"Aprire le carceri - continua a sostenere Matteo Renzi - è diseducativo soprattutto per i giovani... Fare un'amnistia è il fallimento della politica e un clamoroso "autogoal"".
Oggi, però. Perché nemmeno un anno fa, nel dicembre 2012, Matteo Renzi non ha esitato a mettere anche la sua firma ad una lettera indirizzata a Marco Pannella perché si facesse carico di una "battaglia a favore dell'amnistia, per il ripristino della legalità e del rispetto all'interno delle nostre carceri, nella speranza che il Parlamento si decida a questo provvedimento". Quale Matteo Renzi, allora? Quello del dicembre 2012 o quello di oggi? Ma, forse, il quesito non si pone in quanto la risposta potrebbe essere, avesse ragione prima o abbia ragione adesso, "sia l'uno che l'altro". Perché Matteo Renzi lo sta dimostrando: è così quando il vento gira così, è cosà quando il vento gira cosà. Ma è serio per chi aspira alla segreteria di un grande partito come il Pd?
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