Benvenuti

"Fatti e misfatti" è una puntuale selezione di episodi e di protagonisti che in Italia - ma anche nel resto del mondo - si sono distinti, si stanno distinguendo o si distingueranno "in modo particolare" e che tuttavia sono stati, sono e saranno troppo spesso ignorati o sottovalutati dagli organi di informazione. Pane al pane, senza alcuna appartenenza politica, con il solo referente della verità. Una verità che potrà essere velata di una profonda amarezza o sostenuta da una feroce ironia, mai però intrisa di facile qualunquismo.

martedì 30 marzo 2010

La solita commedia del dopo-elezioni

"In queste regionali di domenica 28 e lunedi 29 - hanno sostenuto, nelle varie dichiarazioni del dopo-voto, i portavoce di tutti i partiti e partitini - abbiamo vinto noi perché..."
E giù i perché. Alcuni validi, altri immaginari, altri ancora perfino ridicoli. Come al solito, insomma, tutti vincitori e contenti. Almeno nelle dichiarazioni. Forse per fare felici i propri elettori. Magari per farli felici mostrando loro di essere felici. Una delle più pietose commedie all'italiana. Quando ci sarebbe invece da essere molto seri per la tragedia politica - e non solo - che sta connotando sempre più l'intero Paese.
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Gli stupori di Loriero

"Vince la destra - ha dichiarato Agazio Loriero, candidato presidente della sinistra clamorosamente battuto in Calabria - anche se non riesco a rinvenire le cause".
Un fraterno suggerimento: quando dovesse rinvenire lui, si sforzi di fare una seria autocritica così gli rinvenirebbero, sicuramente, anche le cause della sua disfatta.
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Antonio senza valori a Montenero di Bisaccia

"Antonio Di Pietro - hanno informato i giornali - ha avuto qualche buon successo qua e là nel Paese, ma ha perso malamente nella sua natìa Montenero di Bisaccia".
La spiegazione? Potrebbe essere che nella natìa Montenero di Bisaccia lo conoscano meglio che qua e là nel Paese.
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Umbria diabolica per Paola

"La cattolicissima udc Paola Binetti - è stato il responso delle urne regionali in Umbria - ha raccolto appena il 4,5% dei voti".
Non l'hanno votata, magari, neppure i frati francescani di Assisi.
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Quell'asino di Ignazio

"Se ci sarà il sorpasso della Lega sul Pdl in Lombardia - aveva detto Ignazio La Russa, uno dei coordinatori berlusconiani - mi mangerò un asino vivo".
La Lega, anche in Lombardia, è andata molto bene, ma il sorpasso non c'è stato ugualmente. Peccato per i curiosi. Sarebbe stato infatti interessante vedere se l'onorevole Ignazio La Russa si sarebbe mangiato un povero asino vivo a quattro zampe o un supponente asino vivo a due.
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Le ferie "extralarge" della Regione Abruzzo

"Dopo essersi riunito l'ultima volta il 9 marzo scorso - ha denunciato l'edizione locale di un quotidiano romano - il Consiglio regionale abruzzese tornerà a riunirsi il 20 aprile prossimo".
Quarantadue giorni di riposo, di ferie, di vacanze, insomma, tra una seduta e l'altra. E non è che il Consiglio regionale abruzzese dovesse essere rieletto in questa recentissima tornata di fine marzo perché regolarmente in carica da poco più di un anno. Ma allora? Allora, però, si sarebbe dovuto votare per il rinnovo della Provincia dell'Aquila, si sarebbe dovuto partecipare - magari solo con lo spirito - per il rinnovo delle Regioni nel resto d'Italia, si sarebbero dovute onorare le festività di Pasqua e di Pasquetta e poi - che diamine - i "ponti" di venerdi 9 per festeggiare Santa Maria di Cleofa, di venerdi 16 per sciogliere inni a San Lamberto martire e concludere in gloria, lunedi 19, per ricordare solennemente Santa Emma (naturalmente non Bonino). Il tutto mettendosi in tasca, in quanto al servizio degli abruzzesi di tutto bisognosi tranne che dei "ponti d'oro" dei propri amministratori, fino a 10-12 mila euro al mese. Da spendere, evidentemente, per un sereno riposo non si sa bene di che, per periodi ricorrenti di ferie "extralarge", per vacanze non certo sulle indigene spiagge di Ortona.
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Rischi

"I ragazzi che hanno messo a rischio la propria vita giocando ad attraversare l'autostrada Milano-Genova, di notte, tra i veicoli di passaggio ad alta velocità - hanno riportato i giornali - rischiano ora una condanna".
Che cosa dire? Subito, magari, una sola cosa: meno male che l'avere messo a rischio la propria vita sia andata bene a quei giovani incoscienti, ma perché, ora, dovrebbero rischiare una condanna? Sulla condanna, no, non è giusto né opportuno che vada loro bene. Non dovrebbe esserci per loro, cioè, il rischio della condanna: la condanna dovrebbe esserci in modo sicuro e, anche, duro. Pur se alcuni genitori di quei giovani incoscienti non sarebbero purtroppo d'accordo così come non sono stati purtroppo d'accordo sul fatto - dovuto - che gli agenti di polizia, intervenuti ad evitare una più che probabile strage, abbiano proceduto ad identificare i "bravi ragazzi" prima di riaffidarli alla loro evidente irresponsabile potestà.
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Santa vigilanza

"Sugli abusi ai minori commessi da sacerdoti - ha tenuto ad accreditare il presidente della Commissione episcopale italiana, cardinale Angelo Bagnasco - la Chiesa italiana ha già da anni intensificato la sua vigilanza nel prevenire".
Deo gratias. Alla luce di quanto sta emergendo da qualche tempo, tuttavia, figurarsi che cosa sarebbe accaduto se la Chiesa italiana non avesse già da tempo intensificato la sua santa opera di prevenzione.
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martedì 16 marzo 2010

Il 2009 rosa di Antonio Di Pietro

"Subito dopo "Re Paperone" Silvio Berlusconi con i suoi 23 milioni di euro - è possibile leggere nelle dichiarazioni dei redditi 2009 dei parlamentari rese note appena ieri - al secondo posto, tra i "leader" di partito, è prepotentemente balzato, con i suoi oltre 193 mila euro, Antonio Di Pietro".
Qualcuno, incuriosito e perplesso, si è chiesto come possibile. In attesa di chiarimenti, ove dovessero sperabilmente venire, una domanda: ma davvero il movimento politico di Antonio Di Pietro, l' "Italia dei valori", è così ben collocato, nel Borsino dell'italica politica, da fruttare tanto ricco interesse in un solo anno?
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Il 2009 nero di Oscar Luigi Scalfaro

"L'ex Presidente della Repubblica ed attuale senatore a vita Oscar Luigi Scalfaro - leggendo sempre le dichiarazioni dei redditi 2009 dei parlamentari - ha guadagnato cinque euro in meno rispetto al 2008".
Qualcuno, impietosito e commosso, ha proposto una sottoscrizione per farglieli riavere in portafoglio. Giustamente. Altrimenti, poveraccio, come farebbe ad andare avanti senza aggiungere quei cinque euro ai 230.101 che gli sono rimasti?
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Aspettando Silvio l'abigeo

"Manca soltanto - ha titolato in prima pagina, martedi 16, "Il Giornale" - che Silvio Berlusconi venga accusato di abigeato".
"Il Giornale" scherza, però, con il fuoco. Uno di questi giorni, infatti, una Procura potrebbe indagarlo davvero (tutto, ormai, può essere) per avere sottratto, alla società civile, qualche pur finta pecora o qualche pur finto cavallo di razza per assicurarseli in questo o quel recinto istituzionale di cui è attualmente il gran fattore.
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La sfortuna di essere ricchi

La ricchezza - secondo una serie di calcoli economico-matematici dei ricercatori Curtis Eaton e Mukesh Eswaran - rende tristi e depressi".
Tutto il rispetto, ci mancherebbe, per gli illustri ricercatori Curtis Eaton e Mukesh Eswaran. Secondo quanto è possibile constatare ogni momento "a vista", senza troppi calcoli sofisticati, sono invece proprio i ricchi ad essere felici ed amanti della vita. Alla faccia dei poveri. Loro, sì, legittimamente e conseguentemente tristi e depressi.
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I primati (ottenuti e mancati) di Valentino

"Valentino Rossi è stato festeggiato e premiato - su iniziativa degli organizzatori de "L'eccellenza italiana sul podio" - per avere fatto suonare di più, in tutto il mondo, l'inno di Mameli".
Complimenti vivissimi. Ma meno male che sia stato bloccato in tempo dalla Guardia di finanza, l'anno scorso, in modo da non dover essere festeggiato e premiato in futuro, prima o poi, da eventuali organizzatori de "L'eccellenza italiana sul denaro depositato all'estero" per avere sottratto di più, in tutta Italia, i soldi al Fisco.
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sabato 13 marzo 2010

Gli "sprint" di Petacchi

"Il ciclista Alessandro Petacchi - secondo gli accertamenti della Guardia di finanza di Milano - avrebbe frodato il Fisco portando all'estero, zitto zitto, tre milioni di euro".
Per gli appassionati di ciclismo, fino a ieri, Alessandro Petacchi era noto per i suoi micidiali "sprint" verso il traguardo della corsa. Per tutti, da oggi, è diventato invece noto per i suoi furbeschi "sprint" verso la cassetta di sicurezza di qualche banca estera.
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Non si picchiano così i molestatori

"La loro figlia di otto anni continuava, sì, a subire molestie da quell'uomo sessantacinquenne - hanno sentenziato i giudici di Nuoro - mGiustificaa loro quell'uomo l'hanno infine mandato in ospedale con un sacco di botte e, dunque, otto anni di carcere al padre e cinque alla madre per tentato omicidio".
Giusto. Padre e madre della bambina, dopo ogni molestia, avrebbero dovuto invitare a casa il sessantacinquenne molestatore e offrirgli gentilmente - che diamine - un caffè.
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Coerenze Udc

"L'Udc di Pierferdinando Casini - si è saputo - ha candidato, per le prossime regionali in Lombardia, anche l'imprenditore edile Enrico Marcora".
Eticamente e politicamente, in effetti, edificante. Perché Pierferdinando Casini, tra innumerevoli altre cose, è anche colui fra i tanti che si sono maggiormente battuti - a torto o a ragione - contro il cosiddetto "scudo fiscale". Perché Enrico Marcora, tra innumerevoli altre cose, è anche colui tra i tanti che si sono maggiormente avvantaggiati, ottenendo l'assoluzione per i suoi venti milioni di euro messi al riparo in Liechtestein per sottrarli al fisco italiano, del famigerato - a torto o a ragione - cosiddetto "scudo fiscale". E perché dunque, Casini e Marcora, tra innumerevoli altre cose, potrebbero tranquillamente iniziare a scrivere, a quattro mani, un bel "De coerentia 2010".
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Le confusioni di don Evaldo

"I magistrati - hanno informato tutti i quotidiani - hanno scoperto che uno dei custodi dei "fondi neri" del faccendiere sotto inchiesta Diego Anemone era don Evaldo Biasini, sacerdote ciociaro di 83 anni, economo provinciale della "Congregazione dei missionari del Preziosissimo Sangue".
Ma, forse, don Evaldo Biasini non l' ha fatto in piena coscienza. Può accadere che, ad una certa età, si perdano cognizioni, lucidità, memoria. Può accadere, insomma, che don Evaldo Biasini abbia perso la consapevolezza di appartenere alla "Congregazione dei missionari del Preziosissimo Sangue" e abbia cominciato a credere - magari senza rendersene conto - di appartenere alla "Congregazione dei depositari del preziosissimo patrimonio illecito di Diego Anemome". Con il "maligno", lì, a stropicciarsi le mani caprine.
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Re Fili

"Quando Emanuele Filiberto arriva in tv - ha informato "Il Giornale" - lo "share" decolla. E la Rai, quindi, se lo è subito accaparrato per "Ciak si canta" e, in occasione dei prossimi mondiali di calcio, come opinionista. Il principe, insomma, è diventato re".
Felicitazioni al Fili, all'italico "share" e alla Rai del "di tutto, di più". Sia tuttavia consentita una benevola, ma rigorosa messa a punto. Il principe è davvero diventato re? Qualcuno potrebbe legittimamente dubitarne. Potrebbe anzi eccepire che, nella impossibilità costituzionale di rivestire il ruolo di re d'Italia, si sia adattato a rivestire il ruolo di buffone di "re auditel". Attenzione: buffone del re non è comunque, né semanticamente né soprattutto storicamente, una offesa: i buffoni dei re - basta documentarsi - erano anzi insigniti, nelle corti, del rango di funzionari del sovrano e, nel far divertire, erano applauditi e rispettati. Quindi nessuna offesa per il Fili che - dopo le sue "performances" in "Quelli che il calcio" nel 1995-96, nello spot pubblicitario di certi sottaceti nel 2002, ne "Il ballo delle debuttanti" nel 2008, in "Ballando con le stelle" nel 2009, ne "I raccomandati", ne "Il Festival di Sanremo", in "Ciak si canta", ne "I mondiali di calcio" già nel 2010 e chissà, in futuro, in quant'altro di simile - andrebbe più appropriatamente definito, più che re, buffone - appunto - di "re auditel". Con tanto di applausi e di rispetto, ovviamente, da parte dell'entusiastica corte dell'italico "share".
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Gnocchi alla Parodi

"Il libro di ricette culinarie di Benedetta Parodi - si è letto in una recensione - ha fatto a fette autori come Moccia, Mancuso e Baricco".
Chi ha firmato la recensione alla Parodi? Gnocchi, il giornalista Alessandro Gnocchi. Per giusto e naturale diritto di specifica competenza.
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giovedì 4 marzo 2010

La primavera del povero Luca

"Sarà - si è preoccupato Luca Cordero di Montezemolo, presidente della "Fiat" e della "Ferrari" - una primavera difficile".
Oddio: si sarà costretti dunque a vederlo, nelle sue prossime "comparsate" pubbliche e televisive, con lo stesso "abito Armani" della primavera scorsa.
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Digiuni

"Penso - si è rammaricato Nicola Paolo Di Gennaro, costretto a lasciare l'aula del Senato per una cella di Rebibbia in quanto accusato di tante bruttissime cose dai giudici di Firenze - penso al mio cane che già non mangia più".
Tutta la comprensione, ci mancherebbe altro, per le pene ex senatoriali nei confronti del fedele ed afflitto Rex o Fuffi che sia. Gli italiani si saranno certamente felicitati, invece, nell'apprendere che non mangiano ormai più, in seguito ai provvedimenti dei magistrati fiorentini, certi pescicani e certe iene del malaffare a 360 gradi.
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Verso un nuovo Pdl?

"Pdl - come noto - è la sigla del berlusconiano "Popolo della libertà"".
Dopo che i due incaricati della presentazione della lista per le prossime regionali nella provincia di Roma si sono presentati oltre l'orario consentito nei competenti uffici del Tribunale, qualcuno ha proposto che la sigla Pdl resti pure. Sia, però, la sigla del "Partito delle lumache". Con presidente e segretario, magari, Giorgio Polesi e Alfredo Milioni. I due, cioè, giunti fuori tempo massimo già alla linea di partenza.
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lunedì 1 marzo 2010

Le truppe di re Silvio e quelle di re Franceschiello

"La lista del Pdl per la provincia di Roma - è esploso il caso - rischia di non essere ammessa alle prossime regionali perché, come sembrerebbe, presentata in ritardo".
Viene spontanea una considerazione: ammesso pure che il "cavaliere azzurro" sia uso procedere rapidamente nei suoi movimenti strategici, alla sua fanteria, invece, pesa così il sedere, evidentemente, da non riuscire ad arrivare neppure in tempo ad uno dei più facili e normali posizionamenti sul campo di battaglia. Le truppe di re Silvio, insomma, addirittura molto peggio delle sciamannate truppe di re Franceschiello.
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Gianfranco "double face"

"Bisogna fare attenzione - si è indignato il Presidente della Camera, Gianfranco Fini - a tutte queste intercettazioni che spesso provocano danni inimmaginabili".
Ma come? Gianfranco Fini, fino a ieri, aveva sostenuto con forza che le intercettazioni non si dovessero toccare per non legare le mani ai Pubblici ministeri e, dunque, per non condizionare l'indipendenza della Magistratura. Che cosa è allora successo? L'antintercettatore Silvio Berlusconi lo ha portato, alla fine, sulle sue posizioni? Macché. Gianfranco Fini è sì arrivato sulle stesse posizioni di Berlusconi, ma non perché da questi convinto: perché coinvolto a sua volta, in una intercettazione, durante una telefonata tra il faccendiere Gennaro Mokbel e il presunto boss della 'ndrangheta Franco Pugliese.
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Italia amore loro

"Oggi, lunedi primo marzo, sono uscito di proposito - mi ha raccontato un amico - per andare a sentire sul bus, alla posta, al tavolino del bar, al mercato quali fossero i discorsi della gente. Non ho sentito una parola sul tragico terremoto in Cile, sulle disastrose inondazioni in Vandea, sull'italiano Sergio Cicala che rischia di essere ucciso dai suoi rapitori in Malì, sulla Grecia che potrebbe rigettare il mondo in un disastro economico, sulla disoccupazione crescente dei giovani, sullo sciopero degli immigrati, sulla pioggia di 5 in condotta tornati in tutte le scuole, sulla nuova bufera di corrotti e di corruttori, sul mancato accoglimento della lista del Pdl nella provincia di Roma".
Non è difficile immaginare - ho interrotto il mio amico - di che cosa tu abbia sentito parlare. E gli ho fatto questo elenco: il rigore che c'era o non c'era all'ultimo minuto della partita di calcio Napoli-Roma, la nuova crisi della Juventus, perché non fare giocare Zarate nella Lazio, l' amichevole di mercoledi Italia-Camerun senza Cassano, le passerelle di moda a Milano, il trauma segreto di De Niro abbandonato da bimbo dal papà gay, le comparsate del pupo e del principe in tutte le trasmissioni tv, lo scandalo-non scandalo del televoto al "Festival di Sanremo", le sceneggiate presenti, passate e future al "Grande fratello" e all' "Isola dei famosi". Il mio amico ha assentito con la testa e ha confermato tutto. Ma lui non è un nostalgico bacchettone. E, conoscendo la mia gente, io non sono un magico indovino. Nessun nostalgico bacchettone, quindi, nessun magico indovino. Soltanto l'immatura Italia dei blà blà. L'Italia amore loro.
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