Benvenuti

"Fatti e misfatti" è una puntuale selezione di episodi e di protagonisti che in Italia - ma anche nel resto del mondo - si sono distinti, si stanno distinguendo o si distingueranno "in modo particolare" e che tuttavia sono stati, sono e saranno troppo spesso ignorati o sottovalutati dagli organi di informazione. Pane al pane, senza alcuna appartenenza politica, con il solo referente della verità. Una verità che potrà essere velata di una profonda amarezza o sostenuta da una feroce ironia, mai però intrisa di facile qualunquismo.

giovedì 30 luglio 2009

In attesa del libidometro

"Se uno ti tocca, ti palpeggia, ti abbraccia - è, in sintesi e in buona sostanza, quanto contenuto nella sentenza numero 30969 della Suprema Corte di Cassazione - bisogna distinguere perché, se nell'atto non sussiste libidine, non sussiste neppure il reato di violenza sessuale".
Se questo ritiene la Suprema Corte, "fiat lex et lex fuit". Solo che, ora, qualcuno dovrebbe inventare, in tutta fretta, un libidometro. Un apparecchio, cioè, che sappia registrare, esattamente e scientificamente, se uno che tocca, palpeggia, abbraccia lo faccia con libidine oppure no. In modo che i supremi giudici possano regolarsi se addebitargli il reato di violenza sessuale. Oppure rimandarlo a casa felice, appagato e soddisfatto. Legitimato a rifarci il giorno dopo.
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Signori e no

"Non offenda - ha intimato al Capo dello Stato l'autodefinitosi difensore della Costituzione Antonio di Pietro - e, invece, spieghi il suo comportamento".
Il Capo dello Stato, Giorgio Napolitano, non gli ha risposto con un sonoro pernacchio soltanto perché - come tutti hanno avuto modo di apprezzare da sempre - è un gran signore.
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Clandestini

"La Chiesa ci rimprovera l'introduzione del reato di clandestinità - ha sorriso il ministro dell'Interno, Roberto Maroni - ma noi ci siamo rifatti, pari pari, alle leggi vaticane". "Al di là delle battute - gli ha replicato il portavoce vaticano, padre Federico Lombardi - resta il fatto che, fino ad oggi, nessuno è stato mai imprigionato, da noi, per il reato di clandestinità".
Che cosa dire? Che tutti e due hanno detto una laico sacrosanta verità. Con un particolare, tuttavia, non da poco. Che macchiarsi del reato di clandestinità nello Stato della Città del Vaticano è praticamente impossibile e le celle, dunque, restano per questo vuote. Basta un esempio anche banale. Devi acquistare una supposta alla farmacia vaticana? Varchi il portone di Sant'Anna, ti ferma subito una guardia svizzera, gli devi mostrare la prescrizione medica della supposta, devi entrare in un ufficio, devi compilare un modulo dove per poco non ti si chiede anche quale misura di slip hai, devi riuscire dall'ufficio con il modulo timbrato e recante anche giorno ed ora, devi mostrare questo modulo ad un'altra guardia svizzera un poco più in là, devi fare in fretta a riuscire dal portone di Sant'Anna e, prima di uscire, devi riconsegnare il modulo con il tutto scritto di te. O no, ineffabile portavoce e scacciaclandestini padre Federico Lombardi?
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Opinionisti blu

"Emanuele Filiberto di Savoia - ha preannunciato "Canale 5" - comparirà nel ruolo di opinionista, in autunno, nella trasmissione domenicale condotta da Barbara D'Urso".
"Canale 5" non ha invece preannunciato il nome di chi è stato chiamato a scrivere sul copione le opinioni che Emanuele Filiberto imparerà a memoria e ripeterà a pappagallo. Perché - come si mormora nei salotti - il sangue del Fili sarà pure blu, ma le sue opinioni sono proprio grigie. Grigie come la nebbia. La nebbia del nulla.
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mercoledì 15 luglio 2009

Pd 1

"Il mio Pd - ha esternato Pierluigi Bersani, uno dei vari candidati alla prossima segreteria di quel partito - sarà una bocciofila".
Un vecchio militante, letta l'esternazione, si è rallegrato così: "Meno male, almeno cominceremo a fare qualcosa di utile, intanto, per i pensionati".
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Pd 2

Questo Pd è vuoto di idee, di proposte, di coraggio, di uomini - ha esploso la bomba Beppe Grillo - e quindi io mi proporrò, alle primarie di ottobre, per la carica di nuovo segretario".
Un vecchio militante, scosso dall' improvvisa esplosione, si è disperato così: "Va bene che, ultimamente, il Pd ha scelto la strada dell'avanspettacolo, ma mi sembrerebbe troppo formalizzare questa scelta con l'elezione a segretario di un capocomico volgare e qualunquista come il Beppe del "Vaffa day"".
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Pd 3

"Ma quale Pd in mano ad Ignazio Marino - se n'è uscito il di lui plurale Franco Marini - mica siamo in rianimazione".
Un vecchio militante, venuto a conoscenza dell' "uscita", si è preoccupato così: "Ma, allora, già non siamo più neppure lì?"
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Madoff 1

"Il finanziere americano Bernard Madoff - è giunta notizia - è stato condannato a 150 anni di carcere per avere truffato 46 miliardi a migliaia di risparmiatori".
In qualche parte del mondo, quindi, i finanzieri truffatori vengono destinati, dai giudici, a finire giustamente i loro anni in galera. In Italia, invece, i giudici continuano ad assicurare loro pace, felicità e libertà nelle loro lussuose dimore.
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Madoff 2

"Ma il finanziere americano Bernard Madoff - è giunta subito altra notizia - ha deciso di assumere e di pagare profumatamente un consigliere personale che sia dia da fare per assicurargli un carcere non troppo duro e gli insegni in qual modo evitare le prevedibili "durezze" dei secondini e degli altri reclusi".
Insomma - come ha egli stesso riconosciuto - giusti i 150 anni comminatigli. E, però, senza esagere. In cella, d'accordo, ma almeno come nel suo panfilo: comodo e con il rispetto della ciurma.
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martedì 14 luglio 2009

Furbizie curiali

"Quando i carabinieri lo hanno fermato all'uscita dell'autostrada Milano-Torino, gli hanno rilevato un tasso alcolico superiore al dovuto e gli hanno ritirato la patente - si è saputo - lui (certo B.C. originario di Bologna) si è giustificato dicendo che era un sacerdote, che aveva celebrato quattro messe e che, quindi, aveva dovuto bere quattro volte il vino sull'altare".
Peccato, però, che fosse una serata feriale. Che nei pomeriggi feriali non vengano mai celebrate addirittura quattro messe. E che quello nelle vene del furbo sacerdote non fosse, dunque, il santo sangue di Cristo, ma il vin santo di qualche osteria.
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Portogruaro Guiness

"L'Amministrazione comunale di Portogruaro - con una delibera - ha permesso che, sulle fiancate del pullmino messo a disposizione di anziani e disabili, comparisse la pubblicità di una ditta di onoranze funebri".
Sensibilità e buongusto da "Guiness dei primati".
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Regali 1

"Silvio - ha confidato il "premier" canadese Stephen Herper al termine del G8 dell'Aquila - tutto ok, ma fa regali troppo costosi".
Sorge, tuttavia, un sospetto: più che l'osservazione pertinente di un presbiteriano di ferro come lui, la preoccupazione di un "premier"che dovrà ospitare il prossimo G8 ed è obbligato a non sfigurare con i rituali diplomatici "cadeaux".
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Regali 2

"E' dovuto intervenire un ufficiale della Guardia di finanza - ha pubblicato il "Corriere della sera" - per tenere a bada la ressa dei giornalisti italiani e stranieri attorno al tavolo sul quale si trovavano i "kit" di "gadget" preparati al G8 per la stampa".
Nulla da dire - ci mancherebbe altro - sui giornalisti che, in piena libertà di stampa, fanno ressa per rompere le ossa al "premier" italiano. Ma che pena saperli fare ressa e rompersi le ossa tra di loro per agguantare un "kit" di "gadget" "made" nella vituperata Arcore.
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Regali 3

"Nicoletta Mantovani, vedova di Luciano Pavarotti e attuale responsabile alla cultura nella Giunta comunale di Bologna - si sono meravigliati alcuni giornali - dopo avere fatto parte della giuria chiamata a scegliere la "miss gay felsinea", è stata omaggiata con un poderoso fallo di metallo montato su un artistico piedistallo".
Come ha reagito la vedova Nicoletta? E' diventata rossa? No. Si è rabbuiata? Neanche e, anzi, ha addirittura sorriso, compiaciuta, a tutta dentiera. Ma ha rifiutato, comunque, l'omaggio "osé"? Macchè: se l'è stretto affettuosamente al seno e ha sentenziato culturalmente: "Un regalo non lo si rifiuta mai". Mai, certo, signora Mantovani. Neppure quando, senza offesa per i gay, è un'offesa al buongusto.
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Il "lato b" di Abmadinejad

"Il Governo iraniano - è la notizia - ha bacchettato l'ambasciatore italiano a Teheran perché - testuale - la polizia del nostro Paese usa la forza contro gli oppositori del G8".
Il Governo iraniano? Sì, proprio lui. Quello che, anticipando un fatto che da noi non è poi neppure avvenuto, in casa sua ha soffocato nel sangue la protesta di quanti manifestavano contro i probabili brogli elettorali che hanno permesso a Mahmoud Abmadinejad di riconfermarsi presidente. Ma, allora, è proprio vero che l'ormai famoso "lato b" (quello in fondo alla schiena) va sempre più prendendo, un po' in tutto il mondo, il posto della faccia.
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Dal "che c'azzecca" al "chissene fotte"

"Antonio Di Pietro - si sono indignati i partiti sia di governo sia di opposizione - l'ha fatta grossa nell'acquistare (per 50 mila euro) uno spazio sull' "Herald Tribune" con il risultato, in sostanza, di infangare l'Italia intera".
Ma sembra che l'indignazione generale non abbia turbato minimamente l'Antonio furioso. Il quale non è stato udito pronunciare, questa volta, il vecchio tradizionale "che c'azzecca". Ma il nuovo più dipietresco "chissene fotte".
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