Benvenuti

"Fatti e misfatti" è una puntuale selezione di episodi e di protagonisti che in Italia - ma anche nel resto del mondo - si sono distinti, si stanno distinguendo o si distingueranno "in modo particolare" e che tuttavia sono stati, sono e saranno troppo spesso ignorati o sottovalutati dagli organi di informazione. Pane al pane, senza alcuna appartenenza politica, con il solo referente della verità. Una verità che potrà essere velata di una profonda amarezza o sostenuta da una feroce ironia, mai però intrisa di facile qualunquismo.

venerdì 31 dicembre 2010

Quell'inaccettabile schizzo di fango brasiliano

"Il Presidente del Brasile Luiz Inacio Lula da Silva - è arrivata la notizia per molti scontata - ha negato all'Italia, come ultimo atto del suo mandato, l'estradizione del terrorista pluriomicida Cesare Battisti".
"Noi - aveva detto, non troppo tempo fa, il Presidente Lula da Silva - rispettiamo sempre le decisioni degli altri Paesi". Ma, evidentemente, si era dimenticato di precisare "ad eccezione della legittima decisione italiana di richiederci Cesare Battisti per fargli scontare il carcere comminatogli dalla Magistratura dopo un regolare e giusto processo". "Io - aveva poi garantito sempre il presidente Lula da Silva - comunicherò prima la mia decisione, in ogni caso, al Capo dello Stato, Giorgio Napolitano". Ma, evidentemente, si è dimenticato sgarbatamente anche di questo, appurato che il Quirinale non ha ricevuto alcuna sua telefonata, neppure un fax o un "messaggino". L'aveva preannunciato, d'altra parte, lo stesso Ministro degli Esteri, Amorin, quando, appena ieri, aveva dichiarato: "Non ritengo che il Presidente si metterà in contatto con le autortià italiane". Per imbarazzo? Per vergogna? Per arroganza? Chissà. Facciano loro. E, però, non è nemmeno finita qui. Sempre ieri e sempre il Ministro degli Esteri, Amorin, al colmo della "faccia tosta", aveva fatto sapere che il Governo brasiliano considerava "impertinente" quella nota, redatta invece in termini ineccepibilmente rispettosi e diplomatici, con la quale si invitava nuovamente il Presidente Lula da Silva ad agire secondo gli accordi sulle estradizioni, tuttora in essere tra Italia e Brasile, e - altro fatto non indifferente - secondo la decisione di quel Supremo Tribunal Federal che è l' istanza giudiziaria più alta del Brasile e che si era correttamente pronunciato per la concessione della estradizione. Impertinente, allora l'Italia? Non sembrerebbe proprio. Inqualificabile invece - come sembra senza alcun dubbio - l'atteggiamento delle più alte autorità brasiliane. Non solo per lo schiaffo diplomatico ad un Paese amico, ma, soprattutto, per lo schiaffo cinico e irriverente alle vittime del loro protetto terrorista pluriomicida. Ora, però, sarebbe interessante sapere, almeno, il perché veramente, il giorno in cui ha lasciato il suo incarico istituzionale al suo successore, Luiz Inacio Lula da Silva abbia scelto di infangare senza pudore il suo solitamente impeccabile completo blu. Ma, ancora peggio, la sua immagine e la sua anima. La sua intelligenza e il suo cuore.
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Mani pulite a pagamento

"Da noi - ha fatto sapere la "Mangiagalli" di Milano - le infezioni ospedaliere sono calate del 30% da quando, un anno fa, abbiamo incentivato gli infermieri, con tremila euro annui in più nelle buste-paga, a lavarsi bene le mani".
Ottimo, naturalmente, il notevole calo delle infezioni ospedaliere alla "Mangiagalli" di Milano. Cattivo, invece, il fatto che la "Mangiagalli" di Milano non sia stata capace di far lavare bene le mani agli infermieri facendo severo riferimento alle più elementari regole igieniche comprese in una chiara etica professionale e sia stata costretta a prevedere una spesa supplementare e assurda di 200 mila euro l'anno. Pessimo, addirittura, il fatto che gli infermieri della "Mangiagalli" di Milano non si siano vergognati di patteggiare un "surplus" per garantire quella sicurezza e quel rispetto dei malati che, per essere un loro preciso dovere, è già ovviamente compreso nel compenso di ogni giorno. Ma, allora, è proprio destino che ogni operazione "Mani pulite" debba finire per rivelarsi, purtroppo, qualcosa di sporco.
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Elton John sarà il mammo o la papà?

"Finalmente - hanno reso noto, alla rivista "Us Weekley", il cantante Elton John e il cineasta David Furnish uniti in matrimonio civile da cinque anni - finalmente siamo riusciti ad avere un figlio".
Il cantante Elton John e il cineasta David Furnish hanno anche reso noto come è stato possibile alla faccia della natura e delle umane leggi, ma non hanno invece reso noto, ancora, chi sarà il mammo e chi la papà.
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mercoledì 29 dicembre 2010

Branko e la "Bilancia" 1

"Si apre davanti a te - ha letto nelle stelle il noto astrologo Branko per i nati nel segno della "Bilancia" - un anno molto importante... Commetterai diversi errori e ti toccherà ammettere che anche tu sei un essere umano... In primavera ti troverai ad affrontare una situazione mai provata in precedenza e la capacità di creare una via di uscita inedita sarà fondamentale... Stai attento ad essere sempre rispettoso della legge... Muoviti sempre con garbo, cercando di non suscitare il risentimento degli altri con impuntature e posizioni troppo rigide... In amore ci saranno colpi di fulmine, pazzie, tentazioni malandrine, incontri, novità, batticuore, brividi passionali..."
Il Presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, è nato in questo segno della "Bilancia".
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Branko e la "Bilancia" 2

"Carissimo - ha letto ancora Branko nella costellazione della "Bilancia" - devi accantonare l'indecisione, l'attendismo, i ripensamenti e imparare dal tuo dirimpettaio a imboccare subito una direzione... Spesso rimandare ti è servito, ma ora non è più il momento di farlo... Proprio in questo periodo ti troverai a dover giocare tutte le tue carte ed è allora che vincerai o perderai una partita importante anche a proposito di una divergenza di vedute con un socio o con un collaboratore... Quanto alla salute, le tante sollecitazioni a cui il cielo ti sottoporrà potranno affaticarti molto e... intossicarti il fegato..."
Anche il segretario del Partito democratico, Pierluigi Bersani, è nato in questo segno della "Bilancia".
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Branko e il "Sagittario"

"Spazzola la criniera, lucida gli zoccoli fino a farli diventare brillanti - ha riferito Branko, questa volta, per i nati nel segno del "Sagittario" - perché il 2011 sarà l'anno del tuo galoppo sfrenato... Avrai sveltezza di mente e rapidità d'azione, capacità di trovare l'idea furba che ti cava d'impaccio, inventiva, facilità di comunicazione, possibilità di movimento, viaggi... Non bloccarti però al primo ostacolo, non essere permaloso con chi non ti dice subito sì...Per quanto riguarda la salute, non essere pigro: le tue analisi dovranno essere perfette per un tuo prossimo appuntamento che consumerà anche molte tue energie..."
Il segretario dell'Udc, Pierferdinando Casini, è nato in questo segno del "Sagittario".
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Branko e il "Capricorno"

"Quando hai una meta elevata - ha poi letto Branko per i nati nel segno del "Capricorno" - non temi salite, ostacoli, fatica. La tua meta è lì, ben presente anche quando è resa indistinta dalla nebbia... Nel tuo cielo avanza Plutone, astro che più di ogni altro incita alla trasformazione, al rinnovamento completo di se stessi... e spinge per il nuovo in casa e anche in amore... Man mano che la primavera avanzerà, il tuo affetto affronterà la verifica dei fatti... Il 2011 sarà un anno ricco di avvenimenti e di cambi di rotta... Le fondamenta affettive e professionali su cui poggia la tua esistenza dovranno superare un importante collaudo..."
Il Presidente della Camera e "leader" del nuovo movimento "Futuro e libertà", Gianfranco Fini, è nato in questo segno del "Capricorno".
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Branko e la "Vergine" 1

"Finalmente - hanno suggerito le stelle al solito Branko - un anno per te della "Vergine"... Ma la prudenza non dovrà mai essere troppa... Ti converrà usare i primi mesi dell'anno per annusare l'aria che tira... Marte ti caricherà di benzina per tagliare i traguardi più prestigiosi ... e ti terrà compagnia fino a giugno... Ma gennaio segnerà l'inizio di una svolta positiva anche per il tuo cuore... Agosto, settembre e ottobre, poi, saranno i mesi migliori per siglare e concludere accordi... Ma anche tu potrai esagerare e prendere lucciole per lanterne..."
Il "leader" indiscusso della "Lega", Umberto Bossi, è nato in questo segno della "Vergine.
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Branko e la "Vergine" 2

"Il pianeta della fortuna - ha strologato ancora Branko per i nati nel segno della "Vergine" - si metterà a correre velocemente per voi... Saranno stelle di profondo cambiamento... Voi che siete di solito così pratici e così capaci di organizzare la vostra vita nel migliore dei modi potrete agire alla grande... Quando la primavera sarà matura, potrete iniziare a muovervi con la sicurezza necessaria... Marte potente, appoggiato da Giove, vi darà grinta, determinazione, vittoria, anche se all'inizio sarà solo rabbia e cocciutaggine... Il favore di Giove, da giugno in poi, accrescerà il vostro appetito... Finalmente l'amore potrà trionfare: se siete soli da lungo tempo, ora potrà bussare alla vostra porta..."
Anche il nuovo astro nascente della sinistra, Niki Vendola, è nato in questo segno della "Vergine".
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Branko e la "Vergine" 3

"I pesanti influssi che ti hanno ostacolato e infastidito per tanto tempo - così, infine, Branko e le sue stelle per i nati nel segno della "Vergine" - stanno finalmente per concludersi... Quei contrattempi che accentuavano il tuo nervosismo si diraderanno e lasceranno una più ampia libertà di manovra... Potrai muoverti in spazi più ampi e più comodi... Il tuo segno avrà uno scatto magnifico... Marte e Giove in congiunzione saranno, per te, una dioppietta strepitosa... Nettuno e "Pesci", da aprile a luglio, potrebbero portarti un sogno, un'illusione... Fino a tutto ottobre non ci sarà una sola stella che ti infastidirà... Verrà fuori la tua ironia, la tua vivace intelligenza, la tua bellezza... e, quando sarai calmo, anche tutta la tua struggente dolcezza, la sensibilità che spesso nascondi..."
Anche il segretario dell' "Italia dei valori", Antonio Di Pietro, è nato in questo segno della "Vergine". Qui, però, un fatto. Leggendo quanto le stelle hanno suggerito a Branko, o le stelle o Branko avevano bevuto troppo spumante oppure la nascita di Antonio Di Pietro potrebbe essere avvenuta, in realtà, non il 2 ottobre 1950. E, cioè, assolutamente no sotto il segno della "Vergine".
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Frattini "Pro domo sua"

"Sarebbe un errore - ha dichiarato, in una intervista, il Ministro Franco Frattini - imbarcare l'Udc nel Governo".
Come mai questa improvvisa "uscita" del solitamente prudente e diplomatico Ministro? C'è, forse, un motivo non da poco: qualcuno del Pdl, pur di imbarcare l'Udc nel Governo, si sarebbe detto disposto ad offrirle, tra l'altro, il Ministero degli Esteri. Proprio il Ministero, cioè, di Franco Frattini. Il quale, per evitare più o meno reali minacce alla sua prestigiosa tolda di comando, avrebbe appunto abbandonato la solita prudente diplomazia e avrebbe cominciato a munire di difese ogni italico imbarcadero. Meglio essere prudenti. Casini e la sua Udc potrebbero sbarcare davvero ad un tratto, prima o poi, in una notte senza luna, ovunque. Alla Camera, al Senato, a Palazzo Chigi, ad Arcore, a Macherio. Casini il "Corsaro bianco" e la sua Udc di rifugiati politici.
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lunedì 27 dicembre 2010

Natale iraniano

"Anche la Repubblica islamica dell'Iran - è stata riportata la notizia - ha celebrato il Natale".
Come? Impiccando, proprio il 25 dicembre, sette persone.
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L' acca rivoluzionaria

"Non è che chi critica - ha scritto, sul suo "blog", Antonio Di Pietro - ha sempre ragione. Ha volte chi critica è interessato a prendere lui stesso il posto di chi viene criticato".
Due stoccate, dunque, in un solo "post". La prima (a testimonianza del clima sempre più da "ultima spiaggia" all'interno dell' "Italia dei valori") contro il "numero 2" Luigi De Magistris. La seconda (a testimonianza sempre più evidente dei disvalori dell'italiano nel partito di Antonio Di Pietro) contro la grammatica. Perché il solito Tonino da Montenero di Bisaccia, prima laureatosi brillantemente in Giurisprudenza e poi promosso clamorosamente in Parlamento, ha scritto, sul suo dotto "post" "ha volte" con tanto di acca. Ma, allora, un dubbio: se Di Pietro ha scritto "ha volte" con l'acca e - appena pochi giorni fa - lo studente universitario che aveva polemizzato vivacemenete con il Ministro La Russa nella trasmissione televisiva "Anno zero" se n'era poi uscito - sull' "Unità" - con l' "hanno prossimo" (usando, anche lui, somaramente l'acca), non è che, in qualche collettivo, si è voluta rivalutare la povera italica acca? Da lettera muta, cioè, a lettera rivoluzionaria?
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"Pronto, Padre Pio?"

"Stiamo offrendo ai nostri clienti - ha fatto sapere "Vodafone" - il servizio "Parla con Padre Pio". Basta sottoscrivere un abbonamento e, per la modica somma di 25 centesimi al giorno, sarà possibile ricevere sul proprio cellulare, condensati in un "messaggino", pensieri e scritti del Santo di Pietralcina".
Gli altri gestori telefonici, colti di sorpresa dall'offerta del sacro abbonamento "Vodafone", sembra stiano già studiando la loro "crociata". Non ci sarebbe da meravigliarsi, quindi, se uno di loro, fra qualche giorno, irrompesse nel mercato con una offerta ancor più miracolosa. Come, ad esempio, abbonati con noi e "Parla con San Francesco" ricevendo, per la somma ancor più modica di 20 centesimi al giorno, "messaggini" con i suoi pensieri, i suoi scritti e, addirittura, con il suo "Cantico delle creature". O come, addirittura, abbonati con noi e "Parla con i quattro evangelisti": un affare in offerta per appena 15 centesimi al giorno e la possibilità di ricevere, sul cellulare, gli scritti più salienti sulla vita e sui miracoli del Nazareno. Sempre in attesa, un bel giorno, di ricevere - in offerta strepitosa - "sms" dal Padreterno in persona.
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Lo scandalo Moratti

"Rafa Benitez, l'allenatore rimasto appena sei mesi all' "Inter" - è stato calcolato - ha guadagnato ogni giorno, tra ingaggio, stipendi, premi, liquidazione e penale per interruzione anticipata di contratto, 29347 euro".
L'ex Presidente del Consiglio Giuliano Amato, pochi giorni fa, aveva invece calcolato che, per azzerare l'attuale deficit dello Stato italiano, sarebbe stato sufficiente far pagare agli italiani più ricchi, "una tantum", 30 mila euro. Appena 653 euro in più, cioè, di quanto avuto, ogni sol giorno per sei mesi, dal senior Benitez. Ma perché questi calcoli? Non tanto per chiedere allo straniero senior Benitez un contributo volontario per il risanamento dell'italico deficit (non gliene potrebbe, verosimilmente, interessare di meno) quanto per chiedere all'italico Fisco (cui dovrebbe, invece, giustamente interessare) se il presidente petroliere Massimo Moratti - ma anche gli altri petrolieri miliardari - pagano intanto, di tasse, quanto dovrebbero pagare. Senon lo pagano, perché non si interviene e si permette che milioni e milioni di euro, invece di finire in tasca alla signora Italia, si lasciano finire in tasca, ad esempio, al senior Benitez? Se invece lo pagano, considerato che - dopo avere contribuito con le giuste tasse - restano ancora nelle loro casseforti tanti milioni da elargire in modo così scandaloso, perché, allora, non si prende in seria considerazione la proposta dell'ex Presidente del Consiglio Giuliano Amato? Forse non sarebbe necessario, neppure, scomodare tutti gli italiani più ricchi. Potrebbero bastare i soli petrolieri. Magari il solo Massimo Moratti, avaro e arcigno patrigno degli automobilisti, ma babbino caro e prodigo di tanti Rafa Benitez.
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mercoledì 22 dicembre 2010

L'Amato pernacchio

"I giovani - ha detto, in una intervista, l'ex Presidente del Consiglio Giuliano Amato - stanno protestando contro la voracità dei vecchi".
Analisi ineccepibile. Ma quanti anni ha, oggi, Giuliano Amato? Più di 72. E, dopo avere ricoperto - fino a quasi settant'anni - svariati e importanti ruoli pubblici ed istituzionali, che cosa fa oggi? Dal 2009 ricopre la carica di Presidente della "Enciclopedia Treccani", dal febbraio 2010 la carica di "senior advisor" in Italia della Deutsche Bank (con il compito, cioè, di interpretare i nostri scenari politici e macroeconomici), dal maggio 2010 la carica di Presidente del "Comitato dei garanti" per le celebrazioni dell'unità d'Italia, dal giugno 2010 la carica di Presidente onorario della "Fondazione Ildebrando Imberciadori" (una istituzione impegnata nella ricerca storica). Una voracità di vecchietto, dunque, niente male. Accompagnata, oltretutto, da una incredibile faccia tosta. E da un pernacchio - virtuale, ma ugualmente sonoro - alla faccia dei giovani.
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Universitari così

"Il Ministro La Russa - ha fatto scrivere, sull' "Unità", lo studente che aveva avuto uno scontro con lui nella trasmissione televisiva "Anno zero" - dovrebbe mettersi una mano sulla coscienza verso questa generazione senza tutele: la mia borsa di studio, ad esempio, l' hanno prossimo potrebbe essere tagliata e forse non potrò riscrivermi all'università".
Allo studente di "Anno zero", l'anno prossimo, potrebbe capitare davvero di non avere modo di riscriversi all'università. Si starà a vedere, però, il motivo. Perché il Governo taglierà anche la sua borsa di studio o perché verrà invitato a tornare prima alle elementari per imparare che anno si scrive senza l' acca quando è sostantivo e con l'acca solo quando è verbo?
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martedì 21 dicembre 2010

Quel Babbo Natale di nome Lula da Silva

"Il terrorista pluriomicida Cesare Battisti - secondo il quotidiano brasiliano "O Globo" - tuttora in carcere in attesa di essere estradato, così come richiesto dalla Magistratura italiana, non verrà per niente estradato. Non solo: verrà scarcerato prima di Natale per "ragioni umanitarie" e gli verrà garantito lo "status" di rifugiato politico".
Ma il Supremo Tribunal Federal, l'istanza giuridica più alta del Brasile, non si era pronunciata, circa un anno fa, per l'estradizione del terrorista in Italia? Sì. Solo che il Presidenete Luiz Inacio Lula da Silva, l'istanza istituzionale politica più alta del Brasile, sembra essersi ormai orientato - secondo "O Globo" - esattamente al contrario. E, dunque, orientato a spazzare via con la scopa, come una strega di "favela", la decisione del suo Supremo Tribunal Federal e a indossare, per il "buon" pluriomicida Cesare Battisti, i festosi panni di Babbo Natale. Recando il dono della protezione e dell'asilo politico, nel suo incredibile sacco, accompagnato da un colorato bigliettino con su scritto "libero per ragioni umanitarie". E beh, certo, un terrorista con quattro feroci omicidi nel suo "curriculum" - oltre a qualche altro reato minore commesso qua e là - merita comprensione, benevolenza, sentimenti di profonda umanità. Il Presidente Luiz Inacio Lula da Silva, il cui mandato scadrà a fine mese, avrebbe potuto scegliere, per il suo addio istituzionale, una iniziativa un po' più nobile. Rispettosa, soprattutto, del dolore di quanti, avendo perso i loro cari per mano del "povero" Cesare Battisti, avevano sperato di non dover perdere, anche, il diritto alla giustizia.
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Paradosso Manuel

"Manuel De Santis - vanno sostenendo i suoi legali - ha colpito il giovane studente Cristiano, durante la manifestazione di martedi 15 novembre, per evitare che il corteo (dov'era, appunto, anche Cristiano) diventasse brutale".Giustifica
Giustissimo cercare di evitare, certo, che il corteo studentesco diventasse brutale. Anzi, più brutale. Ma non si era mai sentito, fino ad oggi, che il metodo migliore di persuasione, per invitare tutti alla calma e alla ragione, fosse quello di spaccare la testa, con un casco di moto, ad uno studente di quindici anni.
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Le pale dell'Annunziata

"I ragazzi scesi in piazza il 15 novembre scorso - ha esternato la giornalista Lucia Annunziata - sono stati molto più bravi di quelli scesi in piazza nel 1977: nel 1977 erano armati anche di pistole, il 15 novembre soltanto di pale".
Beh, certo, Lucia Annunziata, dal suo punto di vista, non ha torto. Andando a manifestare con le pale invece che con le pistole, i ragazzi sono stati molto più bravi perché, in effetti, le pistole possono essere molto più pericolose delle pale. Anche se non va augurata, a Lucia Annunziata come ad un agente delle forze dell'ordine o ad un cittadino di passaggio, una violenta palata in testa che potrebbe ucciderli come un proiettile. E in attesa che gli studenti diventino ancora più bravi scendendo in piazza, tutt'al più, armati dei loro libri di scuola.
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venerdì 17 dicembre 2010

Critiche e offese

"I danni provocati alla città e la gravità degli scontri - ha commentato il sindaco di Roma, Gianni Alemanno, la decisione dei giudici di rimettere in libertà i giovani fermati durante il pomeriggio di guerriglia di martedi 15 - avrebbero richiesto ben altra fermezza nel giudizio della Magistratura".
Il Presidente dell'Associazione nazionale magistrati, Luca Palamara, gli ha subito replicato che "le critiche ai provvedimenti sono legittime, ma legittimi non sono gli insulti ai giudici". Giusto: i giudici, così come ogni altro cittadino, non possono e non devono essere insultati. Ma - senza voler prendere le parti di alcuno - il commento del sindaco della città messa a ferro e fuoco è stato tale da contenere non critiche, ma insulti? Se per il Presidente dell'Associazione nazionale magistrati sì, beh, allora gli sarebbe venuta l'itterizia, ove si fosse fermato a sentire - il giorno stesso e il giorno dopo gli scontri - i "commenti" dei romani offesi addirittura due volte: come cittadini gelosi delle loro Istituzioni e come cittadini gravemente danneggiati, in moltissimi casi, anche materialmente.
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Quell' "Avvenire" papale papale

"L'Italia non ha bisogno - ha scritto "Avvenire", quotidiano dei vescovi italiani, a proposito del neonato polo Casini-Fini-Rutelli - di un terzo pasticcio".
Scritto testuale? Scritto testuale. Anzi, per essere più chiari, papale papale.
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Silvio di notte

"Ho trascorso la notte del "dopofiducia" - ha tenuto a far sapere il Presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi - a fare incontri su incontri".
Eccezionale. Ma una notte di incontri con chi?
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Calendari, "escort" e politica

"Il vero scandalo - si è indignata la "show girl" Belén Rodriguez - sono le donne che dai calendari passano a fare la politica".
Allora, per lei, molto meglio le donne che dai calendari passano a fare le "escort"?
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Il calcio e le sue bestie

"I tifosi della Juventus - hanno riportato le cronache sportive - non hanno digerito il pareggio con il Manchester City e, durante tutta la partita, hanno insultato a morte Mario Balotelli".
Ma - come hanno sempre riportato le cronache sportive - Mario Balotelli non era né in campo né in panchina con il Manchester City. Lo hanno insultato, insomma, anche se assente. E, dunque, ancor più gratuitamente, indecentemente, razzisticamente. Ma di che cosa meravigliarsi? Quando uno è bestia è bestia. E nelle curve calcistiche, non solo in quelle della Juventus, le bestie sono sempre più numerose.
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mercoledì 15 dicembre 2010

Sentenza di Asl

"Il dottor Giuseppe De Maria - ha deciso la Asl di competeneza - viene sospeso, in attesa di ulteriori provvedimenti, dal suo ruolo di direttore medico dell'ospedale "Santa Caterina Novella" di Galatina".
Di che cosa si era mai reso colpevole il dottor Giuseppe De Maria? Aveva ucciso per imperizia un paziente? Aveva negato assistenza urgente ad un ammalato grave? Si era assentato indebitamente dal suo posto di lavoro? Aveva insediato una collega o un'inferniera? Aveva svaligiato la cassa dell'ospedale? Niente di tutto questo. Il dottor Giuseppe De Maria, preoccupato delle voci che stavano correndo da tempo lungo le corsìe, aveva fatto affiggere in bacheca una circolare con la quale - in quanto direttore dell'ospedale - invitava il personale a non sniffare cocaina durante l'orario di lavoro. Ma allora? Allora la solita Italia minore che, però, riesce sempre a dettare le sue leggi assurde e becere al resto dell'Italia normale e per bene. Nello specifico: chi sniffasse cocaina in ospedale durante il suo turno potrebbe continuare a farlo tranquillamente e impunemente, ma chi - responsabile del suo ruolo - aveva rivolto l'invito ad astenersene dovrà restare a casa a sniffare - magari - l'aroma di un tè. Così imparerà a farsi i fatti suoi. E, anche se con precise responsabilità, a non farsi i fattacci altrui. Sentenza di Asl competente.
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Pierferdy e Oltretevere

"Quando la mozione di sfiducia contro Berlusconi è stata respinta anche alla Camera - ha confidato un monsignore di casa in Vaticano - sono saltati molti tappi di "champagne". "Anche se - ha aggiunto - tutti giureranno di non avere sorseggiato neppure un goccio di vin santo".
Tutto vero. Compresa l'aggiunta. E compreso, anche, il proseguire del "pressing" su Pierferdinando Casini affinché si decida a dare una provvida mano al traballante Silvio. Pierferdy, certo, ha già proclamato che "la Chiesa non si serve per usarla strumentalmente nelle italiche beghe politiche, ma per convinzione". E, però, Oltretevere è sempre più impegnato, appunto, a convincere il suo amatissimo figlio ad un servizio che, oggi, gli sta molto a cuore. Italiche beghe politiche o no.
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Gianfranco, Silvio e le donne

"Votando contro la sfiducia a Silvio Berlusconi - hanno registrato le cronache politiche - due donne del suo Fli hanno messo ko Gianfranco Fini".
Ma, allora, povero Gianfranco precipitato, addirittura, tre spanne sotto quell'odiato Silvio ancora re del grigio Parlamento e delle cronache rosa. Una spanna in fatto di "leadership", una spanna in fatto di vitalità politica e, ora, una spanna anche in fatto di donne.
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Alleluja al rosario digitale

"Può essere un'ottima idea per il regalo di Natale - va pubblicizzando, sul suo sito, la "Prex Company s.r.l." - quel nostro rosario elettronico che, una volta selezionato il giorno della settimana, inizia a pregare, addirittura con la voce di Papa Giovanni Paolo secondo, ricordando tutti i misteri della vita di Cristo".
Ma no? Ma sì. E, allora, addio al caro vecchio rosario della nonna? Addio a quella semplice coroncina che la tradizione vuole ideata, circa mille anni fa, da San Domenico? Addio. E "prego, si accomodi", anche qui, l'evoluzione della tecnologia. Della specie - magari - no, ma della tecnologia sì. Anche perché l'evoluzione della specie può portare "grane" e l'evoluzione della tecnologia può portare invece "grana". "Grana", anche se a scapito - nello specifico - dei "grani" del rosario. E, dunque, al diavolo i piccoli e anonimi "grani" di San Domenico e alleluja per l' oggettino ovale della "Prex Company s.r.l.". Un oggettino leggero che, tascabile e resistente agli urti, è disponibile in vari colori (come un telefoninio cellulare), è ascoltabile in varie lingue (come esige la globalizzazione), può essere personalizzato (come una carta di identità), può essere acquistato con le cuffie o senza cuffie (come un qualsiasi i'pod) e tutto al modico prezzo di 50 euro (spese di spedizione escluse). Ma - ecco - questo "rosario digitale Prex" entrerà davvero, massicciamente, tra le mani, nel cuore, nell'anima dei fedeli? L'ovetto tecnologico verrà davvero a sostituire, entusiasticamente, i "grani" millenari? Si starà a vedere. O, meglio, a sentire. A sentire se, alla fine, prevarrà la voce robotizzata del nastro registrato o l'antica nenia viva e spontanea delle pie donne. Anche se la ditta produttrice, che ha già "testato" un po' qua e un po' là questo suo prodotto "tecnoreligioso", si dice sicura del successo. E, forse, c'è da crederle. Perché la ditta "Prex Company s.r.l." è una ditta con sede a Loreto. E a Loreto, dove si venera da secoli la "Madonna del rosario", di rosari dovrebbero intendersi tutti alla grande.
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Amarcord

"Ecco perché dichiaro guerra - l' affermazione è, affidata ad un settimanale, del settembre 2007 - ai "baroni" universitari".
E' l'affermazione di un precursore "pidiellino" del contestatissimo Ministro Gelmini? No: è l'affermazione del "piddino" Fabio Mussi, allora Ministro dell'università e della ricerca, ad illustrazione di un piano concordato con l'allora Ministro dell'economia, Tommaso Padoa Schioppa.
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Successi e insuccessi di "Poste italiane"

"Siamo gli unici al mondo - ha dichiarato Massimo Sarmi, amministratore delegato di "Poste italiane" - ad avere la capacità di emettere 15 milioni di carte prepagate e di gestire 50 milioni di transazioni ogni giorno".
Risultati indubbiamente ottimi. In Italia, però, gli utenti si accontenterebbero, se "Poste italiane" avesse la capacità di gestire almeno la metà di quelle lettere, di quelle raccomandate, di quei telegrammi e di quei pacchi che le vengono affidati ogni giorno. Molto meno di 50 milioni (come le transazioni) e, anche, di 15 (come le carte prepagate).
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venerdì 10 dicembre 2010

Calisto Tanzi, vergogna continua

"Calisto Tanzi - ha sentenziato il Tribunale di Parma - dovrà scontare diciotto anni di carcere per quel "crac" della "Parmalat" che ha economicamente rovinato, tra l'altro, 35 mila obbligazionisti e 2500 creditori".
Come ha reagito, a questa sentenza, Calisto Tanzi? Da strafottente. Perché se n'è lamentato affermando che non si sarebbe aspettato "tanta durezza". Ma anche perché se n'è lamentato sapendo benissimo che, abilmente sfruttando la sua età e gli acciacchi di chiunque quell'età abbia, di quei diciotto anni di carcere non farà nemmeno un giorno. Gli daranno sicuramente, dunque, i "domiciliari". Che per lui, oltretutto, saranno perfino dorati: una sua villa alle porte di Parma con tanto di parco, di campi da tennis, di piscina, perfino di una zona giochi dove potrà intrattenersi - da buon nonno - con i suoi nipotini. Non si farà e non gli si farà, insomma, mancare nulla. Con tanti saluti ai 37500 da lui truffati che, se magari avevano anche un solo appartementino, frutto dei loro faticosi risparmi, se lo sono dovuto vendere per colpa del suo "crac".
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La vernice del "fuori corso"

"Bologna 30 novembre 2010 - recita una didascalia su "Sette" del "Corriere della sera" di giovedi scorso - studenti "armati" di vernice rossa protestano contro il "Decreto Gelimini" sulla riforma universitaria".
Nella foto illustrata da questa didascalia, in primissimo piano, si vede però una persona di almeno 35 anni. Uno studente? Può anche darsi. Ma, allora, uno studente molto somaro. Perché sarebbe "fuori corso", già, da almeno dieci anni.
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Lamberto il superdotato

"Io - ha dichiarato con orgoglio il quasi ottantenne Lamberto Dini, già Direttore generale della Banca d'Italia, già Presidente del Consiglio, già Ministro degli Esteri e sempre disegnato dai vignettisti birichini come un simpatico anfibio bufo bufo - ho ancora, senza il minimo "aiutino", una intensa vita sessuale".
Felicitazioni e complimenti vivissimi. Anhe se viene legittimamente da chiedersi chi siano mai le fanciulle da favola che continuano a baciarlo nella speranza di trasformarlo in un principe giovane e bello.
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mercoledì 8 dicembre 2010

Se un magistrato agisce da politico...

"Il Procuratore aggiunto di Palermo, Antonio Ingroia - è apparso in una locandina nelle strade di Bologna - darà un suo contributo alla manifestazione antiberlusconiana "Il dittatore del bunga bunga", programmata per venerdi 10 al "Paladozza" di Bologna, presenti Antonio Di Pietro, Marco Travaglio, Antonio Cornacchione, Vauro, Dario Fo ed altri".
Nulla da eccepire, chiaramente, sulla legittimità - ancorché spennellata di becero - della manifestazione antiberlusconiana. Molto da eccepire, invece, sul contributo del Procuratore aggiunto di Palermo, Antonio Ingroia. Non perché questo suo contributo sarà rivolto contro l'immagine di Silvio Berlusconi: ognuno, anche se con inutile cattivo gusto, ha il sacrosanto diritto di avere le sue idee politiche. Ma perché, se di professione uno si sceglie l'imparzialità della Magistratura, non può contemporaneamente scegliersi la parzialità della Politica. Non può abbandonare la toga dell'arbitro "super partes" per scendere in campo, in più di una trasferta ormai, con la maglietta di una squadra clamorosamente sponsorizzata. E non perché sponsorizzata contro Berlusconi. Sarebbe stata la stessa azione inaccettabile, se il Procuratore aggiunto di Palermo, Antonio Ingroia, o qualsiasi altro magistrato fossero scesi in campo con la maglietta di squadre sponsorizzate contro Bersani, Vendola, Franceschini, Fini o Casini. Senza contare, poi, il grave sgarbo nei confronti di quel Capo dello Stato il quale, più di una volta, ha saggiamente richiamato proprio i magistrati ad evitare ogni sovraesposizione mediatica ed ogni pubblico clamoroso schieramento politico. In difesa soprattutto della loro autonomia, della loro credibilità e della loro rispettabilità. Ma si sa. Il Capo dello Stato e le sue sagge parole vengono esaltati, da troppi, quando fa strumentalmente comodo. E quando non fa strumentalmente comodo, "chissenefrega". Anche da parte - inaccettabile nell'inaccettabile - di certi tocchi e di certe toghe.
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Dopo i "voti di scambio" i "certificati di scambio"?

"Certo Silvio Balsamo - hanno riportato, a suo tempo, le cronache emiliane - è stato sorpreso a guidare l'auto, nonostante il contrassegno di invalidità, senza alcun ausilio necessario per i paraplegici. Non solo: gli è stato poi trovato, in casa, un video che lo ritraeva ballare una danza sfrenata".
Tutto qui? No. Perché certo Silvio Balsamo, morto nel frattempo nel gennaio scorso, non era un imbroglioncello qualsiasi, ma un mafioso imbroglione che sarebbe dovuto rimanere in carcere fino al 2023, ma che in carcere non aveva trascorso neppure un giorno perché il direttore del Dipartimento di riabilitazione della "Montecatone" di Imola gli aveva certificato una gravissima patologia spinale che gli impediva di muoversi e, quindi, non gli avrebbe consentito la detenzione. E che, dunque, non solo gli aveva permesso i più comodi domiciliari, ma anche una pensione e un contributo per l'accompagnamento. Di qui, accertato penalmente il tutto, l'accusa di "false attestazioni in atti destinati all'autorità giudiziaria" e di "truffa aggravata ai danni dello Stato" finalmente mossa al compiacente direttore del Dipartimento di riabilitazione della "Montecatone" di Imola. Il quale, secondo giustizia, dovrebbe ora finire, a sua volta, in carcere. A meno che qualche "compare" del defunto Silvio Balsamo non intervenga falsamente a certificare, da parte sua, che il compiacente direttore non aveva agito di sua volontà, ma sotto la minaccia di una pistola mafiosa. Perché - come spesso succede anche nelle peggiori famiglie - una mano finisce spesso per lavare l'altra. Oppure perché magari, dopo la vecchia e consolidata pratica del "voto di scambio", sta nascendo la nuova pratica del "certificato di scambio". Alla faccia, come al solito, dell'Italia onesta.
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L'Ashton di Obama

"Cathy Ashton, alta rappresentante degli Affari esteri dell'Unione europea - ha tessuto entusiastiche lodi il Presidente Usa, Barak Obama, all'ultimo vertice della Nato - sta compiendo un lavoro davvero straordinario".
Il Presidente Usa Barak Obama ha, evidentemente, notizie segrete passategli da qualche 007 della Cia o da qualche funzionario di ambasciata. Quello che sanno tutti, infatti, è che Cathy Ashton, fino ad oggi, si è distinta, nel suo ruolo all'interno dell'Unione europea, per due azioni tutt'altro che encomiabili. La prima è quando, per i suoi uffici, ha scelto un palazzo con il fitto di un milione di euro al mese. La seconda è quando, mentre autorità responsabili di ogni organizzazione e di ogni Paese volavano ad Haiti distrutta dal terremoto, lei ha approfittato per volare a trascorrere qualche giorno nella sua dimora baronale nel Lancashire. "Noblesse oblige", certo, ma che c'azzeccano - come direbbe Tonino Di Pietro - le entusiastiche lodi del Presidente Usa Barak Obama?
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domenica 5 dicembre 2010

Uranio impoverito: già 189 soldati morti, nessun responsabile in carcere

"Sono arrivati a 189 i morti e a 2540 i malati - secondo i dati dell'Osservatorio dell'ex maresciallo Domenico Leggiero - tra i soldati che, nelle varie missioni all'estero, sono stati lasciati cinicamente a contatto con l'uranio impoverito sprigionatosi da bombe di aerei e da proiettili di cannoni".
Quasi 200 morti, dunque, e più di 2500 malati. Ma nemmeno uno - uno soltanto tra quanti hanno lasciato indifesi, troppo a lungo, i nostri soldati esposti all'uranio impoverito - nemmeno uno carcerato. Né tra certi alti comandi militari che a suo tempo, a differenza degli alti comandi militari di altri Paesi, non hanno preso alcun provvedimento. Né tra certi pur famosi esperti sanitari che, più di una volta chiamati ad esprimersi sul nesso uranio impoverito-malattie-morti, questo nesso hanno sentenziato non esserci. Con tanti saluti a tutti coloro i quali continuano a cianciare - dall'alto di scranni, di cattedre e di tribune - di una Giustizia giusta e di una madre Patria.
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Quel Carlo "Paperone" di Svizzera

"L'ingegner Carlo De Benedetti - ha fatto conoscere la rivista "Bilanz" - è, con il suo miliardo abbondante di euro, tra i dodici cittadini stranieri "new entry" nella classifica dei "Paperoni" svizzeri".
Applausi scroscianti, all'ingegner Carlo De Bendetti, per il suo eccezionale risultato personale che permette, all'Italia, di collocarsi in così ottima posizione nella classifica della "Paperopoli" elvetica. Resta, tuttavia, una curiosità da "Bar dello sport fiscale": su quel miliardo lì, l'ingegner Carlo De Benedetti, le tasse le paga allo Stato svizzero, allo Stato italiano o a nessuno dei due?
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Casinate

"La politica dei tagli praticata da TremoGiustificanti è stata sbagliatissima - ha dichiarato il segretario dell'Udc, Pierferdinando Casini - ma lui potrebbe fare il prossimo Presidente del Consiglio".
Ognuno, certo, è libero di dichiarare tutto quello che vuole. In questo caso, tuttavia, è come se il Pierferdy avesse ad esempio dichiarato: "Il professore di calcolo non sa fare neppure le addizioni e, però, facciamogli fare il preside della Facoltà di matematica". Il che, evidentemente, sarebbe una clamorosa contraddizione. Anzi, con tutto il rispetto, una emerita cavolata. A meno che il Pierferdy non ambisca a fare, nel suo trasognato Governo Tremonti, il ministro dell'Economia. E perché no? In effetti lui, anche se molto a modo suo, i numeri continua a mostrare di saperli dare.
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Nessun contributo alle "mutande nere"

"Macché contributo alla maratona - se n'è uscito, a Padova, il consigliere provinciale della "Lega" Pietro Giovannoni - tanto vincono sempre africani in mutande".
Bisogna capirlo: lui darebbe anche un miliardo, se a vincere la maratona di Padova fosse - invece che un africano in mutande - un leghista in canotta.
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giovedì 2 dicembre 2010

I conti di Pierferdy senza l'oste

"Pierferdinando Casini - hanno confidato alcuni esponenti dell'Udc - ha clamorosamente ignorato gli inviti della Chiesa a non favorire crisi politiche pericolose, ha confermato l' intenzione di presentare una sua mozione di sfiducia al Governo e sta continuando a lavorare per un'alleanza con Fini e Rutelli in vista, anche, di nuove imminenti elezioni".
Auguri, ci mancherebbe altro, al "duro" Pierferdinando Casini. Solo che lui, pur considerato uno dei politici più furbi su piazza, sembra non avere considerato che tutto è difficile, alle volte impossibile, senza avere fatto prima i conti con l'oste. Soprattutto con un oste, non certo da poco, di nome Santa Romana Chiesa. Chi darà i voti a Pierferdy, infatti, se non glieli daranno neppure preti, frati, suore e pie donne?
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La chiusura del "ponte"

"La Camera dei deputati - su richiesta dell'onorevole Bocchino subito accolta da tutti i gruppi parlamentari - rimarrà chiusa fino al 13 dicembre".
La motivazione addotta? Evitare scontri che potrebbero aprire una crisi prima dell'indispensabile approvazione della "finanziaria". La motivazione più verosimile? Andare a rilassarsi davanti a un caminetto acceso, castagne e buon vino accanto, per il "ponte dell'Immacolata". Tanto - si sa - l'Italia non ha problemi urgenti e seri. L'Italia, come il cielo, può attendere.
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Se Silvio è il migliore amico...

"Silvio Berlusconi - ha tenuto a dichiarare pubblicamente il Segretario di Stato Usa, Hillary Clinton - è il nostro migliore amico".
Può darsi pure che Hillary Clinton abbia parlato sinceramente. Allora, però, una domanda: se la diplomazia americana - "spiate Wikileaks" alla mano - ha dato di Silvio Berlusconi giudizi così negativi, sarà interessante leggere fino in fondo quali giudizi saranno stati dati ai peggiori nemici Usa.
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mercoledì 1 dicembre 2010

Pallonari e precari

"L'11 e il 12 dicembre - ha fatto sapere l'Associazione dei calciatori italiani - sciopereremo: non scenderemo in campo per giocare le partite".
Il motivo principale di questa decisione? I calciatori non vogliono essere più trasferiti ad altre società d'ufficio - senza, cioè, anche il loro consenso - pur avendo garantiti lo stesso stipendio, gli stessi premi e la stessa importanza della squadra che sono chiamati a lasciare. Come dire: "Inter, Milan, Juventus, Roma, Lazio, Napoli, Fiorentina, Dio me le ha date, guai - se io non concordo - a chi me le tocca". E gli interessi delle società che li riempono d'oro? "Chissenefrega". Il che potrebbe essere anche condivisibile, se quello che i calciatori straviziati richiedono fosse già applicato per le altre categorie di lavoratori di gran lunga meno fortunati di loro. Non solo: se non ci fossero, soprattutto, migliaia e migliaia di giovani precari che - pur di avere un lavoro sicuro e, certo, tutt'altro che strapagato come quello loro - sarebbero disposti a trasferirsi perfino da Torino a Sgurgola, da Milano a Canicattì, da Roma a Codroipo. E allora, signori pallonari, buono sciopero e tanti auguri. Ma senza un minimo di comprensione e di solidarietà da parte di tutti quelli che in testa hanno il cervello e non una sfera di cuoio. E, in particolare, da parte di tutti quelli che, di lavoro, hanno ben altri problemi. Problemi seri. Problemi veri. Problemi, troppe volte, addirittura di sopravvivenza.

Crisi buone e crisi cattive

"Non bisogna mai sprecare - aveva detto, un anno fa, il Segretario di Stato Usa, Hillary Clinton - una buona crisi che può avere un impatto positivo sulla questione del clima".
Giusto. Ma la crisi piombata sugli Usa con le rivelazioni nei "files" di Wikileaks non è stata, purtroppo, una buona crisi. Non lo è stata, proprio, perché non ha avuto un impatto positivo sul clima, sul clima diplomatico Washington-resto del mondo. E allora, essendo stata tale, sarà ora interessante vedere in qual modo Hillary Clinton riuscirà a sprecarla. A gettarla nei bidoni-dimenticatoio. A disperderla in un difficile nulla.
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