"La banca vaticana - secondo voci raccolte in ambienti giudiziari da alcune agenzie e pubblicate dal "Corriere della sera" - avrebbe trasferito i suoi fondi da nove istituti di credito italiani in alcuni istituti di credito tedeschi".
Un gesto di fraterna solidarietà di Papa Bendetto XVI per la sua amata Germania? Assolutamente no. Papa Benedetto XVI, per fortuna di Santa Romana Chiesa, continua ad occuparsi di cose celesti e non di cose terrene. Non altrettanto, però, certi suoi collaboratori. I quali continuano invece ad occuparsi poco o niente di cose celesti e molto o del tutto di cose terrene. Come - fatto straordinario - questo totale e poco patriottico trasferimento dall'Italia alla Germania. Ma, ecco, per quale motivo? Il motivo - sempre secondo le voci raccolte in ambienti giudiziari - sarebbe quello di non dover sottostare a quei "controlli rafforzati" che Bankitalia ha ritenuto opportuno imporre a tutti gli istituti di credito italiani per carcare di fare luce - e, semmai, intervenire per impedire - operazioni di riciclaggio di "danaro sporco". Ma davvero per questo motivo che suonerebbe, tra l'altro, come una implicita confessione laica che qualcosa non va - o non è andato - nei movimenti finanziari della banca vaticana? Di quello Ior, d'altra parte, che ha già fatto parlare di sé - non bene - in passato? Come diceva però, in un "serial televisivo" trasmesso recentemenete dalla Rai, la devota Suor Angela? "Dio ci salvi" diceva.
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