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"Fatti e misfatti" è una puntuale selezione di episodi e di protagonisti che in Italia - ma anche nel resto del mondo - si sono distinti, si stanno distinguendo o si distingueranno "in modo particolare" e che tuttavia sono stati, sono e saranno troppo spesso ignorati o sottovalutati dagli organi di informazione. Pane al pane, senza alcuna appartenenza politica, con il solo referente della verità. Una verità che potrà essere velata di una profonda amarezza o sostenuta da una feroce ironia, mai però intrisa di facile qualunquismo.

lunedì 14 ottobre 2013

Quel "super" di troppo

"Il calciatore Mario Balotelli - questa volta all'arrivo della "nazionale di calcio" alla stazione di Napoli - ha dato in escandescenze contro tifosi, fotografi e giornalisti e ha fracassato una telecamera e un microfono". "Mario - ha cercato di giustificarlo, ancora una volta, lo "staff" della Federazione calcio - deve ancora crescere".
Un momento. Ma quanti anni ha, oggi, Mario Balotelli? Ne ha ventitré. Quanti ne hanno, cioè, tanti giovani i quali già lavorano seriamente per quattro soldi o tanti giovani dello stesso colore della sua pelle i quali, per crescere in Europa, sfidano perfino la morte nel Mediterraneo. Quanti altri ne servono ancora, invece, a Mario Balotelli il quale è chiamato a lavorare per decine e decine di milioni l'anno e per rischiare un eventuale infortunio sulla terraferma? Ma la verità è un'altra: non è che Mario Balotelli, povero pupo, ha ancora bisogno di crescere. La verità è che lui, stupidamente viziato, stupidamente coccolato come un pregiatissimo gatto siamese, stupidamente perdonato per qualsiasi enormità, stupidamente valutato come un vero superuomo, è cresciuto - anche troppo - nella convinzione di potersi comportare sempre come un dio. Il quale tutto può e al quale tutti devono inginocchiarsi. Perfino quando finisce per fare autogoal nell'azione degli "azzurri" contro la camorra.
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