Benvenuti

"Fatti e misfatti" è una puntuale selezione di episodi e di protagonisti che in Italia - ma anche nel resto del mondo - si sono distinti, si stanno distinguendo o si distingueranno "in modo particolare" e che tuttavia sono stati, sono e saranno troppo spesso ignorati o sottovalutati dagli organi di informazione. Pane al pane, senza alcuna appartenenza politica, con il solo referente della verità. Una verità che potrà essere velata di una profonda amarezza o sostenuta da una feroce ironia, mai però intrisa di facile qualunquismo.

domenica 24 maggio 2009

Terremoti

"All'Aquila - si è meravigliato per primo il segretario generale del Comune - i residenti sono 70 mila, ma le domande fino ad oggi presentate, per avere dallo Stato i soldi necessari alla riparazione o alla ricostruzione delle case danneggiate dal terremoto, sono circa 100 mila. E, dunque, circa 30 mila in più".
All'Aquila, evidentemente, c' è stato un pauroso terremoto anche nella matematica. Oltre che nell'etica di qualcuno.
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Due visioni per una vittoria

"Vinciamo, eccome!" è lo slogan che campeggia nei manifesti fatti affiggere, dal pd Penati, a Milano e provincia.
Complimenti e auguri all'entusiasmo e all'ottimismo del pd Penati. Non tutti, anche nel suo schieramento, la vedono però così rosa. Un operaio in tuta, dopo avere letto lo slogan in una via di Cinisello Balsamo, se n'è andato borbottando: "Vinciamo, e come?".
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Dario e la Veronica

"Inviterei volentieri a cena - ha confidato ad un settimanale popolare il segretario in transito nel Pd, Dario Franceschini - Veronica Lario. Basta, però, che non si parli di suo marito".
Bricconcello di un Dario. Precisato che non vorrebbe parlare del di lei marito, di che cosa vorrebbe parlare con la bella Veronica?
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Addio dolce e gabbana

"Con una ingegnosa copertura in Lussemburgo - ha fatto sapere la Guardia di finanza all'Agenzia delle entrate - gli stilisti Dolce e Gabbana hanno nascosto ingentissimi guadagni al Fisco italiano e ora, dunque, dovranno essere chiamati a pagare una multa di 800 milioni di euro".
Per Gabbana, insomma, non più... dolce. E, per Dolce, non più protezione di ... ampia e calorosa gabbana lussemburghese. Per i contribuenti onesti italiani, invece, "noi speriamo che loro non se la cavino" in qualche modo.
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Metamorfosi

"Si chiamava Katherine, era bellissima e corteggiatissima dagli uomini - è la rivelazione venuta dalla Gran Bretagna - ma lei aveva sempre preferito le donne. Poi un giorno, per trovarsi ancora meglio con le donne, aveva deciso di sottoporsi ad una radicale operazione ed era diventata uomo con il nome di Adrian. Solo che, ora, all'ex Kaytherine e attuale Adrian non piacciono più le donne, ma va pazza per gli uomini"
Fatti suoi, ci mancherebbe altro, con gli auguri di tanta felicità. Ma - si può essere certi - anche con la curiosità della stampa scandalistica di tutto il mondo che si darà da fare per conoscere che cosa vorrà fare da grande, finalmente e sessualmente, non si capisce più bene se Katherine
o Adrian.
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Le spesucce di Britney

"La "popstar" americana Britney Spears ha speso a dicembre dell'anno scorso - anche se la notizia è arrivata solo oggi sulle "pagine rosa" - 3400 dollari per le palle dell'albero di Natale".
Scandalosamente troppo, visti anche i tempi che corrono per tanti americani senza più risorse neppure per le necessità vitali? Indubbiamente sì. Ma nulla in confronto a quanto ha sborsato, senza battere ciglio al "rimmel", per disfarsi di altri gingilli venutigli invece a noia: quelli del "rapper" e ballerino Kevin Federline, liquidato - come marito - con ben 600 mila dollari.
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Monza, l'Eur e i vialetti dei giardini vaticani

"Ogni Nazione - ha pigiato sull'acceleratore il presidente della Regione Lombardia, Roberto Formigoni - può ospitare un solo "Gran premio automobilistico", quello italiano continuerà ad essere ospitato a Monza e, quindi, il sindaco di Roma abbandoni pure il progetto di un "Gran premio" all'Eur. Se vuole, magari, può sempre accontentarsi di un "Gran premio del Vaticano" ".
Il sindaco di Roma - stando a voci raccolte in Campidoglio - non sarebbe rimasto però impressionato dallo sprint di Roberto Formigoni e non avrebbe pigiato il piede sul freno del suo
"Gran premio dell'Eur". Anche se - come va sussurrando qualche maligno - ha già devotamente chiesto di poter contare e misurare i rettilinei e le curve dei vialetti dei giardini vaticani alle spalle della basilica di S. Pietro.
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lunedì 18 maggio 2009

I malati in bocca al Vesuvio

"La Procura della Repubblica di Napoli - è venuto alla luce - sta indagando sulla costruzione di quell'"Ospedale del mare" che, con i suoi 450 posti-letto programmati, sarebbe il più grande del Sud".
Ma come mai, visto che la costruzione del nuovo ospedale campano è già in corso da tempo e ha già ingoiato 200 milioni di euro, questa improvvisa indagine della Procura? Appalti truccati? Infiltrazioni camorristiche? Nulla di tutto questo. Il fatto sconcertante sul quale è stata aperta l'inchiesta della Magistratura è che questo nuovo ospedale campano sta sorgendo a sette chilometri e mezzo dalla bocca del Vesuvio. Il che significa in piena "zona gialla", quella - cioè - nella quale è prevista l'evacuazione rapida delle persone in caso di eruzione. E, addirittura, ad appena cento metri dalla "zona rossa", quella - cioè - di pericolo massimo e nella quale vige il divieto assoluto di edificazione. Incredibile, insomma, quanto cinicamente scandaloso. E, quindi, l'auspicio è che i fascicoli aperti dalla Procura di Napoli non finiscano, con il tempo, per restare seppelliti sotto una coltre di polvere in qualche archivio prima che, in caso di eruzione, malati e personale medico finiscano per restare seppelliti, una volta ultimato l'ospedale, sotto una coltre di cenere e di lava del Vesuvio. E che tutti i responsabili dell'incredibile scelta (tecnici e politici) non riescano ad uscire alla fine puliti, come troppo spesso continua ad accadere, dal loro disgustoso fango.
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Tonino uno e due

"Il reato di clandestinità che vuole introdurre il Governo xenofobo, razzista e fascista - ha tuonato, il 14 maggio scorso, l'on. Antonio Di Pietro - non servirà a nulla".
Potrebbe anche essere, non si sa mai, anche come tuona lui. Ma lo stesso onorevole da Montenero di Bisaccia, il 6 ottobre del 2007, aveva testualmente, anche se dipietresemente, tuonato tutto il contrario: "Non vi è cosa più urgente della sicurezza dei cittadini - aveva tuonato - per colpa della criminalità conseguente all'immigrazione clandestina". Ma allora, benedett'uomo, questa immigrazione clandestina va fermata o no - secondo lui - per la sicurezza dei cittadini? Una sua risposta chiara, non contraddittoria, soprattutto definitiva "c'azzeccherebbe" proprio.
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Lavoratrici

"Io - ha dichiarato Kate Winslet, "star" di Hollywood e Premio Oscar - sono una lavoratrice come tante altre".
Piace che Kate Winslet non si dia tante arie e voglia modestamente collocarsi nella stessa categoria delle "call center girls", delle commesse di negozio e delle impiegate del Catasto. Solo che, nella sua entusiastica dichiarazione di modestia, la famosa "star" hollywoodiana non ha tenuto conto di un piccolo particolare: che, no, lei non può considerarsi affatto una lavoratrice come tutte le altre perché guadagna in un solo giorno, in media, quanto tante altre, quasi tutte le altre, guadagnano intorno a cinque anni. Magari dieci. Se va bene.
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Sperperi atei

"La cattiva notizia è che Dio non esiste - aveva pagato la scritta sui bus di Genova l' "Unione degli atei e degli agnostici razionalisti" - e quella buona è che non ne hai bisogno".
Quella scritta (che ognuno, naturalmente, ha il diritto di condividere o di non condividere) era stata fatta comunque sparire, qualche giorno dopo, dai bus di Genova. E così, per riproporla e per aggiungerci dell'altro, l' "Unione degli atei e degli agnostici razionalisti" ha ora pagato una intera pagina (che non costa assolutamente poco) sui più diffusi giornali italiani. Che cosa dire? Senza entrare nel merito teologico e filosofico della scritta, una cosa soltanto. L' "Unione degli atei e degli agnostici razionalisti" ha tutto il diritto di asserire, per carità, che non c'è bisogno di Dio. Ma perché, laicamente e razionalmente, non considerare che, quanto a bisogni, i milioni spesi in tutte quelle sue pubblicità sarebbero stati meglio utilizzati per sfamare e curare tanti poveri, soprattutto bambini, che non possono essere sfamati e curati da un Dio - come loro affermano - inesistente e del quale, comunque, non ci sarebbe alcun bisogno? Se insomma Dio non esiste e tutto si può fare senza di lui, loro però esistono e potrebbero darsi da fare loro con iniziative laicamente concrete ed umanitarie. Tutto il resto è niente. E dunque, non comportandosi umanamente loro per primi, sarebbero nulla anche loro. Perché Dio, certo, può essere anche un concetto, una fede, un'illusione. Ma la povertà e la malattia che uccidono i diseredaati del mondo sono una realtà che possono vedere e toccare ogni giorno tutti. Compresi, appunto, gli atei e gli agnostici razionalisti.
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venerdì 8 maggio 2009

Le carenze del Fili

"Ballo e parlo cinque lingue - si è letto in una intervista ad Emanuele Filiberto di Savoia nel suo ruolo di candidato alle prossime elezioni europee - che cosa ho meno degli altri?".
Le tette. Tanto per cominciare.

Un Pallone per l'Europa

"Per le europee di giugno - si invita in un manifesto fatto affiggere per le strade di Roma - vota Pallone"
Ci sarà, verosimilmente, chi voterà questo Pallone. L'augurio, comunque, è che non sia un Pallone gonfiato.

mercoledì 6 maggio 2009

I ricchi fruitori del cinque per mille

"Coloro i quali possono beneficiare del cinque per mille nella dichiarazione dei redditi - è stato opportunamente ricordato in questi giorni - sono le organizzazioni benefiche non a scopo di lucro, enti di ricerca, Enti locali che si impegnino ad utilizzare i fondi per obiettivi sociali e, anche, associazioni sportive rigorosamente dilettantistiche".
Bene. Se si va tuttavia a consultare l'elenco di coloro ai quali può essere destinato il cinque per mille, anche quest'anno si ha la sorpresa di trovarci, oltre a tante bocciofile e a tanti circoli degli scacchi non proprio da dilettanti, tanti golf e yacht club, alcune strutture del "Rotary" e perfino "Gli amici del caffè Gambrinus". Uno scandalo, indubbiamente. E, allora, sarebbe interessante conoscere le scandalose facce di tutti coloro i quali, nell'ombra, continuano ad alimentare quest'altra intollerabile vergogna.

La trave umbra di Fuffas

"Così come concepito - si è indignato l'architetto Massimiliano Fuksas, per gli amici Fuffas - il piano-casa del Governo rovinerà l'Italia intera".
Sarà pure, può darsi, come si indigna lui. Solo che l'indignato Fuffas, nel frattempo, si è dato da fare per rovinare sicuramente una magnifica parte del cuore verde dell'Umbria: ha infatti tirato su, a Foligno, una chiesa che, presentandosi come un massiccio cubo di calcestruzzo a vista alto una trentina di metri, messo lì a spezzare l'armonia di una pianura e di un orizzonte splendidi, dà più l'idea e ha tutto l'aspetto di una centrale atomica russa, di un carcere americano di massima sicurezza, di un orrido palazzo dello sport coreano, di un ecomostro cementizio - insomma - della più rozza speculazione edilizia. E, dunque, mai come mai più attinente il saggio ammonimento evangelico di darsi una guardatina alla trave dentro al proprio occhio prima di andare a cercare la pagliuzza nell'occhio altrui. Anche se la orribile trave di calcestruzzo a vista di Fuffas (costo, tra l'altro, tre milioni di euro) pochi giorni fa è stata devotamente benedetta e consacrata, per conto della committente Commissione episcopale italiana, dalle più alte (e, verosimilmente, esteticamente barbare) autorità ecclesiastiche locali.

Bommarito? Ai Servizi sociali

"Stefano Bommarito, l'uomo di mafia che rapì e tenne prigioniero per più di due anni il figlio undicenne del "pentito" Santino Di Matteo finché venne poi strangolato e disciolto nell'acido - ha deciso il Tribunale di sorveglianza di Palermo - non dovrà scontare in carcere il residuo dei ventidue anni ai quali era stato condannato, ma sarà ora affidato ai Servizi sociali".
La speranza legittima è che i Servizi sociali ai quali verrà ora affidato il "tenero" e "meritevole" Stefano Bommarito non siano quelli che gestiscono, in qualsiasi modo e per qualsiasi motivo, la vita presente e futura dei più giovani. Di chiunque figli. Soprattutto figli di "pentiti" di mafia. Per i quali egli ha dimostrato - almeno secondo quanto è lecito desumere dalla decisione del Tribunale di sorveglianza di Palermo - una stupefacente disponibilità e afflati di profondo affetto degni di doveroso riconoscimento.