Benvenuti

"Fatti e misfatti" è una puntuale selezione di episodi e di protagonisti che in Italia - ma anche nel resto del mondo - si sono distinti, si stanno distinguendo o si distingueranno "in modo particolare" e che tuttavia sono stati, sono e saranno troppo spesso ignorati o sottovalutati dagli organi di informazione. Pane al pane, senza alcuna appartenenza politica, con il solo referente della verità. Una verità che potrà essere velata di una profonda amarezza o sostenuta da una feroce ironia, mai però intrisa di facile qualunquismo.

martedì 28 febbraio 2012

Il posto della bandiera

"La deputata del Pdl Michela Biancofiore - come lei stessa ha fatto sapere - sta seriamente pensando di farsi tatuare sul corpo la bandiera di "Forza Italia" con il nome di Silvio".
In quale parte del corpo, tuttavia, non ha voluto svelarlo. Si potrebbe, però, sapere ugualmente. Sarebbe sufficienete conoscere quale parte del corpo dell'onorevole Michela Biancofiore assicura maggiormente lo sventolìo di una bandiera.
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Ernesto Sempreverde

"In Italia c'è un'oligarchia di anziani colmi di benefici... anche nel giornalismo - si è indignato in un suo editoriale Ernesto Galli della Loggia - tanto è vero che direttori e commentatori sono un vero club esclusivo dei soliti noti".
Giusta indignazione. Ma quanti anni ha il solito noto editorialista colmo di benefici Ernesto Galli della Loggia? Essendo nato nel 1942, esattamente 70. Ma forse lui ritiene di essere ancora un giovanotto e che, per entrare nel club degli italici anziani oligarchi, occorra avere compiuto almeno 100 anni.
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"Costa Scarogna"

"L'incendio scoppiato sulla "Costa Allegra" al largo delle Seychelles - è arrivata incredibile notizia - non ha causato vittime, ma ha costretto i passeggeri a rifugiarsi sui ponti, notte e giorno, al buio completo. Poi, per fortuna, un comandante all'altezza, i soccorsi, il traino fino al porto sicuro più vicino, crociera rovinata, ma almeno tutti salvi".
Che cosa c'è? La "Costa Allegra" è stata invidiosa della sorella "Costa Concordia" e ha cercato di far parlare - male - anche di sé? Oppure questa flotta della "Costa Crociere" è ora di rottamarla prima che faccia altri danni? Tenerla a galla - o, meglio, facendo ormai gli scongiuri per tenercela - potrebbe anche legittimamente comportare per la società, a questo punto, un altro, seppure diverso, rischio. Il rischio che i croceristi, per salire da oggi a bordo, non chiedano più di pagare, ma di essere pagati prima di avventurarsi per mare.
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lunedì 27 febbraio 2012

Azzardo e ipocrisia

"Sono quasi due milioni - secondo l'Organizzazione mondiale della sanità - gli italiani a rischio dipendenza da gioco d'azzardo. Una malattia alla quale è stato dato il nome di "ludopatia"".
Come ha reagito il nostro Governo? Proibendo il dilagare dei sistemi di gioco o, perlomeno, una loro pubblicità sempre più massiccia e coinvolgente? Macché. Nominando invece una Commissione d'indagine la quale dovrà far conoscere, entro il prossimo luglio, i risultati del fenomeno e le sue eventuali conseguenze. Una delle tante Commissioni, cioè, delle quali sono sempre state lastricate le strade del Parlamento. E le quali, di solito, finiscono per perdersi in un nebuloso nulla oltre l'immenso infinito. Specialmente se poco gradite - al di là dell'ipocrisia formale e sostanziale - proprio dallo Stato. Come, appunto, questa sul gioco d'azzardo che - notoriamente - più si espande più soldi porta, in percentuale, all'Erario. Prosit.
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Manna 2012 dopo Cristo

"Le scuole gestite dagli ordini religiosi - sembra essere stato chiarito dal Governo - non saranno tenute a pagare l'Imu ove fossero in grado di dimostrare di non chiudere i loro bilanci in attivo".
Qualcuno ha già profetizzato una fitta pioggia di bilanci prodigiosamente in passivo. Una manna dal cielo.
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I rimedi di Bankitalia

"Bankitalia sprecona - ha titolato "Il Giornale" - un consulente al giorno".
Per Bankitalia, forse, un consulente al giorno leva il deficit di torno.
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Cinicamente Domnica

"Io e Schettino - continua a sfruttare cinicamente Domnica Cemortan la sciagura della "Costa Concordia" - ci stavamo già baciando e, se la nave non si fosse schiantata, saremmo di sicuro finiti sul letto".
La "Costa Concordia" - come si sa - si è però schiantata e, così, Domnica e Schettino, invece di finire sul letto, sono finiti per terra. Anzi, a terra. Anzi, sulla terra ferma. Mentre più di trenta passeggeri sono rimasti prigionieri a bordo della nave e sono morti.
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sabato 25 febbraio 2012

... E il disegno di legge anticorruzione?

"Quasi settecento giorni fa - ha ricordato "L'Espresso" - l'allora Ministro della Giustizia, Angelino Alfano, presentò opportunamente, in Parlamento, un disegno di legge anticorruzione".
Quale fine ha fatto questo disegno di legge sempre più urgente, visto - anche - che il Presidente della Corte dei conti, appena una settimana fa, ha stimato in sessanta miliardi di euro l'anno la corruzione in Italia? E' presto detto. Dopo essere stato approvato in Senato, è stato poi, da allora, chiuso a chiave in un cassetto alla Camera. Perché nessuno potesse rubarlo o perché nessuno potesse ricordarsi di doverlo definitivamente approvare? Per una risposta certa, magari, chiedere alla potente "Lobby Pgic". Quella dei "Piccoli e Grandi Italici Corrotti".
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Le vie del Signore e le vie del Parlamento

"L'emendamento sull'Imu (ex Ici) da applicare anche agli immobili commerciali della Chiesa - è giunta notizia da Palazzo Chigi - è stato inserito nel decreto sulle liberalizzazioni attualmente all'esame del Senato".
"Ma che c'azzecca l'Imu alla Chiesa - potrebbe obiettare giustamente, questa volta, Tonino Di Pietro - nel decreto sulle liberalizzazioni?" A meno che il tutto non debba alla fine concludersi, in Parlamento, tenendo conto di un sussurrato "Libera nos, Domine" della Santa Sede. In soccorso della quale, comunque, si sono già inginocchiati in molti - sia nei banchi di destra che in quelli di sinistra - per cercare di salvare dalla pur sacrosanta imposta gli immobili della Chiesa destinati a scuole e a cliniche. Scuole e cliniche che svolgono sì un servizio - alle volte - anche in carenza di Stato, ma che per questo servizio si fanno quasi sempre pagare anche molto bene - alle volte - dai cittadini utenti. E, dunque, immobili con un'attività più commerciale di questa!... "Le vie del Signore - si sa - sono infinite". Si starà a vedere se saranno state infinite anche quelle dei signori senatori e deputati.
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Se il Governo osserva solo il primo comandamento...

"Il decreto di semplificazione fiscale - ieri l'approvazione in sede di Consiglio dei Ministri - non conterrà più la creazione di un fondo destinato ad utilizzare i proventi della lotta all'evasione per aumentare le detrazioni di imposte alle famiglie più povere".
Che cosa dire? Che, forse, la creazione di un fondo così alimentato e così da utilizzare non è poi sembrato più tanto facile e agibile da essere contenuto in un decreto di semplificazione. E che comunque, se il Governo Monti ha già fatto molto con il suo primo comandamento autoimpostosi - il rigore - molto poco sta continuando a fare con gli altri due autoimpostisi comandamenti: la semplificazione, appunto, e l'equità.
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Manganelli e "Pantere"

"Il capo della Polizia di Stato, Antonio Manganelli - è emerso dalla pubblicazione degli stipendi dei più alti dirigenti pubblici - ha un reddito dichiarato di oltre 621 mila euro annui".
Un ruolo, il suo, delicatissimo. Non può tuttavia non tornare in mente che, specialmente in alcuni periodi di crisi più accentuata, le auto della Polizia di Stato non sono potute uscire in servizio perché nemmeno un euro, in cassa, per acquistare benzina. Forse, allora, si sarebbe potuto tagliare di cento-duecento mila euro lo stipendio del capo e, con quelli, permettere, almeno per qualche giorno, qualche "pieno" a qualche "Pantera". Mica per andarci a mangiare la "porchetta" ad Ariccia: per sorvegliare un po' le città in difesa dei cittadini sempre più in balìa della malavita grande e piccola.
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Di "Male" in male

"Il periodico satirico "Il Male" tornato da poco in edicola - è avvenuto ieri - è andato in affitto, a Roma, in piazza del Gesù numero 46".
In piazza del Gesù numero 46, a Roma, erano sempre stati in affitto, fino al tracollo, gli uffici della direzione nazionale della Dc. E, allora, qualcuno potrebbe anche osservare: "Ma che male c'è se, in piazza del Gesù numero 46 a Roma, un "Male" da poco resuscitato è venuto a sostituirsi ad un male ormai morto e seppellito?" Beh, in effetti, alle volte la storia non si tira indietro dal mostrarsi beffarda.
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giovedì 23 febbraio 2012

Lombardi alla Prima Crociata

"Il Vaticano - ha riconosciuto padre Federico Lombardi, portavoce di Papa Bendetto XVI - ha mostrato, sulla vicenda della scomparsa di Emanuela Orlandi nel 1983, alcuni aspetti di comportamento umano e cristiano probabilmente criticabili o imprudenti".
Un primo passo della Sacre mura per abbattere, finalmente, l'omertoso muro innalzato da subito sulla inquietante vicenda di Emanuela? Magari fosse. Non tanto per il doveroso, seppure tardivo, "mea culpa" vaticano. Ma per la possibilità, seppure ancora nebulosa, di una collaborazione con la Magistratura italiana per "fare luce". E per fare luce, anche, sulla tuttora misteriosa sepoltura del "boss" della Magliana, Enrico De Pedis, nella basilica di Sant'Apollinare. Sepoltura della quale, però, il pur "aperturista" padre Lombardi non ha creduto opportuno fare neppure un cenno. Ma forse sarebbe stato esagerato attendersi, dopo un Lombardi alla sua prima crociata, già subito ora un Lombardi alla seconda.
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Sistemi

"E' urgente - ha ammonito in un convegno Mauro Moretti, amministratore delegato delle Ferrovie - arrivare alla creazione di un unico sistema ferroviario europeo".
Giusta ammonizione. Nell'attesa, tuttavia, sarebbe bene che funzionasse, intanto, l'unico sistema ferroviario italiano. E che, tanto per stare all'ultimo scandaloso episodio, le "Frecce rosse" non andassero a sbattere, a 250 chilometri l'ora, contro carrelli dimenticati in mezzo ai binari.
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Bolle e balle

"Quando ho lamentato la quotidiana presenza di una bancarella di "souvenirs" proprio davanti al Pantheon di Roma - si è indignato un lettore del "Corriere della sera" - un non meglio qualificatosi funzionario del Comune ha risposto che quell'obbrobrio poteva e doveva rimanere lì in virtù di una autorizzazione concessa con tanto di bolla papale".
Incredibile: addirittura una bolla papale per coprire una balla comunale.
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Due centimetri cubi di regolarità

"Non è vero - ha tenuto a precisare "Equitalia" - noi non ci stiamo servendo di un' "auto di servizio" con cilindrata superiore ai 1600 centimetri cubi: l'auto della quale ci stiamo servendo, infatti, ha una cilindrata di 1598 centimetri cubi".
Due centimetri cubi in meno, dunque, del limite a suo tempo fissato dal Governo. Beh, allora, tutto in regola. Complimenti.
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Silvio dei "festivals"

"Mi dispiace, Presidente - ha fatto dire Vauro, in una sua vignetta, ad un omino che si affaccia alla finestra sopra il "Teatro Ariston" alla cui serranda chiusa sta picchiando invano Silvio Berlusconi per presentare il nuovo inno del Pdl - mi dispiace, ma Sanremo è finito".
Il Silvio canterino, però, non dovrebbe prendersela: se - come ha goduto Vauro - non ha fatto in tempo a Sanremo, farebbe ancora in tempo al "Festival di Ariccia".
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lunedì 20 febbraio 2012

L'Italia ricca e l'Italia povera

"Per i rimborsi elettorali dei partiti - ultime statistiche alla mano - l'Italia continua a sostenere la somma più alta in Europa: 290 milioni di euro di fronte ai 162 della Francia, ai 133 (che non possono essere mai comunque superati per legge) della Germania, ai 126 della Spagna e agli 8 del Regno Unito".
Quasi 300 milioni di euro ogni volta, dunque, dallo Stato italiano ai partiti. E allora, però, balza evidente che lo Stato italiano è povero solo quando e là dove gli fa comodo. Ha centinaia di milioni di euro da stanziare ai partiti, a suo tempo furbescamente autorizzati a "battere cassa" ad ogni elezione. Poi, però, non ha un centesimo neppure per scongiurare certi eventi estremi. Come malati e malati, in molti ospedali, assistiti nei corridoi e perfino in terra. Come processi e processi anche contro pericolosi "boss", in molti Tribunali, in prescrizione per mancanza di personale. Come detenuti e detenuti, in molte carceri, da rimettere in libertà non per fine pena, ma per non poterli ammucchiare più nemmeno gli uni sugli altri. Tanto e soltanto per esemplificare. Perché, con quei 300 milioni circa, si potrebbero risolvere - anche se naturalmente in parte, ma sicuramente meglio di niente - cento e cento altri problemi. "Sì, giusto - potrebbe osservare qualcuno - ma chi avrebbe la forza di convincere i partiti italiani della giusta necessità che i loro rimborsi elettorali debbano passare dai 300 milioni circa ai più responsabili 8 milioni del Regno Unito?" Un cittadino qualsiasi di sicuro no. E - come si è dovuto amaramente constatare - neppure l'eloquentissimo risultato di un referendum popolare. Allora chi? Beh, potrebbe almeno provarci un Governo di illustri e severi professori. Sfidando dei partiti, certamente, il pesante ricatto "o rimborsi o morte". Ma, se si è già trovato il coraggio di picchiare duro i poveri cittadini, ora si potrebbe trovare anche il coraggio di picchiare duro i ricchi partiti.
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Auto blu e arroganti

"Il 17 luglio dello scorso anno - come molti ricorderanno - scattò il divieto, per le Istituzioni, di acquistare o noleggiare auto con cilindrata superiore ai 1600 centimetri cubi".
Quale il risultato dopo sette mesi? Inquietante e sconfortante. Perché, dopo quel 17 luglio dello scorso anno, molte Istituzioni, nazionali o locali, hanno immatricolato ben altre 300 "auto blu" e tutte di cilindrata fra i 1600 e i 1900 centimetrti cubi. A distinguersi particolarmente, in questo arrogante e irresponsabile comportamento, i Ministeri dell'Ambiente e degli Esteri, le Regioni Friuli Venezia Giulia e Umbria. Ma - stupefacente - perfino "Equitalia": quella che dovrebbe togliere ai ricchi per dare ai poveri e che invece, come sembra, toglie ai ricchi per dare a se stessa.
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Code di paglia

No - aveva saggiamente detto il 15 febbraio, nel suo discorso al Consiglio superiore della magistratura, il Presidente Giorgio Napolitano - no a troppe esternazioni esorbitanti i criteri di misura e a certi inopportuni incarichi politici".
Come è stato accolto, dai giudici, questo saggio invito? Bene, almeno ufficialmente, da tutti meno uno. Uno di nome Antonio, di cognome Ingroia, nato a Palermo, di professione procuratore aggiunto ed esternatore a senso unico, segni particolari presunzione e suscettibilità. Il quale, infatti, ha così subito scritto sulle colonne del giornale politico "L'Unità":"Non posso ipotizzare che quell'intervento del Presidente Napolitano volesse bacchettare me". Denotando, appunto, una "coda di paglia" astiosa quanto fuori luogo. Perché, se l'onesto e saggio Presidente Napolitano avesse davvero avuto l'intenzione di bacchettare solo lui, gli avrebbe spedito la bacchettata con tanto di indirizzo personale. Il Presidente Napolitano invece, quel 15 febbraio al Consiglio superiore della magistratura, ha elargito il suo invito in generale. A tutti. Ad alcuni come incitamento a non farlo mai, ad altri come incitamento a non farlo più. Ma il procuratore aggiunto Antonio Ingroia, evidentemente, ritiene che lui sia tutto e tutti e che tutto e tutti girino intorno a lui. Si dovrebbe rilassare. Leggendo, magari, qualche massima significativa di un maestro quale Giovanni Falcone. Come, ad esempio, questa: "Molti colleghi pensano di avere vinto un concorso per diventare Dio e si comportano da Padreterni". E - c'è purtroppo da aggiungere - in nome del popolo italiano.
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Per fortuna che c'è Adriano

"Tra i sette nuovi cardinali italiani recentemente nominati da Benedetto XVI - basta leggere con attenzione - ben tre sono da tempo vicini a quel Segretario di Stato, Tarcisio Bertone, che a fine anno potrebbe lasciare il suo importante incarico al compimento dei 78 anni di età. Esattamente Giuseppe Bertello, presidente del Governatorato, Domenico Calcagno, segretario dell'Amministrazione del patrimonio della Sede apostolica, e Giuseppe Versaldi, presidente della Prefettura degli affari economici della Santa sede".
Tre eminenze, insomma, con il potere politico-economico vaticano in mano. E, quindi, con in mano i "giochi" anche quando dovesse arrivare, per il loro "faro" Tarcisio Bertone, il tempo di dedicarsi almeno burocraticamente - per volontà sua oppure no - alla meditativa pensione. Quando dovesse aprirsi, cioè, quella successione alla quale non pochi - "in primis" il cardinale "antibertoniano" Mauro Piacenza, attuale Reggente della potente Congregazione per il clero - stanno già lavorando neppure troppo segretamente. Non solo: quando addirittura - "Libera nos, Domine" - dovesse addirittura aprirsi quella successione a Benedetto XVI alla quale altri non pochi - "in primis" proprio Tarcisio Bertone e l'attuale Arcivescovo di Milano, Angelo Scola - si stanno già preparando con "pensieri, opere ed omissioni". Benedetto XVI, nell'imporre le berrette ai nuovi cardinali, ha sì giustamente ammonito tutti che queste non debbano intendersi come "un simbolo dello stile mondano del potere e della gloria", ma questa giusta ammonizione sarà stata recepita soprattutto dai vecchi cardinali singoli o già riunitisi in sante cordate? Si starà a vedere. Anche se non dovrebbe esserci alcun problema perché continuerà per fortuna ad aggirarsi, tra i suoi eremi mascherati da lussuose ville e tra i suoi laici conti in banca, il noto "Savonarola de noantri". Quel fra' Adriano che, se il Collegio cardinalizio dovesse proprio derogare dalla sua esclusiva missione di fede, non esiterebbe a salire sul pulpito per auspicarne, tra apocalittici tuoni e fulmini, l'immediata chiusura.
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domenica 19 febbraio 2012

Buona fine

"Nell'ultima serata del "Festival di Sanremo" - lo hanno visto milioni di italiani - Adriano Celentano non è riuscito a cantare soltanto come lui sa fare benissimo, ma ha insistito anche a predicare come sa fare malissimo".
Non solo. Forse indispettito per non essere stato nominato in mattinata tra i nuovi cardinali di Santa Romana Chiesa, non si è trattenuto dal mettere di nuovo all'indice i cattolici "Avvenire" e "Famiglia cristiana". E, dopo avere di nuovo evocato il buon Gesù, quando ha voluto movimentare il suo paradiso sanremese, non ha per fortuna chiamato sul palco la madre di Gesù, ma - sempre dall'alto della sua incoerenza - una discinta Maria Maddalena pre-conversione. Per fortuna, però, il "Festival" è finito. E sono finiti, con lui, le "gaffes", le parolacce da osteria, i doppi sensi, i non sensi, i sermoni folli, gli insulti alle Istituzioni, le iene volgari, i soliti idioti, gli "spacchi" da "case di piacere" e le smutandate. E pur se lì, in un cantuccio, le canzoni di Sanremo. Buona fine. E nessun complimento per la trasmissione.
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Senza più arte né parte

"Alla tradizionale conferenza-stampa finale del "Festival" - ha annunciato il direttore artistico Mazzi - non ci sarò perché mi sono dimesso".
Bravo Mazzi che si è furbescamente dimesso prima di subire l'onta del "licenziamento". Ma meno bravo quando ha confidato di avere preso la decisione un mese fa, avendo capito di avere esaurito le idee per un tipo di manifestazione come il "Festival". Meno bravo perché, avendolo capito un mese fa, non si è dimesso allora e ha firmato, sgorbiandolo, il "Festival" di quest'anno. Tanti saluti, comunque, al direttore artistico inopinatamente rimasto senza arte né parte. Saluti e figli maschi. Purché, però, non li chiami "Festival" e "Sanremo".
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Maggiorenni e minorenni

"Possono votare le canzoni in gara al "Festival" - ha ripetuto più volte Gianni Morandi - soltanto i maggiorenni".
Una curiosità, però, si è impossessata di molti: ma come avrà fatto l'organizzazione del "Festival" a distinguere se le votazioni arrivassero, al telefono o per "sms", da maggiorenni o da minorenni? Anche su questo "mistero", forse, è stato chiamato ad "indagare" il "commissario" Marano prontamente mandato da Roma.
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venerdì 17 febbraio 2012

Corruzione e malaffare, Monti e Di Pietro

"Corruzione e malaffare - ha denunciato il Presidente della Corte dei conti, Luigi Giampaolino, nell'inaugurare l'anno giudiziario - sono fenomeni ancora notevolmente pesanti nel Paese".
Reazioni a questa denuncia? Tante. Ma due meritano di essere sottolineate in particolare. La prima: il Governo ha chiesto, al Parlamento, altro tempo per mettere a punto le misure che intenderebbe proporre proprio per reprimere il fenomeno che - sempre secondo il Presidente della Corte dei conti - sta costando ogni anno, allo Stato, sui sessanta miliardi. La seconda: Antonio Di Pietro, uno dei Cavalieri dell'Apocalisse che avrebbe dovuto estirpare il male alla fine del secolo scorso, se n'è uscito affermando "non rimpiango la Prima Repubblica, ma la Seconda è ancora peggio". E, quindi, sottoscrivendo in modo autolesionistico che quella della famosa "équipe Mani Pulite" non fu un'operazione di alta chirurgia giuridica, ma solo un impietoso accompagnamento verso la fine di alcuni partiti che, malati come tutti gli altri, come tutti gli altri sarebbe stato possibile lasciare in vita. E ai quali, invece, fu staccato l'ossigeno. Con i sopravvissuti e i nuovi venuti a fare - parola, anche, della Corte dei conti - ancora di più e ancora di peggio.
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Rida ora, "frau" Angela

"Il Presidente tedesco Christian Wulff - conosciuto che la Procura di Amburgo stava per chiedere la revoca della sua immunità - ha preferito dimettersi".
Perché la Procura di Amburgo vorrebbe processare il Presidente Wulff? Per certi rapporti con un imprenditore che lui, dopo uno "scoop" giornalistico, non ha saputo o voluto chiarire e sui quali la Magistratura, appunto, avrebbe tutta l'intenzione di fare piena luce. Che cosa dire? Che, alla fine, "tutto il mondo è paese"? Fino ad un certo punto. Perché è vero che certe cose inquietanti avvengono nelle Istituzioni di tutti i Paesi, ma è anche vero che non in tutti i Paesi - a cominciare dall'Italia - i personaggi istituzionali ai vari livelli, se chiamati a rispondere dalla Magistratura su certi loro comportamenti, sono pronti alle dimissioni. Almeno per questo - sempre in attesa, comunque, di come vada a termine la vicenda giudiziaria - onore al Presidente tedesco Christian Wulff. E, però, anche una domanda alla Cancelliera Merkel: "Ma perché,"frau" Angela, adesso lei non ride più?"
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L'ennesima ipocrisia dell'Onu

"L'assemblea dell'Onu - è arrivata notizia - ha approvato, dopo l'ennesima carneficina dei militari di Bashar al Assad, una "risoluzione non vincolante di condanna" della sanguinosa repressione di civili in Siria".
Una risoluzione di condanna non vincolante? Cioè niente. Una risoluzione, ancora una volta, completamente inutile. Tanto è vero che lo spietato dittatore Bashar al Assad si è fatto una nuova sonora risata e ha ordinato al suo esercito di continuare tranquillamente la sua sanguinosa repressione. Vergogna. Vergogna per tutti.
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Se la Rai manda al macero 650 mila euro...

"Nel caos della prima serata del "Festival di Sanremo" - è venuto anche alla luce - qualcuno della Rai, tra l'incredibile blocco del sistema di voto e il veto del Savonarola "suonato" di interrompere i suoi farneticanti sermoni, si è dimenticato di far trasmettere pubblicità per 650 mila euro".
Chi questo qualcuno? Forse riuscirà a scoprirlo, dopo "accurate e prolungate indagini", il "commissario" Marano "inviato prontamente sul posto" per "riportare l'ordine" al "Teatro Ariston". Nell'attesa, comunque, una cortese richiesta: poiché la Rai continua a buttare via in mille modi i suoi soldi, smetta almeno di assillare gli "abbonati per forza", cento volte al giorno, con la sua richiesta di versare il rinnovo del canone.
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Autocensure

"Ma perché - l'angoscioso interrogativo di tanti "giornalisti gossip" e di milioni di italiani che Pupo e Celentano li conoscono, ma Cavour e Dante no - ma perché l'Adriano prima ha annunciato una conferenza-stampa e poi, poco dopo, l'ha disdetta?"
Santa ingenuità. Ma è chiaro: dopo avere censurato Istituzioni, Chiesa, giornali e persone varie, sempre più pervaso da furia illiberale, l'Adriano ha finito per censurare anche se stesso.
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giovedì 16 febbraio 2012

Sanremo, seconda serata 1

"Il "commissario" Marano, mandato dalla Rai a "ripristinare l'ordine" al "Festival di Sanremo", è riuscito ad "arrestare" almeno ieri - come si è visto - il pericoloso Adriano Celentano".
Una brillante "operazione", ammesso che la "latitanza" di Celentano non fosse stata già programmata a suo tempo. Tutto sarà più chiaro, comunque, quando si potrà constatare se l'ammirato-disprezzato "re degli ignoranti" sarà riuscito ad "evadere" o no dai "domiciliari alberghieri" e a ripresentarsi o no sul palcoscenico del "Teatro Ariston". E, in caso positivo, se sarà riuscito a smarcarsi o no dal "pedinamento" del "commissario" e a commettere o n0, in ogni caso, altri "reati" di arroganza, di diffamazione, di illiberalità e di vendetta ai limiti, alle volte, del codice penale. Un fatto, però, va sottolineato: ma la Rai non conosceva Adriano Celentano e la sua straripante propensione a richiamare su di sé l'attenzione anche con i mezzi più discutibili? Lo conosceva anche bene. E, allora, perché ha accettato di lasciargli mano libera - bocca, anzi, libera - per lunghi, noiosi, pericolosi sermoni al "Festival"? Tanto da dover mandare a fermarlo, "a posteriori", un "commisario" con pieni poteri almeno sulla carta? "La Rai - per dirla all'Antonio Di Pietro - sta cercando di chiudere la stalla dopo che i buoi sono già scappati".
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Sanremo, seconda serata 2

"Nella seconda serata del "Festival - hanno osservato tutti i giornali - hanno tenuto banco "I soliti idioti"".
Osservazione inesatta. Non hanno affatto tenuto banco, nella seconda serata del "Festival", i soliti idioti: n'è venuto a mancare uno.
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Sanremo, seconda serata 3

"Fra i cantanti ammessi alle votazioni finali - è stato il responso - anche Samuele Bersani".
Un evento questo Bersani che è riuscito a vincere le "primarie".
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Non sarà che Celentano farà come ha fatto Benigni?

"I 250 mila euro che la Rai aveva concordato con Roberto Benigni per la sua presenza ad una serata del "Festival di Sanremo 2011" e che Roberto Benigni aveva annunciato avrebbe dirottato all'ospedale pediatrico "Meyer" di Firenze - è filtrata notizia - all'ospedale pediatrico "Meyer" di Firenze non sono mai arrivati".
Ripensamento per sopraggiunto egoismo, cancellazione dal diario delle buone azioni, semplice distrazione e dimenticanza? Roberto Benigni, probabilmente, riterrà suo dovere, ora, dare una risposta all'interrogativo. Intanto, però, hanno cominciato a preoccuparsi "Emergency" e tutte quelle famiglie di poveri alle quali Adriano Celentano aveva promesso di devolvere il suo compenso di 700 mila euro dopo che questo compenso aveva scandalizzato tutto il mondo. "Non è - si stanno chiedendo - che Adriano Celentano non vorrà essere da meno di Roberto Benigni e quindi, per qualche ripensamento o qualche distrazione, addio ai suoi 700 mila euro?" Anche Adriano Celentano, allora, dovrebbe ritenere suo dovere dare risposta a questo dubbio. Perlomeno per dimostrare che lui, nonostante i suoi milioni e milioni in tasca e in cassa, sta davvero, almeno un po', "dalla parte degli ultimi".
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Il canone Rai di Susanna

"Il canone Rai - ha proposto il segretario della Cgil, Susanna Camusso - andrebbe pagato in base al reddito".
Forse giusto. Ma ancora più giusto sarebbe, se fosse pagato in base alla qualità. Alla qualità dei programmi Rai.
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mercoledì 15 febbraio 2012

Celentano o dell'incoerenza

"Testate ipocrite come "Avvenire" e "Famiglia cristiana" - se n'è uscito, tra l'altro, Adriano Celentano nella sua prima comparsata al "Festival di Sanremo" - dovrebbero chiudere perché, invece di parlare di Dio, di Gesù e del Paradiso, parlano troppo di troppe altre cose".
Ma uno come Adriano Celentano, che sta ritenendo sempre più vantaggioso presentarsi come paladino di ogni libertà di pensiero, ritiene di essere coerente quando auspica che vengano meno - quale che sia il loro tono - due voci autorevoli del mondo dell'informazione? Meglio: ritiene di essere onesto quando al fondamento del suo auspicio illiberale ha posto, in verità, non il fatto che "Avvenire" e "Famiglia cristiana" non parlino abbastanza di Dio, di Gesù e del Paradiso, ma il fatto che le due pubblicazioni abbiano parlato abbastanza negativamente di lui e della sua beneficienza stucchevolmente esibita? Ma Adriano Celentano, poi, farebbe bene - scusi l'ardire - a riflettere su un evento che potrebbe anche verificarsi da un giorno all'altro: un altro "re degli ignoranti" che salisse sul pulpito e chiedesse a lui di chiudere la sua bocca perché, invece di cantare, si ostina sempre più a "sparare" arroganti e spiacevoli farneticazioni. Facendo abbassare e non alzare - controlli bene i dati - l' "indice d'ascolto" lui presente.
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Olimpiadi 2020

"Niente Olimpiadi a Roma nel 2020 - ha fatto sapere in extremis il "premier" Monti - perché, visto come siamo messi, non sarebbe stato responsabile accollarsene le spese".
Bene. E male per gli spagnoli, allora, che, visto come sono messi peggio degli italiani, sembrerebbero però essere, ora, i più accreditati per ospitare a Madrid le Olimpiadi del 2020. Anche se le altre quattro aspiranti - la turca Istanbul, la giappponese Tokio, la capitale del Qatar (Doha) e la capitale dell'Azerbaijan (Baku) - non resteranno a guardare dall'alto dei loro "pil" più affidabili. A chi, dunque, le Olimpiadi 2020? "A noi" avrebbe voluto esultare il sindaco di Roma, Gianni Alemanno. Ma il severo professor Monti gli ha soffocato l'esultare in gola. Guadagnandosi, tra molte altre, l'approvazione di Pierferdinando Casini il quale ha definito quella del "premier" una decisione saggia. Con un problema, tuttavia: riuscire a convincere di tanta saggezza anche suo suocero. Quell'imprenditore Francesco Gaetano Caltagirone il quale, con il "business Olimpiadi 202o a Roma", avrebbe certamente incrementato il medagliere del suo già ricchissimo impero finanziario. Auguri a tutti.
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Nuovo "crescendo rossiniano" dell'Inps

"Le revoche delle pensioni di invalidità - ha fatto conoscere l'Inps - sono state l' 11% nel 2009, il 19% nel 2010 e il 28,4% nel 2011".
Un altro "crescendo rossiniano", dunque, da una risvegliatasi orchestra Inps. Ma del quale sarebbe molto interesante conoscere il "preludio" o l' "andante intermedio". E, cioè, se le revoche stanno moltiplicandosi di anno in anno perché, all'inizio della "sinfonia", le pensioni di invalidità sono state concesse anche "omaggio". Oppure perché, con l' "andare dei tempi", la medicina ha continuato a progredire e, quindi, chi una volta stava male poi è migliorato o è addirtittura guarito. Sarebbe giusta, nel primo caso, almeno una nota di biasimo, da parte della risvegliatasi orchestra Inps, ai componenti di certe commissioni che hanno assegnato le pensioni "omaggio". Ma giusta, nel secondo caso, perlomeno una nota di encomio a quanti hanno permesso alla medicina di continuare a progredire e all'Istituto di previdenza di continuare a risparmiare. In attesa di ascoltarne di più, comunque, sul "preludio" o sull' "andante intermedio".
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Diritti e diritti

"Un provvedimento amministrativo - ha sentenziato il Tar del Lazio nell'accogliere un ricorso contro un'ordinanza del Comune di Roma che permetteva "sit in" solo in alcune piazze del centro e cortei al sabato con itinerari prestabiliti - non può mai legittimamente imporre limitazioni o sacrifici al diritto di riunione in luogo pubblico e alla libertà di corteo".
Giusto, senza alcun dubbio, in linea di fatto e in linea di diritto. E però, in linea di fatto e in linea di diritto, è anche giusto che il diritto di riunione in luogo pubblico non venga a ledere il diritto dei cittadini a poter utilizzare quel luogo pubblico. E che la libertà di corteo non venga ad impedire la libertà di movimento del resto della città. Ma allora? Allora, se giuste limitazioni e giusti sacrifici ai manifestanti non possono essere decretati nell'interesse generale da un semplice provvedimento amministrativo - così come sentenziato dal Tar del Lazio - sarebbe opportuno ed urgente un provvedimento, ad esempio, del Ministero dell'Interno.
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martedì 14 febbraio 2012

I doppi giochi tedeschi e francesi

"La Cancelliera tedesca Angela Merkel e il Presidente francese Nicolas Sarkozy - continua ad essere evidente - sono i più intransigenti nel chiedere inverosimili sacrifici alla Grecia per evitarle di uscire dalla "zona euro"".
Uno Stato - ci mancherebbe altro - deve giustamente essere in regola o fare del tutto per esserlo al più presto per non compromettere disastrosamente, oltre alla sua, l'intera economia europea. Ma c'è un particolare, tutt'altro da poco, che non tutti conoscono. C'è, cioè, che la Cancelliera tedesca Angela Merkel e il Presidente francese Nicolas Sarkozy, mentre continuano a chiedere alla Grecia i sacrifici più inverosimili, continuano anche ad imporle l'acquisto di armamenti di propria produzione. Tanto che la Grecia con l'acqua alla gola ha dovuto prevedere, nel suo pur fallimentare bilancio 2012, una spesa di sette miliardi di euro (il 18% in più rispetto all'anno precedente). E, a forza di acquistare armamenti dalla Germania (come 179 "panzer Leopard 1", 223 cannoni dismessi dalla Difesa tedesca, due sottomarini prodotti dalla "Thyssenkrupp", 223 carri armati "Leopard 2") e dalla Francia (come sei fregate, quindici elicotteri e un numero imprecisato di motovedette) ha finito per piazzarsi, pur nella sua miseria, al quinto posto nel mondo come Nazione importatrice di strumenti bellici. Grazie a "frau" Angela e a "monsieur" Nicolas, dunque, Grecia con i granai drammaticamente vuoti , ma con gli arsenali di guerra addirittura traboccanti. Con tanti saluti alla solidarietà tra Stati nella Comunità europea. Alla sovranità nazionale. Alla negazione di qualsiasi inaccettabile egemonia. E ad una politica etica fondata, anche, su un un netto taglio alla "lobby" dell'industria bellica.
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lunedì 13 febbraio 2012

"Se pò fa', se pò fa'"

"In cinque anni - ha fatto conoscere il Quirinale - sono stati risparmiati, tagliando le spese, ben sessanta milioni di euro".
Onore al senso di responsabilità del Quirinale in una fase così difficile dell'economia italiana. Ma forse, con maggiore coraggio e determinazione, si potrebbe fare molto di più. Come di più sono riusciti già a fare, da tempo, gli Stati Uniti d'America, la Francia, l'Inghilterra e la Germania. Perché, mentre il Quirinale - anche dopo i tagli - ha un suo bilancio annuale di 228 milioni di euro, la "Casa Bianca" ne ha uno di 136 milioni e mezzo, l' "Eliseo" di 112 milioni e mezzo, "Buckingham Palace" di 57 milioni e il "Cancellierato" di appena 28. Dati ufficiali alla mano. O no?
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Ingenuo cardinal Kasper

"Io saprei che cosa dire al Santo Padre - ha fatto sapere, in una intervista al "Corriere della sera", il cardinale Walter Kasper - Ma certo non lo direi mai in tv o sui giornali".
Il cardinale Walter Kasper è, oltre che teologo serio, serio uomo di Chiesa. E c'è da credergli, dunque, quando assicura che lui non rivelerebbe mai, ai "media", i suoi pensieri indirizzati a Papa Benedetto XVI. Rivelarlo personalmente, in ogni caso, sarebbe tempo perso. Ormai è più che evidente come, nelle segrete stanze vaticane, si aggiri più di una talpa, camuffata da monsignore o da cardinale, sveltissima a carpire perfino la corrispondenza papale e a sfruttarla per i propri interessi tutt'altro che santi. "La corte del Padre Santo nostro - aveva scritto, ai suoi tempi, Caterina da Siena - sembrami talora un nido d'angeli, tal altra un covo di vipere". Si sperava che i tempi, col tempo, fossero cambiati almeno un po'.
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venerdì 10 febbraio 2012

Frati dinasty

"L' Università romana "La Sapienza" - secondo gli ultimi dati dell' "Academic ranking of world universities" elaborati poi dalla "Scuola normale di Pisa" - è scesa al 430° posto nella graduatoria degli atenei di tutto il mondo".
Ma, allora, il rettore Luigi Frati - sempre conosciuto come un uomo "tutto casa e università" - non ha fatto nulla perché "La Sapienza" non finisse nel baratro? Ha fatto, ha fatto anche tanto, ma per la sua casa direttamente e positivamente, per la sua università indirettamente e negativamente. Tanto è vero che oggi, a "La Sapienza" di Roma, c'è tutta casa Frati: lui Luigi (il rettore), la moglie Luciana Rita Angeletti (laurea in lettere, specializzazione in storia della medicina), la figlia Paola (laurea in giurisprudenza, specializzazione in medicina legale) e, ultimo arrivato, il figlio Giacomo (laurea in medicina, specializzazione in trapianti cardiaci, nominato professore associato dopo un esame orale davanti ad una commissione composta da due professori di igiene e da tre odontoiatri, un breve "esilio" nella "dependance" del Policlinico romano a Latina e poi richiamato, nel cuore della reggia di papà, quale responsabile dell' "Unità programmatica tecnologie cellulari-molecolari applicate alle malattie cardiovascolari". E richiamato burocraticamente da chi? Da quel commissario straordinario del Policlinico, Antonio Capparelli, il quale - come sta indagando anche su questo, tra l'altro, la Procura di Roma - era stato nominato proprio dal rettore Luigi Frati e il quale, per fare spazio alla nuova "Unità" del di lui rampollo Giacomo, non aveva esitato a sottrarre un certo numero di posti-letto ad un altro reparto). Come commentare tutto ciò? Forse, nel modo più acconcio ed efficace, con una espressione dottamente accademica diretta in un video, agli studenti, dallo stesso rettore Luigi Frati: "Nun date retta ai professori perché i professori se fanno i cazzi loro... Lasciateli perde'". E, se lo dice un rettore dell'Università nella quale hanno insegnato, tra gli altri, Niccolò Copernico, Gabriele D'Annunzio e Giuseppe Ungaretti...
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Italiana, mica egiziana...

"Il Pd napoletano aveva organizzato il 3 febbraio, relatrice l'onorevole Pina Picierno, un convegno sulla camorra dal titolo "OccupyScampia", ma - hanno riferito le cronache - si sono presentati quattro gatti".
Paura della camorra? "Nemmeno a pensarlo" era stato subito garantito. Relatrice poco coinvolgente? "Anche questo no - era stata la risposta - perché l'onorevole Pina Picierno è una stimatissima e conosciutissima deputata del Pd campano. Il Pd non ha più iscritti e simpatizzanti? "Ma quando mai? - era stata la sdegnata replica - qui, anzi, siamo notevolmente in crescita". Ma allora? Allora, quel 3 febbraio, si è verificata, nell'universo pd napoletano, una anomala congiuntura astrale. Si è verificato che, poco più lontano dal convegno "OccupyScampia", il capoufficio-stampa e portavoce del partito in Regione, Lorenzo Crea, aveva organizzato - anche se un po' più tardi - un "People party" che nemmeno Berlusconi... A quanti erano infatti accorsi lì con buon anticipo per non perdersi i primi posti - deputati, sindaci, assessori, dirigenti regionali e comunali del partito - si sono infatti rivelate, poi, cose che nessuno - si pensava - avrebbe mai osato rivelare in una tale sede. Come, ad esempio, una bellissima ballerina in carne con indosso un "tubino inguinale" e senza nemmeno l'ombra di uno "slip" sotto i neri "collant". Una ballerina italiana, però, mica egiziana...
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Gli alti interessi degli italiani

"La "Gazzetta dello sport" - secondo le rivelazioni della specializzata "Audipress" - è, con i suoi quattro milioni e 377 mila lettori medi giornalieri, il quotidiano più diffuso in Italia".
Autorevole quanto sconfortante conferma che agli italiani interessano e stanno a cuore più le cronache, le vicende, i retroscena e i problemi dei vari sport che le situazioni, gli accadimenti, il presente e il futuro della politica e dell'economia italiana e globale. Salvo, poi, pretendere tutto senza dare niente. Innalzare cartelli di disapprovazione e di odio nei confronti di Monti, Berlusconi, Bersani. E cartelli di osanna e di amore nei confronti di Del Piero, Totti e Ibrahimovic. Complimenti per la trasmissione. Non - per carità - di un serio dibattito sui seri problemi di "Attualità Italia", ma - ovviamente - di una partita di "Coppa Italia".
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Mauro al di qua e al di là dei confini

"L' amministratore delegato delle Ferrovie dello Stato italiane, Mauro Moretti - è giunta notizia - è stato confermato, per la terza volta, presidente della Comunità delle ferrovie europee".
Constatando ogni giorno quello che accade con i treni italiani, c'è allora da desumere che l'ingegner Mauro Moretti i treni li sa invece guidare benissimo al di là dei nostri confini.
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Dio ci salvi

"La banca vaticana - secondo voci raccolte in ambienti giudiziari da alcune agenzie e pubblicate dal "Corriere della sera" - avrebbe trasferito i suoi fondi da nove istituti di credito italiani in alcuni istituti di credito tedeschi".
Un gesto di fraterna solidarietà di Papa Bendetto XVI per la sua amata Germania? Assolutamente no. Papa Benedetto XVI, per fortuna di Santa Romana Chiesa, continua ad occuparsi di cose celesti e non di cose terrene. Non altrettanto, però, certi suoi collaboratori. I quali continuano invece ad occuparsi poco o niente di cose celesti e molto o del tutto di cose terrene. Come - fatto straordinario - questo totale e poco patriottico trasferimento dall'Italia alla Germania. Ma, ecco, per quale motivo? Il motivo - sempre secondo le voci raccolte in ambienti giudiziari - sarebbe quello di non dover sottostare a quei "controlli rafforzati" che Bankitalia ha ritenuto opportuno imporre a tutti gli istituti di credito italiani per carcare di fare luce - e, semmai, intervenire per impedire - operazioni di riciclaggio di "danaro sporco". Ma davvero per questo motivo che suonerebbe, tra l'altro, come una implicita confessione laica che qualcosa non va - o non è andato - nei movimenti finanziari della banca vaticana? Di quello Ior, d'altra parte, che ha già fatto parlare di sé - non bene - in passato? Come diceva però, in un "serial televisivo" trasmesso recentemenete dalla Rai, la devota Suor Angela? "Dio ci salvi" diceva.
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Un silenzio che non giova a nessuno

"La professoressa Silvia, figlia di Elsa Fornero e di Mario Deaglio - riassumendo dai giornali - si è laureata in medicina a soli 24 anni (con ben quattro anni di anticipo rispetto ai neomedici "sfigati"), a 28 anni si è specializzata in oncologia, a 31 ha ottenuto un incarico nel prestigioso "Beth israel deaconess medical center" di Harvard, subito dopo è stata assunta come capo unità di ricerca all' "Human genetic fundation" di Torino e, già dall'età di 22 anni ad oggi, ha anche avuto il tempo di dare alle stampe ben 93 pubblicazioni".
Un vero fenomeno - non c'è che dire - di intelligenza, di apprendimento e di determinazione. Cosicché nessuno avrebbe potuto nutrire la minima sorpresa nel momento in cui, a soli 32 anni, Silvia Deaglio Fornero è stata infine chiamata, quale professore associato di genetica, nella facoltà di medicina dell'Università torinese. A far nascere qualche perplessità, invece, è stata una parte della ritrovata motivazione di questa "chiamata". Esattamente la parte là dove la commissione giudicatrice presieduta dal professor Alberto Piazza ha annoverato, tra le qualità della brava Silvia, la sua "ottima capacità di attrarre fondi di finanziamento per la ricerca". In qual modo? Naturalmente come capo unità di ricerca della "Human genetic fundation". Quella "Human genetic fundation" riccamente finanziata, a sua volta, dalla Compagnia di Sanpaolo. Quella Compagnia di Sanpaolo, infine, della quale - a quei tempi - mamma Elsa era la vicepresidente, ma la quale - soprattutto - poteva e può contare su uno straricco finanziamento dell'Istituto bancario Sanpaolo. Coincidenze, invidie, malignità, ipotesi azzardate? Possibile, certo. Sarebbe stato tutto più chiaro e più semplice, però, se la brava Silvia Deaglio Fornero (la quale, tra l'altro, lavora da tempo nella stessa università di mamma e papà) invece di chiudersi in uno sdegnato silenzio, avesse accettato di rispondere a tutte le domande dei giornalisti. La notorietà e la celebrità, oggi, hanno sempre, purtroppo, qualche prezzo da pagare.

giovedì 9 febbraio 2012

Monti ha cacciato i "caccia"...

"Nel quadro dei risparmi da fare - si è convenuto, ieri, nella seduta del Consiglio superiore della difesa - verrà anche ridotto il numero dei "cacciabombardieri Joint Striker Fighter F35" da acquistare su richiesta dell'Areonautica".
La proposta è partita dai militari? Quando mai. Loro, i militari, sono costantemente sotto l'effetto di un'adrenalina particolare che li induce ad essere sempre all'erta anche quando nessun nemico è alle viste. E dunque, anche se l'economia del Paese è in ginocchio, sono naturalmente portati a considerare soltanto le armi - più armi possibili - e non la società sofferente. La proposta è partita, per fortuna, dal "premier" Monti. E quindi, questa volta, onore alla sua razionalità e alla sua coerenza: in situazioni come quella attuale, sì, i "caccia" dalle spese, andavano proprio cacciati.
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... ma non le pretese dei giudici

"Il "premier" - ha titolato "Il Corriere della sera" - evita lo sciopero dei magistrati".
Ma perché li ha convinti che, sì, è giusto che anche loro siano chiamati a rispondere civilmente - come ogni altro essere umano - dei loro errori? No. E' perché i magistrati, dopo un colloquio avuto con lui, lo hanno convinto che, no, non è giusto. E che, quindi, è bene si sia da fare per evitare questo "scempio" che, già decretato dalla Camera, potrebbe essere, però, ancora scongiurato al Senato.
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Cesare "faccia di guano"

"Il 10 e il 18 febbraio - ha annunciato al mondo il pluriomicida Cesare Battisti "graziato" e coccolato dallo Stato brasiliano - sfilerò, su uno dei carri, al "Carnevale di Rio"".
Complimenti per la sua faccia di guano strettamente "made in Brazil". Anche se al "Carnevale di Rio", su uno dei carri, avrebbero avuto il diritto di sfilare, più che lui, i giudici dell'Alta Corte brasiliana i quali hanno negato la sua estradizione in Italia perché in Italia potesse scontare la sua giusta e legittima condanna.
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L'amore di Domnica a giorni alterni

"Io - si è indignata, sulle pagine del settimanale "Chi", Domnica Cemortan - non sono stata mai innamorata del comandante Francesco Schettino".
Deve essere stato, quando l' "anomala passeggera" della "Costa Concordia" si è abbandonata a questa indignazione, un giorno dispari. Perché? Ma perché fino ad oggi, nei giorni pari, Domnica Cemortan ha sempre giurato di avere nutrito, per il comandante Schettino, un grande grandissimo amore.
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mercoledì 8 febbraio 2012

Amicizie particolari

"In Siria - ha denunciato l'Unicef - sono stati uccisi dal regime di Bashar Al Assad, spesso anche dopo torture in carcere, ben 400 bambini in meno di un anno".
Russia e Cina - come di ricorderà - hanno però votato, al Consiglio di sicurezza dell'Onu, contro la risoluzione con la quale si intendeva condannare e sanzionare l'inaudita violenza del regime di Bashar Al Assad contro la popolazione civile. Meraviglia? Perché mai? Basta riflettere sul fatto che la Russia è la maggiore esportatrice in Siria di propri prodotti e, in particolare, di quelle armi che l'esercito governativo usa - da terra e da cielo - anche contro gente inerme, perfino contro i bambini. E basta considerare il fatto che la Cina, per anni e anni, ha tranquillamente assistito - come evento più che normale - alle stragi, nelle città come nei lontani villaggi, di centinaia di migliaia di bambine soltanto perché bambine e non bambini. Ma nulla, in alcun accadimento storico, è mai avvenuto e mai avverrà per caso. Nulla. Nemmeno nell'accadimento più tragico. Al di là delle ragioni di facciata. Delle diplomazie più o meno ipocrite.
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Il "tir" di Franco

"Dopo la legge 10 del 2011 - ha cercato di giustificare il capo dipartimento della Protezione civile, Franco Gabrielli, il suo pressocché nullo intervento nel fronteggiare le violente nevicate di questo freddissimo febbraio - è come se io guidassi un "tir" con il motore di un motorino".
La legge 10 del 2011 sulla protezione civile - Franco Gabrielli ha pienamente ragione - è una legge, soprattutto per i vincoli e i tempi burocratici che è venuta ad imporre, praticamente folle.
Ma Franco Gabrielli, prima di accettare l'incarico di capo dipartimento, non lo sapeva? Se non lo sapeva, perché non si è informato della situazione prima di accettare? Uno che fa, accetta al buio un incarico così delicato? Ma, se invece addirittura lo sapeva, perché ha accettato? Uno che fa, pur di rivestire un incarico prega Dio che non nevichi o non venga un terremoto? Franco Gabrielli, in ogni caso, non farebbe male - a questo punto - a scendere dal suo inutile "tir" e, facendosi largo a piedi tra la neve, a raggiungere le calde e sicure stanze di Palazzo Chigi per chiedere legittimamente un provvedimento che possa liquefare la folle legge 10 del 2011. E, se la risposta dovesse essere no o ni, non farebbe male a dimettersi. A meno che non gli piaccia continuare a non salvare, oltre che le popolazioni colpite dalle calamità, anche la sua faccia.
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martedì 7 febbraio 2012

Fuoco amico

"Gli italiani - ha bacchettato il Ministro dell'Interno, Anna Maria Cancellieri - sono fermi come struttura mentale al posto fisso, nella stessa città e magari accanto a mamma e papà".
In parte, in verità, è proprio così. Ma come avrà preso questa bacchettata la sua collega Ministro del lavoro, Elsa Fornero? Elsa Fornero, infatti, ha la figlia Silvia, 37 anni, nella sua stessa città, con posto fisso, quale professore associato di genetica medica nella facoltà di medicina, in quella Università di Torino nella quale hanno il loro bel posto fisso, anche, lei Elsa e suo marito Mario Deaglio. L'augurio è che il Ministro Fornero, così "colta in fallo", oggi o domani, qui o là, non ci scoppi disperatamente a piangere.
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"Noi giudici come i tassinari blu"

"Ma perché - ha polemizzato, dopo l'emendamento votato alla Camera per introdurre la responsabilità civile dei magistrati, l'ex di "Mani pulite" e attuale giudice costituzionale Piercamillo Davigo - perché noi sì quando la responsabilità civile per ciò che può coinvolgere le auto di Stato non la pagano certo gli autisti?"
Ai severi giudici con tocco e toga, dunque, adesso non fa più "senso" allinearsi accanto "perfino" a dei semplici "tassinari blu"? Pur di evadere le responsabilità e le relative conseguenze monetarie, questo - evidentemente - e pur altro. Come, ad esempio, l'evidente solidarietà che sono riusciti a strappare al Presidente del Senato, Renato Schifani. Il quale, proprio in queste ultime ore, si è affrettato a rassicurare sia loro sia il "premier" Monti che Palazzo Madama farà tutto il possibile per rimediare il "guaio" combinato a Montecitorio. E che intanto, comunque, i senatori sarebbero stati chiamati a pronunciarsi sulla cosa, tranquillamente, fra qualche mese. Subito - ci mancherebbe - subito sicuramente no: che i giudici continuino a sommare responsabilità, quando le sommassero, e a non doverne pagare le conseguenze, quando dovessero pagarle. Dopo, dopo. Più in là, più in là. Chissà quando. In attesa di qualcosa o di qualcuno. Di qualche miracolo o di qualche dio. Magari di quel Dio che - come si sa - benevolmente "vede e provvede".
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Esercito a pagamento

"L'Esercito ha inviato dieci soldati-spalatori - si è appreso - in aiuto ad Urbino seppellita dalla neve di questi giorni".
Quello che forse non si è appreso da tutti, però, è che il Comune di Urbino dovrà pagare, per questi dieci soldati-spalatori, 700 euro al giorno più vitto e alloggio. Ma allora, considerato che non c'è da fare per fortuna guerre, l'Esercito ha dunque deciso di fare, evidentemente, il collaboratore extradomestico a ore. Il Comune di Urbino, comunque, può considerarsi fortunato: non gli è stato richiesto, anche, il versamento dei contributi all'Inps.
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Dio salvi la serva regina

"Vi servirò - ha proclamato agli inglesi, festeggiando i suoi sessant'anni da regina, Elisabetta seconda - finché sarò viva".
Sembra che qualche inglese, però, si sia chiesto: "Ma che cosa ci ha servito fino ad oggi e che cosa ci servirà in futuro, oltre alle ricevute dei suoi ricchissimi appannaggi, Elisabetta seconda?". In ogni caso, per carità, Dio salvi la regina.
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"Dimmi cosa scrivi e ti dirò chi sei"

"Io uso spesso il treno - ha scritto, nella pagina dedicata da "Il Giornale" ai lettori - il signor Gianni Calegari - e posso affermare che, da molti anni, il servizio è inappuntabile".
Tre, a questo punto, le ipotesi. La prima: il signor Gianni Calegari ha scritto la sua lettera in stato di ebbrezza alcolica. La seconda: il signor Gianni Calegari è uno zio dell'amministratore delegato delle Ferrovie, Mauro Moretti. La terza e la più grave: al signor Gianni Calegari piace fare scioccamente lo spiritoso - tra l'altro - sul dramma di centinaia di migliaia di pendolari quotidianamente alle prese, da molti anni, con un servizio inappuntabilmente da schifo.
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domenica 5 febbraio 2012

"Mettete dei fiori nei vostri cannoni"

"L'Esercito ha chiesto di acquistare - con la militare benezione dello Stato Maggiore - un tipo di "cannone da 120 millimetri su scafo blindato a otto ruote motrici"".
L'Areonautica si sta adoperando per avere - come si ricorderà - 131 cacciabombardieri d'attacco "Joint Strike Fighter F35" per una spesa di sedici miliardi? Bene. Ecco allora l'Esercito adoperarsi per avere quel nuovo cannone semovente e non fa nulla se ha già in dotazione settanta "semoventi cingolati Pzn" dello stesso identico calibro che, oltretutto, non ha mai utilizzato in alcuna missione. Che cosa si adopererà per avere, a questo punto, la Marina militare? Si starà a vedere. Pur se si continua a non capire quale legittime ed urgenti motivazioni siano al fondamento di queste richieste di poderoso rafforzamento delle nostre Forze armate. E perché si dovrebbe dare fondo a tanti miliardi per spese militari in un momento in cui non si riesce a far fronte neppure decentemente alle spese sociali. Signori generali di Corpo d'armata, per favore, tornate ad ascoltare il ritornello di un vecchio disco del complesso "I Giganti": "Mettete dei fiori nei vostri cannoni perché non vogliamo mai nel cielo molecole malate, ma note musicali che formano gli accordi per una ballata di pace. Di pace, di pace". Anche perché, di questi tempi, se dobbiamo difenderci da qualcosa, quel qualcosa non è un esercito straniero, ma un grave malessere interno economico e sociale. E, se dobbiamo attaccare qualcuno, quel qualcuno è il minaccioso incombere di una crisi dai mille fronti di guerra. Anche queste battaglie, d'altra parte, garantiscono eroi, stellette, medaglie. Anche le ballate di pace fanno grande la bandiera.
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Il Vaticano su "Eva 3000"?

"In Vaticano - si è indignata la Santa Sede dopo le lettere accusatorie di monsignor Viganò - non ci sono forze oscure". "Il fatto - ha cercato di gettare acqua sul fuoco il direttore dell' "Osservatore romano"- è che il Vaticano è un piccolo mondo dove le chiacchiere e i pettegolezzi sono all'ordine del giorno".
Se dunque dovesse essere come sostiene la Santa Sede, quanto accade e si mormora in Vaticano non potrebbe costituire materia di pubblicazioni "noir". E però, se dovesse essere come si è affrettato a gettare acqua sul fuoco il direttore dell' "Osservatore romano", potrebbe finire per costituire materia di "scoop" su riviste specializzate in "gossip" come - ad esempio - "Chi", "Novella 2000", "Di più", "Grand Hotel", "Visto". Addirittura senza offesa, su "Eva 3000". E qualche monsignore potrebbe essere invitato, magari, all' "Isola dei famosi", al "Grande fratello" e ad "Amici" di Maria De Filippi.
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sabato 4 febbraio 2012

Branchi in libertà

"Nei procedimenti per violenza sessuale di gruppo - ha sentenziato la Suprema Corte di Cassazione - il giudice non è obbligato a sancire il carcere preventivo in attesa della sentenza, ma può anche applicare misure alternative".
La Suprema Corte di Cassazione, insomma, ha sentenziato che il "branco" dei violentatori - in attesa che la Giustizia-tartaruga ufficializzi il suo reato - possa continuare a scorazzare, libero e tranquillo, per i vicoli, le vie, le piazze, i parchi della città in modo che, se dovesse magari tornargli la voglia, tornerebbe di nuovo a soddisfarla. Ma - è stata la motivazione della sentenza - non si può prescindere da un doveroso garantismo nei confronti di chi non sia stato ancora condannato. Garantismo per i violentatori, già. Una garanzia per le donne, invece, che delinquenti così infami non debbano essere considerati come semplici ladri di mele? Nessuna. Per la Suprema Corte di Cassazione sembra essere più doveroso e legittimo garantire il "branco" piuttosto che le sue vittime. Quelle che ci sono già state e quelle che, oltretutto, potrebbero esserci ancora.
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venerdì 3 febbraio 2012

Punibili o impuniti?

"Nell'aula di Montecitorio - fatto che ha lasciato tutti apparentemente sorpresi - è stato approvato un emendamento in virtù del quale i magistrati i quali sbagliano devono essere chiamati a pagare i loro errori".
I magistrati, naturalmente, sono insorti con robusta determinazione contro questo emendamento. E hanno perfino minacciato "scioperi bianchi", se questo emendamento dovesse passare anche al Senato. Loro, insomma, vogliono continuare ad essere impuniti. Loro, sì, impuniti.
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Quella Versailles a Palazzo Chigi

"Il presidio ambulatoriale di Palazzo Chigi - ha rivelato un medico che vi presta servizio - comprende dodici specialisti, nove infermieri e tre consulenti per un costo di un milione e mezzo l'anno. Sembra la reggia di Versailles".
Lo ha voluto così imponente l'ex "premier" Berlusconi o qualche ex "premier" ancor prima di lui? Può darsi. Allora, però, è sorprendente che l'attuale "premier" Monti, sempre alla giusta ricerca di sprechi da tagliare, non se ne sia accorto o non ne abbia avuto notizia. Oppure se n'è accorto o ne ha avuto notizia, ma ritiene di non essere da mano - che diamine - dell'allora re di Francia Luigi XIV.
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Gli "Anni sessanta" e gli "Anni duemila"

"Negli "Anni sessanta" - è intervenuto, per sparare a sua volta contro chi continua a sognare il "posto fisso", il sociologo Francesco Alberoni - la gente si muoveva e cambiava lavoro per migliorare".
E' vero. Ma negli "Anni sessanta". Negli "Anni duemila", invece, la gente si guarda bene dal muoversi perché con il fischio che l'attuale mercato del lavoro sarebbe pronto, lì, a permetterle di migliorare con una nuova occupazione. Ma la lascerebbe disoccupata o, nella migliore delle ipotesi, le offrirebbe una occupazione sicuramente peggiore. Anche i sociologhi, evidentemente, non riescono a mettere spesso a frutto quanto hanno studiato in sociologia. O rifiutano - chissà perché - di usare gli occhiali per vedere bene quanto accade loro intorno.
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Il gabbiano impertinente di Domnica e Francesco

"Nella cabina del comandante della "Costa Concordia" - è stato confermato dai sub - sono stati trovati indumenti e cosmetici della ragazza moldava Domnica Cemortan, il cui ruolo non è stato ancora ben accertato a bordo della nave e che Francesco Schettino, però, ha sempre negato essere la sua amante".
Ma, se non c'erano rapporti di un certo tipo tra Domnica e Francesco, perché c'erano, nella cabina del comandante, quegli oggetti "chiaramente parlanti" della ragazza? "Io - continua a confessare Domnica - amo Francesco". E allora - può darsi - lo ama e lo ha così tanto amato che tutte le sere andava a tenergli la mano finché lui non si addormentava. Anche se lui continua a dire che non è vero. Che la mano, al momento di andare a letto la sera, gliel'ha tenuta soltanto la mamma da bambino. Per poi magari aggiungere, fra qualche giorno, che quegli oggetti della ragazza erano nella sua cabina perché portati in volo da un gabbiano impertinente.
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giovedì 2 febbraio 2012

I seni del ministro Renato Balduzzi

"Le protesi nocive al seno - ha fatto conoscere il Ministro della salute, Renato Balduzzi - saranno sostituite gratuitamente, dalla sanità pubblica, anche quando si sia trattato di interventi per motivi meramente estetici".
Poiché la sanità pubblica non ha un euro neppure per farsi carico - come dovrebbe - anche delle malattie e dei disagi più gravi, è davvero molto bello venire a sapere che verranno spesi milioni di euro per assistere tutte quelle signore che, a suo tempo, non hanno esitato a ricorrere a carissimi interventi per sviluppare i propri seni soltanto con il fine di apparire più attraenti e, quasi sempre, di acquisire così maggiori "meriti" per fare carriera. Non c' è un centesimo, insomma, per assistere decentemente un bambino leucemico, una giovane colpita da tumore, un anziano terminale? Non fa niente. L'importante è accollarsi la spesa per assistere il secondo rinnovo di seno anche di tante donne di spettacolo e di tante cosiddette "escort da camera". Ancora. Non c' è un centesimo per evitare che scoppino pandemie di polmonite nelle sale operatorie degli ospedali? Pazienza. L'importante è assicurare un fondo-cassa perché non scoppino i "seni estetici". Non c' è un centesimo per evitare che tanti anziani non autosufficienti restino con le piaghe ore ed ore, nei letti, con le loro fuoriuscite urinarie? Embé? L'importante è assicurare gratis che dai "seni estetici" non fuoriesca, a letto o no, il silicone nocivo. Complimenti, signor Ministro della salute, complimenti vivissimi.
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Le prediche dall' "Empireo Monti"

"I giovani devono abituarsi al fatto che non avranno un posto fisso per tutta la vita - è una delle ultime dichiarazioni del "premier" Mario Monti - Ma che monotonia, tra l'altro, questo posto fisso!"
Che monotonia? Beh, il "premier" Mario Monti, prima di lasciarsi andare a certe dichiarazioni, farebbe certamente bene - scusi l'ardire - a scendere un attimo dall'Empireo dei professori e toccare, con le sue scarpe da seicento euro, la terra dei giovani mortali. Si accorgerebbe di quelli che hanno avuto la fortuna di trovare un posto fisso tenacemente attaccati a questo posto perché, in un mercato del lavoro come quello italiano attuale, non ne troverebbero un altro anche non fisso. Tenacemente attaccati, anche se ne fossero annoiati, perché non professori, finanzieri, banchieri, presidenti di questo o di quello, di cognome - tanto per citarne qualcuno - Monti, Passera, Profumo, Patroni Griffi, Gnudi, Ornaghi, Catricalà. I quali - come noto - appena un posto si fa loro monotono, hanno la facilissima opportunità di trovarne un altro appena un secondo dopo. Senza il rischio - o la sicurezza - di passare attraverso la cassa integrazione o - addirittura - l'elenco dei disoccupati.
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Peggio di Schettino

"Un gettone del casinò a bordo della "Costa Concordia", numerose carte magnetiche delle cabine, il menù della cena di gala la sera del disastro, magliette con il "logo" della nave, cappelli del personale - basta andare su eBay - continuano ad essere messi in vendita a prezzi anche elevati".
Li sta acquistando qualcuno? Altro che qualcuno: stanno "andando a ruba". Tragedia della "Costa Concordia" - 17 morti, 16 dispersi e numerosi feriti - c'è, dunque, chi sta comportandosi peggio, incredibilmente, di come si è comportato il cinico comandante Schettino.
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Maledetto gelo o maledette Ferrovie dello Stato?

"Colpa del gelo - si sono giustificate le Ferrovie dello Stato- se l' "Intercity 615" Bologna-Taranto è rimasto bloccato, per sette ore, tra Cesena e Forlì".
Ma qual era, quando il treno si è bloccato, la temperatura esterna? Un grado sotto lo zero. Per le Ferrovie dello Stato, dunque, un grado sotto lo zero sarebbe sufficiente a bloccare un suo treno e ad essere spacciato come valida giustificazione del blocco? Ma per favore! E per fortuna che in Siberia, dove la temperatura esterna può scendere addirittura sotto i trenta gradi, non operano le Ferrovie dello Stato italiane.
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