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"Fatti e misfatti" è una puntuale selezione di episodi e di protagonisti che in Italia - ma anche nel resto del mondo - si sono distinti, si stanno distinguendo o si distingueranno "in modo particolare" e che tuttavia sono stati, sono e saranno troppo spesso ignorati o sottovalutati dagli organi di informazione. Pane al pane, senza alcuna appartenenza politica, con il solo referente della verità. Una verità che potrà essere velata di una profonda amarezza o sostenuta da una feroce ironia, mai però intrisa di facile qualunquismo.

sabato 30 novembre 2013

La conversione improvvisa di Adriano il duro

"Adriano Galliani - fino a ieri pomeriggio - aveva confermato di voler lasciare immediatamente la sua carica di amministratore delegato del "Milan" calcio, ma poi è andato a cena dal presidente onorario Silvio Berlusconi, ha mangiato bene, ha gradito un digestivo, ha sorseggiato un caffè e, quando è riuscito dalla villa di Arcore, non aveva più in tasca le sue dimissioni".
Diavolo di un Cavaliere. Nemmeno è stato disarcionato dal suo destriero nero di senatore che è subito balzato in sella al destriero rosso-nero del suo "Milan" calcio. Nemmeno ha avuto la peggio con il Pd che ha subito avuto la meglio con l'a.d, quell'amministratore delegato milanista il quale è, notoriamente, uno affatto tenero con nessuno. Perché Silvio - hanno colto la palla al balzo i suoi tifosi più politici che sportivi - è un abile intrattenitore e trattenitore. Balle - ha replicato qualche maligno - perché, altrimenti, sarebbe stato capace di intrattenere e trattenere anche Angelino Alfano e i suoi. Il fatto è che Silvio ha tirato fuori dal suo inesauribile cilindro un'altra delle sue magìe che avrebbe incantato, questa volta, l'amministratore delegato Adriano Galliani: un ruolo di dirigente nella rinascente "Forza Italia" e un seggio sicuro a Strasburgo con le prossime elezioni europee.
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