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"Fatti e misfatti" è una puntuale selezione di episodi e di protagonisti che in Italia - ma anche nel resto del mondo - si sono distinti, si stanno distinguendo o si distingueranno "in modo particolare" e che tuttavia sono stati, sono e saranno troppo spesso ignorati o sottovalutati dagli organi di informazione. Pane al pane, senza alcuna appartenenza politica, con il solo referente della verità. Una verità che potrà essere velata di una profonda amarezza o sostenuta da una feroce ironia, mai però intrisa di facile qualunquismo.

mercoledì 25 luglio 2012

Obama e Romney per una volta d'accordo

"Facendo riferimento alla strage di massa e non anche ai singoli omicidi - è stato calcolato - negli Usa, dal 1999 ad oggi, 86 persone sono state uccise e centinaia sono rimaste ferite da esaltati armati fino ai denti".
Il riferimento, naturalmente, è stato quasi d'obbligo dopo la strage, protagonista il giovane James Holmes, in un cinema di Denver. Ma ancor più d'obbligo è stato il riferimento alla reazione espressa dal Presidente Barak Obama e dal suo rivale in campagna elettorale, il repubblicano Mitt Romney. Una reazione, infatti, di puro pietismo retorico nei confronti delle vittime e dei loro parenti, ma senza il minimo accenno a quanto invece, negli Usa, si sarebbe dovuto fare già da decenni: limitare e controllare quella vendita di armi che, invece, continua ad avvenire come si trattasse di una vendita, a tutti, di un "hamburger" e di una lattina di "Coca cola". Ha detto Obama: "Si è trattato di un atto casuale ed imprevedibile. Invito tutti alla preghiera e alla riflessione". Ha detto Romney: "Oggi è il giorno in cui pensare quanto amiamo gli uni gli altri". Punto. Punto e basta. Con un rapido ritorno, come se nulla fosse accaduto, ai pressanti impegni della campagna elettorale. Campagna elettorale, appunto. Durante la quale occorre fare attenzione a non turbare ed irritare alcune "lobby portasoldi e portavoti". Come la "National rifle association" (dove "rifle" vuol dire, in italiano, fucile) la quale, a forza di tenere sotto ricatto tutti i Presidenti che si sono succeduti alla Casa Bianca, si è trasformata in uno degli imperi più potenti della storia americana. E, dunque, in grado di dettare legge. O, meglio, di fermare leggi. Come quella per un regolamento civile e responsabile della vendita delle armi. Ma che cosa interessa, se - il destino non voglia - domani dovesse accadere un'altra terribile strage e dovessero morire altre decine di persone innocenti? L'importante - anche, evidentemente, per Barak Obama e per il suo sfidante Mitt Romney - è che non debbano morire mamma "National rifle association" e tutte le sue superprotette figliole sempre più indaffarate a costruire pistole, fucili, mitra, pallottole, bombe a mano e altre delicatezze del genere.
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