Benvenuti

"Fatti e misfatti" è una puntuale selezione di episodi e di protagonisti che in Italia - ma anche nel resto del mondo - si sono distinti, si stanno distinguendo o si distingueranno "in modo particolare" e che tuttavia sono stati, sono e saranno troppo spesso ignorati o sottovalutati dagli organi di informazione. Pane al pane, senza alcuna appartenenza politica, con il solo referente della verità. Una verità che potrà essere velata di una profonda amarezza o sostenuta da una feroce ironia, mai però intrisa di facile qualunquismo.

martedì 28 giugno 2016

Quando un magistrato sbaglia anche a tradire

"Ha mandato una "WhatsApp" - per errore - alla moglie anziché all'amante. E, quando la moglie ha chiesto spiegazioni, lui ha giurato che quel "WhatsApp" non era suo perché gli avevano rubato il cellulare. "Ecco - le aveva detto per rendersi più credibile - vado a denunciare il furto alla polizia". E così aveva fatto".
Uno dei tanti episodi di infedeltà coniugale, con ennessa bugìa, finito senza conseguenze? Non proprio. Intanto perché la polizia, sbugiardando ufficialmente il fedifrago, ha dimostrato che il suo cellulare non era stato affatto rubato, ma era rimasto sempre nelle sue mani.  E, quindi, denuncia per simulazione di reato. Ma, poi, perché il fedifrago bugiardo e simulatore è risultato essere un autorevole membro del Consiglio superiore della magistratura. Il quale Consiglio, però, fino ad oggi non ha ritenuto doversi occupare del caso e, anzi, ha lasciato quel suo membro, benché anche con una denuncia, nel suo delicato, ma disonorato ruolo. Sotto la solita scritta, magari, "La legge è uguale per tutti".
.

Nessun commento: