Benvenuti

"Fatti e misfatti" è una puntuale selezione di episodi e di protagonisti che in Italia - ma anche nel resto del mondo - si sono distinti, si stanno distinguendo o si distingueranno "in modo particolare" e che tuttavia sono stati, sono e saranno troppo spesso ignorati o sottovalutati dagli organi di informazione. Pane al pane, senza alcuna appartenenza politica, con il solo referente della verità. Una verità che potrà essere velata di una profonda amarezza o sostenuta da una feroce ironia, mai però intrisa di facile qualunquismo.

martedì 30 settembre 2014

Drammi e quaquaraqua

"La disoccupazione giovanile - dati Istat - ha raggiunto, ad agosto, addirittura il 44,2%, ma partiti e sindacati continuano a perdere tempo sull'abolizione o meno dell'articolo 18".
Che tristezza - e che dramma - questa Italia di quaquaraqua.
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Tra desideri e realtà

"Morte del Pd - ha aperto la prima pagina "Il Giornale" - in diretta tv".
Classico esempio, però, di uno scambio da psicanalisi tra desiderio e realtà. Perché anzi, in diretta tv, la direzione del Pd si è dimostrata in piena salute. Come d'altra parte, data la maggioranza massiccia dei "renziani", era stato facilmente previsto. Forse, allora, "Il Giornale" non gliel'ha fatta, pressato dal suo desiderio, ad attendere una sede diversa dove la "morte del Pd" potrebbe, in ipotesi, anche avverarsi: l'aula del Senato dove Renzi andrà a proporre la sua nuova legge sul lavoro e dove la maggioranza è tuttora, invece, della "vecchia guardia" bersaniana e dalemiana. Ma chi può dire che cosa avverrà davvero domani? Sensatamente nessuno. L'unica cosa è continuare a tenersi dentro, ognuno che lo voglia, i propri desideri. "Il Giornale", ma anche "La Repubblica". La maggioranza, ma anche la minoranza parlamentare o partitica. La Confindustria, ma anche i sindacati.  I "ribelli" del Pd, ma anche i "ribelli" di "Forza Italia". Matteo Renzi, ma anche Silvio Berlusconi. Senza scambiare questi desideri, attraverso elaborazioni più o meno freudiane, con quanto davvero esiste e sussiste. Soprattutto, se riuscisse loro, per l'interesse e nell'interesse esclusivo del Paese.
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Renzi

"Concluso il dibattito in Direzione - ha tenuto ad avvertire il segretario del Pd e "premier" Matteo Renzi - in Parlamento, ora, si dovrà votare tutti uniti secondo le indicazioni del partito".
Tutto ciò, però, sicuramente da prassi, ma non da Costituzione. All'articolo 67, infatti, la Suprema Carta recita testualmente: "Ogni membro del Parlamento rappresenta la Nazione ed esercita le sue funzioni senza vincoli di mandato". Chi è eletto, cioè, deve rispondere ai cittadini che lo hanno eletto e non al partito in cui è stato eletto. Non, insomma, al Pd come non a "Forza Italia" o a chiunque altro movimento politico. E, a tutti coloro i quali sembrano essersene dimenticati, il Capo dello Stato farebbe bene a ricordarlo. Almeno se la Carta costituzionale ha ancora un valore e non va ormai considerata una carta straccia.
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D'Alema

"Meno slogan, meno spot e un'azione di Governo più riflettuta - ha detto tra l'altro, nel suo intervento alla direzione del Pd, Massimo D'Alema - credo sia la via  per avere risultati".
Profondamente vero. Ma è sicuro che sia stato il suo comportamento quando, dall'ottobre 1998 all'aprile 2000, è stato lui a rivestire il ruolo di Presidente del Consiglio?
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Bersani

"Non togliamo dignità - si è invece inquietato, sempre durante i lavori della direzione pd, l'ex segretario Pierluigi Bersani - a chi dice la sua opinione".
Non togliamogli le macchie, insomma, come a un giaguaro.
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Interferenze

"La Cina - a proposito delle centinaia di migliaia scesi in piazza, ad Hong Kong, per poter avere democraticamente voce nella scelta dei candidati alle prossime elezioni - ha intimato agli Usa di non interferire".
Può interferire, infatti, soltanto lei.
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Solidarietà tra colleghi

"De Magistris va aiutato come uomo - ha detto il viceministro dell'Interno, Filippo Bubbico - perché le sue dichiarazioni mettono in evidenza una personalità estremamente provata che suscita pietà e considerazione umana".
Ma lo ha detto proprio quel Filippo Bubbico il quale, rinviato a giudizio per concorso in abuso di ufficio, non ha ritenuto di doversi dimettere e nessuno glielo ha chiesto, forse, perché ha suscitato, anche lui, pietà e considerazione umana? Proprio lui: solidarietà, dunque, tra colleghi. Tra "vittime" della Magistratura.
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La vecchia volpe e la giovane gatta

"Ugo Sposetti, storico tesoriere del Pd - qualche giorno fa al Senato - è andato a parlare fitto fitto con Maria Rosaria Rossi, recente tesoriera di "Forza Italia", e tutti a chiedersi il perché".
Il perché? Ma perché, essendo sia il Pd che "Forza Italia" con le casse drammaticamente in sofferenza, c'è evidentemente la necessità di un forte ricostituente. Quale? E prescritto da chi? Ecco, appunto, di questo potrebbero avere parlato fitto fitto - qualche giorno fa al Senato - la vecchia volpe Ugo Sposetti e la giovane gatta Maria Rosaria Rossi.
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lunedì 29 settembre 2014

Autunno caldo e inverno molto freddo

Dal primo ottobre - ha dato notizia l' "Autorità per l'energia" - le tariffe del gas aumenteranno del 5,4% e quelle della luce dell'1,7%".
Verso un autunno politicamente molto caldo, dunque, ma allora, per una forzata diminuzione dei consumi di gae e luce, anche verso un inverno molto freddo. La giustificazione? I fatti di Ucraina. Forse in parte. Perchè, se gas e luce hanno in Italia un costo sempre più insostenibile, ciò è dovuto alle imposte che vi gravano  ormai al 35% contro una media europea del 20%. Anche se l' "Autorità per l'energia" non lo dice.
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Un milione al mese per non sapere

"Antonio Mastrapasqua - ex presidente Inps - è stato indagato, insieme ad altri nove tra dipendenti Asl e dipendenti regionali, per falso e truffa ai danni del Servizio sanitario nazionale".
I presunti reati, consumati con cartelle cliniche falsificate e fatture gonfiate, risalgono al periodo  in cui Antonio Mastrapasqua era anche direttore generale dell'Ospedale israelitico. Ma, poiché Antionio Matrapasqua era in quello stesso periodo, con incarichi dirigenziali vari, in ben altri ventuno enti, la sua difesa potrebbe cercare di scagionarlo con la tesi che così impegnato, poveretto, avrebbe potuto non sapere di quelle cartelle falsificate e di quelle fatture gonfiate all'Ospedale israelitico. Anche se, ad ogni fine mese, ha sempre saputo di avere la straordinaria fortuna di incassare complessivamente, dai ventidue enti, un milione al mese. Sì, al mese.
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L' altolà di Domnica a Schettino

"Di' la verità - ha intimato, al comandante Francesco Schettino, la ballerina moldava Domnica Cemortan che era accanto a lui, sulla plancia della "Costa Concordia", la notte del naufragio all'Isola del Giglio - oppure a parlare sarò io su quanto accaduto immediatamente dopo avere dato l'annuncio dell'abbandono della nave".
Ed ora, povero comandante Francesco Schettino? Si deciderà a parlare chiaro ai giudici che lo stanno processando? Oppure vorrà far credere che la ballerina Domnica sta soltanto cercando di impaurirlo per ricattarlo? Dovrà decidere, comunque, in fretta. Perché Domnica la ballerina gli ha dato tempo fino a domani. Domani 30 settembre. Un giorno che potrebbe aggiungere, in ogni caso, un nuovo capitolo sconcertante nel dramma della "Costa Concordia".
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Ora sì che "c'azzecca"

"Antonio Di Pietro - già operaio in Germania, commissario di polizia, magistrato nel "Pool Mani pulite", parlamentare, ministro, fondatore del partito "Italia dei valori" - si è definitivamente dedicato all'agricoltura".
Antonio Di Pietro, dunque, ha finalmente trovato il suo mestiere. E, con lui, quel mestiere sì che "c'azzecca".
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domenica 28 settembre 2014

Due pentole nel futuro d'Italia

"Matteo Renzi - ha ripetuto l'affondo, nel tradizionale editoriale su "La Repubblica", il "fondatore" Eugenio Scalfari - ha messo a bollire una pentola d'acqua, ma finora non ha buttato nulla a cuocere... Oggi bisogna creare una sinistra che riconosca le tutele anche ai ceti medi, ma metta in testa quelle dovute ai lavoratori. A me non sembra  che Renzi sia il più adatto e Berlusconi il suo migliore alleato... Mi ha fatto piacere che anche il "Corriere" abbia capito che il personaggio che ci governa è il frutto di tempi bui e, se i tempi debbono essere cambiati, non sarà certo quel frutto a riuscirci".
Non ci riuscirà insomma - per il "fondatore" Eugenio Scalfari - in quanto non all'altezza. Ma se proprio dovesse essere - è invece convinto il "premier" Matteo Renzi - in quanto i "poteri forti" si sono chiaramente coalizzati contro di lui. Solo che lui ha risposto di non avere paura né degli editoriali di De Bortoli e di Scalfari sul "Corriere della sera" e su "La Repubblica" né della Confindustria né della Cgil né della Conferenza episcopale né di Diego Della Valle nè di tutto quello e di tutto ciò che sta loro dietro e, da buon ex chierichetto, magari neppure del diavolo. "Non mollo - ha avvertito - andrò avanti". Anche se, insieme ai "poteri forti", si è aggiunto anche il "piccolo" Pippo Civati il quale ha minacciato, insieme ad altri pd, di fare le valigie e andarsene, se l'articolo 18 sarà buttato a mare. A bollire forte, dunque, non è soltanto la famosa pentola nella quale - secondo il "fondatore" Scalfari - Matteo Renzi non ha calato nè la pasta nè altro e che, continuando a bollire a vuoto, ha cominciato ad evaporare insieme con il favore dell'opinione pubblica e dell'appoggio parlamentare. A bollire forte c'è un'altra pentola, una pentola a pressione, che ha cominciato a fischiare e sta rischiando di esplodere: la pentola nella quale i cosiddetti "poteri forti" hanno invece messo molta carne a cuocere. Pentole, comunque, sì. Ma attenzione, soprattutto, alla padella. Per non cadere alla fine, da lì, sulla brace.
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Dogmi

"L'articolo 18 - è intervenuto, nel dibattito politico, il segretario della Commissione episcopale italiana, monsignor Angelo Bagnasco - non è un dogma di fede".
E' vero: l'articolo 18 non è incluso nei dieci dogmi di fede di Santa Romana Chiesa. Non riconoscendolo, dunque, non si pecca di eresia. Ma il dibattito istituzionale è su un altro piano: se sia laicamente o no eretico negarne il valore assoluto nella legislazione del lavoro italiana.
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Conversioni

"Nella struttura di Cesano Boscone, dove ogni venerdi vado per i servizi sociali che mi sono stati assegnati - ha detto con orgoglio Silvio Berlusconi - ho anche convertito un comunista".
Matteo Renzi, il quale continua a non sopportare la presenza di tanti comunisti nel "suo" Pd, potrebbe chiedergli come ha ottenuto questa miracolosa conversione. Magari prima di quella direzione del partito che, convocata ai primi della prossima settimana, si preannuncia tutt' altro che tranquilla.
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Il Fitto della divisione

""Forza Italia" - si è  poi detto convinto Silvio Berlusconi  - è unita, mentre gli altri sono divisi".
Ma quel "fetuso" di Raffaele Fitto lo ha subito deluso. "A noi - gli ha ricordato - continua invece a non piacere che "Forza Italia", finora, abbia fatto più campagna per Renzi che opposizione". Come dire, infatti, "Caro Silvio, non è anche noi non siamo divisi". Piglia e porta a casa.
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Riforme

"Sulle riforme - si è lamentato il noto "vignarolo di Otricoli" Massimo D'Alema - Renzi è istruito da Verdini e da Berlusconi".
Sarà davvero così? Un fatto, comunque, sarebbe certo: ove Renzi dovesse un giorno decidere di impiantare una vigna a Rignano sull'Arno, chiederebbe senz'altro istruzioni a Massimo D'Alema.
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Cristoforo Colombo innocente?

"Il cartografo Benjamin B. Olshin - sulla base di alcune mappe ritrovate e di alcuni scritti autentici - è arrivato alla convinzione, come ha scritto in un articolo sul periodico "Smithsonian", che, a scoprire l'America, fu Marco Polo trecento anni prima di Cristoforo Colombo".
Basta prendersela, dunque, con il povero innocente Cristoforo Colombo.
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sabato 27 settembre 2014

Il Diego furioso

"Quello tra il "premier" Renzi e l'amministratore delegato della "Fiat Chrysler", Sergio Marchionne - è andato a sfogarsi nella trasmissione televisiva "Otto e mezzo", dopo l'incontro tra i due a Detroit, l'industriale Diego Della Valle - è stato l'incontro tra due grandissime "sòle"... Marchionne e Renzi sono due persone che non attendono a quello che dicono... Siamo già all'ultima spiaggia con un "premier" ragazzo che promette e non conclude nulla... e con una squadra di Governo che è una manica di "gaglioffi" senza arte né parte".
Come scenata di gelosia, non c'è che dire, un classico fiorentino Anni Duemila. Ma sarà davvero che il "renziano della prima ora" Diego Della Valle ha dato giù di brutto perché si è sentito tradito dal fatto che il suo vecchio nemico "Sergio dal maglioncino nero" ha invitato nella sua "casa" americana il "ragazzo" Matteo e questi ha accettato perfino i suoi consigli e la sua benedizione? Oppure c'è dell'altro meno sentimental-politico? Come, ad esempio, la lotta apertasi all'interno del gruppo "Rizzoli Corriere della sera" nel cui Consiglio di amministrazione sono presenti - naturalmente su posizioni opposte - sia Diego Della Valle che Sergio Marchionne? O, essendo i due personaggi introdotti nei "salotti che contano e si contano", qualcosa di ben più consistente? Se a dirlo non dovesse essere questo "autunno caldo", potrebbe essere il prossimo "generale inverno".

Amarcord

"Ma - quando il banchiere Giovanni Bazoli ha tempo fa attaccato Matteo Renzi - Diego Della Valle non lo ha difeso come l'uomo nuovo della Provvidenza? E- nello stesso periodo - Matteo Renzi non ha definito Sergio Marchionne uno che non avrebbe mai immaginato come modello di sviluppo per l'economia?"
Esatto "amarcord". Ma gli "amarcord" sono sempre dei romanticismi. E la politica, l'economia, i loro rapporti più o meno alla luce del sole sono ben altra cosa. Sono con i piedi per terra, non importa quale terra, proiettati nel presente e nel futuro. Non persi, neppure un secondo, con il cuore e con la mente oltre l'orizzonte del quello che è stato. Anche se potrebbe essere, spesso, molto utile ed istruttivo.
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Dalla cattedra in ginocchio sui ceci

"Con i suoi 351 miliardi "neri" - secondo un rapporto di "Visa Europa" - l'economia sommersa della Germania è saldamente al primo posto in Europa".
Questa volta, allora, sarebbe il caso che la "maestrina dalla penna rossa, nera e gialla" alla quale piace stare sempre in cattedra, la Cancelliera Angela Merkel, si alzi a viso basso e vada a mettersi lei dietro la lavagna. In ginocchio, magari, sui "kichererbse" (i ceci).
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Deborah, il Papa e i vescovi

"Il Papa - ha voluto sottolineare, dopo la bacchettata della Cei al Governo Renzi, il vicesegretario pd Deborah Serracchiani - ci capisce meglio dei vescovi".
Per forza: il Papa è sempre assistito dallo Spirito Santo.
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"De Magistris chi?"

"Ringrazio Putin e Obama - ha pensato di essere spiritoso, a proposito della sua condanna, il sindaco di Napoli, Luigi De Magistris - perché sono stati gli unici a non essere intervenuti nella mia vicenda".
Ma a "Giggino 'o sindaco" verrebbe meno l'ironia, se sapesse che Putin e Obama hanno liquidato la sua vicenda con un "De Magistris chi?".
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venerdì 26 settembre 2014

Il tramonto di "Giggino"

"Io dimettermi? - così in Consiglio comunale, dopo essere stato condannato a 15 mesi di reclusione e alla interdizione dai pubblici uffici, il sindaco di Napoli, Luigi De Magistris - si dimettano piuttosto i giudici i quali mi hanno condannato".
"Giggino 'o sindaco è asciuto pazzo?" Forse no. Sembra avere perso, però, la memoria. La memoria di quando, lui magistrato in servizio, ha sempre solennemente sostenuto che l'imputato - e tanto più il condannato - non avrebbe mai dovuto contrapporre l'intima convinzione della sua innocanza allo Stato di diritto. E che sarebbero state le sentenze, giustamente, a riscrivere la storia. Ora che una sentenza ha cominciato a riscrivere la sua storia, però, non va più bene? "Giggi', statte bbuono": la tua storia, ormai, sembra proprio finita. In nome della legge, ma anche del popolo italiano.
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Quell'evasione da dodici centesimi

"Il signor Andrea Sossi - avendo erroneamente versato dodici centesimi in meno per una tassa - si è visto recapitare una cartella, da Equitalia, per un importo complessivo di otto euro: dodici centestimi per il dovuto e cinque euro e 88 centesimi per le spese di notifica. Il tutto accompagnato da dodici pagine di istruzioni e di spiegazioni".
Sarebbe interessante conoscere quanto abbia speso il Fisco, per avere quei dodici centesimi, tra il lavoro occorso per predisporre il recupero, i fascicoli, le carte stampate e perfino - essendo buono di cuore - il conto corrente già compilato per il pagamento. Ma sarebbe anche interessante conoscere quanta intelligenza abbia speso per recuperare la grave evasione. C'è il sospetto che, di quella, ne abbia spesa poca. O niente.
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Ora anche i santi gufi

"Basta "slogan" - ha ammonito, nella conferenza-stampa al termine dei lavori del Consiglio episcopale italiano, il segretario monsignor Nunzio Galantino - Renzi ridisegni l'agenda politica per guardare con più realismo alle persone".
Non bastavano i gufi in giacca a cravatta - avrà certamente pensato il "premier" Renzi - Ora anche i gufi in tonaca".
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Il "boomerang" di Michele

"Michele Santoro - con il suo "Servizio pubblico" su "La 7" - ha perso ieri sera, rispetto alla sua media di ascolti, un milione di telespettatori".
Ma di che cosa lamentarsi? Era stato proprio lui, due giorni fa, ad invitare i telespettatori a fare la selezione dei troppi "talk", a seguire soltanto quelli con una vera identità, a cambiare canale quando fosse il caso.  Ebbene, ieri sera, i telespettatori hanno seguito il suo invito: hanno fatto la selezione, hanno cambiato canale e sono andati a seguire, su Rai2, "Virus" di Nicola Porro.
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Rosy fuori e dentro

"L'ex parlamentare pd Anna Paola Concia - in riferimento all'apprezzamento, da parte di Rosy Bindi, dell'editoriale "antirenziano" pubblicato, sul "Corriere della sera", dal direttore De Bortoli - l'ha così conciata: "Rosy, sei brutta dentro".
Ora, così, Rosy Bindi ha fatto il pieno: Silvio Berlusconi l'ha sempre definita "brutta fuori", Anna Paola Concia, ora, l'ha definita "brutta dentro".
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giovedì 25 settembre 2014

L'ora di Napolitano?

"Il Capo dello Stato, Giorgio Napolitano - ha sentenziato la Corte d'assise di Palermo - dovrà deporre al processo sulla presunta trattativa Stato-mafia per essere sentito su una certa lettera da lui ricevuta dall'allora consigliere giuridico Loris D'Ambrosio (subito dopo la pubblicazione delle telefonate tra questi e l'ex Presidente del Senato Nicola Mancino) e su una certa lettera da lui inviata all'allora procuratore generale della Cassazione, Vitaliano Esposito (in cui si esponevano le lamentele di Nicola Mancino, oggi imputato nel processo).
Il Capo dello Stato - è il caso di ricordare - era già stato convocato dalla Corte d'assise di Palermo, per lo stesso motivo, il 17 ottobre dello scorso anno. Ma lui aveva scritto, in una lettera, di non avere alcunché da riferire sulla presunta trattativa. La lettera era stata allegata agli atti, nel fascicolo "rigetto dell'istanza di convocazione", e tutto era sembrato finire lì. Ora invece, all'improvviso, il fascicolo è stato riaperto, l'istanza di non comparizione è stata rigettata e via alla nuova convocazione a comparire in quanto quella deposizione di Giorgio Napolitano "viene considerata né superflua né irrilevante". Molti, in questi stessi giorni, stanno invece considerando "né superfluo né irrilevante" il pur discreto appoggio che il Capo dello Stato sta dando al "premier" Renzi. Coincidenze di tempi, naturalmente, solo casuali coincidenze. I tempi della Giustizia. Appunto.
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Marchionne e il "Corriere"

"Sergio Marchionne - chiestogli un parere sul "fondo antirenziano" pubblicato ieri, a firma del direttore De Bortoli sul "Corriere della sera" - ha così testualmentre risposto: ""Il "Corriere"? Normalmente non lo leggo".
Ma può ritenersi una risposta normale? Come normalmente non lo legge? Lui cioè, che attraverso "Fiat-Chrysler" è quello che possiede più azioni della "Rizzoli Corriere della sera", normalmente non legge quello che dovrebbe essere il suo primo giornale da leggere? Normalmente se ne infischia di quello che vi viene scritto? E quali giornali legge? Sergio Marchionne, allora, avrebbe fatto meglio  a rispondere con un ipocrita "no comment" piuttosto che con quella asserzione ridicolmente furbastra. Ma tant'è. Un'aggiustatina al maglioncino nero d'ordinanza e via, normalmente, nei salotti di certe cupole finanziarie nazionali ed internazionali.
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Chi ce l'ha (e perché) con il comandante De Falco?

"Gregorio De Falco il quale, dalla Capitaneria di porto di Grosseto, ordinò "Torni subito a bordo, cavolo" (anche se non disse proprio "cavolo") a quel comandante Francesco Schettino che, avvenuto il naufragio della "Costa Concordia", era andato a rifugiarsi su uno scoglio e il quale coordinò, al suo posto, le operazioni di salvataggio dei naufraghi - la notizia è esplosa ieri - è stato rimosso dal suo incarico ed è stato trasferito ad un ufficio amministrativo".
Ma come? Lui, che ha evitato un dramma peggiore sulla "Costa Concordia", incredibilmente punito? E punito più di come magari  lo sarà, alla fine, quel comandante Schettino il quale, intanto, si abbronza al sole dei suoi domiciliari e alla luce delle telecamere che continuano a riprenderlo come se l'eroe fosse stato lui? Il comandante Gregorio De Falco, forse, non doveva dire "cavolo" (anche se non disse proprio "cavolo")? L'italica Marina militare, dunque, non avrebbe fatto una bella figura perché un suo "servitore" ha evitato un dramma epico, ma avrebbe fatto una brutta figura perchè quel suo "servitore" ha pronunciato, nella giusta indignazione del momento, la parola "cavolo" (anche se non disse proprio "cavolo")? Oppure i motivi sono altri? Ma, allora, quali? Con l'augurio che non debbano essere neppure quelli di cui si mormora tra i colleghi stupefatti di Gregorio De Falco: che lui, cioè, abbia già "creato grane", in passato, quando - ad esempio - aveva proibito alle navi da crociera (contro tutto e contro tutti) di ormeggiare nell'area protetta di Portofino, si era espresso favorevolmente per chiarire la sciagura del "Moby Prince", aveva firmato la sua relazione negativa sulla sicurezza a bordo del nuovo rigassificatore costruito a Livorno. Un simbolo positivo, insomma, fatto passare per negativo. E allora, certo, è vero: "Sventurato quel popolo - come ha scritto il poeta e drammaturgo Bertolt Brecht - che ha bisogno di eroi". "Però - come ha giustamente commentato Marco Imarisio sul "Corriere della sera" - anche il popolo che prende a pesci in faccia i suoi simboli positivi non se la passa troppo bene".
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De Magistris condannato e assolto

"Luigi De Magistris - attuale sindaco di Napoli - è stato condannato a quindici mesi di reclusione e all'interdizione dai pubblici uffici, dal Tribunale di primo grado a Roma, avendo abusato del suo ufficio di pubblico ministero, quando era titolare della famosa indagine "Why not", per avere acquisito tabulati telefonici di alcuni parlamentari senza avere chiesto la preventiva necessaria autorizzazione".
Attenzione, però. Il Tribunale di primo grado di Roma - per motivi che sarà interessante conoscere quando saranno state pubblicate le motivazioni della sentenza - ha disposto l'immediata sospensione della pena. E, se a qualcuno dovesse venire in testa di ricorrere in appello, si metta l'anima in pace perché il reato, grazie alla consueta lentezza della Giustizia, è ormai prossimo alla prescrizione. Luigi De Magistris così, pur essendosi reso responsabile di una grave violazione delle prerogative parlamentari ed avendo gettato illegalmente in pasto all'opinione pubblica personaggi come Romano Prodi, Marco Minniti, Francesco Rutelli e Clemente Mastella, potrà andare avanti - come lui ha fieramente dichiarato - "con onestà e rettitudine, princìpi che hanno sempre animato la sua vita e che una sentenza così ingiusta non può minimamente minare". E, quindi, non si dimetterà da sindaco. San Gennaro, qualche giorno fa, ha compiuto il tradizionale miracolo dello scioglimento del proprio sangue. Se avesse compiuto anche quello dello scioglimento della Giunta comunale presieduta da un "Giggino così"...
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"Excusatio non petita...

"Accelereremo i lavori per arrivare all'approvazione della nuova legge elettorale - ha fatto sapere, di nuovo, il Ministro per le Riforme costituzionali, Maria Elena Boschi - ma non perché vogliamo andare presto alle elezioni".
Sarà davvero così oppure sarà "excusatio non petita, accusatio manifesta"? E, cioè, "scusante non richiesta, evidente autoaccusa"? Data l'aria che sta cominciando a tirare, potrebbe essere più "buona" la seconda.
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Dal sano decisionismo all'insano autoritarismo?

"Parte del Pd non è d'accordo con me? - ha mandato i messaggi, dagli Stati Uniti, il "premier" Renzi - In direzione li fregherò tutti. I sindacati sono arrabbiati con me? Non è un problema".
Qualcuno comincia a temere che il "premier" Renzi, da un sano decisionismo, stia scivolando verso un insano autoritarismo. "Molti nemici molto onore" è stato un motto che non ha portato fortuna a chi l'ha ideato.
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mercoledì 24 settembre 2014

Indagato il padre, ingata la madre, indagate anche le sorelle...

"L'indagine sulla bancarotta fraudolenta della "Chill Post", che ha visto indagato il padre del "premier" Renzi, Tiziano, vedrebbe indagate anche - secondo quanto pubblicato da "Il Messaggero" - le sorelle Matilde e Bendetta e la madre Laura Bovoli".
Gli indagati saranno ora finiti qui o, tra qualche giorno, si saprà anche di indagati parenti di primo, secondo, terzo grado e di indagati collaterali? A Matteo, intanto, ci ha pensato la Corte dei conti.
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Il buon ritorno dal "Corriere della sera"

"Devo essere sincero - ha scritto, nel suo editoriale, il direttore del "Corriere della sera", Ferruccio de Bortoli - Renzi non mi convince... per come gestisce il potere... Una personalità egocentrica è irrinunciabile per un "leader"... quella sua è ipertrofica... Il sospetto diffuso è che alcuni Ministri siano stati scelti per non fargli ombra... La muscolarità tradisce a volte la debolezza delle idee, la superifcialità degli slogan...  Un profluvio di "tweet" non annulla la fatica di scrivere un buon decreto... L'oratoria è straordinaria, nondimeno il fascino che emana stinge facilmente nel fastidio se la comunicazione è fine a se stessa... Sarebbe opportuno conoscere tutti i reali contenuti del "Patto del Nazareno"... liberandolo da vari sospetti e, non ultimo, dallo stantìo odore di massoneria... Un consiglio: quando si specchia al mattino, indossando una camicia bianca, pensi che dietro di lui c'è un Paese che non vuole rischiare di alzare nessuna bandiera straniera (leggi troika). E tanto meno quella bianca della resa".
Dopo gli affondi del "fondatore" Scalfari su "la Repubblica, dunque, quelli del direttore de Bortoli sul "Corriere della sera". I due quotidiani più letti, cioè, e che più fanno opinione. Buon ritorno dagli Stati Uniti, Matteo Renzi.
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Gli "F35" al riesame

"E' passata in aula - alla Camera - la mozione pd che chiedeva al Governo di riesaminare il programma relativo ai cacciabombardieri "F35" puntando, soprattutto, al dimezzamento del "budget" finanziario a suo tempo previsto".
Finalmente. Anche perché, più che  di moderni cacciabombardieri, si tratta - come appurato dallo stesso Pentagono - di pericolose "sòle". In attesa, almeno, di importanti revisioni strutturali.
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Settantuno alloggi a quarantasette anni dal terremoto

"A Menfi - ieri - sono stati consegnati 71 alloggi popolari ai terremotati del disastroso sisma scatenatosi nella Valle del Belice".
Ieri e, dunque, dopo quasi 47 anni da quel drammatico evento. Qualcuno dei terremotati, nel frattempo, da bambino è diventato adulto e da ragazzo è diventato vecchio. Qualcun altro, purtroppo, è morto. A non crescere, ancora una volta, non è stato invece lo Stato. E a non morire non è stata la burocrazia.
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Il Teatro dell'Opera e il "Teatrino dei pupi"

"Il Teatro dell'Opera di Roma - dopo l'addio più che giustificato del maestro Riccardo Muti - starebbe ora rischiando, addirittura, la chiusura".
Mentre il Teatro dell'Opera di Roma starebbe dunque  rischiando la chiusura, non starebbe invece rischiando la chiusura, purtroppo, il "Teatrino dei pupi" in Campidoglio. Dove il senno del sindaco Ignazio Marino sta percorrendo lo stesso itinerario del senno del prode Orlando verso la Luna. Senza che si intraveda, oltretutto, un eroico Astolfo che voglia andarlo a recuperare cavalcando un ippogrifo. O la bicicletta lasciata parcheggiata da Ignazio.
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La guerra dei "talk"

"Se i "talk" televisivi non ci fossero - ha sentenziato Michele Santoro - bisognerebbe certo inventarli. Ma spetta poi ai telespettatori fare la selezione, cambiare canale, far sparire le imitazioni senza identità".
La sentenza è stata emessa da Michele Santoro per presentare il ritorno, domani, con il suo "Servizio pubblico". Il quale sì, secondo lui, è un prodotto doc da gustare. Diffidare delle imitazioni, tipo "made in China", anche se realizzate in Italia. E chissà se ha voluto mettere il sale sulla ferita del suo "rivale" Massimo Giannini il quale, con la seconda puntata del nuovo "Ballarò", ha perso, rispetto alla prima, ben un milione di telespettatori. Con l' "incomodino" Giovanni Floris, in lieve risalita con il suo "Di Martedi", a fare birichinamente "cucù".
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Dal Circo Massimo ai giardinetti sotto casa

"Per la festa di "5 stelle" al Circo Massimo di Roma - in programma dal 10 al 12 ottobre prossini - è stata preventivata una spesa di 500 mila euro. Fino ad oggi, però, sono stati raccolti appena 69.700 euro".
Nessuna paura: con 69.700 euro si può sempre fare la festa ai giardinetti sotto casa di Beppe.
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L'estasi di Hillary Clinton

"I fotografi hanno colto la futura candidata alla Presidenza Usa, Hillary Clinton, in un incontro a margine dell'Assemblea Onu sui cambiamenti climatici - in atteggiamento di profonda estasi di fronte al nostro "premier" Renzi".
Nemmeno Silvio Berlusconi, l' "unto del Signore", era riuscito ad ottenere tanta rapita adorazione.  E molti, ora, temono che venga colto da  un attacco di gelosia. Con conseguenze sul "Nazareno".
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martedì 23 settembre 2014

L'ora di Matteo?

"Quando Matteo Renzi era presidente della Provincia di Firenze - nel periodo tra il 2006 e il 2009 - la Procura regionale della Corte dei conti gli contestò l'ipotesi di un notevole danno erariale, avendo nominato quattro direttori generali invece di uno, ma, poi, archiviò il tutto e amici come prima".
Ora però, dopo circa cinque anni, è la Corte dei conti non regionale a voler capire se, in quel fatto, sia da trovarsi la corresponsabilità dell'allora presidente provinciale Matteo Renzi per un danno erariale calcolato fino ad un milione e 175 mila euro. E, così, convocazione d'urgenza, addirittura, per domani mattina. Con Matteo Renzi, in veste ora di "premier", nei lontani Stati Uniti. Strana fretta -  sembra di cogliere - e strana coincidenza con il momento politico. Anche se - come ha  sentenziato un volpone di nome Giulio - "a pensare male si fa peccato, ma spesso ci si azzecca".
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Violenza democratica

"Sono consapevole - ha detto, parlando ai responsabili di 150 nuove imprese italiane della "Silicon Valley" riuniti allo "Yacht Club" di San Francisco, il "premier" Renzi - che alcune cose vanno cambiate, in Italia, in modo violento".
In modo violento - dovrebbe essere sottinteso - ma sempre in modo democratico.
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Le Forze dell'ordine e quel "gioco delle tre carte"

"In tutti gli uffici delle Forze dell'ordine - oggi dalle 11 alle 14 - assemblee contro il mancato provvedimento annunciato, dal Governo, per rispondere alle legittime richieste dei lavoratori".
Qualcuno ha cercato di nascondere la notizia, qualcun altro ha storto il naso perché non è bene che le Forze dell'ordine facciano "certe cose". Nessuno, però, ha avuto qualcosa da dire sul fatto che il Governo non solo abbia ignorato per lungo tempo le legittime richieste dei lavoratori - perché agenti di polizia, agenti carcerari, carabinieri, finanzieri, vigili del fuoco, forestali  sono anche loro lavoratori - ma, una volta garantito di occuparsene, è ancora lì con i suoi giochi delle "tre carte" e con le sue prese in giro. Il Ministro dell'Interno, Angelino Alfano, aveva trionfalmente annunciato - il 17 scorso - che la soluzione era stata trovata. Ma, già il giorno dopo, il Ministro della Difesa, Roberta Pinotti, aveva attenuato i toni trionfalistici affermando che si stava lavorando per reperire le risorse. Da allora, poi, il silenzio. Mentre si è saputo che le risorse necessarie per rispondere alle legittime richieste dei lavoratori - almemo 800 milioni - si starebbero cercando con il limare certe spese dei Ministeri dell'Interno e della Difesa. Cosa bella e buona, se però queste spese da tagliare non fossero gli straordinari dei lavoratori, i loro buoni-pasto, il loro vestiario, l'acquisto della benzina e la manutenzione per le auto al servizio della popolazione. Se non fosse, cioè, che il Governo - quando sarà - non si fosse determinato a dare qualcosa ai lavoratori con la mano destra e a togliere con la mano sinistra qualcos'altro che hanno già, necessariamente, loro e i cittadini. Se non fosse ancora, appunto, uno scandaloso "gioco delle tre carte".
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I tagli alla chetichella di Angelino

"Il Ministero dell'Interno - in questi giorni - avrebbe intanto premuto l'acceleratore, alla chetichella, per arrivare alla chiusura, quanto prima, di 267 presìdi di polizia e di un centinaio di commissariati e di uffici".
Forse qualcuno dovrebbe spiegare, al Ministro dell'Interno Alfano, che una corretta "spending review" si fa tagliando tutti i benefici assurdi di certe caste e tutti i veri sprechi. Non, in una situazione di ordine pubblico sempre più preoccupante per il presente e per il futuro, tagliando i presìdi di polizia e i commissariati. Lui, certo, ha la macchina blindata, la scorta al seguito e sotto casa, ma gli italiani si sentono, già così come stanno, indifesi e preoccupati. Tagli, il Ministro Alfano, tagli. Ma abbia il coraggio di farlo là dove deve.
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Dedicato alle anime candide (12)

"Trecento soldati irakeni sterminati, nella base di Camp Saqlawiyah, con ordigni al cloro", "Il messaggio letto dal portavoce del cosiddetto Stato islamico, Abu Mohammed Al Adnani, con l'invito, a tutti i mujaheddin del mondo, affinché uccidano i miscredenti sia militari che civili e, se non in possesso di una bomba o di un proiettile, spaccandogli la testa con un sasso, tagliandogli la gola con un coltello, investendoli con l'auto, buttandoli giù da dove abitano, strozzandoli, avvelenandoli", "Conquisteremo la vostra Roma, faremo a pezzi le vostre Croci, ridurremo in schiavitù le vostre donne", "Ai bambini di quattro-cinque anni stiamo regalando dei bambolotti e un coltello affinché si esercitino a decapitare gli infedeli".
Sono le "ultime" di quegli jihadisti con i quali, ancora, molti vorrebbero si trattasse di fratellanza, di convivenza e di pace. Ma i quali, non avendo evidentemente la propensione al martirio, restano a predicare dal loro pulpito di casa e aspettano che sia quanlcun altro ad andare a farsi spaccare la testa con un sasso. O a farsi tagliare la gola con un coltello.
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Il "resort" fantasma del probo cittadino svedese

""Resort" quattro stelle superiori, "suites" di primo livello, un paradiso con ampio parco e piscina, campo da golf e ristorante di classe - è stato possibile leggere, per cinque anni, su internet - nella splendida campagna di Capriata d'Orba, nel cuore del Monferrato".
Per cinque anni, così, numerosi turisti sono rimasti affascinati tanto da assicurare, al "resort", un volume di affari di quasi un milione e mezzo di euro. Un giorno, però, è rimasta affascinata la Guardia di finanza la quale, una volta accomodatasi nella lussuosa "hall", ha scoperto: 1) i proprietari del "resort" non avevano mai denunciato la loro attività al Fisco e, quindi, non avevano mai versato un euro di tasse; 2) tutti i dipendenti sono sempre stati pagati "in nero"; 3) nessun ospite è stato mai segnalato agli organi di pubblica sicurezza; 4) il ristorante serviva piatti di classe, ma senza avere mai ottenuto una regolare autorizzazione ad esercitare. Ancora più stupefacente, comunque, la quinta scoperta della Guardia di finanza: il "resort" in solidi mattoni e con stanze da 180 a 270 euro al giorno, ma completamente inconsistente come un fantasma da cinque anni per il Fisco, non era gestito da un prestanome dell'italica camorra, ma da un probo cittadino svedese dalla fedina penale immacolata. Cose che capitano. Anche nelle migliori "famiglie europee".
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lunedì 22 settembre 2014

Senza pensieri

"Il tradizionale raduno della "Lega nord" - a Cittadella - si è concluso, domenica, senza le solite note del "Va' pensiero" di Giuseppe Verdi".
Una presa d'atto che il pensiero della "Lega nord" non va più?
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Machiavellico Matteo

"Ma questi - ha avvertito il "premier" Renzi - con me cascano male".
Questi di "5 stelle", questi di "Sinistra Ecologia libertà", questi della "Lega nord", questi di mezza "Forza Italia" che non lo amano? Non questi. Ma quelli della da lui definita "vecchia guardia" del Pd i quali vorrebbero ostacolarlo nei suoi programmi. I quali, evidentemente, teme molto più di tutte le opposizioni messe insieme. E ai quali, appunto, ha  ritenuto in sostanza mandare a dire un classico "me ne frego". Tanto è vero che l'ex segretario Pierluigi Bersani, ritenutosi ovviamente offeso, non ha potuto fare a meno di osservare: "Berlusconi e Verdini, però, sono trattati invece con rispetto". Il povero Pierluigi, comunque, dovrebbe farsene una ragione: è evidente che, oggi come oggi, Renzi abbia tutto l'interesse a tenersi "Forza Italia" come preziosissima carta di riserva e, quindi, a "darle del lei". Leggendo "Il principe" di Machiavelli, certamente, si capirebbe tutto meglio.

L'ora di Verdini

"Il senatore di "Forza Italia" Denis Verdini è stato rinviato a giudizio - dal giudice per l'udienza preliminare del Tribunale di Roma - per una vicenda legata ad una plusvalenza di diciotto milioni nella compravendita di un immobile in via della Stamperia".
Che cosa è stato imputato al senatore Denis Verdini? Pur non avendo avuto alcun ruolo nella compravendita "taroccata" - questa la tesi del giudice per l'udienza preliminare - il fatto di avere ricevuto, pochi giorni dopo questa compravendita "taroccata" in via della Stamperia, un milione da uno dei protagonisti di quel "tarocco". Come dire - o supporre - un finanziamento illecito. E, comunque, una tesi sufficiente per mettere in difficoltà il senatore Verdini. E mettere in difficoltà, indirettamente, il "premier" Renzi il quale, tramite  il senatore Verdini, sta tenendo i rapporti con "Forza Italia". Tanto per dire. E - per il rispetto dovuto alla Magistratura - non per sottintendere.
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La tragicomica "spending review" della Rai

"Luciano Onder - lo storico conduttore di "Medicina 33" su Rai2 - è stato sostituito, da ieri, dai giornalisti Laura Berti e Stefano Marroni".
Quanto percepiva, per quella trasmissione, Luciano Onder? Cinquecento euro al mese con un contratto di consulenza. Quanto percepiranno i due giornalisti che sono stati chiamati a sostituirlo? Non certo 400 mila euro l'anno come annunciato dal "web" di "Dagospia", ma almeno la metà, fra tutti e due, sì. Nel quadro della tanto sbandierata "spending review" di una tragicomica RaiTv.
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Quelle leggi uguali per tutti

"Ma come - sembra si sia molto meravigliata nonna Aurora, 82 anni, allo stadio per la prima volta a vedere il suo "Florenzino" - ora lo puniranno perché è corso ad abbracciarmi in tribuna dopo avere segnato il suo gol?".
Cara, ingenua nonna Aurora. Le leggi dei mille stadi sono come le leggi dei quattro codici: uguali per tutti. Nel calcio, così, viene punito  sia chi "abbatte" un avversario sia chi insulta l'arbitro sia  chi va ad abbracciare, in tribuna, la sua nonnina di 82 anni. Arida lex, sed lex.
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domenica 21 settembre 2014

Il brutto onomastico di Matteo

Il "premier" Renzi - in una trasmissione di "Porta a porta" rimasta famosa - aveva garantito che i debiti della Pubblica amministrazione sarebbero stati integralmente saldati entro il 21 settembre di quest'anno. E il conduttore Bruno Vespa si era impegnato, ove la scadenza non fosse stata rispettata, a recarsi in pellegrinaggio al santuario toscano di Monte Senario".
Bene. Oggi è il 21 settembre 2014 e chi ha vinto la sfida? L'ha vinta a mani basse Bruno Vespa il quale, da vecchio volpone qual è, non si era neppure peoccupato mai di dotarsi dell'equipaggiamento del buon pellegrino tanto era stato sicuro che la data non sarebbe stata rispettata. La Pubblica amministrazione, infatti, ha materialmente saldato, ad oggi 21 settembre 2014, soltanto 32 dei 60 miliardi dovuti. Brutta sconfitta, insomma, per il sempre meno "Speedy Gonzales" Matteo. Del quale, oggi 21 settembre 2014, ricorre l'onomastico. Auguri. Ma sarebbe stato meglio, se avesse festeggiato sulle ali di un prestigioso successo anziché di un impegno non mantenuto. Al di là di sue furbe precisazioni e smentite.
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Sulla pelle dei poveri

"La nuova normativa europea sugli aiuti alimentari ai non abbienti - quest'anno - è stata pubblicata, nella Gazzetta ufficiale dell'Unione, il 12 marzo scorso. E il nostro  Ministero del Lavoro avrebbe dovuto muoversi tempestivamente per spedire la "pratica" a Bruxelles".
Che cosa è successo invece? E' successo che il Ministro del Lavoro, Giuliano Poletti, non solo ha atteso fine aprile per prendere in mano la "pratica", ma, invece di procedere autonomamente, ha convocato un "tavolo" al quale ha invitato Enti caritativi, Regioni, Comuni, Anci e numerosi altri soggetti. Democrazia, certo. Solo che tutti gli enti invitati hanno scambiato il "tavolo" per una tavola dalla quale accaparrare ognuno il più possibile, hanno cominciato a litigare, la "pratica" è stata scritta e riscritta durante tutta l'estate e, finalmente, è potuta partire per Bruxelles a metà di questo mese. Il che significa che questi aiuti europei potranno essere disponibili a dicembre. Mentre intanto, fino ad oggi, quattro milioni di italiani bisognosi sono rimasti senza alcun aiuto o con aiuti molto ridotti. Con la prospettiva, oltretutto, di rimanerci per altri tre mesi. Il Ministro del Lavoro Poletti, potrebbe magari portarglieli lui, allora, vestito da improbabile Babbo Natale.
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L' "aula pollaio" di Caltanissetta

"Per fare ogni giorno l'appello - in una classe del liceo "Manzoni" di Caltanissetta - occorre circa nmezz'ora".
Il motivo è che gli studenti di quella classe sono ben 42 e mezz'ora è il tempo che ci vuole per registrare chi sia presente e chi sia assente. Preside e vicepreside avevano segnalato già a giugno scorso, al Ministero dell'Istruzione, che si sarebbe andati incontro, ove non fossero state autorizzate due sezioni, ad un' "aula pollaio". Ma dal Ministero niente. Come dire: che gli studenti, all'appello, invece di rispondere "presente", rispondano pure "coccodè". E vadano a fare l'uovo.
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"Scelta civica" senza scelte

"Scelta civica" - per decidere definitivamente se federarsi con il Pd di Renzi o andare ancora avanti autonomamente - ha convocato, a Firenze, la sua assemblea nazionale".
E' scaturita la sofferta decisione? No. Perché all'assemblea nazionale, su 34 membri, se ne sono presentati appena nove. Mancanza del numero legale, ma, molto più probabilmente, mancanza della convinzione che giustifichi la sopravvivenza di "Scelta civica". Sia federata che battitrice libera.
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I cali di Silvio

"Con l'età - ha ironizzato su se stesso, intervenendo alla Scuola di formazione politica di "Forza Italia", Silvio Berlusconi - cala la memoria, cala la vista, cala l'udito e calano i pantaloni".
Poi però, a voler rassicurare quanti, in "Forza Italia", vedono in lui un eccessivo avvicinamento al "premier" Renzi, ha fatto vedere di essersi munito, per non farsi calare i pantaloni, di un paio di bretelle. Daniela Santanché, tuttavia, potrebbe temere che si tratti di bretelle "made in China". Destinate, cioè, ad usurarsi e ad allentarsi in breve tempo. Lasciando Silvio in mutande.
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sabato 20 settembre 2014

Povertà

"Un italiano su tre - ha accertato una ricerca del Censis - teme la povertà".
Gli altri due non la temono, forse, perché poveri lo sono già.
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Il "ticket" della Puglia sui tumori

"Anche le prestazioni oncologiche - ha deciso la Regione Puglia - dovranno pagare, ora, un "ticket" di 47 euro".
E tutti quelli che non potranno permetterselo? Chiedano un prestito ad usura, accendano un mutuo in banca, crepino. Scelgano loro. Democraticamente.
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Renzi e la Tasi

"La Tasi - secondo i calcoli della Cgia di Mestre, dei Caf di Cisl e Uil - sarà più alta dell'Imu, specialmente nei  grandi Comuni, in particolare per le famiglie con redditi più bassi e per le famiglie con figli".
Il "premier" Renzi, in polemica con i sindacati sulla riforma del lavoro, ha chiesto loro dov'erano quando si sono moltiplicati il precariato e i contratti a tempo determinato. Ora, però, sarebbe il caso di chiedere, al "premier" Renzi, dov'era lui quando è stata varata una Tasi così iniqua. E per niente di sinistra.
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La burocrazia contro Parmenide

"Un allevatore di cavalli era solito andare a rasare l'erba - nel famoso sito archeologico di Velia - intorno alla necropoli, tra i ruderi e i resti della scuola del famoso filosofo Parmenide. Quell'erba la dava a mangiare, poi, ai suoi animali. Finché, un giorno, ha smesso di farlo".
Ma perché l'allevatore di cavalli - "Cicero pro domo sua", ma anche "Cicero pro domo Velia" - un giorno ha smesso di farlo? Perché si è visto recapitare questa missiva: "Se lei vuole la nostra erba, deve pagarla. Firmato: Soprintendenza ai monumenti di Salerno". Fatto il gesto dell'ombrello, così, l'allevatore è andato a rasare altrove. Ma il dramma è che nessuno è stato incaricato di sostituirlo e, giorno dopo giorno, l'erba è cresciuta fino a ricoprire l'intero complesso. Che, dunque, sta andando in incredibile rovina. Ma he cosa interessa, se i resti dell'antica Velia e della scuola del famoso filosofo Parmenide stanno rischiando di perdersi per sempre? L'importante è che siano state salvate un'interpretazione cretina di "spending review" e un'ancor più cretina norma burocratica.
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I cervelli rosicchiati dai topi

"La biglietteria della stazione Lido nord di Ostia - come avvertito dai lavoratori in un cartello - è stata da loro chiusa per una invasione di topi".
Il gestore del servizio, però, è parso non crederci. Infatti, invece di predisporre una immediata disinfestazione, ha predisposto un "accertamento interno". Magari con comodo. Magari per contare, eventualmente, i topi. E poi si vedrà. Buon viaggio, intanto. Ai pendolari e ai turisti. Ma, soprattutto, ad una idiozia verso mete sempre più eccelse. Con i topi a rosicchiare certi cervelli.
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En attendent Gérard

"L'attore francese Gérard Depardieu - il quale, giorni fa, ha tenuto a far sapere che lui tracanna tranquillamente dieci bottiglie di vino al giorno - sarà nel Canavese, dal 30 settembre prossimo, per una interpretazione nel film "Creators"".
Dal 30 settembre prossimo, dunque, affari d'oro per le cantine del famoso bianco "Erbaluce di Caluso".
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venerdì 19 settembre 2014

Senza nemmeno un Robin Hood "Anni Duemila"

"Impossibile inviare i bollettini della "Tasi" per il 2014 - ha dichiarato, candidamente, il "responsabile finanza locale" dell'Associazione nazionale Comuni d'Italia, Guido Castelli - perché la tassa è troppo complessa".
Ma, se la "Tasi" è una tassa troppo complessa perfino per i Comuni, com'è possibile pretendere che possano capirci qualcosa i cittadini? Non è chiaramente possibile. Ma ai Comuni e al Governo - è evidente - non interessa. I cittadini si arrangino e meno capiranno, anzi, meglio sarà stato.  Nulla di più conveniente, quando sarà stato dato un ordine qualsiasi all'attuale caos, gravarli di more e di interessi. Nemmeno ai tempi del cinico ed avido Giovanni d'Inghilterra e del suo sceriffo di Notthingam. E, purtroppo, senza un eroico oppositore Robin Hood "Anni Duemila".
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Tiziano 1

"Nessuna giustizia ad orologeria - ha tenuto a precisare il procuratore di Genova, Michele Di Lecce, il quale ha appena indagato, per bancarotta fraudolenta, il padre del "premier" Matteo Renzi - E' il calendario a scandire i tempi delle azioni giudiziarie".
Nessuna giustizia ad orologeria, dunque, ma calendario ad orologeria.
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Tiziano 2

"Alla giustizia ad orologeria - ha creduto opportuno far sapere comunque, a proposito del "caso" che ha coinvolto babbo Tiziano, il figliolo Matteo - non ci credo per nulla".
Chissà se il figliolo Matteo crede ancora, invece, alla Befana.
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Tiziano 3

"Io - ha voluto rassicurare tutti, parenti ed amici, babbo Tiziano - sto sereno".
L'augurio è che l'invito a stare sereno non gli sia arrivato dal "su' "  Matteo. Perché, ogni volta che il "su' " Matteo ha invitato qualcuno a stare sereno, non gli ha portato per niente bene. Domandare, ad esempio, ad Enrico Letta.
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La nuova "gaffe" del Ministro Giannini

"Introdurremo l'inglese nelle elementari - se n'è uscita, durante la trasmissione di Radio2 "Un giorno da pecora", il Ministro dell'Istruzione, Stefania Giannini - a partire dal settembre 2015. E, quando i conduttori le hanno fatti rilevare che l'inglese già viene insegnato nelle elementari, lei ha peggiorato la situazione affermando che, sì, ma solo in modo sperimentale. Quando invece, infatti, la sperimentazione dell'inglese, nelle elementari, è addirittura partita negli Anni 70 del secolo scorso".
Che cosa dire? Magari che il Ministro dell'Istruzione, Stefania Giannini, quando va a prendere il sole in spiaggia, tenga pure il seno scoperto, ma si copra la testa.
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Se i giudici "tifano" per la suora

"Suor A.T. - secondo i magistrati della Corte di cassazione - potrebbe avere inventato di essere stata riupetutamente violentata da padre Fedele Bisceglia e, di conseguenza, ha disposto che la Corte d'appello di Catanzaro riprenda in mano il "caso" che, nelle due istanze processuali iniziali, aveva comportato, per il frate francescano di Cosenza, la condanna laica ad oltre nove anni di reclusione e la condanna di Santa Romana Chiesa alla sospensione da ogni ufficio sacramentale".
Ma i giudici di primo e di secondo grado - è la domanda - non si erano accorti di questa evidentemente concreta probabilità che suor A.T. potesse essersi inventato tutto? I giudici di primo e di secondo grado - sempre stando ai colleghi della Corte di cassazione - avrebbero fatto, anzi, di peggio. Si sarebbero sì accorti di questa concreta probabilità, ma - chissà perché - avrebbero tenuto fuori, dagli atti dei processi, concreti elementi a favore di padre Fedele Bisceglia. Come, ad esempio, il fatto che suor A.T. avrebbe spesso denunciato violenze subite da altri, ma mai provate ed accertate e, quindi, sempre archiviate. Ora, però, potrebbero pentirsene, in particolare, il pubblico ministero Claudio Curreli e il giudice per le indagini preliminari Francesco Branda i quali sono stati iscritti, per questo loro comportamento, nel registro degli indagati. Padre Fedele Bisceglia, nella sua bontà francescana, li ha già, forse, assolti. Si starà a vedere se li assolverà anche la Magistratura laica.
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La Madonna nera di "Forza Italia"

""Forza Italia" del Piemonte ha organizzato - con la presenza, anche, del consigliere politico nazionale, Giovanni Toti - una "due giorni" al Santuario della Madonna nera ad Oropa".
Previdente "Forza Italia" del Piemonte. Avvertito un seppur vago sentore di elezioni anticipate, ha pensato bene di cominciare a raccomandarsi alla Madonna. Anche se per fortuna - come ha lasciato scritto Giosuè Carducci ne "La leggenda di Teodorico", "altre cure su nel cielo ha la vergine Maria".
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San Gennaro

"Anche quest'anno - hanno applaudito i napoletani che affollavano il Duomo - il sangue di San Gennaro si è immediatamente sciolto nella teca".
Hanno applaudito per fede, ma, anche, perché la tradizione vuole che lo sciogliersi immediato del sangue del Santo sia foriero di buone notizie. Che il sindaco Luigi De Magistris, magari, sta per dimettersi o sta per "essere dimesso".
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giovedì 18 settembre 2014

Chi tocca i fili muore

La Procura di Genova ha indagato  per bancarotta fraudolenta - in relazione ad una indagine avviata da tempo e collegata al fallimento di una società di distribuzione di giornali - il padre di Matteo Renzi, Tiziano".
Se si vuole, però, a Tiziano gli sta bene. A Matteo, quand'era bimbino, avrebbe dovuto insegnare che "chi tocca i fili muore". Non gliel'ha invece insegnato. E, così, Matteo certi fili li è andati a toccare. Ed ecco, immediata, la scossa. Con riferimento a fili e persone non puramente casuale.
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Indovina chi è andato a cena

"Massimo D'Alema - la notizia è filtrata con ritardo - ha invitato a cena, lunedi scorso, una tavolata di amici".
Per festeggiare la buona vendemmia nelle sue pregiate vigne di Otricoli? Ebbene no. Per cercare invece di capire come arginare la crescita di quella che lui considera la "gramigna Renzi" sotto il vitigno doc del Pd. E indovina chi c'era a cena. C'era il "meglio" della minoranza del partito, ma anche certi componenti della nuova segreteria - "plurale e non unitaria" cuperlamente parlando - come Enzo Amendola e Micaela Campana e, perfino, alcuni i quali hanno formalmente siglato - a suo tempo - la cosiddetta "pax renziana" come il capogruppo alla Camera, Roberto Speranza. E, poiché "in vino veritas" ,il Massimo padrone di casa non si è potuto trattenere dal confidare che Matteo Renzi, a lui, aveva detto determinate cose, sia sulla composizione del Governo che sulla nomina dell'Alto rappresentante europeo, alle quali non ha poi tenuto fede. Con un significativo brindisi finale: "Qualcuno, prima o poi, dovrà raccontare le bugìe che dice quello lì". Alla salute.
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Salvezze

"Matteo Renzi e Silvio Berlusconi hanno stretto nell'incontro di mercoledi scorso a Palazzo Chigi - secondo i commentatori politici - un solido "Patto Salva Italia"".
C'è da sperarlo per l'Italia. Quello che è certo, intanto, e che hanno siglato, alla luce di quanto sta accadendo nelle "loro case" e in casa del Governo, un "Patto Salva Renzi" e un "Patto Salva Berlusconi".
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Teatrino Italia

"La Magistratura competente - dopo due anni - ha sentenziato che, sì, in nove sezioni elettorali di Rosolini e di Pachino, nelle regionali del 2012, vi sono state delle gravi irregolarità".
Saranno riconteggiate, dunque, le schede? Impossibile perché, nel frattempo, sono misteriosamente scomparse. E allora - sempre secondo la Magistratura competente - i cittadini elettori delle nove sezioni di Rosolini e di Pachino dovranno tornare alle urne. Ma con le norme che prevedono siano richiamati a votare tutti (non fa niente se, intanto, qualcuno sia purtroppo deceduto) e per gli stessi partiti presentatisi allora (non fa niente se, intanto, qualcuno non esista più in quanto tale, come - ad esempio - il "Partito delle libertà" trasformatosi in "Forza Italia", e "Futuro e libertà" scomparso dalla scena politica insieme a Gianfranco Fini). Una nuova chiamata alle urne, dunque, a norma certamente di legge, ma, anche, a norma chiaramente di incredibile ridicolo. Della serie "Teatrini d'Italia".
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Quale futuro?

"Basta piangere - va ripetendo il "premier" Renzi - abbiamo un grande futuro".
Un futuro semplice, però, o un futuro anteriore? Avremo, cioè, un grande futuro oppure avremo avuto un grande futuro se sarà fatto quanto va fatto? Non è la stessa cosa. Non tanto per una questione grammaticale quanto per una questione di sostanza. Neppure da poco.
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Geografia con il contagocce

"La geografia - è stato deciso - tornerà come materia di insegnamento scolastico".
Solo negli istituti tecnici, però: nelle medie e nei licei potranno continuare ad ignorare - tanto per dire - dov'è, in Italia, il Monte Rosa e dov'è, nel mondo, il Lago Vittoria. Ma, soprattutto, le preziose nozioni, non solo per cultura, di geografia politica ed economica. Salvo conoscere sotto quale meridiano o parallelo possa casualmente trovarsi il "topless" del Ministro dell'Istruzione.
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Antirazzismo e banane

"Il Comune di Milano ha chiesto al neopresidente della Federazione calcio, Carlo Tavecchio - quello di "Opti Pobà mangiava banane prima di venire a giocare da noi" - di collaborare alla buona riuscita dei "Mondiali antirazzisti" in programma per il luglio dell'anno prossimo".
Il neopresidente Carlo Tavecchio ha accettato con entusiasmo. L'augurio è che non stia già preparando, per l'occasione, un cesto di banane.
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mercoledì 17 settembre 2014

Se Bankitalia salda al Fisco le pendenze di una S.p.a.

"La Banca d'Italia - nuova incredibile storia - aveva un debito con quell' "Abiservizi" che è il ramo al quale fanno capo le attività nell'editoria, nei servizi e nella formazione dell'Associazione bancaria italiana. Come da prassi, però, la Banca d'Italia, prima di saldare il suo debito, ha verificato che "Abiservizi" non avesse pendenze con il Fisco. Scoperto che aveva ancora una pendenza di 58.900 euro, ha sospeso il pagamento del debito e il tutto ha ufficialmente fatto presente ad "Abiservizi". Ma "Abiservizi" se n'è infischiata e ha continuato a non saldare la sua pendenza con il Fisco. Che cosa ha fatto, allora, il Fisco? E' andato a bussare in via Nazionale, alla Banca d'Italia, e la Banca d'Italia ha saldato lei la pendenza".
Sarebbe interessante, se qualcuno spiegasse il perché di questa sostituzione della Banca d' Italia, alla "Abiservizi", nel saldo di quasi 60 mila euro al Fisco. Il perchè, cioè, sia stato utilizzato denaro pubblico per pagare uno scandaloso debito di una società per azioni del gruppo "Associazione bancaria italiana". Il perché, insomma, di questa nuova incredibile storia.
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"Frontex plus" non più?

"Mentre il Ministro dell'Interno, Angelino Alfano, continua a sostenere che, da novembre, l'europeo "Frontex plus" verrà a sostituire l'italiano "Mare nostrum" nel soccorso degli immigrati in mare, "Frontex plus" - in un rapporto riservato pubblicato dal quotidiano "Avvenire" - avrebbe spiegato perché quella sostituzione non potrà invece esserci".
Che cosa accadrebbe, allora, dal primo novembre? Il Ministro Angelino Alfano continuerebbe, con tutte le conseguenze non soltanto economiche, a tenere in vita l'italiano "Mare nostrum" oppure non lo terrebbe in vita e, con ciò, diventerebbe complice dell'Unione europea per tutti i migranti i quali morirebbero senza più alcun soccorso? Sarebbe il caso che fosse fatta immediata chiarezza. Per capire, esattamente, chi e perché stia "bluffando" davvero. Ma, soprattutto, per sapere se il Mediterraneo dovrà diventare, ancora più di oggi, la tomba di migliaia e migliaia di poveri esseri umani. Il "premier" Renzi, magari, potrebbe lasciare di "dare il cinque" qua e là, in Italia, per un paio di giorni, volare a Bruxelles e "dare i quindici giorni di preavviso" a "Frontex plus" e a tutti coloro i quali, nell'Unione europea, sostengono la sua posizione cinica e irresponsabile. O, dal primo lugl io scorso, Renzi è presidente del "Semestre europeo" soltanto per fuffa?
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Dedicato alle anime candide (11)

"I bambini delle zone occupate dai combattenti dello Stato islamico - ha documentato il presidente della "Commissione d'inchiesta Onu sulla Siria", Paulo Sergio Pinheiro - vengono costretti ad assistere alle crocefissioni nelle piazze, ad imparare come si fa e ad aggirarsi, poi, tra i corpi senza vita lasciati in terra".
Scuole bruciate, dunque, ma a lezione di crocefissione. E c'è sempre chi ritiene quei "combattenti" persone con un cuore,  con un cervello e con cui si debba andare a trattare in pace.
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I gufi al 67%

"Il 67% degli italiani - è emerso da un sondaggio Ispo pubblicato sull' "Huffington Post" di Lucia Annunziata - ritiene che il Governo soffra di "annuncite" e che le prospettive di effettiva realizzazione delle riforme promesse siano scarse".
Povero Matteo: l'Ispo ha scoperto che è già diventato gufo il 67% degli italiani.
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Forse non gufo, certo non allocco

"Conoscendo questi dati - ha malignato qualcuno - Matteo Renzi ha forse invitato Silvio Berlusconi, oggi a Palazzo Chigi, per scoprire se anche lui sia in quel 67%".
Attenzione, però. Silvio Berlusconi potrebbe pure non essere per convenienza, oggi, un gufo. Ma non è stato sicuramente, mai, un allocco.
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Ha vinto la noia

"La prima di "Ballarò", condotta da Massimo Giannini su Rai3 - secondo i dati auditel - ha battuto per 11,76% a 3,46% la prima di "Martedi" condotta da Giovanni Floris su "La 7"".
In realtà - secondo il parere dei critici, ma anche di moltissimi telespettatori - ha vinto, in tutte e due le trasmissioni, una grandissima noia.

martedì 16 settembre 2014

Renzi 1

"Qualcuno ha definito un tentativo di dilazione la scelta dei mille giorni per risolvere i problemi del Paese - ha detto, nei suoi interventi a Montecitorio e a Palazzo Madama, il "premier" Renzi - E' una lettura grottesca e ridicola".
Sarà magari così. L'essere passato dai cento giorni dell'inizio legislatura ai mille giorni di oggi, però, non è che sia stato, obiettivamente, serio.
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Renzi 2

"Su tutti i problemi - ha detto ancora il "premier" Renzi - noi non ci tiriamo indietro e continuiamo a prendere impegni".
Proposito encomiabile. Per risolvere i problemi, però, gli impegni non sono sufficienti. Il "premier" Renzi sarebbe stato più efficace, se avesse garantito "cominciamo a mettere mano alle risorse per risolverli in fretta".
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Renzi 3

"Serve subito una legge elettorale - sempre il "premier" Renzi alle Camere - ma non per andare alle elezioni".
Perché, allora, servirebbe subito?
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Una vergogna più una

"Due maestre di 45 e 46 anni - a Taranto - sono state riprese, dalle telecamere nascoste dai carabinieri nei locali della scuola, a maltrattare in ogni modo, violentemente, i piccoli loro affidati":
Un altro episodio vergognoso. Ma vergognoso, anche, il provvedimento del giudice per le indagini preliminari la quale ha firmato, nei loro confronti, solo un'ordinanza di interdizione dalla professione per appena due mesi. Per impedire alle due maestre-mostro di continuare nella loro professione i bambini avrebbero dovuto ucciderli?
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Tutti ciclisti

"Nel nuovo "Piano del traffico" - che dovrebbe essere approvato entro la fine dell'anno - il sindaco di Roma, Ignazio Marino, ha voluto inserire, a partire dal primo gennaio 2017, i varchi elettronici ai confini dell'anello ferroviario".
Ciò significherebbe che mezza Roma, per entrare nell'altra mezza Roma, dovrà pagare un "ticket". Dovranno pagarlo, inoltre, le decine di migliaia di persone le quali, ogni giorno, arrivano dalla provincia per lavorare nella capitale. Dice: ma il sindaco Ignazio Marino avrà previsto, in compenso, un servizio adeguato di pubblico trasporto. Macché. E allora? I romani e i lavoratori della provincia facciano, allora, come lui: si comprino una bicicletta e pedalino. Uomini, donne, vecchi e bambini. Sani e malati. Ma non ricchi e poveri perché i ricchi potranno al limite mugugnare, però potranno pagare tutti i "tickets" che vogliono. E bravo Ignazio Marino, dunque, sindaco di sinistra. Vengono i brividi a pensare se fosse stato di destra.
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Penosa Angelina

"Quello dei migranti che sfidano la morte per lasciare i loro Paesi - ha detto, durante una visita al "Centro soccorsi" di Malta, l'attrice Angelina Jolie inviata speciale dell'Onu - è un problema da studiare".
Ma va? E poi, certo, da studiare con tutta calma. Come se ogni giorno, ormai, decine o centinaia di disperati non finissero in fondo al Mediterraneo. Come se, proprio mentre lei stava pronunciando quella sciocca frase, non ne stessero annegando, a poche miglia di distanza, circa cinquecento tutti insieme. Angelina Jolie sarà pure brava come attrice, ma come ambasciatrice dell'Onu fa proprio pena.
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"Tagliata" anche Veronica

"No - hanno convenuto, con Silvio Berlusconi, i giudici della Corte d'appello civile di Milano - tre milioni mensili di assegno a Veronica Lario, dopo la separazione, sono proprio troppi: ne bastano due".
Oddio. Come farà, ora, la "povera" Veronica Lario soltanto con due milioni al mese? Con appena 60 mila euro e rotti al giorno? Che qualcuno l'aiuti a superare, almeno, la penosa "ultima settimana".
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Mario di Scozia

"Il leghista Mario Borghezio - alla vigilia del referendum con il quale gli scozzesi dovranno decidere se scindersi  o no dalla Gran Bretagna - ha inviato agli elettori, perché votino sì, un messaggio in lingua gaelica".
In lingua gaelica? Ma se Mario Borghezio non conosce neppure la lingua italiana...
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lunedì 15 settembre 2014

Nuvole nere sull'Italia

"L'Ocse - la nota Organizzazione internazionale di studi economici - ha stimato un ulteriore calo del prodotto interno lordo italiano nell'anno in corso (meno 0,4%) e un irrisorio aumento nell'anno prossimo (più 0,1%). Il risultato peggiore di tutti i Paesi del "G7"".
Possibile con tutti gli annunci del Governo per il presente e per il futuro? Possibile sì perché, infatti, il prodotto interno lordo di un Paese non si alimenta con gli annunci, ma con interventi reali e concreti.  Che fino ad oggi, purtroppo, in Italia non si sono ancora "sentiti". E sarebbe un ulteriore guaio, se il Governo, nell'impossibilità o nell'incapacità di "blindare" le indispensabili riforme strutturali, continuasse a dover mettere "pezze fiscali" che aggraverebbero ulteriormente produzione e consumi. Come, ad esempio, quella revisione delle aliquote ridotte dell'Iva che, tra l'altro, è stata suggerita da Bruxelles e che - secondo voci accreditate - comincerebbe ad essere presa in considarazione dal nostro Ministero dell'Economia. Un aumento dell'Iva su pane, pasta, farina, latte fresco, formaggi, olio d'oliva, frutta, verdura, patate, occhiali, materiali terapeutici - ad esempio - che oggi è al 4%. E su pesce, uova, zucchero, trasporti, forniture di acqua, energia elettrica e gas - altro esempio - che oggi è al 10%. Non beni di lusso, quindi, ma di prima necessità. Per acquistare i quali, già, un numero preoccupante di italiani stenta ogni giorno. Anche se a Bruxelles interessa poco o niente. E al Governo magari interessa, ma non è capace di fare altro.
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Il nuovo schiaffo delle famiglie mafiose

"I rampolli di due famiglie mafiose - molto mafiose perché, fra l'altro, lo zio di lei è l'imprendibile "boss" Matteo Messina Denaro - hanno celebrato il loro matrimonio nella Cappella Palatina, il gioiello incastonato tra le meraviglie di quel Palazzo dei Normanni che è, anche, la sede della Regione Sicilia".
"Noi - ha subito tenuto a chiarire il presidente di quella Fondazione Federico secondo che gestisce tutti i beni culturali all'interno del Palazzo dei Normanni - non potevamo saperlo perché la Cappella Palatina viene gestita autonomamente, come parrocchia, dalla Curia palermitana". "Noi - si è invece "piccato" il parroco don Polizzi - abbiamo celebrato quel matrimonio come tutti gli altri perché non chiediamo, agli sposi e ai loro parenti, il "certificato antimafia"". Giustificazioni attendibili tutte e due, magari, anche se un po' bambinesche. Resta, in ogni modo, lo schiaffo sonoro - sia come sia - che le famiglie mafiose, sempre più potenti ed arroganti, hanno voluto rifilare, con quel matrimonio in uno dei simboli più prestigiosi della laicità e della cristianità, alle Istituzioni tutte. Con la benedizione, specialmente, di zio Matteo   Messina Denaro. Dall'alto di chissà quale Paradiso di onnipotente latitanza.
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Il Governo a scuola

"Primo giorno di scuola - ha invitato i Ministri il "premier" Renzi - oggi tutti in classe".
Molti Ministri hanno accolto l'invito, molti altri hanno "fatto sega". Solo che Matteo Renzi e i suoi Ministri - come hanno loro stessi dimostrato - in classe dovrebbero restarci più di una sola mattinata e non tanto per una presenza di simpatica rappresentanza: per imparare di nuovo, ad esempio, che le aste vanno fatte velocemente e dritte, che si deve sempre partire dall' "abc", che due più due fa quattrro e non dieci, che, se occorresse, sarebbe giusto ripetere, per cinque pagine di quaderno, "sono al Governo per risolvere in fretta i problemi dell'Italia". Anche perché, fra l'altro, i voti che hanno ricevuto dagli italiani, secondo una ricerca del noto sondaggista Nando Pagnoncelli, sono stati quasi tutti sotto la sufficienza.
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"Ballarò" con Romano

"Alla prima di "Ballarò" del nuovo conduttore Massimo Giannini - domani sera - sarà ospite l'ex "premier" Romano Prodi".
Buonanotte.
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domenica 14 settembre 2014

Il salto a vuoto di Angelino

"Il blocco degli stipendi delle forze dell'ordine e delle forze armate  sarà risolto - è intervenuto nel "caso" il Ministro dell'Interno, Angelino Alfano - ora occorre solo individuare lo strumento tecnico e il veicolo di legge per una pronta soluzione".
Occorre "solo" individuare lo strumento tecnico e il veicolo di legge? Ma allora, ancora oggi, zero zero carbonella. Tanto è vero che i sindacati delle forze dell'ordine si sono fatti una risata e hanno confermato, ove non dovessero ricevere risposte serie dal Governo, le loro annunciate forme di lotta. Il Ministro Alfano, dunque, ha cercato invano di inserirsi, in questa "gara al più bravo", tra il "surplace" di Matteo Renzi e lo scatto di Silvio Berlusconi. Ma l'improvviso salto in alto, per scavalcarli, non gli è riuscito. Ed è finito contro l'asticella della sua ingenua "bufala". Con il "popò", poverino, per terra.
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I "quattro gatti" di Gianfry

"Alla tradizionale "kermesse" di estrema destra .- a Mirabello - l'ex "leader" Gianfranco Fini ha criticato duramente il "premier" Renzi, ma, ad ascoltarlo, c'erano soltanto poche decine di presenti".
Destino cinico e baro anche per lui: dalla "carica dei 101" nel 2010 "spacca Silvio" ai "quattro gatti" del 2014 "spacca Matteo".
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Raffaele e Maria Rosa

"Sembra che Raffaele Fitto - sempre più contrariato dal potere esibito, alla corte di Silvio Berlusconi, dalla senatrice Maria Rosaria Rossi - sia stato sorpreso a canticchiare, ispirandosi ad un ritornello pubblicitario del vecchio "Carosello" televisivo, "Cortigiana Maria Rosa/ in ogni cosa c'entri tu/ qui la vita è assai ringhiosa/ sol da quando ci sei tu""
Ci sarebbe certo da sorridere, in "Forza Italia", se però Raffele Fitto  non avesse fatto capire di essere pronto, prima o poi, a cantarle di meno divertenti. A Maria Rosaria Rossi, ma anche a Silvio Berlusconi.

sabato 13 settembre 2014

Dedicato alle anime candide (10)

"Individuate i vostri obiettivi - è partito l'ordine del sedicente Stato islamico ai combattenti - preparate le autobombe, le cariche e le cinture esplosive per colpire duramente e fracassare le teste".
"Il diavolo - ha dovuto ammettere il segretario di Stato Usa, John Kerry - non conosce ormai frontiere". E' purtroppo vero. Ma c'è ancora chi si illude di poterlo convertire, di vederlo pentirsi, di scambiare con lui un abbraccio di pace: gli angeli, anche laici, i quali stanno rischiando per loro, ma anche per buona parte dell'umanità, la fine del buon Abele.
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Follìe

"Ora che Massimiliano Latorre sta tornando in Italia - ha pubblicato "Il Giornale" con grande risalto - restituirlo fra quattro mesi agli indiani sarebbe una follìa".
Sia consentito dissentire. Restituirlo agli indiani sarebbe mantenere correttamente la parola data. Non dare loro l'occasione di trascinare il "caso" ancor più alle lunghe. Non danneggiare l'altro marò, Salvatore Girone, rimasto nelle loro manai. Follìa, semmai, c'è stata fino ad oggi. Con più di un nostro Governo incapace di risolvere la questione in modo giuridicamente e diplomaticamente corretto. Come sarebbe stato possibile fare, se si avesse avuto più attenzione, più determinazione e meno assurda sottomissione a decisioni di giudici indiani andati, scandalosamente, al di fuori anche delle più elementari norme del diritto internazionale. Come dovrebbe conoscere bene anche "Il Giornale". Invece di "pazziare".
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"Croce rossa" chi?

"All'inizio dello scorso luglio - ha rivelato, in una intervista, l'ex Ministro degli Esteri Giulio Terzi - il presidente della "Croce rossa internazionale", Peter Maurer, ha scritto una lettera, al Governo italiano, offrendo i suoi buoni uffici per la risoluzione del "caso" dei due nostri marò. Dal Governo italiano, però, nessuna risposta".
Sarebbe interessante conoscere perché questa importante lettera sia stata tenuta nascosta. Ma, soprattutto, perché sia rimasta senza alcun riscontro. Un incredibile sgarbo, oltre che una preziosa occasione persa. Chi ringraziare di tutto ciò?
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Pierferdy venuto da Marte

"La decisione presa dai giudici indiani su Massimiliano Latorre - ha voluto dire la sua anche Pierferdinando Casini - premia l'iniziativa politica e diplomatica di Governo e Camere".
Forse Pierferdinando Casini, dato come sono andate le cose, fino ad oggi, sul "caso" dei due marò, avrebbe fatto più bella figura a non voler dire la sua.
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Adesso sì, adesso no

"Il dottor Ettore Attolini - il quale aveva presentato domanda per concorrere alla selezione dei direttori generali delle Asl pugliesi - è stato bocciato dalla Commissione nominata "ad hoc" dalla Giunta regionale.
Il fatto sarebbe potuto passare come normale, se il dottor Ettore Attolini - con la sua laurea, il suo "master" e le sue numerose specializzazioni - non avesse ricoperto, fino a qualche tempo fa, l'incarico di assessore alla Sanità della Regione Puglia. A meno che, fino a qualche tempo fa, il Presidente Niki Vendola non si sia accontentato di tenere, in quel delicato incarico, un "medico somaro". O non si sia presentato, alla selezione dei direttori generali delle Asl pugliesi, qualche "Premio Nobel" della medicina. "Tertium - come insegna la logica aristotelico-scolastica - non datur". Non esiste, cioè, una terza possibilità. Sempre che - augurandosi di no - non ci sia stato qualche terzo che abbia dato.
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L'Asl di Vercelli c'è o ci fa?

"L'Asl di Vercelli - tempo fa - ha invece negato, ad una malata di tumore al polmone causato da esposizione all'amianto, un farmaco in questi casi indispensabile".
Il motivo? Perché non necessario. Peccato, però, che l'oncologo della Asl di Vercelli, al termine di una visita privata, lo ha invece ritenuto più che necessario e ha sottoscritto una ricetta con la quale la donna andasse ad acquistarlo a sue spese. Forse la Asl di Vercelli non ha capito quando e come vanno ridotte le spese sanitarie. Oppure lo ha capito, ma se ne infischia. E, piuttosto che tagliare "certi sprechi", preferisce tagliare ai malati, perfino, i farmaci indispensabili.
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Il "surplace" di Matteo e lo scatto di Silvio

"Riceverò i rappresentanti delle Forze di polizia e delle Forze armate in lotta per i loro diritti - ha fatto sapere Silvio Berlusconi - alle 16 di mercoledi prossimo".
Era stato il "premier" Renzi, una settimana fa, a garantire che avrebbe ricevuto quei rappresentanti per ascoltare le loro richieste e le loro ragioni. Ma, fino ad oggi, nessun incontro. La vecchia volpe Silvio, così, ha approfittato del "surplace" del pur "Spidy Gonzales" Matteo e ha pensato, a questo punto, di bruciarlo sullo scatto. Ma il Matteo "Spidy Gonzales" si rassegnerà al arrivare secondo sul traguardo oppure, pur decidendo di partire in ritardo, tenterà il sorpasso? Bella gara. Con tanto tifo sugli spalti.
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venerdì 12 settembre 2014

Non è tempo di monellerie

"Matteo Renzi - secondo un sondaggio di "Demos" pubblicato su "La Repubblica" - ha perso quindici punti, negli ultimi tre mesi, nella fiducia degli italiani".
Sarebbe il caso che il Matteo, di fronte ad un dato così, non se ne uscisse, anche qui, con un "Brrr... che paura". O scendesse nel cortile di Palazzo Chigi a sorbirsi un gelato crema e limone.
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Una Carta da non dimenticare

"I candidati li scelgono i cittadini - si è evidentemente irritato il "premier" e segretario pd dopo le iscrizioni di due candidati alle primarie, a Bologna, nel registro degli indagati - e non soggetti esterni".
Come la prenderanno, ora, questi "soggetti esterni" così solitamente suscettibili e facilmente irritabili sotto le loro nere toghe? Calma. Calma e gesso. Gesso per scrivere magari, sulla lavagna istituzionale, il saggio precetto dell'antico diritto romano "unicuique suum". E, cioè, a ciascuno il suo: ai magistrati l'amministrazione della Giustizia punto e basta, ai politici la gestione autonoma della politica. Ai sensi, d'altra parte, della Carta costituzionale.
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Addio sogni d'Italia

"L'Italia - si è rammaricato il "fondatore" de "La Repubblica", Eugenio Scalfari - ha smesso di sognare".
Ha ragione. Gli italiani, così come sono stati ridotti, non sognano più: hanno, ormai, soltanto incubi. E non soltanto di notte.
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Dietro i quattro mesi concessi al marò Latorre

"La Suprema Corte indiana - dopo l'assenso già dato dal Governo - ha dato anche il suo assenso al rientro del marò Salvatore Latorre, in Italia, per una convalescenza di quattro mesi dopo l'ischemia che lo ha colpito il 31 agosto scorso".
Una decisione apprezzabile, per carità, ma con una appendice preoccupante. La Suprena Corte indiana, cioè, ha preteso, come garanzia del ritorno, una carta sottoscritta dal marò Salvatore Latorre e, per maggior sicurezza, una carta sottoscritta dall'ambasciatore italiano  a Nuova Delhi. Appendice preoccupante non per la diffidenza dimostrata, ma per il fatto che la Suprema Corte indiana, avendo preteso quella duplice garanzia sul ritorno di Salvatore Latorre fra quattro mesi, sa già che il "caso" dei due nostri marò non si concluderà neppure allora. A gennaio, insomma, del prossimo anno. Almeno nelle sue intenzioni. Che finora, comunque, hanno sempre incredibilmente prevalso.
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Condanna che?

"A don Antonio Scordo - sacerdote condannato dalla Giustizia italiana, ad un anno di reclusione, per avere testimoniato il falso in favore di un "certo gruppo" di giovani stupratori - il vescovo di Oppido-Palmi, monsignor Francesco Milito, ha ora affidato la guida parrocchiale del Duomo di Gioia Tauro".
Don Antonio Scordo, per l'amor di Dio, si sarà pure pentito di avere trasgredito all'ottavo comandamento, oltretutto per coprire un vergognoso delitto, e sarà stato pure perdonato dalla bontà di Santa Romana Chiesa. E però... E però, ancora, quel vescovo monsignor Milito: dopo l' "inchino che?" a proposito della statua della Madonna ad Oppido Mamertina sotto il balcone del "boss" locale, la "condanna che?" comminata, per falsa ignobile tesimonianza, a don Antonio Scordo. I "che?", certo non santi, saranno finiti qui?
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Dalla crostata ai tortellini e alla porchetta

"Riuniti a Frascati per cercare di ricompattarsi - in vista delle prossime regionali - "Forza Italia", "Nuovo Centro Destra", "Lega nord", "Fratelli d'Italia" e "Popolari"  hanno voluto denominare il passo avanti compiuto verso la nuova alleanza "Patto della fraschetta".
Dopo il "Patto del tortellino" al "lambrusco" firmato, dai cinque "leader" della sinistra europea, all'ombra delle cucine della "Festa dell'Unità" a Bologna, ecco dunque il "Patto della fraschetta", siglato dal centrodestra in ricostruzione, all'ombra della porchetta e dell' "abboccato" da classica osteria dei Castelli romani. Tortellini, "lambrusco", porchetta, "abboccato": un altro degrado dell'italica politica? Chissà. Altri tempi, però, quelli del più raffinato "Patto della crostata", siglato da Massimo D'Alema, Franco Marini, Silvio Berlusconi e Gianfranco Fini, nell'elegante dimora di Gianni Letta in via della Camilluccia a Roma.
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"Inter" e "Milan" da Dio

"Ho acquistato la squadra di calcio "Inter" - se n'è uscito l'attuale presidente, ricchissimo imprenditore indonesiano, Erik Thohir -. per volere di Dio".
La squadra calcistica "Milan" è dell' "unto del Signore" Silvio Berlusconi? L' "Inter" non avrebbe potuto continuare a stare lì a guardare e, così, ecco Erik Thohir "mandato da Dio". Il Signore Dio loro, adesso, dovrà tifare allora per un pareggio nel "derby"? Ammesso - e non concesso - che, con tutto quello che sta accadendo nel mondo, abbia tempo e voglia di stare dietro ai due folli megalomani Erik Thohir e Silvio Berlusconi.
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giovedì 11 settembre 2014

Il sogno infranto di Roberto Saviano

"Si pensava che con l'uscita di Silvio Berlusconi - ha scritto, nella sua rubrica su "L'Espresso" in edicola domani, Roberto Saviano - quell'eterno  rinvio ai tipici personaggi della commedia all'italiana fosse esaurito. Si sperava che il pagliaccio e l'abile battutista con respponsabilità di Governo avesse lasciato il terreno ad una generazione di persone serie, in grado di cogliere la gravità  delle situazioni... E invece questa speranza, questo sogno rischia di essere già infranto".
La rubrica di Roberto Saviano su "L'Espresso" è denominata "L'antitaliano". Da questa settimana, a torto o a ragione, dovrebbe denominarsi "L'antirenziano".
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In attesa del prossimo

"Il nuovo amministratore delegato dell'Eni, Claudio De Scalzo, è stato indagato - dalla Procura di Milano - per una presunta maxitangente nigeriana".
Claudio De Scalzo era stato collocato proprio recentemente, ai vertici dell'Eni, dal "premier" Renzi. E adesso? Adesso niente. In attesa del prossimo.
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Mamma orsa vigliaccamente uccisa

"L'orsa Daniza - "colpevole" di avere aggredito un cercatore di funghi il quale, nei boschi del Trentino, si era avvicinato troppo ai suoi due cuccioli - è stata rintracciata, dal personale della Provincia, e, per renderne possibile la cattura, le sono stati sparati dei proiettili anestetizzanti. Ma, invece che addormentarsi, mamma orsa è morta".
Troppi proiettili? Troppo anestetico? Lo accerteranno le indagini del Corpo forestale dello Stato. Intanto, però, mamma orsa, "colpevole" di avere voluto istintivamente difendere i suoi due cuccioli, è morta. E' morta come la Provincia di Trento - e non solo - aveva decretato, fin da subito, che dovesse morire. Missione compiuta. Anche vigliaccamente.
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Dal decalogo di Sergio Marchionne

"Solo io - ha solennemente dichiarato l'amministratore delegato di "Fiat Chrysler Automobiles", Sergio Marchionne - potevo sostituire Montezemolo alla "Ferrari"".
Dal decalogo di Sergio Marchionne: "Primo: non avrai altro sostituto all'infuori di me".
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Il sottosegretario malato di paraventite

"Il sottosegretario francese al Commercio estero, Thomas Thevenoud - è giunta notizia da Parigi - ha dovuto lasciare il suo incarico perché è stato scoperto che non pagava le tasse allo Stato".
"Il fatto è - ha cercato di giustificarsi il sottosegretario Thevenoud - che io soffro di fobìa amministrativa". Ma non gli hanno creduto e hanno evidentemente ritenuto che lui, invece che di fobìa amministrativa, soffrisse di paraventite fiscale acuta.

mercoledì 10 settembre 2014

Matteo l'intrepido

"L'Asociazione nazionale magistrati sta insorgendo contro la riforma? - ha ironizzato il "premier" Renzi - Brrr... Che paura".
Auguri.
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Fuori due

"I magistrati - frattanto - hanno iscritto nel registro degli indagati, nell'ambito dell'inchiesta "spese pazze" alla Regione Emilia Romagna, tutti e due i candidati renziani alle primarie per il "dopo Errani": dopo Matteo Richetti, subito a seguire Stefano Bonaccini".
Rinnovati auguri.
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Impossibile

"Ma questa delle iscrizioni nel registro degli indagati di Michetti e di Bonaccini - se n'è uscito il consigliere regionale pd Beppe Pagani - è "giustizia ad orologeria"".
Azzardato. Anzi impossibile. Il Pd ha sempre negato, quando si è trattato di iscrizioni "a destra" nel registro degli indagati, l'esistenza di una "giustizia ad orologeria".
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Questione di nani

"A lasciare la segreteria del Pd - ha fatto sapere, anche, il "premier" Renzi - non ci penso neppure un nanosecondo".
Basta che a fargli lasciare la segreteria non arrivi, prima o poi, un presunto "nanopd".
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Lo "Sblocca Italia" bloccato

"Il decreto "Sblocca Italia" - è stato appurato - è ancora fermo, dopo due settimane dal varo in Conssiglio dei Ministri, alla Ragioneria generale dello Stato".
Perché i "ragionieri generali" sono dei fannulloni che non si applicano? Assolutamente no. Proprio perché, anzi, stanno applicandosi con giusta attenzione e stanno trovando, nel decreto, una ricca serie di "disattenzioni" e di "errori" che andranno sanati prima dell'invio al Quirinale per la  firma e la pubblicazione nella "Gazzetta ufficiale". Ancora e sempre, insomma, il "Paese dei cachi": il famoso decreto "Sblocca Italia", fermo lì, per forza vergognosamente bloccato.
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E quegli 800 milioni?

"Tra sequestri e confische - ha fatto conoscere Equitalia - abbiamo versato allo Stato, in cinque anni, 800 milioni".
In media, cioè, 160 milioni l'anno. Tanto? Poco? Forse, stando all'estensione del terreno malavitoso da arare, ancora poco. La domanda, comunque, è soprattutto un'altra: i Governi degli ultimi cinque anni come hanno utilizzato quegli 800 milioni?
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Trecento milioni per "essere dimesso"

"Su sua richiesta - ha ufficializzato, in  un comunicato, la "Fiat Chrysler Automobiles" - Luca Cordero di Montezemolo lascerà la "Ferrari" il prossimo 13 ottobre".
Ma il prossimo 13 ottobre non sarà il giorno in cui "Fiat Chrysler Automobiles" ha deciso di entrare nella Borsa Usa? Proprio così. Solo che Sergio Marchionne ha pensato bene di farla entrare, più vantaggiosamente, con lui al comando. Di qui, appunto, la scelta di "dimettere" Luca Cordero di Montezemolo proprio quel giorno lì. E Luca Cordero di Montezemolo è stato d'accordo, dopo mezza giornata di trattative, quando gli è stata garantita una "buonuscita" di almeno 300 milioni. Giudicata sufficiente - bontà sua - per "essere dimesso" anche "a calendario".
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Tra le sue braccia ancor...

"Roberto Benigni - è filtrato dalla Rai - tornerà in tv per lanciare il "Ballarò" che, dopo la partenza di Giovanni Floris, è stato affidato al vicedirettore de "La Repubblica", Massimo Giannini".
Opportuna precauzione: se il nuovo conduttore Massimo Giannini non dovesse venire accolto con interesse dai telespettatori, verrebbe almeno preso in braccio - come ha fatto con mezzo mondo - da Roberto Benigni. Alé.
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martedì 9 settembre 2014

Diego Della Valle versus Sergio Marchionne

"Se si sente orgoglioso di essere italiano come lui dice - ha "sparato" Diego Della Valle contro l'amministratore delegato della "Fiat", Sergio Marchionne - cominci a pagare le sue tasse personali in Italia dove le pagano i lavoratori delle sue fabbriche italiane".
Diego Della Valle, fra i suoi vari incarichi, ha anche quello di membro nel Consiglio di amministrazione di quella "Marcolini s.p.a." che produce una famosa linea di occhiali. Forse è per questo che ci vede bene. E, al di là dell'antipatia - peraltro ricambiata - nei confronti di Sergio Marchionne, ha già visto - nell'attacco a Luca Cordero di Montezemolo per gli ultimi insuccessi della "Ferrari" in "Formula 1" - il piano dell'amministratore delegato della "Fiat" di impossessarsi anche del vertice della "casa sportiva" e di presentarsi con maggiore forza all'esordio nella Borsa Usa. Fatto, comunque, che avrebbe sospettato anche Luca Cordero. Il quale si è lasciato sfuggire un amaro e sconsolato "speriamo che, alla fine, non diventi americana anche la "Ferrari"". Che come risultati sportivi, per carità, sta deludendo sempre più, ma come risultati di vendite e di esportazioni sta invece registrando cifre positive. E sta dando lavoro a migliaia di italiani. E paga le tasse in Italia.
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