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"Fatti e misfatti" è una puntuale selezione di episodi e di protagonisti che in Italia - ma anche nel resto del mondo - si sono distinti, si stanno distinguendo o si distingueranno "in modo particolare" e che tuttavia sono stati, sono e saranno troppo spesso ignorati o sottovalutati dagli organi di informazione. Pane al pane, senza alcuna appartenenza politica, con il solo referente della verità. Una verità che potrà essere velata di una profonda amarezza o sostenuta da una feroce ironia, mai però intrisa di facile qualunquismo.

lunedì 25 novembre 2013

Superstipendi svizzeri e italiani

"No - ha detto, attraverso un referendum, la grande maggioranza dei cittadini svizzeri - no ad un tetto per i "superstipendi" dei grandi "manager"".
No - è stata la spiegazione - perché, se i loro stipendi avessero dovuto subire una limitazione, come proposto, fino a dodici volte lo stipendio dei propri dipendenti, si sarebbero offesi e avrebbero lasciato la Svizzera per altri Paesi. Ma, se lo stesso referendum dovesse avvenire da noi, anche gli italiani voterebbero massicciamente per il no? Ma quando mai. Voterebbero giustamente sì perché i nostri "supermanager" continuano ad intascare "superstipendi" senza averne alcun merito e in barba ai sacrifici invece richiesti ai lavoratori. E, se pure si offendessero, sicuramente non  se ne andrebbero perché, senza "supercapacità", non se li accatterebbe nessuno. Ma un referendum così, in Italia, non si può evidentemente fare. Non di fa nemmeno per ipotesi: i "supermanager" potrebbero non offendersi, ma inquietarsi molto. Con la politica e con il sindacato.
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