Benvenuti

"Fatti e misfatti" è una puntuale selezione di episodi e di protagonisti che in Italia - ma anche nel resto del mondo - si sono distinti, si stanno distinguendo o si distingueranno "in modo particolare" e che tuttavia sono stati, sono e saranno troppo spesso ignorati o sottovalutati dagli organi di informazione. Pane al pane, senza alcuna appartenenza politica, con il solo referente della verità. Una verità che potrà essere velata di una profonda amarezza o sostenuta da una feroce ironia, mai però intrisa di facile qualunquismo.

martedì 31 luglio 2012

Françoise senza paura

"Ecco - secondo una ricerca fatta poi circolare su "internet" - che cosa ha realizzato, in soli due mesi di governo, il neopresidente francese Françoise Hollande: ha abolito tutte le "auto blu" e, con il ricavato, ha incrementato il "fondo welfare" da distribuire alle Regioni con il più alto numero di centri urbani con periferie dissestate; ha abolito anche tutte le "vetture pubbliche aziendali" e, con i 345 milioni di euro subito risparmiati, sta creando 175 istituti di ricerca scientifica avanzata, assumendo, già entro luglio, 2560 giovani scienziati disoccupati; ha emanato un urgente decreto presidenziale stabilendo un'aliquota del 75% nella tassazione delle famiglie che guadagnino oltre cinque milioni netti l'anno e, con il ricavato, sta assumendo 59870 laureati disoccupati; ha revocato sovvenzioni statali per oltre due miliardi ai licei esclusivi della Chiesa e, con quei soldi, costruirà 4500 asili nido e 3700 scuole elementari pubbliche; ha decurtato del 25% lo stipendio di tutti i funzionari governativi, del 32% di tutti i parlamentari e del 40% di tutti gli alti dirigenti statali che guadagnino più di 800 mila euro annui, decurtazioni che permetteranno di realizzare un "fondo di garanzia" che attribuirà, a mamme singole in condizioni finanziarie disagiate, uno stipendio mensile garantito finché il bambino non andrà alle scuole elementari; ha così portato a solo 101 lo "spread" con i "bund" tedeschi, ha impedito la salita dell'inflazione e, per la prima volta da tre anni ad oggi, ha contribuito ad aumentare la produttività e la competitività nazionale. Ma, allora, Françoise Hollande è un genio dell'economia?"
E' lui stesso a negarlo. Françoise Hollande è, semplicemente, uno statista con i piedi per terra, con il coraggio di agire contro ogni "lobby", di poche astratte parole e di tanti fatti concreti. Agevolato anche, comunque, dai poteri che gli assegna la Costituzione francese. Tutto il contrario, insomma, di altri Presidenti famosi per ben altri comportamenti e ben altri risultati.
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Le nonne armate di Cappuccetto rosso

"Più di 230 mila soldati Usa - ha fatto sapere David Tanzer, direttore dell' "Us Navy Refractive Surgery Program" - sono stati sottoposti ad un intervento oculistico per assicurare loro una visibilità di oltre quindici decimi".
Come dire, insomma, vedere una piccola mosca a nove metri di distanza. E cioè - ecco l'obiettivo - vedere un ipotetico nemico a centinaia e centinaia di metri. Dopo il fucile (inventato qualche anno fa) capace di "fare tana" anche ad un ipotetico nemico nascosto dietro l'angolo, ecco dunque perfezionato l'occhio umano per raggiungerlo anche dalle parti dell'orizzonte. "Che occhio grandi che hai, nonna" si meraviglierebbe un Cappuccetto rosso terzo millennio. E la nonna: "Per vederti meglio, bambina mia". C'è, tuttavia, una considerazione da fare. L'esercito Usa, con tutti questi strumenti, dovrebbe essere diventato, in pratica, invincibile. Ma perché, allora, continua a perdere ovunque vada in giro per il mondo?
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Consumazioni

"Ai tavolini - si legge in un cartello all'ingresso di un bar ad Otranto - è obbligatorio consumare con il cameriere".
Consumare con il cameriere, per molti, potrebbe essere imbarazzante, se non sconveniente. Ma, poi, addirittura, in pubblico, sui tavolini in strada all'ingresso del bar...
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sabato 28 luglio 2012

Cancellieri versus Riccardi

"Quattrocentomila immigrati privi di documenti - ha deciso il Governo con una norma transitoria alla cosiddetta "legge Rosarno" entrata in vigore da qualche giorno -  potrebbero essere subito regolarizzati".
Fatta la legge, però, trovato lo scontro. Lo scontro, per la precisione, scoppiato tra il Ministro dell'Interno, Anna Maria Cancellieri, e il Ministro della Cooperazione, Andrea Riccardi. Il Ministro Cancellieri vorrebbe che la delicata norma contenuta nell'emendamento fosse applicata con il giusto rigore da organi pubblici idonei. Il Ministro Riccardi vorrebbe invece che, ad occuparsi della faccenda, fosse abilitato anche il cosiddetto "privato sociale" e, cioè, l'infinità delle Onlus tra le quali la "Caritas" e la "Comunità di Sant'Egidio". Quella "Comunità di Sant'Egidio, cioè, della quale il Ministro Riccardi è stato il fondatore e fino a qualche mese fa il presidente. Un duro scontro sul metodo, dunque, ma anche - come si è già rilevato in alcuni settori dello stesso Governo - un vero e proprio conflitto di interessi. Ma chi la spunterà, dunque, alla fine? Il Ministro Cancellieri è una donna dal carattere molto forte e di una preparazione giuridico-amministrativa molto consolidata. Il Ministro Riccardi è un uomo dalle spalle molto coperte da Oltretevere e di un potere, nel cosiddetto "privato sociale", molto significativo. Povero Sottosegretario Catricalà il quale è stato incaricato di spegnere le scintille tra i due Ministri e di trovare una difficilissima mediazione che possa soddisfare tutti e due...
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Se i "managers" pubblici forse, quelli Rai no

"I "managers" pubblici - è passato con un emendamento della Lega Nord alla "spending review" - non potranno guadagnare oltre i 300 mila euro l'anno".
Ma avrà poi un seguito concreto questo emendamento? La domanda è giustificata da due fatti. Il primo è che il taglio ai compensi dei "managers" pubblici, contenuto già in altri provvedimenti, non ha ancora ottenuto il minimo effetto. Il secondo è che, tanto per cominciare, non riguarderà subito, ad esempio, i "managers" della Rai appena eletti: no, loro no. Per i "managers" Rai se ne riparlerà quando verranno nominati  i  prossimi venturi. Campa, cavallo Rai, che l'erba cresce...
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Alla faccia dei risparmi responsabili

"Il sindaco di Bologna, Virgilio Merola - giunge notizia dalla Giunta comunale - ha conferito un incarico per dodici mesi, al "public relation" Andrea Ruggeri, con un compenso di 90 mila euro giustificato dalla "peculiarità, complessità e delicatezza del ruolo"".
Quale sarà mai questo particolarissimo ruolo affidato al "public relation" Andrea Ruggeri? Il ruolo di inventare "nuove strategie di comunicazione" per pubblicizzare l'attività programmatica del sindaco Merola. Ma lo "staff" dell'Ufficio-stampa del sindaco Merola è uno "staff" di deficienti i quali non sarebbero stati capaci di fare il loro mestiere? Oppure - absit iniuria verbis - il sindaco Merola ha voluto sdebitarsi con quel "public relation" Andrea Ruggeri il quale è stato l'indiscusso e abile artefice della sua vittoria elettorale? Sia come sia, comunque, con tanti saluti ai risparmi che i Comuni sono stati chiamati  responsabilmente a fare.
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L'ira funesta di Sergio Marchionne

"L'amministratore delegato della Fiat, Sergio Marchionne - si è saputo - è molto irritato con la Volkswagen".
Il motivo? Perché la Volkswagen ha diminuito il costo delle sue auto e, con questa sua decisione, ha ottenuto ben tre risultati positivi: è andata incontro agli acquirenti in un generale momento economico di difficoltà, ha aumentato le sue vendite del 23% e - fatto non da poco - ha evitato che i suoi dipendenti andassero in cassa integrazione a spese dei contribuenti. Ma, allora, come ragiona l'amministratore delegato della Fiat, Sergio Marchionne, se finisce per irritarsi molto contro chi mostra di avere capito come ci si deve comportare in una situazione come quella che sta colpendo duramente l'Europa? Forse, molto semplicemente, non ragiona. Oppure continua a ragionare non come un imprenditore illuminato e responsabile, ma come il figlio capriccioso e arrogante il quale, tanto, sa che prima o poi, ancora e sempre,  sarà papà-Stato a togliergli le castagne dal fuoco.
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Venghino, signori, venghino a "grattare" Bersani

 "Più Bersani più vinci" si legge, in una riproduzione del "Gratta e vinci" nazionale, ideata dagli organizzatori della "Festa democratica" che si terrà al Parco delle Cascine a Firenze".
In che cosa consiste, esattamente, questo "Gratta e vinci" democratico? Uno va al botteghino della "Festa", versa due euro, acquista un biglietto, gratta nell'apposito spazio e, a seconda se e quante faccine di Bersani trova con il sigaro in bocca, vince. Non euro, però, ma pastasciutta e salumi da consumare negli "stands" delle Cascine. Un'idea assolutamente originale, per carità, ma certo che assicurare pastasciutta e salumi gratis a tutti quelli che avranno la fortuna di trovare una o più faccine del segretario del partito potrebbe apparire alquanto sminuente, se non addirittura irriverente. Ma che l'idea fosse venuta a quel ragazzaccio di Matteo Renzi?
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mercoledì 25 luglio 2012

Obama e Romney per una volta d'accordo

"Facendo riferimento alla strage di massa e non anche ai singoli omicidi - è stato calcolato - negli Usa, dal 1999 ad oggi, 86 persone sono state uccise e centinaia sono rimaste ferite da esaltati armati fino ai denti".
Il riferimento, naturalmente, è stato quasi d'obbligo dopo la strage, protagonista il giovane James Holmes, in un cinema di Denver. Ma ancor più d'obbligo è stato il riferimento alla reazione espressa dal Presidente Barak Obama e dal suo rivale in campagna elettorale, il repubblicano Mitt Romney. Una reazione, infatti, di puro pietismo retorico nei confronti delle vittime e dei loro parenti, ma senza il minimo accenno a quanto invece, negli Usa, si sarebbe dovuto fare già da decenni: limitare e controllare quella vendita di armi che, invece, continua ad avvenire come si trattasse di una vendita, a tutti, di un "hamburger" e di una lattina di "Coca cola". Ha detto Obama: "Si è trattato di un atto casuale ed imprevedibile. Invito tutti alla preghiera e alla riflessione". Ha detto Romney: "Oggi è il giorno in cui pensare quanto amiamo gli uni gli altri". Punto. Punto e basta. Con un rapido ritorno, come se nulla fosse accaduto, ai pressanti impegni della campagna elettorale. Campagna elettorale, appunto. Durante la quale occorre fare attenzione a non turbare ed irritare alcune "lobby portasoldi e portavoti". Come la "National rifle association" (dove "rifle" vuol dire, in italiano, fucile) la quale, a forza di tenere sotto ricatto tutti i Presidenti che si sono succeduti alla Casa Bianca, si è trasformata in uno degli imperi più potenti della storia americana. E, dunque, in grado di dettare legge. O, meglio, di fermare leggi. Come quella per un regolamento civile e responsabile della vendita delle armi. Ma che cosa interessa, se - il destino non voglia - domani dovesse accadere un'altra terribile strage e dovessero morire altre decine di persone innocenti? L'importante - anche, evidentemente, per Barak Obama e per il suo sfidante Mitt Romney - è che non debbano morire mamma "National rifle association" e tutte le sue superprotette figliole sempre più indaffarate a costruire pistole, fucili, mitra, pallottole, bombe a mano e altre delicatezze del genere.
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Le scorie di Mauro

"Il "treno verde" che da venti anni ci viene concesso per le nostre campagne di sensibilizzazione - ha denunciato "Legambiente" - è stato utilizzato, dalle Ferrovie, per un trasporto del tutto eccezionale".
Un trasporto di che cosa? Di scorie nucleari da trasferire in Francia. Come se le Ferrovie non potessero utilizzare, allo scopo, altri convogli. E come sputare in faccia a "Legambiente" e alla sua meritevole attività in difesa del territorio e della salute dei cittadini. Negli oltre 600 mila euro annui che intasca l'amministratore delegato delle Ferrovie, Mauro Moretti, è calcolato, evidentemente, anche un compenso per il raggiungimento di obiettivi aziendali così particolarmente vergognosi, cinici, irresponsabili. E, per di più, strafottenti.
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Pari opportunità giudiziarie

"Il Presidente della Regione Lombardia, Roberto Formigoni - ha fatto sapere la Procura di Milano - è stato indagato per corruzione aggravata". "Per il Presidente della Regione Puglia, Niki Vendola - ha fatto a sua volta sapere la Procura di Bari - è stato chiesto il rinvio a giudizio per concorso in abuso di atti d'ufficio".
Prove di pari oportunità giudiziarie.
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L'Atac: faremo peggio del 2011

"Per quanto riguarda la regolarità della ferrovia metropolitana Roma-Lido - si può leggere nella "Carta dei servizi" appena resa nota dall'Atac, l'azienda romana del pubblico trasporto - per il 2011 ci eravamo impegnati per un successo al 99,5%, per quest'anno ci impegnamo per un successo al 97%. Per quanto riguarda la ferrovia metropolitana Roma-Viterbo, poi, per il 2011 ci eravamo impegnati per un successo al  98%,  per quest'anno ci impegnamo per un successo al 94%".
Per quest'anno, rispetto all'anno scorso, l'impegno dell'Atac per queste due ferrovie metropolitane, invece che aumentare, diminuirà dunque ulteriormente. Parole sue. Nero su bianco nella sua "Carta". Alla faccia del recente aumento dei biglietti e degli abbonamenti. L'unico impegno che l'Atac abbia mantenuto.
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Profumi di puzze

""Dale air", l'azienda specializzata nella produzione di strani odori - ha pubblicato l'inserto "Sette" del "Corriere della sera" - fornisce "profumo di mummia al Museo di Stoccolma, "spray flatulenza" all' "Imperial War Museum" di Londra, "afrore di spogliatoio" ad una famosa catena di negozi di abbigliamento sportivo, ma vende moltissimo, anche, profumi di dinosauro, di abiti sporchi, di posacenere e di stalla".
Eccentricamente strabiliante. Ma l'azienda "Dale air", comunque, farà definitivamente e completamente la sua fortuna - non dovrebbe esserci dubbio - quando avrà deciso di produrre e di commercializzare la "colonia del cretino".
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martedì 24 luglio 2012

Saggezza cercasi

"Quella norma che, nel decreto legge sulla "spending review" sancisce pesanti tagli ai bilanci delle Province - si è visto arrivare per lettera il presidente della Provincia di Torino, Antonio Saitta - è contraria a tutto quello che ho sempre pensato in materia di finanza locale. Speriamo che il Senato, ora, sia più saggio del Governo".
La lettera è partita da qualche parlamentare dei partiti avversi al Governo Monti? Niente affatto. E' partita dal Ministro per i rapporti con il Parlamento, Piero Giarda. E' partita, cioè, dall'interno del Governo. Di quel Governo che ora, dunque, spera pubblicamente che ci sia un Senato più saggio di lui. Andiamao bene. Proprio bene.
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Valori

"1.936 euro e 80 centesimi - si legge nell'assegno recapitato alla signora Paola Armellini - per la morte di suo figlio Matteo travolto, la notte tra il 4 e il 5 marzo a Reggio Calabria, dal palco che si stava montando per il concerto di Laura Pausini".
1.936 euro e 80 centesimi, dunque, per chi, lavorando, è morto sotto quel palco. Quante centinaia di migliaia di euro, invece, avrà incassato chi poi, sopra quel palco è andato a lavorare? Nulla da imputare, naturalmente, alla cantante Laura Pausini. Ma al sistema, sì. Al sistema molto da imputare.
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domenica 22 luglio 2012

Quei 2369 scarcerati nel 2011 perché innocenti

"Nel 2011 - dati ufficiali - sono stati 2369, in Italia, i processi che si sono conclusi con assoluzione piena dopo una riconosciuta ingiusta condanna e una conseguente altrettanto ingiusta detenzione. Con una drammatica sofferenza fisica e morale di quei condannati innocenti e, oltretutto, con una spesa, da parte dello Stato, di 46 milioni di euro".
Che ai giudici capiti di sbagliare in buona fede - non c'è dubbio -  è comprensibile e perfino ammissibile. Purtroppo, però, non è sempre così. Ne sa qualcosa in proposito - senza andare a casi e a personaggi molto più da "prima pagina" - il muratore Giuseppe Gulotta, ad esempio, che fu accusato da un assassino di averlo aiutato ad uccidere due carabinieri di Alcamo Marina, che fu costretto ad ammettere l'orrendo delitto solo perché ferocemente torturato in caserma, che non fu ascoltato quando raccontò in aula il motivo della sua confessione, che non fu scagionato neppure quando l'assassino suo accusatore confessò di averlo implicato ingistamente, che fu condannato dunque all'ergastolo e che ora è riuscito a lasciare il carcere, dopo ventidue anni, soltanto perchè l'ex brigadiere dei carabinieri Renato Olino, preso da pur tardivo rimorso, è andato a rivelare che quel povero muratore non aveva avuto nulla a che fare con l'uccisione dei suoi due colleghi e che la sua confessione era stata estorta con violenze terribili. Un caso - potrebbe osservare qualcuno - isolato ed estremo. Magari. Sarebbe sufficien andare a sfogliare l'archivio delle sentenze: certi magistrati ne uscirebbero con la faccia, la coscienza, le mani tutt'altro che pulite. Ma tanto che fa? A loro basta buttare tutto oltre le spalle e la "sacra toga". E, soprattutto, non essere chiamati - a differenza di qualsiasi altro cittadino - a rispondere anche dei loro errori più clamorosi e meno in buona fede.
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"Paolino" ai domiciliari, ma gli altri?

"L' ex maggiordomo di Bendetto XVI, Paolo Gabriele, che era stato arrestato con l'accusa di avere sottratto importanti documenti papali e averli diffusi all'esterno del Vaticano - ha deciso il giudice istruttore d'Oltretevere, Piero Bonnet - resterà per ora ai domiciliari in attesa di conoscere se e quando verrà rinviato a giudizio".
Ma il processo istruttorio del giudice Piero Bonnet si sarà concluso qui o proseguirà con la ricerca di altri protagonisti implicati nel furto e nella diffusione dei documenti papali? Dovrebbe essere più probabile la seconda ipotesi in quanto è stato senza dubbio appurato che il maggiordomo Paolo Gabriele detto "Paolino" non sarebbe stato in condizione di agire da solo non avendo sia la competenza per distinguere fra documenti così da esperti sia, soprattutto, la conoscenza della lingua tedesca con la quale erano in parte redatti. Le vie del Signore - si sa - sono infinite. L'augurio è che, in questo caso particolarmente inquietante, siano - se non proprio infinite - almeno quante altre ne bastino le vie giudiziarie del magistrato vaticano Piero Bonnet nella ricerca e nella denuncia dell'intera verità.
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ll mistero dei "Mille"

"Sto mettendo in cantiere un nuovo partito - ha annunciato Gianfranco Fini sul sito www.millexl'italia.it - che si chiamerà "Mille per l'Italia"".
Ma nel senso che Gianfranco Fini vuole richiamarsi allo spirito patriottico di Garibaldi o nel senso che già prevede non andrà oltre i mille iscritti in tutta Italia?
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venerdì 20 luglio 2012

Il morso della Tarantola

"La neopresidente della Rai, Anna Maria Tarantola - secondo ambienti bene informati di viale Mazzini a Roma - si sarebbe autoridotta di oltre un terzo il compenso che le era stato fissato in 430 mila euro annui".
Onore al merito e alla coerenza. Alla coerenza perché Anna Maria Tarantola è stata scelta proprio con l'obiettivo di risanare la situazione economica della Rai. Al merito perché, a differenza di quanto hanno sempre fatto tutti i "managers" pubblici quando si è trattato di rivedere al ribasso i costi delle proprie aziende, è andata subito a mordere, prima di ogni altra voce, il proprio compenso. Avrebbe fatto bene a seguire l'esempio anche il neodirettore generale, Luigi Gubitosi, il cui compenso - come si ricorderà - è stato addirittura fissato in 650 mila euro annui. Ma lui, forse, non ne ha avuto ancora il tempo. "Estratto" a sua volta da un ufficio dirigenziale della Banca d'Italia - e, quindi, da dieci e lode in economia e finanza - forse starà frequentando assiduamente, ogni giorno, un corso accelerato per strappare almeno un sei in programmazione e dirigenza Rai.
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Roma-Fiumicino-Roma: adesso sì, adesso no

"Lunedi scorso - ha scritto giustamente indignato un utente di "Trenitalia" - sono stato lasciato a piedi, per la terza volta in sette giorni, al "terminal" di Fiumicino... Le due volte precedenti la motivazione della soppressione del treno, fornita tre minuti prima rispetto all'orario di partenza, era stata un improvviso guasto. Questa volta non si è neppure fornita alcuna motivazione in quanto sono state comunicate soltanto le solite burocratiche e fredde scuse per l'inconveniente... A questo punto viene da chiedersi: ma non è che la sistematica cancellazione di tanti treni per e da Fiumicino (che, tra l'altro, non dà certo una immagine positiva ai tanti turisti stranieri) possa essere il frutto di una strategia aziendale per abbattere i costi di esercizio? E allora, se l'orario dei treni che viene pubblicato si sa che non verrà rispettato, non potrebbe configurarsi, addirittura, un reato di truffa?"
Più che giusta indignazione e irritazione. L'utente indignato ed irritato, però, dovrebbe considerare che l'amministratore delegato di "Trenitalia", l'ingegner Mauro Moretti, percepisce ogni anno - poveraccio - soltanto 871 mila euro. E, dunque, più di tanto, per quel misero compenso, non può applicarsi e preoccuparsi. Gli si diano, almeno, altri 200 mila euro annui cosicché potrebbe occuparsi un po' più di quanto non va nella sua azienda sempre maggiormente scassata. E, nel caso specifico del treno per e da Fiumicino, potrebbe impegnarsi per far partire, invece che un treno su tre, un treno su due.
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giovedì 19 luglio 2012

Ancora una bocciatura per lo Ior

"La banca vaticana Ior - ha fatto conoscere Moneyval, l' "autorithy" europea antiriciclaggio - è stata di nuovo rimandata all'esame di trasparenza finanziaria. Per poco, ma di nuovo rimandata".
E ora? Ora la Moneyval ha consigliato alla bamca vaticana Ior di rimettersi a studiare con maggiore applicazione e di accettare l'assistenza di un precettore. Di un supervisore, per l'esattezza, indipendente. Quale la reazione della Santa sede? "Faremo i compiti a casa - ha garantito il Sottosegretario vaticano ai rapporti con gli Stati - in modo da capire come rafforzare il nostro sistema antiriciclaggio. Quanto al supervisore indipendente, però, niente da fare: abbiamo già la commissione cardinalizia". C'è da augurarsi, allora, che la commissione cardinalizia venga finalmente illuminata dallo Spirito santo.
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Rai 1

"Mio obiettivo primario - ha dichiarato la neopresidente della Rai, Anna Maria Tarantola - è il risanamento dell'azienda".
Ma la Rai targata Anna Maria Tarantola, come suo primo atto di risanamento, ha fissato in 430 mila euro annui il compenso della neopresidente e in 650 mila euro annui il compenso del neodirettore generale, Luigi Gubitosi, assunto anche a tempo indeterminato. Auguri, allora, e buona continuazione di risanamento aziendale.
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Rai 2

"La Rai - ha fatto sapere l'avvocato Gianluca Di Domenico - vuole per forza, da Eleonora S., il pagamento del canone fin dal 1999".
Si vede - potrebbe intervenire qualcuno - che Eleonora S., a torto o a ragione, è dal 1999 che vede la tv a sbafo. In un certo senso  è così perché, quando la Rai le ha inviato la prima richiesta di pagamento, lei aveva appena cinque anni e, magari, se ne stava davanti al televisore a vedere "L'ape Maia" e "Carosello". Perché, quando nel 2000 le ha inviato la seconda richiesta di pagamento, lei aveva compiuto sei anni e, magari, le piaceva seguire le puntate de "La freccia nera". Perché, quando nel 2004 le ha inviato, spazientita, la terribile cartella della Gerit, lei aveva ben dieci anni e, magari, aveva cominciato a sbirciare i teleromanzi rosa. E perché, quando da poco le ha fatto spedire da Equitalia una cartella esattoriale di 1800 euro (canone, multe e interessi compresi dal 1999), lei non aveva compiuto neppure diciotto anni e, magari, aveva capito che la vita poteva offrirle molto di più e di meglio che non una trasmissione Rai. Ora, appunto, è sceso in lizza, contro la pazza Rai, l'avvocato Gianluca Di Domenico. La spunterà? Oppure la Rai gli manderà canoni da pagare, magari, dal 1945?
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Un nuovo gruppo alla Regione Lombardia?

"Nicole Minetti - hanno pubblicato tutti i quotidiani - non si è dimessa da consigliere della Regione Lombardia, ma molti prevedono che, pur restando al suo posto, possa invece dimettersi dal gruppo del Pdl. Così come Filippo Penati che, una volta indagato, si è dimesso dal gruppo del Pd, ma non dal seggio di consigliere regionale".
Piano piano, dunque, alla Regione Lombardia sta nascendo e crescendo un nuovo gruppo consiliare: quello degli indagati. Che, appena raggiunti i presupposti, avrà comunque diritto alla sovvenzione dello Stato. Viva l'Italia!
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Se si taglia anche la lingua italiana...

"Si accelera sulla "spending review", - sono alcuni titoli che potevano leggersi sui giornali di oggi - "Via libera all' "Esm" e al "Fiscal compact", "Occorre rivedere la "governance" della città metropolitana", "Evitato il "default" della Sicilia", "Impossibile licenziare in massa i dipendenti delle società in "house", "Addestrati per i Giochi Olimpici, a Londra, solo la metà dei "body guard" promessi", "Ibra: ho scelto il PSG perché è un "dream team"".
"Spending review", "Esm", "fiscal compact", " governance", "default", "house", "body guard", "dream team". Ma, considerato che tutti i giorni - ormai - professori, tecnici, ministri,  politici e giornalisti si affidano a parole e ad espressioni straniere, non è che per caso, a insaputa di tutti, si stia tagliando pesantemente anche l'uso della lingua italiana?
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lunedì 16 luglio 2012

Vergognosa Asma

"Mentre il marito Assad continua a massacrare ferocemente il suo popolo in Siria - ha pubblicato il quotidiano inglese "Mail on sunday" - lei, Asma, sta tranquillamente arricchendo l'arredamento della  residenza estiva con acquisti "on line" che hanno raggiunto, per ora, la cifra di 300 mila euro: tavoli, divani, tappeti, "pouf" e candelabri che le arriveranno, corriere espresso, da uno dei più esclusivi negozi di "design" di Chelsea, uno dei quartieri più ricchi e lussuosi di Londra".
Asma Assad, non troppo tempo fa, era stata definita, dalla prestigiosa rivista di mode "Vogue", la "rosa nel deserto". Definizione, evidentemente, troppo affrettata se non incauta. Perché la rosa ha fatto presto ad appassire o, addirittura, ad essere avvelenata dalla "strega cattiveria" come la mela di Biancaneve. E perché il deserto fascinoso e romantico di certo paesaggio siriano si è presto tramutato nel deserto cinico, insolente e spudorato dei sentimenti suoi e del coniuge assassino. Sedicimila civili massacrati, fino ad oggi, soprattutto donne e bambini inermi? Bazzecole. Vuoi mettere i 300 mila euro spesi, fino ad oggi, per arricchire ulteriormente la residenza estiva a sole duecento miglia dalla capitale Damasco?
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Nessuno tocchi i "managers" di Stato?

"Con il decreto cosiddetto "Salva Italia" convertito in legge alla fine del dicembre scorso - è stato ricordato - il Governo Monti aveva opportunamente deciso il ridimensionamento delle retribuzioni dei "managers" delle imprese statali come - ad esempio - l'amministratore delegato delle Ferrovie, Mauro Moretti, di Poste italiane, Massimo Sarmi, di Consap, Mauro Masi, del Poligrafico dello Stato, Maurizio Prato, dell'Inps, Antonio Mastrapasqua. Bene. Sono stati operati, dopo quasi sette mesi dalla decisione, questi opportuni ridimensionamenti?"
La risposta, purtroppo, è no. Perché c'è stato un primo rinvio a marzo, un secondo a maggio, un terzo a chissà quando. Cosicché i signori amministratori delegati delle imprese statali hanno continuato a percepire i loro scandalosi compensi milionari e stanno ora per godersi, felici e tranquilli, le loro vacanze nemmeno troppo meritate. Sarebbe interessante conoscere perché, al contrario, i ridimensionamenti e i sacrifici decisi per decreto dal Governo nei confronti dei cittadini - anche dei meno abbienti - vengano imposti ed applicati immediatamente. Senza tanti rinvii, cioè, e senza tanti riguardi. Tutt' al più, semmai, con una lacrimuccia o una faccia contrita di qualche ministro.
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Ok

"Gli ho dato l'ok - ha fatto sapere il medico personale di Silvio Berlusconi, il dottor Alberto Zangrillo -  perché  lui è pronto per una nuova campagna elettorale e per interpretare di nuovo una vita da protagonista".
Silvio Berlusconi, tuttavia, sarebbe più tranquillo, se a dargli l'ok fossero, anche, tutte le correnti del Pdl. A cominciare da quella degli ex An.
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Spudorato Pierferdy

"Silvio Berlusconi - ha ironizzato Pierferdinando Casini - ecco il nuovo che avanza".
Non si può ritenere, effettivamente, che Silvio Berlusconi costituisca una novità nella politica italiana. Silvio Berlusconi, però, è sceso in politica diciotto anni fa, Pierferdinando Casini - prima come portaborse di Arnaldo Forlani, poi come deputato - è invece in politica, ormai, da ben 42 anni. Ma allora, il Cavaliere gli piaccia o non gli piaccia, che cos'ha da ironizzare?
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... e una

"Nicole Minetti - ha deciso il segretario del Pdl, Angelino Alfano - dovrà lasciare il suo incarico dopo il rinvio a giudizio per i presunti festini nella villa di Arcore".
Daniela Santanché, la quale si era detta d'accordo con la ripresa nell'incarico di Silvio Berlusconi, ma in tandem con una donna, ha subito sposato la decisione di Angelino Alfano: Nicole Minetti ... e una. Una di meno a pretendere di correre sottobraccio al "suo" Cavaliere.
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Istruzioni tricolori

"Il "premier" ha dato istruzione ai suoi ministri - è la notizia - affinché utilizzino auto più piccole e meno lussuose, preferiscano il treno all'aereo e, se proprio volessero volare, farlo in classe economica sulle compagnie commerciali".
Ma il "premier" tricolore Mario Monti? Quando mai: il "premier" tricolore François Hollande.
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Da "Festival di Spoleto" a "Festival de noantri"

"Avrei un desiderio - ha confessato Giorgio Ferrara, appena riconfermato direttore del "Festival dei due mondi" di Spoleto - avere, il prossimo anno, Francesco Totti come interprete delle poesie romanesche di Pascarella, di Belli e di Trilussa".
Fra due anni, magari, il desiderio di avere Fabio Quagliarella come interprete delle poesie napoletane di Salvatore Di Giacomo, di Raffaele Viviani e di Eduardo Scarpetta. Gian Carlo Menotti, che creò nel 1958 quella che fu da subito classificata come una delle più serie e prestigiose manifestazioni culturali europee, si starà rivoltando - poveretto - nella tomba.
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Mettete mitra sui vostri bikini

"Nulla osta - la decisione è stata presa dal Governo israeliano - a che le soldatesse frequentino in bikini le spiagge del Paese".
Ad una sola condizione, tuttavia, come è stato illustrato in una foto che ha fatto il giro del mondo: in bikini, sì, ma con il mitra in spalla.
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domenica 15 luglio 2012

Cucù

"Cucù - ha titolato in prima pagina, commentando la ridiscesa in campo di Silvio Berlusconi, il quotidiano "Libero" - rieccolo".
Cucù settete, sì. Ma come non aspettarselo, se, nel pur variegato italico mondo politico, nessuno si è finora seriamente proposto per un "tana libera tutti"? Un "tana libera tutti", cioè, dal "rieccolo"?
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Il consenso interessato di Daniela

"Sono d'accordo nel ricandidare Silvio Berlusconi - ha cinguettato la "pidiellina chic" Daniela Santanché - ma in tandem con una donna".
Lei, naturalmente...
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Il rispetto di Gianni

"Le sentenze della Magistratura - ha pronunciato l'ormai storica frase, nel commentare le decisioni adottate dai giudici nei confronti di alcuni dirigenti della Polizia per i noti fatti accaduti in occasione del G8 del 2001 alla "Diaz" di Genova, Gianni De Gennaro - devono essere rispettate".
Certo. Specialmente se, nel condannare alcuni dirigenti di allora della Polizia, hanno invece assolto lui.
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Accendi la luce? Paga la tv

"Per recuperare un'evasisone del canone Rai, che viene stimata in circa 600 milioni l'anno - si starebbe studiando a Palazzo Chigi - l'abbonamento verrebbe agganciato alla bolletta della luce. Così nessuno sfuggirebbe più".
Un'idea invero brillante come la luce , ma non certo come i programmi della Rai. Gli italiani, comunque, hanno espresso legittimi dubbi e perplessità. Soprattutto in considerazione di ciò: se io non possiedo apparecchi Rai, perché dovrei pagare il canone se la sera mi accendo la luce per leggere un buon libro e, anche, per andare a fare pipì?
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Le puzze di "Gigino 'o sindaco"

"Apriremo le porte dei palazzi - aveva proclamato Luigi De Magistris per convincere i napoletani ad eleggerlo sindaco - per fare uscire il puzzo del compromesso morale e fare entrare il fresco profumo di libertà".
I napoletani, stranamente, gli hanno creduto e lo hanno eletto sindaco. Ora però, ad un anno di distanza, la città puzza più di prima e nessuno ha ancora avvertito un minimo fresco profumo. Sarà, forse, per le immondizie. Quelle immondizie che "Gigino 'o sindaco" aveva promesso di eliminare in cinque giorni dalle strade (e invece stanno ancora lì) e di portare con la raccolta differenziata al 70% (e invece  ancora ferma al 18%). Senza contare che, dal dicembre scorso, le immondizie napoletane vengono caricate una o due volte al mese, con costi spaventosi, su navi pattumiere fiamminghe per essere smaltite in Olanda e qui trasformate in energia. E allora, però, puzza di immondizie, sì, ma, ancora e sempre, anche di qualcuno di quei compromessi non da poco che "Gigino 'o sindaco" aveva promesso di buttare fuori a calci dalle porte dei palazzi (compreso, naturalmente, il palazzo comunale). E fresco profumo, sì, ma di euro per quelle aziende olandesi che l'insieme delle varie puzze napoletane allegramente vanno trasformando in lingotti d'oro.
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La "sonata in do maggiore" alla "Scala" di Milano

"E' stato risolto con successo - si è rallegrata perfino la Cgil - lo scandalo del compenso stratosferico finora percepito dal soprintendente al teatro "La Scala" di Milano, Stéphane Lissner".
Il compenso di oltre 800 milioni complessivi annui è stato dunque, se non giustamente dimezzato, almeno ridotto ad una somma decente? Macché. Dopo lunghe e snervanti trattative, infatti, gli 800 milioni complessivi annui del soprintendente più pagato nel mondo sono stati decurtati di appena 75 mila euro. Ma, allora, con quale coraggio parlare di uno scandalo risolto? Avendo concertato quella ridicola decurtazione, anzi, allo scandalo se n'è aggiunto un altro. Al danno, insomma, s'è aggiunta la beffa. Non tanto per le  casse del teatro (ché tanto, come ogni anno, aumenterà il "rosso" del suo bilancio senza battere ciglio) quanto per le tasche del solito Pantalone (che, alla fine, sarà chiamato lui a ripianare il tutto con una "sonata in do maggiore" tutt'altro che allegra).
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La "Maria" di don Andrea Gallo

"Perché - ha lanciato la proposta il sempre più sorprendente don Andrea Gallo - non aggiungiamo un po' di marijuana al pesto genovese?"
I buongustai, però, gli hanno risposto no perché il pesto genovese è buono, buonissimo, così com'è con il basilico, l'olio, il grana, i pinoli e un sentore di aglio. I dottori della legge, invece, no perché in Italia, Genova compresa, la marijuana è illegale. E i buoni cristiani  no perché un prete, don Andrea Gallo compreso, dovrebbe occuparsi di una Maria celeste e non di una "maria" bianca così come viene anche definita la marijuana. Ma se don Gallo vuole, per l'amor di Dio, libero di aggiungere lui, magari nel privato della sua sacrestia, la marijuana al pesto. Ammesso che non lo stia già facendo. Specialmente quando dichiara e propone.
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La famiglia Mastrapasqua in parcheggio

"Mastrapasqua - si è saputo per caso - ha un "posto macchina" nei "garages" dell'Enpals".
Giusto - è corso in sua difesa qualcuno - visto che, avvenuta la fusione dell'Inps con l'Enpals, il presidente dell'Inps Mastrapasqua ha il diritto-dovere di essere presente, all'occorrenza, ora nell'uno ora nell'altro ente. E invece no. Giusto, invece, per niente. Perché il Mastrapasqua con il "posto macchina" nei "garages" dell'Enpals non è il dottor Antonio presidente dell'Inps, ma il ragionier Loreto, suo padre, che non  lavora affatto all'Enpals, ma in un ufficio vicino. E allora? Allora, certo, non è giusto che le colpe dei padri debbano ricadere sui figli. Ma è giusto che i privilegi dei figli possano ricadere sui padri? Alla famiglia Mastrapasqua la facile risposta no. Con le opportune conseguenze. Con papà Loreto, cioè, a parcheggiare anche lui in strada e a pagare la sosta oraria. Come tuti i comuni ragionieri.
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giovedì 5 luglio 2012

La "cresta" dello Stato alle Onlus

"Zitto zitto - è la denuncia delle Onlus che sopravvivono soprattutto con il 5 per mille che gli italiani assegnano loro nella denuncia Irpef - lo Stato, da questo 5 per mille, si è trattenuto un bell' 1 per mille. Invece di versare loro i 463 milioni, come indicato dai contribuenti, ne verserà soltanto 383. Ben 80 in meno, cioè, pari ad un cospicuo 17%".
C'è da stentare a crederci. Ma, se fosse proprio così, ci mancava anche questo. Ci mancava che lo Stato, pur di racimolare un altro gruzzoletto di euro, si mettesse a fare la "cresta" sulle somme destinate, da chi paga le tasse, a quegli enti con accertati scopi sociali ed umanitari. I quali enti, oltretutto, vanno troppo spesso a colmare proprio le carenze delle istituzioni pubbliche.
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I poveri "moderni gladiatori" del giudice Valter Giovannini

"I giocatori della squadra calcistica di Bologna che erano stati denunciati per avere utilizzato permessi per disabili in modo da poter scorazzare tranquillamente per le strade del centro storico - si legge nella richiesta di archiviazione del caso presentata dal procuratore aggiunto Valter Giovannini - vanno prosciolti da ogni accusa perché - testuale - "nel nostro Paese i "moderni gladiatori" (cioè i calciatori) vivono in una sorta di bolla immateriale che, salvo rare eccezioni, li mantiene avulsi dal quotidiano, al limite della incapacità di badare agli affari correnti di natura burocratica che affaticano invece ogni persona che non pratica, ad alti livelli, l' arte pedatoria".
Occasione dunque persa, dal procuratore aggiunto Valter Giovannini, per bucare con il sottile ago della Giustizia la "bolla" nella quale lui vede prigionieri i "moderni gladiatori" in maglietta e mutande, per riportare questi poveri "avulsi" nel mondo reale delle regole e dei doveri, per cominciare a renderli finalmente capaci di badare a "quegli affari correnti di natura burocratica", ad affaticarli, almeno un po', come tutti quelli che, non praticando ad alti livelli addirittura un' "arte pedatoria", possono e debbono invece, senza tante storie e tante benevole giustificazioni, stressarsi dietro quotidiani assurdi pubblici e privati. Occasione persa, sì, dal procuratore aggiunto Valter Giovannini per dimostrarsi sempre al di sopra delle parti e, magari, del tifo calcistico. E, al di là dell'inquietante sua richiesta nel caso specifico dei "moderni gladiatori" bolognesi, per dimostrare che non è vero ci sia bisogno che certi maagistrati debbano essere chiamati a rispondfre di certe loro decisioni. C'è bisogno, come si continua a constatare, c'è invece bisogno e come. E sarebbe auspicabile che ne prendesse finalmente atto anche il Consiglio superiore della magistratura.
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Lezioni inopportune

"La multinazionale tedesca "E.On" che opera da dieci anni nel territorio di Porto Torres - ha denunciato di nuovo il Comune - non ha mai pagato un euro di Ici e, quest'anno, nemmeno un euro di Imu".
La multinazionale tedesca "E.On", fatti i conti, ha dunque sottratto finora, al Comune di Porto Torres, ben 360 mila euro. Il che è grave. E più grave diventa quando questo viene ad aggiungersi al mancato pagamento di tasse, sanzioni ed interessi fin dal 1997, da parte del colosso tedesco "Bosch", per un ammontare complessivo di un miliardo e 400 milioni, per incassare i quali il Fisco italiano sta ancora trattando comunque al ribasso. Ma dalla Germania, allora, sarebbe forse il caso che non continuassero ad arrivare, dall'alto e anche dal basso, lezioni sui virtuosi e doverosi comportamenti da seguire da parte delle Istituzioni e dei cittadini italiani.
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"La Favorita" e "Il Favorito" alla "Scala" di Milano

"Il soprintendente della "Scala" di Milano, Stéphane Lissner - ha denunciato "Il Giornale" - oltre a percepire un compenso annuo, compresi incentivi, missioni e rimborsi vari, di circa 850 mila euro e un premio di 300 mila euro che percepirà quando avrà terminato il suo mandato, costa al teatro 85 mila euro l'anno per l'affitto dell'appartamento in pieno centro città e 71 mila euro l'anno per l'autista che lo accompagna sempre su una extralusso "Bmw"".
Ma - ecco il punto - la "Scala" di Milano ha un bilancio così florido da potersi permettere un costo così rilevante per il suo soprintendente? Assolutamente no, considerato che, anzi, è da anni in "profondo rosso". Allora, però, il costo rilevante potrebbe essere giustificato dal fatto che il soprintendente Stéphane Lissner, il più caro del mondo, abbia ottenuto dei risultati particolarmente rilevanti durante la sua gestione. Nemmeno questo. Stando, almeno, ai critici più qualificati. Di scena da anni alla "Scala" di Milano, dunque, non "La Favorita" di Gaetano Donizetti, ma "Il Favorito" di Stéphane Lissner.
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La "Ballata del Franco economista"

"L'Italia - spiegherà Franco Battiato in una intervista che verrà pubblicata domani sull'inserto del "Corriere della sera" -  ce la farà e ce la farà da sola".
Ma Franco Battiato - come si legge su "Wilkipedia" - "il cantautore, compositore, regista, scrittore e pittore italiano... con molteplici interessi tra i quali l'esoterismo, la filosofia, la mistica sufi e la meditazione orientale"? Proprio lui. Evviva, allora, quella che sarà, domani sull'inserto del "Corriere della sera", la sorprendente e originale "Ballata del Franco economista".
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lunedì 2 luglio 2012

Le "Frecce" spuntate delle Ferrovie

"Oltre 500 passeggeri delle Ferrovie - è accaduto nella giornata d'estate fino ad oggi più calda - sono rimasti imprigionati in aperte campagne, senza neppure il conforto dell'aria condizionata, nel Lazio e in Emilia".
Che cosa è accaduto mai? E' accaduto che due "Frecce Bianche", le quali avrebbero dovuto saettare l'una da Roma a Genova e l'altra da Lecce a Milano, si sono invece drammaticamente spuntate all'improvviso e sono dovuti intervenire, per soccorrere i passeggeri, auto dei carabinieri, quindici ambulanze e perfino due elicotteri. E le Ferrovie? Le Ferrovie sono intervenute, come al solito, con i loro tempi biblici e senza neppure evitare che altri due treni partiti successivamente da Lecce fossero costretti a fermarsi dietro a quello dal motore liquefattosi. Liquefattosi come sta sempre più liquefacendosi il servizio delle Ferrovie. Nelle cui stazioni, soprattutto le principali, ormai è sempre più frequente, d'altra parte, ascoltare annunci che si chiudono con un sonante quanto burocratico "ci scusiamo per il ritardo" o "ci scusiamo per l'inconveniente". "Ma chi subisce gravi ritardi ed inconvenienti - continuano a difendersi le Ferrovie - sarà rimborsato". E' vero in parte, con tante difficoltà e dopo un vergognoso lasso di tempo. Ma, poi, rimborsati con i soldi di chi? Degli italiani, a ben considerare, le cui tasse a carico finiscono per foraggiare anche le Ferrovie. Sarebbe invece bene che cominciassero ad essere rimborsati con i soldi dei dirigenti. Di quei dirigenti, a cominciare dallo strapagato amministratore delegato Mauro Moretti, i quali stanno sempre più dimostrando che non sarebbero capaci di dirigere neppure i trenini elettrici dei loro figlioletti sui tappeti di casa.
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Sport e politica 1

"Quando nella finale degli europei di calcio Spagna-Italia è stato suonato, nello stadio olimpico di Kiev, il nostro inno - si sono sorpresi in molti - il "premier" Mario Monti, in tribuna autorità, non lo ha cantato".
All' "Università Bocconi", forse, non glielo hanno insegnato.
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Sport e politica 2

"Io - proclamò, visitando il "quartier generale" degli "azzurri" a Cracovia l'11 giugno, il Ministro per il Turismo e lo sport, Piero Gnudi - non parteciperò alle partite che l'Italia potrebbe giocare in Ucraina perché chi offende la democrazia, come fa il regime di quel Paese tenendo duramente in galera l'ex primo ministro Yulia Tymoshenko, offende i cittadini di tutto il mondo".
Ieri 1° luglio 2012, finale Spagna-Italia degli europei nella capitale ucraina, in tribuna d'onore c'era Yulia Tymoshenko finalmente liberata dal carcere? No: c'era, invece, il dittatore Viktor Yanukovich che continua a tenerla sotto chiave. Ma c'era anche, un po' più là, il nostro Ministro per il Turismo e lo sport, Piero Gnudi. Proprio lui, sì, quello del fiero proclama dell'11 giugno a Cracovia. Il quale non solo si è dato da solo, perlomeno, dell'incoerente. Ma, naturalmente, non ha neppure approfittato della sua perlomeno incoerenza per andare a dire al dittatore ucraino, un po' più là in tribuna d'onore, quello che di lui aveva dato l'impressione di pensare.
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domenica 1 luglio 2012

Sei anni per indagare Passera. E ora?

"L'attuale Ministro per lo Sviluppo economico, Corrado Passera - secondo l'ipotesi accusatoria dei pubblici ministeri della Procura di Biella - avrebbe sottoscritto nel 2006 una dichiarazione fiscale, in quanto rappresentante firmatario, che sarebbe stata condizionata da una complessa operazione finalizzata a far ottenere benefici di tassazione sui conti della Banca Intesa della quale era, ancora, amministratore delegato".
Bene, Anzi, male. Intanto perché ai magistrati di Biella sono occorsi ben sei anni per arrivare alla loro ipotesi accusatoria. Poi perché al Ministro Passera, ora che è al Governo in un dicastero come quello per lo Sviluppo economico, questa ipotesi accusatoria - ancorché ipotesi - viene a pesare in modo particolare. Perché - si sa - la gente non è che sappia o che voglia distinguere tra un'ipotesi accusatoria e un'accusa definitiva, tra un'iscrizione nel registro degli indagati e un rinvio a giudizio. La gente - si sa - le sentenze è solita emetterle subito. Specialmente in casi nei quali si sente raccontare che, mentre lei viene chiamata a pagare sempre più per i servizi e per le tasse, proprio un Ministro per lo Sviluppo economico (quello sviluppo economico che dovrebbe alimentarsi soprattutto con le entrate fiscali) potrebbe avere perlomeno avallato con la sua firma, a suo tempo, una indebita sottrazione alle casse dello Stato. E, allora, che cosa dirà o farà, dopo questa iscrizione nel registro degli indagati, il Ministro Corrado Passera? Fare, poiché il nostro diritto si basa giustamente sulla presunzione di innocenza, potrebbe anche non fare niente. Ma dire, dire qualcosa, forse sarebbe opportuno. Anche per lui.
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C'era una volta la fusione Inpdap-Enpals-Inps

"La fusione dell'Inpdap e dell'Enpals con l'Inps - aveva stabilito, nel dicembre scorso, il decreto "Salva Italia" - dovrà avvenire con una serie di velocissime tappe".
Ma, mentre le tappe del "Giro ciclistico d'Italia" si sono già concluse tutte da tempo e sono già iniziate le tappe del "Tour de France", delle tappe per arrivare al traguardo finale della fusione Inps-Inpdap-Enpals ancora nemmeno una. Nemmeno quella prima che avrebbe dovuto concludersi con l'approvazione del bilancio di chiusura dell'Inpdap entro, sempre per decreto, la fine di marzo. Cosicché non è potuta nemmeno partire la tappa, da concludersi entro i 60 giorni successivi, che avrebbe dovuto portare a quei decreti del Ministero del lavoro necessari per accorpare i vertici dei tre enti. E, di conseguenza, la tappa che si sarebbe dovuta contraddistinguere con la firma dei decreti ministeriali da parte di un presidente dell'Inps, Antonio Mastrapasqua, sempre più insediato al primo posto della classifica previdenziale. Solo che il presidente dell'Inps Mastrapasqua ha ritenuto che un campione come lui non se ne dovesse stare lì, con il freno tirato, dopo ancora sei mesi. E, così, si è deciso a partire da solo e ha dato incarico al suo primo gregario, il direttore generale Mauro Neri,di predisporre, entro la fine di giugno, il riassetto organizzativo del nuovo super-istituto. Ma come? Prima dell'emanazione dei decreti ministeriali? Proprio così. Tanto è vero che ora, da un momento all'altro, si attende la reazione del Ministro Elsa Fornero. Ma gli occhi del Ministro Fornero lasceranno cadere sofferte lacrime o si accenderanno di fierissima ira? L'augurio comunque è che, reagendo in un modo o nell'altro, alla fine lei riesca a portare alla naturale conclusione questa fusione che - come qualcuno ricorderà - dovrebbe portare ad un risparmio stimato - per le casse dello Stato - di ben venti milioni di euro l'anno. Venti milioni, mica bruscolini...
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Lo "champagne" di Briatore a prezzo stracciato

"Lei dice che nel mio "Billionaire" tanta gente stappa bottiglie costosissime - se n'è uscito Flavio Briatore in una intervista su "Panorama" - è vero, ma c'è anche lo "champagne" da 800 euro".
Come dire: al "Billionaire", per Flavio Briatore, c'è, volendo, anche lo "champagne" a due soldi per i poveri, gli straccioni, i morti di fame. Per tutti quelli, insomma, che, se va loro bene e riescono  ad avere 800 euro al mese, devono farci rientrare l'affitto, il mangiare e il bere tutti i giorni, le medicine, il bus per se stessi e per le loro famiglie. Altro che una bottiglia di "champagne" a "soli" 800 euro. Ma lui, Franco Briatore, che ne sa? O, se lo sa, che gliene importa? Lui, con 800 euro e anche più, di solito ci si pulisce il naso e li butta nel secchio delle immondizie.
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