Benvenuti

"Fatti e misfatti" è una puntuale selezione di episodi e di protagonisti che in Italia - ma anche nel resto del mondo - si sono distinti, si stanno distinguendo o si distingueranno "in modo particolare" e che tuttavia sono stati, sono e saranno troppo spesso ignorati o sottovalutati dagli organi di informazione. Pane al pane, senza alcuna appartenenza politica, con il solo referente della verità. Una verità che potrà essere velata di una profonda amarezza o sostenuta da una feroce ironia, mai però intrisa di facile qualunquismo.

giovedì 31 ottobre 2013

Bruxelles e i "water"

"Gli scarichi degli orinatoi, ma anche gli scarichi e le "sedute" dei "water" - ai sensi di un decreto varato dall'Unione europea - dovranno avere una regolamentazione comune e comunitaria".
Troppo impegnativo occuparsi di una politica, di una economia, di una legislazione, di una difesa militare, di una sanità comuni e comunitarie, ecco che Bruxelles non ha trovato di meglio che occuparsi dei cessi europei. Fino a raggiungere, con fatica, una regolamentazione tanto attesa dai cittadini dell'Unione. Un'altra "chicca", insomma, come quella di alcuni anni fa, quando Bruxelles si dedicò ai cetrioli per decretare quale dovesse essere il massimo della loro curvatura. Sarà interessante conoscere, per chi non lo conoscesse, che, a Bruxelles, sono stipendiati 36 mila dipendenti, in una settantina di uffici, per un costo annuale di quattro miliardi di euro. Alla prossima.
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Contrapposizioni sterili

"Per combattere più incisivamente l'evasione - ha proposto il Ministro dell'Economia, Fabrizio Saccomanni - occorrerebbe limitare ulteriormente l'uso del denaro contante". "Assolutamente no - gli hanno replicato il vicepremier pdl Angelino Alfano e il viceministro pd Stefano Fassina - perché un provvedimento così ridurrebbe ulteriormente i consumi".
Una contrapposizione, per buona parte dei cittadini, più però sul piano teorico che sul piano pratico. Nell' un caso e nell'altro, infatti, il presupposto è che ci siano soldi da spendere oltre a quelli per il pane, per il latte, per le verdure, per le medicine, per l'affitto e per le tasse. E, alle volte, non ci sono neppure quelli.
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Quel dramma di Tortora che dà fastidio a qualcuno

"Il documentario "Tortora, una ferita italiana" - ha deciso la direzione artistica del "Roma film festival" - non va selezionato per l'ottava edizione che inizierà, nelle sale dell'Auditorium, l'8 novembre prossimo".
Il motivo? Scarsa qualità del documentario. Qualcuno, però, ha malignato: eccessiva critica nei confronti di certa Magistratura. Contro l'esclusione, comunque, si è subito levata una protesta trasversale: Pd, Pdl e radicali , infatti, hanno allora proposto, alla Presidente della Camera Laura Boldrini, che la pellicola venga proiettata in anteprima a Montecitorio. Verrà dunque proiettata almeno lì? La Presidente Boldrini non si è ancora pronunciata. L'augurio è che nessuno, magari, metta le manette anche a lei.
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Se ci protegge il caro zio Sam...

"Gli Usa - ha detto, in una intervista rilasciata al "Corriere della sera", l'ambasciatore a Roma John Phillips - raccolgono soltanto i dati necessari per proteggere l'America e l'Italia dal terrorismo".
Ma agli Usa glielo ha chiesto l'Italia e, se così, quando, come e attraverso chi? Oppure gli Usa ci ritengono così inefficienti e deficienti da avere bisogno di una "badante"? Nell'un caso e nell'altro, allora, ecco dove altro risparmiare e anche molto: nell'abolizione dei nostri servizi segreti. Tanto, visto che a proteggerci ci penserebbe il caro zio Sam, a che cosa servirebbero mai?
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Intercettazioni sante 2

"Non ci risulta e non ci preoccupa - ha dichiarato il portavoce vaticano padre Lombardi - il fatto che il cardinale Bergoglio, fino al Concistoro, sia stato intercettato al telefono dai servizi segreti Usa".
Può darsi sia così. Resta tuttavia un precedente: alla Santa sede - come è stato sempre affermato - per decenni non è mai risultato e non ha mai preoccupato quanto di poco chiaro intercettato nei forzieri della banca vaticana Ior. Bisognerebbe stare, allora, a quanto dichiarato dai servizi segreti Usa. E cioè, per carità di Dio, nessuna intercettazione mai al futuro Papa Francesco. Solo che i servizi segreti Usa hanno ancora un minimo di credibilità?
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Giulia la "poraccia"

"La cronista di "Servizio pubblico" di Michele Santoro, Giulia Innocenzi - è giunta notizia - non è riuscita a superare lo scritto dell'esame per l'ammissione all'Ordine dei giornalisti professionisti".
Ma come? Con un maestro come Michele Santoro non è stata in grado di apprendere niente? Un po' "zucchina", allora, e sul "web", difatti, non sono mancati gli sfottò. Ai quali lei, però, ha risposto con la sua abituale arroganza di riminese trapianta a Roma: "Poracci". Anche se la "poraccia", in quanto bocciata, è in verità, almeno per ora, sicuramente lei.
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mercoledì 30 ottobre 2013

"That is the question"

"Appena conosciuto che la Giunta per il regolamento di Palazzo Madama aveva sancito la votazione a scrutinio palese sulla sua decadenza da senatore - si è saputo - Silvio Berlusconi si è così infuriato da far saltare il pranzo già programmato con il vicepremier Angelino Alfano e il resto della delegazione pdl al Governo in quanto colpevoli, secondo lui, di non averlo doverosamente tutelato".
Angelino Alfano e il resto della delegazione pdl al Governo, così, intanto si sono visti sfilare, da sotto le terga, le sedie dell'incontro conviviale con il Cavaliere. Ormai, però, quasi tutti sono convinti che, di qui a pochi giorni, si vedranno invitati ad alzare le loro terga anche dal Gabinetto Letta. Ma le alzeranno o non le alzeranno? Ci sarà o non ci sarà la spaccatura nel Pdl? Ci sarà o non ci sarà la crisi di Governo? "That is the question". E, cioè, "quello è il dilemma: se sia più nobile nella mente soffrire i colpi di fionda e i dardi dell'oltraggiosa fortuna o prendere le armi contro un mare di affanni e, contrastandoli, porre loro fine..." ("Amleto di William Shakespeare, atto terzo, scena prima). Anche se, nell'attuale congiuntura e con gli Amleto di oggi, il tutto sarebbe molto molto meno nobile.
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Le marginalità del Ministro Saccomanni

"Le critiche della Banca d'Italia, della Corte dei conti e dell'Istat alla "Legge di stabilità" - ha detto il Ministro dell'Economia, Fabrizio Saccomanni, partecipando alla "Giornata mondiale del risparmio" - sono del tutto marginali".
Da quattro soldi, insomma. Anche se hanno invece evidenziato, con preoccupazione, quanti altri non pochi soldi costerebbe agli italiani, se non emendata in Parlamento, quella inquietante "Legge di stabilità". Ma ormai si sa: il Ministro Saccomanni è uno fatto così. Prima ipotizza fuori della realtà, pontifica, sentenzia, condanna, irride, minaccia le dimissioni, poi, però, si rimette a cuccia sulla sua poltrona e accetta di fare marcia indietro su quanto precedentemente sostenuto. Sarà così, sicuramente, anche questa volta.
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Le revisioni del Governatore Visco

"E' ormai necessaria - ha poi detto il Governatore della Banca d'Italia, Ignazio Visco, sempre durante la cerimonia per la "Giornata mondiale del risparmio" - una forte revisione delle remunerazioni che vengono percepite dall'alta dirigenza bancaria".
Più che giusto, data l'attuale situazione economica e sociale del Paese, e più che urgente. Ma, quando il Governatore Visco parla di remunerazioni dell'alta dirigenza bancaria, parla anche della sua remunerazione?
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Intercettazioni sante

"Quando era ancora il cardinale Bergoglio - secondo quanto pubblicherà il settimanale "Panorama" nel suo prossimo numero - anche papa Francesco sarebbe stato spiato, al telefono, dai servizi segreti Usa".
Ma che cosa gli avrebbero intercettato? Tutt'al più, verosimilmente, qualche "Pater", "Ave" e "Gloria".
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martedì 29 ottobre 2013

Pubblicità progresso

"Renzi sembra Virna Lisi - così, in una intervista a "Il Mattino", Massimo D'Alema - Con quella bocca può dire ciò che vuole". 
Qualcuno riferisce che Matteo sia incerto fra queste due risposte: "Col baffino che si lagna il Renzi ci guadagna" oppure "Chi di baffo ferisce di Renzi perisce". Buon proseguimento di primarie pd.
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Se Domnica non sa contare...

"Oggi - ha detto, durante la sua testimonianza sulla tragedia della "Costa Concordia", nel confessare di avere avuto una relazione con il comandante Schettino, la ballerina Domnica Certoman - sono  morta per la seconda volta".
Morta per la prima volta si potrebbe anche capire. Ma perché per la seconda? Il giorno della tragedia all'Isola del Giglio, infatti, lei non è affatto morta, ma si è messa velocemente in salvo insieme con il suo "amante di crociera" comandante Schettino. O no?
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La valigia di Beppe

"Se al voto per le europee perderò - ha urlato Beppe Grillo - lascerò sicuramente la politica".
Poiché, nelle provinciali in Trentino-Alto Adige, ha appena registrato un disastroso tracollo, farebbe bene a preparare già la valigia.
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"Ticket" e muretti

"Ma davvero - è stato chiesto al consigliere regionale emiliano Thomas Casadei - lei si è fatto rimborsare i "ticket" dei gabinetti pubblici?"
"Impossibile" è stata la risposta. Magari, infatti, lui va a farla dietro un muretto.
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lunedì 28 ottobre 2013

Il giorno del "Gloria" o dell' "Ira"?

"La Giunta per il regolamento del Senato - domani pomeriggio - deciderà se la votazione sulla decadenza di Silvio Berlusconi dovrà avvenire con voto segreto o con voto palese".
La chiesa pdl è in grande ansia. Sarà il giorno del "gloria in excelsis" (decisione del voto segreto) o il "dies irae, dies illa" (decisione del voto palese)? Ma sarebbe bello, se nella chiesa pdl - come anche nelle altre chiese di destra, di centro e di sinistra - fosse, comunque dovesse andare, un giorno di serietà.
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Il successore per forza

"Noi - hanno tenuto a ribadire, rispettivamente, Marina e Barbara Berlusconi - non abbiamo alcuna intenzione di scendere in politica".
Buonanotte al chiacchiericcio "gossip-politico", dunque, di tanti giornali e di tanti ambienti i quali avevano sperato nel nuovo "scoop" o nel nuovo eventuale obiettivo da colpire per l'annientamento definitivo del "Cavaliere disarcionato". Per fortuna di questi giornali e di questi ambienti, comunque, il Cavaliere, prima di essere disarcionato, ha trovato il tempo per avere altri tre figli: Eleonora, Pier Silvio e Luigi. Da quale dei tre cominceranno, ora, ad indicare il suo successore politico?
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"Centrino" addio?

"Noi pdl governativi - ha tenuto a far sapere il Ministro ai Trasporti e alle infrastrutture, Maurizio Lupi - non faremo il "centrino" con Casini e con Mauro".
Addio, allora, al nuovo "centrino", figlio agognato della vecchia grande tovaglia ricamata di nonna Dc?
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Gianfranco il patetico

"Ad Alfano - ha detto, durante la trasmissione "In mezz'ora" di Lucia Annunziata, un patetico Gianfranco Fini - non do consigli".
Alfano, verosimilmente, non se la sarà presa per niente a male. Anzi. A che cosa avrebbero potuto servirgli, infatti, i consigli di un Gianfranco Fini il quale ha fatto la fine misera che ha fatto?
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domenica 27 ottobre 2013

Divisione dei poteri o no?

"E' la debolezza della politica che costringe la Magistratura a intervenire - ha sentenziato, all'assemblea dell'Associazione nazionale magistrati, il pubblico  ministero Maurizio Carbone - per supplire a inefficienze od omissioni di altri poteri dello Stato".
Ma questa supponente sentenza del pubblico ministero Maurizio Carbone non è una clamorosa negazione di quello Stato di diritto che ha, tra i suoi principi fondamentali, la separazione dei poteri in legislativo, esecutivo e giudiziario? D'accordo che l'italica politica, non solo oggi, si sia resa responsabile di inefficienze ed omissioni, ma questo non potrebbe e non dovrebbe mai consentire in alcun modo, alla Magistratura, un comportamento di supplenza. Altrimenti, con tutto il rispetto per il pubblico ministero Maurizio Carbone, da uno Stato di diritto si passerebbe ad uno Stato della Magistratura. E se così fosse, però, la Corte costituzionale dovrebbe avere, allora, qualcosa da dire.
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I nuovi magistrati che giurano su niente

"Intanto comunque - si è scoperto - i nuovi magistrati italiani stanno prestando il loro giuramento su un testo che non esiste più perché il Parlamento ha abrogato quello vecchio e non ne ha ancora formulato uno nuovo".
Il che significa, anche se a nessuno sembra apparire grave, che i nuovi magistrati italiani, ormai, non stanno più giurando come dovrebbe essere, invece, a norma di legge. Come dire, meglio, che non stanno dunque giurando proprio. E, allora, starebbero operando, per così dire, almeno abusivamente. Per colpa del Parlamento, certo. Ma non risulta che alcun organo della Magistratura si sia mai preoccupato del fatto e abbia sollecitato la doverosa riformulazione del giuramento. Forse - per chissà quale ragione - va bene a tutti così. Ma non vengano a dire, per favore, in nome del popolo italiano.
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La triste "gaffe" del "Corsera on line"

"Roma - ha titolato il "Corsera on line" - ventunenne si suicida e spiega: "Sono gay. Gli omofobi facciano i conti con la coscienza"".
Sarebbe stato bello, se fosse andata proprio così. Se, cioè, il ragazzo avesse davvero spiegato i motivi del suo gesto dopo essersi suicidato: avrebbe significato che non era morto.
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Niente più "Requiescat in pace"

"Nel cimitero di Albignasego, un paese nel Padovano - per un'ordinanza del sindaco Massimiliano Barison - sulle lapidi dovranno essere scolpite scritte soltanto in italiano".
Niente più "requiescat in pace", dunque, o "parce ei, Domine". E, tanto meno, niente più scritte in inglese, in francese, in tedesco o in altra lingua straniera. C'è da chiedersi il motivo per il quale il sindaco Barison, con tutti i problemi che hanno i cittadini vivi della "sua" Albignasego, sia andato ad occuparsi di una questione - che questione non dovrebbe nemmeno essere - dei cittadini morti. Una puerile rivalsa perché lui, a scuola, è sempre "andato male" in latino e nelle lingue straniere? Un amore appassionato per una malaburocrazia sempre più stupida e feroce? Chissà. Come chissà che cosa intenderebbe fare se, da oggi, su qualche lapide dovesse continuare a comparire qualche scritta non in italiano. Contravvenzionare il povero defunto? Sbianchettare l'epigrafe "illegale"? Ma quale bella scelta quella degli elettori di Albignasego: un sindaco che riesce a far ridere anche sulle tombe dei morti.
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Berlusconi all'Inferno

"Io - ha tenuto a far sapere Silvio Berlusconi - non mi pento di nulla".
Peggio per lui, però: andrà all' Inferno.
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sabato 26 ottobre 2013

Un avvocato per l'Avvocatura dello Stato

"L'Avvocatura dello Stato - è stato fatto conoscere - ha chiesto, quale risarcimento per la strage del 2 agosto 1980 alla Stazione di Bologna, oltre un miliardo ai condannati Valerio Fioravanti e Francesca Mambro".
Ma Valerio Fioravanti e Francesca Mambro non sono stati condannati dalla Cassazione, in via definitiva, il 23 novembre 1995? Sì. L'Avvocatura dello Stato, però, sembra essersene accorta soltanto oggi oppure, per fare i conti, le sono stati necessari ben diciotto anni. Ma c'è, in questo assurdo, anche un guaio: il guaio che si è chiesto di far valere questo diritto al risarcimento dopo otto anni la sua prescrizione. Per cui d'accordo che Valerio Fioravanti e Francesca Mambro non sarebbero stati mai in grado di risarcire più di un miliardo, ma si è vergognosamente svilito anche il valore morale che quella richiesta avrebbe avuto. L'Avvocatura dello Stato farebbe bene a cercarsi un avvocato il quale la difenda, perlomeno, dalla obbrobriosa brutta figura.
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Croci di bronzo e facce di bronzo

"Parte oggi - si è letto in un comunicato-stampa - il "Progetto accoglienza" 2013 nei cimiteri romani".
Una bella accoglienza - non c'è che dire - per quanti, anche oggi, si sono recati nei cimiteri romani: erbacce alte lungo i vialetti, siepi incolte, spazzatura ovunque, tombe derubate delle lampade votive, dei bassorilievi, delle croci e dei nomi dei defunti in bronzo o in alluminio pieno, perfino delle lapidi di marmo. D'accordo che i morti non votano alle elezioni, ma il sindaco Marino non farebbe male a programmare un urgente sopralluogo in questi disastrati cimiteri romani. In incognito, però, e senza alcun preavviso. Magari sulla sua fedele bicicletta. Attento a non cadere dove l'asfalto è sconnesso.
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Il giaguaro della "Leopolda"

"Quella Maria Elena Boschi la quale ha organizzato, quest'anno, la  renziana "convention" alla Stazione Leopolda - hanno notato in molti - ha sempre sfoggiato scarpe simil-pelle di giaguaro".
Un messaggio dei "renziani", forse, agli iscritti del partito in vista delle primarie: quelli i quali avrebbero voluto smacchiare il giaguaro non ci sono riusciti e noi, invece, ci abbiamo già fatto le scarpe.
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"Problema Agnese"

"Sto, qui alla "Leopolda", nelle ultime file - ha risposto, a domanda, Agnese Renzi - perché non mi piace fare la "first lady"".
Ma allora, se prima o poi il suo Matteo finisse per coronare il "sogno Palazzo Chigi", dove andrebbe a nascondersi la timida Agnese?
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Berlusconi "libero"

"Berlusconi - ha titolato a tutta pagina "Il Giornale" - si libera".
Ha ragione, allora, Matteo Renzi. Non se ne può più di parlare di Berlusconi. Adesso gli si dà risalto perfino quando, dopo qualche giorno di terribili mal di pancia, alla fine " si libera".
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venerdì 25 ottobre 2013

Se Massimiliano La Torre e Salvatore Girone fossero stati tedeschi...

"La squadra della polizia investigativa indiana - è giunta notizia da Nuova Delhi - non verrà più in Italia ad interrogare, nell'ambito della vicenda che tiene tuttora detenuti i due "marò" Massimiliano La Torre e Salvatore Girone, gli altri quattro fucilieri chiamati come testimoni".
E adesso? Adesso, naturalmente, continueranno intanto ad allungarsi i tempi perché la polizia investigativa indiana ha fatto sapere che esaminerà altre ipotesi per raccogliere quelle testimonianze. Senza fissare scadenze temporali. E, quindi, confermando quanto già da tempo ipotizzato su questo "blog". Che, cioè, le autorità indiane, per non volersi attirare addosso prevedibili reazioni internazionali con la condanna dei due nostri "marò", hanno furbescamente trovato il modo, passando da pretesto a pretesto e da "escamotage" ad "escamotage", per far scontare ugualmente, a Massimiliano La Torre e a Salvatore Girone, una pena - oltretutto - per niente appurata come meritevole. Quale differenza, comunque, con un episodio simile, ma ben più grave, che ha visto protagonisti due militari tedeschi i quali, il 16 marzo scorso, hanno ucciso sicuramente un pescatore indiano del Tamil Nadu. Ebbene, questi due militari tedeschi, infatti, sono tornati liberamente a casa già l'11 settembre. Appena, cioè, sei mesi dopo l'omicidio sicuramente accertato. Sei mesi dopo in confronto ai diciannove mesi già trascorsi in India, per un omicidio del tutto invece presunto, dai nostri due "marò". C'è da chiedersi, allora, come mai. Ma è un chiedersi tanto per chiedersi. Il fatto è che, mentre la diplomazia tedesca si è comportata con estrema abilità, quella italiana non ha saputo gestire la vicenda fin dall'inizio e, fin dall'inizio, ha soltanto alzato un polverone che non ha giovato ai rapporti con la giustizia indiana. La conferma viene anche dal giovane "leader" dell'opposizione locale nel Kerala il quale ha testualmente dichiarato: "La responsabilità di quanto sta accadendo è responsabilità vostra. I politici del vostro precedente Governo si sono comportati da stupidi... Avevano delle buone argomentazioni giuridiche da far valere... potevano rivendicare con forza regole particolari... invece hanno fatto solo confusione". Rinnovati complimenti, dunque, all'allora "premier" Mario Monti e agli allora Ministri degli Esteri Giulio Terzi di Sant'Agata, della Giustizia Paola Severino e della Difesa Giampaolo Di Paola. Rinnovati complimenti dall'Italia, ma anche dall'India.
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Indicativo o condizionale?

"La Giustizia - ha detto, intervenendo al Congresso dell'Associazione nazionale magistrati, il primo presidente di Cassazione Giorgio Santacroce - non è uno "show" né un carro di Carnevale".
Facendo riferimento ad alcuni casi anche recenti, il presidente Santacroce ha fatto bene ad usare l'indicativo o avrebbe fatto meglio ad usare il condizionale?
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Il "rosso" del Pdl

"Nel bilancio 2012 del Pdl - come pubblicato anche nella "Gazzetta ufficiale" del 9 ottobre scorso - è risultato un "buco" di ben sei milioni di euro".
Come mai? Perché moltissimi parlamentari e consiglieri regionali non hanno onorato il pagamento delle quote dovute al partito. Una vera e propria "evasopoli" interna alla quale, ora, è stato chiamato  a trovare una soluzione il solito "babbo Silvio". Solo che "babbo Silvio", oggi, è così irritato, con il suo Pdl, che potrebbe non avere alcuna intenzione di continuare a comportarsi da "babbo". Non nel senso, cioè, di Babbo Natale. Ma nel significato che all'espressione viene data nel dialetto milanese: "babbo", cioè nel significato di stupidotto. Parlamentari e consiglieri regionali pdl, così, potrebbero ritrovarsi davanti all'ingiunzione di sanare la loro evasione. Sperando di non dover trattare con un "Equipdl" più tosta di "Equitalia" e, magari, con un Renato Brunetta meno conciliante di un Attilio Befera.
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Napolitano e il nipotino Matteo

"Napolitano - ha fatto sapere Matteo Renzi, nel riferirsi alle critiche da lui  mosse al Capo dello Stato sulla proposta di indulto e di amnistia, attraverso "La zanzara" su "Radio Deejay" - Napolitano non mi ha cazziato".
Il Capo dello Stato, il quale è il buon nonno di tutti noi (tranne che per il "Movimento 5 stelle") non poteva che liquidare con un buffetto il suo nipotino Matteo. L'augurio, però, è che, sempre da buon nonno, lo inviti, ora, ad usare un linguaggio "più pulito". Quando si riferisce, almeno, a chi rappresenta le Istituzioni.
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La rovina di Beppe

"A Beppe - si è lamentata la moglie di Grillo - la politica ha rovinato la vita".
La vita può darsi, le corde vocali sicuramente sì.
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La curvatura di Scalfari

"Guardare a 90 anni - è la riflessione portante nel nuovo volume dato alle stampe da Eugenio Scalfari - la curvatura dell'essere".
Figurarsi guardarla  a cento anni.
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giovedì 24 ottobre 2013

Disonestà regionali

"In tutta Italia - è stato fatto il conto - i consiglieri regionali fino ad oggi indagati sono ben 279: 56 in Piemonte, 62 in Lombardia, 20 in Friuli-Venezia Giulia, 2 in Liguria, 9 in Emilia Romagna, 10 nel Lazio, 53 in Campania, 4 in Basilicata, 10 in Calabria e 53 in Sardegna. Sono attualmente in corso, poi, indagini conoscitive della Guardia di finanza in Molise e in Sicilia".
Ma indagati e indagini perché? Perché sono state fatte spese illecite e improprie con i finanziamenti ottenuti dai gruppi consiliari. Con i soldi, cioè, dei cittadini. I quali, naturalmente, non verranno risarciti in alcun modo. Ai quali, anzi, verrà verosimilmente aumentata l'addizionale regionale Irpef. Perché, ai consiglieri indagati o indagandi, è stato sì pagato perfino il caffè al bar, ma - poveretti - lo zucchero no.
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Ufficio di magistrato o "bar sport"?

"Due grandi vignette - appese al muro - in una si vede Berlusconi sul letto di morte con l'avvocato Ghedini il quale gli sente il polso, nell'altra si vede Berlusconi il quale stringe la mano ad Alfano e, sotto, la didascalia "Reo con fesso"".
Qualcuno sorriderà, qualcun altro no. Qualcuno parlerà di gusto della satira, qualcun altro solo di cattivo gusto. Il fatto anomalo, però, è che quelle due grandi vignette non sono appese al muro di un "bar sport" di periferia né in un circolo politico di paese. Sono appese nell'anticamera dell'ufficio di un magistrato: il pubblico ministero Edoardo De Santis. Il quale, evidentemente, ritiene che, nei luoghi che si vorrebbero sacri della Giustizia, possa trovare tranquillamente spazio anche la satira più dissacrante. E il quale, soprattutto, se ne infischia dell'imparzialità e della sobrietà tante volte invocata, per la Magistratura, dal Presidente della Repubblica. Buona carriera, allora, signor pubblico ministero Edoardo De Santis.
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"La Repubblica" prima di Dio


"Non si governa - ha scritto oggi, su "La Repubblica", il vicedirettore Massimo Giannini - con il Cavaliere carnefice".
Riassumendo dunque, anticipando con i suoi "scoop" Il Padreterno nel giorno del giudizio, "La Repubblica", dopo avere imputato a Berlusconi l'inosservanza del primo comandamento (Non avrai altro dio all'infuori del comunismo), del secondo (Non nominare il nome del comunismo invano), del sesto (Non commettere atti impuri con le varie Ruby), del settimo (Non rubare al Fisco), dell'ottavo (Non dire falsa testimonianza per cercare di discolparti), del nono (Non desiderare la donna d'altri perfino a pagamento), del decimo (Non desiderare la roba d'altri e di De Benedetti), ora gli imputa anche l'inosservanza del quinto (Non uccidere). Ma uccidere chi? Carnefice di chi? Del povero Romano Prodi - secondo il vicedirettore Massimo Giannini il quale prende spunto dal recente rinvio a giudizio di Berlusconi deciso, dal Tribunale di Napoli, sulla base di quanto affermato dal senatore-imputato-lievemente condannato Sergio De Gregorio. Che, cioè, Berlusconi fu il mandante, pagando alcuni sicari fra i quali lo stesso senatore De Gregorio, dell'assassinio del Governo Prodi. Al di là di quelli che potrebbero apparire dei motteggi, comunque, sta il fatto che "La Repubblica" ha lanciato un altro grosso macigno contro il Governo Letta. Quel Governo che non vuole e non ha mai voluto al di là del satanico peccatore Berlusconi. E che, insieme a tanti altri compari di sinistra, ma anche di destra, vorrebbe mandare al più presto a casa. Quello che è grave, però, non per nobili motivi e con prospettive disastrose per il Paese.
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Renato il terrorista

"Se Rosy Bindi, eletta contro gli accordi Pd-Pdl, non si dimetterà da Presidente della Commissione antimafia - ha fatto sapere Renato Brunetta - noi siamo pronti alla guerriglia in Parlamento".
L'augurio, naturalmente, è che il Parlamento possa rimanere un luogo consacrato alla democrazia e non divenire una piazza dissacrata dal terrorismo ancorché politico. Nulla vieta all'immaginazione, però, di farsi una sonora risata al pensiero di un Renatino con il cappuccio nero calato sul viso, scatenato nello scagliare le bombe-carta dei suoi discorsi di fuoco e incendiare, con le reazioni che susciterebbe, gli scranni parlamentari nemici.
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mercoledì 23 ottobre 2013

"Gaffe" 1

"Ora però - ha dichiarato, appena eletta Presidente della Commissione parlamentare antimafia senza i voti del Pdl, Rosy Bindi - dovremmo ritrovarci tutti uniti sulle finalità e  sugli scopi di questa istituzione che sono quelli di combattere la lotta alla mafia".
Rosy Bindi, allora, non ha capito che le finalità e gli scopi della "sua" Commissione sono quelli di combattere la mafia e non quelli di combattere la lotta alla mafia? Non ha capito, cioè, che non deve combattere contro se stessa, ma contro i mafiosi di ogni risma? Una "gaffe" - l'ha giustificata qualcuno - dovuta, magari, al frastornamento del risultato appena ottenuto faticosamente. Ma, anche, un punto a favore per quanti, nello stesso suo partito, non hanno visto di buon occhio la sua elezione. Come il "renziano" Davide Faraone il quale, senza mezzi termini, ha dichiarato che - al di là di "gaffe" e non "gaffe" - sarebbe il caso di un ripensamento per favorire l'elezione di un nuovo Presidente con i requisiti giusti. E, però, diabolici "renziani": nel partito no, nelle presidenze nemmeno. Non si uccidono così i nonni. Anche se un po' in confusione.
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"Gaffe" 2

"La Giunta per il regolamento - ha confermato il Presidente del Senato, Piero Grasso - si riunirà il 29 prossimo per decidere, anche, se la decadenza di Silvio Berlusconi dovrà essere votata a scrutinio segreto o a scrutinio palese".
Fin qui nulla di nuovo e nulla su cui ridire. Ma il Presidente del Senato non si è limitato a questa conferma.  Di nuovo e su cui ridire, infatti, quanto subito da lui  aggiunto: che cioè, se il voto sarà segreto, "bisognerà vedere se sarà davvero un voto di coscienza o se, piuttosto, dipenderà da interessi diversi". Il che potrebbe essere anche vero. Ma non avrebbe dovuto essere detto da lui il quale, come Presidente del Senato,  dovrebbe sempre tenere una doverosa terziarietà e, anche, non cercare di influenzare, con sue dichiarazioni pubbliche e ufficiali, quanto la Giunta per il regolamento sarà chiamata a decidere il 29 prossimo. Una "gaffe" anche la sua? Potrebbe darsi. Allora, però, comincerebbero ad essere troppe e troppo autorevoli. Con il sospetto di essere, alle volte, proprio volute.
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Ma il porto di Napoli ha il mal di fegato?

"Il senatore Riccardo Villari - ormai sembra fatto - sarà chiamato al vertice dell'Autorità portuale di Napoli".
Ma quale competenza può avere, in questo ruolo, un Riccardo Villari noto specialista epatologo? Secondo logica nessuna. A meno che - ricordato che Riccardo Villari ha iniziato la sua carriera politica nella Dc con Vincenzo Scotti, ha poi veleggiato, nell'ordine, dalla Dc al Cdu, dal Cdu all'Ulivo, dall'Ulivo all'Udeur, dall'Udeur alla "Margherita", dalla "Margherita" al Pd, dal Pd al Partito radicale, dal Partito radicale al Movimento per le autonomie, dal Movimento per le autonomie al Pdl - non sia stata presa in considerazione questa sua abilità di navigazione politica e questa sua conoscenza di ogni porto parlamentare. Se al porto navale di Napoli dovesse per caso sopraggiungere qualche disturbo di fegato, comunque, nessuna paura più: è in arrivo il noto epatologo Riccardo Villari.
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Il buon babbo Saccomanni

"Micio micio, quatto quatto - si è scoperto - Il Ministro dell'Economia, Fabrizio Saccomanni, è riuscito ad inserire, nella cosiddetta "Legge di stabilità", che i suoi già dipendenti della Banca d'Italia siano esentati dal blocco degli aumenti contrattuali stabilito per i lavoratori dello Stato".
Babbo Saccomanni dunque, pur avendo lasciato il focolare di Bankitalia, non si è però dimenticato dei suoi amati figlioli ed è rimasto il loro buon babbo Saccomanni. Commovente. Non però, naturalmente, per tutti gli altri dipendenti pubblici ai quali continuerà a restare il carbone nella calza.
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martedì 22 ottobre 2013

"Buonasera 007"?

"I controlli Usa su telefonate e comunicazioni telematiche - sarebbe emerso - non si sono limitati soltanto alla Francia, ma anche a tanti altri Paesi fra i quali l'Italia".
Ma qualcuno, in Italia, lo sapeva? Lo andrà a dire domani, in Parlamento, il sottosegretario con delega ai "Servizi", Marco Menniti. E sarà interessante conoscere quanto dirà. Sia che dovesse dire che qualcuno lo sapeva sia che dovesse dire che non lo sapeva alcuno. Ma, anche, per conoscere che cosa intenda fare, in ogni caso, il Governo. Perché tutt'altro che fatto da poco, ma gravissima e indebita ingerenza di un Paese straniero. Alcuni italiani, quando si scoprì che i nostri "Servizi segreti" spiavano i loro telefoni, avevano preso ad accomiatarsi, alla fine della conversazione, con un "Buonasera, maresciallo". Sarebbe il colpo se, ora, dovessero accomiatarsi, addirittura, con un "Buonasera, 007".
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Diffamazione o ricatto?

"La Cancelliera Angela Merkel - secondo la stampa ellenica - avrebbe avanzato, alla Grecia sempre più in difficoltà economiche, questa segreta proposta: "Voi rinunciate al maxirisarcimento di 570 miliardi richiesto per i danni arrecativi durante la seconda guerra mondiale ed io vi farò avere altri 9 miliardi per fronteggiare la vostra situazione".
Un fatto, se vero, di inaudita gravità. E di qui, comunque, due possibilità. O la stampa ellenica ha diffuso una notizia falsa e vergognosamente diffamatoria nei confronti della Cancelliera Angela Merkel. Oppure la Cancelliera Angela Merkel non solo ha spedito un ricatto immorale e vergognosamente offensivo nei confronti della Grecia vittima dell'occupazione nazista, ma addirittura turpemente usuraio: 9 miliardi per 570, prendere o lasciare. Quale, però, delle due possibilità? La seconda, indubbiamente, sarebbe la più grave.
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Non c'è più religione

"I capigruppo della Regione Emilia Romagna sono stati indagati per peculato in quanto - secondo i pubblici ministeri Morena Palazzi e Antonella Scandellari del Tribunale di Bologna - avrebbero messo le loro firme, fin dal 2010, sotto spese illecite dei rispettivi gruppi".
Ma anche il capogruppo pd? Sì. Anche il capogruppo di "Sinistra ecologia libertà"? Sì. E anche il capogruppo del duro e puro "Movimento 5 stelle"? Anche lui. Beh, ove l'accusa dovesse rivelarsi effettivamente comprovata in modo inoppugnabile, non resterebbe che mormorare allora sconsolatamente: "No, non c'è più religione".
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In porto l' "operazione Rosy"

"Rosy Bindi - al ballottaggio, ma ce l'ha fatta - è stata eletta presidente della Commissione parlamentare antimafia".
I voti le sono arrivati dal Pd, da "Sinistra ecologia libertà", ma anche da quella "Scelta civica" che si era vista "trombare", pochissimi giorni fa, il proprio candidato Lorenzo Dallai. Contenta "Scelta civica" di autoevirarsi, contenti tutti. Quello che comunque conta, per il Pd, è che uno dei rottamandi prossimi venturi sia stato adeguatamente ricollocato. Dopo nonna Rosy, però, forza con gli altri nonni. Ma in fretta: Matteo il rottamatore è ormai alle porte.
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La moglie di Fassino e il marito di Maradona

"Al "miserabile" indirizzatogli da Stefano Fassina - dopo l'arrogante e sprezzante atteggiamento tenuto, contro "Equitalia", durante la trasmissione "Che tempo che fa" di Fabio Fazio - Diego Armando Maradona ha così risposto: "Fassina? Non lo conosco. Ma chi è? La moglie di Fassino?""
Il cardinale laico Fabio Fazio, così entusiasta dell' "evasore de oro" Diego Armando Maradona, potrebbe colmargli la lacuna e far sapere, magari al marito "Maradono", che Stefano Fassina è un viceministro della Repubblica italiana il quale non va irriso oltretutto a sproposito. Con la speranza che il marito "Maradono" sia meno insolente e maleducato, intenda la lezione, chieda magari scusa e, soprattutto, si decida a versare, al Fisco italiano, quei 39 milioni che gli deve da anni.
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Povera Veronica

"Silvio Berlusconi - ha sentenziato il Tribunale di Monza - dovrà versare alla sua ex moglie, Veronica Lario, non più 100 mila euro al giorno, ma "soltanto" 46 mila".
La signora Veronica Lario, presumibilmente, farà ricorso, contro tale sentenza, in Corte d'appello a Milano. La quale, stando alla storia, dovrebbe dare ragione a lei e non a Silvio Berlusconi. Nell'attesa, però, povera Veronica Lario? Nell'attesa come riuscirà a sopravvivere con appena 46 mila euro al giorno? Qualcuno apra, per favore, una sottoscrizione.
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lunedì 21 ottobre 2013

Renzi e i voti

"Alle urne - ha fatto sapere Matteo Renzi proprio oggi - voglio i voti di Grillo e del centrodestra".
Quelli del Pd non li vuole più?
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Centesimi a rate

"Egregio signor Emilio Casali - ha scritto l' Inps ad un pensionato di 84 anni di Riccione - poiché le sono state corrisposte quote di pensione oltre il dovuto, fra il primo gennaio 1996 e il 31 dicembre 2000, deve ora restituirci un centesimo di euro".
Incredibile farsa. Che, tuttavia, è andata avanti con un altro atto ancora più assurdo. Andando avanti con la lettura della lettera dell'Inps, infatti, l'incredulo pensionato Emilio Casali ha visto scritto che l'Istituto di previdenza, ove lui l'avesse richiesto, avrebbe potuto - bontà sua - rateizzargli il centesimo di euro. Non si sa, ora, se il pensionato Emilio Casali - per gioco - chiederà la rateizzazione del dovuto. Quello che preoccupa, invece, è il dubbio se è stato messo, nella testa di qualche dipendente dell'Inps, almeno un centesimo di cervello. Magari a rate.
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Sessant'anni per un rimborso

"Egregia signora Lonati - ha invece scritto l'Inail - lei, quale parente più prossima, riceverà un rimborso di 447 euro e 76 centesimi per la morte, avvenuta in miniera, di suo zio Severino Busacchini".
Ma quand'era morto, in miniera, il povero Severino Busacchini? Il 30 marzo 1954. Ci sono voluti quasi sessant'anni, quindi, perché la pratica Inail giungesse al suo atto finale. Sarebbe interessante sapere, allora, quante dosi di sonnifero sono sempre  state quotidianamente somministrate, dall'Inail, ai suoi dipendenti.
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Antonio e Rosario verso il divorzio?

"Assumerò la difesa - ha annunciato l'ex pubblico ministero, poi "trombato" alle ultime elezioni ed oggi neo avvocato Antonio Ingroia - dei cittadini i quali si oppongono alla realizzazione di un super radar degli Usa a Niscemi".
C'è, però, un fatto alquanto bizzarro e originale. C'è che il neo avvocato Antonio Ingroia, nel difendere quei cittadini, opererà contro quel Governatore della Sicilia, Rosario Crocetta, il quale, quando lui si è trovato senza arte né parte dopo la rinuncia alla toga e il "flop" elettorale, gli ha fraternamente offerto il ruolo e lo stipendio di commissario liquidatore della società "Sicilia-servizi".
Antonio Ingroia, così, di qua sottobraccio con il Governatore Crocetta per la liquidazione della "Sicilia-servizi", di là a braccio di ferro con il lui per il no dei cittadini al super radar degli Usa a Niscemi. Per Antonio Ingroia, evidentemente, tutto normale. Ma per il Governatore Crocetta? Non resta che dare tempo al tempo.
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Sesso a lumini rossi

"Una giovane vedova e il suo amante - è giunta notizia da Cimitiele in provincia di Napoli - sono stati sorpresi, nudi, a fare sesso".
E allora? - potrebbe osservare qualcuno - Fatti loro privati. Certo. Solo che avrebbero potuto trovare un altro posto invece che all'interno della cappella, in cimitero, dove è sepolto il marito della giovane vedova. E dunque, più che sesso a luci rosse, sesso a lumini rossi di candela.
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domenica 20 ottobre 2013

L' Avvocatura del "peggio per te"

"Lei, 74 anni - è accaduto nel 2007 - sente suonare alla porta, va ad aprire, un uomo la strattona ed entra, poi la picchia e la violenta. Lui, avendo optato per il rito abbreviato, se la cava con quattro anni e 30 mila euro per risarcire la sua vittima. Ma, poiché il risarcimento non avviene, i legali di lei, confidando in una direttiva europea che impone al Paese di residenza di garantire quell'indennizzo, decidono di chiamare in causa la Presidenza del Consiglio difesa dall'Avvocatura dello Stato".
Una difesa dimostratasi, proprio in questi giorni, efficacissima per lo Stato, ma gravemente offensiva per la vittima della violenza e assolutamente inaccettabile da parte di quanti credono ancora in una giustizia sempre giusta. Che cosa ha sentenziato, infatti, l'Avvocatura dello Stato? Che l'anziana donna non ha diritto ad alcun indennizzo poiché, aprendo la porta all'uomo il quale l'avrebbe poi picchiata e violentata, si era comportata in modo incauto e, alla fine, aveva contribuito alla sua aggressione. Non avrebbe dovuto aprire la porta a chi aveva suonato al suo campanello, insomma. E, se la porta l'aveva aperta, peggio per lei mica per il suo aggressore e per lo Stato italiano. Ringrazi Dio, comunque. L'Avvocatura, tirando ancora un po' la sua incredibile tesi, avrebbe potuto definirla, addirittura, consenziente. E magari, invece di risarcirla, farle pagare le spese del processo.

Mica ci ha scritto Jo Condor

"Il viceministro dell'Economia, Stefano Fassina - dopo un colloquio con il "premier" Enrico Letta - ha rinunciato, come facilmente previsto, a presentare le dimissioni annunciate tre giorni fa".
Ma perché il "premier" Enrico Letta lo ha gratificato quale rappresentante del Governo durante tutto l'iter che dovrà seguire la cosiddetta "Legge si stabilità" alle Camere? Anche per questo. Ma anche, appunto. Perché il motivo principale potrebbe essere stato, invece, un altro. La prossima primavera (la prossima primavera beato chi avrà un occhio, ma questo si vedrà) dovranno avvenire nomine importanti nelle società controllate, direttamente e indirettamente, dal Ministero dell'Economia e Stefano Fassina - guarda caso - è proprio colui il quale ha ottenuto la delega per queste società controllate. Se si fosse dimesso, quindi, avrebbe perso ogni possibilità di "occuparsi" di quelle nomine. Dimissioni con il fischio, dunque. Fassina si chiama Stefano, mica Jo Condor.
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I giornalisti "black bloc"

"I veri "black bloc" - ha scritto su "Facebook" il capo della segreteria del sindaco di Roma, Enzo Foschi, a proposito delle manifestazioni di ieri nella capitale - sono tutti quei giornalisti infiltrati nel corteo delusi dal fatto che non scorra sangue".
Che i giornalisti siano sempre alla ricerca di uno "scoop", in effetti, è noto da sempre. Ma che ora un funzionario autorevole della segreteria del sindaco, Ignazio Marino, venga a sostenere che arrivino ad essere loro i veri "black bloc" in quanto assetati di sangue peggio di Dracula, beh, questo sembra davvero perlomeno provocatorio quanto stupido. Anche perché poi, durante le manifestazioni di ieri nella capitale, ben cinque tra fotografi e giornalisti sono stati circondati e aggrediti, mentre stavano onestamente lavorando, da teppisti incappucciati. Ma ieri, nel fumo causato dalle bombe-carta, dai petardi, dalle bottiglie incendiarie, dai cassonetti dati alle fiamme c'era anche un po' di fumo di coca?
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Il Vietti contento di essere arrivato primo

Vedo che ancora una volta - si è compiaciuto il vicepresidente del Consiglio superiore della magistratura, Michele Vietti, commentando la sentenza con cui la Corte d'appello di Milano ha ricalcolato in due anni l'interdizione di Silvio Berlusconi dalla politica attiva - vedo che ancora una volta la Magistratura è arrivata prima della politica".
E' vero, ma questo è sempre avvenuto solo in circostanze e per personaggi particolari. Nei casi dei signori Rossi, invece, la Magistratura continua ad arrivare sempre con ritardi ancor più vergognosi di quelli dei treni regionali nel Sud. Ma, poi, che cosa c'è di cui tanto compiacersi? Dell'inusitata velocità della Magistratura o della tradizionale lentezza della politica? Sembra perlomeno bambinesco, in ogni caso, ridurre l'attività della Magistratura e l'attività della politica ad una gara sui cento metri. Qui si tratta di democrazia, mica di Olimpiadi.
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sabato 19 ottobre 2013

"All'erta non sto"

"Casa - ha sintetizzato con chiarezza "Il Messaggero" - più tasse, con la nuova "Tasi" proposta dal Governo, se la rendita è bassa".
A parte l'assurdità e l'ingiustizia di tutto ciò, comunque, legittima una domanda: ma, quando nel Governo veniva formalizzata questa proposta, dov'erano il vicepremier Angelino Alfano e i ministri pdl i quali hanno sempre assicurato di essere lì come "sentinelle antitasse"? Una sentinella, tante volte lo ignorassero, non deve mai distrarsi o addormentarsi e, anzi, deve ripetutamente dire a gran voce, per dimostrarlo, "all'erta sto". Loro, evidentemente, all'erta non sono invece stati. Oppure hanno visto il "nemico", ma non hanno lanciato l'allarme. Roba, allora, da alto tradimento.
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Tre uomini in barca

"Sono stato tradito - continua a dire Mario Monti dopo la sua clamorosa uscita da "Scelta civica" - da coloro i quali mi avevano chiesto di formare un partito per portarli o riportarli in Parlamento". "Da Mario Monti - continua a replicargli Pierferdinando Casini il quale si è visto indicato come uno dei traditori - solo accuse ridicole". "Il fatto - ha però affondato il coltello Mario Monti - è che Pierferdinando Casini e Mario Mauro sono due specialisti nello slalom politico". E il Pierferdy, anche a nome di Mario Mauro a sua volta nella lista dei traditori: "La rissosità di Mario Monti è inaccettabile".
"Scelta civica", dunque, a pezzi. E, a considerare lo scambio di "piacevolezze" tra Mario Monti e Pierferdinando Casini, tutt'altro che civicamente. Ma, ora, che cosa accadrà? Quale fine farà quel partito per il quale tanto si era speso l' "ex premier"? Si starà a vedere. Per ora, tre uomini in barca: Mario Monti, Pierferdinando Casini e Mario Mauro.
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Quella nipotina di Achille Lauro

"Durante la campagna elettorale per le elezioni provinciali in Trentino - ha annunciato, su "Facebook", la capolista di "Forza Alto Adige - Lega Nord - Team autonomie", Elena Artioli - distribuirò pacchi di pasta gratis".
Elena Artioli, evidentemente, si è convinta che sia più conveniente, come ai tempi di Achille Lauro in occasione delle elezioni nel dopoguerra, parlare più alla pancia che al cervello. Bisognerà vedere, però, se gli elettori trentini apprezzeranno la sua "convinzione al ragù" o ce la manderanno. Non alla Provincia, però.
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"Share" a prescindere

"L'ultima puntata di "Servizio pubblico" durante la quale una vendicativa Michelle Bonev ha sparato a "pallettoni rossi" contro Berlusconi e la sua fidanzata Francesca Pascale - si è vantato il conduttore Michele Santoro - non sarà piaciuta a molti, ma ha avuto uno "share" stagionale record del 12,81%".
Ah, ecco: quello che conta è lo "share" a prescindere. Se così, allora, c'è da attendersi che, in una delle prossime puntate, Michele Santoro inviti, ad esempio, Lapo Elkann affinché vada a raccontare, nei particolari, quanto più genericamente raccontato a "Il fatto quotidiano". Come e quando, cioè, sia stato vittima di abusi sessuali in un istituto di gesuiti. E non fa niente, se quei gesuiti abbiano già fatto sapere di non averlo mai avuto nel loro collegio. L'importante, per Michele Santoro, è battere sempre più il primato dello "share".
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Ruolo cercasi per attributi

"Berlusconi voleva far cadere Letta - se n'è uscito ad un certo punto, durante la trasmissione "La gabbia" su "La 7", il conduttore Gianluigi Paragone - poi, però, non ha avuto gli attributi (ma lui non ha detto gli attributi)".
Povero Silvio, allora. Se tira fuori gli attributi, i giudici lo rinviano a giudizio. Se non li tira fuori, qualche giornalista lo bacchetta. Ma che cosa ci deve fare, insomma, Berlusconi con quei suoi attributi?
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venerdì 18 ottobre 2013

Tagliare per rimetterci

"Per risparmiare - ha fatto sapere l'Inps - inevitabili i tagli a quegli ispettori i quali hanno il compito di controllare che tutto sia in regola in ogni posto di lavoro".
Una manna, dunque, per tutti i datori di lavoro non in regola con la legge. Ma, incredibilmente, un taglio assolutamente stupido. Perché - come possibile leggere nelle carte dell'Inps - mentre questo taglio farebbe risparmiare all'ente sui 500 milioni, verrebbe però a privarlo di quei 900 milioni che gli ispettori gli garantiscono con le multe ai datori di lavoro trovati irregolari. Altro che risparmio, dunque: una remissione di ben 400 milioni. D' altra parte, comunque, anche ammesso che non fosse stato così, più che tagliare un servizio essenziale per la sicurezza e la salute dei lavoratori, si sarebbe potuto chiedere un prestito, magari, a quel presidente Mastrapasqua il quale, tra una cosa e l'altra, guadagna più di un milione di euro l'anno. Con l'augurio, naturalmente, di averlo ad un tasso di interesse non usuraio.
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I gravi silenzi de "La Repubblica"

"Ciò che conosciamo sulle camere a gas naziste - ha scritto il noto matematico di fama internazionale Piergiorgio Odifreddi - è quello che ci ha fornito il Ministero  della propaganda alleato nel dopoguerra".
Come dire, insomma, ma quali camere a gas naziste? Tutto da appurare. Il che, per uno come Piergiorgio Odifreddi sarebbe come dire, da buon ateo, Dio non esiste. Ma da negazionista di Dio, ora, negazionista anche della "shoah"? "La Repubblica", che lo annovera tra i suoi più illustri collaboratori, non ha fatto però una piega. Anche se si è affrettata a cancellarlo dal suo sito on line. In attesa che possa uscire di senno, magari, un illustre genio dell'altra sponda. Quello, sì, da massacrare fin dalla prima pagina.
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Ecco dove mettere nonna Rosy

"E il vecchietto dove lo metto, dove lo metto non si sa - è il ritornello di una canzone di Domenico Modugno - mi dispiace ma non c'è posto, non c'è posto per carità".
Per la vecchietta Rosy Bindi, invece, il Pd sembra avere trovato finalmente un posto per quando dovrà lasciare, fra poco, la presidenza del partito. Glielo ha trovato all'improvviso, sembra ormai certo, alla presidenza della Commissione antimafia. Dove l'accordo con il Pdl aveva previsto dovesse andare l'onorevole Lorenzo Dallai di "Scelta civica" e dove l'onorevole Lorenzo Dallai non andrà invece più proprio perché, al momento di votare nero su bianco, il gruppo pd non si è presentato, ha fatto mancare il numero legale ed è andato a preparare, verosimilmente, la strada a nonna Rosy. Meraviglia? E perché? Nell' italico Parlamento questo ed altro. Come, purtroppo, si continua ad assistere.
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Da "Servizio pubblico" a "Servizio pubico"

"L'ospitata - alla trasmissione "Servizio pubblico" di Michele Santoro - di quella Michelle Bonav la quale ha scaricato una serie di accuse nei confronti di Silvio Berlusconi e della sua fidanzata Francesca Pascale  non è stata apprezzata come il conduttore sperava. Perfino Massimo Cacciari è sbottato affermando di non poterne più della camera da letto e delle mutande dell'ex presidente del Consiglio".
Ma di che cosa meravigliarsi? Nell'incapacità di continuare a condurre un serio "Servizio pubblico" sui problemi veri del Paese, l'imbolzito Michele non ha trovato di meglio che cominciare a rifugiarsi in un "Servizio pubico" sulle serate privare del suo odiato Cavaliere.
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Quando Beppe non urla

"La signora Parvin Tadjk - è stato scoperto - avrebbe fatto risultare come sua casa di residenza un'abitazione vicina alla villa del marito e, con questo "trucchetto", avrebbe risparmiato cinquemila euro".
Beppe Grillo, però, non è andato ad urlare, su un palco, contro questo "trucchetto". Perché? Ma per il semplice fatto che la signora Parvin Tadjk è sua moglie.
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giovedì 17 ottobre 2013

Precedente inquietante

"Sulle questioni comunque riguardanti le persone - ha voluto ricordare qualcuno - il Senato è sempre ricorso, già fin dallo Statuto Albertino del 1848, allo scrutinio con voto segreto".
Va però ricordato, per esattezza storica, che c'è stata, in passato, una eccezione. Esattamente nel 1938, quando lo scrutinio con voto segreto è stato abolito dal Governo fascista. Ora, a proposito delle questioni riguardanti Silvio Berlusconi, c'è chi vorrebbe tornare a questa pur temporanea abolizione. Il che, Berlusconi o non Berlusconi - al di là, anzi, di Berlusconi - è perlomeno inquietante.
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Sentenza shock

"Lui è quel Federico Sergi il quale - nel 2009 - una prima volta era stato sorpreso in stato di ebbrezza al volante della sua auto e aveva colpito con calci e pugni i carabinieri della pattuglia, una seconda volta, sempre in stato di ebbrezza, aveva percosso una persona e, quando erano arrivati gli agenti di polizia, li aveva apostrofati con il delicato epiteto di "sbirri di merda". Lui, però, è quel Federico Sergi il quale, rinviato a giudizio per tutto ciò, è stato definitivamente assolto anche in terzo grado".
Come mai - si chiederà qualcuno - una assoluzione simile? Quanto segue non è una illazione malevola, ma una realtà documentabile: Federico Sergi, finché non era stato giustamente sospeso in attesa di giudizio, ha rivestito il ruolo di pubblico ministero nel Tribunale di Catanzaro. Punto.
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Se 180 mila euro l'anno di stipendio sono pochi...

"Un mese fa circa - ha ricordato "Il Gazzettino" - la Governatrice della Regione Friuli-Venezia Giulia, Deborah Serracchiani - aveva deciso di rispristinare il ruolo di direttore generale, abolito dal suo predecessore per risparmiare, ma nessuno, finora, si è presentato per occupare una poltrona che varrebbe uno stipendio di 180 mila euro l'anno".
Per paura di un "tipetto" come Deborah? Può darsi. Anche se "Il Gazzettino" ha ipotizzato, più terra terra, che 180 mila euro l'anno non costituiscano più un'attrazione interessante per chi venga chiamato a ricoprire il ruolo di direttore generale di un ente pubblico. In questo caso, allora, maledizione eterna a quanti hanno viziato, nel tempo, questi funzionari i quali poi, troppo spesso, non sanno fare neppure il loro lavoro. O lo fanno a modo loro.
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Questioni di calcio

"Domani a Roma - hanno raggiunto l'accordo il sindaco, Ignazio Marino, e l' Unione sindacati di base - lo sciopero dei trasporti urbani sarà, soltanto, dalle 8,30 alle 17".
Come mai? Per permettere - è stato sottolineato - il regolare afflusso e deflusso dei tifosi in occasione della partita di calcio  serale "Roma-Napoli". Un sentitissimo grazie, dunque, da quei tifosi i quali, tra l'altro, nemmeno pagano mai il biglietto e, qualche volta, i bus li sfasciano pure. Ma non altrettanto, certo, da quei cittadini i quali, avendo già pagato la tessera o usi pagare civilmente il biglietto, dovranno arrangiarsi per andare a scuola, al lavoro, ad un accertamento medico programmato loro da mesi, da "Equitalia", magari, a contestare una "cartella pazza" in scadenza. Ancora una volta, dunque, il "calcio" soprattutto e prima di tutto. Per cui, allora, ci sarebbe urgente bisogno di un ben altro calcio. Ma non per colpire il pallone: per colpire le terga di certa Italia incredibilmente assurda.
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Figc, Federazione italiana giochi al compromesso

"La prima volta che dovessero verificarsi episodi di discriminazione razziale e territoriale - si è corretta la Federazione italiana gioco calcio - la società verrebbe semplicemente ammonita, ma la seconda volta le ammonizioni si sommerebbero".
Sembra dunque di interpretare che, per la società dei tifosi beceri, la prima volta scatterebbe il "cartellino giallo" e la seconda volta il "cartellino rosso". La prima volta, cioè, solo "attenta a te". La seconda solo fuori un settore o, nei casi più gravi, l'intero impianto. Ma come sarà valutata, poi, soprattutto la gravità dei cori discriminatori? Secondo - si è genericamente detto - la loro intensità. Forse, allora, la Federazione italiana gioco calcio, per non essere accusata di partigianeria, starà mettendo a punto degli "insultometri" da installare in ogni campo da gioco. Figc: da Federazione italiana gioco calcio a Federazione italiana giochi al compromesso.
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mercoledì 16 ottobre 2013

Vale più aiutare un partito che un bambino malato di cancro

"E' stato perfezionato un emendamento - con l'accordo Pd-Pdl - grazie al quale chi donerà a un partito tra i 30 euro e i 20 mila euro potrà godere di una detrazione Irpef del 37% e chi gli donerà tra i 20 mila e i 70 mila euro di una detrazione del 26%".
Ma chi donerà ad una Onlus o a qualsiasi altra organizzazione non lucrativa di utilità sociale? Vergognandosi, ma solo un po', i partiti si sono accordati per portare la detrazione dal 19 al 24%. Meglio di niente, certo, ma sempre scandaloso. Perché, infatti, chi donerà ad un partito potrà godere di una detrazione tra il 26 e il 37% mentre chi donerà ad un'associazione  che abbia - ad esempio - l'obiettivo di assistere bambini colpiti da tumore o anziani abbandonati potrà godere di una detrazione ben minore. Un commento? E perché? Fatti del genere si commentano eloquentemente da soli.
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I "giochini" della Regione Lazio

"La Giunta regionale del Lazio - ha rivelato il settimanale "Panorama" - ha aumentato, da 48 mila a 63 mila euro, la retribuzione dei propri consiglieri".
Ma il presidente Nicola Zingaretti, per giustamente tagliare i costi dell'Ente, non aveva diminuito, come suo primo atto di Giunta, il numero degli assessori? Sì. Allora che cosa? Qui si economizza e là si largheggia? Davvero poco serio e, soprattutto, poco conveniente. Perché infatti, tolto qui e aggiunto là, alla fine i gruppi politici, con quelle diminuzioni degli assessori e con quegli aumenti di retribuzione ai propri consiglieri, hanno finito per guadagnarci. Esattamente 400 mila euro. Incredibile, se non fosse tutto, agli atti, nero su bianco.
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"Roma-Napoli" e Roma-caos

"Venerdì, quando verrà disputato l'anticipo del campionato di calcio Roma-Napoli in pieno sciopero dei trasporti urbani ed extraurbani - è stato facilmente previsto - la capitale vivrà, seppellita da una marea di auto private, 24 ore di assoluta tragedia. Che colpirà i tifosi, certo, ma soprattutto - e soprattutto gravemente - i cittadini i quali andranno a scuola e al lavoro o i quali dovranno sbrigare affari urgenti".
Complimenti vivissimi, allora, ai sindacati e al prefetto. Ai sindacati i quali non hanno responsabilmente spostato lo sciopero di almeno un giorno. Al prefetto il quale non lo ha responsabilmente sospeso. Bravi. Veramente bravi.
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Il "chicchirichì" di El Shaarawy

"Al suo tecnico Massimiliano Allegri il quale aveva criticato, pur senza fare nomi, i calciatori con la cresta e con gli orecchini - hanno riferito i giornali - il centravanti del "Milan" Stephan El Shaarawy ha così replicato: "La cresta che ho in testa? Conta solo ciò che faccio in campo".
Il tecnico Massimiliano Allegri, allora, può solo sperare vivamente che il "suo" centravanti Stephan El Shaarawy, quando scende in campo, faccia finalmente "chicchirichì".
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martedì 15 ottobre 2013

Matteo Renzi così e cosà

"Aprire le carceri - continua a sostenere Matteo Renzi - è diseducativo soprattutto per i giovani... Fare un'amnistia è il fallimento della politica e un clamoroso "autogoal"".
Oggi, però. Perché nemmeno un anno fa, nel dicembre 2012, Matteo Renzi non ha esitato a mettere anche la sua firma ad una lettera indirizzata a Marco Pannella perché si facesse carico di una "battaglia a favore dell'amnistia, per il ripristino della legalità e del rispetto all'interno delle nostre carceri, nella speranza che il Parlamento si decida a questo provvedimento". Quale Matteo Renzi, allora? Quello del dicembre 2012 o quello di oggi? Ma, forse, il quesito non si pone in quanto la risposta potrebbe essere, avesse ragione prima o abbia ragione adesso, "sia l'uno che l'altro". Perché Matteo Renzi lo sta dimostrando: è così quando il vento gira così, è cosà quando il vento gira cosà. Ma è serio per chi aspira alla segreteria di un grande partito come il Pd?
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Beppe, Fabio e Sanremo

"Verremo - così Beppe Grillo ha minacciato il presentatore Fabio Fazio - verremo a cantarle a Sanremo". "Se hai due belle canzoni - gli ha replicato Fabio Fazio - mandale ché ti prendiamo".
Pura ironia, naturalmente, quella di Fabio Fazio. Sono infatti tutti sicuri che, se anche Beppe Grillo mandasse due testi scritti da Dante Alighieri e musicati da Antonio Vivaldi, il noto presentatore li butterebbe nel cestino e non gli darebbe voce per cantarli a Sanremo.
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Meglio massaggiatore che giornalista

"Ma basta - "fior da fiore" da un articolo su Mario Balotelli pubblicato, a firma Giuseppe De Bellis, su "Il Giornale" - Lasciatelo stare... A voi sembra che lo meriti?... E' tornato quello stanco ritornello dei personaggi popolari che devono essere da esempio... Coni, Federazione e "Nazionale di calcio" avrebbero dovuto dire solo così: "Non usate lo sport e gli sportivi per battaglie troppo importanti"... A ciascuno il suo, infatti, e l'anticamorra non spetta al centravanti della "Nazionale"... Lui vuole soltanto giocare a pallone. Lui deve solo giocare a pallone. Il resto è ipocrisia".
Mai arringa difensiva fu mai più clamorosamente controproducente. Primo perché Mario Balotelli, per tutto quello che ha detto e che ha fatto fino ad oggi, sia come calciatore sia come uomo, avrebbe meritato giustamente ben altro ed è stato invece lasciato stare già fin troppo. Secondo perché lo sport e gli sportivi, proprio per la notevole attrazione che esercitano sulla gente, è invece giusto ed opportuno che mostrino la loro vicinanza e la loro adesione ad ogni battaglia civile e sociale. Terzo perché, al centravanti della "Nazionale" Mario Balotelli, nessuno ha naturalmente chiesto di agire a fianco degli "uomini anticamorra", ma solo di mostrare un minimo di solidarietà a quanti hanno avuto e continuano ad avere il coraggio di essere contro la malavita e i malavitosi. Quarto perché Mario Balotelli, no, non deve voler solo giocare a pallone, non deve solo giocare a pallone, ma deve comportarsi, sapendolo, che il mondo non è unicamente quello dorato chiuso nella campana di vetro dove in troppi vorrebbero che continuasse - chissà perché - a vivere, a fare soldi e, spesso, a dare di matto e di bamboccio. Quinto perché, alla fine, ne emergerebbe l'assurdo che, a comportarsi non correttamente, non sia stato Mario Balotelli, ma tutto il resto della "Nazionale" la quale non ha invece esitato a dare il suo buon esempio. Al giornalista Giuseppe De Bellis de "Il Giornale", dunque, un amichevole consiglio: invece di insistere con il giornalismo "paraocchi" e con la difesa delle cause perse, cambi mestiere. Magari vada a fare il massaggiatore di Mario Balotelli. Se non proprio dei suoi muscoli, almeno di quello che ha in testa sotto la sua cresta.
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lunedì 14 ottobre 2013

Dopo l' "inchino" il "piatto d'argento"

"La demolizione della "Costa Concordia" naufragata davanti all'Isola del Giglio - si fa sempre più probabile - non avverrebbe nel porto naturale di Piombino né in quello più attrezzato di Civitavecchia e neppure in quello con il più ampio bacino di Palermo, ma nel porto turco di Izmir".
La "Costa Concordia", insomma, dopo avere fatto il suo bell' "inchino" all'Isola del Giglio, si appresterebbe a consegnare un affare valutato sui 500 milioni di euro, su un "piatto d'argento", ad un porto straniero. Perché i porti italiani non sarebbero veramente in grado? Perché lo Stato, pur avendo avuto moltissimo tempo dal naufragio, non è riuscito ad organizzarsi? Perché la società "Costa crociere", utilizzando manovalanza turca, spenderebbe molto di meno? Qualunque dovesse essere la risposta, sarebbe una risposta assurda e sconfortante. Con decine di migliaia di portuali italiani, oltretutto, da lungo tempo senza lavoro.
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Quel "super" di troppo

"Il calciatore Mario Balotelli - questa volta all'arrivo della "nazionale di calcio" alla stazione di Napoli - ha dato in escandescenze contro tifosi, fotografi e giornalisti e ha fracassato una telecamera e un microfono". "Mario - ha cercato di giustificarlo, ancora una volta, lo "staff" della Federazione calcio - deve ancora crescere".
Un momento. Ma quanti anni ha, oggi, Mario Balotelli? Ne ha ventitré. Quanti ne hanno, cioè, tanti giovani i quali già lavorano seriamente per quattro soldi o tanti giovani dello stesso colore della sua pelle i quali, per crescere in Europa, sfidano perfino la morte nel Mediterraneo. Quanti altri ne servono ancora, invece, a Mario Balotelli il quale è chiamato a lavorare per decine e decine di milioni l'anno e per rischiare un eventuale infortunio sulla terraferma? Ma la verità è un'altra: non è che Mario Balotelli, povero pupo, ha ancora bisogno di crescere. La verità è che lui, stupidamente viziato, stupidamente coccolato come un pregiatissimo gatto siamese, stupidamente perdonato per qualsiasi enormità, stupidamente valutato come un vero superuomo, è cresciuto - anche troppo - nella convinzione di potersi comportare sempre come un dio. Il quale tutto può e al quale tutti devono inginocchiarsi. Perfino quando finisce per fare autogoal nell'azione degli "azzurri" contro la camorra.
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Quando la Provvidenza da divina diventa umana

"Quella "Casa Divina Provvidenza", che è un gigante della sanità a cavallo della Puglia e della Basilicata, che ha sempre ricevuto ogni anno milioni per la sua attività convenzionata con le strutture pubbliche, che oggi è arrivata a far registrare un deficit di mezzo miliardo e sta rischiando seriamente di chiudere - sta indagando la Magistratura - ha però aperto un proprio conto, a suo tempo, nelle casse della banca vaticana Ior, vi ha versato 27 milioni e, quando poi li ha ritirati, non li ha fatti confluire di nuovo nel conto corrente della "Casa Divina Provvidenza", ma in quelle di un ente denominato "Casa di procura" amministrato da una certa Assunta Puzzello, una suora di oltre settant'anni".
E' già molto grave e scandaloso che una "Casa Divina Provvidenza" sia andata velocemente trasformandosi in "Casa terrena provvidenza" per alcuni e alcune senza Dio e, soprattutto, con la complicità di una banca vaticana ancorché trascinata in un infernale girone economico-finanziario, soprattutto a quei tempi, da un demoniaco monsignor Marcinkus e, poi, da alcuni satanassi succedutigli più o meno nell'ombra. Ma il tutto ancor più grave e scandaloso diventa, se si considera che il gigante della sanità che tanto ha provveduto a se stesso e ad un "cerchio magico" sul quale stanno indagando i magistrati, nell'impossibilità di arrivare a coprire il suo spaventoso deficit, sta lì per interrompere la sua attività. Con un danno pauroso per gli oltre mille dipendenti, i quali avvertono già l'arrivo del loro licenziamento, e per le decine e decine di migliaia di malati, i quali si troverebbero senza un grosso presidio sanitario, all'improvviso, in un territorio dove altri simili presidi non esistono. E poi c'è più di qualcuno, non solo nella Curia, ma anche in certi ambienti della Comunità cristiana, il quale non vede di buon occhio certa pulizia ordinata, da Papa Francesco, all'interno della Chiesa.
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domenica 13 ottobre 2013

I funerali e la sepoltura di Priebke

"Sono pronto a celebrare i funerali dell'ex generale tedesco Erich Priebke - ha fatto sapere il suo legale, Paolo Giachini - in forma totalmente privata anche in strada".
Ma, poiché in strada sarebbe impossibile la forma totalmente privata, un suggerimento al legale dell'ex generale tedesco Erich Priebke il quale, poi, sarebbe il "boia delle Fosse Ardeatine": cerchi una cava e li celebri lì. Quanto invece alla sepoltura, sarebbe bene non insistesse, almeno per buongusto, con la città di Roma. La bara del "boia" potrebbe essere sepolta d'altra parte, più logicamente e più coerentemente, nella città di Hennigsdorf, che gli ha dato i natali, o nel cimitero tedesco di Pomezia, dove si trovano già numerosi connazionali caduti nell'ultima guerra, molti dei quali protagonisti, a loro volta, di orrende stragi di civili.
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No alla "Bossi-Fini", ma...

"La "Bossi-Fini" - ha dichiarato chiaramente il "premier" Enrico Letta a Mestre - va abolita".
Magari giusto. E non solo umanamente. La "Bossi-Fini", però, andrebbe allora sostituita, per dire, da una "Epifani-Vendola" che prevedesse sì la solidale accoglienza dei disperati i quali sbarcano lungo le nostre coste,ma anche e soprattutto la concreta e sicura possibilità, finché loro lo vorranno, di sostare in un alloggio civile, di avere un lavoro civile, un'assistenza sanitaria civile, una istruzione civile per i loro figli. Ciò che, purtroppo, sta mancando sempre più a tanti cittadini italiani. Ma questo è. Il resto è chiacchiera. E' strumentalismo cinico. E' solidarietà pelosa.
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Renzi contro l'amnistia

"Io - ha detto, lanciando a Bari la sua candidatura a segretario del Pd, Matteo Renzi - sono contrario all'amnistia proposta dal Capo dello Stato, Giorgio Napolitano".
Sono molti, in verità, ad essere contrari ad una possibile prossima amnistia. Ma, forse, Matteo Renzi il furbo se ne è dichiarato contrario proprio per questo. Per accattivarsi, cioè, il consenso anche di costoro. Salvo poi decidere davvero se e quando dovesse sfondare come nuovo segretario del Pd. Ma già saranno altri tempi. E, poi, chissà quali altri tempi.
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Sentinelle a destra e a sinistra

"Saremo - così sempre Matteo Renzi, a Bari, invitando il collega di partito Roberto Giachetti ad interrompere lo sciopero della fame iniziato per sollecitare una nuova legge elettorale - saremo le sentinelle del bipolarismo contro future possibili ammucchiate".
Dopo Angelino Alfano  e i "suoi" dichiaratisi "sentinelle antitasse nel Governo", ecco dunque Matteo Renzi e i "suoi" dichiararsi "sentinelle di un bipolarismo antiammucchiate". In campo, a questo punto, sentinelle a destra e a sinistra. Confortante. L'importante, comunque, è che "all'erta" stiano. E non si addormentino neanche di notte. Il momento preferito, a destra come a sinistra, dalle iene.
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Anna Maria da "portiere" ad "attaccante di punta"

"Da piccola - ha rivelato simpaticamente il Ministro della Giustizia, Anna Maria Cancellieri - mi piaceva giocare a pallone e, data già la mia stazza, mi assegnavano sempre il ruolo di "portiere"".
Il Ministro Cancellieri ha perlomeno conservato la sua potente stazza. Ora, però, non sarebbe male, se andasse ad occupare il ruolo di "attaccante di punta" e cominciasse a tirare bordate verso la rete presidiata, ormai da decenni, da certa malagiustizia. Dagli spalti non potrebbero che venire applausi.
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sabato 12 ottobre 2013

Quel 12.333 che sa di vergogna

"Sui 17.143 detenuti oltre la normale capienza delle carceri - ha confermato l'ultimo rilevamento del Ministero della Giustizia - 12.333 sono tuttora in attesa di primo giudizio".
Una vergogna per cui l'Italia viene additata in tutto il mondo civile. Ma, forse, emergerebbe una vergogna ancora più enorme, ove il Ministero della Giustizia predisponesse un rilevamento delle vere ragioni per le quali questi 12.333 detenuti, molti dei quali potrebbero magari risultare poi innocenti, sono tuttora in attesa di giudizio. Ai magistrati un rilevamento tale non conviene e non sta bene? Può darsi. Ma chi è che decide sulle questioni della Giustizia? Il Ministero o i giudici?
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Quale Saccomanni?

"Abbiamo fatto - ha dichiarato il Ministro dell'Economia, Fabrizio Saccomanni - una manovra economica vera".
Bene. Ma, se la manovra economica vera è stata fatta, vuol dire che si sarebbe potuta fare. E, potendosi fare, vuol dire che negandone invece a lungo la possibilità è stato un errore professionale o un tentativo di mettere in crisi la maggioranza di Governo. Si saprà mai se il Ministro dell'Economia, Fabrizio Saccomanni, ad un certo punto si era stancato di studiare economia o di stare al Governo?
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La foto prima della revolverata

"Quando la senatrice del "Movimento 5 stelle" Alessandra Bencini ha chiesto, al pdl parlamentare e avvocato Niccolò Ghedini, di fare una foto con lui perché lui piace tanto alla sua mamma - raccontano a Palazzo Madama - Niccolò Ghedini ha sorriso compiaciuto e ha gonfiato orgogliosamente il petto".
Clic, foto scattata, "tante grazie, "non c'è di che", "molto gentile", "ma si figuri". Poi, però, a Niccolò Ghedini il sorriso si è spento sulle labbra e il petto si è immediatamente risgonfiato. Perché la senatrice "5 stelle" Alessandra Bencini, nell'accomiatarsi, lo ha salutato così: "Certo che ci vuole un bel coraggio per difendere uno come Berlusconi".
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Il Fico di Fabio Fazio

"Al presentatore Fabio Fazio che lo chiamava "onorevole Fico" - si è assistito, in tv, a questo scambio di battute - il parlamentare "grillino" Fico ha risposto: "Senza onorevole". "Ma Fico - ha replicato il presentatore Fazio - è brutto". E lui: "No, Fico è bello"".
Ha ragione, in effetti, il parlamentare "grillino". Perché, se Fabio Fazio ancora non lo sa, "fico" non è sinonimo di brutto, ma di bello. Anche nella sua natìa Liguria.
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giovedì 10 ottobre 2013

Posta aerea

""Poste italiane" - è circolato negli ambienti economici - sarà sicuramente il soggetto pubblico che individuerà il Governo per salvare la compagnia aerea "Alitalia"".
Meno male. Anche perché, così, tutta la posta comincerà a viaggiare via aereo. E, magari, ad arrivare, finalmente, entro tempi accettabili.
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Basterà la parola?

"Il messaggio del Capo dello Stato sull'amnistia e sull'indulto - hanno concordato, anche se da versanti opposti, il capo dell'Amministrazione penitenziaria, Giovanni Tamburrino, e uno dei legali di Berlusconi, l'avvocato Piero Longo - non possono sicuramente riguardare i reati fiscali e, quindi, quelli per i quali Silvio è stato condannato in via definitiva".
Due affermazioni, dunque, che dovrebbero finalmenete far cessare accuse, sospetti, interpretazioni e strumentalizzazioni. Ma, in questo attuale pantano politico, saranno sufficienti? Forse no. Anche perché in troppi, sia a destra sia a sinistra, hanno tutto l'interesse di continuare a distrarre l'attenzione dai propri guai e a trovare alibi alla incapacità di arrivare a soluzioni valide per i problemi del Paese. Avanti con Berlusconi, quindi. Fino alla morte. Ma di Berlusconi o del Paese?
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Gli incredibili che non pagano l'Ama

"Sono state spedite - ha fatto sapere l'Ama (l'Azienda municipalizzata per la raccolta dei rifiuti del Comune di Roma) - quasi duemila lettere per sollecitare il pagamento di quanto dovuto dai debitori morosi".
Ma chi sono questi debitori morosi? Tra loro - indegnamente - "Trenitalia" (con 125 mila euro), "Grandi Stazioni" (con 90 mila), la "S.S. Lazio" (con 75 mila), la Fao (con 66 mila), l'"A.S. Roma" (con 60 mila), la Cgil (con 48 mila), il Coni (con 47 mila), gli Studi di Cinecittà (con 24 mila), la Uil (con 20 mila) e, perfino, il Comando dei Carabinieri "Podgora" (anche se con soli 2 mila). Tutti quanti, evidentemente, usi a gettare, oltre ai rifiuti, anche le bollette dei pagamenti. Con tanto senso civico e senso del dovere. Pronti a fare fuoco e fiamme, magari, se l'Ama dovesse lasciare loro una cicca davanti al portone.
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"Noblesse 5 stelle"

"Mentre il "grillino" Massimo Enrico Baroni stava per prendere la parola sulla "questione Tav" - alla Camera - un suo collega lo ha così incitato: "Daje, Ciccio, faje er coso" (anche se lui non ha detto proprio "coso")".
Di che cosa si lamentano, allora, Beppe Grillo e il suo "guru" Gianroberto Casaleggio, se i loro "onorevoli" si spingono a pronunciarsi in Parlamento senza curarsi di loro quando, in Parlamento, si spingono a prounciarsi senza curarsi della buona educazione, del buongusto e del rispetto dovuto alle Istituzioni? Una domanda, comunque, si pone sempre più legittima con il trascorrere dei giorni, delle bravate e delle uscite da osteria di troppi "5 stelle": ma dove li hanno raccattati quando li hanno presentati alle elezioni di febbraio?
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mercoledì 9 ottobre 2013

Italiani ciucci

"Gli italiani - secondo una indagine dell' Ocse (l'Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico) non sanno né leggere né contare".
Se avesse allargato l'indagine, l'Ocse avrebbe scoperto che gli italiani non sanno neppure votare alle elezioni.
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Le scoperte di donna Francesca

"Quando sono entrata in casa di Silvio - ha confidato la fidanzata Francesca Pascale - ho scoperto che pagavano i fagiolini 80 euro al chilo e che facevano arrivare intere casse di pesce di cui lui non sopporta neppure l'odore".
Se Francesca Pascale entrasse nel partito di Silvio, che cosa potrebbe scoprire di ancora più soprendente?
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L'addio di Apollo alla pitonessa

"A tutti piace chiamarmi pitonessa nel senso di moglie del pitone - ha tenuto a ribadire Daaniela Santanché - ma io sono sempre stata la pitonessa nel senso di Pizia, la sacerdotessa che, nel mondo greco, pronunciava gli oracoli in nome di Apollo".
Ma ora, evidentemenete, quel briccone di Apollo deve essersi anche lui stancato di lei e magari - come recita una vecchia cantilena per bambini - ha preferito correre in aiuto a suo figlio Apelle "per fare una palla di pelle di pollo e tutti i pesci vennero a galla a vedere la palle di pelle di pollo fatta da Apelle figlio di Apollo". Con tanti saluti alla palla di vetro della pitonessa Pizia Daniela, anno 2013 dopo Cristo, nel mondo berlusconiano.
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martedì 8 ottobre 2013

L'Antitrust e Vincenzo De Luca

"E' stato avviato  un procedimento di incompatibilità - ha fatto sapere l' Antitrust - nei confronti di quel viceministro alle Infrastrutture, Vincenzo De Luca, il quale detiene anche l'incarico di sindaco di Salerno e non ha voluto rinunciare al doppio incarico come previsto dalla legge".
Meno male che, continuando a dormire sopra a questa arrogante inosservanza sia il "premier" Entico Letta sia il "vicepremier" Angelino Alfano, si è ora svegliato l' Antitrust. Anche se, prima di  svegliarsi dopo i risultati elettorali di fine febbraio, gli sono serviti più di sette mesi per stiracchiarsi e lavarsi la faccia.
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Mario Marazziti a metà

"Gli immigrati superstiti drammaticamente ammucchiati nel centro di Lampedusa - ha detto l'attuale deputato di "Scela civica" ed ex portavoce della "Comunità di Sant'Egidio", Mario Marazziti - vanno subito trasferiti nelle città attrezzate per ospitarli".
Giustissima indignazione e altrettanto giustissino appello. Ma la giustissima indignazione e l'altrettanto giustissimo appello sarebbero stati effettivamente lodevoli e concreti - e non tanto retorici e pubblicitari per sè - ove l'onorevole Mario Marazziti avesse stilato un preciso elenco di città attrezzate per l'ospitalità. Un preciso elenco, meglio ancora, di conventi abbandonati o sfruttati come "residence", di comunità religiose e laiche e - contattando il suo collega di partito e Ministro della Difesa, Mario Mauro - di caserme dismesse. O no?
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Il cesso e i cessi di don Mazzi

"Berlusconi - se n'è uscito don Antonio Mazzi - venga, per scontare i "serzivi sociali",  nella mia comunità "Exodus" a pulire i cessi".
Don Antonio Mazzi, sempre così occupato a calcare superbamente i palcoscenici di tutte le tv, benché giunto alla veneranda età di 84 anni, non ha ancora trovato il tempo, evidentemente, di leggere quei passi del Vangelo in cui si parla di peccato e di peccatori, di misericordia e di perdono. Non ha trovato il tempo neppure tutte le volte che si è seduto sul cesso.
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La vera anima di Rosy

"In vista delle primarie pd - ha fatto sapere la Presidente Rosy Bindi - io non mi schiero".
Elementare, Watson. Perché schierarsi prima, quando ancora non si sa chi le vincerà, e non dopo, quando si sarà saputo chi le ha vinte? Benedetta Rosy, vecchia anima democristiana.
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Se Michaela avesse letto Montanelli

"Ma perché - continua a lamentarsi Michaela Biancofiore - Enrico Letta ha accettato soltanto le mie dimissioni?" "Perché - le ha replicato Enrico Letta - è stata la sola a non ritirarle".
Sia come sia, in ogni modo, un fatto è certo: Michaela Biancofiore non si sarebbe trovata in questa situazione, se solo avesse letto un po' di Indro Montanelli. Se avesse letto, nello specifico, questo passo: "Occorre essere prudenti e riflettere prima di rassegnare le dimissioni: talvolta, infatti, potrebbero essere accettate".
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Doppia vergogna

"E' circolato un filmato - su "You Tube" - nel quale si vede un invalido palermitano balzare su, dalla sua carrozzina, per applaudire in secondo "goal" della sua squadra.
Ma chi gli stava vicino? Si sono udite frasi come come "Assiettate ca la pensione ti lleanu" oppure "U Palemmu miraculu fici". Non uno che avesse eslamato "Vriuogna" ("Vergona").
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L'inammissibile sgarbo a Gino Bartali

"Nessuna delle ventuno tappe del "Giro ciclistico d'Italia" - il prossimo anno - passerà, nel  centenario della nascita del grande Gino Bartali, attraverso la sua Toscana".
Uno sgarbo tanto grave quanto incomprensibile. E non soltanto sotto l'aspetto puramente sportivo. Perché Gino Bartali, con le sue epiche imprese al "Tour de France" del 1948, contribuì non poco a distogliere l'attenzione dall'attentato di cui era rimasto vittima l'allora segretario del Pci, Palmiro Togliatti, e a stemperare la tensione politica e sociale che avrebbe potuto sfociare anche in una guerra civile. D'altra parte - chissà perché - le prime tre tappe del "Giro d'Italia 2014" si correranno in Irlanda. Terra di grandi uomini, per carità, come il birraio Authur Guiness, il libertino Thomas Waley, l'armatore William James Pirrie, il regista Neil Jordan, il militante dell' Ira Brendan Behan, ma anche il poeta Oscar Wilde, il drammaturgo Geoge Bernard Shaw e lo scrittore Samuel Beckett. Tutti, però, i quali non sono mai andati  in bicicletta, non hanno mai potuto avere nulla a che vedere con il "Giro ciclistico d'Italia" e con il nostro momento difficile di quel lontano 1948. E allora,sì, "why"? Perché?
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domenica 6 ottobre 2013

Ripronti? Via!

"Il ventennio berlusconiano - ha detto il "premier" pd Enrico Letta - si è ormai chiuso". "Noi - gli ha replicato il "vicepremier" pdl Angelino Alfano - non accettiamo ingerenze".
Già si ricomincia? Con tanti saluti alla pacificazione, al senso di responsabilità e alla preoccupazione per i problemi seri del Paese. Congratulazioni.
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Quelle Provincie più vive che mai

"Le Provincie - hanno segnalato Confedilizia e l'Associazione degli artigiani di Mestre - hanno aumentato al 4,48%, di media, il "tributo ambientale" che viene inserito, a loro favore, come addizionale a quella tassa sui rifiuti urbani già, a sua volta, straumentata".
Le Provincie, le quali sarebbero dovute scomparire dalla geografia istituzionale già da qualche tempo, non solo non sono scomparse, ma continuano tranquillamente a sopravvivere aumentando i tributi a carico dei cittadini già supertartassati. Ma c'è, in tutto il mondo, un altro Paese come l'Italia?
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Verso la tassazione dell'aria

"La Gazzetta ufficiale di venerdi scorso - ha segnalato "Italia oggi" - ha pubblicato quel nuovo "Regolamento recante disposizioni in materia di recupero delle spese del processo penale" che era stato perfezionato, l'8 agosto scorso, di concerto tra il Ministro di Giustizia, Anna Maria Cancellieri, e il Ministro dell'Economia, Fabrizio Saccomanni".
Novità di un certo rilievo? Sì. E quali novità. La prima è che, se i pubblici ministeri abbiano disposto intercettazioni telefoniche anche "a go go", i costi - anche quelli che fossero risultati inutili - dovranno essere addebitati ai condannati. La seconda è che questo Regolamento non verrà applicato - come di solito avviene per norma consolidata - dopo quindici giorni dalla pubblicazione sulla Gazzetta ufficiale, ma, addirittura, in modo retroattivo fino ad arrivare al 18 giugno del 2009. Giorno in cui è entrata in vigore quella legge numero 69 che, all'articolo 50, dispone come la condanna alle spese processuali sia immediatamente esecutiva. A quando, ora, il pagamento dell'aria che si respira? Anzi, retroattivamente, dell'aria che si è respirata fin dalla nascita?
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Quell'incredibile decalogo cinese

"Il Governo cinese - si è saputo - ha emanato un decalogo per i suoi cittadini i quali si rechino all'estero per turismo".
Quasi incredibili, soprattutto, i pirmi tre comandamenti. Il primo: "Non sputare mai in pubblico". Il secondo: "Non mettersi mai le dita nel naso". Il terzo: "Non fare mai pipì, all'aperto, nelle bottiglie di plastica". Ma significativi, anche, altri due comandamenti. Il nono: "Non chiamare mai i cittadini, in Africa, negri". Il decimo: "Non portare mai via, al termine di un viaggio aereo, il giubbotto di salvataggio".
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Calcio alla politica

"Di che cosa avete parlato - hanno chiesto, al pdl Fabrizio Cicchitto il quale stava uscendo dall'abitazione di Silvio Berlusconi, i cronisti politici - durante il vostro lungo incontro?" "Del suo "Milan" e della mia "Roma" ha risposto lui".
L'augurio, però, è che il discorso non si sia incentrato sul comportamento degli arbitri. Dei giudici, cioè, in mezzo al campo.
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sabato 5 ottobre 2013

Sputarsi in faccia

"I 125 superstiti della tragedia di Lampedusa - ha fatto sapere la Procura di Agrigento - sono stati denunciati, quale atto dovuto ai sensi della nota "Legge Bossi-Fini", per immigrazione clandestina".
Che cosa accadrà, ora, loro? Chissà. Ma già è tanto che non siano stati fermati durante la cerimonia di commemorazione oggi pomeriggio nell' "hangar" dell'areoporto, davanti alle 111 bare con i corpi dei pochi finora recuperati in mare. L'Italia, ma certo ancor più l'Europa che ha lasciato sempre sola l'Italia, dovrebbero sputarsi in faccia.
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Brutto segnale dalla Germania

"Trecento esuli dalla Libia, dal Tongo e dal Ghana i quali avevano ricevuto dall'Italia un "pass" di 500 euro per lasciare la Sicilia sovraffollata ed avevano raggiunto la Germania - la notizia arriva da Amburgo - stanno per essere rispediti in Italia".
La motivazione di tale decisione? Perché - ha fatto sapere il senatore socialdemocratico Detlef Scheele con l'approvazione del quotidiano "Die Welt" - questi trecento esuli "non hanno alcun diritto legale ad un alloggio, ad un'assistenza economica e ad un futuro lavorativo qui in Germania". Che tornino insomma al più presto, con tanti saluti e già tanto se con un biglietto gratuito del treno, in quell'Italia che li ha soccorsi e fatti sbarcare. E bravo, quindi, il senatore socialdemocrataico Detlef Scheele. Mentre la terribile ultima tragedia nelle acque di Lampedusa sta riproponendo l'urgenza di una solidarietà finalmente comune di tutti gli Stati dell'Unione europea, lui, intanto, si sta impegnando per cacciare, dal suo ricco Paese, trecento poveri esuli arrivati fin lì con tante speranze e tanta fiducia. Cancelliera Angela Merkel, anche lei è d'accordo con lui?
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Brutta figura della Presidente Boldrini

"Basta - è andata a dire a Lampedusa, dopo la tragedia di proporzioni gigantesche avvenuta ieri, la Presidente della Camera, Laura Boldrini - nulla dovrà essere più come prima".
Nulla, certo, dovrà essere più come prima. Ma prima, in verità, la Presidente Laura Boldrini aveva sempre negato la gravità del "fenomeno immigrazione" verso le coste siciliane. Nel giugno dello scorso anno, quando rivestiva ancora il ruolo di portavoce dell' Alto commissariato dei profughi, se n'era uscita severamente, ad esempio, con questa sua personalissima e sbagliatissima analisi: "I quattro quinti dei profughi fuggono nei Paesi limitrofi e restano nel Sud del mondo. Non c'è, quindi, quest'afflusso in Italia e in Europa che viene raccontato. Ma questo non  viene mai comunicato a sufficienza e non viene percepito e, così, l'impressione generale è che tutti arrivino a Lampedusa". A Lampedusa, oggi, c'è arrivata pure lei. Certo non su una delle "carrette assassine" che, se anche non vedeva o fingeva di non vedere, hanno continuato a indirizzare i profughi disperati verso l'Italia e verso l'Europa. Non sul barcone che - secondo lei - non c'era mai stato prima e all'improvviso, ora che la tragedia l'ha costretta a smentirsi clamorosamente, c'è stato, sì, anche prima e adesso non deve starci più. Lei è arrivata, presumibilmente, a bordo di un comodo aereo. Ma avrebbe fatto meglio, forse, a non arrivare. O perlomeno, una volta arrivata, soltanto per guardare, per piangere, per stare zitta. E, se proprio non avesse potuto farcela a non apparire in televisione e sui giornali, avrebbe fatto bene ad esprimere il suo dolore e la sua solidarietà certo, ma soprattutto a scusarsi per quelle sue parole del giugno dello scorso anno. Quando magari dormiva, sognava o non si accorgeva di dire bugìe.
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Brutta gente allo stadio di Brescia

"Quando è stato chiesto un minuto di silenzio per ricordare le povere vittime della tragedia nelle acque davanti a Lampedusa - è giunta notizia da Brescia - la curva nord dello stadio "Rigamonti" dove si sarebbe poi giocata la partita di calcio con il "Palermo" - si è invece esibita in una serie di irriverenti cori".
Più di cento morti, solo per ora, fra i quali molte donne e molti bambini? Chissenefrega. Anzi, forse, meglio così. Qualche "negro" di meno. "Forza Brescia, alè", invece. Molto più solidale, umano ed importante. Che brutta gente, cinica e spietata, quella della curva nord dello stadio "Rigamonti" di Brescia.
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Se anche i "saggi" finiscono in Procura

"Trentacinque professori universitari - ha fatto conoscere la Procura di Bari - sono stati denunciati, con l'accusa di avere truccato dei concorsi all'interno dei loro Atenei, per associazione a delinquere, corruzione, falso e truffa aggravata".
Un altro episodio, dunque, di "mala università". Solo che, questa volta, è aggravato dal fatto che, fra questi trentacinque professori, ci sono anche cinque di quei saggi scelti, dal "premier" Enrico Letta, per accompagnare autorevolmente il progetto di riforma costituzionale. Nessuno, certamente, può essere accusato di nulla fino a quando non sia stato eventualmente condannato nei tre gradi di giudizio. Ma il fatto che i cinque saggi abbiano ricevuto una denuncia per reati tanto gravi non è che non sia da classificarsi come grave e preoccupante. Sia perché viene a testimoniare, ancora una volta, che il marcio si è ormai impossessato di ogni settore, privato e pubblico, dell'italica Repubblica. Sia perché, nello specifico, porta  a scoprire che, ad accompagnare il Parlamento sulla strada della riforma della Carta costituzionale, sono stati trentacinque esperti, ma cinque di loro esperti anche, secondo la Procura di Bari, in violazioni del codice penale. Siamo alla fine?
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