Benvenuti

"Fatti e misfatti" è una puntuale selezione di episodi e di protagonisti che in Italia - ma anche nel resto del mondo - si sono distinti, si stanno distinguendo o si distingueranno "in modo particolare" e che tuttavia sono stati, sono e saranno troppo spesso ignorati o sottovalutati dagli organi di informazione. Pane al pane, senza alcuna appartenenza politica, con il solo referente della verità. Una verità che potrà essere velata di una profonda amarezza o sostenuta da una feroce ironia, mai però intrisa di facile qualunquismo.

sabato 30 luglio 2011

Sventato attentato alle dune di Sabaudia

"Le ville costruite sulle dune di Sabaudia - ha sentenziato la Corte d' appello di Roma - possono rimanere tranquillamente al loro posto e il terreno non deve essere restitutito al Comune che lo rivendicava".

Di chi sono quelle ville? Di personaggi di nobile lignaggio genealogico o economico quali - tanto per citarne alcuni - i principi Campello, i Volpi di Misurata, l'ambasciatore Bettini, Giovanni Malagò, Carla Fendi. I quali, poveretti, erano rimasti molto male, molto offesi, quando, anni fa, il Tribunale di Latina aveva invece deciso che le dune dovessero tornare al Comune di Sabaudia e che le loro ville dovessero sloggiare. Ma ora - che diamine - tutto è stato doverosamente rimesso al suo giusto posto. Prosit, dunque, all'autorevole ripristino del diritto offeso. E buone vacanze ai principi di sangue o di portafoglio nelle loro ricche ville sulle dune non loro.

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Blocchi automatici

"Noi siamo diversi - ha dichiarato, in una intervista a "Il Messaggero", il pd ex presidente della Camera, Luciano Violante - noi non blocchiamo i pubblici ministeri".

Bello sforzo! I pubblici ministeri, quando si tratta di qualcuno o di qualcosa colorati pd, troppo spesso si blocanno da soli. Automaticamente. Senza alcun bisogno di più o meno indebite pressioni. Vedere - ultimo esempio - il "caso Penati" denunciato carte alla mano, cinque anni fa, dall'allora sindaco di Milano Albertini e "bloccato" tranquillamente, sotto un cumulo di carte, in fondo ad un archivio della Procura ambrosiana.

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Le ferie di Gigino

"Dopo Ferragosto - ha fatto sapere il neosindaco di Napoli, Luigi De Magistris - mi concederò una settimana di ferie".

L'augurio è che non sia proprio quella settimana al termine della quale - come garantito nella sua campagna elettorale - avrebbe dovuto liberare le strade di Napoli da tutta la spazzatura.

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Lele Mora può attendere

"Qui in carcere è dura e difficile - hGiustificaa fatto sapere il plurindagato Lele Mora - ma nostro Signore mi darà la forza di andare avanti".

Va bene le braccia aperte di nostro Signore, attraverso suo figlio Gesù, alla peccatrice Maria Maddalena. Ma forse Lele Mora non sa - o non concepisce - che le braccia di nostro Signore, in questo momento, dovrebbero essere occupate a portare acqua, pane, medicine e forza a centinaia di migliaia di persone allo stremo nel Corno d'Africa.

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La taglia mini di Enrique Iglesias

"Io - ha confessato, durante la pausa di un suo concerto a Melbourne, il cantante spagnolo Enrique Iglesias - ho il pene più piccolo del mondo".

Qualcuno ha commentato: "Ma a me che cosa importa? Sono peni suoi !"

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giovedì 28 luglio 2011

Top secret i redditi di 822 parlamentari

"Soltanto 123 parlamentari su 945 - è possibile conoscere sul sito on line della Camera - hanno dato il loro assenso alla pubblicazione dei propri redditi".

Sarebbe interessante conoscere perché gli altri 822 non l'abbiano voluto dare. Per non scoprire la natura o la provenienza di certe loro entrate? Oppure per non dovere vergognarsi di fronte a chi, pur lavorando tutto il giorno tutti i giorni, guadagna ogni mese quanto loro guadagnano, in sole 24 ore, lavorando di tanto in tanto? La risposta - si spera - almeno da parte di quanti, tanti, continuano a riempirsi la bocca - a sinistra, al centro e a destra - di nobili parole come "trasparenza" e "morale".

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Madre schifo

"A Bollate -hanno accertato i carabinieri di Rho - un ragazzo di 14 anni e uno di 15 hanno abusato di una bambina disabile di 12 anni".

Orribile. Ma altrettanto orribile è il fatto - come è emerso dalle indagini - che il tutto fosse da tempo a conoscenza del condominio in cui abitano i due mostri in erba e la loro vittima. Assolutamente inqualificabile, invece, è che fosse a conoscenza anche della madre della povera bambina. Madre che, non avendo fatto nulla per impedire il protrarsi della violenza e per chiedere l'intervento dei carabinieri, appare senza dubbio, a questo punto, più schifosa e più mostruosa dei due schifosi e mostruosi ragazzotti.

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L'attacco del cardinale

"Per gettare le basi di un ritorno alla vecchia Dc - si continua a leggere un po' su tutta la stampa - il Segretario di Stato vaticano, cardinale Tarcisio Bertone, sta intensificando i suoi contatti con notabili del mondo cattolico come Rocco Buttiglione, Lorenzo Cesa, Beppe Pisanu, Paola Binetti, Beppe Fioroni, Savino Pezzotta, Raffaele Bonanni e con associazioni come la "Compagnia delle opere", i "Focolarini", la "Comunità di Sant'Egidio" e perfino gli "scouts".

Quanti avevano già esultato al pensiero di non dover morire democristiani sono dunque serviti. Perché, se una personalità quale il cardinale Bertone ha deciso di rompere gli indugi e nemmeno di nasconderlo, il fatto non può essere declassato a qualcosa di velleitario o di folkloristico politico. Va invece ritenuto un fatto da considerare con attenzione. Con preoccupata attenzione perché sta a dimostrare come Santa Romana Chiesa intenda riprendere in mano le redini della italica cosa pubblica. Ributtare a mare, in poche parole, lo Stato laico per far risorgere dalle acque il mai dimenticato Stato confessionale. E questa volta, con gli "scouts" già allertati per far attraversare la strada alla vecchia Dc, dal Vaticano al Parlamento, per "omnia saecula saeculorum". "Usque ad ultimum" (sino alla fine del mondo).

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Il pesce di Villari

"Al ristorante del Senato - si è lamentato Riccardo Villari, Sottosegretario ai Beni culturali - il pesce non è mai fresco".

Lamentela, ove fosse davvero così, più che legittima. Anche perché al ristorante del Senato, una porzione di pesce spada alla griglia viene fatta pagare ben tre euro e 55 centesimi, mentre una porzione di lamelle di spigola con radicchio e mandorle ben tre euro e 34 centesimi. E che diamine!

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Gli universitari corsi della vergogna

"Continuano a prosperare - basta fare un "giro" sui siti delle Università italiane - cattedre come "Sociologia del turismo" e "Igiene e benessere del cane e del gatto", ma anche interi corsi di laurea come "Scienza e cultura alpina" e "Scienza del fiore e della produzione vegetale".

Congratulazioni per l'incosciente fantasia da 110 e lode con tanto di bacio accademico. Perché queste cattedre e questi corsi di laurea, mentre contribuiscono a succhiare stanziamenti a progetti seri (appena 24 milioni per la specializzazione areospaziale, 20 milioni per il sincrotrone di Trieste, 4 milioni e mezzo al Cnr e all'Enea per lo sviluppo produttivo del sud), alla fine non sono in grado di creare il minimo vantaggio né per l'economia vera del Paese né per i singoli studenti. Unici a goderne benefici, dunque, gli illustri professori. Dei quali, allora, piacerebbe conoscere non tanto i semplici "curricula" accademici quanto i dettagliati "curricula" genealogici o politici. Anche perché a pagare i loro inutili - o, addirittura, ridicoli - corsi è, anche questa volta, il povero e gabbato italico Pantalone.

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Fumo padano

"Dentro un pacchetto rigorosamente verde - si è scoperto - sono state messe in vendita le sigarette "Terre del Nord", selezione dei migliori tabacchi della Val Padana".

Ma allora Silvio Berlusconi lo aveva saputo subito visto che, dopo certe prese di posizione della Lega, aveva chiesto a Bossi, a Maroni e a Calderoli "ma che vi siete fumato?"

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Bossi accanto a Napolitano

"Nei locali degli uffici di rappresentanza dei Ministeri dell'Economia, delle Riforme, della Semplificazione e del Turismo, inaugurati alla Villa Reale di Monza - è stato fotografato- alle pareti sono stati affissi i ritratti di Giorgio Napolitano e di Umberto Bossi".

Di Giorgio Napolitano, giustamente, come Capo dello Stato. Ma di Umberto Bossi, arrogantemente quanto stupidamente, come Capo della Padania?

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Hotel a cinque chicchi di granturco

"Mister David Roberts - è giunta notizia dalla Cornovaglia - ha aperto, a Boskenwyn, il "Chicken hotel".

Il bello di questa notizia non sta, tuttavia, nella fantasia che ha improntato l'insegna del locale. Sta nel fatto che questo locale è nato davvero come un hotel per polli. Un hotel, cioè, dove gli allevatori che vogliano godersi un po' di vacanze possano lasciare i loro animali. Un hotel, magari, a cinque stelle, ma, soprattutto, a cinque chicchi di granturco.

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Al mercato dell' "A.S. Roma"

"Quest'anno abbiamo comprato i dirigenti - ha detto l'acceso tifoso romanista Massimo D'Alema - l'anno prossimo compreremo i giocatori".

Fra due anni, anche se ormai si usa, non anche - si spera - le partite.

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giovedì 21 luglio 2011

Noblesse obblige

"Cosentino camorrista - è comparsa la scritta nei bagni - e Papa in galera".
Nei bagni della stazione Termini? No: nei bagni di Montecitorio. Quelli degli onorevoli deputati.
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Enigmatico Di Pietro

"I processi si fanno in Tribunale - ha commentato Antonio Di Pietro in riferimento a quanto sta accadendo a un numero sempre più crescente di deputati e di senatori - e il Parlamento non deve sostituirsi ai giudici".

Ma a chi ha voluto tirare le orecchie Antonio Di Pietro? Al Pdl che non vorrebbe fare i processi in Tribunale o al Pd che vorrebbe fare i processi in Parlamento?

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Appelli

"Ora che andate in vacanza - continuano a risuonare gli appelli sui giornali e sui teleschermi - non abbandonate i vostri animali".

Giusto. Ma sarebbe ancora più giusto un appello a non abbandonare, andando in vacanza, i vecchi genitori e i vecchi nonni.

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martedì 19 luglio 2011

Forse Sean Hoare è morto di raffreddore

"Il cronista Sean Hoare, che per primo aveva denunciato lo scandalo delle intercettazioni illegali condotte dalla stampa di Rupert Murdoch, ha messo nei guai quell' Andy Coulson divenuto responsabile della comunicazione del Primo ministro inglese David Cameron e ha provocato un vero e proprio terremoto ai vertici di Scotland Yard - hanno riportato i giornali - è stato trovato morto nella sua abitazione a trenta chilometri da Londra".

Ma va! "A pensare male si fa peccato - ha sempre sostenuto un esperto uomo di mondo, di misteri, di "gialli" e di "noir" come Giulio Andreotti - però..." Però, dunque, chissà. Anche se gli inquirenti di Sua Maestà britannica si sono affrettati a dichiarare che la morte del "giornalista scomodo" non avrebbe nulla a che fare con lo scandalo che sta scuotendo l'intera Inghilterra. E, dunque, non si tratterebbe di omicidio. Il cronista Sean Hoare, allora, potrebbe essere morto di raffreddore.

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Se lo dice anche Pisapia...

"L'idea di risolvere i problemi della politica con il ricorso al dispositivo penale è una scelta profondamente sbagliata".

Lo ha ribadito, per l'ennesima volta, il Presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi? No. Lo ha dichiarato, al settimanale "Tempi", il neosindaco di Milano, Giuliano Pisapia. Il quale non solo non è di casa pdl, ma è un avvocato penalista patrocinante in Cassazione e tra l'altro, nel 2006, ha presieduto la Commissione di studio istituita dal Ministero della Giustizia per la riforma del Codice penale. Accetteranno di meditarci un po' su per il bene della politica - tanto per fare quattro nomi e nel rispetto delle pari opportunità - Pierluigi Bersani e John Woodcock, Rosy Bindi e Ilda Bocassini?

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Il lordo e il netto di Lamberto Dini

"E' vero che Lamberto Dini guadagna 40 mila euro al mese - ha dovuto precisare il giornalista Mario Giordano su "Panorama" - ma 40 mila euro lordi e non netti".

Il solito giornalista fazioso Mario Giordano, dunque, avrebbe voluto far passare Lamberto Dini come uno straricco, attribuendogli un'entrata di 40 mila euro netti al mese, e invece, con i 40 mila euro mensili lordi effettivamente percepiti, il poverissimo Lamberto Dini chissà a quante rinunzie e a quanti sacrifici sarà costretto per arrivare alla fine del mese.

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lunedì 18 luglio 2011

Sanità sempre più malata

"Dopo essersi rivolto a cinque "Pronto soccorso", esserne stato sempre scacciato e rimandato a casa perché non da ricovero e, una volta, perfino diffidato a non disturbare più - è la notizia - un muratore di 51 anni della provincia di Roma è alla fine morto, all'ospedale di Tor Vergata, dove era giunto in condizioni disperate per un versamento polmonare".

L'episodio è da brividi. Ma ancor più lo sarebbe, ove al povero muratore fosse stato richiesto, ad ogni "Pronto soccorso", il tiket da "codice bianco": quello dei "rombiballe" non da ricvovero.

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Lotta parziale agli evasori totali

"Da gennaio - ha fatto sapere la Guardia di finanza - a Roma sono stati scoperti 330 evasori totali e 229 finti poveri con un recupero di quattro miliardi e 160 milioni sottratti allo Stato".


Eccellente lavoro. Che tuttavia, volendo, potrebbe diventare addirittura ottimo. Basterebbe arruolare qualche finanziere in più, sguinzagliare un nuovo massiccio esercito di finanzieri nella città - soprattutto in certe botteghe artigianali e in certi studi professionali - e i risultati sarebbero da "Guiness dei primati". E, se quattro miliardi e più recuperati da gennaio - come calcolato dalla Guardia di finanza - costituiscono addirittura un decimo della recente finanziaria del Ministro Tremonti , un controllo a tappeto degli evasori totali e dei finti poveri soltanto romani potrebbe perfino superare quell'intera finanziaria da molti oltretutto contestata. Perché, allora, non si vuole? Perché non si vuole aumentare il numero dei finanzieri? Qualcuno sostiene perché andare a colpire certi settori significherebbe perdere consensi e voti elettorali. Se fosse così - come verosimilmente è - si faccia almeno finita, allora, con le buffonate della politica, dell'economia, della finanza e del giusto diritto. A destra, al centro e a sinistra.


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L'umorismo delle iene

"Umberto Bossi è stato sbeffeggiato - in una vignetta di Stefano Di Segni apparsa sul "Fatto quotidiano" - per il suo modo di parlare dopo l'ictus che lo ha colpito nel 2004".

Ora, certo, Umberto Bossi può essere giudicato anche politico rozzo, antipatico, incoerente, padano più che italiano, ma Umberto Bossi è comunque un essere umano, una persona da rispettare nella sua dolorosa condizione. Riderci su, come non ha esitato Stefano Di Segni con l'approvazione del "Fatto quotidiano", è da iene. Non da più o meno bravi vignettisti e da quotidiani autodefinitisi attenti a tutte le condizioni di svantaggio. L'umorismo vero è ben altra cosa. Chi non la sappia fare non la faccia.O, perlomeno, non pretenda di chiamarla così.

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venerdì 15 luglio 2011

Gli sprechi di Fini

"Gianfranco Fini - è stata data notizia - ha inaugurato la nuova sede di "Futuro e libertà" a Roma: dodici stanze, bagno e cucina".


Uno spreco, a considerarla obiettivamente, davvero esagerato. Poiché le defezioni da "Futuro e libertà" sono ormai diventate un fatto di tutti i giorni e non accennano a fermarsi, Gianfranco Fini avrebbe fatto meglio, realisticamente, ad inaugurare la nuova sede in un monolocale con angolo cottura e bagno alla turca.


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Nonno Corrado

"Il giudice Corrado Carnevale - ha deciso il Consiglio superiore della magistratura - dovrà recuperare gli anni di carriera sottrattigli durante un'inchiesta a suo carico finita in un "flop" e, quindi, resterà presidente di sezione in Cassazione fino al 2015".

Ma il giudice Corrado Carnevale non è nato nel 193o? E non ha, dunque, già 81 anni? Esattamente. Per il Consiglio superiore della magistratura, però, potrà presiedere e giudicare fino all'età di 85 anni. I suoi pronipoti, saltandogli sulle ginocchia, non gli chiederanno, verosimilmente, "nonno, raccontaci una favola", ma "nonno, raccontaci una sentenza". Tenero, romantico. Ma rigorosamente "ex lege".

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giovedì 14 luglio 2011

I conti di Beppe

"Via dagli incarichi di partito e dalle liste elettorali - ha lanciato la proposta di legge il "catto-pd" Beppe Fioroni - quanti abbiano più di 65 anni".

Potrebbe essere anche giusto ed opportuno. Ma quanti anni ha il "catto-pd" Beppe Fioroni? Quasi 53. Abile e arruolato, dunque, per ben altre tre legislature piene. Tranquillo, insomma, per altri dodici anni. Ma - potrebbe chiedere qualcuno - ma dopo? Nessun problema per il "catto-pd" Beppe Fioroni: lui sa, infatti, che dopo Dio vede e provvede.

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Il fine-vita e il fine-italiano di Daniele Capezzone

"Biotestamento come volontà del paziente solo come orientamento e non vincolante - ha dichiarato l'ex radicale ed attuale pdl Daniele Capezzone - se fossi in aula, non avrei votato a favore".



Se fossi in aula? Se fossi stato, onorevole Capezzone, non se fossi. E dunque, onorevole Capezzone, costituzionalmente lecito avere proprie idee sul "fine-vita", ma sintatticamente sconveniente esprimerle uccidendo la lingua italiana. Per fortuna, comunque, che l'onorevole Capezzone ha conseguito il diploma di maturità classica al severo istituto "San Giuseppe-De Merode". Altrimenti, magari, se ne sarebbe uscito così: "Se sarei in aula, non avessi votato a favore". Addirittura peggio di Tonino Di Pietro!


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In memoria di Sky

"Ho acquistato una pagina del "Corriere della sera" - ha spiegato la pittrice e scultrice Luciana Matalon - per dare l'ultimo addio al mio gatto Sky".

Testimonianza, indubbiamente, di grandissimo affetto. Ma, per una pagina a pagamento sul "Corriere della sera", occorre un bel forziere di euro. Il gatto Sky - c'è da esserne sicuri - avrebbe gradito di più, se la "sua" effezionata Luciana avesse devoluto quella somma non indifferente - in sua memoria, naturalmente - a qualche bambino africano ammalato o affamato.

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lunedì 11 luglio 2011

Un Roberto da legare

"Il 23 prossimo alle 11,30 - ha annunciato, durante una festa della "Lega" nel Varesotto, Roberto Calderoli - apriremo a Monza il mio ministero, quello di Bossi e quello di Tremonti. Alla faccia di chi non li voleva. E non c'è Roma che tenga".

Forse sarebbe il caso che qualcuno di buonsenso aprisse subito, senza neppure attendere le 11,30 del 23 prossimo , a Monza o altrove, le porte di una casa di cura per Roberto Calderoli. E, se ci fossero altri con le stesse sue intenzioni per ora nascoste, anche per questi altri. Tra i calmanti da somministrare, in buona dose, anche endovene di diritto costituzionale, di democrazia, di correttezza politico-istituzionale, di rispetto per il Parlamento e per la storia patria. Alla faccia sua. E non c'è Padania che tenga.

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Urso, Ronchi, Scalia e le "pollastrelle"

"L'uscita da "Futuro e libertà" di Urso, Ronchi e Scalia - ha minimizzato il vicepresidente Italo Bocchino - è una non-notizia".

Sarebbe stata una notizia anche terribile, per Italo Bocchino autodefinitosi recentemente il "gallo cedrone del Parlamento", se dalle gabbie di "Futuro e libertà" fosse uscita qualcuna di quelle "pollastrelle" che - a suo dire - gli razzolano continuamente intorno e finiscono per fare l'uovo solo per lui.

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Il salto del Grillo

"Beppe Grillo - si è letto su tutte le "cronache rosa" - è volato, subito dopo la sua movimentata "comparsata" tra i "No Tav", in una riservata e nota spiaggia della Sardegna".

Come dire, insomma, il classico salto del Grillo: dal populismo scatenato in Val di Susa al tranquillo mondo dei ricchi a Porto Cervo. Che cosa dire? Buone vacanze, per carità, ma pessima coerenza. E in attesa di rivederlo tra i "No Tav", in Val di Susa, magari verso fine settembre. Quando "l'estate sta finendo", con lei sta finendo la stagione delle vacanze e - per certi personaggi non solo del comico politico, ma anche della politica comica - le rivoluzioni possono riprendere.

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giovedì 7 luglio 2011

Salvate la lobby politica

"La manovra economica - così come presentata in Parlamento - peserà, tra l'altro, per sette miliardi e mezzo sulla sanità , per quasi quattro miliardi sulle pensioni e per 0,015 miliardi sui tagli alla politica".

Sarà interessante vedere se ci sarà, in Parlamento, qualche "politica" disposta a vergognarsi e a chiedere di rifare meglio i conti.

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Se Sarmi si crede meglio di Napoleone...

"Se al quarto giorno avesse rimesso le cose a posto come abbiamo fatto noi - si è compiaciuto Massimo Sarmi, amministratore delegato di "Poste italiane", dopo il caos di giugno agli sportelli di tutta Italia - Napoleone sarebbe ancora imperatore dei francesi".

Un momento, prego. Agli sportelli di "Poste italiane" in tutta Italia le cose, indubbiamente, sono tornate alla normale anormalità, ma sono state tutt'altro che rimesse - anzi, finalmente messe - a posto. Sarebbe sufficiente che l'amministratore delegato Massimo Sarmi andasse a mettersi in fila, un giorno qualsiasi, in un qualsiasi ufficio postale. Altro che meglio dell'imperatore Napoleone! Si accorgerebbe di non saper fare neppure il postino. E di meritare un esislio ben più lontano della lontana isola di Sant'Elena.

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Super Silvio

"Quattro o cinque al giorno non esageriamo - ha confidato a "Novella 2000" Umberto Scapagnini, medico personale del Presidente del Consiglio - ma Silvio può avere soddisfacenti rapporti sessuali sei giorni alla settimana".

Verosimile, se non altro per un fatto. Poiché il Presidente Berlusconi continua a ritenersi il Padreterno, il settimo giorno - anche se di altro - si riposa.

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Luigi dei cinque giorni

"Riqualificherò i "Quartieri spagnoli" - ha fatto sapere il neosindaco di Napoli, Luigi De Magistris - in modo da uguagliarli alla Montmartre di Parigi".

Ottimo proposito. L'importante è che, come per la liberazione di Napoli dalle immondizie in strada, non "spari" di volerlo fare in cinque giorni.

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Da politico a gallo cedrone

"Io sono come il gallo cedrone - si è vantato, con un gruppo di amici, il vicepresidente di Fli Italo Bocchino - perché tutte le pollastrelle girano intorno a me e, alla fine, tutte a me finiscono".


Complimenti vivissimi a Italo Rodolfo Bocchino Valentino il quale - constatato che tanti presunti polli hanno smesso di girargli attorno come vicepresidente di Fli e, alla fine, in altri partiti sono finiti - non si è evidentemente scoraggiato e ha trovato consolazione nel sentirsi girare attorno intere, e magari presunte, moltitudini di stracotte pollastrelle. Con molta raffinatezza e con molto senso politico.


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lunedì 4 luglio 2011

Se Beppe tornasse a fare il comico vero...

"State facendo una rivoluzione straordinaria - così si è rivolto Beppe Grillo ai "black bloc" che stanno mettendo a ferro e fuoco i cantieri ferroviari in Val di Susa - siete tutti degli eroi". "Quello che sta avvenendo contro di voi - ha aggiunto - è una prova tecnica di dittatura".



Per capirsi. Quel gruppo di mascalzoni, che sta sconvolgendo la Val di Susa e che è stato aspramente condannato dalle forze politiche all'unanimità e dallo stesso Capo dello Stato, sarebbe un manipolo di eroi votatosi ad una sacra causa patriottica. E quella legale e legittima reazione pur "soft" delle forze dell'ordine per impedirgli un atto palesemente antidemocratico e violento sarebbe una prova tecnica di dittatura. Messa in atto, evidentemente, da tutte quelle forze fasciste che, passando attraverso il Governo, prendono il via dal Capo dello Stato per finire all'ultimo agente di polizia e all'ultimo carabiniere. Allora, però, sorge naturale una domanda: ma perché Beppe Grillo, invece di continuare ad aizzare pericolosamente bande di irresponsabili qua e là per l'Italia, non ricomincia, qua e là per l'Italia, a far ridere simpaticamente platee di spettatori nei teatri e in tv? Ci guadagnerebbero, oltre lui e il mondo dello spettacolo, l'ordine e la democrazia, l'intelligenza e l'immagine di un'Italia già non messa troppo bene. Gli unici a rimetterci - almeno un po' - sarebbero quei mascalzoni che - chissà a causa di quale suo "raptus" - va da tempo coccolando e nutrendo, ma questo sarebbe certamente un bene. Beppe Grillo, insomma, dovrebbe finalmente rendersi conto che questi spettacoli che ha deciso di interpretare ultimamente sulle piazze non fanno ridere proprio nessuna persona intelligente. A ogni persona intelligente, anzi, fanno proprio schifo.



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Diversamente liberi

"Noi - ha scritto Michele Santoro, a Chicco Mentana, dopo che "La 7" non ha ritenuto accettabili certe sue richieste e non gli ha dunque firmato il contratto - noi siamo diversamente liberi".

Chicco Mentana gli ha risposto - per dirla in romanesco - "ma che vor dì? Che vor dì semo diversamente liberi?" Ma, allora, Chicco Mentana, questa volta, o non è stato pronto a capire o di non capire ha finto. Sarebbe stato sufficiente, infatti, che avesse messo sul piatto della bilancia la sua tenace voluta libertà di essere obiettivo, misurato, rispettoso dei fatti e delle persone, sganciato da qualsiasi pregiudizio, perfino consapevole dei suoi limiti, quei limiti che ogni essere umano ha per natura - chi più, chi meno - se non si ritiene un dio. E, sull'altro piatto, la mai voluta libertà di Michele Santoro di essere, correttamente ed educatamente, tutto questo. Due modi, appunto, di essere diversamente liberi. Ma uno giusto e l'altro - secondo molti - no.

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Fuori tempo

"Fate uscire tutta la verità - ha rivolto l'invito don Marcello Cozzi nel celebrare i funerali della povera Elisa Claps a Potenza - ma proprio tutta la verità".

Invito cristianamente e laicamente sacrosanto. Peccato, però, che chi avrebbe potuto finalmente far uscire tutta la verità, ma proprio tutta la verità, su quell'orrendo delitto di diciotto anni fa - don Mimì Sabia, arciprete di quella Chiesa della Trinità in un cui sottotetto fu ritrovato per caso il corpo di Elisa - sia ormai morto. Morto e seppellito con il suo segreto. E - scherzo beffardo del destino - seppellito, oltretutto, in una tomba a solo una ventina di metri da quella della famiglia Claps.

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Esagerazioni

"Io - ha pensato di giustificarsi uno degli aggressori che hanno ridotto in fin di vita, ad un passo dal Colosseo a Roma, il giovane musicista Alberto Bonanni - gli ho dato solo un calcio in faccia quando era a terra".

Quante storie, dunque, e quanto si sta facendo lunga! Lui, in fin dei conti, gli ha dato solo un calcio mortale in faccia quando era indifeso a terra...

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Angelino come l'Arnaldo

"Angelino Alfano - si è entusiasmato il sempre più ineffabile ex dc Gianfranco Rotondi quando il "pupillo" di Silvio Berlusconi è stato eletto segretario del Pdl - è il nuovo Arnaldo Forlani".

Non si sa, però, se Angelino Alfano l'abbia presa bene o male.

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