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"Fatti e misfatti" è una puntuale selezione di episodi e di protagonisti che in Italia - ma anche nel resto del mondo - si sono distinti, si stanno distinguendo o si distingueranno "in modo particolare" e che tuttavia sono stati, sono e saranno troppo spesso ignorati o sottovalutati dagli organi di informazione. Pane al pane, senza alcuna appartenenza politica, con il solo referente della verità. Una verità che potrà essere velata di una profonda amarezza o sostenuta da una feroce ironia, mai però intrisa di facile qualunquismo.

mercoledì 22 giugno 2016

Direzione di governo e di lotta

"Massimo D'Alema: "Non si è limitato a rottamare un gruppo dirigente, sta rottamando anche gli elettori". Romano Prodi: "Le disuguaglianze sono rimaste senza risposte vere". Pierluigi Bersani: "Deve ritrovare, innanzitutto, l'umiltà". Piero Fassino: "L' "Italicum" così non va, occorre ripensarlo".
Le quattro frecce, naturalmente, sono state scoccate contro il "premier" e segretario del Pd, Matteo Renzi. E non sono frecce da niente. Nemmeno troppo facilmente schivabili. A testimonianza che la Direzione del partito fissata per venerdi prossimo - di là il lanciafiamme, di qua gli strali più che appuntiti - potrebbe rivelarsi cruenta oltre ogni previsione. Ma come diceva il buon tecnico ruspante Giovanni Trapattoni? "Non dire gatto - diceva - se non l'hai nel sacco". Matteo Renzi potrebbe accorgersi di avere detto "rottamnati" senza avere, nel suo sacco magico, i "rottamati" veramente a pezzi. Altro, infatti, che "rottamati". Risorti, dalle ceneri, come l'araba fenice. Un film, insomma, tutto da vedere. Con l'augurio, per il bene della democrazia, che non finisca per essere un film dell'orrore.
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