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"Fatti e misfatti" è una puntuale selezione di episodi e di protagonisti che in Italia - ma anche nel resto del mondo - si sono distinti, si stanno distinguendo o si distingueranno "in modo particolare" e che tuttavia sono stati, sono e saranno troppo spesso ignorati o sottovalutati dagli organi di informazione. Pane al pane, senza alcuna appartenenza politica, con il solo referente della verità. Una verità che potrà essere velata di una profonda amarezza o sostenuta da una feroce ironia, mai però intrisa di facile qualunquismo.

venerdì 17 dicembre 2010

Critiche e offese

"I danni provocati alla città e la gravità degli scontri - ha commentato il sindaco di Roma, Gianni Alemanno, la decisione dei giudici di rimettere in libertà i giovani fermati durante il pomeriggio di guerriglia di martedi 15 - avrebbero richiesto ben altra fermezza nel giudizio della Magistratura".
Il Presidente dell'Associazione nazionale magistrati, Luca Palamara, gli ha subito replicato che "le critiche ai provvedimenti sono legittime, ma legittimi non sono gli insulti ai giudici". Giusto: i giudici, così come ogni altro cittadino, non possono e non devono essere insultati. Ma - senza voler prendere le parti di alcuno - il commento del sindaco della città messa a ferro e fuoco è stato tale da contenere non critiche, ma insulti? Se per il Presidente dell'Associazione nazionale magistrati sì, beh, allora gli sarebbe venuta l'itterizia, ove si fosse fermato a sentire - il giorno stesso e il giorno dopo gli scontri - i "commenti" dei romani offesi addirittura due volte: come cittadini gelosi delle loro Istituzioni e come cittadini gravemente danneggiati, in moltissimi casi, anche materialmente.
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