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"Fatti e misfatti" è una puntuale selezione di episodi e di protagonisti che in Italia - ma anche nel resto del mondo - si sono distinti, si stanno distinguendo o si distingueranno "in modo particolare" e che tuttavia sono stati, sono e saranno troppo spesso ignorati o sottovalutati dagli organi di informazione. Pane al pane, senza alcuna appartenenza politica, con il solo referente della verità. Una verità che potrà essere velata di una profonda amarezza o sostenuta da una feroce ironia, mai però intrisa di facile qualunquismo.

domenica 25 marzo 2012

Libertà di cartellone abusivo

"Quarantatre imprenditori romani - nel corso degli anni - avevano affisso migliaia e migliaia di cartelloni esibendo false certificazioni, i vigili urbani avevano denunciato i fatti, ma l'ufficio competente capitolino non era intervenuto per le giuste rimozioni. Di qui un'inchiesta della Procura".
Com'è finita la questione? Con un'archiviazione per due motivi allucinanti. Da un lato, infatti, il competente ufficio capitolino è stato "graziato" perché la rimozione dei cartelloni abusivi avrebbe comportato una spesa di due milioni di euro e quest'ufficio - poveraccio - aveva in cassa soltanto 800 mila euro. Dall'altro, stranamente giudicato che le false certificazioni - poverine - erano irrilevanti, sono stati "graziati" anche i quarantatre imprenditori dei cartelloni abusivi. Con il palese invito, chiaramente, a imbrattare illegalmente la città a proprio piacimento. Tanto il Comune capitolino non ha i soldi per le rimozioni e non deve per questo rispondere di omissione di atti d'ufficio mentre le certificazioni false possono essere sempre definite irrilevanti e non devono per questo essere passibili di sanzione alcuna. Parola - o, meglio, sentenza - della Procura di Roma.
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