"Se uno ti tocca, ti palpeggia, ti abbraccia - è, in sintesi e in buona sostanza, quanto contenuto nella sentenza numero 30969 della Suprema Corte di Cassazione - bisogna distinguere perché, se nell'atto non sussiste libidine, non sussiste neppure il reato di violenza sessuale".
Se questo ritiene la Suprema Corte, "fiat lex et lex fuit". Solo che, ora, qualcuno dovrebbe inventare, in tutta fretta, un libidometro. Un apparecchio, cioè, che sappia registrare, esattamente e scientificamente, se uno che tocca, palpeggia, abbraccia lo faccia con libidine oppure no. In modo che i supremi giudici possano regolarsi se addebitargli il reato di violenza sessuale. Oppure rimandarlo a casa felice, appagato e soddisfatto. Legitimato a rifarci il giorno dopo.
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