"Quello di oggi - ha detto Silvio Berlusconi ai suoi, riuniti in via del Plebiscito a Roma, mentre il Senato votava la sua decadenza, Silvio Berlusconi - è un giorno di lutto per il diritto, per la libertà, per la democrazia".
Sarà la storia, comunque, a dire se sarà stato davvero così. E se, tra l'altro, seguiranno o no giorni di ulteriori lutti. Perché, ora che il re è nudo, ora che il Cavaliere è stato disarcionato nell'aula di Palazzo Madama - ora, cioè, che non ha più alcuna garanzia parlamentare - qualche magistrato potrebbe chiederne anche l'arresto. E, pure in questo caso, sarà la storia a dire se in ossequio ad una esigenza obiettiva di diritto o ad un personale desiderio di protagonismo. Chissà, allora, se le fedeli senatrici della rinascente "Forza Italia", arrivate in Senato per la votazione della decadenza tutte rigorosamente "in nero", avranno modo di tornare da domani al loro abbigliamento consueto o dovranno ritirare fuori dai loro armadi, uno dei prossimi giorni, il loro abbigliamento da lutto. Qualcuno spera di no non foss'altro perché, se "il lutto si addice ad Elettra", non si addice sicuramente all'onorevole Santanché.
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