Benvenuti

"Fatti e misfatti" è una puntuale selezione di episodi e di protagonisti che in Italia - ma anche nel resto del mondo - si sono distinti, si stanno distinguendo o si distingueranno "in modo particolare" e che tuttavia sono stati, sono e saranno troppo spesso ignorati o sottovalutati dagli organi di informazione. Pane al pane, senza alcuna appartenenza politica, con il solo referente della verità. Una verità che potrà essere velata di una profonda amarezza o sostenuta da una feroce ironia, mai però intrisa di facile qualunquismo.

mercoledì 28 marzo 2012

Se la notizia è incompleta...

"Non potendo più mandare avanti la propria azienda in un momento di crisi economica come questa attuale - il fatto è avvenuto a Bologna - un imprenditore di 58 anni si è dato fuoco davanti all'Agenzia delle entrate ed è ora ricoverato in condizioni gravissime".
Non è però giunta notizia su chi, nella vasta e cinica galassia della burocrazia e della finanza, lo ha indotto a tentare il suicidio in modo così terribile e disperato.
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Accisa continua

"Il Senato - è giunta notizia da Palazzo Madama - ha ripristinato il fondo che, in caso di calamità naturali, sarà finanziato con l'aumento delle accise sui carburanti".
Senato, dunque, senza pietà. Dovendo lo Stato racimolare altri soldi, ecco prevedere nuove accise sui carburanti mentre gli italiani non hanno ancora finito di pagare perfino quelle imposte per coprire le spese delle "imprese coloniali" di un'ottantina di anni fa.
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Tempo di confessarsi

"Il Viminale - ha chiarito il Ministro dell'interno, Anna Maria Cancellieri - non emise alcun documento che autorizzasse la sepoltura del boss Enrico De Pedis nella basilica di Sant'Apollinare né fu coinvolto in alcun modo in questo evento".
L'autorizzazione - ora è stato ufficializzato autorevolmente, dunque, quanto si è sempre saputo - venne soltanto dal Vaticano. Ma il Vaticano, a questo punto, continuerà a tacere sulla misteriosa e vergognosa sepoltura del boss Enrico De Pedis nella basilica di Sant'Apollinare? Sarebbe bene che qualcuno, Oltretevere, si ricordasse che il Nazareno era solito iniziare il suo parlare con un "In verità, in verità io vi dico..." Verità che enunciava anche immediatamente. E, allora, sarebbe bene che dai Sacri palazzi, in ritardo oltretutto da troppo tempo, la verità fosse finalmente detta. Per rispetto sia nei confronti dei credenti sempre più interdetti sia della giustizia laica. Ma anche nei confronti del Nazareno che, soprattutto all'interno di quai Sacri palazzi, non dovrebbe essere così clamorosamente contraddetto ed offeso con silenzi ed omissioni. E poi è quasi Pasqua. Oltretevere, buon Dio, dovrebbero avvertire, loro per primi, il santo dovere di confessarsi.
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La ballerina zoppa di Mauro

"Un membro del Consiglio di amministrazione della Rai - ha scritto tra l'altro, nel suo libro-intervista, l'ex direttore generale Mauro Masi - un giorno mi raccomandò una ballerina zoppa".
Rivelazione clamorosa? E perché? Tutti si sono accorti, già da tempo, che alla Rai vengono raccomandati - ma, quello che è più grave, troppo spesso assunti - non solo ballerine zoppe, ma anche "soubrette" sceme, presentatori balbuzienti, comici da caserma, programmatori da "Tv bufala", giornalisti disinformati quanto a notizie e a grammatica italiana. Benvenuto, comunque, al libro-intervista di Mauro Masi. Se non proprio come "scoop" editoriale, almeno come una autorevole testimonianza storica di quanto continua ad avvenire tra le quattro zampe del cavallo di Viale Mazzini a Roma. In conto, naturalmente, agli abbonati.
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Jovanotti dixit

"Berlusconi - ha espresso il suo parere, in una intervista pubblicata sul settimanale "Oggi", il cantante Jovanotti - ha fatto molto male alla cultura del Paese".
Magari sarà pure vero che Berlusconi abbia fatto molto male alla cultura del Paese. Ma il cantante Jovanotti ritiene di averle fatto, invece, molto bene? A ciascuno - ci mancherebbe - il diritto di pensarla come vuole. Se quel giudizio su Berlusconi lo avesse dato tuttavia un poeta come l'Alighieri o un maestro come Michelangelo, allora sì che sarebbe stato, certamente, del tutto incontestabile.
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lunedì 26 marzo 2012

Favismo ai domiciliari

"Michele Aiello, condannato a 15 anni e 6 mesi per associazione mafiosa e finora recluso nel carcere di Sulmona - ha preso atto il Tribunale di sorveglianza de L'Aquila - è sofferente di favismo e, quindi, ha diritto ad una nutrizione particolare".
Qual è stato, quindi, il provvedimento sancito, dopo la sua presa d'atto, dal Tribunale di sorveglianza de L' Aquila? Forse l'obbligo, nei confronti del sofferente Michele Aiello, di un vitto carcerario compatibile con il suo favismo? Ma per carità. Il provvedimento è stato quello di concedergli i domiciliari perché - secondo il Tribunale di sorveglianza de L'Aquila - soltanto un buon parente o servitore, una volta a casa, avrebbe potuto confezionargli - lui, sì, con culinaria sapienza ed attenzione - i piatti più idonei. Vuoi mettere, povero Michele Aiello, la cucina del becero carcere di Sulmona e la cucina - magari in villa - di mammà o del diplomato cuoco di famiglia? Caro Tribunale di sorveglianza de L'Aquila, dunque, come si esprimeva il comico Totò in un suo celebre film? Si esprimeva così: "Ma ci faccia il piacere, ci faccia".
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Farmacisti e medici

"Al compimento del sessantacinquesimo anno di età - ha deciso il Governo Monti - ogni farmacista dovrà lasciare la propria attività professionale".
Viene da chiedersi come mai. Forse perché si è ritenuto che un farmacista, da 66 anni in poi, non sarebbe più in grado di intendere e di volere e, magari, sbaglierebbe la fornitura della medicina? Strano modo di ritenere, se così fosse, visto che molti medici chiamati al capezzale dell'Italia continuano ad esercitare anche oltre i 70 anni e, però, si ritengono ancora in piena forma ed esenti da qualsiasi errore nell'emettere la diagnosi e nel prescrivere la terapia.
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I "top manager" pubblici verso la povertà

"Da maggio - in virtù di un decreto appena firmato dal "premier" Mario Monti - sforbiciata ai compensi dei "top manager" pubblici".
Poveri "top manager" pubblici: dopo la sforbiciata governativa, infatti, potranno intascare - soltanto - un massimo di 298 mila euro.
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domenica 25 marzo 2012

Psicologi e banche

"Affidato all'esperta dottoressa Kety Caolin - da qualche giorno - è scattato il "Progetto Terraferma" che ha lo scopo di supportare psicologicamente gli imprenditori lasciati soli davanti allo spettro della crisi economica".
Nobile iniziativa che non è, comunque, del Governo, ma dell'associazione "Imprese che resistono". Il Governo, tuttavia, potrebbe fare ancora di più. Come, ad esempio, far scattare un "Progetto maremosso". Un progetto, cioè, con lo scopo di obbligare gli istituti bancari, seriamente e concretamente, a muovere i loro ricchi depositi di euro in favore degli imprenditori onesti e non per loro responsabilità in momentanee difficoltà finanziarie. Anche perché, se la impressionante serie degli imprenditori suicidi per disperazione dovesse - il destino non voglia - allungarsi ancora in futuro, la responsabilità vera sarebbe di una supposta incapacità professionale della dottoresa Kety Caolin o di un sistema bancario cinico ed egoista tollerato dal Governo?
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Ma cos'è questa crisi?...

"Fino a due giorni di code in tutta Italia - è comparso sui quotidiani - per acquistare, ad un prezzo variante tra i 479 e i 799 euro, la versione 3 dell"'iPad"".
Un mistero. Sì perché, proprio negli stessi due giorni, è arrivata conferma che la percentuale dei giovani senza lavoro o precari si è ulteriormente alzata, il "leader" della Confcommercio, Carlo Sangalli, ha tenuto a ribadire che i consumi, a causa della crisi economica, si sono ulteriormente abbassati e tutti continuano a lamentarsi che, ormai, non è più possibile arrivare, con stipendi e pensioni, alla fine del mese. Un fenomeno isolato - potrebbe osservare qualcuno - quello della corsa sfrenata al nuovo "iPad". Magari. Perché, se poi si vuole essere obiettivi, c'è da registrare che anche il mercato dei "cellulari" è in continua crescita, che i più continuano ad utilizzare la costosissima macchina invece del bus, che i locali di spettacolo e di intrattenimento sono sempre affollati, che ristoranti e pizzerie hanno raramente i loro tavoli vuoti, che le parabole continuano a spuntare come funghi sui terrazzi e sui tetti, che per le prossime festività pasquali quasi ovunque c'è il solito pienone. Non che - per carità - sia proprio tutto come prima e tutto uguale per tutti. Certo. Resta la domanda, tuttavia, che si era già posto a suo tempo, in una sua famosa canzone, il noto artista napoletano Rodolfo De Angelis: "Ma cos'è questa crisi?..."
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Teppismo + cinismo

"Una professoressa di scuola media - è giunta notizia da Bari - è stata improvvisamente colta da malore, si è distesa in terra nel tentativo di riprendersi e due studenti l'hanno ripresa con i loro "telefonini" scaricando il video, poi, su You Tube".
La preside ha sospeso i due studenti per alcuni giorni e ha fatto bene. Sarebbe interessante sapere, però, se i genitori dei due studenti abbiano giustamente sequestrato loro i "telefonini" almeno per alcuni mesi. Oppure, seguendo il video, ci abbiano fatto su, anche loro, una risata.
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Libertà di cartellone abusivo

"Quarantatre imprenditori romani - nel corso degli anni - avevano affisso migliaia e migliaia di cartelloni esibendo false certificazioni, i vigili urbani avevano denunciato i fatti, ma l'ufficio competente capitolino non era intervenuto per le giuste rimozioni. Di qui un'inchiesta della Procura".
Com'è finita la questione? Con un'archiviazione per due motivi allucinanti. Da un lato, infatti, il competente ufficio capitolino è stato "graziato" perché la rimozione dei cartelloni abusivi avrebbe comportato una spesa di due milioni di euro e quest'ufficio - poveraccio - aveva in cassa soltanto 800 mila euro. Dall'altro, stranamente giudicato che le false certificazioni - poverine - erano irrilevanti, sono stati "graziati" anche i quarantatre imprenditori dei cartelloni abusivi. Con il palese invito, chiaramente, a imbrattare illegalmente la città a proprio piacimento. Tanto il Comune capitolino non ha i soldi per le rimozioni e non deve per questo rispondere di omissione di atti d'ufficio mentre le certificazioni false possono essere sempre definite irrilevanti e non devono per questo essere passibili di sanzione alcuna. Parola - o, meglio, sentenza - della Procura di Roma.
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mercoledì 21 marzo 2012

Primun mangiare, deinde...

"Stavo per leggere la mia relazione su una proposta di legge in Commissione cultura alla Camera - ha raccontato l'onorevole Giancarlo Mazzuca - quando il collega Emerenzio Barbieri mi ha chiesto di dare l'intervento per letto poiché si era fatto ormai tardi ed era arrivata l'ora di andare a mangiare".
Due testimonianze sconfortanti in un sol fatto. La prima è quanto certi parlamentari sentano l'importanza del mandato ricevuto dagli elettori. La seconda è quale sia, per certi parlamentari, il loro dovere principale e la loro preoccupazione più importante: il mangiare. "Primum edere, deinde philosophari". E, cioè, prima di tutto riempirsi la pancia (e non solo) poi, con calma, occuparsi delle cose serie.
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Ammalare e curare

"Il Servizio sanitario nazionale - ha annunciato il Ministro della salute, Renato Balduzzi - prenderà presto in carico i malati da gioco d'azzardo".
Responsabile annuncio di un ancor più responsabile provvedimento. Resterebbe, tuttavia, questa surreale situazione: uno Stato che - attraverso giochi gestiti in proprio o da altri gestiti e sui quali comunque anche lui lucra - prima continuerebbe a diffondere la malattia e poi si direbbe pronto a curare i malati. Complimenti.
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Cavalli e ciucci

"Tutti i Paesi della Comunità europea - "Written Declaration" passata, il 19 marzo, a Strasburgo - dovranno incoraggiare l'introduzione dello studio degli scacchi, nei rispettivi sistemi scolastici, in quanto portatore di grandi benefici nell'educazione dei ragazzi".
Che il gioco degli scacchi sia quanto mai idoneo ad ampliare l'educazione e la formazione dei ragazzi in età scolare è fatto più che certo. Almeno in Italia, tuttavia, sarebbe opportuno che, prima, venisse incoraggiato lo studio benefico della lingua nazionale e delle lingue straniere, della storia e della geografia, dell'educazione civica e della filosofia, dell'ecologia e del computer. Mica per niente. Perché, altrimenti, potrebbe spesso finire che a muovere un cavallo sulla scacchiera sarebbe un ciuccio in aula.
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"Finesse" manifestaiola

"La Fornero - si è letto sulla maglietta di una manifestante davanti a Palazzo Chigi - al cimitero".
Povera Elsa Fornero. Lei è già portata a piangere di suo, figurarsi nel leggere certi beceri e inquietanti auguri campeggianti, in caratteri bianchi, su una luttuosa maglietta nera.
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martedì 20 marzo 2012

Pietà l'è morta

"Bolaffi - è l'annuncio - metterà all'asta, base di partenza 1.500 euro, il comunicato numero 6 del 15 aprile 1978 con il quale le Brigate rosse annunciarono la morte di Aldo Moro".
Uno scritto terrificante che sa ancora di sangue e di lacrime, dunque, all'asta come una maglia di Totti, un reggiseno di Monica Bellucci, una carta del mago Otelma? Sconfortante. Indegno. A ulteriore testimonianza che, sì, pietà l'è morta. E, poiché pietà l'è morta, aspettiamo ora che Bolaffi - o qualcun altro - metta all'asta, uno di questi giorni, di Aldo Moro anche il referto dell'autopsia.
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Disfare l'italiano

"Certo - ha scritto Tommy Cappellini su "Il Giornale" - i volantini delle Brigate rosse era compromettente farseli trovare addosso e molti se ne disfarono subito".
Se ne disfarono? Forse sarebbe bene che "Il Giornale" si disfacesse subito del suo Tommy ciuccio. Almeno fino a quando non abbia completato i suoi studi di grammatica. E non abbia imparato che non si dice se ne "disfarono" e nemmeno se ne "disfacettero", ma semplicemente se ne disfecero.
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Bingo!

"Dalla villa dei Borbone a Carditello - si è saputo - è sparito tutto quello che c'era di prezioso artisticamente e storicamente".
Ma - potrebbe chiedersi qualcuno - una villa così non era sorvegliata? Non era sorvegliata. E non aveva neppure un apparato di allarme? L'apparato di allarme l'aveva. Solo che i ladri hanno rubato anche quello. Bingo!
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giovedì 15 marzo 2012

In gruppo è meglio

"Ai due ventenni che nella notte tra il 23 e il 24 giugno dello scorso anno hanno violentato una minorenne a Sora - ha sentenziato la Suprema Corte di Cassazione - niente carcere, ma arresti domiciliari perché - ha motivato - per la violenza sessuale di gruppo possono essere concesse misure cautelari alternative alla detenzione".
Niente galera, cioè, a due mascalzoni così? Niente galera perché la Suprema Corte di Cassazione ha dovuto decidere come ha deciso in quanto, circa due anni fa, la Consulta ha respinto - poiché giudicata anticostituzionale - una legge approvata in Parlamento per sancire invece il carcere nei confronti dei responsabili di episodi così drammatici. Allora, dunque, confermate buone notize per i violentatori di minorenni: quando venisse loro l'istinto brutale di aggredire una ragazzina indifesa, lo facciano in tanti perché, così, potrebbero ottenere - Carta costituzionale alla mano - di aspettare il giusto processo non in una scomodissima cella, ma in un loro comodo appartamento munito di ogni conforto. Magari anche di un computer o di un video dove gustarsi scatti turpi e pellicole pedopornografiche. E magari - che gli fa? - nella casa vicina a quella della loro vittima minorenne. Che non è una battuta provocatoria perché, qualche anno fa, è successo anche questo.
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Meglio perfino le università coreane

"Nemmeno una università italiana - secondo il prestigioso "The Times Higher Education, World Reputation Ranking" - è fra le migliori cento del mondo".
Una vergogna. Che più vergogna diventa, se si considera che, in questa classifica delle prime cento università mondiali, ce ne sono invece - ad esempio - perfino due nella Corea del sud e una a Taiwan. In due Paesi, cioè, che i somari discendenti di Dante e di Michelangelo, di Montalcini e di Marconi non si vergognano di definire, dall'alto della loro ignoranza e della loro supponenza, Paesi del Terzo Mondo.
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Imu tutta, mezza o niente?

"Ma le Chiese per entrare nelle quali il turista è chiamato a pagare un biglietto di ingresso - si è chiesto un lettore del "Corriere della sera" - come verranno classificate, ai fini dell'Imu ex Ici, essendo sia luoghi di culto sia luoghi di produzione di reddito?"
Bella domanda. Ma non si preoccupi il lettore del "Corriere della sera": le vie del Signore - come si sa - sono infinite. E anche quelle dei monsignori di Oltretevere. E quelle di lor signori a Palazzo Chigi.
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mercoledì 14 marzo 2012

Filettino oltre la "Lega"

"Da sabato 10 - anche se quasi tutti i giornali lo hanno ignorato - la popolazione di Filettino, comune in provincia di Frosinone, ha un nuovo e tutto suo Presidente del Consiglio: via l'economista Mario Monti, avanti il regista Pasquale Squitieri. E avanti, dopo avere giurato nelle mani del principe reggente avvocato Carlo Taormina, un nuovo e tutto suo Consiglio dei ministri".
Tutti si erano augurati che, quando il 24 settembre scorso il Comune di Filettino aveva annunciato la sua volontà di proclamarsi Principato indipendente, si fosse trattato di uno scherzo o, perlomeno, di una bizzarra provocazione. Non è stato invece così. I filettinesi sono andati avanti con tutta la loro serietà e, nonostante quella loro autoproclamatasi indipendenza non valga ovviamente neppure un fico secco sul piano istituzionale, sono progressivamente arrivati fino al punto di nominarsi un avvocato come principe reggente (reggente non si sa bene di che), come "premier" un regista (forse per realizzare un film comico), come amministratori dieci ministri (tra i quali, tanto per capire come stiano le cose, un Ministro alla salute che di nome fa Davide, ma di cognomee fa Della Morte). E poi dice quei matti della "Lega"!
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lunedì 12 marzo 2012

Banche assassine

"Si chiamava Vincenzo Di Tinco, aveva 60 anni, era un commerciante di Ginosa Marina - hanno riportato i giornaali - si è ucciso perché, non avendo ottenuto neppure un fido di 1.300 euro dalla banca, non avrebbe potuto più andare avanti".
Vincenzo Di Tinco, purtroppo, non è la prima vittima di una banca. Altri operatori economici, specialmente in questi ultimi mesi, si sono uccisi per disperazione non riuscendo ad ottenere un fido, un prestito, un mutuo. Negli ultimi tre anni, solo in quel Nord Est una volta pur florido, si sono tolti la vita in cinquanta. In 400 se la sono tolta, in tutta Italia, tra il 2009 e il 2010. Ma dall'anno scorso ad oggi sta andando ancora peggio. Perché le banche continuano a negare, sempre più drammaticamente, fidi, prestiti, mutui e vita a quanti avrebbero solo bisogno di un aiuto momentaneo. Ma, a questo punto, la domanda allora è: se le varie banche continuano a non utilizzare i miliardi avuti al tasso dell'1% dalla Banca centrale europea per fini sociali, perché la Banca d'Italia assiste, tace e non interviene come dovrebbe? Governatore Visco, se lei c'è - come c'è - batta però un colpo. Senza compromessi, senza debolezze, senza soggezioni. Coraggiosamente, lancia in resta. Soprattutto prima che qualche altro poveraccio decida di sputarvi in faccia e impiccarsi.
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Il giro del mondo in "auto blu"

"Se si dovessero sommare tutti i chilometri percorsi dalle "auto blu" dei nostri politici lo scorso anno - è stato ripreso da "Yahoo!Notizie" - verrebbe fuori circa un quinto della circonferenza terrestre".
Con una legislatura intera, dunque, le "auto di servizio" dei nostri politici sarebbero in grado di fare tranquillamente l'equivalente del giro del mondo. Ma chi sono questi forsennati divoratori di "chilometri blu"? A parte il Presidente della Camera, Gianfranco Fini, che ha percorso 48.138 chilometri (e, cioè, 132 chilometri al giorno) sono soprattutto gli amministratori degli Enti locali, tuttavia, i più scatenati. Come, ad esempio, il sindaco de L'Aquila, Massimo Cialente, che in un anno ha percorso ben 250 mila chilometri (quasi 685 chilometri al giorno, compresi domeniche, Natale, Capodanno, Pasqua e Ferragosto), il Presidente della Regione Calabria, Giuseppe Scopelliti, che ne ha percorsi 136.800, e il Presidente della Regione Veneto, Luca Zaia, che ne ha percorsi 86.070 (includendo, però, altre sei "auto blu" di altrettanti assessori). Tenendo presente, comunque, che potrebbe esserci anche di peggio. Perché, tanto per ricordare, non hanno fatto conoscere i loro "chilometri 2011" i Presidenti delle Regioni Toscana, Umbria, Lazio e Puglia. Chissà se per una banale distrazione oppure per una giusta vergogna.
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venerdì 9 marzo 2012

La misura del merito

"Il direttore degli "Uffizi" a Firenze - così come anche i direttori dei principali musei italiani - percepisce uno stipendio netto annuo di 21.360 euro tutto compreso".
Un commesso del Parlamento - il quale non ha la conoscenza, la competenza e la responsabilità di come custodire e tutelare i più grandi capolavori dell'arte, ma ha solo la conoscenza, la competenza e la responsabilità di come va portato un bicchiere d'acqua ai banchi di Camera e Senato o di come vanno divisi gli onorevoli quando cercano di daresele di santa ragione - un commesso del Parlamento, invece, percepisce uno stipendio che va dagli 80 ai 150 mila euro. Una differenza, dunque, tra i 70 e i 130 mila euro circa. Con tanti saluti ai tanto sbandierati veri meriti e vere responsabilità. Ai "curricula" di quelli che vengono considerati, evidentemente quanto vergognosamente, "professori di serie b". Alla "Nascita di Venere" di Botticelli e alla nascita dell'"Api" di Rutelli. All' "Annunciazione" di Leonardo da Vinci e all'annuncio di un voto a sfavore di Bossi da Cassano Magnago. Alla "Maestà di Ognissanti" di Giotto e alla maestà camerale di Gianfranco Fini. A "Giuditta che taglia la testa a Oloferne" di Caravaggio e al Presidente del Senato che, tra esigenze del Pdl ed esigenze del Pd, taglia la testa al toro. Al "ritratto di Beatrice Cenci" di Guido Reni e al ritratto del commesso parlamentare "Beato lui" senza cenci, ma in tenuta di gala e con il portafogli gonfio per indubbi meriti superprofessionali.
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Tassi variabili

"Il mutuo per l'acquisto di una casa - è stato assicurato da un impiegato della Banca nazionale del lavoro, sportello all'interno di Palazzo Madama - viene oggi concesso ad un tasso variabile dell'1,75%".
Brava Banca nazionale del lavoro, dunque, che concede mutui all'1,75% con il denaro avuto all'1% dalla Banca centrale europea? Brava un corno. Spregevole, anzi, con tanto di interessi. Perché quei mutui al tasso variabile dell'1,75% li sta concedendo esclusivamente agli onorevoli senatori, ai loro parenti e ai loro amici, mentre ai cittadini qualunque li sta invece concedendo al 4,55% con un aumento, addirittura, dello 0,28% rispetto al mese precedente. Mutui a tasso variabile, quindi, ma nel senso che sono destinati a variare - anche di molto - a seconda se si è senatori, loro parenti e loro amici oppure no. Allora, però, di nuovo la legittima domanda: ci sarà mai qualcuno, politico o professore, che riuscirà a scalfire davvero i sempre più vergognosi privilegi della casta parlamentare?
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C'è del nero in Vaticano

"Il Vaticano - questa volta non l'ha sottoscritto e pubblicizzato un monsignore irritato e deluso, ma il Dipartimento di Stato americanao - è tuttora nella "lista nera" dei Paesi a rischio riciclaggio di denaro sporco".
Amen.
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Competenze

"A dirigere l' "Agenzia del Lazio per i trapianti" - con decreto n° 92 firmato dal presidente del Consiglio regionale, Mario Abruzzese - è stato nominato, qualche giorno fa, il dentista Gaetano Marcello di Guidonia".
Si resta ora in attesa che un esperto di trapianti venga prima o poi nominato, dalla Regione Lazio, presidente di qualche dipartimento di odontoiatria.
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Vietato morire

"Con decorrenza immediata e per quanto nelle possibilità di ciascuno - ha emanato un'ordinanza il sindaco di Falciano del Massico, Massimo Giulio Cesare Fava, rimasto senza luoghi ove seppellire i morti - è fatto divieto, ai cittadini residenti nel Comune o comunque di passaggio per il territorio comunale, di oltrepassare il confine della vita terrena per andare nell'aldilà".
Ciascuno, per quanto nelle sue possibilità, avrebbe sicuramente piacere di osservare quell'ordinanza del sindaco Fava. Ma ove non fosse nelle sue possibilità, che cosa dovrebbe aspettarsi? Forse, invece che essere deposto in una fossa, essere gettato in un fosso in pasto ai cani randagi. E magari, per non avere rispettato il divieto, far arrivare una multa salata ai suoi eredi.
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mercoledì 7 marzo 2012

Ma dalle stazioni partono i treni?

"Il signor Carmelo Giorgio G., nato a Milano nel 1968, senza fissa dimora, imputato per furto, ricettazione e tentata rapina - aveva deciso il Tribunale di Milano - è autorizzato ad eleggere, quale soggiorno obbligato per la sorveglianza, la sala d'attesa della stazione ferroviaria Greco-Pirelli".
Quando l'altra sera gli agenti del Commissariato di zona sono andati a controllare, però, del signor G. nessuna traccia. Al Tribunale di Milano, evidentemente, dovevano essersi dimenticati che dalle stazioni ferroviarie partono ogni giorno molti treni. Al signor G., quando aveva chiesto ed ottenuto il soggiorno obbligato nella sala d'attesa dello scalo Greco-Pirelli, era subito apparso, invece, di un ovvio che più ovvio non si sarebbe potuto. E così, ovviamente, un giorno è salito su uno dei tanti treni ed è partito per chissà dove. Affacciandosi al finestrino, magari, per fare "marameo".
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Cambi di camicia

"Chi se ne frega - s'è scaldato il segretario della Lega Nord, Umberto Bossi - chi se ne frega dei giudici".
Appena qualche giorno fa - come si ricorderà - aveva dichiarato: "Monti rischia la vita. Il Nord lo farà fuori". Improvvisa e tragica metamorfosi dell'Umberto: da "camicia verde" a "camicia nera".
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Quella faccia di Mauro...

"Gli abbonamenti ferroviari dei pendolari - se n'è uscito, su "Sky Tg24", l'amministratore delegato Mauro Moretti - dovrebbero almeno raddoppiare".
Ma non dovrebbero raddoppiare - almeno contemporaneamente - anche i convogli, i posti a sedere, la pulizia, gli arrivi in orario? Su questo, invece, neppure un accenno nella sortita televisiva dell'amministratore delegato Mauro Moretti. Per cui, per ora, è raddoppiata soltanto una cosa: la sua incredibile e arrogante faccia di bronzo.
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Boy scout addio

"Luigi Lusi, l'ex tesoriere della "Margherita" chiamato dai giudici a fare luce su certe oscure sparizioni di milioni appartenenti al partito - si sono indignati molti parlamentari - ha anche fatto causa all' "Associazione guide e scout cattolici italiani", che vive di volontariato, perché gli paghi gli straordinari domenicali e festivi non pagatigli quando lui ne era dipendente".
Anomalo boy scout, dunque, questo Luigi Lusi. Il quale - nel crescere con gli anni, con le ambizioni e con la considerazione per il danaro - si è evidentemente dimenticato che l' "Associazione guide e scout cattolici italiani", alla quale ha appartenuto, al primo punto della "Promessa" recita: "Con l'aiuto di Dio prometto sul mio onore di fare del mio meglio". E al decimo punto della "Legge" sancisce la purezza nei pensieri, nelle parole e nelle azioni. Stai a vedere che Luigi Lusi, quando uno di questi giorni dovesse vedere una vecchina con la necesità di attraversare la strada, non correrebbe ad aiutarla, ma la lascerebbe finire sotto un'auto.
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Miracoli

"Antonio Sanfrancesco - ha fatto conoscere la Federazione nazionale della stampa italiana - ha vinto il "Premio cronista 2012-Piero Pasetti".
Dove lavora Sanfrancesco? A "Famiglia cristiana". Miracolo laico.
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domenica 4 marzo 2012

Se la "reformatio" non è uguale per tutti

"La proposta di fissare un tetto agli stipendi dei "managers" pubblici - è ufficiale - è stata approvata, su proposta del Governo, da Camera e Senato".
Finalmente, dunque, una ventata di equità, di rigore e di moderazione? Con il fischio. Perché, ora, la potentissima e ricchisima "lobby" dei "managers" pubblici è già entrata in azione per evitare che la norma possa andare in vigore da subito. In quale modo? Rifacendosi al principio che sancisce il divieto di una "reformatio in peius". Con questa "reformatio in peius", in effetti, sarebbe "peius" per loro. Ma anche una "reformatio in peius" dovrebbe essere, come dovrebbe essere la legge, uguale per tutti. E, allora, perché per tutti gli italiani qualsiasi dovrebbe essere - come è stato e come ancora sarà - "peius" per loro e per i "managers" pubblici no? L'augurio è che, uno di questi giorni, qualche professore - dentro o fuori il Governo - riuscirà a spiegarlo con argomenti convincenti. Prima, magari, che gli italiani qualsiasi siano chiamati, senza potersi difendere, ancora loro a qualche altra "reformatio in peius".
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Una mammola di nome Andrea

"Non giocate d'azzardo - è, in sostanza, lo "spot" che il Ministro Andrea Riccardi vorrebbe fosse lanciato dal Governo - perché il gioco d'azzardo fa male".
Il Ministro Andrea Riccardi ha perfettamente ragione. Ma, a forza di ispirarsi con la sua Comunità a Sant'Egidio, deve avere fatto il pieno di ingenuità. Al Ministro Riccardi, infatti, non ha neppure sfiorato la mente il fatto che, con il gioco d'azzardo, lo Stato incamera ogni anno somme sempre più enormi e, quindi, ha tutto l'interesse non di vietare, ma di incrementare ogni "spot" invitante e suggestivo. Alla faccia della salute economica e mentale dei cittadini più fragili e più disperati. Ma la guerra è guerra - si sa - e i soldi sono i soldi. Non solo per i Governi dei politici: anche per i Governi dei professori. Pur se con qualche salice piangente e qualche viola mammola.
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La mimosa di "Trenitalia"

"Con "Trenitalia" - sta pubblicizzando l'azienda dell'ingegner Mauro Moretti - non è la solita mimosa. L'8 marzo parti con un'amica e paghi solo un biglietto".
Romantico e dolce ingegner Moretti. Attenzione, però, a non acquistare un biglietto vicino allo sportello del treno. Potrebbe accadere, infatti, che lo sportello si spalanchi improvvisamente con il treno a 25o chilometri l'ora - come avvenuto qualche giorno fa al "Frecciargento 9482 AV" Roma-Brescia nei pressi di Chiusi - e, allora, addio amica. E però, come da promesa, non sarebbe la "solita mimosa".
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Il miglior amico dell'impiegata pubblica

"Non ci sembra acconcio, ma comunque igienico - vanno lamentandosi i vigili urbani del Settimo gruppo di Roma - che Raffaella Modafferi, la nostra comandante,venga in ufficio portando con sé il cane".
Quella di portare il cane con sé a lavorare in un ufficio pubblico, allora, sta diventando davvero un'abitudine sempre più diffusa, forse una manìa o una esibizione modaiola. Lo fanno in tanti, ormai, anzi in tante. Come - a spulciare tra le segnalazioni che arrivano alla "Posta dei lettori" dei giornali - una impiegata di rango (qualcuno dice la direttrice) dell'ufficio postale, sempre a Roma, in Via Flaminia 225. La quale, ad un certo momento della mattinata di lavoro, approfittando di "dover" fare la spesa, mette il guinzaglio al cagnolino che si è portato da casa, fende la calca degli utenti in attesa davanti agli sportelli, torna dopo una mezz'oretta, rifende la calca degli utenti sempre in attesa e torna nel retro dell'ufficio con il "suo migliore amico" postino. A fargli le coccole, magari. Mentre si ingrossa la calca degli utenti in attesa davanti agli sportelli.
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Provincialismi Usa

"Ho candidato il mio gatto Hank - si è vantato un cittadino di Springfeld in Virginia - ad un seggio del Senato".
Vanteria di provinciale. In Italia, da tempo, vengono candidati cani per il Parlamento. E ultimamente, nell'assemblea della Regione Lombardia, perfino un trota del Po.
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