Benvenuti

"Fatti e misfatti" è una puntuale selezione di episodi e di protagonisti che in Italia - ma anche nel resto del mondo - si sono distinti, si stanno distinguendo o si distingueranno "in modo particolare" e che tuttavia sono stati, sono e saranno troppo spesso ignorati o sottovalutati dagli organi di informazione. Pane al pane, senza alcuna appartenenza politica, con il solo referente della verità. Una verità che potrà essere velata di una profonda amarezza o sostenuta da una feroce ironia, mai però intrisa di facile qualunquismo.

giovedì 28 febbraio 2013

Libertà di stupidità

"Il primo emendamento della Costituzione, quello che difende il diritto di esprimere liberamente il proprio pensiero - ha detto John Kerry, Segretario di Stato Usa - fa sì che gli americani abbiano il diritto di dire stupidaggini".
Ok. Ma perché tanti politici e politologi italiani, invece di rimanere fedeli alla nostra Costituzione "più bella del mondo", si appellano, tanto spesso e tanto facilmente, al primo emendamento della Costituzione Usa?
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Quelli delle zero preferenze

"Nelle recenti elezioni  per il rinnovo del Consiglio regionale del Lazio - una volta ultimati i conteggi - è risultato che Mauro Carfagna (Moderati italiani in rivoluzione), Antonio Carbone, Roberto Fiorentini e Anna Maria Glorio (Grande Sud), Giovanni Cacace, Lea Cerrato, Amelia Cocumelli, Francesco Commande, Renato Cozza, Renata Danieli, Maria Luciana Pronzato, Assunta Seminara e Maria Sciortino (Lista Centro per Storace), Sonia Bianchi (Forza nuova), Ida Galdi (Fiamma tricolore) e Alessio Nanni (La Rete dei cittadini) non hanno ottenuto nemmeno un voto".
Complimenti. Ma non ironici. Complimenti sinceri. Perché tutti loro si sono comportatio con più o meno giusto senso di autocritica e, forse, di autoironia. Con molta più dignità, comunque, di quanti - tanti - hanno ottenuto soltanto il loro voto o, tutt'al più, anche quello della nonna e dello zio.
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Le "mazze" di Marco Travaglio

"Il risultato elettorale più previsto e più prevedibile del mondo - ha scritto Marco Travaglio - ha colto di sorpresa i migliori professionisti della politica e dell'informazione che sarebbero pagati proprio per capire quel che succede nel Paese. Invece non hanno capito una mazza..."
Ma anche Marco Travaglio - soprattutto secondo lui - è uno dei migliori professionisti della politica e dell'informazione e come tale pagato, anche bene, per capire quel che succede nel Paese. Strano allora che, buttandosi a corpo morto in appoggio ad Ingroia e a Di Pietro, non avesse intuito il più previsto e prevedibile risultato negativo dei due. Non avesse capito, insomma, una mazza.
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Tu quoque, Azzurra...

"Azzurra Caltagirone - si è saputo - è tornata dalle Maldive, insieme con i due figli, verso le 20 di lunedi 25 scorso".
E allora? - potrebbe osservare qualcuno - Fatti suoi". Fatti suoi, certo, ci mancherebbe. Un particolare, però, che la dice lunga: Azzurra Caltagirone, cioè, è tornata in Italia quasi cinque ore dopo la chiusura delle urne elettorali. Il che potrebbe significare una di due cose alternative, ma tuttte e due di evidente interesse. La prima: Azzurra Caltagirone non ha voluto votare perché il suo Pierferdy non era riuscito a convincere, delle sue scelte, neppure lei. La seconda: Azzurra Caltagirone sapeva già come sarebbe andata a finire, per il suo Pierferdy, e, quindi, ha ritenuto sciocco rinunciare a qualche ora in più di sole alle Maldive solo per correre a dare un voto del tutto inutile nello tsunami dell'Udc.
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Albertini dall'originale al modellino

"Regalerò una "Ferrari 458" a Roberto Maroni - aveva promeso pubblicamente il candidato Governatore alla Regione Lombardia per la "Lista Monti", Gabriele Albertini - se sarà lui a conquistare il "Pirellone"".
Ora che Roberto Maroni ha conquistato il "Pirellone", però, Gabriele Albertini si sta pentendo della sua "sparata smargiassa" e sta cercando di non onorare il suo costosissimo quanto incauto impegno. Roberto Maroni, comunque, dovrebbe essere un buono: "Non preoccuparti - ha mandato a dire, infatti, al Gabriele disperato - della "Ferrari 458" mi basta anche un modellino". E modellino, verosimilmente, sarà.
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mercoledì 27 febbraio 2013

Sfratti 2013

"Non avendo pagato l'affitto per il suo posto-letto - è accaduto in una casa di Centocelle, a Roma -  Mojjmal Mohamed Musanel, un bengalese immigrato di 36 anni, è stato afferrato di peso e gettato dalla finestra".
Un altro segno dei tempi. Una volta chi non pagava l'affitto veniva buttato fuori dalla porta, oggi viene buttato fuori dalla finestra.
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La "Smorfia" di Beppe

"Bersani - così Beppe Grillo ha respinto l'invito a trovare un accordo di maggioranza in Parlamento - è un morto che parla".
Come dire: Bersani morto che parla 48, Grillo "o sott'e 'ncoppa" (quello che butta sempre tutto sottosopra) 69, ambo su tutte le ruote a norma di "Smorfia". Ora, però, Beppe Grillo dovrebbe capire che la smorfia nei confrontri della politica ha sì dato i suoi risultati e, però, non è che lui possa agire per fare a questo punto, del futuro dell'Italia, un terno a lotto. Un terno, magari, sulla ruota della Grecia.
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Servirà un messaggero

"Quello che Grillo ha da dirmi - ha replicato signorilmente il segretario del Pd, Pierluigi Bersani - lo voglio sentire, insulti compresi, in Parlamento".
Ma come farà? Beppe Grillo, infatti, non si è fatto eleggere in Parlamento. L'unica possibilità, per il segretario del Pd, è che il "comico furioso" glielo mandi a dire. Da un suo eletto messaggero, magari, dall'urlo facile come il suo.
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Pensionamenti parziali

"Queste elezioni - così Silvio Berlusconi in un videomessaggio sul sito internet del Pdl - hanno portato al pensionamento di alcuni vecchi mestieranti della politica politicante".
E' vero. Soltanto, però, di alcuni. A Napoli direbbero: "Capisc' a mme".
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Il ricco addio di Fini

"Quando Gianfranco Fini lascerà il suo incarico fra circa due mesi - ha già fatto i calcoli qualcuno - lo lascerà da "trombato", ma non da esodato. Con un assegno di fine mandato di 260 mila euro netti, cioè, e con una pensione di 6.200".
Ma - sembra esserci preoccupazione a Montecitorio- non è che Gianfranco Fini, oltre che con una valigia di soldi, se ne andrà anche con la poltrona d'aula attaccata alle terga? Magari nemmeno con l'intenzione, ma per il fatto che, dopo essersela incollata così bene addosso nonostante tutto, ora, anche volendo, sarebbe per lui impossibile ristaccarsela.
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Napoli da follìa

""Viva 'o rre - hanno urlato a migliaia a Napoli - mora 'o malgoverno".
Viva quale re? Diego Armando Maradona, re del pallone e re dell'evasione fiscale. "Mora" quale malgoverno? Il malgoverno del Fisco il quale sta cercando di avere da lui 35 milioni che deve allo Stato italiano. Canta Napoli - avrebbe melodiato il celebre Renato Carosone - Napoli da follìa.
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martedì 26 febbraio 2013

L'augurio è la palla di vetro

"Ora - ha detto Pierluigi Bersani, il segretario di quel Pd che ha vinto sì le elezioni, ma non ha i numeri per governare - Beppe Grillo, il quale ha piazzato primo il suo movimento, deve però chiarirci che cosa vuole fare".
Beppe Grillo però, a meno che non ci ripensi, ha già chiarito che cosa vuole fare. O, meglio, non fare: né inciucetti - come li chiama lui - nè inciucini. Con nessuno e, dunque, neppure con il Pd. Allora? Non resterebbe, allora, che accogliere una seppur timida proposta avanzata da Silvio Berlusconi per una qualche intesa Pdl-Pd. Ma, su questa proposta, Pierluigi Bersani è stato categorico: non se ne parla proprio. "Loro - ha detto ironicamente - loro adesso si riposassero". Al Pdl, con quella rincorsa, dovrebbero essersi, in effetti, stancati. Perlomeno - visti i risultati della volata sul filo del traguardo - sicuramente più di quel Pd il quale, così sicuro di sé, alla fine ha rallentato l'andatura. A questo punto, perciò, un futuro certo potrebbe vedersi soltanto dentro una magica palla di vetro. L'augurio è che ce l'abbia - e possa leggervi dentro il meglio da farsi - il povero buon Presidente della Repubblica.
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L'erba voglio di Beppe

"Al Quirinale - ha intanto chiesto, però, Beppe Grillo - voglio Dario Fo".
Va bene che Beppe Grillo, in questa ultima tornata elettorale, ha piazzato primo il suo movimento, però potrebbe ugualmente dire più educatamente, invece di voglio, vorrei. Aggiungendo, magari, vorrei anche Roberto Benigni a Palazzo Chigi e Luciana Littizzetto - per pari opportunità - alla Consulta. Solo per ora, naturalmente. Con ben altro, certamenete, a seguire.
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Pierferdy l'impenitente

"Di come mi sono comportato - ha confessato il "leader" dell'Udc massacrata, Pierferdinando Casini - non mi pento neppure un po' ".
Peccatore, dunque, incallito e impenitente. Non disposto, insomma, neanche ad un "Pater", "Ave", e "Gloria" di sacrosanta contrizione. Beato in quel suo infernale girone 1,8% dal quale sarà traghettato, senza perfino più il filosofico sostegno del "trombato" Rocco Buttiglione, in un seggio solo soletto a Palazzo Madama. Solo soletto e senza più, giustamente, il perdono e la benevolenza di Santa Romana Chiesa. Ormai, insomma, punito dagli uomini e da Dio. Dannato per l'eternità.
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Gianfry cambierà aria?

"A "Futuro e libertà per l'Italia" - hanno decretato gli elettori - giusto uno 0,5%".
Giusto, insomma, far pagare a Gianfranco Fini i suoi errori non solo politici, ma anche privati. Soprattutto le sue arroganze e i suoi mancati impegni. Farlo accomodare, visto che lui si era rifiutato di lasciare correttamenete la poltrona di Presidente della Camera, addirittura completamente fuori dal Parlamento. Che cosa farà, ora, Gianfry? Se ne farà, forse, una ragione. E, magari, deciderà di cambiare aria. Aria più fina, tra mare e monte. Forse, chissà, a Montecarlo.
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Antonio dal presente al futuro

"Da domani - ha dichiarato, dopo avere conosciuto di essere rimasto fuori dal Parlamento, Antonio Ingroia - mi dedicherò al futuro del mio movimento "Rivoluzione civile".
Al futuro, giustamente, perché lui, da abile indagatore pubblico ministero, ha raccolto le prove che ormai per lui, in politica, oggi non c'è più niente da fare.
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Non "c'azzeccherà" più

"Che farà invece - si stanno chiedendo in molti - quell'ex magistrato Antonio Di Pietro anch'egli lasciato fuori dal Parlamento?"
Tornerà, magari, ad occuparsi del podere familiare in Molise? Un fatto, comunque, è certo: i suoi vecchi elettori hanno finalmente capito che lui, con il Parlamento, non "ci ha azzeccato" mai e mai "ci avrebbe" azzeccato niente neanche in seguito.
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Contento lui...

"La mia lista ha ottenuto soltanto l'1% circa - ha esternato l' "amatore dei falsi titoli accademici", Oscar Giannino - ma sono contento perché, grazie a questa pur piccola percentuale di voti arrivata a me, Silvio Berlusconi ha perso la Camera".
Come dire: io mi sono rotto una gamba, d'accordo, però ho fatto lo sgambetto a uno che mi stava antipatico. Ognuno, ci mancherebbe altro, ha il diritto di fare perfino quello che un uomo può arrivare a fare per un dispetto alla moglie. Determinatissimo e, come sempre, originalissimo ed eccentrico Giannino...
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I non profeti in patria

"Nella natale Bettola - si apprende dai giornali - il segretario del Pd, Pierluigi Bersani, si è visto scavalcare, sia alla Camera sia al Senato, dal Pdl e dal movimento "5stelle". Così come, nella sua natale Gemonio, l'ex segretario della Lega Nord, Umberto Bossi, si è visto scavalcare, anche lui sia alla Camera sia al Senato, dal Pdl e dal Pd. E, nella sua Puglia, il Governatore Niki Vendola si è visto sottrarre, un po' dall'uno un po' dall'altro, un buon 3% rispetto alle ultime elezioni regionali".
Profondamente vero: "Nemo propheta in patria" ("Nessuno è profeta nella propria patria).
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Van Basten-Maradona 1 a 0

"Silvio Berlusconi - si è entusiasmato, per il successo ottenuto dal Pdl nella sua regione, il Governatore Stefano Caldoro - come Maradona? Macché: lui mi ha detto che prefereisce essere paragonato a Van Basten".
Beh, più che comprensibile. Diego Armando Maradona, infatti, è soprattutto famoso per avere segnato, in una finale di Coppa del mondo, un goal con la mano. Marco Van Basten, invece, viene ricordato per la sua capacità di realizzare goals con la testa, con il petto, con la coscia, con il ginocchio, con il piede. Diego, dunque, solo "la manina di Dio". Marco, invece, il "dio completo del pallone". Facile capirlo, appunto, a chi preferisca essere paragonato - con metafora calcistica - l'autoproclamatosi "padreterno" creatore e signore del "Popolo delle libertà".
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domenica 24 febbraio 2013

E' tempo che parli il Ministro

"Gli "F35" funzionano - ha garantito, in una intervista, il generale Vincenzo Camporini - e l'Italia fa bene ad acquistarli".
Ma il generale Vincenzo Camporini è uno dei tecnici i quali hanno testato il funzionamento di questi velivoli e, però, non si è accorto che sono state rilevate loro due pericolosissime pecche? No, il generale Vincenzo Camporini non è uno dei tecncici testatori, ha soltanto sentito dire dai tecnici Usa che più di qualcosa non va, ma ha creduto opportuno garantire ugualmente che quegli "F35" funzionano e che l'Italia fe bane ad acquistarli. Il generale Vincenzo Camporini, inoltre, non è nemmeno più  capo di Stato Maggiore della Difesa e nemmeno più direttore del Centro sperimentale di volo dell'Areonautica militare. Avrà le sue buone ragioni lo stesso, magari, per garantire quanto si sente di garantire sugli "F35". Trattandosi però di una questione dai contorni un po' inquietanti - ed anche di un affare dai miliardi un po' tanti - non sarebbe male che, a proununciarsi, si decida infine il Ministro della Difesa. Dopo avere finito di commissionare foto pubblicitarie - anche per il candidato "premier" uscente in pieno periodo proibito - insieme con i due "marò" venuti dall'India per votare. "In prestito" dai magistrati di quel Paese, questa volta, per quattro settimane.
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La leccata di "5 stelle"

"Elettori "5 stelle" - ha lanciato l'allarme il candidato Matteo Dell'Osso - leccate la matita copiativa che vi danno al seggio e poi mettete la croce sul simbolo: così inumidita, infatti, nessuno potrà più cancellarla".
Il suo collega Marco Piazza, però, ha subito consigliato di non farlo. Non per una questione di igiene, ma per il pericolo che, leccando la matita copiativa, si possa fare uno sbaffo e rendere nulla la scheda. Ma poi, via, leccare la matita prima si segnare il simbolo "5 stelle" sarebbe un po' - contraddittoriamente - come sputare su quel simbolo.
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Tranvieri ai seggi. Perché no i barbieri?

"Migliaia e migliaia di dipendenti dei pubblici trasporti in tutta Italia - il fenomeno è esploso quest'anno - saranno assenti dal lavoro, per tutti i giorni nei quali ci sarà da operare all'interno dei seggi elettorali, perché offertisi, come peraltro loro diritto, nel ruolo di rappresentanti di lista e di scrutatori".
Ma perché, quest'anno, l'eccezionale affluenza di dipendenti dei pubblici trasporti? Non si è espresso, ancora, alcun sociologo e il fenomeno, che ha riempito  seggi e ha svuotato bus e tram, è sempre lì in tutto il suo mistero. Con un rammarico: se ad operare nei seggi fossero accorsi invece barbieri e parrucchieri, domenica e lunedi loro sono chiusi e non ci sarebbe stato alcun nuovo disagio. Quanto a sabato e martedi, meglio rimandare un taglio o una "messa in piega" piuttosto che rimanere mezze ore e più alle fermate di quei pochi bus e tram rimasti con i loro conducenti non in servizio elettorale.
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Antonio la bolgia

"Oggi per Juventus-Siena - aveva mandato il messaggio il tecnico bianconero Antonio Conte - lo stadio non deve essere un teatro: voglio una bolgia".
Necessario, dunque, l'aggiornamento. No, lo stadio non doveva essere un teatro con una platea che sarebbe venuta per godere tranquillamente lo spettacolo che le sarebbe stato tranquillamente recitatao sul palcoscenico. No, il tecnico bianconero Antonio Conte aveva chiesto una bolgia. Cioè un inferno di fuochi e di indemoniati. Il caos allo  stato peggiore. Sapendo benissimo - e questo è il fatto più grave - che a certe frange del tifo più violento inviti come quelli sono autentici inviti a nozze. Per fortuna, però, gli attori in mutande e il loro regista con il fischietto hanno dato lo spettacolo senza il bisogno di una platea che dovesse scatenarsi in un sabba diabolico. La speranza è che il tecnico bianconero Antonio Conte sia rimasto soddisfatto lo stesso. Anche se la vittoria della sua "Juventus", invece di avvenire in una bolgia infernale, è avvenuta, cioè, in una sorta di atmosfera celestiale.
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sabato 23 febbraio 2013

La maledizione degli "F35"

"Dopo avere scoperto che un fulmine potrebbe anche far esplodere uno dei nuovi "F35" di fabbricazione Lockeed - ha fatto sapere il Pentagono - i tecnici hanno ora scoperto che, a causa di un punto debole in una delle pale della turbina del reattore, un pezzo metallico potrebbe staccarsi all'improvviso e mandare in frantumi il motore".
Non è dato sapere, a questo punto, se il Pentagono finirà o no per acquistare i sempre più inquietanti "F35" di fabbricazione Lockeed. Quello che si è invece saputo - anche se si è cercato di tenerlo segreto - è che proprio qualche giorno fa, dopo la nuova negativa scoperta fatta dai tecnici Usa, è arrivato in Italia mister Stephen O'Bryan, vicepresidente del "Programma F35" per conto della Lockeed, il quale si è incontrato - con chi doveva incontrarsi - per sostenere ed accreditare che l'Italia, eventualmente rinunciando al numero dei reattori più o meno da acquistare, non farebbe di sicuro un buon affare. Così come non lo farebbe il Pentagono, ove rinunciasse anche lui all'acquisto? Tutto da vedere, tutto da capire. Pur se, sia come sia, un affare lo farebbe intanto, di certo, la Lockeed. Vendendo i suoi sempre più inquietanti "F35", almeno, all'Italia.
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Libertà di pirata

"Sara Marzocca, 24 anni - è accaduto in Corso Vercelli a Torino - è stata investita e uccisa mentre stava attraversando sulle strisce pedonali".
Cento episodi di questo genere in media ogni mese? Certo. Ma, anche, circa venti con il "pirata stradale" che, dopo l'investimento, non soccorre la vittima e fugge. Come avvenuto con l'assassino di Sara Marzocca. Il quale è stato poi ritrovato, sì, ma, quando si è andati ad identificarlo, è risultato essere quel Davide Giunta, 45 anni, che, nell'autunno scorso, aveva già provocato un gravissimo incidente guidando ubriaco. Una domanda, allora, che sembra più che legittima: se a quel Davide Giunta, 43 anni, fosse stata tempestivamente ritirata la patente e sequestrata la macchina dopo il primo gravissimo incidente, Sara Marzocca, 24 anni, non sarebbe ancora oggi viva? Qualcuno, in un Paese civile, sarebbe portato a dare una risposta. Ma non per cortesia: per dovere.
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Garanzie disabili

"Libertà vigilata - ha deciso il giudice sudafricano Desmond Nair - per quell'Oscar Pistorius il quale è pur stato accusato di avere ucciso volontariamente la sua fidanzata Reeva".
Decisione alquanto discutibile come, in effetti, molto discussa è stata in tutto il Paese. Ma anche sorprendente, se non addirittura tragicomica, dal momento che il giudice Desmond Nair ha motivato il suo provvedimento con la circostanza che Oscar Pistorius, con quelle sue protesi, non sarebbe mai in grado di fuggire e di sottratrsi al processo. Ora, per carità, non è da ritenere arbitrariamente che Oscar Pistorius, una volta in libertà, intenda approfittare per fuggire e sottrarsi al processo. Il giudice Desmond Nair, però, avrebbe fatto certo meglio a non sostenere che lui, Pistorius, anche volendo, non sarebbe in grado di fuggire con quelle protesi lì. Perché invece lui, Pistorius, con quelle protesi lì è riuscito a correre, fino alle semifinali, alle ultime Olimpiadi. E fra i "normodotati".
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Coerenza ad alta velocità

"Ma a che cosa serve l' "Alta velocità" ferroviaria? - andava urlando, già da tempo, Beppe Grillo - A far viaggiare a 260 chilometri all'ora una mozzarella!"
Ebbene no. Proprio il venerdi della chiusura della campagna elettorale a Roma, infatti, l' "Alta velocità" ferroviaria Milano-Roma è servita a far arrivare in tempo al comizio Gianroberto Casalegno il quale, dell'urlante Belle Grillo, è il silenzioso suggeritore di ogni "sparata" in piazza. Ed è servita a farlo arrivare in tempo, in appena due ore e 50 minuti, non come una mozzarella in un frigorifero, ma come un ricco passeggero su una poltrona comodissima della "business class". Avvolto in un'aura di significativa lucente coerenza.
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Croci

"E' stato un massacro - si è rattristato Oscar Giannino, a proposito dello scandalo dei suoi falsi titoli accademici vari, durante il comizio di chiusura del suo partito - e ora eccomi qua a portare la croce".
Ma con chi vuole prendersela? C'è, nella storia, chi ha portato una croce che non si era certo costruito con le sue mani. Oscar Giannino, invece, si è dato da fare anni e anni per costruire - con il legno di un "master" mai conseguito e con i chiodi di due lauree mai raggiunte - quella che è diventata la sua croce personale. Adesso, perciò, che cosa vorrebbe? Che qualche pia donna si soffermasse con il suo rosario davanti alle tappe del suo sofferente percorso? Suvvia, dottor Giannino, un po' di serietà e di sobrietà. Senza alcun timore per la qualifica di dottore pur senza avere una laurea. Lui, infatti, è un giornalista professionista e tutti i giornalisti professionisti - chissà perché - hanno ampia licenza, anzi quasi il diritto, di qualificarsi e farsi chiamare dottori anche se con la sola licenza elementare.
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Competenze

"Ci sono stati - ha chiesto il giudice Nunzia Gatto, durante il cosiddetto "processo Ruby", alla teste Lisney Barisonte - gesti di affetto tra lei e Silvio Berlusconi ad Arcore?" "Un bacio labiale". "Un bacio, cioè, francese?" "Un bacio francese, sì, ma voluto da me". "Bene".
Fine del determinante scambio di battute e, dunque, bene. Anzi, forse, benissimo. Perché, così, si è avuta ulteriore conferma che certi giudici sono preparatissimi in tutto. Fino al punto di conoscere che un bacio labiale si definisce, tecnicamente, francese. Anche se sui Codici non ve n'è traccia  e chissà come e dove si saranno preparati nella importante materia. Senza che però nessuno, naturalmente e giustamente, stesse lì dietro a spiarli e a fotografarli durante l'apprendimento teorico e gli esercizi pratici.
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venerdì 22 febbraio 2013

Acquarone d'Irlanda

"I corridori ciclisti - già tutto deciso per il prossimo anno - toccheranno, nelle prime tre tappe del "Giro", Belfast, Armagh e Dublino".
Nelle prime tre tappe del "Giro d'Irlanda"? No: nelle prime tre tappe del "Giro d'Italia". Ma perché? Perché - ha solennemente dichiarato Michele Acquarone, direttore di quella "Rcs sport" che cura, appunto, anche il "Giro d'Italiia" - ci piace pensare di poter unire, attraverso il ciclismo,, quel territorio tuttora diviso tra Irlanda del nord e Repubblica d'Irlanda". Boom!
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Nudi alla meta

"Niente da nascondere - è apparso su un manifesto fatto affiggere da un candidato leghista  alla Regione Lombardia - Vota Amadeo".
Ma Amadeo, Davide Amadeo, nell'apparire completamente nudo nel suo manifesto, ha invece nascosto - sotto una grande "T" maiuscola della parola "Vota" - quello che di solito viene coperto con una foglia di fico. Per non incorrere, certo, nel reato di offesa alla pubblica morale. E va, naturalmente, bene. Non va bene, però, il motto "Niente da nascondere". Oggi, infatti, Davide Amadeo ha già dovuto nascondere - pur giustamente - le sue "vergogne" anatomiche. Come poter essere sicuri che, domani, non debba nascondere, anche, certe eventuali vergogne politiche? Un manifesto così, insomma, uno lo fa coerente oppure non lo fa. Nel caso specifico, sarebbe stato più opportuno, oltre che meno autolesionista, non farlo. Ma poi, su, "Nudi alla meta" lo ha detto Benito Mussolini nel 1924, mica Roberto Maroni l'altro ieri.
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L'ovvio di Elsa

"Voterò - ha pensato di rivelare il Ministro del Lavoro, Elsa Fornero - per il professor Mario Monti".
Ma va?
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Timori giustificati 1

"Il successo vero che temo - si è detto preoccupato, nella trasmissione "Porta a porta" di Bruno Vespa, il "premier" uscente Mario Monti - è quello di Grillo".
C'è da capirlo. Sicuramente dimostratisi irraggiungibili fin dalla partenza il pd Pierluigi Bersani e il pdl Silvio Berlusconi, Mario Monti ha sempre mirato, infatti, a salire sul terzo gradino del podio. Ora però, giorno dopo giorno, Beppe Grillo - urlando sempre più forte e sempre più forte correndo di piazza in piazza - lo avrebbe distanziato di gran lunga. Accreditandosi lui, invece, per il terzo posto. E lasciando il "premier" uscente giù dal podio. Se non - qui il timore del professore - addirittura fuori classifica. Fuori, cioè, dai posti in Parlamento.
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Timori giustificati 2

"Basta - ha urlato Beppe Grillo, questa volta in un comizio sotto la pioggia a Viterbo, giovedi, prima di "chiudere in bellezza" in piazza San Giovanni a Roma - Chiudete questi cazzo di ombrelli".
Ognuno - per carità - ha il suo stile, il suo buongusto, la sua educazione e il suo rispetto per gli altri. Quanto invece va annotato con apprensione e con sgomento è che tutti i presenti al comizio hanno subito chiuso plaudenti quelli ombrelli così signorilmente definiti e sono rimasti ad ascoltare, sotto la pioggia, l'esagitato dittatore. Certe piazze, certe masse, un certo oratore riportano tanto, purtroppo, a qualcosa di già visto e sentito dal 1922 al 1940.
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giovedì 21 febbraio 2013

Senza più l'Angela custode

"La Cancelliera Angela Merkel - non ha esitato a dichiarare, questa volta, Mario Monti - non vedrebbe di buon occhio, a Palazzo Chigi, un "leader" della sinistra".
La Cancelliera Angela Merkel, secondo Mario Monti, non vedrebbe dunque di buon occhio a Palazzo Chigi, dopo Silvio Berlusconi, neppure Pierluigi Bersani. Come dire: vedrebbe di buon occhio, "ad escludendum", soltanto lui, il professore. Manovra furbetta di Mario Monti - non c'è che dire - per cercare di convincere gli elettori a dare il loro voto al supposto "preferito"  della Cancelliera. Solo che la Cancelliera, ieri, non gliel'ha fatta più e, seppure molto diplomaticamente e signorilmente, l'ha praticamente mandato in un certo posto a fare qualche cosa. Attraverso una nota ufficiale del portavoce del Governo tedesco, infatti, ha seccamente tenuto a ribadire di non essersi mai espressa sulle elezioni italiane né ora né in passato. E, cioé, né su Bersani né su Berlusconi né su Monti né su qualcun altro. Clamorosamente sbugiardando, quindi, il professore che, pure, sembrerebbe essersi dato a nuovi studi per acquisire un dottorato quale "political screen". Dal bocconiano all'italiano, quale "paravento politico". Ora però, pover'uomo, come farà senza più la sua Angela custode?
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... E senza più il Presidente Napolitano

"Quante volte - ha tenuto a fare sapere, ai vertici dell' "Associazione Gruppo 2003 per la ricerca scientifica", il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano - ho citato purtroppo invano l'esempio della Cancelliera tedesca Merkel la quale, nel momento in cui si poneva dei problemi di contenimento della spesa pubblica e di riduzione del deficit, si preoccupava tuttavia di aumentare gli investimenti pubblici in favore della ricerca".
Esempio, infatti, non seguito dal suo pur apprezzato e fidato "premier" italiano Mario Monti. Il quale, nel momento in cui non si è posto alcun problema nel tagliare selvaggiamente certe spese pubbliche, se n'è allegramente infischiato di aumentare almeno di un euro gli investimenti in favore della ricerca. E così, per Marrio Monti, oltre che dalla Foresta Nera, vento gelido anche dai giardini del Quirinale. Con uno zero spaccato in condotta da Berlino, insomma, e uno zero spaccato in profitto da Roma. Grave, gravissimo per un professore bocconiano.
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La facoltà di evadere anche dal carcere

"Tre rumeni - giunge notizia da Varese - sono evasi dal carcere utilizzando il classico sistema del taglio delle sbarre, delle lenzuola annodate per calarsi giù e dello scavalcamento del muro di cinta".
Episodio tale e quale, dunque, a quello, protagonisti due albanesi, di non troppi giorni fa a Parma. Ma - ciò che è più grave - tale e quale a quelli che possono ancora vedersi solo in classici vecchi "films" d'autore. A carceri italiane antiquate, dunque, antiquate anche evasioni? Ma, se possibili nei classici vecchi "films" d'autore, come mai anche nella realtà di oggi? Conseguenza - si difendono le guardie carcerarie - dei tagli ulteriori voluti dal Governo. Senz'altro così. Ma non si sarebbe mai arrivati a credere che i tagli avrebbero colpito perfino le spese per gli occhiali con i quali vedere chi, per squagliarsela dalla galera, si metta a tagliare pazientemente le sbarre della cella, si annodi comodamente le lenzuola, ci si cali agevolmente giù, attraversi tranquillamente il cortile e scavalchi quietamente l'alto muro di cinta. No, davvero, questo - nonostante Mario il "satanasso tagliatore - non si sarebbe mai arrivati a crederlo. E intanto, dal primo gennaio di quest'anno ad oggi, le evasioni - calcolando anche le due avvenute nel carcere di Casal del marmo a Roma - sono state già sei. Una, in media, ogni nove giorni scarsi.
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Beppe dalle piazze ai cieli

"Tre giorni fa - si è saputo oggi - quando un aereo della "Ryanair" partito da Bergamo stava per atterrare a Brindisi, il pilota ha salutato i passeggeri come da tradizione, ma, poi, li ha invitati ad andare a votare per Grillo".
Potenza, dunque, del Beppe. Non contento di riempire gli spazi delle piazze terrene, ora sembrerebbe proteso a riempire anche gli azzurri spazi dei cieli. Lassù, però, attenzione a non scontrarsi con qualche vecchio "Padreterno" scortato dal suo fedelissimo Angelino. Soliti volare in alto, oltretutto, senza perdersi il carburante per strada o farsi surriscaldare la macchina del caffé a cialde. Come avvenuto alla "Ryanair", negli ultimi giorni, "low cost".
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Nemmeno l' Oscar dello "Zecchino d'oro"

"Oscar Giannino - ha tenuto a precisare, nella trasmissione "La zanzara" di Radio 24, il "Mago Zurlì Cino Tortorella - non ha mai cantato, come da lui invece raccontato, allo "Zecchino d'oro"".
Ancora. Oscar Giannino, dunque, "master" inventato in una delle più prestigiose università americane, lauree inventate in giurisprudenza e in economia e commercio, passaggio inventato agli scritti e agli orali in un concorso per entrare in Magistratura e, ora, perfino partecipazione inventata - chissà, poi, a che pro - allo "Zecchino d'oro" del Mago Zurlì. Sarà finito qui? Oppure, prima della ormai imminente apertura delle urne elettorali, verrà in qualche modo fuori che Oscar Giannino si è anche inventato "Fare per fermare il declino" che, invece, doveva essere "Lasciare stare il declino là dov'è sempre stato"? A cominciare dal declino di certa società sempre più avviata allo "sbraco" dei valori, di certa politica sempre più becera e arrogante, di certi personaggi sempre più caratterizzati da comportamenti tipici da Pulcinella o da dottor Balanzone o - come lui, Oscar Giannino - da un narcisismo da ragionier Fantozzi. Ma siamo, per fortuna, in democrazia e ogni cittadino ha il diritto di candidarsi a guidare il Paese. Purtroppo, però, anche i ragionier Fantozzi. In arte Oscar Giannino.
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Sintomi

"Piazza Affari - alla chiusura di tre giorni prima le elezioni - è calata del 3,13% e lo "spread" è invece risalito ad oltre 290 punti".
Qualcuno ha messo in giro la voce che vincerà sicuramente le elezioni Silvio Berlusconi?
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mercoledì 20 febbraio 2013

Consapevolezze auspicate e consapevolezze mancate

"L'importante - ha ammonito, durante la cerimonia di consegna dei "Premi Leonardo" al Quirinale, il Presidente della Repubblica - è che, finita la fase della campagna elettorale, si ristabilisca la consapevolezza dei problemi da affrontare per il bene dell'Italia".
L'importante, con tutto il rispetto per il Presidente della Repubblica, sarebbe stato, forse, che dei problemi da affrontare per il bene dell'Italia ci fosse stata consapevolezza - anche e proporio - durante la campagna elettorale.
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Il professor Monti e lo studentello Bersani

"Penso che Bersani - ieri, a "Radio anch'io", Mario Monti ha contraddetto quanto più volte affermato in passato - possa governare bene".
Un ripensamento improvviso di Mario Monti? Può darsi, anche se  - visto il Bersani sì-Bersani no a giorni alterni - credibile solo fino ad un certo punto. Ma c'è stato poi il fatto che, comunque, Mario Monti non ha dimenticato, liberando il suo pensiero del giorno a "Radio anch'io", di essere un illustre professore. Ha subito tenuto ad aggiungere, infatti, che Bersani, come Presidente del Consiglio, dovrà essere "comprovato". Che, tradotto dal bocconiano all'italiano, significa che dovrà essere esaminato severamente per accertare se abbia studiato a dovere, si sia preparato da "110 e lode", abbia insomma appreso al meglio la lezione sul "buongoverno". Solo che l'illustre professore Mario Monti continua ad avere idee molto confuse, oltre che in economia, anche in democrazia. Nel caso specifico, ad esempio, non è riuscito ad avere chiaro, evidentemente, che - se Bersani dovesse proprio "comprovare" a qualcuno la sua capacità di governare il Paese - non dovrebbe certo farlo al sempre più presuntuoso professore Mario Monti, ma al popolo dei cittadini elettori.
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Quel fine che giustifica i mezzi

"Con il movimento "5 stelle" - non si è impressionato per niente, ad esempio, il segretario del Pd, Pierluigi Bersani - ci sarà da fare, invece, "scouting"".
Ma che cosa vuol dire "scouting"? In sintesi e in poche parole, esplorare oltre le proprie frontiere alla ricerca di campioni altrui per farli in qualche modo propri. Un po', allora, come le famose "compravendite alla Scilipoti" di Silvio Berlusconi? Un po' come quelle. Il machiavellico "fine che giustifica i mezzi", evidentemente, è un principio e una pratica buoni per qualsiasi principe. Soprattutto se assediato e circondato davvero.
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Il Grillo e le oche

"Arrendetevi. Siete circondati - ha urlato ancora più forte, in piazza Duomo a Milano, il "leader" del movimento "5 stelle", Beppe Grillo - Uscite con le mani alzate. Nessuno vi toccherà, ve lo prometto. Non useremo violenza su di voi".
Fino ad ora, però, nemmeno un "vecchio politico" si è arreso ed è uscito con la mani alzate dai vari fortilizi dei "partiti malfattori". Perché nessuno crede che l'accerchiamento vantato da Beppe Grillo non sia poi così massiccio e senza scampo? Perché nessuno si fida che, una volta arresosi, non gli sarà fatta davvero una qualche violenza? Oppure perché tutti sono convinti che, mentre Beppe Grillo sta cercando di penetrare in Parlamento come i Galli cercarono - nel 390 avanti Cristo - di penetrare in Campidoglio, qualche provvidenziale oca, improvvisamente, si metterà a starnazzare e a far fallire la presa del potere? Sarà la storia, anche questa volta, a raccontare come sarà andata a finire. Una storia che ha già cominciato a scrivere una specie di "incipit", ma che inizierà a scrivere il primo capitolo da questo 25 febbraio in poi.
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Oscar Giannino 1

"Mi dimetto in modo irrevocabile dalla presidenza di "Fare per fermare il declino" - ha deciso Oscar Giannino dopo la scoperta che aveva millantato non soltanto un prestigioso "master", ma anche una laurea in Giurisprudenza - però resto in lizza come candidato "premier"".
Come dire: un millantatore come me non può più essere presidente di un partito, ma può continuare ad essere candidato presidente di un Consiglio dei Ministri. Complimenti.
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Oscar Giannino 2

"Credo - ha esternato Maura Pinardi, candidata di "Fare per fermare il declino" alla Presidenza della Regione Lombardia - che quanto deciso da Oscar Giannino sia un ottimo esempio per i giovanbi".
Un esempio più che ottimo, come no. Cento di questi esempi e addio giovani. Complimenti anche a lei.
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Berlusconi e Cavallo Pazzo

"La pioggia - secondo lo studio di alcuni ricercatori pubblicato dal "Journal of biometeorology" - favorirebbe la destra, nei giorni delle votazioni, assicurandole un seggio in più ogni 150 deputati da eleggere".
In Italia, essendo 630 i seggi alla Camera e 315 al Senato, in caso di pioggia, la destra guadagnerebbe, in proporzione, cinque seggi in più a Montecitorio e due seggi in più a Palazzo Madama. Quando Silvio Berlusconi lo verrà a sapere, farà arrivare immediatamente dalle Americhe, prima di domenica, qualche pronipote di Cavallo Pazzo o di Toro seduto. Perché gli facciano, in tempo utile, la loro tradizionale "danza della pioggia".
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Furbate

"Parteciperebbe ad un Governo con Bersani ? - è stato chiesto, durante un "forum" all' Ansa, al "leader" di "Futuro e libertà per l'Italia", Gianfranco Fini - e lui, senza la minima esitazione, ha risposto: "Certamente sì, ma anche con Maroni"".
Il Gianfry, insomma, non è in verità sicuro di chi sia il vincitore delle prossime elezioni e, così, ha pensato bene di offrirsi spudoratamente sia a sinistra sia a destra. Resta però sempre - anche se lui finge di non saperlo e di non temerlo - un fatto determinante particolare: che riesca a  venire eletto di nuovo in Parlamento per potersi offrire.
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Il vituperio Ryanair

"Il volo Sr746 della Ryanair in partenza da Pisa per la belga Cherleroi con cento passeggeri a bordo - nella mattinata di oggi - è stato precipitosamente fermato, causa la perdita di carburante dai suoi serbatoi, proprio mentre stava raggiungendo la pista di decollo".
Dopo il precipitoso ritorno di un velivolo Ryanair decollato appena sei minuti prima, a causa di una densa nuvola di fumo poi rivelatasi - ufficialmenete - il semplice surriscaldamento della macchina del caffé a cialde, ecco il nuovo precipitoso alt di un altro aereo della compagnia irlandese. Se tornasse Dante, non inveirebbe più "Ahi Pisa, vituperio delle genti", ma "Ahi Ryanair, vituperio di Pisa".
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martedì 19 febbraio 2013

Puzza di bruciato

"Il volo Ryanair Fr 9935 Pisa-Cagliari delle 12, 30 - è avvenuto ieri e si è saputo oggi - è precipitosamente ritornato in pista, appena sei minuti dopo il decollo, perché invaso da una nuvola di fumo".
Un motore in fiamme? Un incendio a bordo? Niente di tutto questo. Soltanto - come fatto sapere ai 180 passeggeri in apprensione - fumo provocato dal surriscaldamento della macchina da caffé a cialde. Una volta tornati a Pisa, comunque, i 180 passeggeri sono stati fatti salire su un altro veicolo. Presumibilmente perché potessero gustare, lì, un caffé - o un viaggio - che non avesse il sapore di bruciato.
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L'inferno del peccatore impenitente

"Dell'Imu fatta pagare agli italiani - ha detto Mario Monti in una intervista al "Messaggero tv" - non mi pento".
Peggio per lui. Nei giorni del giudizio, domenica e lunedi prossimi, gli italiani - come sembra dai sondaggi - lo manderanno all'inferno anche per quello.
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Il declino di Oscar

"Oscar Giannino - ha scoperto il noto economista Luigi Zingales il quale ha fondato con lui il partito "Fare per fermare il declino" - ha inserito nel "curriculum" un "master" in economia mai conseguito nella prestigiosa "Chicago booth school of business"".
L'economista Luigi Zingales si è dunque così sdegnato da abbandonare immediatamente lista e candidatura. "Come posso fidarmi - ha detto - di chi, presentandosi come un fautore della meritocrazia, della trasparenza e dell'onestà, viene scoperto, poi, come protagonista di fatti personali così gravi?" Un po' di comprensione, però, da parte del professore vero e - guarda caso - proprio della "Chicago booth school of business", Luigi Zingales. Oscar Giannino, in fin dei conti, ha voluto onestamente sperimentare  su se stesso, prima di trasferirlo agli italiani, il motto del suo partito "Fare per fermare il declino": fare di tutto e di più, intanto, per fermare il declino di se stesso.
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"Ferrari": "why", perché?

"La "Ferrari" ha incrementato le vendite del 20,4% in Gran Bretagna, del 17,4% in Svizzera, dell' 8,2% in Germania - ha fatto conoscere il suo presidente Luca Cordero di Montezemolo - ma ha registrato un calo del 46% in Italia".
Ove Luca Cordero di Montezemolo non fosse riuscito a comprendere il perché, potrebbe chiederlo al suo capocoalizione e "premier" uscente Mario Monti.
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"Prosit"

"Se vedessi fortemente ridimensionati il Pdl e la Lega - ha scherzato il segretario del Pd, Pierluigi Bersani - una birretta me la farei volentieri".
"Prosit". Come "alla salute", nel caso in cui Silvio Berlusconi - come lui aveva scherzato a sua volta - si ubriacherebbe alla notizia della sconfitta della sinistra il 24  e il 25 prossimi. Però, allora, attenzione al primo Consiglio dei Ministri del primo Governo post-elezioni: potrebbe decidere cose - vinca chi vinca -  ancora sotto l'effetto dell'alcol.
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Silvio il "ferma-tutti"

"Per fermare il fenomeno Messi - si è detto convinto Silvio Berlusconi in vista dell'incontro calcistico Milan-Barcellona di "Champions league" - bisogna marcarlo a uomo".
Silvio Berlusconi, il quale si è già detto convinto di avere fermato la sinistra in vista delle prossime elezioni, ora, dunque, si è dedicato al come fermare il fenomeno Messi in vista del prossimo Milan-Barcellona. Sarà interessante vedere se l'allenatore del "Milan", Massimiliano Allegri, lo starà a sentire e ad approvare. Così come, insomma, il segretario del Pdl, Angelino Alfano.
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Gianfranco Fini 1940

"Vinceremo - ha proclamato, nel teatro "Astor" di Agrigento deserto all'inverosimile, Gianfranco Fini - sì, vinceremo".
A forza di fare passi indietro, evidentemente, Gianfranco Fini è tornato, addirittura, ad oltre settant'anni fa. Al 1940. A quel 1940 allorché un suo avo ideologico trascinò l'Italia in una guerra sciagurata. Che tutti sanno finì, invece, con una umiliante e tragica sconfitta. Anche perché quel suo avo mandò i nostri poveri soldati a combattere con i carri armati e i fucili di latta e gli scarponi di cartone. E, però, Gianfranco Fini come niente. "Vinceremo", va proclamando. Non avendo neppure più, già da tempo, un solo soldato valido, due o tre paia di scarponi anche di cartone e qualche arma di latta. Quanta verità, dunque, in ciò che scrisse Samuel Beckett in un suo celebre romanzo: "Si nasce tutti pazzi, ma alcuni lo restano".
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lunedì 18 febbraio 2013

Coppie di fatto e adozioni

"Sotto una foto che ritrae Niki Vendola accanto a Pierluigi Bersani - da ieri sul sito del "leader" di "Sinistra ecologia libertà" - la scritta "Una coppia di fatto".
Ok. Quello che incuriosisce alcuni e preoccupa altri, però, è se questa "coppia di fatto", prima o poi, sarà d'accordo nell'adottare i tre gemellini Monti, Casini e Fini.
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Presente indicativo e futuro prossimo

"Ad ascoltare il "leader" di "Futuro e libertà per l'Italia", Gianfranco Fini, al cinema "Astor" di Agrigento - come mostrato anche da alcune foto pubblicate sui giornali - nemmeno una cinquantina di persone".
Quello che ha impressionato di più, comunque, è che, di quella cinquantina di persone, molte erano dei bambini. Delle due, quindi, una. O i presenti erano tutti i parenti di Gianfry, compresi gli innocenti bambini. Oppure il "Futuro e libertà per l'Italia" di Gianfranco Fini ha dato sicurezza e fiducia di guardare così lontano nel futuro da avere già "catturato" qualche bambino alle sue idee e ai suoi programmi a venire. Tra un presente molto indicativo, dunque, ed un furturo prossimo molto aleatorio. Ammesso, infatti, che Gianfranco Fini non venga cancellato, definitivamente, dopo le elezioni del 24 e 25 prossimi.
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"Dio" Silvio

"Nessuno - una delle ultime frasi, in ordine di tempo, di Silvio Berlusconi - proprio nessuno può paragonarsi a me".
C'era da aspettarselo. Finora era riuscito a trattenersi abbastanza, ma alla fine non gliel'ha fatta più. E, dunque, eccolo di nuovo sul Monte Citorio: "Io sono il Cavaliere "premier" tuo, non avrai altro "premier" all'infuori di me, non nominare il nome di io "premier" invano". Poi però, per una certa convenienza, meglio null'altro più dei dieci comandamenti raccolti, sul Monte Sinai, dal buon vecchio Mosé.
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Il cimitero di Beppe

"La tv - ha urlato, questa volta, Beppe Grillo - è come il cimitero".
Difficile, in effetti, poter dimostrare come la tv di oggi sia un reparto di neonatologia di buone idee e di buone rappresentazioni. Ci sarebbe da chiedere a Beppe Grillo, però, perché avesse preso accordi con Sky per comparire su quei teleschermi e solo qualche ora prima della trasmissione si sia tirato indietro. Gli ha fatto paura all'ultimo momento, evidentemente, andare al cimitero. Poteva, tuttavia, pensarci prima. Prima di concordare, con i "vespilloni" di Skay, le modalità della cassa (di risonanza?), della messa (in scena?) e della sepoltura (dei suoi concorrenti politici?) Ma si sa - ha detto uno dei suoi fedelissimi - Beppe Grillo è un umorale: al mattino pensa e dice una cosa, al pomeriggio può essere anche il contrario. E così, magari, a Beppe Grillo al mattino gli andrebbe di morire, al pomeriggio invece no.
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domenica 17 febbraio 2013

Satana e Benedetto XVI

"Ha visto Satana in Chiesa - così, in una intervista, il noto storico e saggista Franco Cardini - e, dunque, Benedetto XVI ha deciso di abdicare".
Una interpretazione soggettiva, sì, ma comunque non benevola nei confronti di un Benedetto XVI che, quindi, sarebbe fuggito davanti al demonio. Anche perché il contrario di come aveva reagito, nel deserto, il Gesù dei Vangeli. Il quale Gesù, infatti, non si era lasciato né lusingare né impressionare dal "re del male", ma era riuscito a combatterlo, a scacciarlo e a vincerlo. Aveva trent'anni, certo, e non quasi novanta come Benedetto XVI. E il demonio, magari, non era arrivato a cercare di debellarlo come certa Chiesa ha cercato di debellare Benedetto XVI. Ma, forse, il professor Franco Cardini, specializzato in studi medioevali, non è altrettanto preparato - almeno secondo quanti amano il Papa "uscente" - sui poteri di quello Spirito Santo il quale, come aveva assistito Gesù nel deserto, avrebbe assistito Benedetto XVI nel vulcano della Curia. No - sempre per quanti lo amano - Benedetto XVI non ha lasciato il Soglio perché impaurito da un Satana entrato nella sua Santa Sede, ma solo perché quel suo clamoroso gesto di abdicazione è stato dettato proprio da uno Spirito Santo che soltanto così avrebbe potuto ottenere, soprattutto nella Curia, la separazione del bene dal male. Se così, si spera finalmente "per omnia saecula saeculorum".
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L'azzardo tra padre e figlia

"A Sesto Fiorentino - è la notizia - un uomo di 38 anni ha lasciato la sua figlioletta di dieci mesi all'interno della sua auto ed è andato a giocare, per un'ora, in un centro scommesse".
Il fatto, dal punto di vista etico, si commenta gravemente da solo. Sorge spontaneo, però, un ragionamento "a latere" becero, ma non privo di significato. Lo Stato avrà guadagnato in percentuale, sulle scommesse giocate durante quell'ora dal cattivo genitore,una "somma x". Ma questa "somma x" sarà riuscita a compensare la "somma y" che lo Stato è stato giustamente costretto a spendere con l'invio sollecito di una pattuglia della Polizia per liberare la piccola chiusa nell'auto? E, anche se fosse riuscito a compensarla, fatti del genere sono belli? E' bello che lo Stato, pur di racimolare qualche euro in più, continui ad incoraggiare il gioco d'azzardo? E a rischiare - ultimo, in ordine di tempo, quello a Sesto Fiorentino - episodi scellerati che potrebbero trasformarsi perfino in drammi?
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"Touché"

"Durante il mio primo incontro con Mario Monti - ha raccontato, su "Sky Tg24", la campionessa olimpica di fioretto e capolista nelle Marche per la lista "Scelta civica", Valentina Vezzali - lui mi disse che, probabilmente, sarebbe stato il prossimo Presidente della Repubblica".
Mario Monti, allora, già con la cambiale in mano firmata da qualcuno? Oppure profeta eccezionalmente in patria? Oppure, ancora, disinvolto sbruffone con una signora sportivamente assai dotata, ma politicamente senza alcuna esperienza? Saranno i prossimi eventi a dare una risposta. Ma Mario Monti, nel frattempo, "touché". "Touché" ben oltre che dal fioretto di Valentina Vezzali.
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Beppe senza "punto G"

"Beppe Grillo - contrariamente a quanto concordato - non si presenterà davanti alle telecamere di Sky".
Lui, com'è noto, aveva tempo fa urlato, ad una sua candidata, che andare davanti alle telecamere era come sollecitare il proprio "punto G". Evidentemente, però, ci ha ripensato e, dopo l'accordo con "Sky", si è messo a cercare il suo "punto G",non l'ha trovato perchè Beppe e non Beppa e , così, ha ritenuto inutile presentarsi davanti alle telecamere e più piacevole continuare ad eccitarsi, come un babuino furioso, davanti al popolo delle piazze.
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Tra ubriacature, suicidi e vie d'uscita

"Se Monti, Casini e Fini non dovessero entrare alla Camera - se n'è uscito Silvio Berlusconi - mi ubriacherei all'istante".
Qualcuno, forse malignamente, ha osservato che Silvio Berlusconi è già ubriaco ora e, quindi, l'auspicato da lui evento non dovrebbe influire più di tanto. Qualcun altro ha invece osservato che, se l'auspicio dovesse in qualche modo avverarsi, potrebbe avere ben più tragiche conseguenze: il suicidio di Casini e di Fini. Di Monti no? No, di Monti no. Perché Monti - anche a dispetto di Berlusconi - avrebbe sempre aperte, a differenza di Casini e di Fini, tante altre porte. Troppo importante, lui, per gli ambienti finanziari non solo italiani.
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Trielina per il giaguaro

"Ancora sette giorni - così il segretario del Pd, Luigi Bersani al comizio in piazza del Duomo a Milano - e smacchieremo il giaguaro Berlusconi".
La trielina è pronta. C'è chi si augura faccia effetto e chi no. "En attendant" gli "exit poll".
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sabato 16 febbraio 2013

Il vigile Pierluigi

"Tra Monti e Vendola - ha fatto sapere il segretario del Pd, Pierluigi Bersani - dirigo io".
"Mo ban" (ma bene). Ancora, però, un fatto da chiarire: il vigile Pierluigi Bersani, il quale non sta mica lì a "tor sò i rutam di un gnoc" (a raccogliere i rottami di uno scontro) darà poi la precedenza a chi viene dal centro o a chi viene da sinistra?
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Il "centrale" di Gigi Buffon

"Mario Monti - ha fatto conoscere il portiere della nazionale italiana di calcio, Gigi Buffon - ha tutta la mia fiducia".
Gigi Buffon, dunque, ha trovato il suo "centrale" ideale. Con Mario Monti a presidiare l'area, insomma, si sentirebbe più tranquillo. Magari, in occasione dei prossimi "Europei" del 2016 in Francia, lo raccomanderà anche al selezionatore Cesare Prandelli.
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Fiori e rospi

"Ove fossi chiamato a supportare un Governo di sinistra - ha tenuto a chiarire Mario Monti - non farei mai il fiore all'occhiello di qualcuno".
Ce l'aveva con Niki Vendola? Se così, come tutti sembrano avere interpretato, parole sprecate: Niki Vendola, il quale ha più volte sostenuto che non bisognerebbe baciare Mario Monti tanto non si trasformerebbe mai da rispo a principe, figurarsi se avarebbe, comunque, il desiderio di metterselo all'occhiello.
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"Bon ton" elettorale

"Mi sento ferito - ha confidato, negli studi di "Agorà", il "premier" uscente Mario Monti - quando dei cialtroni dicono di avere lasciato l'Italia in buone condizioni nel 2011 e che io l'avrei portata sul baratro". "Solo chi non conosce nulla di economia come il professorino Mario Monti - gli ha subito replicato, dalla "convention" del Pdl a Palermo, Silvio Berlusconi - poteva fare, ad esempio, un errore come quello dell'Imu"".
Dal capitolo primo del dizionario "Il bon ton elettorale".
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Disubbidienze e ubbidienze

"Mia madre - ha ricordato, a Torino, un sempre più loquace Mario Monti - mi diceva sempre di stare alla larga della politica".
Ma perché le ha disubbidito? Perché, invece, è entrato in politica fino al collo? Forse per cercare di continuare ad ubbidire a certe madri putative le quali stanno un po' più su della sua familiare nativa Varese.
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La solitudine degli ex numeri primi

"Cliccando www.futuroelibertà.it - si è meravigliato qualcuno - non si trovano più informazioni sul partito, sul suo statuto, sul regolamento dei suoi congressi, sulla sua organizzazione territoriale, sui suoi parlamentari uscenti e sui suoi candidati, ma si trovano solamente informazioni sul "leader" Gianfranco Fini".
Beh, obiettivamente, che cos'altro avrebbe dovuto fare, oggi come oggi, Gianfranco Fini? Oggi come oggi, infatti, con il suo "Futuro e libertà per l'Italia" ormai dato per passato e liquefatto da tutti i sondaggisti, si è ritrovato praticamente solo. E così, coerentemente, su www.futuroelibertà.it, è stato costretto a lasciare quell'unico, quel pochino che di "Futuro e libertà per l'Italia", oggi come oggi, è rimasto: lui, Gianfranco Fini. La triste, patetica solitudine degli ex numeri primi.
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Al Governo solo chi è lucido

"Sarebbe utile prevedere preventivamente e poi richiedere periodicamente - ha espresso il suo convincimento il coordinatore dell'Udc riminese, Maurizio Nanni - una idoneità sanitaria alla funzione di chi dovrà governare il Paese".
Alla luce di quanto detto e fatto da molti di quelli i quali hanno governato ieri  e da molti di quelli i quali si sono candidati a governare domani, in effetti, non è che il convincimento dell'udc riminese Maurizio Nanni sarebbe tanto da buttare via. L'unica pecca, però, è che questo convincimento sia stato indirizzato al suo "leader" Pierferdinando Casini e al capolista del "Centro" Mario Monti. I quali, soprattutto in questi ultimi giorni, stanno apparendo - anche ad alcuni loro fedelissimi - più di un po' troppo su di giri. Troppo eccitati, insomma, per poterli immaginare, un domani, "serenamente e idoneamente regnanti".
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Elsa in esilio

"Andrò ad insegnare - ha confidato, in una intervista al sito "Linchiesta", il Ministro uscente al lavoro, Elsa Fornero - al "Max Planck Institute" di Monaco di Baviera".
Ma perché, dopo tutto quello che ha combinato nel Governo Monti, nessuna università italiana se l'è sentita di averla come docente? Sia come sia, comunque, l'augurio è che non vada ad insegnare, agli studenti di Monaco di Baviera, come si fa ad esodare a cavolo.
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Il Silvio il modesto

"Camminerò - si è detto certo Silvio Berlusconi - sul Ponte sopra lo Stretto".
Silvio Berlusconi, dunque, si è autoridimensionato. Una volta, infatti, si sarebbe detto certo di camminare sopra le acque.
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Controcorrente

"Nelle prime ore di domenica 17 - come potranno vedere quanti lo avranno seguito - battenti chiusi per il "Festival di Sanremo 2013".
Peccato che li riaprirà a febbraio del 2014.
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mercoledì 13 febbraio 2013

Sanremo 1

"E' partita dalla "gnocca" - la letterina-preghiera che Luciana Littizzetto ha rivolto a San Remo in apertura di "Festival" -  per finire, dopo qualche altra delicatezza, alla parola culo".
Ma un San Remo - come ha riconosciuto, d'altra parte, la stessa Lucianina - non è mai esistito. E, infatti, la cittadina ligure si chiama Sanremo e non San Remo. Lucianina, però, la sua letterina-preghiera l'ha voluta scrivere e leggere ugualmente perché le avrebbe consentito, in ogni caso, la possibilità di esibirsi nella sua consueta sguaiatezza pseudocomica. Ma anche perché, non esistendo un San Remo nell'alto dei cieli, ha potuto sfruttare la certezza di non essere incenerita da un sacrosanto fulmine.
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Sanremo 2

"Questo "Festival" - ha poi detto, sempre durante la prima serata, Luciana Littizzetto - sta diventando una vera e propria comunione e liberazione".
Ma, considerato che "Comunione e liberazione" di Roberto Formigoni continua ad allungare la sua lista di indagati, questo "Festival" riuscirà ad arrivare alla sua conclusione naturale, allora, o dovrà fermarsi a metà per mancanza di protagonisti?
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Sanremo 3

"Quando poi è arrivato sul palco Felix Baumgartner, l'uomo che si è lanciato dalla stratosfera, Luciana Littizzetto - a dimostrazione di quali siano i suoi profondi interessi culturali - non ha trovato di meglio che chiedergli quale potesse essere la velocità di caduta della cacca di un piccione".
Qual è stata la risposta di Felix Baumgartner alla dotta domanda? Questa: "La cosa più bella, a 40 mila metri, è che non c'è una donna che parla". Per niente felice, però, neppure lui. Correttamente, infatti, non avrebbe dovuto generalizzare, ma rispondere così: "La cosa più bella, a 40 mila metri, è che non c'è, a parlare, una Littizzetto sguaiata e cafona".
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Sanremo 4

"Stefano e Federico - ad un certo punto della trasmissione - hanno annunciato il loro prossimo matrimonio a New York, ma non hanno suggellato con un bacio, come molti si attendevano, quel loro felice annuncio".
Per evitare polemiche, reazioni, problemi? Può darsi. Ma potrebbe essere stata, magari, un'altra conseguenza della inesorabile "spending review": dopo i "24 mila baci" di Adriano Celentano nel florido 1961, in questo magro 2013 sarebbe stato troppo anche un solo bacio.
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Sanremo 5

"Sul palco del "Festival" - conduttore Fabio Fazio - si è esibito, invitato da Toto Cutugno, il coro dell' "Armata russa".
Bel colpo. Potrebbe ora verificarsi, nelle prossime edizioni del "Festival", che - conduttore Emilio Fede e invitante Bobby Solo - sia chiamata ad esibirsi la "Banda dei marines". O - conduttrice Lilli Gruber e invitante Anna Oxa - sia chiamato il gruppo tedesco degli "Acoustic torment".
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Idi di marzo 2013

"Il 15 marzo - notizie date per certe - apertura del Parlamento ai nuovi eletti, i quali dovranno poi scegliere il nuovo Governo, e apertura del Conclave ai vecchi cardinali, i quali dovranno al più presto scegliere il nuovo Papa".
Il 15 marzo, nel calendario dell'antica Roma, era il giorno festivo dedicato a Marte, dio della guerra. L'augurio è che il prossimo 15 marzo 2013, nelle sedi del Parlamento e del Conclave, scenda la mite dea Pace con il suo ramo di ulivo. E che nessuno, tra i nuovi parlamentari e i vecchi cardinali, arrivi armato per pugnalare, dopo 2057 anni, il Cesare di turno.
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Bambole

"Daniela Santanché - dopo che il segretario del Pd, Pierluigi Bersani, ha detto che Silvio Berlusconi usa parlare di donne come se fossero bambole gonfiabili - si è molto offesa e ha replicato che bambola sarà, di Pierluigi Bersani, sua sorella".
Ma Daniela Santanché è proprio sicura che Pierluigi Bersani abbia una sorella?
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martedì 12 febbraio 2013

Intercettazioni dure a morire

"Le intercettazioni telefoniche Nicola Mancino-Giorgio Napolitano, che si sarebbero dovute già distruggere dopo la sentenza della Cassazione di oltre due mesi fa - ha chiesto, tramite il suo avvocato, il famigerato Massimo Ciancimino - non siano minimamente toccate perché a me utili nel processo che mi coinvolge".
Massimo Ciancimino si è così rivolto anche lui alla Cassazione e, a questo punto, il magistrato il quale avrebbe dovuto procedere proprio ieri - guarda caso - alla distruzione, si è dovuto fermare. Ora, dunque, la parola è di nuovo alla Cassazione. Ma quali saranno i tempi di questa seconda pronuncia? E, soprattutto, quale sarà il contenuto di questa pronuncia? Il fatto è che, tra un pretesto e l'altro, le intercettazioni telefoniche Nicola Mancino-Giorgio Napolitano continuano a non essere distrutte e a restare a disposizione. Forse qualcuno sta tramando affinché, ove la distruzione dovesse essere definitivamente decretata, prima ci sia almeno il tempo di farsene una copia? "A pensar male si fa peccato - ha detto una volta Giulio Andreotti - ma spesso ci si azzecca".
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Questione di "canne"

"Le "canne" - si è detto convinto il medico esponente pd Ignazio Marino - farebbero bene un po' a tutti".
Qualcuno, alla luce di quanto si continua a sentire e a vedere in questa campagna elettorale, è convinto che le "canne", un po' a tutti, stanno invece facendo male. Troppo spesso, addirittura, molto male.
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Il tempo degli eventi

"Con più tempo a disposizione per la campagna elettorale - ha detto seriamente, nella trasmissione "Uno mattina" della Rai, il "premier" uscente Mario Monti - mi avrebbe votato oltre il 50% degli elettori".
Peccato per il "premier" uscente Mario Monti, dunque, che si sia stati costretti ad andare alle urne la seconda domenica di Quaresima e, cioè, in tempi di digiuno e di penitenza cosicché lui, rigido e forte nei suoi principii, dovrà accontentarsi - come gli accreditano i sondaggisti - di un misero 9% dell'intera messe dei voti. Ma, se si fosse andati alle urne invece a Ferragosto, con un aumento del 9% ogni mese da oggi, allora sì che il "premier" uscente avrebbe potuto festeggiare la sua personale assunzione al 50% ed oltre dei suffraggi. Peccato, sì, per il "premier" uscente Mario Monti. Ma lui, da dotto bocconiano, dovrebbe conoscere una celebre frase del grande poeta Eugenio Montale. Questa: "Il tempo degli eventi è diverso dal nostro". Da quello di ciascuno di noi. Anche da quello di un "premier" uscente con tanta voglia di rientrare.
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No ai rospi

"Basta baciare rospi - ha tenuto a sottolineare di nuovo Niki Vendola, "leader" di "Sinistra ecologia libertà" - la sinistra ne ha baciati già troppi e nessuno si è mai trasformato in un principe azzurro".
Chiarissimo messaggio di Niki: lui non ha alcuna intenzione di baciare Mario Monti, Pierferdinando Casini e Gianfranco Fini. Le favole sono favole, insomma, ma la politica è un'altra cosa.
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Maltrattamenti bianchi e neri

"Sarai pure arrivato in Italia più di dieci anni fa, avrai pure un lavoro fisso, sarai anche impegnato nel volontariato - ha in sostanza deciso il Tar di Torino - ma tu, caro il mio marocchino, non puoi avere diritto alla cittadinanza perché cinque anni fa, prima di divorziare, hai maltrattato tua moglie".
Come dire: come ti sei permesso, caro il mio marocchino? Maltrattare una donna, anche violentarla od ucciderla, può farlo, senza tante conseguenze, soltanto un italiano. Ma tu sei marocchino e, quindi, che vai cercando? La nazionalità italiana avresti dovuto chiederla prima di maltrattare tua moglie. Allora sì che l'avremmo data. E dopo, essendo ormai italiano, te la saresti cavata anche tu senza tante conseguenze. Mantenendo tutti i tuoi diritti. Hai maltrattato tua moglie, insomma, essendo marocchino? Resta marocchino.
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lunedì 11 febbraio 2013

L' "incipit" di Luciana

"Stupore e rispetto - da oriente ad occidente, da esponenti di ogni religione e di ogni idea politica - dopo l'annuncio delle sue dimissioni dato da Benedetto XVI".
L'unica voce stonata, ancora una volta, dalla pseudocomica Luciana Littizzetto. La quale, irrispettosamente nei confronti di una Chiesa chiamata a superare un momento così doloroso e delicato, ha ritenuto di poter far ridere addirittura con due "battute", evidentemente, della sua "bernarda". La prima: "Propongo Fabio Fazio, quale cardinale camerlengo, con il compito di presiedere la Sede vacante fino al termine del conclave". La seconda: "Ora il Papa lo farà certamente Silvio". E, ancora, non si è neppure alla prima giornata del "Festival di Sanremo". Ad maiora.
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Incredibile Monti

"Non ho affinità - ha dichiarato il "premier" uscente Mario Monti - con chi non è a favore dei disoccupati e dei lavoratori".
Mario Monti ce l'aveva con il suo Ministro uscente al Lavoro, Elsa Fornero, che pure aveva chiamato nel suo Governo? Macché. Ce l'aveva, nientemeno, con Niki Vendola. Da non credere.
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Per prudenza

"Ove non dovessi vincere alle prossime elezioni - ha anticipato Antonio Ingroia, "leader" del movimento "Rivoluzione civile" - me ne tornerei tranquillamente in Guatemala".
Qualcuno, malignamente, va dicendo che Antonio Ingroia ha già prenotato, per prudenza, il biglietto per tornarsene a quel Paese.
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"Me la compri, papà?" "No"

"L'automobilina tutta rossa che corse che fa - così un bimbetto davanti alla vetrina di un giocattolaio - Me la compri, papà?" "No".
Ma perché quel papà non ha detto "sì" come il tenero papà della celebre canzone di Gianni Morandi? Lo conoscono tutti nella zona: non è cattivo. Tanto è vero che, pochi attimi dopo, ha rassicurato il suo bimbetto che gliela comprerà il 22 giugno. Perché sarà il compleanno del bimbetto? No: perché lui sa che, fino al 21 giugno - concentrazione, naturalmente, retorica - dovrà lavorare per pagare tasse, contributi e macchinone blu a politici e a "managers" pubblici.
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domenica 10 febbraio 2013

Più di due milioni per matite e gomme

"L'Unione europea - leggere il bilancio per il 2013 - ha previsto, tra tante altre sorprendenti, la spesa di due milioni e 340 mila euro per l'acquisto di matite e di gomme".
Ma che piffero avrà tanto da scrivere e da cancellare l'Unione europea così tanto sparagnina, invece, con i singoli Stati? Ma, forse, il punto sta proprio qui: tanto da scrivere per quanto riguarda i tagli da imporre e tanto da cancellare per quanto riguarda i fondi da accordare. Nei bilanci degli altri, però, non evidentemente nel suo. Dove sono stati previsti anche, ad esempio, quattro milioni di euro per spese di mense e ristoranti, più di due milioni e mezzo  di euro per spese di bevande e pasti durante i lavori del Parlamento e quasi 400 mila euro per spese di ricevimento e di rappresentanza. Come dire: cavolo quanto mangiano e bevono mentre tagliano i viveri ai cittadini europei. E quanto sono così zozzoni e distruttori, se, per tenere puliti e integri gli immobili nei quali lavorano, sono stati messi in bilancio più di 57 milioni di euro. Ma bravi, signori onorevoli europarlamentari e signora onorevole euroburocrazia.
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Che fai, non lo cacci?

"Mi dicono - ha "twittato" Nicola Franzoni, coordinatore a Carrara di "Futuro e libertà per l'Italia" - che il candidato de "La Destra" sia così gonfio perché devastato da un tumore in stato avanzato e, pertanto, faccio un accorato appello a tutti gli elettori perché il 24 non sprechino il loro voto per uno che ha i giorni contati".
A Gianfranco Fini, che di "Futuro e libertà per l'Italia" è il "leader", soltanto una domanda: "Uno così, che fai, non lo cacci?"
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Alchimie sopra e sotto

"Dopo che la "siura" Ilaria Borletti Buitoni - anche su "imput" del "prezzemolino-tuttofare-con Milano che c'entra" Andrea Riccardi - aveva incitato tutti i "montiani" a votare, per la Regione Lombardia, a favore non del proprio candidato Gabriele Albertini, ma a favore del candidato pd Umberto Ambrosoli, tutti erano in attesa di conoscere il pensiero, su questo incitamento, di Mario Monti".
Ebbene, il pensiero di Mario Monti è stato no, dobbiamo votare tutti il nostro candidato perché noi siamo decisamente contro le alchimie politiche. La confusione e lo sconcerto - detto dai presenti - sono durati tuttavia poco. Perché, a microfoni - come si dice - spenti, Mario Monti avrebbe sussurrato rassicurante alla "siura": contro le alchimie politiche sopra il vestito, mica sotto. E il "prezzemolino-tuttofare-con Milano che c'entra", ha subito acceso, per ringraziamento, un cero a Sant'Egidio. Tutto a posto, dunque, tutto in ordine. Statti bene, Gabriele.
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Vergogne ieri, oggi e domani

"Mi sono vergognata - ha confessato, su Sky, la cofondatrice di "Fratelli d'Italia", Giorgia Meloni - di essere stata nel Pdl".
Ognuno, ci mancherebbe altro, è giusto che si preoccupi di correre a nascondere le sue vergogne. Sorella d'Italia Giorgia Meloni, però, dovrebbe anche spiegare il perché, quando si tratterà di fare i conti dopo il responso elettorale, il suo movimento si è già impegnato a riaccoppiarsi, senza mostrare alcuna vergogna, con lo svergognato Pdl.
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Mercati

"Pierluigi Bersani e Matteo Renzi - hanno mostrato le foto di alcuni giornali - al mercato di Corso Racconigi a Torino".
Bene. Perché, tra i banchi, soltanto verdurai, salumieri, pescivendoli e casalinghe con il carrello della spesa, tutti interessati a capire come e con chi tornare ad un'economia più sana e più equa. E assente invece, almeno qui, qualche negoziante dell' "azienda Monti" e dell' "azienda Ingroia", tutti interessati a capire quali vantaggi potrebbero lucrare con una compravendita, ove ce ne fosse bisogno, del loro voto di scambio. Con tanto, naturalmente, di scontrino da poter poi "scaricare".
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Il teatrino di Giannino

"Chi si sia stufato della destra, del centro e della sinistra - ha lanciato l'appello Oscar Giannino, il giornalista fondatore del movimento "Fermare il declino" - venga con me e mi voti".
Ma - già demonizzati la destra, il centro e la sinistra - dove porterebbe Oscar Giannino quanti accettassero di andare con lui e di votarlo? Non gli resterebbe, nella dimensione spaziale, che in alto o in basso. Se in alto, lassù nei cieli della politica angelicata, attenzione perché gli italiani - noti superstiziosi - non gli darebbero il voto, ma farebbero le corna e strofinerebbero il cornetto rosso. Se in basso, laggiù negli abissi della politica satanassa, beh - si chiederebbero gli italiani sorpresi - perché andare a cadere dalla padella nella brace? Ma, forse, Oscar Giannino porterebbe i suoi, per cambiare veramente, nel suo "atelier" di fiducia. Per cambiare, però, non i metodi e i programmi di governo, ma l'abbigliamento: da banalmente abituale come tutti ad eccentricamente originale come lui. Un cappellone rosso, una giacca a strisce nere e gialle, un "gilet" damascato, un pantalone arancio e un paio di scarpe lucide magari con le ghette. Fermando il declino, sì, ma del teatrino delle marionette.
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Zoo elettorale

"Dopo la necessità di "smacchiare il giaguaro Berlusconi - rappresentata dal segretario del Pd, Pierluigi Bersani - la necessità di "trasformare  il camaleonte Berlusconi" rappresentata dal "centrista" Mario Monti".
Resta ancora, a dire la sua, il "5 stelle" Beppe Grillo. Il quale, magari, la necessità potrebbe averla già in mente: quella di "scuoiare il maiaolotto Berlusconi".
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sabato 9 febbraio 2013

Via Tito

"Domani - anche se il risalto che ne viene dato è a dire poco scarso - sarà il "Giorno del ricordo" delle stragi in cui morirono, per mano del regime comunista di Tito, migliaia e migliaia di innocenti civili italiani in Dalmazia e Venezia Giulia".
Qua e là per l'Italia, però, restano ancora decine di targhe stradali dedicate al boia Tito. Uno scandalo inaccettabile. Come scandalo inaccettabile sarebbe stato, se fossero rimaste, ancora oggi, vie e piazze dedicate a Hitler, a Stalin, a Mussolini, a Francisco Franco. A maggior ragione, poi, lascia perplessi il fatto che un appello per cancellare il nome del boia Tito dalle strade e dalle piazze
italiane dove ancora fa incredibilmente bella mostra di sé, lanciato già due anni fa dall'allora sindaco di Calalzo al Presidente della Repubblica, non abbia trovato una pur minima qualsiasi risposta. Eppure, proprio in questi giorni, il Presidente Napolitano non ha più avuto remore nel riconoscere il fallimento del comunismo. E quello del boia Tito, con le sue spaventose foibe, è stato, del comunismo, ben più  e ben altro che un fallimento.
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Ritorni alla Prima Repubblica

"Il decreto appena firmato dal "premier" uscente, Mario Monti, per consentire di coprire fino al 100% i danni provocati, alle abitazioni e agli immobili ad uso produttivo, dal terremoto del maggio 2012 in Emilia, Lombardia e Veneto - è giunta notizia da Palazzo Chigi - verrà pubblicato sulla "Gazzetta ufficiale", molto presto".
Ma perché, qualcuno lo dubitava? Verrà pubblicato, con vergognosa sapienza, prima delle imminenti elezioni. Alle quali, con molto stile personale e molto rispetto per una certa etica istuzionale, il professor Mario Monti sta partecipando nella duplice veste di "premier" uscente e di candidato in una sua lista. Verso una Terza Repubblica, quindi, ma con gli stessi riprovevoli metodi della Prima.
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Moavero l'incauto

"L'obiettivo di trarre benefici all'Italia con il nuovo bilancio dell'Unione europea - ha dichiarato il Ministro uscente per gli affari europei, Enzo Moavero - siamo riusciti a spuntarlo, ma questo non c'entra niente con la campagna elettorale di Mario Monti".
Ma sa, il Ministro ancora per poco Enzo Moavero, che cosa dicevano i nostri saggi padri latini? Dicevano: "Excusatio non petita, accusatio manifesta" e, cioè, "giustificazione non richiesta, accusa provata". L'obiettivo spuntato all'Unione europea quindi - parole incaute del Ministro ancora per poco Enzo Moavero - da sfruttare, allora, molto furbescamente a fini elettorali. Anche se, poi, sarebbe stato comunque più opportuno e corretto attendere - prima di inneggiare ad  una vittoria oltretutto non completa - il voto determinante del Parlamento di Strasburgo su quanto deciso, dall'accordo dei "leader" europei, anche per l'Italia. Voto che non appare per nulla scontato e, anzi, previsto come contrario. Ma che gli fa? Il tempo di cogliere le mele, per Mario Monti, è oggi. Se pure il Parlamento di Strasburgo dovesse tirare domani pomidoro all'accordo-compromesso dei "leader" europei, Mario Monti sarebbe stato già votato e siederebbe già comodamente su questa o quella poltrona istituzionale.
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Pierluigi, Mario e le talpe

"Se, dopo l'accordo raggiunto a Bruxelles sul bilancio dell'Unione, a festeggiare è stato l'inglese "anti-risorse maggiori per la crescita" David Cameron - ha osservato il segretario del Pd, Pierluigi Bersani - vuol dire che si è trattato di una vittoria di Pirro".
Di una vittoria di Cameron e di Pirro, dunque, non di Monti. Come in effetti, nonostante il trionfalismo sbandierato dal "premier" uscente e dal suo uscente Ministro al seguito, obiettivamente è stato. E il segretario del Pd non ha onestamente voluto nascondere. Ma d'altra parte lui, Pierluigi Bersani, mica sta lì a pettinare le talpe che non ci vedono.
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L'ora sì e l'ora no della "sciura"

"Alla Regione Lombardia - hanno fatto sapere alcuni esponenti della lista montiana, fra cui la capolista alla Camera, Ilaria Borletti Buitoni - voteremo non per il nostro candidato Gabriele Albertini, ma per il candidato del Pd, Umberto Ambrosoli. Al Senato, però, voteremo per i candidati della nostra lista".
Il motivo di questo voto "double face"? "Perché - ha voluto giustificarsi la "sciura" imprenditrice dell'alta borghesia meneghina - per la Regione Lombardia è giunta l'ora del cambiamento". Fatto, indubbiamente, riconosciuto dai più con buone ragioni. Una domanda, però: ma la "sciura" Ilaria Borletti Buitoni non ritiene che altre buone ragioni indicherebbero come anche per il Senato - e per la Camera dove lei ha accettato di correre - sia giunta l'ora di un epocale cambiamento?
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Se scopiazzano i "primi della classe"

"Il Ministro tedesco dell'istruzione, Annette Schavan - la decisione è di oggi - si è dimessa dal Governo Merkel".
Come mai? Perché è stata accusata, dall'Università di Dusseldorf, di avere copiato la sua tesi di laurea in filosofia. Un fatto, indubbiamente, poco educativo per gli studenti tedeschi. E, anche, molto poco positivo per l'autoproclamatasi "rettora d'Europa", la sua vecchia amica Cancelliera Angela Merkel.
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venerdì 8 febbraio 2013

Fede e speranza

"Ormai - ha tenuto a dire la sua, sulla campagna elettorale in corso, il cardinale Angelo Bagnasco - la gente non si fa più abbindolare da niente e da nessuno".
Essendo un Ministro di Dio, a sostenere questo suo convincimento è, naturalmente la sua grande fede. Ai laici, invece, non resta che una speranza. Una grande speranza.
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Faccia tosta aggravata e continuata

"Sugli "hedge fund" (fondi speculativi ad alto rischio finanziario per gli investitori) - aveva detto, due anni fa, l'ancora presidente del Monte dei Paschi di Siena Giuseppe Mussari - ci vogliono regole, limiti e la prigione per chi sbaglia".
Secondo quanto starebbe emergendo dalle indagini della Magistratura, però, un rapporto interno della banca aveva paragonato la situazione di questa - proprio nello stesso periodo in cui Giuseppe Mussari la stava ancora presiedendo - ad un gigantesco "hedge fund" fuori controllo. Se così dovesse  essere alla fine appurato, per Giuseppe Mussari, allora, sarebbe giusto trovare, tra le pieghe dei codici, anche la possibilità di condanna per il reato di faccia tosta aggravata e continuata.
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Da Sanremo a Santoro

"Il "Festival di Sanremo" - si è lamentato Silvio Berlusconi - doveva essere spostato".
"Va bene - ha risposto, ironicamente equivocando fra tempo e luogo, il presentatore Fabio Fazio - va bene, ma dove?" Attenzione, però, al diabolico Cavaliere. Accettando l'ironia del voluto equivoco, potrebbe infatti rispondere: "Da Sanremo a Santoro".
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Colpo di scena Elsa-Mario

"Non volevo - ha confidato la signora Elsa Monti a "Corriere.it" - che Mario entrasse in politica".
Ma, allora, colpo di scena. Sì perché, appena una settimana fa, Mario Monti ha invece confidato che, a convincerlo ad entrare in politica, sono stati Andrea Riccardi e proprio sua moglie Elsa. Qualcuno, però, vorrebbe spiegarla così. La signora Elsa ha voluto mettere, sapientemente, le mani avanti. Come a voler dire: se mio marito è entrato in politica, non prendetevela con me perché io ce l'ho messa tutta per dissuaderlo. Se così, però, suo marito Mario non deve averla capita. Come non ha capito, sia ieri sia oggi, tante altre cose importanti.
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Cugini luciferini

"Mentre Luca Cordero di Montezemolo è occupatissimo a tenere su di giri la macchina di Mario Monti - si è saputo - suo cugino, Andrea il creativo, è occupatissimo a produrre magliette "t-shirt" che saranno distribuite in una cena elettorale a favore di Silvio Berlusconi".
Dopo i "parenti serpenti" e i "fratelli coltelli", ecco dunque i "cugini luciferini". Uno a curare un girone, l'altro un girone diverso. Uno con la macchina, l'altro con la maglietta. Ognuno a sperare che, a vincere, sia il suo pilota. Ma, se i loro piloti non dovessero vincere? Sarà per un'altra volta. Intanto Luca tornerebbe a occuparsi moltissimo per tenere su di giri la "Ferrari" e Andrea per disegnare "t-shirt" ai "teen agers". E cugini come prima.
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giovedì 7 febbraio 2013

I misteri di Pierferdy

"Il "leader" dell'Udc Pierferdinando Casini - secondo voci raccolte dal "Corriere della sera" - aveva sempre sperato di potersi accomodare sulla poltrona di Presidente del Senato. Ma, poiché, come stanno andando le cose, sembra che, alla fine, su quella poltrona finirà per accomodarsi il "suo" professor Mario Monti in attesa di un auspicato balzo alla Presidenza della Repubblica, lui, il Pierferdy, starebbe già preparando la carta di riserva: Ministro della Difesa".
Ma - un momento - si è già andati alle urne e le urne hanno già decretato che Pierferdinando Casini ha ottenuto un così notevole risultato da potersi permettere di legittimare prime o seconde scelte nel contrastato terreno delle Istituzioni? Certamente no. E, allora, non con quale faccia (perché la sua faccia è quella), non quale autorità (perché la percentuale prevista per l'Udc è oggi pari ai gradi di un termometro invernale), ma con quale correttezza nei confronti dei partiti tutti in lizza e, in particolare, nei confronti dei suoi alleati di lista? In più, comunque, una curiosità: ma perché proprio Ministro della Difesa - tra "F35", sottomarini, carri-armati e relative odiose spese militari - e non Ministro alle politiche sociali e alla famiglia per concretizzare quel suo tanto vantato e sbandierato programma elettorale con tanto di "nihil obstat", oltretutto, di Oltretevere? Misteri. Chissà, però, se gloriosi, gaudiosi o dolorosi.
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Fassina versus Monti

"Il Governo Monti- ha lanciato il sasso il responsabile economico del Pd, Stefano Fassina - lascerà un debito pubblico di sei-sette miliardi, spese non coperte per funzioni essenziali, che dovranno essere dunque affrontate dal nuovo Governo. Sarebbe giusto che il "premier" uscente, prima di lasciare Palazzo Chigi, lo riconoscesse".
Ma lo riconoscerà, prima di uscire da Palazzo Chigi, l'uscente "premier" Mario Monti? Tutto lascia presumere per il no. Anche perché lui, il professore bocconiano, sta dipingendo la situazione che  lascerà come una situazione così bella e così buona che - come va sostenendo - potrebbe consentire di alleggerire l'Irpef di 15 miliardi e l'Irap di 21. Consentirebbe, però, a lui. Soltanto, beninteso, se tornasse in qualche modo lui. Perché gli altri - come  va elegantemente ripetendo - sono tutti degli incapaci e degli ignoranti. E lui, invece, è un capacissimo dotto con tanto di lauree, di cattedre e di "masters". Anche se, poi, sembra non sapere applicare la teoria alla pratica. E, se qualcuno glielo fa notare, poco bocconianamente prende la ramazza e - come da simpatica "battuta" di Pierluigi Bersani - corre a nascondere la polvere sotto il tappeto.
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Che cosa canterà Carla Bruni al "Festival di Sanremo"?

"Tra gli ospiti nell'imminente "Festival di Sanremo" - è stato confermato - il presentatore Fabio Fazio avrà anche l'ex "première dame", oggi tornata cantante, Carla Bruni".
Per farla cantare? Evidentemente sì. Ma - ecco il punto - una o più melodie del suo repertorio o sul perché la sua Francia, il suo coniuge allora Presidente Nicolas Sarkozy e - come si è sempre mormorato anche lei stessa - abbiano clamorosamente protetto uno spietato terrorista, condannato all'ergastolo in Italia, come Cesare Battisti? Un punto, dunque, non da poco. Sul quale presteranno la loro dolorosa attenzione, giustamente, le vittime rimaste in qualche modo vive e i parenti delle vittime morte per mano di quei "proletari armati per il comunismo" del protetto Cesare Battisti.
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Il bello e il brutto delle tasse

"Aveva ragione il compianto professor Padoa Schioppa - continua a sostenere il Ministro uscente Anna Maria Cancellieri - quando diceva che pagare le tasse è bello".
Beh, pagare le tasse è indubbiamente giusto e doveroso. Un po' azzardato, obiettivamente, che possa essere addirittura bello. Soprattutto perché - mica per niente - come potrebbe essere bello, dal momento che - di brutto - c'è ancora che proprio tanti dei più ricchi le tasse non le pagano bellamente per niente?
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2013 avanti Cristo

"La giovane promessa della canzone in Israele, Ofir Ben-Shetreet - è giunta notizia - è stata sospesa, dalla scuola che frequenta nella città di Ashdod, per due settimane".
Ha "marinato" la scuola per esibirsi in un concerto? Ha mancato di rispetto ad un professore? Non studia le lezioni? Oppure, in qualche luogo, ha cantato una canzone blasfema o antinazionalista? Ha cantato in abiti scandalosamente succinti o con movenze peccaminosamente provocanti? Niente di tutto questo. Ofir Ben-Shetreet ha violato, gravemente, la "kol isha". La regola, cioè, che ancora oggi vieta ad una donna di cantare davanti a degli uomini. E che i rabbini "ultras" applicano, con estremo rigore, come se ancora fossero nel 2013 non dopo, ma avanti Cristo.
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Tempo da cani

"Silvio Berlusconi "si è fatto il cane" - ha osservato qualcuno - e così pure, qualche giorno dopo, Mario Monti. Ma che, ora, le campagne elettorali si vincono con i cani?"
La cosa, in effetti, è inusitata e strana. A meno che non la si voglia spiegare così: visto che il segretario del Pd, Pierluigi Bersani, ha recentemente minacciato di sbranare chi osasse sparlare del suo partito, Silvio Berlusconi e Mario Monti hanno pensato bene dotarsi di un cane da difesa.
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Scioperi e neonati

"I ginecologi e le ostetriche - è stato confermato - sciopereranno, in tutta Italia, l'intera giornata di martedi 12".
Tutti quei futuri piccoli italiani, i quali avrebbero dovuto vedere la luce martedi 12, sono pregati di trattenersi e di nascere mercoledi 13.
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mercoledì 6 febbraio 2013

Il nuovo autogol di Gianni Rivera

"Con Tabacci - ha dichiarato Gianni Rivera, ex campione di calcio e oggi candidato al Senato nella lista "Centro democratico" - io riporto la cultura dc".
Oddio. Ma quale cultura? La cultura di quale dc? Gianni Rivera, da giovane, era solito segnare gol clamorosi. Non è che, trascorsi tanti anni ed essendo evidentemente ormai giù di forma, gli capiti adesso di cominciare a segnare clamorosi aautogol?
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Binocoli e lenti d'ingrandimento

"Ma davvero - si sta domandando la gente - il Pdl è ormai a ridosso del Pd?"
Dipende dallo strumento che si voglia usare per osservare il fenomeno. Il segretario del Pd, Pierluigi Bersani, sta usando il binocolo - come lui dice - e vede il sorpasso ancora ben lontano. Il capocoalizione del Pdl, Silvio Berlusconi, sta usando la lente d'ingrandimento - anche se non lo dice - e si vede già maggioranza in Parlamento. Questione, allora, di strumento? Certo. Solo che sarà lo strumento della democrazia - il 24 e 25 prossimi - a rivelare seriamente la realtà che attende il Paese.
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Altro giorno, altra "mano"

"Sono disponibilissimo a rivolgermi - ha confermato il segretario del Pd, Pierluigi Bersani - anche a forze come quella del professor Monti". "Noi - ha rinnovato la sua posizione, subito, il "leader" di "Sinistra ecologia libertà", Niki Vendola - siamo inconciliabili con il professor Monti". "Il Pd - si è evidentemente spazientito il professor Monti - faccia infine le sue sue scelte"".
Altro giorno, altra "mano" della partita a tre Bersani-Monti-Vendola. E tutti, sempre più, a domandarsi come andrà a finire. Anche se potrebbe rivelarsi significativa questa frase pronunciata, dopo l' "aut aut" di Mario Monti al Pd, da Pierluigi Bersani: "Il mio polo non si tocca". Toccando al cuore, così, Mario Monti. Ma significativa, anche, quest'altra frase pronunciata, a Padova, da Mario Monti: "Io Ministro in un Governo riformista? Non lo escludo". Escludendo così, di nuovo, Niki Vendola. Allora? Allora a domani. Alla nuova "mano", domani, della lunga ed incerta partita.
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Ai sensi del codice della coerenza

"Una volta entrati in politica - ha detto, al "Corriere della sera", quello Stefano Dambruoso candidato alla Camera in Lombardia 1 con la lista "Scelta civica" di Mario Monti - i magistrati non devono più tornare a giudicare perché hanno perso la terzietà".
Più che giusto ed opportuno. Peccato, però, che Stefano Dambruoso, una volta entrato in politica, non si sia chiuso dietro le spalle la porta della Magistratura. Non si è dimesso, cioè, per non tornare più a giudicare. Ha soltanto  chiesto, al Csm, l'aspettativa. Che significa: aspettate, per favore. Ove dovesse andarmi male o dovessi un giorno comunque ripensarci, rimettetemi a giudicare. Il tutto, evidentemente, ai sensi dell'articolo 1 del Codice della coerenza.
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Doppio Giro

"Mio fratello Mario, candidato al Senato, dalla Comunità di Sant'Egidio fondata da Andrea Riccardi, nella lista di Mario Monti in Campania - ha scherzato fino ad un certo punto Francesco Giro, anch'egli candidato al Senato, ma dalla "Caritas diocesana romana" fondata da don Luigi Di Liegro, nella lista Pdl nel Lazio - ha molte più opportunità di me perché lui è stato inserito al terzo posto ed io al sesto".
Ma benedetto Francesco: di che cosa va scherzando, fino ad un certo punto, se suo fratello Mario finirà per entrare a Palazzo Madama e lui no? Poteva pensarci prima. Prima e meglio. Vuol mettere, infatti, una povera "Caritas diocesana romana" e una ricchissima "Comunità di Sant'Egidio"? Un semplice sacerdote in tonaca come don Luigi Di Liegro - venuto a mancare, oltretutto, sedici anni fa - e un grande sacerdote laico come Andrea Riccardi il quale - quando c'è sempre stato da inciuciare con il potere - non è mai mancato? Ma poi, su, non esageriamo. Forse è bene così. Alla politica italiana basta anche un solo Giro. Basta e, magari, avanza pure.
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