Benvenuti

"Fatti e misfatti" è una puntuale selezione di episodi e di protagonisti che in Italia - ma anche nel resto del mondo - si sono distinti, si stanno distinguendo o si distingueranno "in modo particolare" e che tuttavia sono stati, sono e saranno troppo spesso ignorati o sottovalutati dagli organi di informazione. Pane al pane, senza alcuna appartenenza politica, con il solo referente della verità. Una verità che potrà essere velata di una profonda amarezza o sostenuta da una feroce ironia, mai però intrisa di facile qualunquismo.

sabato 30 novembre 2013

Dalla Corte dei conti alla Corte costituzionale

"Per le leggi che hanno reintrodotto il finanziamento pubblico dei partiti - ha sentenziato il procuratore del Lazio della Corte dei conti - va sollevata questione di legittimità costituzionale perché in difformità con quanto proclamato dai cittadini con il referendum del 1993".
Più che giusto e più che giusto, anche, l'affondo contenuto nella motivazione della sentenza. "Quelle leggi - ha tuonato il procuratore del Lazio della Corte dei conti - sono apertamente elusive e manipolative del risultato referendario facendo ricorso ad artifici semantici come il rimborso al posto del contributo e gli sgravi fiscali al posto di autentici donativi in violazione del carattere giuridico delle erogazioni pubbliche". Una domanda, però, ai magistrati della Corte dei conti: ma come mai sono dovuti trascorrere ben 20 anni, da quel referendum popolare, prima che uno di loro si decidesse a prendere giustamente di petto quella clamorosa e spudorata manipolazione per mano dei partiti e della casta politica? Ora, comunque, la parola alla Corte costituzionale chiamata in causa. E, per la Corte costituzionale, "qui si parrà la sua nobilitate".
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Si darà fuoco anche lei?

"La signora Tiziana Marrone - ha fatto sapere il "Gazzettino di Bologna" - si è vista recapitare, da Equitalia, una cartella esattoriale con la richiesta di 60 mila euro da pagare".
Di che cosa si è resa colpevole, per aver ricevuto una simile cartella esattoriale, la signora Tiziana Marrone? Soltanto di essere la vedova di quell'artigiano Giuseppe Campaniello il quale, nell'impossibilità di pagare un cumulo di Irpef, di Iva, di addizionali regionali e di imposte sulle attività produttive, a causa di una crisi voluta non da lui ma dall'attuale situazione economica, si era dato fuoco davanti alla Commissione tributaria di Bologna ed era morto pochi giorni dopo fra atroci sofferenze. Appare dunque incredibile, terrificante, inumano che quei 60 mila euro, che l'artigiano Giuseppe Campaniello non era stato in grado di pagare non per sua volontà, vengano ora chiesti alla signora Tiziana Marrone rimasta, oltre che senza marito e senza la di lui azienda, anche senza alcun lavoro e alcuna assistenza. "E' la legge - ha voluto discolparsi Equitalia - e, per cambiarla, occorrerebbe che il Parlamento ne varasse una nuova per prevedere casi del genere". E' vero. Solo che il Governo, alla disperata ricerca anche di un euro da introitare, figurarsi se voglia rinunciare ai 60 mila euro, anche, di una pur povera vedova senza un centesimo e, per di più, disoccupata. Roba da non credere. Roba da vergognarsi, se qualcuno, nel Governo, fosse capace di farlo.
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Responsabilità

"Del crollo dell'ospedale San Salvatore dell'Aquila in seguito al terremoto dell'aprile 2009 - hanno sentenziato i giudici del Tribunale cittadino - non è responsabile alcuno degli indagati a suo tempo"
L'unico responsabile, così, resta il terremoto. Che, però, non era stato neppure indagato. E non aveva nemmeno un difensore in Tribunale.
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La conversione improvvisa di Adriano il duro

"Adriano Galliani - fino a ieri pomeriggio - aveva confermato di voler lasciare immediatamente la sua carica di amministratore delegato del "Milan" calcio, ma poi è andato a cena dal presidente onorario Silvio Berlusconi, ha mangiato bene, ha gradito un digestivo, ha sorseggiato un caffè e, quando è riuscito dalla villa di Arcore, non aveva più in tasca le sue dimissioni".
Diavolo di un Cavaliere. Nemmeno è stato disarcionato dal suo destriero nero di senatore che è subito balzato in sella al destriero rosso-nero del suo "Milan" calcio. Nemmeno ha avuto la peggio con il Pd che ha subito avuto la meglio con l'a.d, quell'amministratore delegato milanista il quale è, notoriamente, uno affatto tenero con nessuno. Perché Silvio - hanno colto la palla al balzo i suoi tifosi più politici che sportivi - è un abile intrattenitore e trattenitore. Balle - ha replicato qualche maligno - perché, altrimenti, sarebbe stato capace di intrattenere e trattenere anche Angelino Alfano e i suoi. Il fatto è che Silvio ha tirato fuori dal suo inesauribile cilindro un'altra delle sue magìe che avrebbe incantato, questa volta, l'amministratore delegato Adriano Galliani: un ruolo di dirigente nella rinascente "Forza Italia" e un seggio sicuro a Strasburgo con le prossime elezioni europee.
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venerdì 29 novembre 2013

Il Capo dello Stato e la Procura di Palermo

"Che cosa ci vediamo a fare - aveva scritto il Capo dello Stato, seppure in termini diplomatici ed ossequiosi, alla Corte d'assise di Palermo la quale sta procedendo sulla questione della presunta trattativa Stato-mafia - che  cosa ci vediamo a fare, se io non ho veramente alcunché di utile da dirvi?"
Presa d'atto e fine? Nemmeno per sogno. La Procura e altre parti processuali non si sono volute accontentare di far entrare quella lettera nel dibattimento, ma hanno insistito nel chiedere di sentire personalmente il Capo dello Stato. C'è da rimanere sgomenti dinanzi a questa pervicace richiesta. Sia che la Procura abbia validi motivi per sostenerla sia che, al contrario, non ne abbia nemmeno mezzo.
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Vincenzo De Luca 1

"Vincenzo De Luca, sindaco di Salerno e viceministro alle Infrastrutture - è la notizia - ha collocato suo figlio Piero capolista dei "renziani", nella sua città, in modo da candidarlo con successo ad un posto nella nuova Assemblea nazionale del Pd".
Vincenzo De Luca, dunque, non solo ha disatteso l'invito dell' Antitrust a scegliere, entro la fine di novembre al massimo, fra le due cariche incompatibili di sindaco e di viceministro, ma, applicando il noto detto ingordo "non c'è due senza tre", ha pensato bene di rafforzare ulteriormente la famiglia. Non gli è bastato, insomma, il suo illegale raddoppiare e, così, eccolo triplicare. A Matteo Renzi, però, una inevitabile domanda: ma il comportamento del suo grande elettore Vincenzo De Luca non sta, lì, a contraddire clamorosamente i suoi principii savonaroleschi che va enunciando in giro per l'Italia?
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Vincenzo De Luca 2

"In attesa che Vincenzo De Luca si decida a scegliere quale carica mantenere - c'è però da dire - il Ministro alle Infrastrutture, Maurizio Lupi, non gli ha ancora trasmesso alcuna delega".
Ma questo comportamento corretto del suo Ministro non è stato mai gradito da Vincenzo De Luca il quale, proprio in queste ultime ore, non gliel'ha fatta più a sopportare quello che lui invece ritiene, evidentemente, un grave oltraggio alla sua persona e al suo prestigio. Cosicché ha in questo modo, testualmente quanto gravemente, dato in escandescenze: "Io non ho alcuna intenzione di continuare ad essere lo scendiletto del Ministro. Aho, Lupi, vuoi fare il pinguino con me? Ma io t'arroto". Frase che, mentre non lascia comprendere che cosa significhi "fare il pinguino", evidenzia invece con chiarezza una inaudita minaccia. Anche restando ancora incerto se si tratterebbe di un arrotamento automobilistico, magari con la sua "auto blu", oppure politico, magari con il "soccorso rosso" di Matteo Renzi.
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Vincenzo De Luca 3

"Del tutto a sorpresa - nel primo pomeriggio di ieri - Vincenzo De Luca se n'è poi uscito, nel corso di un convegno nella sede salernitana di Confindustria, con questa dichiarazione: "Quanto dovrà sostituire l'Imu è un monumento alla demenzialità, una truffa per i cittadini, un'offesa per un intero popolo. Mentre prima si pagavano due tasse, ora se ne pagheranno tre. Questo non è un Paese serio, ma un circo equestre con espressioni anche nell'azione di Governo".
Una bordata vera e propria contro il Governo Letta del quale, appunto, continua a fare parte. Ma perché ha finalmente scelto di rimanere sindaco di Salerno e di lasciare con il "botto" la carica di viceministro alle Infrastrutture? Oppure per collocare una prima potente mina, per conto di qualcuno, sotto la poltrona del "premier" Enrico Letta? Si è tutti in attesa, per capire, di una sua prossima "uscita".
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Quel progetto di quattro amici al bar

"Il gruppo parlamentare che riunirà i deputati e i senatori usciti dalla montiana "Scelta civica" - ha fatto sapere il suo ideologo Lorenzo Dallai - si chiamerà "Progetto per l'Italia"".
Piacerebbe che "Progetto per l'Italia" non  si limitasse soltanto a distinguere l'ennesimo movimentuccio  politico, ma fosse anche un serio e concreto piano per risollevare davvero il Paese. Anche se, poi, sarebbero sufficienti "quattro amici al bar" per tradurlo in fatti concreti?
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Staffan delle mosse e delle contromosse

"Alla notizia - arrivata da Nuova Delhi - secondo la quale l' "Antiterrorismo" indiano ha proposto la pena di morte per i nostri due "marò" Massimiliano Latorre e Salvatore Girone, l'inviato speciale del Governo italiano, Staffan De Mistura, ha testualmente replicato: "Abbiamo pronte le nostre mosse e contromosse". Stringere i tempi per l'acquisto dei caccia "F35" e per l'annunciata costruzione di nuove navi da guerra per andare a salvare, in India, Massimiliano Latorre e Salvatore Girone? Se quella dei due "marò" - detenuti, intanto, già da ventuno mesi - non fosse una reale tragedia e se quella della diplomazia italiana - fin dall'inizio della vicenda - non fosse la rappresentazione di una goffa incapacità, ci sarebbe soltanto da ridere. E però, appunto, nulla da ridere. Ma tanto da sperare, unicamente, che almeno si svegli, dal suo inconsueto letargo, quella signora Emma Bonino la quale, oggi, ha l'incarico di Ministro degli Esteri. E la quale sarebbe bene prendesse in mano lei, autorevolmente, la sempre più assurda e preoccupante vicenda.
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I mascalzoni dell'Università

"Nel 2012 - è emerso da una indagine a campione portata a termine nelle tre università romane - 521 studenti su 848 e quest'anno 340 su 546, pur di famiglie più che benestanti e spesso ricchissime, hanno presentato autocertificazioni di redditi irrisori per non pagare le tasse di iscrizione e per beneficiare di borse di studio, sconti su posti-letto, mense, acquisti di libri, abbonamenti ai trasporti pubblici e molto altro".
Al di là di un giudizio naturalmente severissimo nei confronti di tutti questi  giovani truffatori di ricca o ricchissima famiglia, una considerazione amara e sconfortante: quanti mascalzoni fra coloro i quali, una volta usciti dall'università, dovrebbero essere chiamati a ricoprire gli incarichi più delicati e più responsabili nei vari settori del Paese.
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Il maschile di nazista

"Certo che, quando ha usato il termine nazista - si è detta convinta la capogruppo "5 stelle" al Senato, Paola Taverna - il "Forza Italia" Lucio Malan si è riferito a me, altrimenti avrebbe usato il maschile".
Se il "Forza Italia" Lucio Malan si fosse riferito magari a Beppe Grillo, secondo la capogruppo "5 stelle" al Senato, lo avrebbe dunque chiamato, in quanto maschio, "nazisto". Ma che voto aveva in pagella, in italiano,  la "5 stelle" al Senato, Paola Taverna?
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Eroi, ma in coppia

"Per fare figli oggi - ha titolato un suo articolo, su "Sette" del "Corriere della sera", l'opinionista Beppe Severgnini - bisogna essere un po' eroi".
Magari è vero. Bisogna sempre essere, però, anche in due.
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giovedì 28 novembre 2013

"Consummatum est"?

""Tutto è consumato" ha così titolato il suo editoriale su "La Repubblica", a proposito della decadenza da senatore di Silvio Berlusconi, il direttore Ezio Mauro".
Una traduzione  dal latino, cioè, di quel "consummatum est" che il Nazareno pronunciò, sulla croce, prima di morire. Ma, potrebbe darsi, una introduzione e una traduzione, se non proprio incaute, perlomeno affrettate. Perché Silvio Berlusconi è stato sì estromesso dal Senato, ma questa estromissione non significa - può anche legittimamente non piacere - la sua crocefissione e morte politica. Il Nazareno - senza voler fare, per carità, paragoni irriverenti - resuscitò, secondo i Vangeli, dopo appena tre giorni. Silvio Berlusconi, il quale si è sempre definito l' "unto del Signore", potrebbe resuscitare, a nuova vita politica, anche fra tre settimane. Perché questa è l'Italia: un Paese senza ricambi e senza alternative vere.
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Il "colpo" sparato da "Il Giornale"

"Colpo di Stato" ha così invece titolato la votata decadenza di Berlusconi, in prima pagina, "Il Giornale".
Un titolo, cioè, al limite del ridicolo. Perché, certo, ognuno è liberissimo di ritenere - con più o meno ragioni - che nei confronti di Berlusconi ci sia stato un "particolare trattamento politico-giudiziario", ma dovrebbe sapere che i veri colpi di Stato sono ben altra cosa. Quelli, sì, davvero sconvolgenti sotto ogni aspetto e, alle volte, perfino sanguinari.
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Al Senato come all'osteria

"Dopo avere sistemato Berlusconi - ha urlato con convinzione Beppe Grillo - ora toccherà agli altri".
Avanti a tutta forza, dunque, sulla rotta della distruzione agognata di tutti i partiti e, di conseguenza, delle Istituzioni repubblicane. Verso una dittatura, insomma, "stellare". Cullati da questo sogno perverso, intanto, molti senatori "grillini", subito dopo la proclamazione della decadenza di Silvio Berlusconi, hanno stappato in aula bottiglie di spumante e hanno brindato come se stessero all'osteria. Il Senato, quindi, per ora un'osteria. Poi si vedrà.
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La beatitudine del "senatore archistar"

"Essere attaccato da Bondi e da Gasparri - ha replicato ai due, i quali lo hanno accusato di essersi presentato in aula solo il giorno in cui si trattava di espellere Berlusconi, l'architetto senatore a vita Renzo Piano - è sublime, è una pura beatitudine".
Ironia dall'alto di un suo "grattacielo"? Si sarebbe potuto pensare anche questo. L'architetto senatore a vita Renzo Piano, però, è stato proprio lui a dare la motivazione autentica di quella sua replica. "Sono abituato ad essere attaccato - ha testualmente detto - dai costruttori ai quali non piace il mio lavoro". E si sa che, per quanto possano essere stati feroci gli attacchi di Bondi e di Gasparri, nulla mai in confronto a quelli dei costruttori i quali - com'è noto - "parlano come magnano" e non hanno remore a mandare in un certo posto anche il più famoso degli "archistar".
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Francesca Pascale e Papa Francesco

"Voglio rivolgere un appello a Papa Francesco - ha dichiarato la fidanzata di Berlusconi, Francesca Pascale - affinché mi riceva e ascolti la vera storia di Silvio".
Molto probabilmente, poiché Papa Francesco è un Papa particolarmente vicino ai problemi e alle sofferenze di tutti, la riceverà uno di questi giorni. Ma Papa Francesco è un Papa, anche, particolareggiatamente informato sulle cose, grandi e piccole, del mondo. Che cosa potrà dirgli di più, di quanto già sicuramente sappia, la devota Pascale? Ma, soprattutto, che cosa mai potrà ricavarne da questa eventuale visita a Papa Francesco? Tutt'al più - c'è da ritenere - una paterna benedizione e un santo rosario. Da recitare insieme, la sera, con il suo Silvio.
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Presente anche Dudù

"Quando Silvio Berlusconi ha tenuto il suo discorso in via del Plebiscito a Roma - stanno a testimoniarlo anche alcune foto - il cagnolino Dudù ha seguito il tutto da una finestra sopra al palco".
Una pessimistica precauzione perché non si potesse dire, in caso di fallimento della manifestazione, che non c'era neppure un cane? Preoccupazione, invece, per la micetta Giuditta del fedelissimo Capezzone. Non si è infatti vista. E, allora, sarà rimasta a casa per non prendere freddo o sarà stata presente, ma ben protetta sotto il giaccone del suo Daniele?
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Indipendenze

"Al termine della votazione distrettuale romana dell'Associazione nazionale magistrati - scrutinate le schede - la corrente "Unicost" ha ottenuto 336 voti, la corrente "Area" 252 e la corrente "Magistratura indipendente" 218".
Incuriosisce, perlomeno, un particolare: ma, se continua ad esistere una corrente denominata "Magistratura indipendente", che cosa vuol dire? Che le altre due non sono indipendenti? Oppure sono indipendenti, ma un po' meno? Qualcuno, se può, aiuti gli italiani a capire.
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Lo "Scandalo Poste" a Fiumicino

"Nel centro di smistamento delle Poste a Fiumicino - è stato confermato in ambienti sindacali - giacciono, ancora oggi, milioni di lettere e di plichi da consegnare".
"Il postino - è il titolo del celebre romanzo di James Cain - suona sempre due volte". Agli utenti italiani sarebbe sufficiente che suonasse anche una volta sola, ma almeno un  po' più spesso.
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mercoledì 27 novembre 2013

Ai posteri l'ardua sentenza

"Quello di oggi - ha detto Silvio Berlusconi ai suoi, riuniti in via del Plebiscito a Roma, mentre il Senato votava la sua decadenza, Silvio Berlusconi - è un giorno di lutto per il diritto, per la libertà, per la democrazia".
Sarà la storia, comunque, a dire se sarà stato davvero così. E se, tra l'altro, seguiranno o no giorni di ulteriori lutti. Perché, ora che il re è nudo, ora che il Cavaliere è stato disarcionato nell'aula di Palazzo Madama - ora, cioè, che non ha più alcuna garanzia parlamentare - qualche magistrato potrebbe chiederne anche l'arresto. E, pure in questo caso, sarà la storia a dire se in ossequio ad una esigenza obiettiva di diritto o ad un personale desiderio di protagonismo. Chissà, allora, se le fedeli senatrici della rinascente "Forza Italia", arrivate in Senato per la votazione della decadenza tutte rigorosamente "in nero", avranno modo di tornare da domani al loro abbigliamento consueto o dovranno ritirare fuori dai loro armadi, uno dei prossimi giorni, il loro abbigliamento da lutto. Qualcuno spera di no non foss'altro  perché, se "il lutto si addice ad Elettra", non si addice sicuramente all'onorevole Santanché.
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Silvio di lotta, ma in quale campo?

"Ma - ha comunque tenuto a rassicurare i suoi, in quello che è stato già definito il suo primo discorso elettorale, Silvio Berlusconi - io resterò ancora e resterò a combattere".
Silvio Berlusconi, insomma, ha fatto intendere di non sentirsi affatto come un Ferruccio Ferrucci ferito a morte da un Fabrizio Maramaldo nell'assedio di Firenze del 1530. C'è, tuttavia, un particolare: in quale campo si ritroverà a combattere ancora, con le sue truppe, il Cavaliere ferito a morte, ma non domo?  Libero nella sua villa di Arcore, in un "domiciliare" più o meno stringente e costringente, addirittura in una cella carceraria seppure improbabile? Se la "pratica Berlusconi" continuerà a correre a tutta velocità nei corridoi delle Procure, la risposta non dovrebbe tardare molto.
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Quella vergogna da cancellare

"Quaranta milioni nel 2014 e 140 nel 2016 - è passato tra le righe della "Legge di stabilità" - per la costruzione di nuove navi da guerra".
Difficile ritenere che la necessità di costruire nuove navi da guerra sia stata dettata da qualche minaccia di invasione delle nostre coste. Non solo: mentre la "Legge di stabilità" ha fatto passare come urgente lo stanziamento dei 180 milioni per queste navi da guerra, ha fatto saltare i previsti risarcimenti destinati ai parenti delle vittime della strage terroristica di Bologna del 1980. Grave, incredibilmente grave. Per cui, finché in tempo, il "premier" Enrico Letta e i suoi onorevoli Ministri sarebbe bene si affrettassero a cancellare questa indecorosa vergogna.
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Distanze

"Le Cdu-Csu e la Spd tedesche - appena due mesi dopo le elezioni - hanno raggiunto l'accordo per un nuovo Governo di coalizione presieduto dalla signora Merkel".
La Germania sarà quella che sarà e così, anche, la signora Merkel. Giusti complimenti, però, per quel loro pragmatismo politico che consente di anteporre, a stretti principii ideologici di partito, gli interessi reali del Paese. Ma, anche, tanta invidia. Perché, tra Roma e Berlino, geograficamente poco più di 1500 chilometri, ma politicamente un infinito.
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La donna e la Chiesa

"La donna - ha enunciato di nuovo Papa Francesco - deve avere una più forte presenza nella Chiesa".
Giusto e sacrosanto. Ma se queste rinnovate enunciazioni cominciassero a tradursi in azioni concrete?
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martedì 26 novembre 2013

La disperazione della Grecia

"In Grecia - è la denuncia dell' Organizzazione mondiale della sanità - molti hanno cominciato ad autoinocularsi il virus dell'HIV per ottenere, dallo Stato, il sussidio mensile previsto per chi sia affetto da quella malattia".
Un sussidio mensile di quanto? Di settecento euro. Settecento euro per morire fra qualche anno, insomma, ma per continuare a vivere intanto  oggi. Drammatico, spaventoso, ai limiti della credibilità, eppure vero. Ma - terrificante nel terrificante - nell'indifferenza completa di quell'Unione europea fra le cui "competenze di sostegno", oltretutto, sono state incluse, anche, "la tutela e il miglioramento della salute umana".
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In arrivo i primi "botti" delle feste

"Tra Melito di Napoli e Sant'Antimo - l' "operazione" è stata condotta dalla Guardia di finanza - è stata sequestrata una tonnellata di "botti" natalizi e di fine d'anno".
Incredibile ed inquietante. Il fatto che già oggi sia stata sequestrata una tonnellata addirittura di "botti" sta chiaramente ad indicare, infatti, che quel mercato sarà l'unico a non avvertire il peso della crisi economica. Una tazza di latte e una fettina di panettone magari no, ma almeno un "botto" sì. Per mandare al diavolo - è la giustificazione - un anno maledetto. Con qualche speranza, come al solito, per il nuovo anno che verrà. Ma, intanto, per la felicità sicura di quanti quei "botti", troppo spesso perfino mortali, producono e commerciano. E non gliene importa niente se li producono, come nel caso del sequestro tra Melito di Napoli e Sant'Antimo, ad appena cinquanta metri da una scuola. A rischio cioè, prima di eventuali vittime più o meno gravi durante l'uso, di una drammatica strage durante la fabbricazione. Ma un "botto" natalizio o di fine d'anno ha sempre avuto un grande rumore e una grande luce, mai un cervello ed un cuore.
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Matteo, Enrico e Cenerentola

"Se il Governo non farà ciò che chiederemo - ha affondato ulteriormente il coltello quel Matteo Renzi il quale continua a sentirsi già nuovo segretario del Pd - "finish"".
Ma perché, considerato che il Governo si regge su una coalizione, dovrebbe sopravvivere soltanto se farà ciò che sarà chiesto da un Pd eventualmente preso in mano da Matteo Renzi? Non sarebbe né eticamente né democraticamente corretto. Così come non sarebbe stato né eticamente né democraticamente corretto, se avesse fatto soltanto ciò che fosse stato richiesto dal Pdl. Ma considerazioni del genere, forse, a Matteo Renzi non interessano neppure un po'. Quello che sembra sempre più interessargli, invece, è trovare il modo di far cadere Enrico Letta, andare a nuove elezioni e insediarsi lui a Palazzo Chigi. Un sogno? Forse sì, ma forse no. Perché - come canta Cenerentola nel noto film di Walt Disney - "i sogni son desideri di felicità... Se hai fede, chissà che un giorno la sorte non ti arriderà".
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Il pd diversamente berlusconiano

"In un Paese normale - si è azzardato a dichiarare il deputato pd Francesco Boccia - si sarebbe deciso di aspettare, prima di votare la decadenza di Silvio Berlusconi da senatore, il parere della Corte costituzionale sull'interpretazione da dare alla cosiddetta "Legge Severino" e una eventuale revisione del processo dopo le carte che, arrivate dagli Usa, verranno ora presentate a nuova difesa".
Francesco Boccia, onorevole pd diversamente berlusconiano?
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D'Alema 1

"Nel Pd - ha cercato di rassicurare, domenica a Milano, Massimo D'Alema - non vedo un clima da guerra civile".
Forse sarebbe il caso che Massimo D'Alema cambiasse le lenti dei suoi occhiali da vicino.
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D'Alema 2

"La buca scavata e che ancora nessuno ha richiuso a pochi metri dalla sede della mia "Italianieuropei" - ha protestato, ieri a Roma, Massimo D'Alema - è uno scempio vergognoso perché è in pieno centro cittadino mica a Torbellamonaca".
C'era una volta la periferia cittadina che stava giustamente a cuore a tutti i "leader" di sinistra.
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Politica animale

"Io e la mia micetta Giuditta - ha testualmente "postato" il fedelissimo berlusconiano onorevole Daniele Capezzone - siamo molto infastiditi dalle dichiarazioni dei signori del "Nuovo centrodestra". La mia micetta Giuditta, anzi, è oggi più che mai stufa dei soliti quattro gattacci tassatori".
Dopo il cagnolino Dudù di Silvio Berlusconi, dunque, la micetta Giuditta di Daniela Capezzone. Tutti e due, lì, ad essere un tutt'uno, con i loro onorevoli ospitanti, fino al punto di condividere e di coccolare le loro convinzioni e le loro solitudini politiche. Se Silvio Berlusconi e Daniele Capezzone ne avessero avuto la possibilità, magari, avrebbero già nominato senatori il cagnolino di nome Dudù e la micetta di nome Giuditta. Come il folle Caligola con il suo cavallo di nome Incitatus.
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Dalla pioggia alla "Nuvola"

"La "Nuvola" dell'architetto Massimiliano Fuksas - la quale dovrebbe essere il nuovo Centro congressi di Roma all'Eur - è sempre lì in attesa, per essere completata, di 170 milioni di euro".
Ma quei 170 milioni di euro, con un bilancio disastrato come quello del Comune capitolino, arriveranno mai? E, se arriveranno, come e quando? Il sindaco Ignazio Marino continua a definire l'opera, giustamente, strategica per la capitale. Ma riuscirà, con qualche potere tenuto fino ad oggi nascosto, a sovvertire le leggi della natura quanto al fenomeno nuvole-pioggia? Non la pioggia di acqua che scende dalle nuvole, cioè, ma la pioggia di euro che scendano sulla "Nuvola" incompiuta dell'architetto  Massimiliano Fuksas.
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Di genere o di quel genere?

"Il consigliere del Pdci-Prc della Regione Marche Raffaele Bucciarelli - hanno scoperto i magistrati della Corte dei conti - ha acquistato, con i soldi dei contribuenti, anche un libro del tutto particolare".
Quale libro? "Il segreto delle donne, viaggio nel cuore del piacere", che è una indagine sull'orgasmo femminile, sul piacere sessuale delle donne preistoriche e persino sulle origini del "vibratore". Il consigliere Raffaele Bucciarelli una specie di lettore morboso e sessualmente maniaco? Quando qualcuno glielo ha ipotizzato, lui si è molto offeso, ma non si è affatto scomposto. "Ho acquistato quel libro - ha replicato - perché, impegnato come sono sulla problematica delle pari opportunità, volevo aggiornarmi sulle questioni di genere". Di genere o di quel genere?
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Galliani e il "Milan"

"I dirigenti passano - ha detto l'amministratore delegato della squadra di calcio rossonera, Adriano Galliani - ma il "Milan" resta".
Resta in "Serie A"?
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lunedì 25 novembre 2013

Addizionali Irpef in aumento. Perché?

"Le addizionali comunali Irpef dal 2009 al 2013 - è stato calcolato - sono aumentate in percentuale del 17,6% e quelle regionali, sempre percentualmente e nello stesso periodo, del 35,5%".
Sarebbe interessante conoscere quanto, di queste enormi addizionali, sia stato utilizzato, documentatamente, per migliori servizi ai cittadini. E quanto invece, specialmente per ciò che riguarda le Regioni, per il cappuccino con cornetto mattutino, i pranzi, le cene, gli alberghi, i "motel", i viaggi, gli acquisti di beni personali, le schede telefoniche, perfino per usufruire dei bagni pubblici a pagamento. Non foss'altro per capire con quale faccia Comuni e Regioni stanno per accaparrarsi, con il beneplacito del Governo, addizionali percentualmente ancora più enormi per una destinazione reale che chissà, alla fine, quale potrebbe essere. Magari, in qualche caso, un ricco gioiello all'amante.
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Superstipendi svizzeri e italiani

"No - ha detto, attraverso un referendum, la grande maggioranza dei cittadini svizzeri - no ad un tetto per i "superstipendi" dei grandi "manager"".
No - è stata la spiegazione - perché, se i loro stipendi avessero dovuto subire una limitazione, come proposto, fino a dodici volte lo stipendio dei propri dipendenti, si sarebbero offesi e avrebbero lasciato la Svizzera per altri Paesi. Ma, se lo stesso referendum dovesse avvenire da noi, anche gli italiani voterebbero massicciamente per il no? Ma quando mai. Voterebbero giustamente sì perché i nostri "supermanager" continuano ad intascare "superstipendi" senza averne alcun merito e in barba ai sacrifici invece richiesti ai lavoratori. E, se pure si offendessero, sicuramente non  se ne andrebbero perché, senza "supercapacità", non se li accatterebbe nessuno. Ma un referendum così, in Italia, non si può evidentemente fare. Non di fa nemmeno per ipotesi: i "supermanager" potrebbero non offendersi, ma inquietarsi molto. Con la politica e con il sindacato.
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Il ridicolo balletto delle sigle

"Il Governo - secondo le ultime notizia - ha ora proposto, in favore dei Comuni, la Iuc (Imposta unica comunale).
Non più l'Imu, la Tarsu, la Tia, la Trise, la Tasi, la Tari, dunque, ma la Iuc. Complimenti, al Governo, per la fantasia eccezionale nel proporre una tassazione che, pur cambiando nome un giorno sì e l'altro pure, resta sempre lo stesso prelievo dalle tasche dei cittadini. Se non, ogni volta, peggio.
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I guai della decadenza

"Se Berlusconi dovesse decadere da senatore - è stato ricordato - non riceverebbe più, naturalmente, lo stipendio".
Fosse per questo che Berlusconi sta cercando in tutti i modi di evitare la decadenza da senatore? Per fortuna, allora, che il Presidente russo Vladimir Putin è arrivato, in visita ufficiale in Italia, prima dell'apocalittico mercoledì senatoriale e lui ha potuto invitarlo a cena già lunedì sera. Se fosse arrivato giovedì, infatti, il povero Silvio si sarebbe dovuto far prestare i soldi, magari, da Daniela Santanché.
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domenica 24 novembre 2013

"Sfascio io. No io"

"Sfido la sinistra - continua a ripetere Silvio Berlusconi - Se decadrò, reagiremo con forza". "Io populista rabbioso - ha risposto Beppe Grillo al "premier" Enrico Letta - molto presto vi cancellerò".
Nobile gara democratica tra Silvio Berlusconi e Beppe Grillo. Con ognuno dei due il quale spera o si illude di arrivare primo al traguardo dello sfascio istituzionale.
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Benvenuta liquidazione

"Il fatto  - va ripetendo Angelino Alfano -  è che non potevamo continuare a stare accanto ad un Silvio Berlusconi quotidianamente violentato dagli estremisti". "Il fatto - va rispondendogli Daniela Santanché - è che voi "alfaniani" siete dei terroristi che sparano alle spalle".
Il Pdl in via di liquidazione -  a sentire Angelino Alfano e Daniela Santanché - è stato, dunque, un partito di violentatori estremisti di qua e di traditori vigliacchi di là. Se davvero così, benvenuta la sua liquidazione.
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Come l'Arca di Noè?

"L'udc Pierferdinando Casini e l'ex "Scelta civica" Mario Mauro - è stato reso noto - hanno varato una nave provvisoria sulla cui fiancata, per ora, apparirà la scritta, altrettanto provvisoria, "Popolari per l'Italia"".
Tutto provvisorio, insomma, in attesa, evidentemente, di conoscere quale equipaggio vorrà eventualmente salire a bordo, sotto quale chiara bandiera e verso quale rotta definitiva. "Intanto - si sono detti ottimisti, comunque, Pierferdinando Casini e Mario Mauro - l'importante sarà partire subito in mare aperto". In bocca al lupo, per carità, e con la benedizione di Sant'Erasmo da Formia protettore dei naviganti. Con l'augurio che la "nave popolare" non sia la stessa cantata, nel 1970, da Sergio Endrigo: "Partirà, la nave partirà. Dove arriverà questo non si sa. Sarà come l'Arca di Noè: il cane, il gatto, io e te".
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C'è corsa e corsa

"Per la prima volta negli ultimi anni - è stato notato - Matteo Renzi non ha corso la tradizionale "Maratona di Firenze"".
Più che giustificato, però. Coincidendo con la Convenzione del Pd chiamata all'investitura ufficiale dei tre sfidanti alle "primarie" dell'8 dicembre, ha saggiamente scelto di essere lì per cercare un ulteriore vantaggio nella corsa alla segreteria del partito. Ecco perché i fiorentini, invece che in brache e maglietta per le strade della città, lo hanno visto alla Convenzione - sui teleschermi - in giacca e pantaloni ancorché "casual".
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La confessione di Giovanna

"Guadagnerò - ha infine confessato Giovanna Melandri, presidente del Museo "Maxxi" a Roma - 45 mila euro netti l'anno, poco più poco meno".
Giustizia e opportunità richiederebbero "poco meno". Se non, addirittura, "molto meno". Primo perché Giovanna Melandri, da quando è al "Maxxi", non ha fatto - com'era da attendersi dalla sua totale inesperienza - che "gaffes" in parole e in azioni. Secondo perché, quando circa un anno fa è stata incredibilmente nominata presidente del museo, ha sbandierato ai quattro venti che avrebbe rinunciato a qualsiasi compenso. Anche molto meno di 45 mila euro netti l'anno, dunque, sarebbero più che graziosamente regalati.
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Una scorta anche per Kakà?

"Se non  sputate sangue sul campo - è stata la minaccia dei tifosi ai calciatori del "Milan" - abbiate paura".
Una minaccia più che chiara. Ma non è che adesso, allora, verrà predisposta una "scorta" anche per Kakà e per gli altri ventotto giocatori della "rosa" milanista?
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sabato 23 novembre 2013

Un pericolo dopo l'altro

"Dopo la scissione di Alfano - continua a dire il "premier" Enrico Letta - Berlusconi non è più un pericolo e la maggioranza di Governo si è consolidata".
Ma il "premier" Enrico Letta che fa? Guarda solo a destra? Sembrerebbe di sì, considerato che non si accorge, magari perché preferisce non accorgersi, che, scongiurato il "pericolo Berlusconi", gli è davanti, sempre più minaccioso a sinistra, il "pericolo Renzi". Il quale Renzi non è che lavori soltanto sotto sotto. Continua a dirlo papale papale. "Se si deve andare avanti con questo Governo - è il suo ritornello - bisogna fare le cose sul serio". E, dando sempre per scontato che sarà lui il nuovo segretario del Pd dopo le "primarie" dell'8 dicembre, "dal 9 dicembre - ha voluto chiarire meglio - l'Esecutivo dovrà fare le cose che dice il Pd altrimenti ci arrabbiamo". Altro che "pericolo Berlusconi"...
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Civiltà a singhiozzo

"In un Paese civile - così Matteo Renzi è sceso in difesa del viceministro Vincenzo De Luca indagato per una licenza che, quale sindaco di Salerno, non avrebbe dovuto concedere secondo i magistrati - in un Paese civile un avviso di garanzia non è una condanna e, quindi, alt alle richieste di sue dimissioni".
In un Pese civile è vero. In un Paese incivile, invece, un avviso di garanzia viene alle volte considerato una condanna e, quindi, da dimissioni immediate. Tutto dipende da chi quell'avviso riceva. Se poi lo riceve il viceministro Vincenzo De Luca il quale, nella sua Salerno, ha determinato la "vittoria bulgara" di Matteo Renzi nei Circoli pd...
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Il giochetto del Ministro

"Chi andrà al Ministero della Giustizia - è cominciato il giochetto nei corridoi parlamentari - quando Anna Maria Cancellieri non sarà presto più lì?"
L'ipotesi più quotata, per ora, è questa: ci andrà l'attuale Presidente del Senato, Pietro Grasso. E al posto di Pietro Grasso? Anna Finocchiaro, ma tallonata da Nicola La Torre. Anche questo, sì, avviene nei corridoi parlamentari. E non solo nei momenti di pausa dei lavori d'aula o di commissione.
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I sei  "post"  che seguono sono stati scritti venerdì 22 novembre, ma vengono "passati" soltanto ora a causa di un lungo e misterioso "black out" della connessione Fastweb.
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Il tentativo di "scacco al re"

Abbiamo presentato una mozione di sfiducia nei confronti del Ministro Cancellieri - ha fatto sapere il "Movimento 5 stelle" - anche al Senato".
Evidente tentativo di "scacco al re". Quel re "uno e bino" il quale ha nome Giorgio Napolitano ed Enrico Letta, tutto invece "arroccato" in difesa del Ministro Cancellieri e, cioè, del Governo. Ma riuscirà la "mossa" ai "5 stelle"? Difficile, obiettivamente, dare una risposta. Perché i numeri governativi, al Senato, sono quasi risicati, ma perché, soprattutto, è ancora tutto da vedere se la segreteria del Pd, a questo punto, vorrà ripetere l'imposizione del "resti Anna Maria" oppure, se anche volesse ripeterla, quanti starebbero lì ad osservarla. La scacchiera dell'italica politica si sta facendo, di ora in ora, sempre più calda. Anche perché il "Movimento 5 stelle" vorrebbe che la sfiducia al Ministro Cancellieri venisse votata giovedì 28, il giorno dopo, cioè, quel mercoledì 27 che dovrebbe sancire, a meno di qualche miracolo laico, la decadenza da senatore di Silvio Berlusconi. Una "quarantott'ore" che potrebbe rivelarsi, insomma, un doppio "tsunami" per Quirinale e Palazzo Chigi. Ma, soprattutto, una pesante incognita per il futuro del Paese. Che sarebbe ancora una volta vittima, più che di una situazione economica difficile, di una situazione politica sempre più irresponsabile. Ma conviene a qualcuno, davvero, che "muoia Sansone con tutti i filistei"?
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Assenze

"Lo Stato - stanno gridando i sindaci dei paesi sardi colpiti dalle grandi piogge di questi giorni - no, lo Stato non c'è".
Potrebbe essere vero in tutto o in parte. Ma ai sindaci - o, perlomeno, alla gran parte di loro - una domanda seria e legittima: dov'erano loro, invece, quando i rispettivi propri territori sono stati violentati dai permessi comunali di costruire selvaggiamente, anche negli alvei dei fiumi e dei torrenti, dagli assensi al disboscamento di intere colline, dalla mancata messa in sicurezza di tutte le infrastrutture di competenza? Ecco, dov'erano invece loro? Com'è difficile, in questo Paese, assumersi onestamente le proprie responsabilità e com'è facile, invece, buttarle sempre sulle spalle degli altri.
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Il Ministro Cancellieri e il Pd

"Non consento - continua a ripetere il Ministro Cancellieri - che sia messa in dubbio la mia correttezza per motivi interni al Pd".
Lei non consente, d'accordo. Peccato che per motivi interni, però, al Pd se ne infischi sempre più.
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Cinquanta milioni al "gioco delle tre carte"

"Duecentodieci milioni - è stato approvato alla Camera - verranno immediatamente destinati all' "emergenza emigrazione"".
Era, in effetti, necessario ed urgente. Peccato però che, di questi 210 milioni, ben 50 siano stati sottratti a quel "Fondo di rotazione per la solidarietà alle vittime dei reati di mafia, delle richieste estorsive e dell'usura" che era stato giustamente istituito nel 2010. Dare a chi ha diritto qua, insomma, ma tagliare a chi ha diritto là? Il "gioco delle tre carte", allora, è molto meno disonesto.
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"El diablo" di Matteo

"Renzi non ha nulla di sinistra - si è levata una "voce canora, durante una delle ultime trasmissioni alla "Zanzara" su "Radio 24" - nemmeno il piede e la mano... E' uguale a tutti gli altri. Mi fa paura perché non riesce a gestire nemmeno la sua città. Come sindaco ha fatto cagare".
La voce canora del menestrello berlusconiano Apicella? Macché. Quella di una notissima "rockstar" di sinistra quale Piero Palù. Piero Palù detto "el diablo": un inferno per Matteo Renzi.
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La farsa al pomodoro

"La Germania e la Gran Bretagna - come si sa - non hanno il bel sole mediterraneo e, quindi, acquistano pomodori freschi dalle serre olandesi".
Ma dopo la Germania e la Gran Bretagna, al terzo posto, perché l'Italia, pur avendo la fortuna di un bel sole mediterraneo, è lì ad acquistare dalle serre olandesi, ogni anno, quasi centomila tonnellate di pomodori freschi? Un'altra assurda imposizione dell'Unione europea. Che non solo ferisce a morte un settore agricolo tradizionalmente nostro, ma costringe gli italiani a consumare in grande quantità, anziché profumati e saporiti pomodori nati e cresciuti sotto il bel sole del Sud, pomodoracci gonfiati e colorati sotto i tendoni delle serre olandesi. Buon appetito, dunque, alle casseforti privilegiate di queste serre, alle idiozie dell'Unione europea, ma non certo ai consumatori del nostro Paese. Il Paese "d'o sole e d'o mare".
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giovedì 21 novembre 2013

I pacchi di Matteo

"Dopo il voto che, alla Camera, ha respinto la mozione di sfiducia nei confronti del Ministro Cancellieri - hanno riportato le cronache - Massimo D'Alema ha spedito, a quel sindaco di Firenze che, se fosse stato segretario del Pd avrebbe fatto votare per Anna Maria subito a casa, questo messaggio al cianuro: "Caro Matteo, incarta e porta a casa"".
Attenzione, però, al Matteo. Lui è così sicuro di vincere le "primarie" pd dell'8 dicembre che va sempre più chiaramente ripetendo come dal giorno successivo, lui nuovo segretario, il partito dovrà cambiare dirigenti e il Governo Letta cambiare agenda. E' così sicuro di vincere le "primarie" pd, insomma, che sta già preparando pacchi e paccate  a mezzo partito e a tutto il Governo. Sarà, alla fine, così? Molto lo lascerebbe credere. E allora, per prudenza, tanti pd, compreso Enrico Letta, farebbero bene a stare attenti, dopo l'8 dicembre, alle loro porte. Perché va bene che il postino, anche quello dei pacchi, suona sempre due volte. Ma il postino Matteo potrebbe arrivare, con i suoi pacchi, anche senza suonare neppure una volta.
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Se il Ministro Cancellieri pensa al disegno...

"Mi feci latore, presso Silvio Berlusconi, del desiderio dell'allora prefetto Cancellieri, che era in scadenza a Parma e preferiva rimanere in quella sede anziché cambiare destinazione - è un frammento delle dichiarazioni rese, ai magistrati, dall'indagato Salvatore Ligresti - e la mia segnalazione ebbe successo".
Va registrata, ancora una volta, la scelta del "momento migliore" per rendere di pubblico dominio la dichiarazione di un indagato. Nulla di più puntuale, in questo caso, proprio nel momento in cui il Ministro Cancellieri è appena uscita per il rotto della cuffia dalla sfiducia della Camera e proprio alla vigilia del voto con il quale il Senato dovrà decidere la decadenza o meno di Silvio Berlusconi. "Ma quella ricostruzione di Salvatore Ligresti - si è indignata Anna Maria Cancellieri - è completamente priva di ogni fondamento. Qui c'è un disegno che non comprendo". Un disegno che non comprende? Un consiglio, allora, molto umilmente: apra finalmente gli occhi e le orecchie, approfondisca, studi, ricordi, colleghi, desuma da certe obiettive e reali coincidenze. Solo così, forse, potrebbe cominciare a comprendere quel disegno. E, magari, anche tanti altri.
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I rischi della "vecchia guardia" berlusconiana

"Serve linfa nuova, servono facce nuove - continua a sostenere Silvio Berlusconi - per affiancarle ad una struttura in cui ormai prevale l'assuefazione al mestiere, alla politica, al piccolo potere".
La vecchia struttura assuefatta al mestiere, alla politica e al piccolo potere, però, continua a gradire sempre meno. Aveva ritenuto di avere tutto in mano, con l'estromissione di Angelino Alfano e dei "suoi", e ora, invece, si sente concretamente minacciata dall'arrivo di facce nuove benedette proprio dal "suo" Cavaliere. Che cosa accadrà allora? Cercherà di vincere la guerra, in qualche modo, anche contro queste facce nuove? Oppure rinuncerà alla  pur giurata e spergiurata fedeltà al "suo" Cavaliere e se ne andrà a formare un altro movimento di centrodestra? Sarebbe tutto da ridere se, alla fine, andasse invece ad aggregarsi al neoesercito di Angelino Alfano.

Caciocavallo, soppressata, "Greco di Tufo" e ritorno dc

"L'anziano "leader" ex dc Ciriaco De Mita - è trapelato - ha invitato a cena, qualche sera fa, personaggi di un certo tipo quali Pierferdinando Casini, Marco Follini e Corrado Passera".
Per ritrovarsi insieme, da vecchi amici, intorno ad un tavolo di cavatelli al tartufo nero di Bagnoli Irpino, di soppressata e salame di Mugnano, di pecorino a caciocavallo con pane tipico di Montecalvo, di castagne di Montella e pregiare bottiglie di "Aglianico" e di Greco di Tufo"? Anche. Ma, soprattutto, per fare un punto, certamente anche questa volta sul "mangereccio" più che sull'ideale e sul filosofico, circa la situazione venutasi a creare, intorno al tavolo dell'italica politica, dopo le scissioni avvenute all'interno del Pdl e di "Scelta civica" e circa la situazione che potrebbe venirsi a creare se, all'interno del Pd, gli ex dc lì rifugiatisi, dopo la scomparsa del loro partito, dovessero essere licenziati dalla nuova segreteria o dare loro i quindici giorni ad una segreteria non più "accettabile". Per cominciare a pensare, dunque, che cosa fare di tutte queste porzioni di centro frammentate e in via di eventuale frammentazione. O, meglio, come aggregarle in un nuovo movimento o partito. Al quale, per carità, non verrebbe dato il nome Dc, ma il quale della vecchia Dc acquisirebbe il dna. Conservato fino ad oggi sotto spirito, magari, proprio dall'anziano, ma sempre vispo, ex "leader" Ciriaco De Mita.
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Il Vincenzo degli scandali

"Il viceministro alle Infrastrutture, Vincenzo De Luca  - è giunta notizia - ha ricevuto un avviso di garanzia, quale sindaco di Salerno, per avere concesso la licenza di costruzione, sul lungomare cittadino, di una struttura immobiliare lunga trecento metri e alta trenta, per una volumetria di 90 mila metri cubi, da destinarsi ad abitazioni, uffici, locali commerciali e box auto".
Ma quale sindaco di Salerno qualche anno fa? Sì. Solo che Vincenzo De Luca, pur essendo stato chiamato dal "premier" Enrico Letta quale viceministro alle Infrastrutture, non si è mai voluto dimettere, come avrebbe dovuto, da quella carica di sindaco che, infatti, tuttora ricopre. Doppio scandalo, perciò, per l'ultrarrogante, ed evidentemente ultrapotente, Vincenzo De Luca. Dapprima per avere mantenuto, benché nominato viceministro, la carica di primo cittadino di Salerno. Poi per essere stato indagato per primo, oltre ad altri sette componenti della Giunta di allora, avendo concesso una licenza ritenuta, dai magistrati, assolutamente da non concedere. Ma, su tutto questo, perché Matteo Renzi, Niki Vendola o Beppe Grillo, ad esempio, non hanno alcunché da dire e da condannare?
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Licenziamenti per tumore

"A Oliviero Brancato, 53 anni, dipendente di una ditta produttrice di impianti elettrici a Mestre, un brutto giorno, era stato diagnosticato un tumore che lo aveva costretto a sottoporsi a chemioterapia, ma - ecco il fatto che dovrebbe indurre qualcuno a riflettere - una volta esauriti i giorni di malattia previsti dal contratto, era stato licenziato senza neppure la possibilità di un periodo di aspettativa".
Oliviero Brancato, 53 anni, licenziato perché costretto a curarsi un tumore, oggi è morto. Sarebbe il colmo se ora, alla sua famiglia, venisse assegnata una pensione di reversibilità decurtata di quel periodo di chemioterapia. Ma, molto probabilmente, sarà proprio così. Perché le norme di questo incredibile Paese, mentre assicurano compensi astronomici agli alti dirigenti degli istituti di previdenza, se ne infischiano di casi drammatici come quelli del povero Oliviero Brancato.
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mercoledì 20 novembre 2013

"Obtorto collo"

"Il Pd - alla Camera - ha dunque votato contro la sfiducia al Ministro Anna Maria Cancellieri e un sorriso liberatorio ha illuminato, almeno per un attimo, il viso del "premier" Enrico Letta".
Il "premier" Enrico Letta, infatti, fa bene a non sorridere troppo. Matteo Renzi gli aveva detto di metterci la faccia e lui si era presentato sì a muso duro all'assemblea dei parlamentari pd per convincerli sul no alla sfiducia, ma Matteo Renzi è sempre lì a ricordare, anche a lui, che "ride bene chi ride ultimo". E gli altri due concorrenti alle "primarie", Gianni Cuperlo e Pippo Civati, hanno accettato il no "obtorto collo". Tre quarti circa di Pd, insomma, convinto del sì alla sfiducia, ma costretto a dire no. E quindi, appunto, poco da sorridere per il "premier" Enrico Letta. Al quale, tra l'altro, è giunta dopo la votazione, dal segretario del partito, Guglielmo Epifani, questa specie di epigrafe funeraria: "Il Governo, ora, è più debole". E, quindi, ancora più debole. Debolissimo. Con le gambe che gli si stanno piegando sempre di più e avrebbero perciò bisogno, almeno, di quel bastone di sostegno di nome Pd.
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"Forse domani...

"Vedrete - aveva sperato qualcuno - il Ministro Cancellieri si dimetterà lei prima della votazione sulla sfiducia nei suoi confronti".
Il Ministro Cancellieri, invece, non ci ha pensato proprio. Oppure - come stanno circolando alcune voci nei corridoi parlamentari - sta aspettando, per dimettersi, che venga votata la decadenza di Silvio Berlusconi da senatore. In modo da non creare - d'accordo, sempre secondo le voci, il Presidente della Repubblica e il Presidente del Consiglio - due problemi a distanza ravvicinata, ma raggruppando tutto in un problema unico. La cui soluzione, poi, sarà quella che sarà.
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Mogol e Maroni

"Avevo chiesto al celebre paroliere Mogol di scrivere il testo di un inno per la Lombardia - ha tenuto a far sapere il "leghista" Roberto Maroni - lui me l'ha scritto, io l'ho letto, ma gliel'ho rimandato perché lo vorrei più inno".
Ma non sarà che gliel'ha rimandato, invece, perché il testo di Mogol, ad un certo punto, si sofferma su una Lombardia capace, aprendo il proprio cuore, di accogliere tutti? E, dunque, anche meridionali ed extracomunitari?
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Cartelli così

"Il pubblico si riceve nei giorni di martedì e venerdì dalle ore 10,00 alle ore 12,00 previo appuntamento telefonico  - è il testo di un cartello che, come documentato dal "blog" "Romafaschifo", è stato affisso sulla porta dell' "Ufficio gestione verde pubblico" del Comune di Roma. L'altri giorni dobbiamo lavorare. Si prega di non essere insistenti altrimenti ci vedremo costretti a prendervi a parolacce ed insulti".
Reazioni del Comune? Due. Il vicesindaco con delega al Personale, il "vendoliano" Luigi Nieri, ci ha riso incredibilmente su definendolo una "sorta di atto goliardico interno". Il responsabile della segreteria dell'assessore all' Ambiente, Riccardo Camilleri, ha invece preso sul serio l'incredibile fatto, ha ringraziato quanti lo hanno segnalato e ha fatto sapere che lo scandaloso cartello è stato già fatto rimuovere. Ora, però, piacerebbe sapere due cose. La prima: quali provvedimenti verranno giustamente presi nei confronti di quei dipendenti comunali i quali giocano a fare i goliardi insultando i cittadini. La seconda: se verrà comunque presa qualche iniziativa per predisporre, "l'altri giorni" in cui non ricevono il pubblico,  corsi di lingua italiana. Oltre che, naturalmente, di buona educazione.
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martedì 19 novembre 2013

I tacchini di Renzi

"Matteo Renzi - è stato il responso dei settemila Circoli pd - è, per noi, il nuovo segretario ideale del partito".
E Matteo Renzi, il quale è già molto di suo presuntuoso e provocante, se n'è uscito, riferendosi alla "vecchia guardia" del Pd, con un non poco inquietante "Sarò il Natale per molti tacchini". Davvero, però, riuscirà a cucinarli tutti arrosto per le feste? Uno dei "tacchini" in lista, Massimo D'Alema, non solo non si è messo paura, ma, intanto, gli ha mandato a dire di ritenerlo spiritoso sì, ma molto superficiale e ignorante. Ignorante non tanto nel senso di maleducato quanto nel senso di uno che non sa. Che non sa, in particolare, la storia del Pd e di molti suoi anziani dirigenti i quali al Pd hanno garantito, in passato, grandi successi. E che, prima di parlare superficialmente, neppure studia e si informa. Solo che anche Massimo D'Alema, alla fine, potrebbe essere imputato di superficialità e di ignoranza perché mostra di non sapere o di considerare irrilevante il fatto che Matteo Renzi, da giovanotto giovanotto, è stato segretario provinciale fiorentino del Partito popolare italiano. Un post-democristiano, cioè, cresciuto alla scuola di Rocco Buttiglione, Gerardo Bianco e Pierluigi Castagnetti. E allora?
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Silvio più protetto di un Papa

"I 120 giovani selezionati dal senatore Marcello Dell'Utri per individuare, tra di loro, nuovi dirigenti da immettere nella rinata "Forza Italia" -. è accaduto lunedì scorso - sono stati presentati ufficialmente, nella splendida Villa Germetto, al presidente Silvio Berlusconi".
Il presidente Silvio Berlusconi, a questo punto, appare più protetto di un Papa di altri tempi. All'inizio c'è sempre stata la "Guardia palatina" dei giovani iscritti  pdl. Qualche giorno fa si è costituita, al comando della generalessa Daniela Santanché, la "Gendarmeria fighetta" dei "falchetti" d'assalto. Ieri, infine, l'incontro dal quale dovrà uscire la "Guardia nobile". Mancherebbe ancora, soltanto, la "Guardia svizzera". E, però, tempo al tempo. Magari sono già dall'altra parte delle Alpi, per gli arruolamenti, il cardinalizio Sandro Bondi e il praticone Denis Verdini.
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Dov'è la vittoria?

"Quarto pareggio consecutivo della "nazionale" italiana di calcio - si è dovuto registrare - dopo l'incontro  con la "Nazionale" di calcio della Nigeria".
Viene da chiedersi se il tecnico Cesare Prandelli e la squadra "azzurra", quando cantano l'inno nazionale prima di ogni incontro e arrivano al verso "Dov'è la vittoria?", rispondano, tra sé e sé, "Boh!".
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domenica 17 novembre 2013

Brasile-Italia 1 a 1

"Henrique Pizzolato, ex direttore "marketing" del "Banco do Brazil", meglio conosciuto come il "banchiere di Lula" per certe operazioni di corruzione politica e per questo finito sotto processo - si è saputo - quando la polizia è andata ad arrestarlo, dopo la condanna inflittagli di dodici anni e sette mesi, non l'ha più trovato nella sua casa di Rio de Janeiro né altrove".
Per forza. Henrique Pizzolato, per non essere incarcerato, prima è riuscito a passare la frontiera con il Paraguay, poi, da qui, è venuto a rifugiarsi in Italia. Un po' il percorso al contrario del terrorista italiano Cesare Battisti il quale prima è riuscito a farla franca in Francia, poi, da qui, è andato a rifugiarsi in Brasile. Brasile-Italia, dunque, uno a uno. E, forse, non ci saranno né i supplementari né, tanto meno i rigori.
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L'Epifani tra due fuochi

"Ora che c'è stato lo "strappo" di Angelino Alfano da Silvio Berlusconi - si è detto sollevato il segretario del Pd, Guglielmo Epifani - il Governo potrà operare meglio senza ricatti".
Guglielmo Epifani, però, sembrerebbe avere fatto i conti con il Pdl, ma non con il "suo" Pd. Per bocca di Paolo Gentiloni, infatti, i "renziani" non la vedono o non la vogliono vedere come lui e hanno tenuto a far sapere che - secondo loro - "il quadro che ha fatto nascere il Governo Letta è da oggi cambiato e, quindi, conviene discuterne molto seriamente". Come si comporterà, allora, il segretario del Pd? Ne vorrà discutere seriamente come chiedono i "renziani" o resterà della sua convinzione, più o meno opportunista, in difesa del Governo Letta? Sia come sia, il "premier" sembra così sicuro di sé e del suo Gabinetto che non ha ancora indossato la "ciambella di salvataggio".
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Stili diversi

"Dopo la scissione all'interno di "Scelta civica" - a conti fatti - è rimasto, nel Governo, soltanto il "montiano" Ministro agli Affari europei, Enzo Moavero".
Da perfetto gentiluomo di altri tempi, però, l'ex premier, Mario Monti, non se n'è dichiarato preoccupato tanto da dirsi convinto che quanto avvenuto in "Scelta civica" non indebolirà il Governo. Da perfetta politica "de noantri", invece, la senatrice Linda Lanzillotta è subito saltata su a  dire che "Scelta civica" non può essere praticamente assente nel Consiglio dei Ministri. Come dire, in poche parole, "eccomi, sono  qua io". Auguri.
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Indignazioni "ad personam"

"A proposito delle risate di Niki Vendola su un episodio connesso alla tragica situazione dell'Ilva e di Taranto, al telefono con l'ex dirigente delle acciaierie Girolamo Archinà - si è indignata la segretaria della Cgil, Susanna Camusso - no al "gossip" sulle intercettazioni".
Indignazione più che giusta. Ma perché espressa soltanto in difesa di Niki Vendola? E, oltretutto, per un episodio non certo edificante?
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Presidente, come sta?

"Presidente - ha telefonato subito il "fuoriuscito" Angelino Alfano, quando ha saputo che Berlusconi aveva accusato un lieve malore al Consiglio nazionale - presidente, come sta?"
Il presidente, forse, non dirà mai a nessuno quale sia stata la sua risposta al "fuoriuscito" Angelino Alfano. E, dunque, rimarrà un mistero. A meno che la telefonata non sia stata "doverosamente" intercettata e registrata. Il che vorrebbe dire - secondo una prassi ormai vergognosamente consolidata - ritrovarsela pubblicata pari pari, fra qualche giorno, su certi quotidiani sempre - chissà da chi - bene informati.
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sabato 16 novembre 2013

Scissione Pdl 1

"Angelino Alfano - con le lacrime agli occhi - ha dunque lasciato Silvio Berlusconi tutto proiettato verso la resurrezione di "Forza Italia" e ha formato un nuovo movimento politico che si chiamerà "Nuovo centrodestra"".
Siccome, però, ha giurato che continuerà  a sostenere dal Governo, fino alla morte, Silvio Berlusconi, resta da capire perché lo abbia lasciato nelle spire della pitonessa Santanché e soci.
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Scissione Pdl 2

"Silvio Berlusconi - sentendosi anche male per l'emozione - ha invece lasciato Angelino Alfano tutto proiettato verso la fuga dai "falchi governivori" i quali entreranno nella risorta "Forza Italia".
Siccome, però, ha dichiarato che - non si sa ancora bene se restando nella "strana maggioranza" o andando all'opposizione, ma non fa niente  - continuerà ad avere buoni rapporti umani e politici con Angelino Alfano, resta da capire perché lo abbia lasciato a combattere solo, nel Governo, in difesa sua e dei suoi programmi elettorali.
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Scissione Pdl 3

"I "falchi" integralisti - basta leggere le dichiarazioni di alcuni - non sono però così teneri come il loro Cavaliere abbandonato".
Ecco, infatti, qualche mitragliata contro il diabolico Angelino: "Butteremo giù il Governo in pochi mesi", "Ora scateneremo l'inferno", "Alfano sarà solo la stampella della sinistra", "Il traditore farà la stessa fine di Gianfranco Fini". Ma, allora, che cosa si dovrà attendere Alfano dalla risorta "Forza Italia"? La benevolenza, seppure condizionata, di Berlusconi o la guerra totale dei suoi "falchi" scatenati? Si saprà quando sarà evidente chi avrà preso effettivamente il comando della risorta "Forza Italia". Se, cioè, il Cavaliere frastornato o - magari - i "superfalchi" Daniela Santanché, Raffaele Fitto o Denis Verdini.
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Scissione Pdl 4

"Alfano - hanno pronosticato i "falchetti fighetti" appena arruolati da Daniela Santanché - farà la fine che merita".
Non lo inviteranno più in discoteca e alle loro feste di compleanno.
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Scissione "Lista civica " 1

"Pierferdinando Casini - come previsto - ha ufficialmente lasciato "Scelta civica" di Mario Monti e si è portato dietro anche qualcuno che con l'ex "premier" non ha più voglia di stare".
Scissione mascherata nel "Movimento 5 stelle", dunque, scissione  appena consumata nel Pdl-Forza Italia, scissione nella "Lista civica". Terrificante stagione di scissioni. Dove la prossima?
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Scissione "Lista civica" 2

"I dc - ha sorriso il Pierfurby Casini, felice, strizzando già l'occhio ad Angelino Alfano, ma anche a qualche ex scudocrociato  oggi a disagio nel Pd dove si era rifugiato - i dc, no, non sono  mai morti".
Dc 2, alle volte ritornano? Potrebbe far piacere, può darsi, solo al Pierfurby Casini. O, tutt'al più, anche a quell' "antenato Fred" di nome Rocco Buttiglione.
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venerdì 15 novembre 2013

Il primato dei "manager" italiani

"Con 650 mila dollari di media l'anno - ha scoperto quel "Government Gauce" abilissimo a scoperchiare le pentole qua e là in tutto il mondo - i "manager" italiani sono i più pagati nell' "area Ocse" (l' "Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico").
Non è vero - si sono affrettate a precisare le autorità italiane - non è vero perché quei dati si riferiscono al 2011 e, nel frattempo, gli stipendi dei "manager" italiani hanno subìto un taglio. Non sufficiente, però, perché, anche dopo questo taglio, i nostri "manager"  continuano a mantenere saldamente il primato: i "manager" Usa, infatti, hanno uno stipendio, in media, di 275 mila dollari, quelli francesi di 260 mila, quelli tedeschi di 231 mila. E - come si sa - sono anche più preparati ed efficienti.
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Fabrizio l'autolesionista

"La "Legge si stabilità" che ci avete mandato in visione - ha fatto sapere l'Unione europea al Governo italiano - non va affatto bene e va modificata".
Il Ministro dell'Economia, Fabrizio Saccomanni, non ha fatto però una piega. "L'Unione europea ci fa sapere questo - ha replicato - perché non tiene conto dei provvedimenti che il Governo ha già annunciato". Ma, allora, dà i numeri l'Unione europea o il Ministro Saccomanni? L'Unione europea no perché, se le è stata spedita una "Legge di stabilità" "tarocca" non ancora ultimata e perfezionata, quale altro giudizio avrebbe potuto dare? I numeri, dunque, li sta dando, ancora una volta, il Ministro Saccomanni. Il quale, magari avrà pure nel frattempo varato i provvedimenti necessari per ottenere la promozione in Europa, ma dovrebbe far capire un fatto: perché, invece, di aspettare a spedire all'Unione europea la "Legge di stabilità" definitiva, le ha spedito la legge "tarocca"? Tanta voglia di essere schiaffeggiato anche all'estero?
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Mario Mauro il sofista

"La portaerei "Cavour" - ha risposto, ad una interrogazione di "Sinistra Ecologia Libertà", il Ministro della Difesa, Mario Mauro - non se ne va in giro a vendere armi".
A vendere armi no, d'accordo, ma a farne una evidente promozione per poi venderle sì. Fatto meno grave, ma sempre deprecabile. Come la risposta-sofisma del Ministro Mario Mauro.
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Non vedenti e non capienti

"Per attraversare la piazza davanti alla stazione di Bergamo - è stato denunciato - il percorso per i non vedenti va a finire, dritto dritto, contro un'aiuola leggermente sollevata".
Ma perché l'Amministrazione comunale di Bergamo ha incaricato, per realizzare quel percorso dei non vedenti, una ditta non capiente? Cioè imbecille?
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Mille scuse per il taglio della testa sbagliata

"Un gruppo di militanti siriani dell' "Islamic State of Iraq and Al-sham, superintegralisti legati ad Al Qaeda - è giunta notizia - hanno decapitato quel Mohammed Fares da loro ritenuto un collaborazionista del regime, ma poi sono comparsi in televisione per dichiarare che si erano sbagliati di persona, si sono scusati e hanno chiesto perdono".
Feroci assassini, dunque, ma almeno contriti  ed educati.
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Perché non restituire il passaporto a Silvio?

"Se avessi il passaporto - ha sospirato Silvio Berlusconi - me ne andrei in Antigua".
Per sfuggire a quella Giustizia la quale - come lui continua a dirsi convinto - lo perseguita e lo vuole mettere fuori gioco da tutto? Veramente no. Se ne andrebbe - come ha confidato a quel Dudù che è rimasto il suo unico vero amico - per sfuggire ai defaticanti, disgustosi e indigesti pranzi, cene, incontri all'ora dell'aperitivo o del thé  con le due fazioni del suo partito ormai ferocemente in armi tra di loro e che cercano ognuna di tirarlo dalla propria parte. Ma se così, allora, perché non restituire il passaporto a Berlusconi? Lui se ne andrebbe per sempre ad Antigua, il suo assurdo ventennale problema sarebbe risolto senza tante storie e la politica - almeno si spera - potrebbe cominciare ad occuparsi di nuovo dei problemi seri del Paese.
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"Falchetti" o "Fighetti"?

"I giovani del Pdl - si è saputo -  non hanno gradito l'arruolamento, organizzato da Daniela Santanché, di 250 "falchetti" in giacca e cravatta pronti ad entrare in "Forza Italia"".
"Ehi, belli - sembra abbiano infatti mandato a dire loro in sostanza - la politica non è fatta di adunate ammaestrate e di impegni dei quali non si conosce neppure un'acca. La politica è fatta di sacrifici e di lavoro e qualche volta, anche se la vostra arruolatrice non ve lo ha detto, anche di lacrime e sangue. Niente che faccia, dunque, per voi. E, dunque, cercate di "smammare"". Secondo i giovani del Pdl, insomma, i 250 arruolati da Daniela Santanché, più che "falchetti" da guerra, sarebbero dei "fighetti" inutili. Ora, però, si attende risposta dalla pitonessa arruolatrice.
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mercoledì 13 novembre 2013

I tempi del piano

"Carlo Cottarelli, l'ex direttore del "Dipartimento affari fiscali" del "Fondo monetario internazionale", incaricato di elaborare un piano concreto per la "spending review" - ha fatto conoscere il Ministero dell'Economia - ha portato a termine il suo incarico nei venti giorni concordati".
Complimenti sinceri al professor Cottarelli. Adesso, però, la sua fatica dovrà essere visionata dal "Comitato interministeriale per la revisione della spesa" e, poi, trasmessa alle Camere. Ma - ecco - sarà possibile complimentarsi vivamente, ora, con il "Comitato interministeriale" e con le Camere oppure l'uno e le altre, invece che in venti - magari in sessanta - giorni, porteranno a termine le loro "fatiche", se le porteranno a termine, in duecento, duemila, duecentomila giorni?
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L'insulto della Rai ad Enzo Tortora

"Il film documentario "Enzo Tortora, una ferita italiana" - dopo essere stato incredibilmente scartato dagli organizzatori del "Festival del cinema" di Roma - non verrà proiettato neppure sui canali di quella Rai che, pure, è stata per tanti anni la "casa" del noto presentatore".
E' perché la Rai, proprio in questi giorni, si è fatta scippare il film documentario da "Mediaset". E la domanda non può che essere: per una sua precisa volontà o per una sua sempre più evidente incapacità di competere sul mercato? Nell'uno o nell'altro caso, comunque, si tratterebbe di un fatto gravemente scandaloso. Di cui gli alti dirigenti superpagati dovrebbero essere chiamati a rendere conto. Soprattutto, anche per questo, prima di apprestarsi ad esigere un nuovo aumento del canone.
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Repubblica autonoma o colonia?

"Nelle aule della Cassazione - senza che nessuno  sembra essersene sdegnato - un procuratore generale avrebbe chiesto che l'Italia riconosca l'immunità della Germania per tutti i crimini commessi, contro cittadini militari e civili del nostro Paese, durante il periodo nazista e rinunci a citare in giudizio la Repubblica federale tedesca per chiederle il risarcimento dei danni patiti dalle vittime".
Sarà interessante conoscere - si prevede fra un mese circa - se questa richiesta del procuratore generale verrà accolta o rigettata. Anche per comprendere se l'Italia è ancora una Repubblica autonoma e indipendente o è ormai una specie di colonia della Repubblica federale tedesca.
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Vai in pace, Antonio

"Il comportamento del giudice di Cassazione Antonio Esposito - ha deciso, a proposito delle motivazioni della sentenza su Berlusconi da lui anticipate al quotidiano di Napoli "Il Mattino", il Consiglio superiore della magistratura - può integrare profili di natura disciplinare".
Presi a suo carico, quindi, provvedimenti disciplinari? Nemmeno per idea. Dopo quella premessa, infatti, il Consiglio superiore della magistratura ha  deciso di archiviare da parte sua, intanto, il trasferimento del giudice Antonio Esposito per incompatibilità. Lui, insomma, non si è comportato bene, ma che gli fa? Vai in pace, Antonio. Vogliamoci bene - come al solito - e avanti con la prossima assoluzione. Deciderà ugualmente, ora, il procuratore generale della Cassazione, Gianfranco Ciani, deputato ad esaminare, a sua volta, l'anomalo episodio? Si starà a vedere. Anche per capire fino a che punto è sempre "casta" la "casta" dei magistrati.
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Raffinatezze di Ministro

"Che bello vedere - ha captato un commensale in un ristorante di Cetona, da un tavolo vicino, e riferito al quotidiano "Libero" - che bello vedere che a Berlusconi stanno facendo un "coso" (ma la parola esatta non era "coso") come una capanna".
Un ristorante di quart'ordine? Niente affatto: un "ristorante bene". Dove, però, è accidentalmente capitata una brigata di sei rozzi maleducati? Neppure. Perché i sei erano tutta "gente di classe", di  alta cultura e di alti studi", "persone di rango". E, fra questi, il Ministro dell'Economia, Fabrizio Saccomanni, il quale, alla battuta del suo illustre vicino sul "coso capanna" a Silvio Berlusconi, è stato fra quelli che si è sganasciato di più. Silvio Berlusconi, Pierluigi Bersani o Pinco Pallo, naturalmente, non sarebbe cambiato alcunché. Stessa grossolanità di una battuta, stesso sgradevole e non consono comportamento di un Ministro della Repubblica. Ancorché in amichevole compagnia, in un ristorante toscano, davanti a un piatto di "pici al ragù di lepre" e, soprattutto, a qualche bottiglia di "Rosso Montalcino".
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Fiacca la prima uscita dei "falchetti"

"La "superfalcona" Daniela Santanché - ieri sera a Roma - ha voluto presentare, a Silvio Berlusconi, i 250 "falchetti" da lei selezionati per assicurare linfa fresca alla rinascente "Forza Italia"".
Tutto è avvenuto a porte chiuse e, quindi, non è dato sapere se i 250 "falchetti" siano stati invitati a dare prova di avere prontamente acquisito gli insegnamenti "santancheschi": come presidiare in volo gli spazi berlusconiani, come far fuori ogni "colomba" di passaggio, come tornare sul braccio guantato dell'istruttrice Daniela. Un fatto, comunque, è certo: quando sono usciti dall'adunata e sono stati intervistati dai giornalisti, molti di questi "falchetti", più che fare paura, con le loro dichiarazioni impacciate e balbettanti, hanno fatto un po' pena. L'impressione, perciò, è che all'istruttrice Daniela resti ancora molto, molto da fare con l oro.
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Perché Dudù

"Per svegliarlo - ha creduto di fare lo "scoop" uno dei "falchetti" di Daniela Santanché - il cagnolino Dudù lecca i piedi a Berlusconi".
Ma dov'è lo "scoop"? Non avrebbe potuto essere che così, considerato che Berlusconi nutre un grandissimo affetto per il cagnolino Dudù e guai a chi glielo tocca. Come gli lecca i piedi lui non glieli lecca nemmeno il più "lealista" dei "lealisti".
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Crescite

"Siamo cresciuti - ha rivelato un altro "falchetto santanchese" - a pane e Silvio".
Bello. Ma non sarebbe stato meglio, almeno fino all'età dell'adolescenza, crescere a pizza, prosciutto e fichi?
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martedì 12 novembre 2013

Alla fiera delle eccellenze (militari)

"Sinistra Ecologia Libertà" - in una sua interrogazione - ha chiesto se non sia opportuno fermare l'imminente missione della portaerei "Cavour", in tredici Paesi africani e nel Golfo Persico, per una fiera itinerante delle "eccellenze italiane"".
Come darle torto? Tra le "eccellenze italiane", infatti, non ci sono tanto i magnifici prodotti dell'artigianato, dell'abbigliamento e dell'alimentazione quanto i magnifici prodotti ad uso militare fra cui missili di nuova generazione e moderni sistemi ai armamento. Da propagandare, con l'obiettivo di vendere, anche in Paesi coinvolti in guerre civili o retti da regimi dittatoriali. Come risponderà il Governo, allora, alla interrogazione di "Sinistra Ecologia Libertà"? Sicuro che, oggi come oggi, all'Italia occorra vendere il più possibile i suoi prodotti all'estero. Ma sarebbe tutt'altro che etico procedere secondo la locuzione latina "pecunia non olet" e, cioè, "il denaro non ha odore". Nemmeno l'odore del sangue.
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Cose che succedono

"Il 74% degli elettori del Pd e di "Sinistra Ecologia Libertà" - secondo un sondaggio di "Euromedia research" - non condanna il fenomeno delle tessere false, ma lo minimizza tranquillamente come un "sono, nell'organizzazione di un grande evento politico, cose che succedono"".
C'è da rimanere, obiettivamente, stupefatti. Ma allora, se questo è il nuovo clima, c'è ancor più da capire come mai Romano Prodi non abbia voluto rinnovare la tessera ed abbia dichiarato che non andrà a votare alle "primarie" dell'8 dicembre. E come mai, a seguirlo, ha fatto sapere che non andrà a votare, l'8 dicembre, perfino il segretario della Cgil, Susanna Camusso.
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Il comportamento malavitoso del sottufficiale

"Quando il ragazzo ha cominciato a leggere il suo tema svolto a casa - è accaduto in una scuola del profondo Sud - l'insegnante lo ha interrotto dicendogli: "Basta così: non è farina del tuo sacco"".
Non l'avesse mai detto. I genitori del ragazzo, il giorno dopo, hanno chiesto di parlare con l'insegnante, le hanno urlato come si fosse permessa di esprimere quel giudizio, l'hanno accusata di avercela con il loro figlio e quasi l'hanno aggredita. Un episodio non nuovo, purtroppo, nelle scuole
italiane. Ma, questa volta, con una aggravante. Perché il padre del ragazzo, ad un certo punto, ha infierito sull'insegnando dicendo: "Stia attenta. Io sono un sottufficiale di polizia e posso rovinarla". E, dunque, doppiamente sconfortante ed inquietante. Una prima volta perché testimonia come troppi genitori continuino a deificare i loro figli e a considerare una bestemmia ogni pur giusto giudizio nei loro confronti. Una seconda volta perché testimonia come alcuni signori, i quali dovrebbero essere i primi ad avere comportamenti entro i confini dell'ordine e delle leggi, finiscano invece per abusare gravemente della divisa che indossano. Come sta diventando sempre più inaccettabile questa povera Italia.
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Il brutto autogoal di Ibrahimovic

Hajrudin Kamenjas, 8 anni, da due malato di una gravissima forma di leucemia - hanno riportato alcuni giornali - esprime il desiderio di incontrarsi con il suo calciatore idolo Zlatan  Ibrahimovic il quale gioca, attualmente, nella squadra del "Paris Saint-Germain". La società francese prende a cuore questo suo desiderio, assicura che l'incontro potrà avvenire e, così, nella città bosniaca di Hajrudin si fa una colletta per il viaggio  a Parigi. Hajrudin è al colmo della felicità, dimentica la sua malattia, vola a Parigi e attende di stringere la mano al suo idolo. Attende un giorno, due, tre, ma poi capisce che i pretesti per i continui rinvii dell'incontro potrebbero continuare chissà ancora per quanto, se non per sempre. Riprende l'aereo per la sua città bosniaca, deluso, amareggiato, in lacrime, a lottare contro la sua malattia".
Che bruttissimo autogoal, signor idolo Zlatan Ibrahimovic, con tutti i suoi miliardi arrotolati in petto al posto del cuore.
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Francesco degli abbandoni

"Il comandante della "Costa Concordia", Francesco Schettino - ha pubblicato le foto il quotidiano tedesco "Bild" - in "Vespa", a Roma, insieme con una giornalista di "Porta a porta" e mentre entra più volte in casa di lei, al quartiere Parioli, con valigie e scatoloni".
Che cosa succede? Dopo avere abbandonato la nave semiaffondata all'Isola del Giglio, Francesco Schettino ha forse abbandonato la moglie a Meta di Sorrento?
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lunedì 11 novembre 2013

Le due facce de "La Repubblica"

"Ho letto con attenzione i documenti di Renzi e ho seguito le sue variegate mosse di questi mesi - è apparso in un editoriale su "La Repubblica" - Il talento glielo riconosco, ma non credo che lo voterò alle "primarie" del Pd per la semplice ragione che, avendo promesso tutto, la sua eventuale riuscita politica rappresenta una imprevedibile avventura e, in politica, le avventure possono giovare all'avventuriero, ma quasi mai al Paese che rappresenta".
Ma come mai l'editore e il direttore de "La Repubblica", Carlo De Benedetti ed Ezio Mauro, divenuti sostenitori di ferro di Matteo Renzi, hanno lasciato passare quell'editoriale? Per il semplice fatto che, a scriverlo, non è stato l'usciere del giornale, ma il suo celebre fondatore Eugenio Scalfari. E, dunque, "ok, si stampi". Pur se con grande disagio e grande interiore molestia. Anche per dover rappresentare "La Repubblica" come un affatto serio Giano bifronte: una faccia a dire "viva Matteo" e un'altra a dire "abbasso Renzi". Certamente disorientando o irritando i lettori. E facendo nascere il sospetto che - dopo la spaccatura nella "Lista civica", nel Pdl, nel Pd e nel "Movimento 5 stelle" - si stia profilando una spaccatura anche all'interno de "La Repubblica".
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Fini contro Fini

"La famosa "Legge Bossi-Fini" sull'immigrazione - si è alzata una nuova voce nella piazza politica - va urgentemente modificata".
La voce di chi? La voce di Fini. Sì, proprio di Gianfranco Fini, il coautore della famosa legge. Il quale, dunque, dovrebbe essere caduto da cavallo e, nella caduta, essersi convertito. Oppure, sempre nella caduta, avere battuto la testa ed essersi dimenticato di chi sia e di che cosa abbia convintamente fatto in passato. A meno che - sembra opportuno ribadirlo - il Gianfry non abbia deciso, volendo disperatamente rientrare in qualche "giro", di stupire con le sue piroette e le acrobazie. Ma, se così fosse, troverebbe davvero qualcuno disposto ancora ad applaudirlo?
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"Super Gigino 'o sindaco"

"Il sindaco di Napoli, Luigi De Magistris - ha rivelato il "Corriere del Mezzogiorno" - ha avocato a sé, dopo le dimissioni di questo e quell'assessore, ben diciotto deleghe".
Ben diciotto deleghe, insomma, " 'int 'a sacca ha nascunnuto". Senza diventare neppure rosso (di vergogna) perché lui, infatti, è arancione (come movimento politico di appartenenza). Già dal 1989, d'altra parte, non esiste, nei cartoni tv, "Super Mario l'idraulico"? Beh, da questo 2013, ha cominciato ad esistere, nella Giunta comunale di Napoli,  "Super Gigino 'o sindaco".

L'enigma Emma

"L'Italia - ha detto solennemente il Ministro degli Esteri, Emma Bonino - mira a superare le asimmetrie nelle relazioni economiche bilaterali".
Cioè? La speranza è che non si tratti di qualcosa di dannoso o di pericoloso. Oltre che per la comprensione del linguaggio, anche per l'Italia e  per gli italiani.
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La carriera del disturbatore Paolini

"Il noto disturbatore degli inviati tv, Gabriele Paolini - è giunta notizia - è stato arrestato dai carabinieri".
Per avere sfruttato, per anni, le telecamere della Rai? No. Per uno sfruttamento ben più grave e ben più deprecabile: quello della prostituzione minorile. Da un Gabriele Paolini finto pazzo disturbatore, dunque, ad un Gabriele Paolini  vero pedofilo stupratore. Tempi da lupi. Lupi mannari.
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domenica 10 novembre 2013

Il dramma dell'indigenza e la decadenza di Berlusconi

"Saranno più di quattro milioni - secondo una analisi della "Coldiretti" - gli italiani indigenti i quali per mangiare, anche in occasione delle prossime festività, saranno costretti a ricorrere all'aiuto delle Istituzioni, delle organizzazioni assistenziali, di singoli cittadini. Tra questi quattro milioni e oltre di disperati, poi, ben 429 mila bambini di età inferiore ai cinque anni i quali, quest'anno, hanno già avuto bisogno di un aiuto per poter semplicemente bere il latte o mangiare".
Una fotografia drammatica, insomma, di una realtà impietosa che, purtroppo, va anche sempre più aggravandosi. L'incremento del numero degli indigenti, negli ultimi tre anni, è stato infatti, in media, del 47% e, addirittura, del 65% nel Sud. Inaccettabile. E, dunque, ancor più inaccettabile è che i partiti della destra, ma anche quelli della sinistra, non si preoccupino responsabilmente di una situazione come questa, ma continuino ad occuparsi irresponsabilmente della decadenza o meno da senatore di Silvio Berlusconi. Vergogna. Grandissima vergogna.
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Fini e Paperino

"Secondo me - ha fatto sapere quella specie di ectoplasma politico cui si è ridotto Gianfranco Fini - in Italia sarebbe opportuna la nascita di una forza che si rifacesse ai principii del Partito popolare europeo".
 Quando però gli è stato chiesto con chi penserebbe di costruire questo nuovo soggetto politico, il Gianfry ha testualmente detto: "Con Alfano, con Passera, con Paperino". Ecco, bravo. Potrebbe provare a farlo, intanto, con Paperino. Cercando di spillare qualche dollaro, per sostenersi, allo zio Paperone. E dando le prime tessere, magari, ai nipotini Qui, Quo, Qua.
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La sparatoria Capezzone-Cicchitto

"Cicchitto - ha sparato il "falco" Daniele Capezzone - si crede il giocatore Gervinho: vola sulle "fasce", ma al centro, invece di Totti, trova il duo Formigoni-Giovanardi".
Lo sparo di Capezzone, però, ha solo ferito di striscio Fabrizio Cicchitto. Il quale, invece, potrebbe avere ferito a morte il Daniele della metafora sportiva. Fabrizio Cicchitto, infatti, non è ricorso a metafore, ma ha sparato, da parte sua, che Capezzone "si crede un pubblico ministero". Una comparazione  che da sempre, specialmente per lo stormo dei "falchi" pdl, costituisce un insulto da vero colpo mortale.
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Quanti imbroglioni alle urne?

"Sbagliato - ha ammonito, a proposito delle irregolarità registratesi nel tesseramento pd, Matteo Renzi - fare ogni erba un fascio. A votare alle "primarie" dell'8 dicembre non andranno 370 mila imbroglioni".
Magari 370 mila imbroglioni potrebbero essere, in effetti, troppi. Ma quanti potrebbero essere, allora, secondo una stima di Matteo?
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sabato 9 novembre 2013

Vittoria di Pirro

"L'onorevole pdl Fabrizio Cicchitto - nel commentare il varo del disegno di legge governativo contenente "la nuova responsabilità civile dello Stato nei confronti dei cittadini per violazione manifesta del diritto dell'Unione europea da parte dei magistrati di ultimo grado" - ha parlato di un provvedimento di notevole rilievo in quanto rientrante nel disegno di modifica degli equilibri più negativi esistenti nel sistema giudiziario del nostro Paese".
Come dire, però, chi si contenta gode. O chi commenta strumentalizza. Perché il disegno di legge appena varato dal Governo, appunto,  si riferisce soltanto a violazioni di diritti comunitari da parte di giudici oltretutto in ultimo grado e, nulla aggiungendo alla già esistente "Legge Vassalli", stabilisce che, a risarcire le eventuali violazioni, sia subito lo Stato. Il quale, solo in un secondo tempo e come avvenuto soltanto eccezionalmente, potrebbe rivalersi sui magistrati eventualmente resisi colpevoli delle violazioni. Altro, dunque, che quella tanto invocata resposabilità civile diretta dei magistrati e per ogni eventuale violazione dei codici nazionali. Per un risultato del genere, infatti, troppo ci sarà da attendere e da combattere ancora. Non solo per l'opposizione della potentissima casta dei magistrati. Ma, anche, per la compiacenza e per l'interesse di troppe forze politiche e mediatiche. Onorevole Fabrizio Cicchitto, perciò, occhi aperti o giù la maschera: si è trattato, soltanto, della classica vittoria di Pirro.
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Dal casco allo scolapiatti?

"Dobbiamo tenere a bada - è esploso con tutto il suo peso, parlando con amici, l'ex coordinatore della segreteria romana del Pd, Goffredo Bettini - quel matto ingestibile".
Si riferiva a Silvio Berlusconi o a Beppe Grillo? Macché. Si riferiva, inaspettatamente, al "suo" sindaco di Roma, Ignazio Marino. "Suo" in quanto è riuscito a portarlo in Campidoglio con i suoi potenti mezzi, ma che ora "suo" non vorrebbe più non solo perché, con i suoi comportamenti, sta allontanando dal Pd le simpatie sia dei cittadini sia dei cosiddetti "poteri forti" della città, ma anche perché, nel suo esasperato egocentrismo, ha interrotto ogni rapporto con il partito al punto di non rispondere più al telefono neppure ai  suoi più alti dirigenti. Il sindaco Ignazio Marino, però, sembra non preoccuparsi né dell'esplosione di Goffredo Bettini né del malumore dei dirigenti pd romani. Continua a fare di testa sua e ad andare in giro in bicicletta. Finora con in testa il casco. Ma, se dovesse avere davvero ragione Goffredo Bettini, un giorno lo si potrebbe vedere in giro, in bicicletta, con in testa uno scolapiatti.
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Marcellino pane e vino

"Tutti i figli di Berlusconi - si è detto certo, ospite della trasmissione "Virus" di Nicola Porro, l'ex senatore pdl Marcello Dell'Utri - hanno chiesto la grazia al Quirinale".
Dopo le immediate smentite arrivate sia dal Quirinale sia dagli avvocati di Berlusconi, però, Dell'Utri è stato costretto a fare marcia indietro. "Tutta colpa del conduttore Nicola Pirro - ha tentato di giustificare il suo detto - il quale mi ha teso un vero e proprio "trappolone" alla Santoro". Giustificazione, considerata la sua pluriprovata scaltrezza, difficilmente credibile. Non resta che supporre, dunque, come Dell'Utri, vedendo che nessuno si stava occupando più di lui, non abbia voluto buttarla là per tornare "alla grande" sulle cronache di tutti i giornali. Oppure - chissà - "Marcellino pane e vino". Poco pane e tanto vino.
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Mortadella, gruviera e provoloni

"Romano Prodi - ormai è ufficiale - non rinnoverà la sua tessera pd".
Molti, alcuni benevolmente e altri no, hanno a suo tempo definito Prodi una "mortadella". C'è dunque da capirlo, Romano: una "mortadella" doc non può effettivamente convivere con un partito diventato ormai una "gruviera" e con tanti "provoloni" di importazione anche straniera.
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venerdì 8 novembre 2013

Coniare moneta per rimetterci

"La Zecca dello Stato - secondo una mozione presentata da "Sinistra Ecologia Libertà" - avrebbe coniato, dal momento dell'introduzione dell'euro ad oggi, più di sette miliardi di monete da uno, due e cinque centesimi per un costo complessivo di 362 milioni di fronte ad una valore nominale di 174 milioni".
Per coniare monete di un valore nominale di 174 milioni, insomma, la Zecca dello Stato ne avrebbe spesi 188 in più. Con questo assurdo: ogni moneta da un centesimo le costerebbe quattro centesimi e 50, ogni moneta da due centesimi cinque centesimi e 20, ogni moneta da cinque centesimi cinque centesimi e 70. E dire che gli italiani, già da tempo, delle monete, specialmente da uno e da due euro, non sanno più che cosa farsene.
 

Attenti all'oca in pentola

"Berlusconi - si sta assistendo in questi giorni - parla con Alfano, tutto sembra risolto, ma poi intervengono i falchi e tutto ritorna al via. Il giorno dopo parla con Fitto, tutto sembra risolto, ma poi intervengono le colombe e, anche in questo caso, tutto ritorna al via".
Un gioco dell'oca, insomma, sempre più monotono quanto bambinescamente irresponsabile. Che poi, alla fine, rischia di concludersi con pesanti conseguenze dirette per il Pdl-Forza Italia  (e questi sono fatti loro) ma anche con conseguenze indirette per il Paese (e questi sono fatti di tutti). Berlusconi, i falchi e le colombe, comunque, farebbero bene a non trastullarsi ancora troppo con questo monotono e bambinescamente irresponsabile gioco dell'oca perché gira che ti rigira - come dovrebbero sapere - l'oca, alla fine, va a bollire sempre in pentola.
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Tanto rumore per nulla

"Andrà a votare per le "primarie" del Pd - secondo l'ultimo sondaggio di "Demopolis" per il sito de "L'Espresso" - solo il 16% degli iscritti al partito contro il 73% che diserterà e l' 11% che ci sta ancora pensando".
Andranno ai "gazebo" con sicurezza, quindi, appena tre iscritti su dieci. Ma allora, tra tesseramenti gonfiati e  dichiarazioni al veleno fra i quattro candidati alle "primarie", tanto rumore per nulla?
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Precisazione dovuta

"Palle d'acciaio io ? - ha tenuto a precisare il "premier" Enrico Letta - Mai detto".
Mai detto giustamente ha commentato qualcuno la precisazione.
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giovedì 7 novembre 2013

Sui bus di Roma con tanti biglietti "paralleli"

"Sindaco Gianni Alemanno - ha pubblicato in esclusiva "Home inchiesta" de "La Repubblica" - cena bipartisan, nel 2008, in casa dell'ex amministratore delegato dell'Ente Eur, Riccardo Mancini".
Per cercare un accordo che risolvesse al meglio qualche problema cittadino? Per un privato "vogliamoci bene" al di là degli scontri pubblici? Niente di tutto questo. Per blindare invece un sistema, in un bunker segreto, che consentisse la produzione di milioni di titoli di viaggio del servizio di pubblico trasporto urbano del tutto "paralleli". "Paralleli" nel senso che non venissero fatturati e, invece, producessero un fiume di denaro da spartire bipartisan. Secondo alcuni calcoli, tutti però da verificare, il marchingegno vergognoso avrebbe fruttato, da quel 2008, qualcosa come un centinaio di milioni di euro. Se ne occuperà, ora, la Procura, ma - fatto ancor più sconcertante - è già emerso che un'indagine interna, predisposta a suo tempo, era rimasta senza alcun risultato e senza alcuna conseguenza. Gianni Alemanno sindaco, sì, ma incredibile frode bipartisan con copertura, evidentemente, bipartisan. E collusi e bipartisan rivenditori di biglietti. Tutti biglietti con su scritto, regolarmente, Atac. Ma i cui ricavi sono dunque andati in certe tasche politiche e non nelle casse dell'azienda di pubblico trasporto urbano. Il cui bilancio - come si sa - è in profondo rosso. Rosso come dovrebbe essere il viso, se ci fosse ancora un po' di etica e di onestà, degli ideatori e dei fruitori di quel malavitoso "sistema parallelo".
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