"La neopresidente della Rai, Anna Maria Tarantola - secondo ambienti bene informati di viale Mazzini a Roma - si sarebbe autoridotta di oltre un terzo il compenso che le era stato fissato in 430 mila euro annui".
Onore al merito e alla coerenza. Alla coerenza perché Anna Maria Tarantola è stata scelta proprio con l'obiettivo di risanare la situazione economica della Rai. Al merito perché, a differenza di quanto hanno sempre fatto tutti i "managers" pubblici quando si è trattato di rivedere al ribasso i costi delle proprie aziende, è andata subito a mordere, prima di ogni altra voce, il proprio compenso. Avrebbe fatto bene a seguire l'esempio anche il neodirettore generale, Luigi Gubitosi, il cui compenso - come si ricorderà - è stato addirittura fissato in 650 mila euro annui. Ma lui, forse, non ne ha avuto ancora il tempo. "Estratto" a sua volta da un ufficio dirigenziale della Banca d'Italia - e, quindi, da dieci e lode in economia e finanza - forse starà frequentando assiduamente, ogni giorno, un corso accelerato per strappare almeno un sei in programmazione e dirigenza Rai.
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