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"Fatti e misfatti" è una puntuale selezione di episodi e di protagonisti che in Italia - ma anche nel resto del mondo - si sono distinti, si stanno distinguendo o si distingueranno "in modo particolare" e che tuttavia sono stati, sono e saranno troppo spesso ignorati o sottovalutati dagli organi di informazione. Pane al pane, senza alcuna appartenenza politica, con il solo referente della verità. Una verità che potrà essere velata di una profonda amarezza o sostenuta da una feroce ironia, mai però intrisa di facile qualunquismo.

sabato 9 febbraio 2013

Moavero l'incauto

"L'obiettivo di trarre benefici all'Italia con il nuovo bilancio dell'Unione europea - ha dichiarato il Ministro uscente per gli affari europei, Enzo Moavero - siamo riusciti a spuntarlo, ma questo non c'entra niente con la campagna elettorale di Mario Monti".
Ma sa, il Ministro ancora per poco Enzo Moavero, che cosa dicevano i nostri saggi padri latini? Dicevano: "Excusatio non petita, accusatio manifesta" e, cioè, "giustificazione non richiesta, accusa provata". L'obiettivo spuntato all'Unione europea quindi - parole incaute del Ministro ancora per poco Enzo Moavero - da sfruttare, allora, molto furbescamente a fini elettorali. Anche se, poi, sarebbe stato comunque più opportuno e corretto attendere - prima di inneggiare ad  una vittoria oltretutto non completa - il voto determinante del Parlamento di Strasburgo su quanto deciso, dall'accordo dei "leader" europei, anche per l'Italia. Voto che non appare per nulla scontato e, anzi, previsto come contrario. Ma che gli fa? Il tempo di cogliere le mele, per Mario Monti, è oggi. Se pure il Parlamento di Strasburgo dovesse tirare domani pomidoro all'accordo-compromesso dei "leader" europei, Mario Monti sarebbe stato già votato e siederebbe già comodamente su questa o quella poltrona istituzionale.
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