"Il Vaticano - ha riconosciuto padre Federico Lombardi, portavoce di Papa Bendetto XVI - ha mostrato, sulla vicenda della scomparsa di Emanuela Orlandi nel 1983, alcuni aspetti di comportamento umano e cristiano probabilmente criticabili o imprudenti".
Un primo passo della Sacre mura per abbattere, finalmente, l'omertoso muro innalzato da subito sulla inquietante vicenda di Emanuela? Magari fosse. Non tanto per il doveroso, seppure tardivo, "mea culpa" vaticano. Ma per la possibilità, seppure ancora nebulosa, di una collaborazione con la Magistratura italiana per "fare luce". E per fare luce, anche, sulla tuttora misteriosa sepoltura del "boss" della Magliana, Enrico De Pedis, nella basilica di Sant'Apollinare. Sepoltura della quale, però, il pur "aperturista" padre Lombardi non ha creduto opportuno fare neppure un cenno. Ma forse sarebbe stato esagerato attendersi, dopo un Lombardi alla sua prima crociata, già subito ora un Lombardi alla seconda.
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