"Il reato di clandestinità che vuole introdurre il Governo xenofobo, razzista e fascista - ha tuonato, il 14 maggio scorso, l'on. Antonio Di Pietro - non servirà a nulla".
Potrebbe anche essere, non si sa mai, anche come tuona lui. Ma lo stesso onorevole da Montenero di Bisaccia, il 6 ottobre del 2007, aveva testualmente, anche se dipietresemente, tuonato tutto il contrario: "Non vi è cosa più urgente della sicurezza dei cittadini - aveva tuonato - per colpa della criminalità conseguente all'immigrazione clandestina". Ma allora, benedett'uomo, questa immigrazione clandestina va fermata o no - secondo lui - per la sicurezza dei cittadini? Una sua risposta chiara, non contraddittoria, soprattutto definitiva "c'azzeccherebbe" proprio.
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