Benvenuti

"Fatti e misfatti" è una puntuale selezione di episodi e di protagonisti che in Italia - ma anche nel resto del mondo - si sono distinti, si stanno distinguendo o si distingueranno "in modo particolare" e che tuttavia sono stati, sono e saranno troppo spesso ignorati o sottovalutati dagli organi di informazione. Pane al pane, senza alcuna appartenenza politica, con il solo referente della verità. Una verità che potrà essere velata di una profonda amarezza o sostenuta da una feroce ironia, mai però intrisa di facile qualunquismo.

giovedì 30 giugno 2016

"Dichiarato morto perché non possa testimoniare"

"Il maresciallo dell'Esercito Marco Diana - in un videoappello su "Facebook" - ha chiesto disperatamente aiuto. Sono malato da sedici anni per un tumore contratto in Somalia o in Kosovo - ha scritto in sintesi - sto morendo, ma sono ancora vivo. Solo che lo Stato mi ha da tempo dichiarato ufficialmenete deceduto e non ha modificato il mio statino neppure dopo che io ho dimostrato di essere in vita. Ma perché, per lo Stato, devo essere morto per forza? Ho una certezza: perché, risultando ufficialmente deceduto, la Commissione d'inchiesta sulle morti in servizio di noi militari non può chiamarmi a testimoniare. Io sarei l'unica prova vivente, ormai, che ha tali dociumenti in mano da poter fare nomi e cognomi di chi ha causato, nelle zone di guerra, le malattie e le morti di noi soldati. Proprio per questo, appunto, insistono nel dichiararmi ufficialmente morto. Chi può, dunque, mi aiuti. Mi aiuti a far trionfarte la verità. E a farmi morire, davvero quando presto sarà, dopo avere ottenuto giustizia contro tutti quegli irresponsabili che ci hanno ucciso, già, quasi in quattrocento".
Un videoappello terribile ed inquietante. Tanto da indurre a non crederci. Ma tutto lascia presumere, considerata la densa cortina di fumo che ha sempre coperto le morti dei militari in servizio in Somalia e in Kosovo, che si tratti di una sconvolgente verità. Il che sarebbe, continuerebbe ad essere, uno scandalo senza limiti. Sia per la sua terrificante proporzione sia per il fatto che avrebbe toccato gli alti gradi delle Forze armate, i vari Ministri della Difesa, i vari Governi, i vari Parlamenti succedutisi nel tempo. Ora, però, il videoappello del maresciallo veramente vivo, ma ufficialmente morto, Marco Diana. Almeno l'attuale Ministro Pinotti farebbe bene a leggerlo. O, se per caso lo avese letto tra un passaggio in rassegna e l'altro, tra una fanfara e l'altra, farebbe bene ad occuparsene. E a dire quello che avesse da dire in un senso o nell'altro. L'Italia non  può continuare ad essere il Paese dei misteri. Degli "omissis". Delle secretazioni. E del cinismo di Stato.
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Matteo e la "troika"

"Ad una legittima richiesta avanzata dal "premier" Renzi - sulla questione della ricapitalizzazione delle banche e della soluzione del "problema sofferenze" - la maestrina dalla penna rossa-giallo-nera, Angela Merkel, ha preso la bacchetta e ha così rimproverato il piccolo Matteo: "Non possiamo tirare fuori nuove regole ogni due anni". E non è valso che il piccolo Matteo, mostrando di essere ben preparato in storia, abbia replicato però che, nel 2003, le regole sono state cambiate, eccome, per favorire la Francia e, soprattutto, proprio la Germania".
Tutto, però, si spiega. Il piccolo Matteo è stato sì chiamato con loro, da Angela Merkel e Francois Hollande, in una sorta di "direttorio europeo a tre", ma, Maremma troika, soltanto per servire un buon caffé all'italiana.
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Se va in crisi il "matrimonio della nazione"

"L'unione fra la "forzista" Nunzia De Gerolamo e il pd Francesco Boccia - secondo il settimanale "Novella 2000" - sarebbe già in crisi".
Un duro colpo per quel Fedele Confalonieri il quale starebbe cercando di convincere Silvio Berlusconi ad accettare una convivenza con Matteo Renzi: come sperare che possa reggere un "partito della nazione", infatti, se sta mostrando di non reggere, neppure, il "matrimonio della nazione" Nunzia De Gerolamo "forzista" - Francesco Boccia pd?
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I pomodori sono conditi

"Qualcuno si è chiesto - in questi giorni - che fine abbiano fatto tutte le tonnellate di olio che l'Unione europea ha voluto importassimo dalla Tunisia".
La risposta, forse, è nell'olio delle ditte "Carapelli", "Sasso, "Bertolli" e "Ldl" che l'Antitrust ha scoperto non essere olio extravergine "made in Italy". Per cui una multa giustamente salata. E una pepata apertura d'indagine da parte della Procura di Torino. I pomodori sono conditi. Buon appetito a tutti.
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Assessore cercasi

"Virginia Raggi - neosindaco di Roma - non riesce ancora a trovare buona parte della squadra di Giunta".
Forse, a questo punto, le converrebbe provare con gli annunci economici, sezione offerte di lavoro: "A.A.A. assessore cercasi per grande città. Compenso interessante". Aggiungendo, per prudenza, "Esclusi intermediari".
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mercoledì 29 giugno 2016

Contrordine: l' "Italicum" si può toccare

"L' "Italicum" - ha sempre detto il "premier" Renzi - non si tocca".
Ora, invece, si toccherà. In una riunione dei capigruppo a Montecitorio, infatti, è stata accettata la mozione con la quale "Sinistra italiana" ne chiedeva il ritorno in aula subito dopo le vacanze estive. Meglio ridargli uno sguardo noi - è stato il convincimento unanime - prima che si pronunci la Corte costituzionale. Più che sensato ed opportuno. A denti stretti, anche, per il "premier" Renzi. Che, se pure ha dovuto rimangiarsi il tanto ripetuto "non si tocca", si è reso conto che meglio così piuttosto che una bocciatura al referendum di ottobre. Sempre che, poi, il referendum sia ad ottobre e, per essere più sicuro, non voglia spostarlo in tempi per lui più favorevoli.
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Mezzo a te e mezzo a me

"Italia e Olanda - dopo tre votazioni a vuoto per ottenere l'ultimo posto a disposizione, per il prossimo biennio, fra i membri non permanenti nel Consiglio di sicurezza dell'Onu - si sono alla fine accordate per fare metà ciascuno: nel 2017 poltrona all'Italia, nel 2018 all'Olanda".
Quando verrà ufficialmente ratificato l'accordo, magari, il "premier" olandese Mark Rutte si presenterà con un tulipano e il "premier" italiano Matteo Renzi con una rosa. Molto romantico. Ma lo stesso molto indecentemente compromissorio.
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Sentenze molto così

"Un muratore egiziano - a Milano - ha palpeggiato insistentemente e ha cercato di violentare una donna la quale, per sua fortuna, è però riuscita ad entrare e a barricarsi in casa. Da dove ha chiamato i carabinieri i quali, prontamente intervenuti, hanno arrestato l'uomo per violenza sessuale".
Il solito, purtroppo sempre più ricorrente, episodio ai danni di una donna? Sì, se fosse finito qui. Ma c'è stato un seguito: il giudice chiamato ad occuparsi del caso non ha fatto assaggiare, al violentatore, neppure un giorno di carcere, ma lo ha lasciato tornare a casa con la promessa che non avrebbe più nemmeno visto la donna da lui aggredita. La solita, purtroppo sempre più ricorrente, sentenza incomprensibilmente buonista? Sì, se non ci fosse stato un ulteriore clamoroso particolare: il violentatore, infatti, ha casa proprio sullo stesso pianerottolo della sua vittima e quindi, anche se volesse per caso mantenere la promessa, non potrebbe evitare di rivederla anche più di una volta. Ma così ha deciso il saggio giudice e le sentenze non si devono commentare.
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Auguri, nonna Giovanna

"La signora Giovanna Marras - secondo il suo medico curante - avrebbe avuto bisogno di alcuni urgenti esami specifici e, così, la richiesta era stata trasmessa alla Asl di Bari. La quale, compulsato il suo registro delle prenotazioni, le ha fatto sapere di potersi presentare a giugno 2017".
Assurdo e inaccettabile. Ma che più assurdo e inaccettabile diventa, se si considera che la signora Giovanna Marras ha 106 anni. Auguri sinceri a lei, comunque, e un sonoro ceffone alla Asl di Bari.

Quel Duomo non è il suo

"Nella prima pagina del "sito" del Comune di Viterbo - costata 20 mila euro - appaiono alcune belle immagini della città. E fra queste, naturalmente, non poteva mancare quella del Duomo".
Un particolare, però, non davvero insignificante: il Duomo raffigurato non è quello di Viterbo, ma quello di Orvieto. Bello anche quello, per carità, ma distante, esattamente, 60 chilometri e 700 metri. E nell'Umbria, non nel Lazio. Ma forse, per la Giunta comunale di Viterbo, un Duomo vale l'altro. Quante storie.
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martedì 28 giugno 2016

Nigel, il paravento "made in England"

"Che cosa ci fa lei qui? - ha chiesto il presidente della Commissione europea, Jean Claude Junker, all'europarlamentare britannico Nigel Farange - Lei non era per la "Brexit"?"
Domanda, quella del Presidente Junker, più che logica. Perché Nigel Farange, infatti, si è sempre tenacemente battuto per la Gran Bretagna fuori dall'Unione europea e, coerentemente, avrebbe dovuto andarsene dopo l'esito del referendum. Invece no. Lui ancora e sempre lì. Finché non saranno state perfezionate le pratiche burocratiche per l'uscita politico-tecnico-amministrativa della Gran Bretagna dall'Istituzione. Fino all'ultimo minuto, all'ultimo secondo.  Come mai? Ma perché lui, Nigel Farange, è un perfetto paravento "made in England". E' stato sempre così. Mentre si è sempre tenacemente battuto per la Gran Bretagna fuori dall'Unione, intanto si è fatto eleggere ben quattro volte, come deputato, in quell'Istituzione che tanto non riconosceva, non amava e non rispettava. E ogni mese, dal 1999, ha tranquillamente messo in tasca un cospicuo assegno, anche se in schifosissimi euro anziché in nobili sterline.  Perché non sfruttare tutto questo, dunque, finché ancora possibile? Il Presidente Junker, evidentemeente, pensa che tutti i sudditi di Sua Maestà Britannica siano dei "milord".
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Dopo i cetrioli le vongole

"Primo sì dell'Unione europea - in questi giorni - per la riduzione, da 25 a 22 millimetri, per la taglia minima delle vongole pescabili".
Dopo i limiti stabiliti per la curvatura dei cetrioli, dunque, ecco la taglia minima delle vongole pescabili. E poi c'è chi sostiene che l'Unione europea non è capace di risolvere i suoi più gravi problemi.
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Quando un magistrato sbaglia anche a tradire

"Ha mandato una "WhatsApp" - per errore - alla moglie anziché all'amante. E, quando la moglie ha chiesto spiegazioni, lui ha giurato che quel "WhatsApp" non era suo perché gli avevano rubato il cellulare. "Ecco - le aveva detto per rendersi più credibile - vado a denunciare il furto alla polizia". E così aveva fatto".
Uno dei tanti episodi di infedeltà coniugale, con ennessa bugìa, finito senza conseguenze? Non proprio. Intanto perché la polizia, sbugiardando ufficialmente il fedifrago, ha dimostrato che il suo cellulare non era stato affatto rubato, ma era rimasto sempre nelle sue mani.  E, quindi, denuncia per simulazione di reato. Ma, poi, perché il fedifrago bugiardo e simulatore è risultato essere un autorevole membro del Consiglio superiore della magistratura. Il quale Consiglio, però, fino ad oggi non ha ritenuto doversi occupare del caso e, anzi, ha lasciato quel suo membro, benché anche con una denuncia, nel suo delicato, ma disonorato ruolo. Sotto la solita scritta, magari, "La legge è uguale per tutti".
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Cocomeri muti

"Gli italiani - da sempre - hanno l'abitudine di battere sulle angurie per accertarsi che siano mature".
In un supermercato di Pisticci, però, hanno avuto una simpatica pensata. Hanno esposto, sul bancone delle angurie, questo cartello: "Si prega la gentile cleintela di non bussare sui cocomeri tanto non vi risponderà nessuno". Da "Crozza delle meraviglie".
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lunedì 27 giugno 2016

"Brexit" 2

"La Gran Bretagna - perdendo con l'Islanda - è uscita dai Campionati europei di calcio in Francia".
Secondo "Brexit", per l'orgogliosa Albione, in meno di una settimana.
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Quei movimenti in "Forza Italia"

"L'attuale "direttorio politico-familiare" di "Forza Italia" - Fedele Confalonieri, Marina Berlusconi, Gianni Letta e Nicolò Ghedini - ha intanto deciso, nell'attesa di un ritorno di "Silvio il patriarca", di dare lo sfratto al "cerchio magico" composto da Maria Rosaria Rossi, Deborah Bergamini e Alessia Ardesi".
Le tre "Grazie", dunque, cadute in disgrazia. E, per ora, tutto in mano ai quattro "Moschettieri" del direttorio. Con un Silvio Berlusconi, previsto in uscita dall'ospedale a metà luglio, molto infastidito - in questi giorni di convalescenza - dalle sottili mosse di tre "lupetti" - Giovanni Toti, Paolo Romani e Maria Stella Gelmini - verso una sua pur morbida loro successione. Un loro volerselo, insomnma, pappare. Come se fosse o fosse stato mai, che diamine, uno dei tre "porcellini".
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Renzi e il "no" che avanza

"Il "no" al referendum costituzionale - secondo un sondaggio pubblicato dall' "Huffington post" - sarebbe salito al 54%".
E il "premier" Renzi? Ha cominciato, naturalmente, a preoccuparsi. E a studiare come fronteggiare il lento, ma progressivo avanzare di quel risultato che sancirebbe il suo trasloco da Palazzo Chigi a Roma a Casa Renzi a Rignano sull'Arno. Ma il guaio è che sta studiando insiene a quel noto "spin doctor" Jim Messina il quale, pur avendo fama di infallibile, ha invece portato alla sconfitta il "premier" inglese David Cameron con il suo referendum contro l'uscita della Gran Bretagna dall'Unione europea. Forse, allora, sarebbe meglio per Matteo, Maremma spinosa, mettersi invece a studiare con il suo autista o con chi gli stira le camicie. Costerebbe anche di meno.
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Se Claudio prevedesse bel tempo, meglio uscire con l'ombrello

"Noi pensiamo - ha detto, dopo il tonfo delle Borse mondiali seguito venerdi al risultato del referendum sull'uscita della Gran Bretagna dall'Unione europea, il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, Claudio De Vincenti - che i mercati abbiano già assorbito lo "shock" e confidiamo che reagiranno in termini diversi".
E' stato così, oggi, lunedi? Naturalmente tutt'altro. Le Borse sono tutte ulteriormente calate, in particolare quella di Milano, e il nostro "spread" ha raggiunto i 165 punti. Se tante volte il sottosegretario De Vincenti dovesse prevedere per l'indomai una giornata di sole, meglio preparare da subito l'ombrello.
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Montalbano e la Rai

"Nel ruolo di commissario Montalbano - ha confermato, in una intervista a "L'Espresso", l'attore Luca Zingaretti - faccio soltanto due puntate ogni due anni. Sembro onnipresente per la spregiudicatezza dei dirigenti Rai che continuano a mandare in onda vecchie puntate. Certe volte mi domando perché devo pagare il canone, se mi fanno vedere sempre le stesse cose".
I telespettatori italiani, messi dalla Rai nel ruolo dell'agente Catarella, "da tempu s'addumannanu".

domenica 26 giugno 2016

Dalla "scuola calcolatrice" alla "scuola alfabetica"

"I giudizi nelle scuole - se uno dei disegni di legge delega che il Governo sta mettendo a punto, sulla base delle indicazioni contenute nella "Legge 107" varata nel luglio 2015, verrà approvato in tempo - non saranno più, dal prossimo anno, in numeri, ma in lettere. Non più, insomma dal 10 allo zero, ma dalla "A" alla "E". Dove la "A" significherà "eccellente", la "B" un "buono o sufficiente livello di apprendimento", la "C" la "sufficienza piena", la "D" un "livello al limite tra la sufficienza e l'insufficienza, la E" un "mancato requisito minimo nell'apprendimento"".
Il motivo di questa rivoluzione? Uscire - si è spiegato - dalla logica della "scuola calcolatrice". Per entrare, evidentemente, nella logica della "scuola alfabetica". Comunque, in ogni modo, sempre in attesa di una scuola sicura. Di una scuola, cioé, che non faccia cadere i soffitti addosso agli studenti. Che sarebbe, naturalmente, la più urgente. Anche se la meno ridicolmente rivoluzionaria.
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Trump la talpa

"Renzi è dalla parte di Hillary Clinton? - ha risposto, a domanda di un giornalista, il candidato repubblicano alla Casa Bianca, Donald Trump - Non lo conosco neppure, non mi importa, è irrilevante".
Il regno animale sempre più nemico di Matteo. Dopo gli stormi di gufi, qualche iena, ora anche una talpa cieca ed ignorante. Attenzione a che, uno di questi giorni, possa  arrivare anche un avvoltoio stercorario.
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L' "Italicum" e l' "Africanus"

"A Renzi - così Valter Veltroni - dico di riflettere bene sull' "Italicum"".
Renzi accetterà il consiglio oppure dirà, perlomeno fra sé e sé, ma Veltroni non doveva andarsene dall'Italia per fare "Valter l'africanus"?
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La "Brexit" e il "Milan"

"Comunque - uno dei tanti "twitter" dopo la "Brexit" - anche il "Milan" è uscito dall'Europa, ma non c'è stato tutto questo casino".
Come ti sdrammatizzo la tragedia.
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La Dublino di Giorgia

"L'ultima mia volta in Inghilterra - ha risposto Giorgia Meloni, durante una trasmissione di "8 e mezzo" - è stata a Dublino".
Dublino in Inghilterra? Ai tempi dei suoi avi, ma non più già da decenni. Dublino, oggi, non ha più nulla a che vedere con il Regno d'Inghilterra perché è la capitale della Repubblica indipendente d'Irlanda. Giorgia Meloni conoscerà sicuramente la geografia delle periferie romane, ma non certo la geografia dell'Europa.
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sabato 25 giugno 2016

I giochi dopo la "Brexit"

Domani - questo il calendario ufficiale delle "autorità Ue" dopo il referendum che ha sancito l'uscita della Gran Bretagna - incontro tra i Ministri degli Esteri dei Paesi fondatori e, cioé, Belgio, Francia, Germania, Italia, Lussemburgo e Olanda. Lunedi incontro tra la Cancelliera tedesca Angela Merkel, il Presidente francese Francois Hollande, il "premier" italiano Matteo Renzi e il Presidente dell'Unione Donald Tush".
Non si sa bene dove e quando ci sarà invece non ufficialmente, fra domani e lunedi, l'incontro a quattr'occhi - ma anche a due cervelli, due cuori e quattro mani - tra la Cancelliera tedesca e il Presidente francese. Incontro dal quale dovrebbe uscire - come si assicura a Bruxelles - il piano vero e concreto da portare avanti dopo la "Brexit". E che tutti gli altri dovranno, come sempre, approvare. I Ministri degli Esteri dei Paesi fondatori domani e il "premier" Renzi con il Presidente dell'Unione Tush lunedi, nell'attesa, potrebbero dunque passare il tempo a giocare a carte. A "briscola", a "canasta", a "bridge". A loro democratico piacimento. Meno, però, che ad "asso pigliatutto". A quello continuerà a giocarci la Germania.
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Da Elisabetta a Carlo?

"La Regina Elisabetta - secondo voci solitamente ben informate provenienti da Londra - sarebbe irritatissima non tanto per l'addio all'Unione europea quanto per il fatto che questo addio potrebbe indurre Scozia ed Irlanda a fare il passo decisivo verso la loro indipendenza totale e rendere molto più piccola, così, la sua Grande Britannia".
Ma sarebbe a tal punto irritatissima - secondo quelle voci da Londra - da star considerando di ritirarsi da Corte e lasciare la reggenza a suo figlio Carlo. Carlo attuale principe di Galles, noto "gaffeur", quello del "vorrei essere la tua protezione intima discreta e confortevole" (anche se lui non ha detto proprio così, ma è stato molto più esplicito e rozzo) rivolto alla sua allora amante ed oggi moglie Camilla Parker Bowles. Sarebbe forse peggio, per i sudditi inglesi, della svalutazione della sterlina.
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L'Unione europea, le banche e il Ministro Padoan

"L'Unione europea - ha detto il Ministro italiano all'Economia, Pier Carlo Padoan - non può continuare ad occuparsi solo di banche".
Certo che no. Ma il Ministro Padoan dov'è stato, fino ad oggi, mentre l'Unione europea si occupava solo di banche? Forse ha dormito. Oppure, se lo aveva già detto, gli hanno riso in faccia.
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Ingenuo Gianni

"Renzi - così Gianni Cuperlo - userà il lanciafiamme, nella prossima Direzione pd, contro le minoranze? Noi, però, abbiamo gli estintori".
Ingenuo Gianni. Ora che gliel'ha rivelato, Fox Matteo potrebbe allora presentarsi, alla prossima Direzione pd, con la bomba atomica. E la minoranza avrebbe i rifugi antiatomici?
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"Forza Italia" la bella

""Forza Italia" - convinzione di Fedele Confalonieri, l'uomo da sempre più vicino a Silvio Berlusconi - è una creatura talmente bella che deve rimanere in piedi".
Ogni riferimento alla bellezza delle berlusconiane "veline" è puramente fuori luogo.
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Il terzo di giugno 2016

"Lapo Elkan - il rampollo di "Casa Agnelli" - avrebbe una nuova fiamma: la modella tedesca, ma di origine iraniana, Schermine Shahrivar".
Il terzo chissenefrega di giugno 2016.
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venerdì 24 giugno 2016

"God save"

"Gli inglesi dunque - con il loro voto al referendum - hanno decretato l'uscita del loro Paese dall'Unione europea".
"God save the queen", per carità, sempre e comunque. Ma ora salvi, per favore, anche la Gran Bretagna e l'Europa che ne hanno e ne avranno grandissimo bisogno. "Thank you", grazie.
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Gli inglesi hanno anche rinviato la Direzione pd

"Nel crollo delle certezze europee e delle Borse mondiali - seguite all'uscita della Gran Bretagna dall'Unione - è crollata anche, nel suo più piccolo, la Direzione pd che era stata convocata per oggi. Renzi, che insieme agli altri "premier" dell'Unione dovrà opportunamente occuparsi delle non poche e non leggere conseguenze di quell'uscita, l'ha infatti rinviata - sembrerebbe - di una settimana".
Quella che è stata una "notte buia e tempestosa" per la Gran Bretagna e per l'Europa, dunque, non lo è stata più, ventiquattr'ore dopo, per il Pd e per Renzi. Ma, stando alle armi che il Matteo e le minoranze del suo partito stavano affilando per la Direzione di oggi, il rinvio di una settimana non dovrebbe favorire la minima tregua. Forse, anzi, potrebbe preparare una notte ancor più "buia e tempestosa". Per il segretario pd e "premier", comunque, lì "si parrà" la sua "nobilitate".
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I numeri della vergogna

"Il popolo dell'esodo - è stato recentemente ricordato nella "Giornata mondiale del rifugiato" - ha raggiunto, nel 2015, i 65 milioni in tutto il mondo".
Un dato impressionante. Non ne è stato ricordato, però, uno più impressionante ancora: nel solo Mediterraneo, dal 2007 ad oggi, sono annegati più di 13.300 migranti in cerca di un rifugio in Europa. Solo una deprecabile dimenticanza? Forse, più verosimilmente, una vergognosa ipocrita coperta per cercare di nascondere il cinico menefreghismo di certo Bruxelles.
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Partito e spartito

"Renzi - ha esortato Pierferdinando Casini - dovrebbe cambiare spartito".
Un momento di pazienza, che diamine. Quale spartito e spartito. Renzi, infatti, sta ancora finendo di cambiare il partito.
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Dalle vignette a "L'Unità"

"Se Renzi me lo chiedesse - se n'è uscito il noto vignettista satirico Sergio Staino - accetterei di dirigere "L'Unità"".
Se Renzi glielo dovesse chiedere, verosimilmente, una risata seppellirebbe i pochi lettori ancora rimasti.

Virgì

"Ma quale sindaca - ha detto, salendo le scale del Campidoglio, la "5 stelle" Raggi - Chiamatemi Virginia".
Certamente, però, nessuno la chiamerà così. Cariche istituzionali e dirigenti comunali continueranno a chiamarla sindaca. I romani, tutt'al più, la chiameranno Virgì.
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giovedì 23 giugno 2016

Sarà un "Mezzogiorno di fuoco"?

"Un emendamento presentato da "Forza Italia" - che prevedeva l'innalzamento delle pene, rispetto a quanto proposto dal Governo, per la detenzione e la provocata esplosione di bombe nucleari - è stato approvato, oltre che dalle opposizioni tutte, anche dai "verdiniani" di "Ala" e da una gran parte degli "alfaniani" di "Ap". Mandando sotto, al Senato, Matteo Renzi".
Qualcuno ha voluto definire l'episodio soltanto un deprecabile errore tecnico. Qualcun altro, invece, come due chiari "pizzini" di Denis e di Angelino. Di Denis stanco di attendere il "premio" per il suo passaggio "crocerossino" in maggioranza. Di Angelino sempre più preoccupato per una nuova legge elettorale che Renzi non vuole cambiare e che lo condannerebbe alla sua scomparsa in Parlamento. Sia come sia, comunque, un' altra mitragliata contro il "premier" già con qualche ferita da "fuoco amico" ad un giorno dalla Direzione della quale è segretario. Potrebbe essere, quello di domani, un "Mezzogiorno di fuoco".
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Matteo a Matteo

"Il  Governo e il Pd - ha scritto sul suo sito,  a proposito dei deludenti risultati delle ultime amministrative parziali, Matteo Renzi - cerchino ora di capire come fare meglio".
Ma, poiché Matteo Renzi è "premier" ed anche segretario di quel partito, ce l'aveva, evidentemente, con se stesso. L'augurio è che si sia convinto.
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Cassazione agghiacciante

"Ad un professore di scuola media - che aveva abusato di alcune sue allieve - la Suprema Corte di Cassazione non ha inferto l'aggravante, ma l'attenuante".
Motivazione agghiacciante: non c'è reiterazione della condotta quando la violenza viene esercitata non sulla stessa persona, ma ogni volta su persone differenti. Cioé: se il professore avesse abusato più volte della sola Anna (nome di fantasia) avrebbe commesso reato più grave di quello commeso ogni volta (nomi di fantasia) sulle varie Vanessa, Debora, Carla, Maria e chisssà quante altre ancora. Difficile da capirsi e da accettarsi. Ma loro sono i supremi giudici e il buonsenso della gente comune, evidentemente, è soltanto ignoranza. Studiamo, gente, studiamo.

"My dear senator"

"Il Senato degli Stati Uniti - pur dopo l'ennesima strage, questa volta nella città di Orlando - ha bocciato quattro proposte di legge con le quali si sarebbe voluto nemmeno limitare l'acquisto delle armi da parte di qualsiasi cittadino, ma semplicemente incrementare le verifiche sulle compravendite".
Ancora una volta, evidentemente, ha avuto la meglio il solito ricorrente ricatto della potentissima "lobby delle armi": my dear senator, o non voti anche contro la minima restrizione o non tornerai in Parlamento. Terribilmente vergognoso.
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La regia maionese belga

"La maionese belga - da ora - sarà più leggera e potrà così competere con quelle "light", già da tempo, in altri Paesi".
Il risultato è stato raggiunto con un accordo tra i produttori del Belgio? Troppo facile. C'è stato bisogno, nientemeno, che di un regio decreto. Perché qualcuno della famiglia reale, forse, aveva il colesterolo troppo alto.
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mercoledì 22 giugno 2016

Direzione di governo e di lotta

"Massimo D'Alema: "Non si è limitato a rottamare un gruppo dirigente, sta rottamando anche gli elettori". Romano Prodi: "Le disuguaglianze sono rimaste senza risposte vere". Pierluigi Bersani: "Deve ritrovare, innanzitutto, l'umiltà". Piero Fassino: "L' "Italicum" così non va, occorre ripensarlo".
Le quattro frecce, naturalmente, sono state scoccate contro il "premier" e segretario del Pd, Matteo Renzi. E non sono frecce da niente. Nemmeno troppo facilmente schivabili. A testimonianza che la Direzione del partito fissata per venerdi prossimo - di là il lanciafiamme, di qua gli strali più che appuntiti - potrebbe rivelarsi cruenta oltre ogni previsione. Ma come diceva il buon tecnico ruspante Giovanni Trapattoni? "Non dire gatto - diceva - se non l'hai nel sacco". Matteo Renzi potrebbe accorgersi di avere detto "rottamnati" senza avere, nel suo sacco magico, i "rottamati" veramente a pezzi. Altro, infatti, che "rottamati". Risorti, dalle ceneri, come l'araba fenice. Un film, insomma, tutto da vedere. Con l'augurio, per il bene della democrazia, che non finisca per essere un film dell'orrore.
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Sabrina la "gufa"

"Matteo Renzi - così l'attrice pur pd Sabrina Ferilli - ha, ormai, carichi ed incarichi come lo Zar di Russia".
Povero Matteo: dopo i "gufi", adesso anche le "gufe".
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Matteo Renzi e Carlo De Benedetti

"Casta: niente è cambiato -  così l'ultimo numero de "L'Espresso" - Indennità nascoste. Massaggi e viaggi gratis. Infermieri a disposizione anche per i genitori. Abusi di portaborse. E al lavoro solo tre giorni alla settimana. La bufera mediatica è passata, ma i privilegi dei politici sono ancora tutti lì".
Ennesima bordata, contro il "premier" Renzi, de "L'Espresso" radical-chic. Ma che gli avrà fatto mai, all'editore Carlo De Benedetti, il "premier" Renzi?
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Raggi nella storia

"Ormai - va ripetendo il nuovo sindaco "5 stelle", Virginia Raggi - siamo nella storia".
Come Rea Silvia o come Lucrezia Borgia?
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"Cunku", Presidente Erdogan?

"Il Presidente turco Recep Tayyip Erdogan - dopo che, domenica scorsa, la polizia ha disperso, con i lacrimogeni, i partecipanti al "Gay pride" di Istambul - è stato fotografato a cena con Bulent Ersoy, la trans più famosa del Paese".
Nessun poliziotto, però, li ha dispersi con i lacrimogeni. In turco "cunku", in italiano perché?
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martedì 21 giugno 2016

Matteo Renzi e San Giovanni

"Il voto nelle amministrative parziali del 5 e del 19 giugno, che ha visto un preoccupante calo del Pd, è stato così interpretato dal "premier" Renzi: "Non è stato un voto di protesta, ma di cambiamento".
Ma, se nessuno voleva protestare, perché in moltissimi, allora, hanno deciso di cambiare? Perché, se nessuno ce l'aveva con lui, in moltissimi hanno deciso di camabiare dal suo ad altro partito? Sembrerebbe, quella interpretazione del "premier" Renzi, un ingenuo gioco di parole. Ma - ecco il punto - reggerà nella Direzione del Pd convocata per il prossimo venerdì? C'è da dubitarne. Non solo perché la minoranza arriverà con la faccia più truce del solito. Ma anche perché - come ha voluto motteggiare, beato lui, il Matteo - il prossimo venerdì "sarà il Giorno di San Giovanni che, si dice, non vuole inganni". Appunto.
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Matteo Renzi e Piero Fassino

"Per Renzi sarà anche difficile - tra l'altro - l'incontro con l'ex sindaco di Torino, Piero Fassino. Il quale infatti, dopo la sconfitta al ballottaggio, ha sparato tre mitragliate. La prima: Matteo dovrebbe ascoltare di più chi fatica nel territorio. La seconda: Matteo non può sostenere due ruoli e, dunque, deve affidare il partito ad un suo vice. La terza: Matteo deve ripensare la nuova legge elettorale, il cosiddetto "Italicum"".
Renzi lo starà ad ascoltare e, soprattutto, seguirà i suoi suggerimenti? Magari, invece, penserà: credevo di averli rottamati tutti e, invece, mi era sfuggito Piero Fassino.
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Le pagelle di "Avvenire"

"L' "Avvenire" - organo della Conferenza episcopale italiana - ha dato, nella sua edizione di oggi, i voti ai maggiori protagonisti del 5 e del 19".
Quasi tutti, nel segno del "Giubileo della misericordia", promossi: Chiara Appendino 9, Beppe Grillo 8, Virginia Raggi 7 e mezzo, Stefano Parisi 7 più, Beppe Sala 7, Luigi De Magistris 6 e mezzo, Roberto Giachetti 6. Unici bocciati Matteo Renzi e Piero Fassino con 5 e Matteo Salvini con 4. Ai promossi, chissà, incenso e mirra. Ai bociati 24 "Ave", "Pater" e "Gloria". Amen.
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Il Clinton di Benevento

"Clemente Mastella - conquistata la poltrona di sindaco - se n'è uscito definendosi il "Clinton di Benevento".
Forse, tra un festeggiamento e l'altro, avrà  mischiato troppo vino "Falanghina" e troppo liquore "Strega".
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I volatili Manuela e Sandro

"Manuela Repetti e Sandro Bondi - considerato che l' "Ala" di Denis Verdini, in queste ultime amministrative parziali, non si è neppure sollevata da terra - hanno deciso, dopo esserci frullati pochi mesi fa, di abbandonarla e di tornare nel nido del "Gruppo misto" in Senato".
Ma tanto che fa? Con le loro ali personali, infatti, Manuela Repetti e Sandro Bondi non hanno mai avuto difficoltà a volare, ora qua ora là, nel vasto cielo dell'italica politica.
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Le altezze delle "5 stelle"

"Noi "5 stelle" - ha esultato, per i risultati ottenuti soprattutto a Roma e a Torino, Beppe Grillo - siamo, ormai, forza di Governo. Saliremo certamente di quota".
Auguri, ma attenzione. Hanno ammonito, nelle loro opere, Francesco Moneti e Andrea Casotti: "Chi troppo in alto sal cade sovente precipitevolissimevolmente".
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lunedì 20 giugno 2016

Ora il dovere delle riflessioni

"I risultati finali di queste elezioni parziali - dati alla mano - hanno evidenziato che il Pd ha perso duramente, il centrodestra non ha vinto e il "Movimento 5 stelle" ha clamorosamente conquistato due città quali Roma e Torino".
Ora, però, dovrebbe essere il tempo delle riflessioni. Ma delle riflessioni oneste e coraggiose. Matteo Renzi dovrebbe convincersi che, se il Pd ha perso, non è che lui ne è fuori perché non ci ha messo la faccia come "premier", ma c'è dentro fino al collo in quanto, del partito, ha voluto essere il segretario e l' "uomo solo al comando". Silvio Berlusconi e Matteo Salvini dovrebbero capire che non hanno vinto perché un esercito, come quello del centrodestra, non può scendere in battaglia allo sbaraglio, non coeso, senza una tattica, una specie di "esercito di Franceschiello". Beppe Grillo dovrebbe ammettere che le sue vittorie non sono venute tanto dalla forza del suo "Movimento" quanto dalla debolezza degli altri schieramenti e che, dunque, sarebbe solo un sogno comico quello, ora, di una sua prossima "marcia su Roma" verso Palazzo Chigi o Palazzo Venezia. Ma sarà veramente il tempo delle riflessioni oneste e coraggiose? O continuerà ad esserci il tempo degli struzzi con la testa soitto la sabbia? La risposta ci sarà con i giorni che verranno. Difficili per tutti.
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Ridere a ottobre

"Io aspetto tutti al varco del referendum - ha intanto detto, in attesa di riflettere, il "premier" Renzi - e lì ci divertiremo".
Sarà il risultato del referendum di ottobre sulle riforme costituzionali, allora, a svelare se  il Matteo sarà stato un buon profeta del suo divertimento (ridere gioiosamente, cioé, per la vittoria del "sì") oppure un anticipatore del suo masochismo (ridere istericamente, cioé, per la frustata del "no"). Un ottobre, insomma, di castagne, di funghi e di Renzi ridens.
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Il ponentino e la bora di Debora

"Alle elezioni amministrative - ha invece cercato di giustificare il crollo pd la vicesegretaria Debora Serracchiani - conta sempre più la persona che il partito".
Che cosa ha voluto dire? Che il Pd conta sempre eccome, ma che non sono stati capaci di contare i suoi candidati come, ad esempio, Piero Fassino a Torino e Roberto Giachetti a Roma? A Debora Serracchiani, forse, fa male il ponentino romano. A maggior ragione, allora, farebbe bene a stare di più a Trieste dove ha la sede di Governatrice della Regione Friuli-Venezia Giulia, e non la vedono quasi mai, e dove spira più fresca la bora.
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"Giggino 'o putimme"

"Luigi De Magistris -  dopo la sua riconferma a sindaco di Napoli - ha annunciato che, ora, si dedicherà a costruire un movimento tutto suo, nazionl-rivoluzionario, populista, "di strada"".
Una specie, insomma, dello spagnolo "Podemos". In napoletano "putimme". Anche se lui sembra averlo già battezzato come "Napoletanos". Al suono di un rabbioso "putipù" e di un mandolino ribelle.
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domenica 19 giugno 2016

Le donne, l'Iran e l'Europa della Controriforma

"Sono le donne che non indossano il velo - ha rampognato l'imam Yosef Tabatabei che guida le preghiere del venerdi nella città iraniana di Isfahan - a causare la secca del fiume Zayandeh".
A questo punto? Sì. Ma c'è già stato un precedente. L'imam iraniano Kazen Sedigi, non troppo tempo fa, ha "spiegato" che le donne le quali non si vestono modestamente diffondono l'adulterio nella società e, così, provocano i terremoti. Fra non molto, magari, qualche altro imam iraniano accuserà le donne che non indossano lo "hijab" di essere la causa di alluvioni e di nubifragi. L'Iran di oggi, dunque, come l'Europa della Controriforma, sei secoli fa, che bruciava le "streghe". L'Iran, però, più civile: non è ancora arrivato a bruciare le sue "streghe" colpevoli di non indosare il velo. Oggi. Domani, purtroppo, chissà.
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Quelle 50 mila sentenze non eseguite a Napoli

"A Napoli - è stata la denuncia del presidente della Corte d'appello, Giuseppe De Carolis - ci sono 50 mila sentenze divenute irrevocabili, di cui 12 mila riguardanti persone da arrestare, che sono tuttora ferme e non eseguite per mancanza di personale amministrativo".
E il Ministro della Giustizia, Andrea Orlando? Si è subito attivato. Ma, invece di mandare il necessario personale amministrativo, ha mandato gli ispettori ad ispezionare il già ispezionato dal presidente della Corte d'appello. Perché non si fida di lui o perché c'era qualcuno da mandare in gita-premio a Marechiaro?
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Motorizzazione frenata

"Nel maggio del 2014 - nell'ambito del piano "Sforbicia Italia" - il Governo aveva annunciato l'accorpamento di Motorizzazione civile, Pubblico registro automobilistico e Aci".
Annuncio concretizzato? Neanche questo. Si sono invece concretizzati, nei tre enti rimasti   ognun per sé, i tagli della "spending review". Cosicché, ad esempio nella Motorizzazione civile, si è passati da 5.500 a 3.500 dipendenti. Con conseguenze negative per i cittadini: 120 giorni di attesa per far revisionare un camion in Veneto, 90  giorni per ottenere il duplicato di una patente a Firenze, 60 giorni per sostenere l'esame di guida a Milano. E così via attendendo. Con gli uffici costretti a mille artifici per non aggravare ulteriormente la situazione. Come a Sassari e ad Oristano, dove il personale è stato fatto arrivare da Cagliari, ma poi Cagliari, rimasta sguarnita, è stata costretta a chiedere aiuto, pagando naturalmente le indennità di trasferta, al Lazio e alla Toscana. Che magari, fra poco, saranno costrette a ricorrere all'Abruzzo e all'Emilia. E così via. Fino al Trentino e alla Valle d'Aosta. In un incessante "gioco dei quattro cantoni". Sicuramente grottesco, se non addirittura mostruoso.
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Il voto di Massimo

"Ho votato - ha detto, uscendo dal seggio in Via Col di Lana a Roma, Massimo D'Alema - come dice il partito".
Tanto, sulla scheda elettorale, il voto è segreto.
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"Pronto? Sono Maria Elena"

"Pronto? - così l'inizio delle telefonate "pro candidato sindaco Giachetti" a Roma, nelle ultime ore utili prima del ballottaggio, il Ministro Boschi - sono Maria Elena".
"Maria Elena chi?" la risposta ricevuta da alcuni. E lei, poverina, deve esserci rimasta molto male. Così come è rimasta molto male quando, arrivata sulla passerella di Christo sul Lago d'Iseo, è stata accolta, tra i fischi, anche da questo messaggio urlatole: "Ma vai a lavorare invece di venire qui a galleggiare".
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sabato 18 giugno 2016

Quell'imprevedibile no di Piero Grasso

"Nelle lettere scritte alla sua compagna Francesca Scopelliti - da un innocente Enzo Tortora  durante la sua dolorosa detenzione che l'ha poi condotto alla morte - non vi era soltanto la profonda amarezza dell'ingiusto carcere, ma vi erano anche i semi di una giusta battaglia per giungere ad una responsabilità civile dei magistrati, alla terzialità del giudice, alla separazione delle carriere. Cosicché la sua compagna ha creduto bello, non solo in memoria di Enzo, raccogliere in un volume, di quelle lettere, le più struggenti e significative. E ha chiesto di poter presentare questo volume in una sala del Senato".
Nessuno avrebbe mai immaginato che Francesca Scopelliti ricevesse un rifiuto. Eppure - con una lettera della segreteria del Presidente Piero Grasso - il rifiuto è arrivato. Con questa motivazione: "La presentazione di quel libro non è collegata alle finalità istituzionali del Senato". Tra le finalità del Senato, insomma, non ci sarebbe la rispettosa memoria di un cittadino innocente ingiustamente perseguitato dallo Stato, ma, anche, la sempre più attuale riproposizione proprio di una questione istituzionale quale la riforma della Giustizia. "C'è da sperare - ha commentato, amareggiata, Francesca Scopelliti - che la decisione del Presidente Grasso non sia stata dettata più dal suo passato di magistrato che dalla sua attuale veste di seconda carica del Paese". Troppo buona Francesca. C'è infatti da sperare che la decisione del Presidente Grasso sia stata dettata, più che da un suo personale sentimento, in un momento di chissà quale distrazione. Poco importa se da ex magistrato o da attuale seconda carica del Paese.
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Sicilia in fiamme (2)

"Occorre verificare - ha detto, a proposito della Sicilia in fiamme, il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella - l'efficienza del meccanismo di prevenzione".
Più che giusto. Ma - con tutto il rispetto per il Presidente della Repubblica - con una ulteriore verifica in più: il comportamento di certi addetti ai meccanismi di prevenzione. Più interessati ai meccanismi di accensione degli incendi che ai meccanismi della loro prevenzione. Come purtroppo è. Da anni.
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Lo strano connubio Roberto-Flavia

"Il candidato a sindaco pd Roberto Giachetti - nella eventualità riuscisse lui a conquistare, nel ballottaggio, il Campidoglio - affiderebbe la comunicazione alla ex "finiana" ed ex direttrice del quotidiano di estrema destra "Il secolo d'Italia", Flavia Perina".
Potrebbe anche essere che dei giornalisti de "L'Unità" e de "La Repubblica" non ci sia più da fidarsi, ma addirittura meglio l' "ultradestra" Flavia Perina...
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Il futuro di "Giggino"

"Dopo le elezioni - ha annunciato il candidato sindaco a Napoli, Luigi De Magistris - farò un movimento".
Tutti a chiedersi quale movimento. Ma, forse, "Giggino" avrà voluto dire soltanto questo: un movimento (nel significato di muoversi) di nuovo verso il Comune per continuare a fare il sindaco oppure verso la propria abitazione per cominciare a fare il casalingo.
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venerdì 17 giugno 2016

"Se sei caduto, è perché sei scemo"

"Un operaio - che stava lavorando su una impalcatura a circa sette metri dal suolo - è caduto ed è stato ricoverato, in ospedale, con una serie di frattutre e di lesioni interne"
Fin qui la notizia dell'ennesimo, purtroppo, infortunio sul lavoro. Ma si è verificato di più. Si è verificato che l'impresa per la quale l'operaio prestava la sua opera gli ha fatto recapitare 48 ore dopo l'incidente, quando ancora era in rianimazione, un avviso di procedimento disciplinare. Motivazione: non avere prestato la dovuta attenzione. Come dire: "Se sei caduto rovinosamente, scemo che sei, è perché non sei stato diligente". Cinismo puro, ma ancor più cinica furbizia. Perché l'impresa, dando dello scemo al suo operaio, ha subito cercato di accreditare questa tesi: è lui che non ha fatto attenzione, non noi che non abbiamo fatto prevenzione. L'augurio è che, ora, gli ispettori del lavoro, i carabinieri e i giudici, i quali tutti dovranno occuparsi dcell'episodio, con quelle lettera incredibile inviata all'operaio e con quella tesi che vorrebbe accreditare l'impresa - come minimo - ci incartino le patate.
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Sarà miracolo?

"State zitti - ha esortato il consigliere personale di Berlusconi, Gianni Letta, quelli di "Forza Italia" - State zitti per qualche giorno. Sarà Silvio, poi, a dire il da farsi".
Se dovesse riuscirci, miracolo. E Gianni Letta santo laico subito.
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Tonino cervello fino

"A Milano - ha reso pubblico il prima contadino, poi poliziotto,  poi ancora magistrato e infine politico Antonio Di Pietro - sceglierei il candidato di centrodestra, Stefano Parisi". E poi ha proseguito: "A Torino sceglierei il pd Piero Fassino e a Roma la "5 stelle" Virginia Raggi"".
Ecco a voi, dunque, il Tonino prima maniera: contadino, scarpe grosse e cervello fino. Avendo accontanto tutti, ora aspetta che qualcuno di loro accontenti lui.
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Beppe e il giovane Holden

"Il candidato sindaco pd al Comune di Milano, Beppe Sala - in attesa dell'ormai prossimo ballottaggio con il candidato del centrodestra, Stefano Parisi - sta leggendo, di Jerome Salinger, "Il giovane Holden"".
Ma, all'interno di quel volume vengono trattati - come noto - temi come la solitudine, la difficoltà di affrontare il mondo, il cinismo e l'ipocrisia. Perché, dunque, quella lettura? Per una specie di incontenibile identificazione con il giovane Holden oppure per capire e scaciare ogni identità con lui? Lo diranno gli anni a venire. Sia che Beppe Sala diventi o non diventi nuovo sindaco di Milano.
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Valter sexy?

"Valter Veltroni - secondo voci che "corrono" in Viale Mazzini - starebbe discutendo, con la Rai, l'ipotesi di condurre una trasmissione di intrattenimento".
Ma la Rai - come aveva detto, subito dopo la sua nomina a presidente Monica Maggioni - non avrebbe dovuto essere "anche sexy"? Beh, ove il Valter mancato migrante in controtendenza in Africa dovesse alla fine ottenere la sua trasmsissione in Rai, non sarebbe "sexy", con tutto il rispetto, neppure in "slip".
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Antonio Conte e Marco Travaglio

"Antonio Conte - ha detto, ai microfoni di "Un giorno da pecora", l'attuale direttore del "Fatto quotidiano", Marco Travaglio - come allenatore non mi piace perché troppo arrogante".
Che Antonio Conte, certo, sia molto arrogante non c'è alcun dubbio. Ma senti chi parla.
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giovedì 16 giugno 2016

Sicilia in fiamme

"Sicilia in fiamme - in particolare nelle province di Palermo, Agrigento, Trapani e Messina - numerose persone già intossicate o costrette ad abbandonare le proprie abitazioni minacciate dalle fiamme, chiuse numerose strade e scuole".
Puntuali dunque come ogni anno - guarda caso - i violenti incendi nell'isola. Puntuali - guarda caso - quando più forte spira il vento di scirocco. Puntuali - guarda caso - quando le fiamme iniziano la loro corsa distruggitrice da punti tra loro distanti.  Puntuali soprattutto - guarda caso - quando si torna a ricordare che, essendo le guardie forestali in Sicilia più di 25 mila (il triplo dei "rangers" di tutto il Canada) giusto sarebbe diminuirne il numero. Guarda caso, certo. Ma alla faccia del caso.
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La cannonata contro i "furbetti del cartellino"

"Quello previsto, nella legge del Ministro Marianna Madia, per i "furbetti del cartellino" e, cioé, 48 ore per essere sospesi, 15 giorni per difendersi e altri 15 per essere eventualmente licenziati, ha detto il "premier" Renzi - è un provvedimento cattivo, ma giusto".
Giusto senza il minimo dubbio. Ma perché, Mariannina bona, cattivo?
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Renzi, i coniugi Regeni e il Ministro Gentiloni

"Non conosco i dettagli delle ultime ore - così, sull'inquietante assassinio del giovane ricercatore Claudio in Egitto, il "premier" Renzi - Chiamerò i coniugi Regeni".
Chiamerà i coniugi Regeni? Ma non dovrebbe chiamare il Ministro degli Esteri, Paolo Gentiloni? Forse, però, questi è già troppo occupato con il convincere gli italiani all'estero a votare "sì" nel prossimo referendum costituzionale di ottobre. "Pardon".
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"Hooligans" a ostriche e "champagne"?

"La Russia ha espresso la sua indignazione - all'ambasciatore francese a Mosca - perché alcuni suoi "hooligans", autori di violentissimi disordini prima, durante e dopo le partite del loro Paese agli "Europei di calcio", sono stati fermati e trattenuti qualche ora in cella".
La Russia, evidentemente, avrebbe voluto che suoi "hooligans" selvaggi fossero invece  presi affettuosamente sottobraccio e trattenuti qualeche ora, in un ristorante di classe, per gustare gratis ostriche e "champagne". Incredibile. Quando il calcio, in testa, fa davvero male.
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Trump e il Belgio

"Il Belgio - ha detto, in uno dei suoi comizi elettorali, il candidato repubblicano alla Casa Bianca, Donald Trump - è una bellisima città".
E lui, evidentemente, un grandissimo somaro. Di sicuro in geografia.
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mercoledì 15 giugno 2016

Il Massimo del "giallo"

"Massimo D'Alema - secondo una ricostruzione de "La Repubblica" - avrebbe confidato che voterebbe anche per Lucifero, pur di cacciare Matteo Renzi, e, quindi, di avere deciso di dare la sua preferenza, al ballottaggio per il Campidoglio, alla "5 stelle" Virginia Raggi. Non solo: che, subito dopo i ballottaggi, si sarebbe dato da fare per costituire suoi "Comitati per il no" al referendum di ottobre".
Massimo D' Alema, dopo alcune dure reazioni del Pd, ha però smentito totalmente quanto attruitogli da "La Repubblica". Lasciando il popolo di sinistra, così, di fronte ad un inquietante interrogativo: avrà mentito "La Repubblica" con la sua ricostruzione oppure D'Alema con la sua smentita? Avrà bevuto troppo wisky l'articolista del giornale in uno dei salotti radical-chic oppure troppo vino il pd Massimo, comunque antirenziano a 360 gradi, nella cantina delle sue vigne ad Otricoli? Ah, saperlo...
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Intorno a Silvio

"La fidanzata Francesca si è fatta forografare ad una finestra dell'ospedale San Raffaele - nelle ore dell'operazione   al cuore di Silvio Berlusconi - e alcuni di "Forza Italia" hanno cominciato ad incontrarsi e a scontrarsi su reggenze, direttori e successioni".
Come se, insomma, il Silvio fosse morto e non, come dichiarato dall' "équipe" dei medici che l'hanno operato, eventualmente pronto a riprendere fra un mese, ove lo volesse, la sua solita vita. Pur se, naturalmente, con alcuni imprescindibili accorgimenti. Chiare mancanze di stile, dunque, ma anche di umanità. Con molti quotidiani ad "inzupparci il pane" e ad intervistare questo e quello. Domani, magari, anche il barboncino Dudù ed interpretare i suoi rilevanti e significativi "bau".
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Il Giubileo dei parlamentari

"Mercoledi 22 alle ore 20 - hanno ricevuto l'invito tutti i senatori e deputati - "Giubileo dei parlamentari"".
Ma con il Vicario della Diocesi di Roma, cardinale Agostino Valiani, non con Papa Francesco. E passando per la Porta santa di San Giovanni, non per quella di San Pietro. Ad evidente testimonianza della sempre minore considerazione di Papa Francesco nei confronti degli italici parlamentari. Ai quali comunque, nella sua bontà, non ha voluto far mancare  la misericordia del Giubileo. Anche se, chiaramente, un po' sbiadita. D'altra parte "unicuique suum" ("a ciascuno il suo"). Agli italici parlamentari quello che si meritano. Amen.
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Tre cornetti all'ombra del Vesuvio

"Piaccio alle donne - così il candidato sindaco di Napoli, Luigi De Magistris, alla vigilia del ballottaggio con Gianni Lettieri - Lo so e ne è consapevole anche mia moglie".
Tre cornetti, dunque, all'ombra del Vesuvio. Uno rosso di Giggino il quale spera che le donne napoletane votino "Mister Universo 2016" e non  il sindaco della città. E due consapevoli di sua moglie.
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Napul'è

"Pane caldo fresco".
 Nella vetrina di quale città è comparsa questa scritta? Non poteva essere che a Napoli. "Napul'è". Napoli "giggina" e "gigiona".
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martedì 14 giugno 2016

Ma se negli Usa ci sono più armerie che bar

"Negli Stati Uniti - protagonista o no un fanatico assassino dell'Isis - ad Orlando, nella strage del "pub", sono morti in 49 e in 53 sono rimasti feriti, alcuni in modo grave".
Piangere ed indignarsi? Certo. Ma perché non dire anche, francamente, che gli Stati Uniti stanno continuando a volerselo? A volere queste stragi orribili, ma anche - come denunciato dal "Washington Post" - ben 355 sparatorie in un anno e, cioé,  più di una al giorno? A volerlo, insomma, perché, quando un Paese arriva a contare - come rilevato dal "Congressional research service" - circa 319 milioni di abitanti, ma 375 milioni di armi da fuoco in circolazione, dovrebbe mettere in conto certe terribili conseguenze e avvertire l'obbligo di evitarle. Dice: ma il secondo emendamento della Costituzione recita che "il diritto dei cittadini di detenere le armi non può essere infranto". Un secondo emendamento - con tutto il rispetto - buono, però, per un'America di banditi, sceriffi, cercatori d'oro e "saloon" di villaggio. I cui padri costituenti non avrebbero certo immaginato potesse servire a coprire, poi, le folli o criminali stragi dei secoli a venire. Non avrebbero certo immaginato quanto quell'emendamento avrebbe reso potente la tristemente nota "lobby delle armi". E così florido  il commercio di fucili e revolover. Negli Stati Uniti oggi, se uno vuole un caffé, deve fare seicento metri per trovare un bar. Ma, se vuole un'arma anche da guerra, bastano cento metri ed ecco il suo negozio con i prodotti più moderni. Piangere ed indignarsi per le stragi sì, dunque, ma...
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Quel Qatar ricco di miliardi e di vergogna

"Olandese di 22 anni - drogata e violentata in Qatar - aveva denunciato l'episodio e il suo squallido protagonista".
Risultato? I giudici, incolpandola di "avere avuto rapporti sessuali fuori dal matrimonio", l'hanno condannata a cento frustate (pena sospesa con la condizionale), 824 dollari di multa ed espulsione dal Paese. E lo squallido violentatore? Nessuna condanna (nemmeno con la condizionale), nessun provvedimento, libero e felice. Il Qatar ha dimostrato, ancora una volta, che sarà pure un Paese ultramiliardario, ma che continua a non spendere neppure un soldo bucato per convertirsi ai diritti civili e costruirsi una Giustizia giusta. Anche se Allah lo vorrebbe.
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Profumo di "Magnolia" e puzzo di interessi

"Il primo nuovo "format" di quella Rai2 di cui è stata da poco nominata direttrice Ilaria Dallatana - non è stato smentito - sarà prodotto da quella  società "Magnolia" di cui Ilaria Dallatana è stata dirigente. Non solo: il "format" verrebbe realizzato a Bergamo di cui oggi è sindaco quel Giorgio Gori che della  società "Magnolia" è stato il fondatore".
Intenso profumo di "Magnolia", dunque, ma grande puzzo di interessi che si sarebbero dovuti smaltire in discarica. Ma è la Rai, signora mia, "di tutto e di più".
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L'importanza di chiamarsi Carlo?

"Per l'editore de "La Repubblica" ingegner Carlo De Benedetti - imputato per non aver fatto il necessario, quando è stato amministratore delegato della "Olivetti" di Ivrea, ad evitare le morti per amianto di alcuni lavoratorti - i pubblici ministeri hanno chiesto sei anni e otto mesi di carcere".
Tutt'altro che tanto. Non solo. I "bookmaker" danno uno a diecimila la possibilità che l'ingegner Carlo De Benedetti, editore de "La Repubblica" e tanti ruoli nell'economia nazionale e non solo, finirà per passare un solo giorno o in galera. L'importanza di chiamarsi Carlo. Carlo De Benedetti.
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Angelino op là

"Dopo l'esperienza del primo turno consumata, a Napoli, nella logica dello schema nazionale al fianco di Valeria Valente - ha fatto sapere, in una nota, l' "Ap" di Angelino Alfano - esprimeremo ora una indicazione di voto per Gianni Lettieri per frenare la piega populista del candidato sindaco Luigi De Magistris".
Andata male con la pd Valeria Valente, dunque, Angelino Alfano ha deciso di riprovare, al ballottaggio, con il candidato del centrodestra Gianni Lettieri. Ma, se gli dovesse per caso andare male anche con Gianni Lettieri? Non sorprenderebbe, in quel caso, se decidesse di andare ad abbracciare Luigi De Magistris. Magari con una nota di questo tenore: "Dopo l'esperienza del ballottaggio consumata, a Napoli, nella illogica dello schema nazionale al fianco di Gianni Lettieri, esprimeremo ora il nostro appoggio a Luigi De Magistris per aiutrarlo a governare la città". "Che s'ha da fà pe' campà".
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Un metro e mezzo al giorno

"Una lettera spedita il 26 maggio da Piazza Melozzo da Forlì 16 - a Roma - è arrivata in Piazza Melozzo da Forlì 4 - a Roma - il 7 giugno".
La distanza tra il numero civico 16 e il numero civico 4 di Piazza Melozzo da Forlì - a Roma - è meno di venti metri. La lettera, dunque, ha percorso quella distanza alla strabiliante media di circa un metro e mezzo al giorno. Potrebbe essere, per Poste italiane,  il nuovo record nel secolo della semplificazione e della modernizzazione. Complimenti vivissimi.
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lunedì 13 giugno 2016

S'ingrossa l'esercito dei poveri assoluti

"Tra il 2007 e il 2014 - dati di uno studio della Confcommercio - le famiglie italiane in condizione di povertà assoluta sono passate da 823.365 a un milione 469.617, con un aumento del 78,5%. Le persone singole in condizione di povertà assoluta, nel 2014, hanno superato addirittura i 4 milioni con un aumento, rispetto al 2007, del 130%".
Cifre - come ha duramente condannato il  "Codacons" - da "Terzo mondo", indegne di di un Paese civile. E che dal 2014 ad oggi - secondo alcuni sondaggi non ufficializzati e si capisce perché - non sono affatto migliorate. Anche se, nel palazzo nobiliare di Palazzo Chigi, un maggiordomo continua ad assicurare che " tutto va ben, madama la marchesa". Mentre la marchesa, invece, ha cominciato a mangiare meno e peggio, a non curarsi, a  vestirsi con gli stessi abiti e ad impegnarsi in tragici balli per pagare le sue "folli spese": acqua, luce, gas e tasse varie. 
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Quel "post" vergognoso

"Mi chiamo Roberto e ho 14 anni... Non parlo, non cammino, non posso fare nulla in autonomia... Ma sono fortunato... anche perché vivo a Torino, città governata da Piero Fassino... Se potessi, voterei Fassino".
E' il "post" che ha messo, su "Facebook", quella mamma di Riccardo, Maurizia Rebola che è la compagna di Valerio Saffirio, "guru" della comunicazione proprio di Piero Fassino. Ma Piero Fassino, che è sempre stato - fino a prova contraria - un galantuomo anche istituzionale, dovrebbe far rimuovere, sdegnato, quel vergognoso "post". Anche per rispetto del giovane sfortunato Roberto. Rispetto che sua madre non ha avuto.
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Le oche e le "guerre di cortile"

"Dobbiamo evitare - ha esortato l'onorevole "forzista" Nunzia De Gerolamo - "guerre di cortile" che porterebbero ulteriori "stress"a Berlusconi".
Sarà da vedere se l'esortazione della Nunzia verrà accolta dalle tante oche solite starnazzare nei cortili di "Forza Italia" e dintorni.
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Per il Campidoglio o per le Olimpiadi?

"Virginia Raggi e Roberto Giachetti - in ballottaggio per il Campidoglio - stanno impostando il dibattito, sempre più, sulle Olimpiadi 2024 no, sì, nì".
Il rischio, allora, è che, domenica 19, molti romani vadano a votare, più che per il sindaco del 2016, per le Olimpiadi del 2024. Da farsa.
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Balli

"Renzi - ha pronosticato il "leader" della "Lega nord", Matteo Salvini - non arriva al 2018 neppure se fa la "macumba"".
Potrebbe invece arrivarci, in barba a Matteo Salvini, se continuasse a fare il "ballo del quaquaraqua".
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L'Isis? No, il Belgio

"Ci metteremo quel qualcosa di più per diventare guerrieri e guarderemo i nostri avversari con gli occhi cattivi".
Il Ministro della Difesa, Roberta Pinotti, prima di affrontare l'Isis, domani, in Libia? No: il tecnico della nazionale italiana di calcio, Antonio Conte, prima di affrontare il Belgio, questa sera, ai "Campionati europei" in Francia. Auguri, comunque, per una pacifica vittoria.
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domenica 12 giugno 2016

Buona pesca

"Entro il 19 prossimo - continua a circolare la notizia nei coridoi di Palazzo Chigi - il Governo dovrebbe varare un provvedimento con il quale cancellare le sanzioni previste per i Comuni che non abbiano rispettato quel "Patto di stabilità" vincolante i propri bilanci. Colpo di spugna, insomma, sui bilanci profondamente "in rosso" dei Comuni inadempienti ed irresponsabili. Valore un miliardo. Da trovare come al solito, però, nelle tasche degli innocenti cittadini. Ma non solo. Il 16 prossimo il Pd organizzerà, nelle piazze di tutta Italia, la "Festa dell'Imu". Per celebrare, cioé, la fine di quell'imposta che, invece, continuerà in altro modo e che frutterà allo Stato, secondo gli esperti, un bel sacco di miliardi".
Sedici e diciannove prossimi, comunque. E, cioé, appena prima dei ballottaggi per la conquista, soprattutto, di Comuni quali Roma, Milano, Torino, Bologna e Napoli. Gettando, insomma, tempestivamente l'amo. Nella speranza che molti elettori abbocchino. Buona pesca.
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Se Matteo snobba anche Scalfari

"Il fondatore de "La Repubblica", Eugenio Scalfari - durante un incontro organizzato dal suo giornale con il "premier" Renzi - ha rinnovato la sua decisione: "O cambia l' "Italicum" o io, al referendum, voterò no"".
E il "premier" Renzi? Ha detto di "non essere innamorato" dell' "Italicum", ma che non lo ripudierà. Così snobbando il "no" del pur potente ed autorevole ospite fisso dei salotti radical-chic. E non disinnescando, così, una delle tante mine sul cammino del "sì" al referendum. Da uomo forte o da uomo irresponsabile? Si starà a vedere. Non, può darsi, sulla Rai. La quale, tutta protesa verso l'incasso di canoni anche non dovuti, di certi eventi non parla. O parla dicendo solo quanto non può disturbare chi quegli incassi le ha consentito. Come proprio in occasione dell'incontro Scalfari-Renzi.
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Le porte di "Forza Italia"

"In attesa del ritorno di Silvio Berlusconi dopo l'intervento al cuore - ha esortato il portavoce Giovanni Toti - basta con gli incontri e con gli accordi a porte chiuse".
Può darsi che, in "Forza Italia", lo ascoltino. In questo caso, in "Forza Italia", comincerebbero, prsumibilmente, gli incontri e gli accordi a porte aperte. O, perlomeno, socchiuse.
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Sposalizi

"Renzi - è stato, in occasione del "Pride Rome", l'invito del "Gay center" - sposi la prima coppia omosex italiana".
Semmai, però, ormai la seconda. La prima coppia italiana, quella fra il suo Pd e l' "Ala" verdininana, l'ha già sposata. Anche se contro la volontà di quasi tutta la "sua famiglia".
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La "Bibblioteca"

"La Bibblioteca comunale - così in un cartello  fuori la porta in una cittadina del Sud - il sabbato rimane chiusa".
Biblioteca e sabato, sì, con due "b". La chiusura, allora, avviene per permettere a qualche impiegato, forse, per seguire corsi di italiano.
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Il secondo di giugno 2016

"Belen Rodriguez - ha pubblicato "Novella 2000" - vorrebbe tornare con il ballerino Stefano De Martino, ma intanto rivede di nascosto con il "tuttofare" Fabrizio Corona".
Il secondo chissenefrega di giugno 2016.
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sabato 11 giugno 2016

Sentenza incredibile

"Drogato, a forte velocità nonostante la fitta pioggia, aveva investito un passante - sulle strisce pedonali - e lo aveva trascinato per sette chilometri, ormai privo di vita, prima di fermarsi".
Ieri, dopo due anni e mezzo, la sentenza. Questa: due anni di carcere, ma pena sospesa, per omicidio colposo e solo un anno e mezzo senza patente. Ora si continua a dire che le sentenze non vanno commentate. Beh, adesso basta. Come si fa a non commentare, naturalmente in modo molto negativo, una sentenza così?
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Questioni di balle

"Via le ecoballe - ha annunciato, in visita alla "Terra dei fuochi", il "premier" Renzi - in tre anni".
Le "renziballe", invece, via, al massimo, in due anni.
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Mike Bouchet-Piero Manzoni 10 a 0

"A "Manifesta" - la biennale d' arte di Zurigo - il famoso  americano Mike Bouchet ha esposto, in un immenso salone, la sua opera "The Zurich load" (cioé il carico, il mucchio di Zurigo)".
Di che cosa si tratta? Di 80 tonnellate di deiezioni dei cittadini di Zurigo impacchettate e disposte in lunghissime serie di file. E pensare che, nel lontano 1961, il nostro povero Piero Manzoni mise in mostra, nella piccola "Galleria Pescetto" ad Albisola Marina, appena 90 scatolette (contenuto netto cadauna grammi 30) della sua sola italica "pupù". Un clamoroso schiaffo artistico svizzero-americano, dunque, all'italica moderna arte povera. Anche se, forse, non troppo profumato.
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Il dito di Dario Fo nell'occhio di Beppe Sala

"Pur di levare di mezzo uno che ha fatto tutta la campagna elettorale senza dire come ha speso i soldi, come ha realizzato l' "Expo", qual è il debito e quanto si è perduto - ha detto, nella trasmissione "Un giorno da pecora" su Rai-Radio 2", il "Nobel" Dario Fo - la voglia, per paradosso, è di andare addirittura a votare, al ballottaggio di Milano, per il candidato del centrodestra".
Votare per il centrodestra lui? Un altro suo "Mistero buffo"? Mah. Sembrerebbe, piuttosto, un altro "Dito nell'occhio". Nell'occhio del cosiddetto "Mister Expo", Beppe Sala.
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Suor Rossella

"Per riavvicinarci agli italiani - se n'è uscita la responsabile dell' "Agenzia delle entrate", Rossella Orlandi - forse ci vorrebbe una "fiction" che  ci rappresenti come siamo".
Ecco: magari, dopo "Don Matteo", "Suor Rossella". Oppure, più realisticamente, "La piovra 2".
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Costumi

"Nella vetrina - in un negozio di Palermo - è comparso questo cartellino: "Costumi d'amare"".
Chissà a quanto saranno venduti i costumi da odiare.
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venerdì 10 giugno 2016

Quello sciopero dei bus nell'orario di Italia-Belgio

"Sciopero del trasporto pubblico a Roma - ha proclamato il sindacato Ugl - lunedi prossimo dalle 20, 30 alle 24, 30".
Come mai in un orario così anomalo e singolare? Perché lunedi prossimo, alle 20,45, l'Italia giocherà la sua prima partita, con il Belgio, agli "Europei di calcio" in Francia? Se il motivo non dovesse essere invece questo, l' Ugl farebbe bene a smentire con argomenti validi.
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Piero Grasso e Laura Boldrini senza vergogna

"Il Presidente del Senato, Piero Grasso, e la Presidente della Camera, Laura Boldrini, hanno partecipato - a Tangeri - alla dodicesima  sessione plenaria dell' "Assemblea parlamentare dell'Unione
per il Mediterraneo"".
Bravi. Per niente bravi, invece, là dove hanno deciso di portare, al loro seguito, 29 fra "consiglieri", "aiutanti di campo", "portaborse, "galoppini" vari e perfino sette inutili interpreti perché gli interpreti sarebbero stati forniti dall'organizzazione. Un vero e proprio plotone di fronte ad una delegazione tedesca di 9 persone, ad una spagnola di 8, ad una francese di 2. Senza vergogna, dunque. E con un ennesimo schiaffo alla famosa "spending review". Quella "spending review" che, tra l'altro, sta costringendo undici milioni di italiani a non curarsi più, ma che per loro, evidentemente, continua a non valere. Non è valsa, scandalosamente, mai.
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Se il Pd piange, "Ap" e "Forza Italia" non ridono

"Ma, se il Pd di Matteo Renzi piange - ispirandosi ad un celebre motto - l' "Ap" di Angelino Alfano non ride".
Venuta da una serie di schiaffi elettorali, a cominciare da Napioli, l' "Ap" è attualmente preda di un terremoto ondulatorio e sussultorio. Tanto che l'Angelino rischia di rimanere solo, tutt'al più con i due miliziani Fabrizio Cicchitto e Beatrice Lorenzin, ancora sotto braccio al Pd. Perché molti dei suoi gli avrebbero già fatto sapere di star facendo le valige per ritornare, addirittura, alla vecchia, ma per ora più affidabile, casa madre "Forza Italia". O di voler dare il loro contributo a quello che potrebbe nascere, dalle rovine del vecchio centrodestra diviso e litigioso, un nuovo Movimento di centro moderato forte e coeso. Ma tutto dipenderà anche, ora, dalla salute di Silvio Berlusconi. Da che cosa vorrà fare, da come vorrà muoversi, da quale progetto vorrà portare avanti quando, fra circa un mese, sarà in grado di lasciare l'ospedale dopo l'operazione. Fidando nella benezione ultraterrena di "mamma Rosa" e in quella terrena di suor Paola, ma dovendo sfidare il deciso "adesso basta politica" di sua figlia Marina.  Scatenata contro quel "cerchio magico" che, pur di salvare il suo potere, ha rischiato di portare suo padre - ha accusato - vicinissimo addirittura alla morte. Di qua, dunque, Marina e tutta la famiglia. Di là quel "cerchio magico" il quale vorrebbe continuare a gestire il potere all'ombra di Silvio e nel quale orbita, anche, la fidanzata Francesca. Chissà da quale parte si schiereranno, invece, Dudù e Duduina.
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Meglio incontrare Putin nella lontana Russia

"Piero Fassino a Torino, Beppe Sala a Milano, Virginio Merola a Bologna e Stefano Giachetti a Roma - chi in modo più e chi in modo meno "soft" - hanno fatto arrivare, al loro segretario del partito e "premier" Renzi, l'invito a non chiudere con loro la campagna elettorale per i ballottaggi".
Il "premier" Renzi, sospettando - pur senza ammetterlo - che la sua presenza avrebbe potuto ottenere un risultato per niente positivo, ha "strozzato" per la prima volta la sua arroganza e si è voltato intorno per vedere come avrebbe potuto giustificare la sua assenza. Ah, ecco: il "Forum economico internazionale" a San Pietroburgo, nella lontana Russia. Venerdi 17 quindi, ultimo giorno per i comizi elettorali e due giorni prima dei ballottaggi, via in aereo fra le braccia del comprensivo Vladimir Putin. Per tornare in Italia, chissà, dopo i risultati dei ballottaggi. Magari con un moderno lanciafiamme "Made in Russia" da usare, come promesso, nei confronti dei suoi "ribelli". E però - si spera - senza anche un kalashnikov.
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Renzi e la corazza di arbitro

"Non mi spavento - ha sorriso il "premier" Renzi quando, all' Assemblea della Confcommercio, sono volati fischi ed urla - ho fatto l'arbitro in Garfagnana".
I presenti ne hanno preso atto. Non solo hanno smesso di fischiare e di urlare, ma hanno anche rinunciato a gridargli "premier" cornuto.
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Da "schiappa" a "schiappa"?

"Nell'inaugurare la nuova sede della Federazione di pallavolo a Roma - il giorno prima - il "premier" Renzi aveva detto: "Nello sport ero una "schiappa", per questo ho fatto politica".
Qualcuno, magari malignamente, ha ritenuto che la sua situazione, passando dallo sport alla politica, non sia affatto cambiata.
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giovedì 9 giugno 2016

I fichi secchi di Beatrice

"La spesa sanitaria degli italiani nelle strutture private - che già nel 2013 è stata di 32 miliardi e mezzo e nel 2014 di 33 - nel 2015 è salita a 34 miliardi e mezzo. Ma molti, ben 11 milioni - di cui quasi due milioni e mezzo di anziani e poco più di due milioni di giovani fra i 16 e i 34 anni - non hanno avuto la possibilità economica di fruire di queste strutture private, dopo essere stati "scoraggiati" dalle strutture pubbliche, e, così, sono rimasti senza diagnosi e senza terapie anche nei casi più gravi. Senza la minima assistenza, insomma, alla faccia di quel diritto alla salute tutelato anche dalla Costituzione".
E il Ministro alla Salute, Beatrice Lorenzin, di fronte ad una simile vergognosa situazione? "Non si possono fare - si è quasi inquietata - le nozze con i fichi secchi". Non c'è dubbio, per carità. Ma chi è che, tagliando anche i finanziamenti strettamente necessari alla Sanità pubblica e non tagliando invece le vere spese inutili, ha fatto sì che le nozze Stato-cittadini da assistere e da curare non si potessero fare, almeno, con i fichi freschi? Il Governo del quale lei fa parte. Nei confronti del quale però, nel momento degli irresponsabili tagli, avrebbe dovuto reagire con un irato "sacco di nespole". Oppure lasciare, sdegnata, la sua vigna governativa e andare a coltivare, dietro casa, una piantagione di kaki.
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Il cattivo allievo Renzi Matteo

"Ho letto con molta attenzione le riforme costituzionali che il Governo proporrà al referendum popolare di ottobre - continua a sostenere l'ex Presidente della Corte, Ugo De Siervo - e vi ho ravvisato molte evidenti improvvisazioni, molte norme ambigue, molti punti che non tornano".
Se quelle riforme fossero state portate in una tesina, anni fa, quando lo studente Renzi Matteo è stato allievo dell'allora professore di Diritto costituzionale all'Università di Firenze, Ugo De Siervo, sarebbero state giudicate molto negativamente, dunque, e sarebbero state liquidate con un deciso "respinto" sul libretto. Una volta si diceva, all'incauto automobilista, "ma chi t'ha dato la patente?" Oggi, all'incauto riformatore Matteo Renzi, si potrebbe dire "ma chi t'ha dato la laurea?" E, anche, "ma chi t'ha dato il ruolo di "premier"?
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La fatal Napoli

"Due esponenti del Pd - a Napoli - sono state indagate per associazione a delinquere finalizzata alla corruzione elettorale avendo acquisito voti - secondo un'inchiesta avviata dalla Procura partenopea - in cambio di promesse di inserimento nel programma lavorativo "Garanzia giovani" finanziato dalla Regione".
"Puoi parlarci dei tuoi problemi, dei tuoi guai - le due, forse, come nella famosa canzone di Edoardo Bennato - i migliori in questo campo siamo noi/ è una ditta specializzata/ fai un contratto e vedrai che non ti pentirai.../ Non vedi che è un vero affare/ non perdere l'occasione/ sennò poi te ne pentirai/ Non capita tutti  i giorni di avere due consulenti/ due impresari che si fanno/ in quattro per te.../ Avanti, non perder tempo, firma qua/ è un contratto, è legale, è una formalità.../ Che fortuna che hai avuto ad incontare noi/ lui è il gatto ed io la volpe/ stiamo in società, di noi ti puoi fidare..." Ma, in Direzione Pd, ben altra canzone: dopo anche il clamoroso "flop" della candidata sindaco Valeria Valente, qualcuno vorrebbe mormorare, della famosa "Guapparia", il disperato verso "vurrei c'a luna se vestesse 'e lutto".
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Lanciafiamme

"Dopo i ballottaggi - così un Matteo furioso - affronterò i problemi del Pd con il lanciafiamme".
Le minoranze del partito hanno già allertato i vigili del fuoco.
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Bugie

"L'alleanza tra Pd e Verdini - si è inquietato il "premier" Renzi - non è mai esistita".
Tutti quelli che lo hanno sostenuto, dunque, sono dei bugiardi. Loro.
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Dopo i gufi la iena

"Tranquilli - ha d'altra parte smentito il "premier", parlando ai suoi preoccupati, Denis Verdini - tranquilli, amici: Renzi ha bisogno dei nostri voti e non cambierà nulla con il Pd".
Dopo i "gufi", insomma, il Matteo sembrerebbe avere trovato pure una iena. Magari anche ridens.
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Barale, Pertini e Calamandrei

"Io sono socialista - va dicendo in giro il "verdiniano" Lucio Barale - e mi piace essere associato a Pertini e a Calamandrei".
Bisognerebbe sapere se a Pertini e a Calamandrei, là dove sono, piace essere associati a Lucio Barale.
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Scontri

"Ti ha scelto Berlusconi" - così il candidato sindaco pd a Milanao, Giuseppe Sala - al candidato sindaco del centrodestra, Stefano Parisi. "E tu - gli ha replicato il candidato sindaco del centrodestra, Stefano Parisi - abbracciato a Berlusconi".
E allora? Che Berlusconi avrebbe dovuto scegliere il pd Giuseppe Sala e il centrodestro Stefano Parisi si sarebbe dovuto abbracciare con Renzi? Non dovrebbero essere questi, comunque, i problemi di Milano sui quali confrontarsi e anche scontrarsi. Ma, ormai, sta sempre diventando scontro personale fra candidati più che scontro fra idee e  intenzioni di fare. Forse perché, se i candidati ci sono sempre, non ci sono più le idee e le intenzioni di fare.
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mercoledì 8 giugno 2016

Chi ha più figurine

"Il Pd e il "Movimento 5 stelle" si stanno azzuffando furiosamente - in questi giorni che precedono i ballottaggi - su chi abbia più voti rispetto all'altro".
Come i bambini: "Io ho più figurine di te", "No, ne ho più io". Sconfortante. E preoccupante. I due maggiori partiti italiani che litigano sulle figurine invece che concentrarsi e confrontarsi sui gravi e numerosi problemi delle città. Così come è sconfortante e preoccupante il fatto che l'ex Capo dello Stato, Giorgio Napolitano, abbia ritenuto di intervenire in una zuffa così meschina. E niente affatto istituzionale.
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Intese e accordi

"L'intesa con Denis Verdini - ha cercato di mettere una pezza, dopo il "flop" Pd-"Ala" soprattutto a Napoli, il "premier" Renzi - è solamente parlamentare. Nulla di più e di diverso".
A Napoli, allora, che c'è stato? Non una intesa, ma soltanto un accordo? Il "premier" Renzi farebbe bene a non giocare con le parole e, soprattutto, ad abbandonare il "gioco delle tre carte". Ad assumersi certe sue responsabilità e a darne conto in un Congresso di partito. Sempre che lo intenda ancora come Pd partito democratico e non come Pd partito del dittatore. Quanto invece a Denis Verdini, dopo la "labbrata" (il ceffone) di Renzi, che cosa deciderà? Rischiare altre "labbrate", ma sempre con l'obiettivo di ricevere, alla fine, una qualche mercede? Oppure tornare nel limbo tra sinistra e destra, infruttuoso ma più dignitoso? Sempre che conosca il significato di dignità.
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Lo sfogo di Denis

"Ce l'hanno con noi - si è sfogato, comunque, Denis Verdini - ma che dovevamo risolvere noi i problemi del Pd?"
Denis Verdini, almeno su questo, ha ragione. I problemi del Pd avrebbe dovuto risolverli, già da tempo, il "premier", ma anche segretario del proprio partito, Matteo Renzi.
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Schifi

"Se uno del centrodestra o dei "grillini" mi vota al ballottaggio - così il candidato sindaco pd a Roma, Roberto Giachetti - non mi fa schifo".
A lui no. Ma potrebbe fare schifo a molti elettori del Pd.
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Brutte notizie per l'economia italiana

"In Italia - dati della nota mensile dell'Istat - nuovo rallentamento della "crescita a breve" e nuova deflazione".
Due brutte notizie. Che fanno a pugni, tra l'altro, con il solito persistente ottimismo del Governo. Ma che fa?  L'importante, per il "premier" Renzi, sarà vincere il referendum di ottobre sulle riforme costituzionali. Si vuol mettere quanto sia più importante? Per lui, però, non certo per gli italiani sempre più in affanno con problemucci come la disoccupazione, la sanità, il fisco e l'inefficienza amministrativa.
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Nove giorni di carcere per ogni minuto di stupro

"Brock Turner - studente dell'americana "Stanford university" il quale aveva violentato una ragazza priva di conoscenza, per avere bevuto troppo, e il quale, per quel reto, rischiava fino a 14 anni di carcere, è stato invece condannato ad appena sei mesi".
Al padre del ragazzo, però, non è andata bene neppure questa mitissima condanna. "E' assurdo - ha protestato -  che il ragazzo debba pagare un prezzo così pesante per un'azione di venti minuti". Un prezzo così pesante, solo nove giorni di carcere, per ognuno dei venti minuti di violenza? Difficile dire se sia da considerarsi più spregevole il figlio o il padre. A parte il giudice della vergognosa sentenza.
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martedì 7 giugno 2016

POST AMMINISTRATIVE (2)

Il Pd dei ricchi?

"Il Pd - hanno dimostrato i voti delle amministrative parziali di domenica 5 - ha conquistato il primato nei "salotti buoni" delle città, ma lo ha perso nei bicamere, cucina e bagno delle periferie".
Addio Pd, dunque, punto di riferimento dei ceti popolari e più diseredati? E, ora, interlocutore rassicurante del ceto medio-alto nelle aree più economicamente solide? Matteo Renzi dovrebbe farci un pensiero su. E, magari, un Congresso.
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La mucca di Pierluigi

"Finalmente - la nuova metafora dell'ex segretario pd, Pierluigi Bersani - qualcuno si accorgerà che c'è una mucca in corridoio".
Cioé? Cioé - secondo gli interpreti - la mucca sarebbe il "problema gigantesco" che il "leader" pd si ostinerebbe a non vedere e che la minoranza, inascoltata, rivendica di avere indicato già da mesi. Si starà a vedere, ora, se il "leader" pd continuerà a scavalcare la mucca in corridoio oppure si deciderà a trasferirla in qualche lontana stalla di qualcun altro.
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Rotture

"Il Pd - si è voluto togliere un sassolino dalla scarpa l'ex sindaco, Ignazio Marino - ha ormai rotto con Roma".
Anzi che abbia aggiunto "con Roma".
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Calcio e amministrative

"I candidati pd di Milano e Roma giunti al ballottaggio - anche se il rigore di Renzi, per vincere nelle città chiamate al voto, è andato abbondantemente fuori - hanno deciso di continuare calcisticamente".
"Per ora - ha detto Beppe Sala a Milano - è uno a zero. Palla al centro. Adesso si ricomincia". E, a Roma, Roberto Giachetti: "Abbiamo conquistato la finale della "Champions league" partendo dai preliminari. Ora verso la vittoria". Bravi. Se per caso non dovessero arrivare alla poltrona di sindaco, potrebbero sempre aspirare alla panchina di una squadra di calcio.
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Quasi santi

"A Roma - così, tra il rimpianto e il compiacimento, la candidata sindaco Giorgia Meloni, superata solo di un soffio, dal pd Roberto Giachetti, per il ballottaggio con la "5 stelle" Virginia Raggi - ho sfiorato il miracolo". E sul fatto che il suo Giachetti abbia superato di un soffio Giorgia Meloni - così, fra tanta paura e tante speranze, il "premier" e segretario del Pd, Matteo Renzi - "Roberto ha compiuto mezzo miracolo, ma adesso deve fare l'altro mezzo"".
Miracolo sfiorato e mezzo miracolo. Giorgia Meloni e Roberto Giachetti quasi santi.
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Se Salvini "nun ce vo stà"

"Matteo Salvini - commentando le 11.990 preferenze raccolte dalla "forzista" Maria Stella Gelmini in confronto alle 8.025 raccolte da lui a Milano - ha così malignato: "Non so quanto le siano costate. A me niente".
Una malignità, tuttavia, senza prove. E allora, forse, come i tifosi della squadra vincente nei confronti di quella perdente: "E nun ce vonno stà".
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La contentezza di Silvio

"Renzi ha perso - si è detto contento Silvio Berlusconi - e Salvini non ha vinto".
Ha perso e non ha vinto neppure lui, ma questo gli è parso, evidentemente, ininfluente. Affezionatosi al proverbio "Chi si contenta gode".
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Marchini e il vecchio vascello

"Non ha invece goduto della cocente sconfitta - a Roma - quell'Alfio Marchini il quale ambiva, al Campidoglio, come candidato sostenuto proprio da Silvio Berlusconi".
"Sono profondamente convinto - ha sparato al petto con riferimento esplicito a Berlusconi - che i vecchi vascelli, oggi, non servano più e che occorra bruciarli per costruirne di nuovi". Coincidenza inquietante: il suo ripudiato Silvio, poco dopo quella "sparata", è stato ricoverato, all'ospedale San Raffaele di Milano, per scompenso cardiaco.
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I "vaffa" gentili

"La nostra - si è compiaciuto il "5 stelle" Luigi Di Maio - è una "rivoluzione gentile"".
Compresi, anche, i numerosi "vaffa" urlati, a più riprese, da Beppe Grillo?
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Il fuoco di Grillo

"Se la Raggi non vince a Roma - ha fatto sapere, comunque, Beppe Grillo - mi do fuoco in piazza".
Perché è sicuro che Virginia Raggi vincerà a Roma e, quindi, non ci sarà un Grillo alla griglia? Oppure perché, in caso di non vittoria, andrà ridotto in cenere un Grillo dimostratosi non troppo sapiente?
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I 29 di Paolo Guzzanti

"Cari - aveva scritto, sul suo "blog", l'itinerante da destra a sinistra e da sinistra a destra, Paolo Guzzanti - con gli stessi amici con cui partecipai alle "europee", due anni fa, abbiamo messo su una fantastica "rete liberale" per Alfio Marchini, di cui io sono capolista. Siete tutti invitati a votarmi".
In quanti hanno accettato l'invito? In appena 29. Chissà se uno dei suoi figli comici lo prenderà per i fondelli.
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Quei "flop" dei "vip"

"Ma che fine hanno fatto - si è indagato - certi politici, ex sportivi, volti dello spettacolo e parenti eccellenti presentatisi candidati nelle amministrative?"
Quasi tutti una brutta fine. Solo qualche esempio. Alessandra Mussolini (capolista di "Forza Italia" a sostegno di Alfio Marchini) 364 preferenze, Alberto Veronesi (figlio del celebre oncologo Umberto, nella lista "Beppe Sala sindaco") 362, Irene Pivetti (ex Presidente della Camera, nella lista "Noi con  323 Salvini" a Roma) 232, Piera Levi Montalcini (nipote della nota scienziata Rita, nelle liste del Pd) 220, Beppe Covatta (il comico, capolista dei "Verdi" a Roma) 120, Alessia Filippi (campionessa azzurra di nuoto, capolista nella "civica" di Roberto Giachetti) 57, Maria Fida Moro (primogenita dello statista ucciso dalle "Brigate rosse", nella lista "Democratici e popolari per Roma") 44, Simona Tagli ("soubrette" tv, in lista per "Fratelli d'Italia a Milano) 31, Giuseppe Cossiga (figlio dell'ex Capo dello Stato, capolista a Roma per la "Federazione popolare per la libertà) 24, Aldo Maria Biscardi (nipote dell'ex famoso giornalista sportivo Aldo, nella lista "La Destra" di Storace nel 14° Municipio romano) adirittura 13. Anche se "no - si è indignato lui - ne ho presi 15". A beh...
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lunedì 6 giugno 2016

POST AMMINISTRATIVE (1)

Nel girone degli ignavi

"Il 34% degli italiani chiamati alle urne - in occasione di queste amministrative parziali - ha scelto di disertarle".
Questi disertori, quali possano essere stati i motivi del loro comportamento, dovrebbero però sapere che, certamente, hanno falsato il risultato del voto. Dante Alighieri, nella sua "Divina commedia", li avrebbe sbattuti, all' Inferno, nel girone degli ignavi.
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I rigori di Matteo Renzi

"Per le amministrative - aveva ripetuto, prima del voto, il "premier" Renzi - basterà, per vincere,   segnare un calcio di rigore".
Il calcio di rigore però, considerati i risultati del Pd a Roma, a Napoli e a Trieste, ma addirittura a Milano, a Torino, a Bologna e un po' dappertutto, è andato abbondantemente a lato. Con i ballottaggi, ora, il Pd potrebbe tuttavia segnare con un nuovo rigore. Questa volta dovrebbe decidersi a tirarlo, tuttavia, quel Matteo Renzi il quale, oltre che "premier", è segretario del Pd. Se decidesse di abbandonare la tribuna delle autorità  dov'è rimasto fino ad oggi. E, soprattutto, ove se la sentisse di metterci finalmente la faccia.
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Quell' "Ala" senza volo

"L' "Ala" di Denis Verdini - l' Alleanza liberalpopolare-autonomie" - era stata accettata come alleata, dal Pd, a Napoli, a Caserta, a Cosenza e a Grosseto".
Non l'avesse mai fatto. L' "Ala" di Verdini, anziché innalzarlo ad altezze da aquila, lo ha fatto precipitare a bassi svolazzare di farfalle. Capita, però, agli ingenui. Soprattutto se anche arroganti.
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Il bordo e il centro campo di Denis

"Noi - si è limitato a dichiarare Denis Verdini - siamo comunque a bordo campo. A vedere che succede".
Come sua tradizione, certo. A vedere che succede per poi lasciare il bordo per il centro campo e lanciare "assist" per il vincitore.
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Berlusconi in gioco

"Abbiamo conseguito - il primo commento "a caldo" di Silvio Berlusconi - un grande risultato. Siamo in gioco, ad esempio, a Milano, a Napoli e a Bologna".
Dice un proverbio: "Chi si contenta gode".
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Brutta aria nel centrodestra

"Berlusconi ha sbagliato pesantemente - l'ha invece vista così il segretario della "Lega nord", Matteo Salvini - Dopo i ballottaggi, perciò, sarà urgente rifondare seriamente la coalizione".
Come dirle in linguaggio salvinesco: "Caro Silvio, adesso basta. Vai a scopare il mare. Ora ci penso mi". Quale sarà la risposta di Berlusconi? "Caro Matteo, basta tu. Vai a riempire le ampolle con le acque del tuo sacro Po. Ragazzo, lasciami lavorare"? Una cosa è certa: non tira buona aria nell'area del centrodestra.
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Raggi di sole e Raggi di "5 stelle"

"Caldi raggi di sole - questa mattina a Roma - in un cielo sgombro di nubi".
Ma anche Raggi di "5 stelle", Valeria Raggi, votata - certi partiti dovrebbero meditarci su - letteralmente a furor di popolo. E che però, ove presumibilmente conquistasse al ballottaggio il ruolo di sindaco, si troverebbe, in Campidoglio, un cielo coperto di nere nubi temporalesche. Sarebbe capace, lei Raggi di "5 stelle", di riportare caldi raggi di sole anche nell'amministrazione della città? Si starà a vedere. Chi con sicurezza, chi con apprensione, chi con curiosità. Intanto, comunque, c'è sempre da attendere l'esito, fra due settimane, dei ballottaggi.
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