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"Fatti e misfatti" è una puntuale selezione di episodi e di protagonisti che in Italia - ma anche nel resto del mondo - si sono distinti, si stanno distinguendo o si distingueranno "in modo particolare" e che tuttavia sono stati, sono e saranno troppo spesso ignorati o sottovalutati dagli organi di informazione. Pane al pane, senza alcuna appartenenza politica, con il solo referente della verità. Una verità che potrà essere velata di una profonda amarezza o sostenuta da una feroce ironia, mai però intrisa di facile qualunquismo.

sabato 5 ottobre 2013

Se anche i "saggi" finiscono in Procura

"Trentacinque professori universitari - ha fatto conoscere la Procura di Bari - sono stati denunciati, con l'accusa di avere truccato dei concorsi all'interno dei loro Atenei, per associazione a delinquere, corruzione, falso e truffa aggravata".
Un altro episodio, dunque, di "mala università". Solo che, questa volta, è aggravato dal fatto che, fra questi trentacinque professori, ci sono anche cinque di quei saggi scelti, dal "premier" Enrico Letta, per accompagnare autorevolmente il progetto di riforma costituzionale. Nessuno, certamente, può essere accusato di nulla fino a quando non sia stato eventualmente condannato nei tre gradi di giudizio. Ma il fatto che i cinque saggi abbiano ricevuto una denuncia per reati tanto gravi non è che non sia da classificarsi come grave e preoccupante. Sia perché viene a testimoniare, ancora una volta, che il marcio si è ormai impossessato di ogni settore, privato e pubblico, dell'italica Repubblica. Sia perché, nello specifico, porta  a scoprire che, ad accompagnare il Parlamento sulla strada della riforma della Carta costituzionale, sono stati trentacinque esperti, ma cinque di loro esperti anche, secondo la Procura di Bari, in violazioni del codice penale. Siamo alla fine?
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