora, che gli interpreti i quali vi avevano letto la fine del mondo per il 21 dicembre 2012 si siano confusi con i segni. Abbiano confuso il segno della sillaba "do" con il segno della sillaba "ti". I Maya, insomma, potrebbero avere predetto, per il 21 dicembre 2012, non la fine del mondo (segno-sillaba "do"), ma la fine del Monti (segno-sillaba "ti"). E dunque, evidentemente celiando, la fine del "premier" oggi dimissionario sarebbe stata già scritta oltre mille anni fa. Pur senza però menzionare, con alcun segno-sillaba, per mano o - per dirla con Monti - per colpa di chi.
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La "bella pensata" dell'onorevole Poli Bortone

"Candidiamo i due "marò" Salvatore Girone e Massimiliano La Torre - ha proposto l'onorevole Adriana Poli Bortone - così, una volta eletti, avrebbero il passaporto diplomatico e non potrebbero essere processati in India".
Potrebbe essere una soluzione, certo. Ma soluzioni simili, che pure potrebbero essere forse nobilitate dal machiavellico "fine che giustifica i mezzi", potrebbero sicuramente apparire come la solita furbata di un'Italia cialtrona e pataccara. Ben altro, invece, avrebbe potuto e dovuto fare l'Italia, non solo da oggi, se solo avesse fatto valere legittimamente e autorevolmente, nella vicenda dei due "marò", i suoi buoni diritti per giungere ad una soluzione seria e corretta anche in ossequio alle norme internazionali. Ma tutto questo non si è fatto e non si è nemmeno chiesto un fattivo operarsi della Comunità europea. L'onorevole Adriana Poli Bortone, la quale tutto questo sa molto bene, non  può però uscirsene, ora, proponendo all'Italia di comportarsi come un pacchiano dottor Balanzone e non come, finalmente, una Nazione dignitosa e giustamente gelosa dei suoi sacrosanti diritti. Uno, in politica, può anche personalmente comportarsi - se proprio gli piace e non gli fa senso - come una maschera dell'italica commedia dell'arte. Sarebbe bene, però, che non consigliasse all'Italia di comportarsi al suo stesso modo.
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Povera Elsa...

"Il Ministro del Lavoro, Elsa Fornero - hanno riferito le cronache politiche -  è stata ripresa dal Presidente della Camera, Gianfranco Fini, perché, per non ascoltare le accuse che le stava muovendo un deputato della "Lega Nord", si è clamorosamente coperta le orecchie con le mani".
Ma povera Elsa Fornero! Se quando ascolta piange, non va bene. Se si copre le orecchie per non ascoltare e non piangere, non va bene neppure. Che cosa dovrebbe fare allora? Andarsene - sostiene qualcuno - a casa. A piangere, magari, quando cucina con le cipolle. E va bene, un momento. E', ormai, solo questione di giorni.
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Luca a muso duro

"Ora basta - ha detto a muso duro, durante una cena, Luca Cordero di Montezemolo - ora dobbiamo vincere subito".
Lo ha detto a muso duro durante una cena con lo "staff" dei "centristi montiani"? No: l'ha detto a muso duro durante la cena con lo "staff" della "Ferrari". Auguri.
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giovedì 20 dicembre 2012

In attesa dell'inferno

 
"La Regione Lazio - è emerso, amcora, dalle indagini in corso - ha pagato, all' "Istituto dermopatico dell'Immacolata", due volte le stesse fatture, per un ammontare di 110 milioni di euro, e l' "Istituto dermopatico dell'Immacolata" le ha tranquillamente messe all'incasso".
Ma, in attesa che - per furto aggravato - i responsabili regionali del Lazio e i collusi della "Congregazione dei figli dell'Immacolata Concezione" vadano all' inferno per inosservanza del settimo Comandamento, non potrebbero andare in carcere, intanto, ai sensi dell'articolo 624 del Codice penale?
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Finalmente a casa, ma solo per Natale

"I due "marò" Massimiliano La Torre e Salvatore Girone - ha deciso l'Alta Corte del Kerala - potranno trascorrere due settimane a casa, in Italia, ma dovranno tornare entro il 10 gennaio, in India, in attesa di giudizio".
"Abbiamo appreso la notizia - ha subito commentato il nobile Ministro degli Esteri, Giulio Terzi di Sant'Agata - con grande sollievo". Comprensibile: la licenza di due settimane ai due "marò" è costata sì all' Italia una somma di 826 mila euro come garanzia per il ritorno, ma almeno lui potrà festeggiare tranquillamente il Natale, intanto, prima che l'Epifania Massimiliano La Torre e Salvatore Girone se li riporti via. Poi si vedrà. O, se come accaduto praticamente fino ad oggi, non si vedrà. E, tra un cin cin e l'altro di Cancelleria in Cancelleria, quel che sarà sarà.
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La misteriosa assenza di Fini

"Per il vertice Monti-"centristi" - è sfuggito a più di qualcuno - a Palazzo Chigi sono andati Pierferdinando Casini, Luca Cordero di Montezemolo e il "prezzemolino" Ministro in uscita Andrea Riccardi"
Ma come? E Gianfranco Fini?  Nessuna spiegazione ufficiale. Si sono sbizzarrite, così, le interpretazioni più strane. Come quella che il Gianfry non sia potuto andare perché in gita a Montecarlo. O quella che il Pierferdy, il Luca Luca e il "prezzemolino" Andrea, prima di recarsi da Monti a Palazzo Chigi, lo abbiano invitato, pur con cortesia centrista, ad andarsi a preoccupare di certi altri suoi personali bisogni.
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I Santi di Rosy

"Superato il pericolo della "rottamazione" - dicono si stia chiedendo Rosy Bindi - dove mi converrà correre, ora, per le "primarie" che dovranno decidere gli aspiranti al nuovo Parlamento?"
La sua pista naturale è sempre stata, per lei di Sinalunga, la Toscana. Ma, dopo che Matteo Renzi gliel'ha fatta a pezzi lasciando al di lei favorito Pierluigi Bersani solo qualche preferenza nella scelta del candidato "premier", meglio fare la valigia ed emigrare altrove. Altrove, ma dove? La scelta - secondo voci ben informate - starebbe per cadere sulla pista campana che le verrebbe invece spianata da certi potenti vecchi e nuovi amici dal dna dc. Rivolgersi a San Martino patrono di Sinalunga, d'altra parte, protettore di oche e di mendicanti? Una come lei, che diamine, non potrebbe mai accettare di ottenere la grazia in una di quelle due condizioni. Meglio appunto San Gennaro, patrono di Napoli, il quale,  come protettore dei donatori di sangue, sicuramente l'aiuterà a mettere insieme un numero per lei sufficiente di donatori di linfa elettorale. Di voti, cioè, per riportarla al  suo agognato Parlamento. Suo unico amore, suo unico sposo.
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"Spread", magìe, sortilegi e profezie

"Dotto' - mi ha osservato l'edicolante di tutti i giorni - a me sembra che 'sto "spread" vada calando improvvisamente adesso che Monti sta scendendo in campo e vuole dimostrare la bontà della sua politica economica".
Gli ho risposto, senza voler peccare di superbia, "Tu lo hai detto". Poi però - gli ho preannunciato - se Monti non dovesse in qualche modo rientrare ai vertici delle Istituzioni, vedrai che lo "spread" riprenderà a salire. Magìe e sortilegi della finanza non solo europea. E facili profezie.
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Il "Festival" è salvo

"Il Festival della canzone di Sanremo - ha emesso comunicato la Rai - si svolgerà dal 12 al 16 febbraio".
Nessun paventato rinvio, dunque, per l' intrusa coincidenza con la campagna elettorale. E così, quando a sera si è levato un forte vento su tutta la Penisola, non si è trattato di un tifone: è stato il comune sospiro di sollievo di tutti gli italici "fan" del "Festival della canzone di Sanremo".
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mercoledì 19 dicembre 2012

Qualcuno si sta battendo per un "Bisca Italia"

"Alla Commissione bilancio del Senato, impegnata a valutare la legge di stabilità prima della sua presentazione in aula - si è giustamente indignato "Avvenire" - è passato, nella notte tra lunedi e martedi scorsi, un emendamento che prevede la creazione di altre mille postazioni di "videopoker"".
Di notte, come preferiscono agire quanti non abbiano la convenienza o il coraggio di farlo di giorno, un gruppo di onorevoli senatori non ha dunque esitato a fare il "colpo" in nome e per conto della "casta dei giochi d'azzardo". L'augurio, però, è che l'infame emendamento venga ora bocciato in aula. Dopo quel "Salva Italia" - che comunque, fino ad ora, non ha salvato un piffero - sarebbe il colmo se dal Parlamento finisse per un uscire un "Bisca Italia" ben più inaccettabile e vergognoso.
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Il 24 febbraio il voto. E il "Festival"?

"Si voterà per le politiche - ha annunciato il Ministro dell'Interno, Anna Maria Cancellieri, e il Capo dello Stato si è detto d'accordo - il 24 febbraio prossimo".
Ora, però, una domanda angoscerà Fabio Fazio e la Rai: "Basterà per non dover spostare la sacra data del "Festival di Sanremo"?"
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"Estote parati"

"Monti - ha confermato oggi Pierferdinando Casini - ha deciso che cosa farà, ma lo dirà fra qualche giorno. L'unica cosa che ora posso comunque dirvi è: "Estote parati"".
Sembra che qualcuno abbia interpretato l'ammonimento, mutuato da Pierferdinando Casini dai Vangeli di Marco e di Luca, come uno "state preparati" a tutt'altro che un Paradiso terrestre. Ad altre penitenze di peccati oltretutto non vostri. E, di conseguenza, sia corso a sotterrare, in un campo segreto, quei pochi euro che gli sono ancora rimasti.
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Follìe impositorie

"Il Comune di Borgo San Dalmazzo - incredibile, ma vero - ha deciso che i cittadini i quali vogliano tenere nella propria abitazione le ceneri di un loro parente defunto debbano pagare una tassa di 48 euro".
D'accordo che la difficile situazione economica sta inducendo i Comuni a raschiare il barile fino in fondo, ma raschiare fino in fondo, addirittura, l'inceneritore mortuario è davvero il colmo. Il colmo della follìa impositoria. Ma, soprattutto, del più irrispettoso cinismo.
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Ma a Palazzo Chigi c'è ancora un ufficio-stampa?

"La conferenza-stampa di fine anno del "premier" Mario Monti, prevista per le 12 di venerdi 21 - è stato comunicato in una nota dell'Ordine dei giornalisti - è stata rinviata a data che sarà tempestivamente fatta conoscere".
Sorpresa. Non tanto per il fatto che la conferenza-stampa, essendo stata definita di fine d'anno, sia sta coerentemente spostata un po' più verso il 31 dicembre e strategicamente in modo da dare più tempo al "premier" in uscita Mario Monti per decidere e per spiegare con chi e come proporsi in vista delle prossime elezioni. Quanto per il fatto che la notizia del rinvio sia stata comunicata con una nota dell'Ordine dei giornalisti. Forse che il "premier" Mario Monti, per dimostrare che anche lui risparmia, ha tagliato l'ufficio-stampa di Palazzo Chigi? Oppure l' Ordine dei giornalisti, chissà mai perché, ha deciso di fargli lui da  personale addetto-stampa?
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martedì 18 dicembre 2012

Tra voci ed intrusioni inquietanti

"La Germania - hanno fatto trapelare alcuni servizi segreti - starebbe fornendo, all'Iran, materiali e tecnologie per quella lavorazione dell'uranio che servirebbe alla realizzazione della bomba nucleare".
Se vero, sarebbe di una gravità eccezionale. Se non vero, sarebbe bene che la Germania ne ufficializzasse il falso. E questo sarebbe molto più urgente, più importante e più qualificante piuttosto che, ad esempio, indicare agli italiani come e per chi votare alle prossime elezioni.
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Roberto Benigni: peccato quel neo

"L'auspicio di molti - nell'indignarsi per i vergognosi "spot" utlizzati dalla Rai per pubblicizzare l'illustrazione commentata dei dodici principii fondamentali della Costituzione da parte di Roberto Benigni - era stato che, almeno, la trasmissione camminasse su un percorso consono e serio. Nessuna lezione retorica e barbosa, ma nemmeno nessuna rinnovata e cretina esibizione "clownesca"".
L'auspicio, per fortuna, si è avverato: Roberto Benigni ha illustrato e commentato i dodici principii fondamentali della Costituzione con una preparazione, una passione, una misura davvero eccezionali. Anche se alla fine, purtroppo, ne è uscito confermato quanto molti già sapevano: che la nostra Costituzione è sì, probabilmente, la più bella del mondo, ma è anche, altrettanto probabilmente, la meno osservata e concretamente attuata. Questa, però, non è certo colpa di Roberto Benigni. Il quale, tuttavia, di un'altra colpa si è reso responsabile: quella di avere dedicato la prima mezz'ora della trasmissione affidatagli dalla Rai al bombardamento di Silvio Berlusconi. Un fatto negativo non perché si trattasse di Silvio Berlusconi - se avesse bombardato Pierluigi Bersani o Pierferdinando Casini sarebbe stato lo stesso - ma perché, approfittando della grande platea messagli a disposizione, ha lasciato spazio improprio al suo lato "clownesco" ed è clamorosamente uscito di argomento. Dal serio argomento. Un neo, insomma, che non ha potuto non abbassargli il voto. E non fargli ottenere quel dieci con lode che, per il resto, avrebbe ampiamente meritato.
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I dieci "fuori quota" del Pd

"Nel Pd - è giunta conferma - in dieci hanno chiesto ed ottenuto di ricandidarsi pur avendo superato il limite massimo delle legislature portate a termine".
C'è da capirli. Volete mettere continuare a godere i benefici della "casta politica" piuttosto che tornare a fare la povera ricercatrice universitaria come la sessantunenne Rosy Bindi, il magistrato ad inizio carriera come la cinquasettenne Anna Finocchiaro, il sindacalista in tempi difficili come il settantanovenne Franco Marini, l'insegnante precaria come la sessantacinquenne Maria Pia Garavaglia, il giornalista in un momento di crisi editoriale come il sessantenne Giorgio Merlo, l'imprenditore in era di recessione come il settantaquattrenne Cesare Marini, il medico in un servizio sanitario in gravi condizioni come il cinquantaquattrenne Giuseppe Fioroni, il dirigente d'azienda con le aziende in crisi come il sessantenne Mauro Agostini, i consulenti d'impresa con le imprese sempre più in difficoltà come il cinquantaduenne Giuseppe Lumia e il cinquantaseienne Giancarlo Bresso? Non si pone proprio. E, dunque, via con il sesto, il quinto o il quarto mandato. Via con i "fuori quota". Nel segno del rinnovamento.
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Computer-italiano 1 a 0

"Ecco - elaborate dal Ministero - due fra le domande alle quali hanno dovuto dare una risposta, nelle prime prove eliminatorie, le decine di migliaia di aspiranti insegnanti: "Quale è la prima pagina che viene caricata all'avvio di un "browser?" e il "Touch screen è?...""
Giusto, per carità, che gli insegnanti di domani conoscano l' "arte del computer", ma, forse, sarebbe magari altrettanto - se non più - giusto che fossero chiamati a dimostrare la loro preparazione nelle materie che dovranno insegnare e nel gestire una classe. Ma queste, forse, sono convinzioni di altri tempi. Per una scuola "matusa". Oggi, dunque, largo a "browser" e a "touch screen". Italiano, latino, storia, matematica, scienze, semmai, dopo. Sempre più dopo e sempre meno. Computer e ignoranza felicemenete a braccetto.
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lunedì 17 dicembre 2012

Perché lo Stato non vuole 41 miliardi suoi?

"Solo in questo 2012 che sta finendo - ha fatto conoscere la Guardia di finanza - allo Stato sono stati sottratti 28 miliardi con redditi non denunciati o falsati e 13 miliardi con danaro finito all'estero".
Un totale derubato all'Erario, quindi, pari a 41 miliardi e 41 miliardi - beffa nella beffa - è addirittura oltre l'ammontare di quella manovra finanziaria che tanto gravi sacrifici ha richiesto ai  cittadini anche non abbienti. Lo scandalo, comunque, va anche ben oltre. Perché - sempre secondo i dati della Guardia di finanza - lo Stato ha incassato, di questi accertati 41 miliardi illecitamente sottratti alle sue casse, solamente 900 milioni. E, cioè, aappena una briciola. Fatto che, però, andrebbe doverosamente spiegato. Rispondendo, magari, a due semplici quanto legittime domande: chi o che cosa ha impedito che lo Stato incamerasse quanto illecitamente sottrattogli? Chi o che cosa ha impedito che quell'impedimento fosse doverosamente e tempestivamente rimosso? Il "premier" e tutti i Ministri i quali stanno già manovrando in vista delle prossime elezioni, ove chiarissero il loro pensiero e i loro propositi su questi inquietanti impedimenti, segnerebbero ceertamente un punto a favore nei loro "curricula" di aspiranti al Governo prossimo venturo.
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Vertici istituzionali allargati

"Sotto una foto comune che ha ripreso, nell'ordine, il cardinale Tarcisio Bertone, il "premier" Mario Monti, il Presidente del Senato Renato Schifani, il Capo dello Stato Giorgio Napolitano e il Presidente della Camera Gianfranco Fini - su "il Giornale" di oggi lunedi 17 - è stata pubblicata questa testuale didascalia: "Il "premier" Mario Monti col Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano e i vertici istituzionali al concerto del Senato"".
Bene. Qualcuno, più o meno consciamente, sta cominciando a riconoscere, chiaro e tondo, che i vertici istituzionali dell'italica Repubblica, ancora oggi, vanno allargati, anche, ai segretari di Stato vaticani. Con tanti saluti "nunc et semper" (ora e sempre) all'infatti mai osservato "unicuique suum" (a ciascuno il suo: a Dio che quel che è di Dio, a Cesare quel che è di Cesare).
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La multa? Paga "papi"

"Intanto, per non essersi presentata puntualmente in qualità di teste al procersso nei confronti di Silvio Berlusconi - ha deciso, anche, il Tribunale di Milano - Ruby dovrà pagare una multa di 500 euro".
Ma, tanto, a Ruby che importa? C'è sempre, per lei, un "papi" che paga.
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Elezioni, Festival e sentenze

"Poiché il Tribunale di Milano ha fissato le requisitorie dell'accusa e le arringhe di difesa per il 21, il 28 gennaio e il 4 febbraio - fatto qualche conto sui tradizionali tempi giudiziari - la sentenza del processo cosiddetto "Berlusconi-Ruby" dovrebbe essere letta verso la metà di febbraio prossimo".
Il che, dunque, sarebbe proprio in piena campagna elettorale e proprio a ridosso del voto delle elezioni politiche. Un momento, indubbiamente, del tutto intempestivo e inopportuno. Perché metterebbe in mano a qualcuno, in piena partita, un "carico da undici". In mano a Berlusconi, in caso di assoluzione, per giocarselo come carta pesante da calare, in extremis, a sostegno di una sua sempre proclamata innocenza e di una sua grande vittoria nei confronti  di giudici da lui sempre definiti avversari politici e strumentali. In mano agli antiberlusconiani, in caso di condanna, per accumulare impropriamenete altri punti a proprio favore e contro l'avversario. In ogni caso, appunto, una sentenza nel momento più intempestivo ed inopportuno. Ma, ecco il punto, si può spostare la data di una sentenza? Sicuramente no, visto che sembrerebbe impossibile spostare, perfino, la data del "Festival di Sanremo" in quanto anch'esso coincidente con la data delle elezioni. Questa è, però, l'Italia. L'Italia del "canta che ti passa". Sia una sentenza del Tribunale sia un  motivetto del "Festival".
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Meglio che Gubitosi "gubiti"

""Gubitosi non "gubiti" - ha sparato la battuta Luciana Littizzetto - ci penserò io, durante il "Festival di Sanremo", a tenere a bada Fabio Fazio".
Il direttore generale dalla Rai Gubitosi, però, farebbe invece bene a "gubitare". Perché, né seriamente né come facezia, Fabio Fazio ha da parte sua garantito che a tenere a bada Luciana Littizzetto, durante il "Festival di sanremo", ci penserà lui. E, comunque, non tanto ai fini di una giusta "par condicio" da osservarsi in periodo elettorale quanto ai fini di una volgarità mascherata da satira da tenere, in prima serata, una volta tanto fuori.
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Cacciate

"La dirigenza della "Sampdoria calcio" ha cacciato il "mister" Ciro Ferrara e la dirigenza del "Siena calcio" il "mister" Serse Cosmi - si è letto nella pagine sportive di tutti i quotidiani - perché non avrebbero difeso bene la classifica delle due squadre".
Beppe Grillo, però, ha fatto di più. Ha cacciato "miss" Raffaella Pirini, consigliera comunale a Forlì, perché avrebbe invece difeso bene quella collega Federica Salsi la quale era stata a sua volta cacciata in quanto rea di avere democraticamente contestato lui, Beppe Grillo, il padre-padrone del "5 stelle" politico.
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domenica 16 dicembre 2012

Il vergognoso ritorno del "clown"

"La Rai - non si è riusciti a comprendere se spontaneamente o dietro più o meno autorevoli sollecitazioni - ha reintrodotto lo "spot" con il quale aveva cominciato a pubblicizzare, con un Benigni in atteggiamenti e movimenti sgradevoli e inappropriati addirittura da "clown", la trasmissione di lunedi 17 sulla Costituzione".
Complimenti vivissimi, allora, a colui al quale era inizialmente venuto in mente di pubblicizzare una simile solenne trasmissione come se fosse da pubblicizzare il "carnevale di Venezia" e il quale, invece di essere preso a pedate nel sedere, ha ottenuto di riprenderla al posto delle solenni immagini della firma dei padri costituenti. Ma complimenti ancora più vivi a quei dirigenti della Rai - presidente e direttore generale in testa - i quali hanno dato un primo e addirittura un secondo assenso ad una simile inammissibile buffonata. Ora, comunque, c'è solo da augurarsi che, lunedi 17, almeno la trasmissione cammini su un percorso consono e serio come l'argomento richiede. Nessuna lezione retorica e barbosa, certo, ma nemmeno nessuna rinnovata e cretina esibizione "clownesca".
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sabato 15 dicembre 2012

Alt alla cinica "lobby delle armi"

"Di fronte alla nuova sparatoria che ha ucciso venti bambini e sei insegnanti in una scuola del Connecticut - hanno mostrato le immagini - il Presidente degli Stati Uniti, Barak Obama, è scoppiato a piangere e ha promesso di erigere un possente argine alla facile diffusione delle armi in tutto il Paese".
Umana commozione e nobile promessa. Peccato però, molto verosimilmente, che dovrà subito riprendersi dalla prima e dimenticarsi della seconda. Perché la potentissima "lobby dei fabbricanti di armi", anche dopo la nuova terribile strage, non ha invece versato neppure una lacrima. E, anzi, ha sorriso di fronte all'istintiva formale promessa del "suo" Presidente. "Suo" non solo nel senso buono istituzionale, ma soprattutto "suo" prigioniero in qualche modo condizionato. Così come avvenuto con ogni altro Presidente del passato. Ma il Natale è ormai alle porte. Chissà che, tra i pacchi del Babbo dalla barba bianca, non spunti finalmente fuori un bel pacco con un secco alt, scolpito nella pietra, alla potentissima e cinica "lobby delle armi".
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Il risveglio tardivo del nobile Ministro

"Quando si è saputo che i giudici indiani se ne sarebbero andati beatamente in ferie, fino al primo gennaio prossimo, senza prima esprimersi sul "caso" dei due nostri "marò" - si è fatto conoscere dalla Farnesina - il Ministro degli Esteri, Giulio Terzi, ha fatto partire la minaccia per cui, se Massimo La Torre e Salvatore Girone non torneranno subito a casa, ci saranno "conseguenze negative sull'impegno internazionale nella lotta contro la pirateria e nelle missioni di pace all'estero"".
Il Ministro degli Esteri -  esattamente il marchese, conte, barone, cavaliere del Sacro romano impero Giulio Maria di Sant'Agata - si è, dunque, destato dal suo sontuoso letto a baldacchino, si è signorilmente stiracchiato tutti i suoi quarti di nobiltà e, prima di sorbire la colazione a base di thé e pasticcini nonché consultare l'agenda dei suoi quotidiani impegni mondani, si è imrpovvisamente ricordato che due semplici miliziani al servizio dello Stato se ne stavano ingiustamente ristretti, da ben dieci mesi, nelle lontane Indie. Di qui, dunque, il suo "marchesale" e "contesco" sconcerto e la sua "baronale e cavalleresca" ira. Legittimi, finalmente, perché, soprattutto, istituzionali. Legittimi, ma, purtroppo, tardivi. Nettamente, anzi, fuori tempo massimo. Mentre invece, nel frattempo, l'Italia ha confermato tranquillamente, all'India, la consegna di dodici elicotteri "Aw 101", entro il pattuito inizio del 2013,  senza alcun problema e alcun ritardo. Serietà italiana e insolenza indiana? Può darsi. Sicuramente, in ogni modo, è che gli affari sono affari. E tutto il resto è nulla.
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Se Niki cadesse da cavallo come Paolo di Tarso...

"Su aborto, eutanasia e tutela della famiglia legittima - ha ripetuto, con forza, Benedetto XVI - non è possibile transigere".
E adesso, povero Pierferdinando Casini? Adesso, pover'uomo, come farà più ad ipotizzare un'alleanza - preelettorale o postelettorale - con una sinistra all'interno della quale molto sa già di poter contare un Niki Vendola il quale ha idee e propositi diametralmente opposti a quelli di Benedetto XVI su aborto, eutanasia e famiglia legittima? Al povero Pierferdy, comunque, resta sempre una speranza: che il Niki, cadendo da cavallo come Paolo di Tarso, improvvisamente si converta. Molto difficile, però. Non foss'altro per il fatto che il Niki a cavallo non ci va proprio e non sta mostrando alcuna intenzione di volerci andare in futuro.

"Mille e una notte" e "un centesimo a cartella"

"Tre giorni da "Mille e una notte" - hanno pubblicizzato gli Emirati arabi su "Il Giornale" - a soli 500 euro: un'occasione per tutti".
Gli Emirati arabi, geograficamente abbastanza vicini all'Italia, ne sono però molto lontani come conoscenza della situazione socio-economica attuale. Non immaginano che oggi, da noi, "solo 500 euro" non costituiscono un'occasione neppure per due terzi almeno della popolazione. Che, perciò, le centinaia di migliaia di disoccupati, di precari, di pensionati al minimo saranno costretti a trascorrere tutti i giorni delle prossime feste, e non solo tre,  "un centesimo a cartella". A casa, davanti alla "tombola", a un panettone e ad uno spumanate "scamuffo".
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Le sorprese degli "scandagli"

"I finanzieri del Nucleo di polizia tributaria - su richiesta dei magistrati di Milano i quali stanno indagando sull'utilizzo illecito dei rimborsi elettorali ottenuti dai partiti alla Regione Lombardia - hanno finora "scandagliato" nei conti del Pdl e della Lega Nord".
Che cosa è uscito fuori da questo "scandaglio"? Di tutto e di più. E, cioè, scontrini di spese personali le più varie e le più inverosimili. Ma anche terribilmente significative. Come, ad esempio, l'invito a cena di una ventina di persone, da parte di un consigliere, in un ristorante che meglio non avrebbe potuto chiamarsi: "La mangiatoia". Oppure l'acquisto, da parte di un altro consigliere, di un notevole quantitativo di "lecca lecca" che, molto probabilmente, gli saranno serviti per esercitarsi nell'arte di tenersi buono il segretario del suo partito. Ora, comunque, non resta che attendere l'esito degli "scandagli" della Finanza nei conti e negli scontrini degli altri partiti. Ma anche da questi "scandagli" - è già filtrato - ne stanno uscendo fuori di tutti i colori. Davvero consolante.
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venerdì 14 dicembre 2012

Rotture

"Il nostro deficit - ha fatto conoscere la Banca d'Italia - ha raggiunto, ad ottobre scorso, il livello più alto di sempre: 2.014 miliardi. E, dal gennaio scorso, è aumentato del 3,7%".
Ma, allora, tutto ciò che è stato ulteriormeente tagliato e imposto agli italiani? Non sono serviti a nulla tutti i sacrifici che - come era stata garantito - sarebbero valsi a migliorare la situazione del nostro deficit? Sembrerebbe, cifre alla mano, proprio di no. Però così - con rispetto parlando - quello che Silvio Berlusconi ha rotto a "madame" Littizzetto il Governo Monti, forse con qualche ragione in più, ha rotto agli italiani.
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Pace e bene

"Dopodomani, quella terza domenica dell'Avvento cosiddetta "Dominica gaudete" - è filtrato dalla Sacre mura - Benedetto XVI potrebbe far arrivare la grazia al suo infedele ex maggiordomo Paolo Gabriele, recentemente condannato a diciotto mesi di reclusione per avere sottrato e divulgato carte segrete vaticane".
"Dominica gaudete", quindi, ma non solo Paolo Gabriele e famiglia che, seppure esiliati dal territorio vaticano, verranno paternamente dotati, anche, di una nuova casa e di un nuovo sostentamento. "Dominica gaudete", soprattutto, coloro i quali hanno armato nell'ombra la mano dell'infedele ex maggiordomo, ma i quali - con questa provvidenziale grazia - vedranno cadere una pietra sopra le loro colpe nell'inquietante vicenda. Pace e bene. E così sia.
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Alt al "clown"

"La Rai - non si è riusciti a comprendere se spontaneamente o dietro qualche più o meno autorevole sollecitazione - ha sostituito lo "spot" con il quale aveva cominciato a pubblicizzare la trasmissione di lunedi 17, affidata a Roberto Benigni, sulla nostra Costituzione".
Scomparso un incredibile e inaccettabile Benigni "clown", le immagini hanno cominciato a mostrare, finalmente, i nostri padri costituenti nel momento della firma della Carta. Riportato il tutto alla dovuta serietà, comunque, sarebbe curioso conoscere, ora, a chi fosse venuto in mente di pubblicizzare quella trasmissione come se si trattasse di pubblicizzare il "carnevale di Venezia". E se questo chi sia stato preso meritatamente a calci nel sedere o, come di solito avviene, sia stato immeritatamente promosso al altro, ma più alto incarico.
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Liste

"Fabio Fazio, incaricato di formare la lista dei partecipanti al "Festival di Sanremo 2013" - grande spazio sui programmi Rai - ha letto, con aria compunta, i nomi dei quattordici prescelti per l'alto incarico".
Almeno questa - si è sentito sollevato qualcuno - è fatta. Poi si vedrà se, fra un paio di mesi circa, un qualche Fabio Fazio della politica o della società, incaricato di formare la lista dei partecipanti al nuovo Governo, riuscirà a leggere, con aria altrettanto compunta, i nomi dei chissà quanti prescelti per quest'altro alto incarico.
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giovedì 13 dicembre 2012

I giochi di Silvio

"Come candidato "premier" del centrodestra? - è l' "ultima" di Silvio Berlusconi - io, no  Mario Monti, anzi, semmai, Angelino Alfano".
Silvio Berlusconi, Mario Monti, Angelino Alfano. Il gioco dei tre nomi. O, meglio, il gioco delle tre carte.
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Sanremo 1

""Election day" o non "election day" in febbraio, obbligo o non obbligo di rispettare la legge sulla "par condicio" - ha polemizzato Aldo Grasso, critico televisivo del "Corriere della sera" - il "Festival di Sanremo" va salvato per non cadere nel ridicolo".
Nessuno, in verità, si è pronunciato per una condanna a morte del "Festival di Sanremo", ma, semmai, solo per un suo opportuno rinvio ai primi di marzo. Ma allora? Allora, auspicando una "election day" e un "Festival di Sanremo" in contemporanea, il critico televisivo Aldo Grasso fa finta di non sapere quanto il fatto potrebbe comportare dei rischi molto pericolosi. Irride a quella prudente legge sulla "par condicio" che lui, infatti, definisce "famigerata". Scambia risibilmente gli Stati Uniti, dove nessuno si sognerebbe di porsi simili problemi, con un'Italia dove tutti sanno bene come certe cose vadano sempre a schifìo. Di più: il critico televisivo Aldo Grasso, magari, si augura che il "Festival di Sanremo" (da lui contraddittoriamente definito, comunque, una "grande festa sgangherata") possa resistere nei giorni fissati dal 12 al 16 febbraio in quanto sia l' "election day" ad essere spostata ai primi di marzo. E con questo - a suo parere - non si cadrebbe invece nel ridicolo. Nel ridicolo vero.
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Sanremo 2

"Speriamo - ha poi detto la sua Fabio Fazio, il quale dovrebbe presentare il "Festival di Sanremo" insieme con la celebre raffinatissima Luciana "Jolanda" Littizzetto - speriamo che si voti ai primi di marzo così, qui, tutto può rimanere come è stato programmato".
Al Ministro dell'Interno, Anna Maria Cancellieri, nel proporre ora al Governo la data delle prossime elezioni, tenere in doveroso conto, più che gli interessi del Paese, le autorevoli polemiche di un critico televisivo e le trepide speranze di un presentatore "a cachet".
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Antonis, ma che faccia hai?

"L'incertezza che sta determinandosi in Italia - si è preoccupato il "premier" greco Antonis Samaras - potrebbe mettere a rischio la stabilità dei Paesi vicini".
Ma più instabile della Grecia con uno "spread" a 1.200, produzione al lumicino, disoccupazione e povertà a livelli drammatici e sempre lì lì per rischiare l'uscita dall'euro? Anche se l'incertezza italiana dovesse per ipotesi protrarsi o aggravarsi, che cos'altro potrebbe accadere di più, ormai, alla Grecia? Il "premier" greco Antonis Samaras oggi, dunque, come il Ministro spagnolo dell'Economia Luis de Guindos ieri: comodo cercare di scaricare sugli altri il rischio di continuare a non farcela. Comodo, ma ingiusto e irreale. E così, come il Ministro spagnolo dell'Economia Luis de Guindos, "premier" greco Antonis Samaras con quale faccia va cianciando di un "pericolo Italia"?
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Riconoscimenti tardivi

"La storia socialista in Italia - ha detto il Presidente della Camera, l'ex Msi e An Gianfranco Fini, nell'aprire un convegno sul tema a Montecitorio - è una storia che è parte rilevante della biografia collettiva del nostro popolo".
Detto da lui qualche anno fa e dai suoi antenati politici dal dopoguerra in poi, però, avrebbe avuto un diverso valore. E non avrebbe avuto il sapore, oggi, di una semplice e istituzionalmente forzata affermazione di maniera.
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mercoledì 12 dicembre 2012

I lamenti del povero Renato

"Per pagare il saldo dell'Imu - si è lamentato, su "Tgcom 24", l'onorevole Renato Brunetta - ho dovuto chiedere un prestito in banca".
Ma lui, l' onorevole Renato Brunetta ex parlamentare europeo dal 1999 al 2008, ex Ministro della Repubblica dal 2008 al 2011, dal 2011 presidente della "Fondazione Ravello", autore di numerose pubblicazioni in materia di economia e di lavoro e di infinite relazioni industriali, attualmente deputato e membro della quinta Commissione bilancio, tesoro e programmazione, editorialista de "Il Sole 24 ore" e de "Il Giornale", ospite di frequenti inviti in tv pubbliche e private? Sì, proprio lui. Lui che, avendo potuto e potendo tuttora contare su entrate che un lavoratore medio nemmeno se le sogna la notte, non ha dunque trovato gli euro necessari per pagare l'Imu. Allora, però, tre ipotesi. La prima: l'onorevole Renato Brunetta è proprietario di un patrimonio immobiliare così notevole da dover ricorrere perfino lui alla banca per versare l'imposta. La seconda: l'onorevole Renato Brunetta ha guadagnato e continua a guadagnare assai, ma è uno spendaccione tale che non gli resta neppure un euro per le tasse. La terza: l'onorevole Renato Brunetta è soltanto un bugiardo, ma anche un cinico che non si preoccupa di offendere quanti, avendo guadagnato e continuando a guadagnare molto molto meno di lui, sono stati davvero costretti, per pagare anche il saldo dell'Imu, a contrarre per davvero, purtroppo, dei debiti.
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La metamorfosi del Grillo

"Via dalle palle - ha urlato Beppe Grillo, questa volta, a chi insisteva a chiedergli più limpidezza e più partecipazione da parte degli iscritti - via dalle palle quanti mi accusano di scarsa democrazia".
Ma da quando in qua la democrazia scaccia dalle palle chi la invoca? La metamorfosi di Beppe Grillo: da comico intelligente a dittatore "clown". Complimenti.
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Silvio anche sacrilego

"Il "Festival della canzone di Sanremo 2013" - sembra ormai certo - non potrà più effettuarsi dal 12 al 16 febbraio prossimi per non rischiare, in caso di sempre più probabile "election day" in quel periodo, di infrangere in qualche modo la legge sulla "par condicio"".
Diavolo di un Cavaliere nero. E' venuto giù, all'improvviso, con tanta di quella terribile furia apocalittica da determinare perfino lo spostamento di data di un evento sacro e inviolabile come il "Festival della canzone di Sanremo". Incredibile e, se si vuole, addirittura sacrilego. La stessa cosa, tanto per dire, se avesse determinato lo spostamento della festa di San Gennaro dal 19 settembre a chissà quando.
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E a noi?...

"E' Francesca Pascale - ha confermato, su "Radio 24", Daniela Santanché - la nuova compagna di Silvio Berlusconi".
Grazie, per educazione, dell'autorevole conferma. Ma a noi - ci scusi l'onorevole Daniela Santanché - a noi che ce ne importa?
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martedì 11 dicembre 2012

Nuova sentenza shock

"Stavo tornando a casa - ha denunciato alla polizia Cecilia Mangini, 85 anni, per anni collaboratrice di Pierpaolo Pasolini - quando un giovane mi ha aggredita, picchiata e rapinata".
Che cosa è allora successo? E' successo che la polizia è riuscita in breve ad individuare il giovane malvivente, lo ha arrestato e lo ha rinchiuso, in attesa del processo per direttissima, in una cella di sicurezza. Il giorno dopo, al termine di questo processo per direttissima, il giudice ne ha però sentenziato l'immediata scarcerazione. Così, mentre l'ottantacinquenne aggredita e rapinata è stata giudicata guarbile in venti giorni, il suo giovane aggressore e rapinatore ha trascorso dietro le sbarre neppure ventiquattr'ore. Misteri dell'italica giustizia.
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Principii

"E' giusto che per salvare il servizio sanitario pubblico - si è espresso il Capo dello Stato - siano a pagare di più quanti hanno più reddito".
Nobilissimo principio di solidarietà, certo. Più giusto però sarebbe, se fossero chiamati a pagare quanti abbiano contribuito, scandalosamente e spesso penalmente, a gettare il servizio sanitario pubblico nelle misere condizioni attuali. Nobilissimo principio di giustizia, forse.
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Silvio sì, ma non solo

"Colpa di Berlusconi - l'accusa viene da partiti e giornali - se la Borsa è calata e lo "spread" è aumentato".
Accusa esatta, se si considera che tutto è in effetti avvenuto, questa volta, dopo che il Cavaliere furioso ha annunciato il suo apocalittico ritorno e le sue prime terribili sentenze. Obiettivamente, però, c'è da considerare che, durante questo 2012, la Borsa era calata e lo "spread" era aumentato già cinque volte: il 10 aprile, il 25 giugno, il 20 luglio, il 2 agosto e il 26 settembre. Quando, cioè, il Cavaliere furioso se ne stava rinchiuso nel suo castello a fare i solitari o a giocare a scopone oppure al sole keniano con il suo amico Briatore. Quando, insomma, non aveva pensato, ancora, di sellare il suo schiumante cavallo bianco, salirvi su armato di una spada fiammeggiante e arrivare a giudicare, nel confuso mondo della politica, i vivi e i morti. Obiettivamente, sì, obiettivamente. Al di là di ogni giudizio politico. Fuori da ogni schieramento. Solo in omaggio alla verità. Alla realtà dei fatti.
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Luis, ma che faccia hai?

"Quando sorgono dubbi sulla stabilità e sulla vulnerabilità di un Paese vicino come l'Italia - ha detto un Ministro dell'Economia - ciò ha su di noi un effetto di contagio immediato".
Il Ministro dell'Economia francese? No. Il Ministro dell'Economia tedesco? Neppure. Lo ha detto il Ministro spagnolo dell'Economia,  Luis de Guindos. Ma, visto in quali condizioni socio-economiche si trova oggi la Spagna per sue colpe e responsabilità, sarebbe curioso conoscere con quale faccia abbia potuto pronunciare una frase come quella.
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Quale Natale per i due "marò"?

"La Corte suprema - giunge notizia dall'India - non ha ancora fissato l'udienza per la decisione finale sulla sorte dei due nostri "marò" Salvatore Girone e Massimiliano La Torre, ma ha fissato in lunedi prossimo l'inizio delle sue nuove ferie".
Significa che ai due nostri  "marò" non sarà consentito di trascorrere il Natale nelle proprie case, con le proprie famiglie? Ci si augura di no, che la Corte suprema voglia pronunciarsi prima di lunedi. E, comunque, che il nobile Ministro degli Esteri italiano se ne stia decisamente e concretamente occupando. Magari nell'intervallo tra un thé, un cocktail e una serata di gala. Una dichiarazione in tv e un baciamano a una dama.
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Un politico è un politico e un utente non conta un... niente

"Dopo la becera battuta della sempre meno raffinata Luciana Littizzetto durante l'ultima puntata di "Che tempo che fa" - è venuta notizia dalla Rai - il direttore generale, Luigi Gubitosi, ha invitato la struttura "ad un maggiore rispetto nei confronti di tutti gli esponenti politici"".
Sarebbe stato bello, oltre che doveroso, se il direttore generale, Luigi Gubitosi, si fosse preoccupato anche di tutti gli utenti. Invitando la struttura ad un maggior rispetto anche nei loro confronti. Soprattutto, anzi, nei loro confronti.
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Come battere Berlusconi

"Berlusconi  - ha dichiarato in una intervista Francesco Rutelli, "leader" di "Alleanza per l'Italia" - non lo si batte certo con l'elenco delle sue amanti".
Potrebbe essere anche vero. Sicuramente vero, invece, è che non si batte neppure con semplici "freddure gossippare".
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lunedì 10 dicembre 2012

Gli "otto giorni" del Capo dello Stato

"Vedremo - si è detto preoccupato il Capo dello Stato, Giorgio Napolitano - vedremo che cosa faranno i mercati dopo le dimissioni di Mario Monti".
Ma quel "vedremo" del Capo dello Stato è, chiaramente, un vedremo istituzionale e diplomatico. Perché il Capo dello Stato ha già avuto da subito per certo, data la sua esperienza politico-economica e la sua conoscenza di chi può muovere i mercati e come, quali sarebbero state le mosse della finanza nazionale ed internazionale. Che infatti, senza attendere un secondo, hanno operato in negativo sulla nostra Borsa e sul nostro "spread". E non solo per comprensibile spirito speculativo. Ma, appunto, questo il Capo dello Stato lo sapeva già da subito per certro e continua a saperlo benissimo. Per parlare - e, verosimilmente, per prendere delle decisioni - si è dato, tuttavia, gli otto giorni. Non resta che attendere la settimana prossima, allora, per capire come intenderà comportarsi con certi "precari" in via di uscita e con certi altri "precari" in lista di attesa per un ambito contratto di lavoro a Palazzo Chigi. Se gli italiani continuano a stimare il Capo dello Stato, oggi, però, sicuramente non lo invidiano.
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Se si allarga certa manìa omicida...

"Forse - ha "twittato" la giornalista Cristiana Chiarani - dobbiamo piantare un paletto di frassino nel cuore di Berlusconi o sparargli nel cervello per evitare che torni in campo".
Tempi duri, dunque, per i "premier" in uscita e per quelli che cercherebbero di rientrare. Dopo Umberto Bossi, il quale si è appena augurato che Mario Monti sparisca al più presto dalla faccia della terra, ecco Cristiana Chiarani, la quale vorrebbe procedere alla cruenta esecuzione di Silvio Berlusconi. La speranza, naturalmente, è che sia finito qui. E che a nessun altro maniaco cretino venga ora in mente, per dire, di proporre al popolo la fucilazione in piazza di Pierluigi Bersani e l'annegamento di Pierferdinando Casini e di Gianfranco Fini nel mare del loro nulla.
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Torna l' "asse dell'intimo"

"Torna - ha titolato "Il Giornale" - l'asse Berlusconi-Lega".
"Il Giornale", questa volta, non è dunque andato al di là delle righe. Ed è rimasto signorilmente composto. Non così certi iscritti di un circolo pdl i quali, nel commentare la notizia, si sono espressi così: "Meno male: è tornato l' asse mutanda-canotta". E non solo in riferimento a certi particolari atteggiamenti e comportamenti di Silvio Berlusconi e Umberto Bossi. Ma anche in senso politico. Per intendere insomma, a modo loro, "sono tornati finalmente insieme i due movimenti che, per tanto tempo, sono stati felicemente sedere e camicia".
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Grazie, Silvio

"Mi sono riproposto alla guida dell'Italia disastrata - dichiarazione numero 1 di Silvio Berlusconi - con grande sacrificio personale".
Da tutta Italia si è subito levato un coro: "Grazie, Silvio".
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... Ma la partita non è di calcio

"Mi basterà un mese - dichiarazione numero 2 di Silvio Berlusconi - per battere Bersani".
Ma perché, forse, pensa che lui ha un "Milan" tornato a vincere a raffica e Pierluigi Bersani ha, invece, un "Bologna" che per vincere continua sempre a stentare. Che lui ha un asso come El Shaarawy e Pierluigi Bersani ha, invece, appena un Gilardino a corrente alternata. Solo che l'incontro Berlusconi-Bersani, in realtà, non si svolgerà in un campo di calcio, ma dentro decine di migliaia di urne elettorali. E allora, per battere un Bersani già rodato dalle primarie del suo partito, un mese, per il Berlusconi ancora arruginito dalla lunga assenza in campo politico, potrebbe, invece, anche non bastare. Ma - come si dice in gergo calcistico - la palla è rotonda. Si vedrà se, per caso, sarà rotondo anche il risultato del prossimo voto elettorale.
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Quale futuro per l'ex "SuperMario"?

"Quale sarà - è già cominciato il balletto su tutta la stampa non solo nazionale - il futuro di Mario Monti dopo le sue dimissioni irrevocabili da "premier"?"
Ministro in un ipotetico Governo di sinistra? Lui sembra "non vedercisi" e, d'altra parte, il segretario del Pd, Pierlugi Bersani, non sembra volerne più sapere sia perché non saprebbe dove collocarlo senza che possa fare ombra a lui e al resto del Gabinetto sia perché poi, alla fine, non è che sia stato sostanzialmente convinto , al di là dei suoi sì formali, della bontà di certe due idee e di certe  sue iniziative reali. Ministro in un ipotetico Governo di destra? Lui sembra non accetterebbe mai, dopo quello che ha ritenuto un grave sgarbo del Pdl,e, d'altra parte, non è che la maggioranza del Pdl lo starebbe aspettando a braccia aperte. Candidato in una ipotetica lista di centro con Casini, Fini e Montezemolo per tentare un "Monti bis"? Lui sembra non credere molto a questo tentativo e, d'altra parte, la lista di centro non ha ancora visto la luce e chissà se mai la vedrà. Pretendente alla successione di Giorgio Napolitano in uscita dal Quirinale? Lui sembra non sperarci troppo perché una parte del Parlamento potrebbe non votarlo e, d'altra parte, hanno cominciato già a circolare, per il Colle, nomi di concorrenti non da poco come Romano Prodi, Massimo D'Alema, Anna Maria Cancellieri e perfino Rosy Bindi. Seggio di senatore a vita in politica e ritorno professionale alle aule universitarie? Lui sembra non gradire e, d'altra parte, sono queste ad apparire le uniche soluzioni, per ora, certe e senza alcun problema. Una cosa, comunque: sarebbe però davvero crudele se, alla fine, il professor Mario Monti dovesse ritrovarsi, anche lui, nella lunga e triste lista degli esodati.
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Tomismo e politica

"Irresponsabile - ha dichiarato tra l'altro, in una intervista al "Corriere della sera", il presidente della Conferenza episcopale italiana, cardinale Angelo Bagnasco - chi pensa a sistemarsi mentre la casa brucia".
Più che giusto. Solo che il cardinale Angelo Bagnasco avrebbe fatto bene - ci sia permesso - se avesse dato un nome e un cognome a quel "chi". A quell'irresponsabile. Ma forse ha prevalso nel cardinale Angelo Bagnasco, anche questa volta, la sua formazione tomistica. "La nostra conoscenza - ha lasciato scritto tra l'altro, nel suo "Symbolum", San Tommaso d'Aquino - è talmente debole che nessun filosofo ha mai potuto investigare in modo esaustivo la natura di una singola mosca". E la conoscenza del tomista cardinale Angelo Bagnasco, evidentemente, è talmente debole da non aver potuto investigare in modo esaustivo l'identità di quel "chi" irresponsabile.
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Un "calendario sexy" per uno "scuola-bus"

"Poiché le autorità comunali di Valencia hanno deciso di sopprimere lo "scuola-bus" e i loro bambini dovrebbero così percorrere sei chilometri a piedi - la decisione è stata presa da un gruppo di mamme - noi poseremo per un "calendario sexy" e, con il ricavato, pagheremo un pullmino che sostituisca quello "scuola-bus" soppresso".
Non c'è da fare alcuna battuta ironica né, tanto meno, alcun commento pecoreccio: questo episodio è un altro triste tassello del drammatico mosaico che rappresenta la crisi economica nella quale stanno dibattendosi, in particolare, i Paesi del Sud Europa.
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domenica 9 dicembre 2012

Il "bum" del Cavaliere furioso

"Arriva, non arriva - è stato il ritornello degli ultimi giorni - e alla fine, poi, è arrivato".
Sì, il Cavaliere furioso è arrivato, dunque, sul suo schiumante cavallo bianco. E ha fatto "bum". Perchè, seppure non c'è stata l'apocalittica fine del mondo, c'è stata la fine di tante altre cose: delle primarie pdl fissate per il 16 dicembre prossimo, della fronda che in molti avevano imbastito nel partito contro di lui, soprattutto del Governo Monti. Ma a far sorridere molti non è stato tanto questo irruento riproporsi in prima linea per salvare l'Italia politica ed economica. A far sorridere di più è stato il rapido genuflettersi davanti a lui tornato in armi sul suo schiumante cavallo bianco, di tanti suoi "angeli" che, avendo ceduto ad una improvvisa superbia,  si erano palesemente ribellati. Che ne sarà, però, di loro? Si starà a vedere se il Cavaliere furioso, iniziata la sua personale Apocalisse, sarà disposto a perdonarli e ad accoglierli nel suo nuovo regno oppure se, terribile nel suo sdegno, li caccerà nel più profondo inferno. Nel girone dei ribelli, degli ignavi e delle facce molto, molto così.
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Silvio come il "Montalcino"

"Abbiamo cercato a lungo un Berlusconi del '94 - così il Cavaliere ha motivato il suo roboante ritorno in campo - ma non l'abbiamo trovato. E, così, eccomi qua".
Sfortunato Paese, l'Italia. Nonostante lunghe ricerche, infatti, non si riesce ormai a trovare più neppure un "Montalcino" del '94. E così, oggi, non restano che un "Montalcino" e un Berlusconi del 2012.
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Facce nuove e facce di bronzo

"Non c'è dubbio - ha rassicurato, comunque, il Cavaliere ritornato - non c'è dubbio che, anche nel Pdl, servano facce nuove".
Lui, infatti, è arrivato solo ieri dallo spazio quasi come uno sconosciuto ET. Ci sarà mai qualcuno che, incontrandolo per la strada o vedendoselo comparire sui teleschemi, se ne possa uscire dicendo: "Toh, una faccia finalmente nuova. Chi sarà costui? Da dove caspita arriverà?" Solo che, a rimproverargli una sua "anzianità di servizio" in politica, si sono subito esibiti due personaggi che, a forza di stare in politica, ci hanno fatto le ragnatele: Pierferdinando Casini da 32 anni e Gianfranco Fini addirittura da 35. Sì, come sentenzia il vecchio proverbio,"il bue che dice cornuto all'asino".
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Se tutti i Berlusconi non vengono per nuocere

"Beh - ha sorriso sornione dopo l'annuncio delle proprie dimissioni irrevocabili, il "premier" Mario Monti - se non altro, ora, avrò le mani più libere in politica".
Il che, tradotto dal linguaggio accademico-politichese in linguaggio "parla come magni", starebbe a  testiomiiare come Mario Monti , alla fine, non è che ce l'abbia tanto con quel Silvio Berlusconi  il quale, con il suo nuovo irrompere nella politica politicante lo ha costretto a concludere il suo soggiorno tecnico a Palazzo Chigi. Ora, infatti, Mario Monti potrà parlare liberamente, liberamente schierarsi e liberamente provvedere al suo futuro. Senza dover attendere, per farlo con meno tempo e più difficoltà, alla fine del suo mandato. Toltosi il pensiero di come continuare a tenere a bada i "suoi" conti con sempre nuovi sacrifici da chiedere ai cittadini, eccolo dunque lì, sereno e tranquillo, a valutare se, fra qualche mese, gli converrà correre di nuovo alla carica di "premier" (questa volta, però, non tecnico ma politico) o tentare il salto al Quirinale. Insomma, come tutti i mali, tutti i Berlusconi non vengono per nuocere. Almeno per lui.
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Il ritorno di "canotta selvaggia"

"E' tempo che Monti - si è espresso con la consueta finezza l'ex numero 1 della Lega Nord, Umberto Bossi - sparisca dalla faccia della terra".
Ognuno, per carità, liberissimo di ritenere Mario Monti amministratore incapace e persona antipatica. Ma auspicare che se ne vada addirittura all'altro mondo? Per chi, a torto o a ragione, non lo stima e non lo sopporta, sarebbe sufficiente, che diamine, auspicare che se ne andasse dal Palazzo Chigi. Evidentemente, però, è tornata "canotta selvaggia".
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Fini no, Fini sì

""In una possibile lista unica di centro che dovrebbe nascere all'insegna dell'etica e del nuovo - continua ad ammonire Luca Cordero di Montezemolo - è quanto mai opportuno che Gianfranco Fini resti fuori". "Con l'ostracismo - continua a rispondergli Pierferdinando Casini, per il quale anche un voto in più alle elezioni potrebbe scongiurargli quella scarsa percentuale che lo lascerebbe fuori dal Parlamento secondo certi ultimi sondaggi - con l'ostracismo, no, non si costruisce nulla"".
La spunterà, alla fine, Luca Cordero di Montezemolo o Pierferdinando Casini? Oppure, anche a causa del "caso Fini", la lista unica di centro andrà a farsi friggere? Gianfranco Fini, spintonato di qua e trattenuto di là, preferisce intanto tacere. Ha parlato, invece, quella Giustina Destro la quale sembra credere, in lui, ancora molto. E ha parlato per dire che a decidere, certamente, sarà proprio lui, il Fini. "A decidere - ha specificato - secondo coscienza". Ma qualcuno ha già sorriso: "La stessa coscienza che gli ha suggerito di restare alla Presidenza della Camera anche dopo quelle rivelazioni sulla casa di Montecarlo che, ove fossero arrivate come sono arrivate, lui si sarebbe dimesso il giorno dopo?". Mah...
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Ma c'era bisogno del "clown"?

"Roberto Benigni - continua a pubblicizzare la Rai - ricorderà e commenterà, il 17 dicembre prossimo, i dodici principi fondamentali della nostra Costituzione".
Una iniziativa sicuramente ottima. Peccato, soltanto, che la Rai la stia sminuendo e ridicolizzando, con i suoi "spot" pubblicitari, presentandola con un Roberto Benigni in sgradevoli ed inappropriati atteggiamenti e movimenti addirittura da "clown".
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La fine del mondo si fermerà a Bugarach

"Bugarach - è stata riesumata una profezia - sarà l'unico luogo che scamperà alla fine del mondo prevista, dai Maya, per il 21 dicembre prossimo".
Ma dov'è Bugarach? E',in Francia, a ridosso della catena pre-pireanica dei Corbiéres. E perché proprio Bugarach? Perché, secondo la leggenda, è a Bugarach che sarebbe custodito il mitico Sacro Graal e, addirittura, sarebbe stato sepolto Gesù Cristo. Ma anche perché, secondo certa cosmogonia "new age", Bugarach sarebbe il punto cardine di una zona magica di ottanta chilometri dalla quale sprigionerebbe energia mistica. Profezie e non profezie, leggende e non leggende, i duecento attuali abitanti di Bugarach si stanno giustamente fregando le mani in attesa di fare affari - fossero anche gli ultimi - con quanti stanno trattando per trasferirsi in quella piccola zona magica che scamperà alla "fine annunciata".Una zona che - Maya, si spera di no, docenti - sarebbe dunque chiamata a dimostrare ormai presto il suo sprigionare energia mistica. Ma che, intanto, sta dimostrando di sprigionare energia imprenditoriale e commerciale.
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martedì 4 dicembre 2012

L'Apocalisse che tarda frena anche Bruno Vespa

"Silvio Berlusconi - profezia ancora una volta avveratasi - non sarà a Roma neppure domani mercoledi 5".
Neppure domani mercoledi 5, dunque, il Cavaliere furioso spronerà il suo schiumante cavallo bianco alla volta della Capitale per venire a fare, nel Pdl, la sua divina giustizia. Sospiro di sollievo, naturalmente, dal "petto peccaminoso" di quanti "sentono" che, quando prima o poi arriverà quel terribile giorno dell'Apocalisse, finiranno miseramente sotto gli inesorabili zoccoli dello schiumante cavallo bianco. Ma sospiro di pazienza, anche, dal "petto cardinalizio" di Bruno Vespa il quale, pur di avere accanto a sé Silvio Berlusconi, ha accettato di non presentare più il suo nuovo libro domani mercoledi 5, ma di rinviare la presentazione  al giorno in cui il Cavaliere furioso avrà finalmente deciso di scatenare la sua Apocalisse e di ritenere giunto il momento di annunciare all'universo mondo l'ancora arcano perché. Da lassù, da Arcore, continua a tuonare, intanto, il severo monito: "Non prevalebunt" e, cioè, non prevarranno. I demoni, chiaramente, quelli che, una volta angeli e poi però travolti da improvvisa superbia, verranno giustamente sprofondati - almeno secondo la berlusconiana personale interpretazione del "Libro delle rivelazioni" di San Giovanni apostolo - nel più profondo inferno. Anche se, per ora, quello politico.
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