"Sono arrivati a 189 i morti e a 2540 i malati - secondo i dati dell'Osservatorio dell'ex maresciallo Domenico Leggiero - tra i soldati che, nelle varie missioni all'estero, sono stati lasciati cinicamente a contatto con l'uranio impoverito sprigionatosi da bombe di aerei e da proiettili di cannoni".
Quasi 200 morti, dunque, e più di 2500 malati. Ma nemmeno uno - uno soltanto tra quanti hanno lasciato indifesi, troppo a lungo, i nostri soldati esposti all'uranio impoverito - nemmeno uno carcerato. Né tra certi alti comandi militari che a suo tempo, a differenza degli alti comandi militari di altri Paesi, non hanno preso alcun provvedimento. Né tra certi pur famosi esperti sanitari che, più di una volta chiamati ad esprimersi sul nesso uranio impoverito-malattie-morti, questo nesso hanno sentenziato non esserci. Con tanti saluti a tutti coloro i quali continuano a cianciare - dall'alto di scranni, di cattedre e di tribune - di una Giustizia giusta e di una madre Patria.
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