"Ora - ha detto Pierluigi Bersani, il segretario di quel Pd che ha vinto sì le elezioni, ma non ha i numeri per governare - Beppe Grillo, il quale ha piazzato primo il suo movimento, deve però chiarirci che cosa vuole fare".
Beppe Grillo però, a meno che non ci ripensi, ha già chiarito che cosa vuole fare. O, meglio, non fare: né inciucetti - come li chiama lui - nè inciucini. Con nessuno e, dunque, neppure con il Pd. Allora? Non resterebbe, allora, che accogliere una seppur timida proposta avanzata da Silvio Berlusconi per una qualche intesa Pdl-Pd. Ma, su questa proposta, Pierluigi Bersani è stato categorico: non se ne parla proprio. "Loro - ha detto ironicamente - loro adesso si riposassero". Al Pdl, con quella rincorsa, dovrebbero essersi, in effetti, stancati. Perlomeno - visti i risultati della volata sul filo del traguardo - sicuramente più di quel Pd il quale, così sicuro di sé, alla fine ha rallentato l'andatura. A questo punto, perciò, un futuro certo potrebbe vedersi soltanto dentro una magica palla di vetro. L'augurio è che ce l'abbia - e possa leggervi dentro il meglio da farsi - il povero buon Presidente della Repubblica.
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