Benvenuti

"Fatti e misfatti" è una puntuale selezione di episodi e di protagonisti che in Italia - ma anche nel resto del mondo - si sono distinti, si stanno distinguendo o si distingueranno "in modo particolare" e che tuttavia sono stati, sono e saranno troppo spesso ignorati o sottovalutati dagli organi di informazione. Pane al pane, senza alcuna appartenenza politica, con il solo referente della verità. Una verità che potrà essere velata di una profonda amarezza o sostenuta da una feroce ironia, mai però intrisa di facile qualunquismo.

giovedì 29 novembre 2012

A giudizio la vittima e non il colpevole

"L'egiziano Mosad Emad S. - circa un anno fa - era stato insultato, derubato e picchiato dal suo connazionale Hamouda S. e, per questo, aveva sporto denuncia contro di lui".
Ma, dopo questa denuncia, che cosa è successo negli uffici giudiziari milanesi? E' successo che il pubblico ministero chiamato ad occuparsi del pur facile caso abbia fatto una confusione tale da identificare la vittima Mosad Emad S. come il colpevole e il colpevole Hamouda S. come la vittima. Con la conseguenza di rinviare a giudizio, per fortuna a piede libero e non con il carcere preventivo, il povero insultato, derubato e picchiato e di mandare in pace il colpevole vero. Ma, poi, l'incredibile distrazione è stata sanata? Solo in parte. Perché Mosad Emad S. ha sì ottenuto proprio in questi giorni, dopo un anno, la sentenza che gli ha cancellato l'ingiusta macchia di colpevole, ma ora, per vedere giustamente imputato Hamouda S., chissà ancora quanto dovrà attendere. Sempre che nel frattempo, negli uffici giudiziari milanesi, non si confonda qualcun altro.
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Il professore non giusto nel posto non giusto

"La facoltà di architettura dell'Università di Firenze - ha denunciato al Tar della Toscana l'architetto Alessandro Rizzo - ha affidato una docenza annuale di urbanistica ad un laureato in filosofia e ad un  maestro elementare non laureato, anche se specializzato in "paesologia".
Ma forse, per l'architetto Alessandro Rizzo che non ha ottenuto lui la docenza annuale in urbanistica, si trattava solo di attendere. Di qui a poco, magari, la facoltà di filosofia dell'Università di Firenze avrebbe avuto bisogno di una docenza annuale da Socrate a Benedetto Croce e l'avrebbe affidata a lui, all'architetto Alessandro Rizzo. A quel punto, infatti, perché no? Della serie "il professore non giusto al posto non giusto". Tar, naturalmente, permettendo.
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Apocalisse rimandata

"Silvio Berlusconi - sono filtrate notizie dalla segreteria del Pdl - ha rinviato ogni sua decisione fino all'esito delle primarie pd fissate, come noto, per domenica prossima".
Oggi 29 novembre, dunque, non è stato quel giovedì dell'Apocalisse nel quale - secondo le informazioni de "Il Giornale" di qualche giorno fa - sarebbe dovuto terribilmente giungere, su un cavallo bianco, il Cavaliere furioso. Apocalisse rimandata. Rimandata, presumibilmente, almeno fino a domenica sera-lunedi mattina prossimi. Sempre che il cavallo bianco del Cavaliere furioso non perda di nuovo il ferro di un suo zoccolo e debba aspettare l'intervento di qualche altro politico fabbro-ferraio. Si chiami Bersani o Renzi, Casini o Montezemolo, Maroni o Tremonti. Soprattutto Angelino Alfano o Giorgia Meloni.
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Il tacchino di Pierluigi

"Capisco - ha detto, nel confronto televisivo pre-primarie pd con Matteo Renzi, il segretario Pierluigi Bersani, a proposito dell'accordo fiscale che si vorrebbe raggiungere con la Svizzera - capisco che ci sia chi vuole un passerotto in mano piuttosto che un tacchino sul tetto".
La metafora - si è appurato - è stata mutuata da un proverbio tedesco. Che, però, è stato mal tradotto. Il proverbio tedesco, molto realisticamente, parla infatti di un piccione sul tetto. Pierluigi Bersani, invece, sul tetto ha voluto metterci un tacchino. Scelta sua, per carità. Solo che avrebbe dovuto però spiegare come fa, ad arrivare fin sul tetto, un tacchino.
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Dai preliminari alla finale pd

"Al termine dell'incontro televisivo con Pierluigi Bersani - ha detto, invece, Matteo Renzi - io ho vinto 3 a 1".
Ammesso pure che il risultato finale dell'incontro televisivo sia stato quello da lui indicato, Matteo Renzi non dovrebbe tuttavia dimenticare che quello di martedi in tv è stato soltanto un incontro preliminare. Di riscaldamento. Il vero incontro sarà quello che verrà giocato domenica prossima. E il cui risultato non potrà essere ipotizzato, sperato "sparato" da alcuno dei due contendenti in campo: sarà designato, ufficialmente e democraticamente, da chi lascerà le curve del tifo per andare ai gazebo a decretare chi abbia vinto. Anche se ai punti.
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"Guaglio', nun me scuccià"

Ho dato a mio figlio nato dalla relazione con Claudia Villafane - ha voluto ancora una volta ricordare Diego Armando Maradona - ben un milione per non scocciarmi".
Diego Armando Maradona, insomma, un ex  campione di calcio grandissimo e da applaudire, ma un padre piccolissimo e da fischiare sonoramente. Ma, d'altra parte, che cosa attendersi da uno per il quale, ancora oggi, l'unico valore della vita è il denaro? A suo figlio, Diego Armando, ha dato un milione. Ma non per riparare al danno arrecato a lui e a sua madre. Non per affetto. Solo per non essere scocciato. "Guaglio', nun me scuccià".
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Vento, portami via con te...

"Non capisco perché Beppe Grillo - si è offesa la "show-girl" Flavia Vento - ritenga che una mia candidatura gli farebbe perdere voti. Ma che sono una drogata? No. Sono una mignotta? Neanche. E allora?"
Allora meglio non entrare in una questione in ogni caso scabrosa. Anche perché poi, alla fine, la stessa "show-girl" Flavia Vento non solo si è buttata dietro le sue spalle nude il gran rifiuto di Beppe, ma ha deciso addirittura di fondare un suo partito. Che sarebbe, dunque, l'ennesimo partito del vero, e non più soltanto metaforico, avanspettacolo politico. E al quale la "show-girl" che aspira ad essere onorevole non riesce però a dare un nome. Tanto è vero che non ha esitato a chiedere aiuto, per questo, su "Twitter". Ma perché non essere gentili con questa giovane di belle speranze? Le si potrebbe suggerire, ad esempio, un nome così: "Vento, portami via con te..."
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mercoledì 28 novembre 2012

Chi salverà la sanità morente?

"La sostenibilità futura del sistema sanitario, incluso il nostro - ha voluto mettere le mani avanti il "premier" Mario Monti - potrebbe non essere garantita, se non si individueranno nuove modalità di finanziamento".
Ma quali nuove modalità? In quale direzione? Implicando chi? Ammaestrati da quanto è stato variamente deciso fino ad oggi dal Governo tecnico, gli italiani stanno già mettendo mano al portafoglio. Ammesso che, dentro, sia rimasto ancora qualche centesimo.
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Renzi, Veltroni e l'Africa

"Se perderò la finale delle primarie pd - ha detto, tra il serio e il faceto, Matteo Renzi - certo è che non andrò in Africa".
Se il riferimento è stato - come certamenete è stato - a Walter Veltroni, il quale aveva a suo tempo annunciato di voler andare a dimenticare certi suoi insuccessi al di là del Mediterraneo, beh, Renzi ha detto almeno subito di non voler andare a fare, in caso di sconfitta, Matteo l'africano. Così da non doversi contraddire come capitato a quel Veltroni il quale, alla fine, l'africano non l'ha fatto più ed è rimasto ben saldo al di qua del Mediterraneo. Ma così, anche, da garantire ai fiorentini che, finalmente, tornerebbe ad essere il loro sindaco.
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martedì 27 novembre 2012

Resiliente, non risiliente

"No - è stato meglio accertato - la nota di Palazzo Chigi non ha definito l'occupazione lavorativa in Italia "risiliente", ma "resiliente"".
Una "i" assassina, dunque, da sostituire con una "e". Resiliente, perciò, dal latino "resiliens", participio presente del verbo "resilire". Ma che cosa significa il verbo latino "resilire"? Significa molte cose: saltare indietro, rimbalzare, restringersi, raggrupparsi, accorciarsi, saltare via, desistere, abbandonare. E, allora, quale dei vari significati ha voluto dare all'occupazione italiana la nota di Palazzo Chigi? Occupazione saltante indietro, rimbalzante, restringentesi, raggruppantesi, accorciantesi, saltante via, desistente, abbandonantesi? Il mistero della nota di Palazzo Chigi, quindi, rimane sempre. Come rimane sempre il mistero del perché i tecnici e i professori del Governo continuino ad esprimersi in inglese o , semmai, in latino. A non parlare, insomma, come mangiano. Ad essere comprensibili sempre da tutti. A meno che quella di essere incomprensibili dalla massa della gente non sia una scelta voluta. Questa volta, nel caso specifico, per non confessare chiaro e tondo che l'occupazione lavorativa, in Italia, è diminuita. Drammaticamente diminuita.
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Se una strage di bambini non fa più notizia...

"Una bomba a grappolo, lasciata cadere da un aereo del regime siriano su un campo da gioco alle porte di Damasco - hanno riportato i giornali con scarsa evidenza - ha causato la morte di dieci bambini sotto i quindici anni".
Per i giornali, dunque, stragi anche terribili in Siria, avvenendo quotidianamente, non fanno ormai più notizia. "Un cane che morde un uomo - si insegna, ancora oggi, nelle redazioni - non fa notizia. A fare notizia, invece, è un uomo che morde un cane". Ergo: Bashar al-Asad che fa sganciare bombe a grappolo su un povero campetto dove stanno giocando pacificamente e allegramente decine di bambini, essendo cosa quasi di tutti i giorni, non può fare ormai notizia. Farebbe notizia, sì, se decine di bambini siriani smettessero di prendere a calci un pallone, salissero su un loro areoplanino e andassero a sganciare ordigni di morte sopra la ricca dimora dove Bashar al-Asad ordina le stragi contro il suo popolo. Come farebbe notizia, poiché fino ad oggi è avvenuto se non in modo "soft" e ridicolo, una dura e seria condanna da parte dell'Europa. O l'Europa è troppo occupata a bisticciare, al suo interno, sulle questioni dell'alta finanza e del predominio degli uni sugli altri?
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Ocse 1

"Si sta registrando in Italia - ha fatto conoscere l'Ocse, l' Organizzazione europea per la cooperazione e lo sviluppo economico - il calo più alto dei consumi dal secondo dopoguerra mondiale ad oggi".
Meno male che un anno fa, al Governo, è arrivata una compagine di tecnici e di professori. Senza di loro, magari, oggi i consumi italiani starebbero calando, addirittura, al livello di quelli durante, e non dopo, la seconda guerra mondiale.
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Ocse 2

"Data la situazione - ha fatto conoscere, come se non bastasse, l' Ocse - almeno nel 2014 sarà necessaria, in Italia, una nuova stretta fiscale".
Ma sia il "premier" Mario Monti sia il Ministro dell'economia, Vittorio Grilli, hanno sempre ripetuto che non vi sarebbe stata ormai più la necessità di nuove strette fiscali. Credere all'Ocse, allora, o credere al "premier" Mario Monti e al Ministro dell'economia, Vittorio Grilli? Ognuno faccia come si sente.
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Giudici italiani, codice nigeriano

"La Corte d'Appello di Venezia - è giunta notizia - ha assolto i genitori nigeriani che avevano infibulato le loro due figlie perché "il fatto non costituisce reato"".
L'infibulazione, cioé la grave menomazione degli organi genitali femminili, non costituisce reato? In Nigeria, purtroppo, e in molti altri Paesi islamici. In Italia, invece, no: costituisce reato eccome. Ed è molto grave che la Corte d'Appello di Venezia lo ignori o ci passi sopra per un inaccettabile rispetto di un'usanza, benché brutale, tuttora lecita in alcuni parti meno civili del mondo. E' molto grave, insomma, che ignori - o conosca, ma li calpesti - le legge n° 7 del 9 gennaio 2006, che ha messo al bando quella pratica violenta, e l'articolo 583 bis del Codice penale, che punisce con la reclusione da quattro a dodici anni chi, in assenza di esigenze terapeutiche, cagioni una mutilazione agli organi genitali femminili. Signori della Corte, della Corte d'Appello di Venezia, guardate che Venezia è in Italia, non in Nigeria. E, poiché sembra che ve ne siate dimenticati, forse farebbe bene a ricordarvelo il Consiglio superiore della magistratura. Se non con qualcosa di più, almeno con una energica tirata di orecchi.
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Il "risiliente" di Palazzo Chigi

"Fino a questo momento - si è letto in una nota di Palazzo Chigi - l'occupazione, in Italia, è stata risiliente".
Risiliente? Cioè? Boh. Vocabolari ed enciclopedie non contemplano un simile termine. Sarebbe dunque opportuno che da Palazzo Chigi giungesse, alla plebe, la sua traduzione. Perché la plebe - si sa - non studia alla "Luiss",  non frequenta "masters" e certo linguaggio le è oscuro. Quello che le è chiaro, invece, è che, fino a questo momento, l'occupazione, in Italia, è diminuita. E' - come si dice in linguaggio corrente - spaventosamente diminuita.
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La giusta indignazione di Alessandro Sallusti

"Non è vero - si è indignato il direttore de "Il Giornale", Alessandro Sallusti - che io abbia chiesto i domiciliari e neppure che io li abbia chiesti in casa di Daniela Santanché".
Giusta indignazione. Perché Alessandro Sallusti ha sempre fatto sapere che non avrebbe mai elemosinato la scorciatoia dei demiciliari e Alessandro Sallusti è uomo d'onore. Ma è anche uomo saggio: come avrebbe potuto chiederli, addirittura, in casa di una come Daniela Santanché?
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Ignazio l'urtato

"Ignazio La Russa - hanno raccontato le cronache del "gossip" - quando l'altro giorno, a Montecitorio, è stato casualmente urtato dalla collega Manuela Repetti, ha avuto una sgarbata reazione di disappunto".
Ma c'è da capirlo quel povero diavolo di Ignazio: con quello che potrebbe crollargli addosso con lo sfascio del Pdl, è già abbastanza urtato per conto suo.
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lunedì 26 novembre 2012

L'Onpi è ex, i contributi no

"Da ogni pensione erogata dall' Inps - si è osservato - continuano ad essere sottratti, annualmente, tredici centesimi a favore dell'Onpi".
"Una bazzecola - si dirà - non sono certo questi tredici centesimi in meno a fare più misera la gran parte delle pensioni Inps". Certo, ma attenzione. Attenzione perché quei tredici centesimi su ogni pensione erogata dall'Inps, che alla fine di ogni anno vanno a costituire la bella cifra di quasi tre miliardi, continuano ad essere sottratti per un' Onpi che non esiste più dal 1977 e, cioè, da ben 35 anni. Tre miliarci circa, comunque, che non restano più nelle casse dell' Inps, ma - a norma di legge - l' Inps dirotta al Ministero dell'economia il quale, a sua volta, li gira alle Regioni. E che cosa ci fanno, con questi tre miliardi circa, le Regioni? Mistero. Perché, ormai dagli Anni 90, questo introito non viene neppure indicato nei loro bilanci. In quanto implicitamente riconosciuto come un introito derivante, perlomeno, da una illegittimità amministrativa? Quella, cioè, di un prelievo forzoso in favore di un ente non più in funzione ed in vita? Potrebbe darsi. Ma, allora, perché incamerare il presunto amministrativamente illegittimo e fare finta di niente non menzionandolo in bilancio? Un Alighieri del 2012 potrebbe modificare così la sua celebre invettiva: "Ahi, serva Italia di misteri ostello... non donna di Regioni, ma bordello!"
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Il giovedi dell'Apocalisse

"Silvio Berlusconi - ha annunciato "Il Giornale" - giovedi 29 prossimo lascerà il Pdl e varerà la sua nuova "Forza Italia"".
Più di qualcuno, nel Pdl, sta ora attendendo con terrore quel giovedi 29 prossimo che vedrà arrivare, terribile nella sua ira, il Cavaliere dell'Apocalisse.
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Tabacci e De Coubertin

"Nella corsa alle primarie del Pd - al traguardo di domenica scorsa - l'ex scudocrociato Bruno Tabacci è arrivato ultimo con notevole distacco".
Lode, però, all'ex scudocrociato Bruno Tabacci per il suo spirito olimpico che tanto sarebbe piaciuto a Pierre de Coubertin: "L'importante non è vincere, ma partecipare".
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domenica 25 novembre 2012

Dai milioni alla penna d'oca

"I locali dove da anni stanno operando i tre giudici di pace e i loro otto impiegati a Venezia - è venuto alla luce - gravano ogni anno, tra affitto e spese, per quasi due milioni e 600 mila euro".
Rapporto tra spesa e numero di occupati, quindi, di oltre 236 mila euro l'anno pro-capite. E, cioè, una follìa pura. Che ancora più follia pura diventa nel momento in cui il Ministero della Giustizia, proprio in questi giorni, ha diramato una circolare nella quale "invita" i cancellieri, in "assenza di fondi", a non affidarsi più ai costosi mezzi tecnologici e a tornare a scrivere a mano i verbali dei processi. Domanda: ma, per risparmiare ancora di più, usando la "penna biro" o la penna d'oca e il calamaio?
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Le violenze sì e no de "L'Osservatore romano"

"La violenza di certi uomini nei confronti delle donne - ha scritto "L'Osservatore romano" - è probabilmente dettata dall'incapacità di accettare, nella quotidianità concreta, l'emancipazione femminile".
Giustissimo. Ci si aspetterebbe da "L'Osservatore romano", però, un altrettanto giustissimo scritto che affermasse come la violenza di certi preti nei confronti di tanti minori e di tanti soggetti deboli (come, ad esempio, diversamente abili e carcerati) sia probabilmente dettata dall'incapacità di accettare, nella realtà concreta, quel sesto comandamento che impone di "non commettere atti impuri". Ci si aspetterebbe, anzi, con legittima urgenza. Per capire, anche, che cosa abbia significato l'avere spedito a Malta, circa un mese fa, quel monsignor Charles Scicluna il quale si è più volte distinto per avere accusato alcune Conferenze episcopali - a cominciare da quella italiana guidata dal cardinale Angelo Bagnasco - per non avere fatto abbastanza nei confronti dei preti pedofili.
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Lugano bella

"A Lugano, ma un po' in tutto il Canton Ticino - è arrivata conferma dalla Svizzera - sono stati ben seimila, dal 2011 ad oggi, gli italiani i quali hanno chiesto di fissare lì la loro residenza".
Ma perché Lugano è bella ? Perché un po' in tutto il Canton Ticino ci sono, nelle trattorie, zuppe di zucca, gallo in umido, stinco di maiale, violino di capra essiccato, formaggio Zincarlin, torta di pane da leccarsi i baffi? Niente di tutto questo. Ma perché a Lugano e un po' in tutto il Canton Ticino ci sono, nelle banche, tante cassette pronte ad ospitare le ricchezze di tanti milionari e miliardari italiani i quali vogliono fare fesso il loro Fisco e non pagare neppure un euro di tasse. Con il lasciapassare, tranquillamente, del Governo di oggi, ma anche di quelli di ieri. E domani? Domani, nella migliore delle ipotesi, domani chissà. Ammesso che, pur volendo finalmente abolire ogni lasciapassare, quel domani riesca a trovare ancora un milionario e un miliardario, in Italia, da tassare giustamente. Gli uffici anagrafici di Lugano e di un po' tutto il Canton Ticino, comunque, stanno attrezzando sempre più e sempre meglio, per prudenza, gli sportelli che rilasciano i certificati di residenza agli stranieri. Soprattutto italiani.
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... E l'Emilio restò solo

"Vi ho chiamato oggi qui - si è presentato l'ex direttore del Tg4, Emilio Fede, al Teatro Nuovo di Milano - per esporvi il programma del mio movimento politico "Vogliamo vivere"".
Ad ascoltarlo, però, c'erano poche decine di persone. Ma perché, incredibilmente, la gente non vuole vivere? Certamente no. E, proprio perché vuole vivere, non è andata ad ascoltare l'ex direttore del Tg4, Emilio Fede, per non morire. Per non morire dalle risate.
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sabato 24 novembre 2012

Primarie Pdl 1

"Il segretario del Pdl, Angelino Alfano - è la "story" tutt'altro che "love" - avrebbe voluto le primarie del partito il 13 gennaio, ma poi ha dovuto cedere ai colonnelli di ex Alleanza nazionale e fissarle per il 16 dicembre".
Ma Angelino Alfano le avrebbe volute il 13 gennaio quando si festeggia Santa Veronica da Binasco e Veronica, dal greco, significa portatrice di vittoria? E i colonnelli di ex Alleanza nazionale hanno invece strappato il 16 dicembre quando si festeggia Santa Albina, la giovane che fu decapitata perché contraria a sacrificare ai vecchi dei pagani? Insomma, per i colonnelli di ex Alleanza nazionale, molto meglio un Angelino Alfano decapitato come Santa Albina piuttosto che come una Veronica portatrice di vittoria? Coincidenze e ricostruzioni forse maligne. Calendario dei santi, però, alla mano.
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Primarie Pdl 2

"Queste primarie del Pdl - si è ulteriormente irritato Silvio Berlusconi - sono ormai una pagliacciata: alla fine scendo in campo io con una mia lista e non se ne parla più".
"Rumors" nei palazzi della politica stanno facendo intendere che i colonnelli di ex Alleanza nazionale sono stati presi da un improvviso mal di pancia e stanno affannosamente cercando un qualche "Buscopan strategico" per superare la loro crisi.
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Primarie Pdl 3

"Se dovesse candidarsi alle primarie anche un solo indagato - aveva severamente avvertito il segretario del Pdl, Angelino Alfano - io non parteciperei più alla competizione".
Ora, però, sono spuntati - fra la decina dei candidati - già due indagati: il milionario immobiliarista Alessandro Proto e il milionario banchiere Giampiero Samorì. Coerentemente, allora, il segretario Angelino Alfano si ritirerà dalla competizione? E poi? Lascerà che abbia la meglio, quasi sicuramente, uno dei due milionari indagati? Oppure non gliene importerà niente perché andrà a rifugiarsi nella sempre più probabile nuova lista del Cavaliere furioso?
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Primarie Pdl 4

"A me - ha replicato, intanto, il milionario immobiliarista indagato, ma tra i candidati alle primarie del Pdl, Alessandro Proto - di quello che dice il segretario Alfano "non me ne frega proprio niente"".
Nemmeno Matteo Renzi è arrivato a tanto, in tutta la campagna elettorale per le primarie del Pd, nei confronti del suo rivale segretario Pieluigi Bersani.
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Primarie Pdl 5

"Ma dichiarando guerra agli indagati - ha ironizzato, da parte sua, l'altro milionario candidato, il banchiere Giampiero Samorì - Angelino Alfano ha fatto un clamoroso autogol, se solo si pensa a Silvio Berlusconi e alle sue vicende giudiziarie".
Ma Angelino Alfano sta dimostrandosi "leader" dalle grandi risorse. E, in questa occasione, ha sparato così contro il milionario candidato Samorì: "E no, caro Giampiero: un conto è essere indagati come voi, un conto è essere perseguitati dalla Magistratura come Silvio Berlusconi". Solo che, obiettivamente, a chi spetterà, ora, l'arduo compito di distinguere tra indagato semplice e perseguitato dalla Magistratura?
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Primarie Pdl 6

"Ragazzi - hanno creduto opportuno avvertire i due tesorieri provvisori del Pdl - qui, per le primarie, non c'è neppure un euro. Per l'organizzazione, perciò, occorre che  i soldi li mettano i vari candidati".
Ma, tra i vari candidati, a poter metterci i soldi senza fatica potrebbero essere, soltanto, i milionari Alessandro Proto e Giampiero Samorì. E, dunque, sarebbe una gara, alla fine, tra loro due? Tra loro due indagati? Si starà a vedere. In attesa che Angelino Alfano, "leader" dalle grandi risorse, eviti un tale evento e, conseguentemente, davvero la fine del Pdl.
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Il vero problema? Pato

"Pato - si è rammaricato Silvio Berlusconi - è, ormai, un vero problema: speriamo di poterlo risolvere".
Ecco, oggi, il vero problema, per Silvio Berlusconi, è Pato. Cioè  un calciatore della squadra calcistica del "Milan" vittima di troppi incidenti e la sua vera preoccupazione è quella di arrivare ad una rapida soluzione. Massima comprensione da tutti gli italiani, anche non "milanisti", i quali stanno  facendo i conti con problemi che, al confronto di quello di Pato, sono una stupida inezia.
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giovedì 22 novembre 2012

Berlusconi, lo Schettino di Isabella

"Il nostro Schettino che è Berlusconi - ha dichiarato l'ex fedelissima Isabella Bertolini - ci ha ormai lasciato, la nave si è arenata e a noi non rimane che calare le scialuppe".
Secondo l'ex fedelissima Isabella Bertolini, insomma, Francesco Schettino, ex comandante della "Costa Concordia", come Silvio Berlusconi, tuttora comandante - anche se non si sa bene se oggi in prima o in seconda - del "Pdl discordia". Francesco Schettino finito contro uno scoglio arido del Giglio, Silvio Berlusconi contro le rocce ricoperte di aldrovanda, violacea pianta carnivora. Cosicché, per salvarsi, l'ex fedelissima Isabella Bertolini - insieme con altri naufraghi come Giorgio Clelio Stracquadanio, Roberto Tortoli, Gaetano Pecorella e Franco Stradella - ha pensato bene di calarsi giù dal "Pdl discordia" e di puntare verso quell'isolotto di nome "Italia libera", spuntato su ad un suo cenno, magicamente, nel grande mare degli italici isolotti politici. E le stelle stanno a guardare. Immobili. Lassù. Come il povero Angelino Alfano. Immobile. Quaggiù.
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Ipa, commissariate il commissario

"I vertici dell'Ipa (l'Istituto di previdenza e di assistenza dei dipendenti  comunali di Roma) - il segreto è stato scoperto proprio in questi giorni - hanno avuto, sui loro compensi, un aumento del 60%".
E' grave che, nel momento in cui tutti gli italiani "non di vertice" sono stati costretti a stringere le proprie cinghie, i vertici dell'Ipa siano stati indotti ad allargare le proprie tasche per farci entrare più soldi. Ma ancora più grave è il fatto che, a maggio scorso, l'Ipa era stato commissariato proprio per arginare trattamenti di favore e "spese allegre". Complimenti vivissimi, allora, al commissario Giancarlo Fontanelli. Il quale, forse, non ha capito quale fosse il suo compito da portare a termine. O, se lo aveva capito, se n'è poi dimenticato. In ogni caso, comunque, chi può commissari il commissario.
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mercoledì 21 novembre 2012

Buon Natale a voi, 35 Province superflue

 "Il decreto sul taglio delle 35 Province ritenute superflue dal Governo - fatti i conti -  decadrà, se non sarà stato convertito in legge entro il prossimo Natale".
Il Parlamento, allora, sta lavorando assiduamente su questa necessaria ed urgente conversione? Neanche per idea. Tutti i partiti che tanto si erano dichiarati d'accordo con il decreto stanno invece dandosi da fare per affossarlo. Ultima mossa affossatrice, ieri, proprio là dove si sarebbe dovuto fare il primo passo per la conversione in legge e, cioè, in Commissione affari costituzionali del Senato: qui, infatti, neppure il tempo di sedersi che si è presa le decisione di rinviare ogni discussione in merito. E, quindi, tutto lascia presumere che i parlamentari, prima di Natale, si faranno gli auguri, ma non faranno nulla per rendere possibile il taglio delle 35 Province. Ma perché, se prima erano quasi tutti d'accordo? Perché prima le elezioni erano lontane e ora, invece, sembrano avvicinarsi sempre più. E dunque, dovendo cercare di difendere la propria poltrona, quale la convenienza di scontentare grandi e piccoli elettori che delle Province vivono o che le Province continuano a ritenere una questione di prestigio e di campanile? Grave, molto grave. Italiano, molto italiano. Buon Natale, 35 Province ritenute superflue.
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Il Ministro Grilli come il Cancelliere Ferrer?

"Entro il 21 dicembre prossimo - aveva annunciato l'ambasciatore svizzero Oscar Knapp - si arriverà certamente all'accordo sulla regolarizzazione fiscale dei depositi italiani nella nostra Confederazione".
Finalmente. E, invece, finalmente con il fischio. "Un momento, un momento - è infatti intervenuto il Ministro dell'economia, Vittorio Grilli - qui ci sono ancora da risolvere, prima di poter arrivare ad un accordo, non pochi problemi". Il Ministro Grilli, insomma, come il manzoniano Cancelliere Ferrer ne "I promessi sposi": "Adelante, Pedro, con juicio". Avanti, sì, ma con attenzione e con prudenza. Ma attenzione a non intervenire prima che tutti i depositi italiani abbiano preso il volo verso altri "paradisi fiscali"? E prudenza per non inimicarsi gli amici dei "poteri forti"? Sarebbe davvero da non credere. Ma, allora, il Ministro Grilli si dia da fare, alla svelta, per scongiurare che i cittadini, dei poteri deboli o dei non poteri, ci debbano credere e possano, in qualche modo, reagire male.
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Bassolino, "pecché"?

"Antonio Bassolino - continuano ad osservare a Napoli - pur tornato ormai un cittadino come tutti gli altri, senza alcun incarico istituzionale, gira tuttora, ovunque vada, scoratato da un' "Alfa" della Polizia e da ben due agenti".
"Pecché?" "Why?" Perché?
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domenica 18 novembre 2012

Cane non morde cane

"Il redattore di "Repubblica" Giuliano Foschini - decisione della Procura di Lecce - è stato iscritto nel registro degli indagati e ha avuto casa e ufficio  messi a soqquadro dalla polizia perché "reo" di avere pubblicato una lettera nella quale due pubblici ministeri di Bari chiedono conto di un certo comportamento del giudice per le indagini preliminari Susanna De Felice in merito ad una vicenda che vedeva chiamato in causa, anche, il Governatore della Puglia, Niki Vendola".
Ma quale la motivazione della Procura di Lecce per questa iscrizione del giornalista Giuliano Foschini nel registro degli indagati? Ricettazione. Il che - alla luce dell'assurda normativa vigente - potrebbe, al limite, essere tollerato se però, nel contempo, la Procura di Lecce avesse iscritto nel registro degli indagati - ai sensi di un preciso articolo del Codice penale - anche chi avesse illecitamente consegnato al giornalista Giuliano Foschini, per procurare a sé un qualche profitto, la lettera dei due pubblici ministeri su Susanna De Felice. Questa iscrizione del "consegnatore" illegale, però, non c'è stata. E allora ancora una volta,  come dice un proverbio popolare, "cane non morde cane". Ma, come dice la realtà dei fatti, giornalista sì.
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Sassate contro la noia

"Un gruppo di ragazzi fra i 14 e il 15 anni - la notizia arriva da Cecchina, in provincia di Roma - aveva preso l'abitudine di aspettare che facesse scuro, si appostava su un cavalcavia, da lì tirava sassi sulle auto di passaggio e restava nascosto per vedere l'effetto che faceva".
"Ci annoiamo - hanno cercato di giustificarsi ai carabinieri i quali li hanno colti finalmente sul fatto - qui non c'è niente da fare: dovevamo pure inventarci qualcosa per passare il tempo". Ma davvero a Cecchina, per i ragazzi, non c'è niente da fare se non gettare sassi da un cavalcavia sulle auto di passaggio? Non c'è un libro, un anziano da assistere, un pallone da prenedere a calci in un campetto? Davvero, per passare il tempo, non c'è altro di meglio che attentare alla vita del prossimo? Non è così. E quanto sostenuto da quei ragazzi per giustificare il loro comportamento è, al limite, ancora più grave del loro stesso comportamento. Più grave, ma anche più preoccupante. Non solo per loro, ma anche per le loro famiglie. E per una società sempre più malata e sempre più indifferente ad ogni sua malattia.
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I vizi capitali di "Civiltà cattolica"

"L'ira - la riabilitazione del sesto tra i sette vizi capitali viene da un articolo pubblicato nell'ultimo numero di "Civiltà cattolica" - può alle volte divenire "rabbia positiva" e sfogarsi senza peccato contro i propri nemici".
Parole sante, dunque, per quei manifestanti violenti i quali, proprio in questi giorni, se ne sono andati in giro per rivendicare anche giusti diritti, ma i quali, poi, hanno finito per spaccare irosamente auto, vetrine di negozi e, se è capitato, anche le ossa dei propri "nemici".Parole sante che tuttavia, per "par condicio", qualcuno attende ora anche per gli altri sei vizi capitali. Come, ad esempio, la superbia che potrebbe essere declassata a "senso di superiorità positivo" nel caso in cui un ministro - pur nel disprezzo delle leggi e degli ordini - usasse l' "auto blu", ma per andare a fare visita alla nonna ammalata. O l'avarizia che potrebbe essere declassata a "parsimonia positiva" nel caso in cui qualcuno - pur nel suo desiderio irrefrenabile di godere dei suoi beni temporali - cercasse di giustificare il possesso dei suoi immobili commerciali solo a fini di bene e rifiutasse, per questo, di pagare l'Imu. Tanto per dire. E, dai padri gesuiti di "Civiltà cattolica", tanto per benedire.
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Premiata l'interpretazione delle parti intime

"Ad Isabella Ferrari - è stato il giudizio della Giuria del "Festival del cinema" di Roma - il premio per la migliore attrice".
Ma davvero, con la sua interpretazione nella pellicola "E la chiamano estate",Isabella Ferrari è stata la migliore attrice al "Festival del cinema" di Roma? No, secondo i critici e il pubblico che hanno fischiato sonoramente sia durante la proiezione sia durante la premiazione, sia la pellicola sia le inquadrature e le interpretazioni ginecologiche della peraltro inespressiva Isabella Ferrari. Ma allora? Allora, forse, quanti hanno imposto quella premiazione dell'attrice nuda e cruda Isabella Ferrari erano tanti cavalieri mascherati da giurati. Anche se non provenienti da Arcore.
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"Forza Milan" meglio di "Forza Italia"

"Io penso sempre a "Forza Italia" - ha fatto sapere Silvio Berlusconi - ma in famiglia dicono che devo fare solo il presidente del "Milan"".
La famiglia Berlusconi, evidentemente, è molto più saggia di lui.
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sabato 17 novembre 2012

Par condicio

"Gli agenti violenti - ha garantito il capo della Polizia, Giorgio Manganelli - saranno severamente puniti".
Non può che fare, naturalmente, piacere. Farebbe però piacere, anche, se la Magistratura garantisse, da parte sua, che saranno severamente puniti - e non più rimandati a casa dopo 24-48 ora dal fermo - i manifestanti violenti.
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Morire in treno a norma di regolamento

"Un passeggero colto da infarto poco dopo la partenza del "Frecciarossa" Torino-Milano - ha fatto scandalo - è stato soccorso soltanto alla fermata di Rho, dopo circa quaranta minuti, ma ormai era troppo tardi ed è morto pochi attimi dopo".
Quale la difesa di "Trenitalia"? Letteralmente questa: il regolamento non prevede un defibrillatore a bordo dei convogli. Come dire: cari passeggeri, se doveste sentirvi male anche gravemente, non vi preoccupate: morite pure tranquilli, tanto non c'è alcun supplemento, e pace all'anima vostra. Come da regolamento.
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Luca Luca, indecisione o furbizia?

"Basta stare in tribuna - ha annunciato Luca Cordero di Montezemolo - ora è tempo di scendere in campo per vincere".
Ma scendere in campo per vincere insieme con lo spento pilota della "Ferrari" Felipe Massa oppure con il titubante pilota del Pd Pierluigi Bersani, con il confuso pilota del Pdl Angelino Alfano, con il furbetto pilota dell'Udc Pierferdinando Casini, con il Beppe "a tutto gas" Grillo? Questo, però, Luca Luca non lo ha  annunciato neppure questa volta. Ma perché, quando si stanno già scaldando i motori, lui  non ha ancora deciso con quale squadra scendere in pista per vincere? Oppure perché, da bravo tecnico subito trasformatosi in bravo politico politicante, ha deciso che gli conviene aspettare di vedere chi taglierà per primo il traguardo della prossima corsa politica e, poi, salire con lui sul podio, salutare con la manina e brindare a "champagne"? La parola, allora, ai "bookmakers".
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La stramba logica del Fo

"Voterò - ha dichiarato Dario Fo, in un'intervista a "Radio 24", dopo avere ampiamente elogiato la serietà e l'affidabilità di Pieluigi Bersani - alle prossime politiche voterò per Beppe Grillo".
Riassumendo: il segretario del Pd, Pierluigi Bersani, è una persona seria ed affidabile però, poi, il voto alle prossime politiche lo darà all'urlatore padre-padrone del "5 stelle". La stramba logica del Fo o una dovuta solidarietà tra comici?
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Più realisti del re

"Tra le dieci e le tredici di sabato 17 - ha invitato per giorni il blog "Solidarietà al nostro amato presidente Berlusconi" - "scendi in piazza per difendere il tuo futuro, i tuoi interessi, la tua libertà"".
L'appuntamento era stato fissato, tra le dieci e le tredici di sabato 17, in piazza Santi Apostoli a Roma. Ma, tra le dieci e le tredici di sabato 17 in piazza Santi Apostoli a Roma, si sono ritrovati in una trentina di persone amareggiate e deluse. "Ma come - si sono chieste verso le 12,45 - ma come, nessuno vuole più difendere il suo futuro, i suoi interessi, la sua libertà?"  Ignorando, evidentemente, il vero problema. Non è, cioè, che nessuno voglia più difendere quei valori: è che nessuno pensa più di farseli garantire dal cavaliere di Arcore, il loro "amato presidente Berlusconi". Il quale, poi, è il primo a saperlo. Tanto è vero che, di ritorno dal Kenia, non è corso a concordare un programma politico, con il segretario del Pdl Angelino Alfano, per la partita delle prossime politiche, ma è corso a concordare la formazione calcistica, con l'allenatore del "Milan" Massimiliano Allegri, per la partita della prossima giornata di campionato.
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Il doppio piacere della vendetta

"Parvin Tadki, la giovane e bella moglie di Beppe Grillo - hanno scoperto le telecamere de "La 7 Piazza pulita" - ama godersi le sue giornate, nella villa recentemente acquistata, al caldo sole del Kenia".
Ecco subito, allora, i maligni: "Vuoi vedere - ammiccano con un sorrisetto - che i viaggi sempre più frequenti di Berlusconi in Kenia sono legati a questo fatto?" Ma in che senso? Nel senso che, cercando il Beppe di rubare al Silvio i voti in Italia, lui, il Silvio,  sta cercando di rubare al Beppe la moglie in Kenia. Malignità, certo. Però che "forza" malignare su questo doppio piacere della berlusconiana  vendetta.
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venerdì 16 novembre 2012

Le carote di "frau" Merkel

"Basta - ha tuonato Karl Heinz Dake, presidente della tedesca "Federazione dei contribuenti" - con queste sovvenzioni a pioggia spesso, oltretutto, inutili".
Si è così scoperto che anche la Germania di "frau" Angela Merkel, sotto sotto, spreca euro in tutta allegria. E, anche, in tutta assurdità. Un solo esempio: il Ministero della salute ha recentemente finanziato, con 230 mila euro, una ricerca della ditta "Satimex" per colorare le carote biologiche.
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Schettinate

"Tutti - ha dichiarato, a "Il Giornale", il comandante della "Costa Concordia", Francesco Schettino - dovranno tutti chiedermi scusa".
E dirgli grazie no?
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I bisogni di Alemanno e di Giro

"Quella di riconfermare Gianni Alemanno sindaco di Roma - ha detto il deputato del Pdl Francesco Giro - è una battaglia in salita. Cercheremo, però, di vincerla. Bisognerebbe avere idee poche, ma chiare".
Beh, allora, Francesco Giro e Gianni Alemanno hanno già in tasca metà del "bisogno": le idee poche. Per quelle chiare, poi si vedrà.
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Quale futuro per Rosy?

"Avendo quasi raggiunto diciannove anni di permanenza in Parlamento - ha ufficializzato la presidente del Pd, Rosy Bindi - chiederò, agli organi competenti del partito, la deroga alla norma dello statuto che prevede un massimo di quindici anni".
Gli organi competenti del Pd concederanno, però, questa deroga a Rosy Bindi? Lei ci conta molto. Anche perché, senza un marito, senza un figlio, senza un lavoro, che cosa diventerebbe la sua vita anche senza uno scranno in Parlamento? Giusto la presidenza di un circolo parrocchiale per zitelle. Ammesso, poi, che il parroco e le pie donne fossero propensi a sopportarla.
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Le vergogne di Cesa

"Nel mio ufficio ho una foto di Alcide De Gasperi - ha confessato il segretario dell'Udc, Lorenzo Cesa - e, quando la guardo, quasi mi vergogno".
Meno male. Ma la confessione di Lorenzo Cesa sarebbe stata addirittura perfetta, se avesse evitato, alla fine, quell'improprio limitativo "quasi".
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Lamberto Dini, scorte, salumi e pecorini

"Quando Lamberto Dini e signora Donatella scendono dalla loro villa sulle colline di Scandicci per andare al mercato del paese e fare la scorta di salumi, asparagi e pecorino, di cui sono molto golosi - è stato notato - si fanno sempre accompagnare dalle guardie del corpo di Stato".
Come dire, insomma, una scorta di poliziotti per una scorta di salumi e pecorini. Ad maiora!
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giovedì 15 novembre 2012

"Lega" da legare

"Mai - ha detto il segretario della "Lega nord", Roberto Maroni - mai un giornalista in galera".
Ma come? Se è stata proprio la "Lega nord" a chiedere, con un suo emendamento da votarsi perfino a scrutinio segreto, che i giornalisti rei di diffamazione dovessero finire in galera? "Solo una provocazione" ha  prima cercato di giustificarsi, con quel suo perenne sorrisetto un po' così, Roberto Maroni. Il quale, poi, ha però cercato di scaricare tutto sul suo capogruppo al Senato, Federico Bricolo, reo di non avere capito che quell'emendamento era "solo una provocazione" e, quindi, non andava approvato tanto meno a scrutinio segreto. Ma Roberto Maroni, con quel perenne sorrisetto un po' così, c'è o ci fa? Se c'è, per favore, qualcuno - della "Lega" o no - lo leghi. Se ci fa, faccia però il piacere di smetterla finalmente con quel suo perenne sorrisetto un po' così e di cominciare a prendere sul serio, perlomeno, le Istituzioni.
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Rutelli da correggere

"Sulla carcerazione dei giornalisti che vengano imputati per diffamazione - ha sostenuto, per giustificare il suo voto a favore dell'emendamento liberticida della "Lega nord", Francesco Rutelli - abbiamo semplicemenete recepito la richiesta della "Corte europea dei diritti dell'uomo"".
Peccato però che, appena conosciuto l'esito della votazione dell'emendamento liberticida approvato al Senato della Repubblica italiana, Nils Muiznieks, comissario per i diritti umani al Consiglio d'Europa, abbia smentito di avere mai fatto partire  gravi richieste del genere e, infatti, abbia espresso la sua "grande preoccupazione" per quel voto. Francesco Rutelli, allora, come Roberto Maroni? C'è o ci fa? Se c'è, per favore, si lasci "rottamare". Se ci fa, faccia però il piacere di smetterla finalmente di farsi guidare dai suoi più o meno inconsci rancori e di cominciare a rispettare quanti operano facendo il proprio dovere. Fossero anche quelli i quali hanno scoperto le carte al suo ex tesoriere Lusi e, perfino, quelli i quali si sono azzardati ad ipotizzare - come molti  e lui stesso ipotizzarono, al tempo di "Mani pulite", con Bettino Craxi - che lui, il segretario del partito, non poteva non sapere. Perché questa, onorevole Rutelli, questa, bellezza, è la libertà di stampa. Che ogni Paese civile non si sogna di incarcerare.
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L'Amato e la casta

"Un trentenne eletto in Parlamento, dopo due mandati, cioè a 40 anni - si è preoccupato il pluriex sempre in sella professor Giuliano Amato - che cosa dovrebbe fare mentre aspetta di compiere i 65 anni per la pensione? L'esodato di Stato?"
Se è costretto a fare l'esodato un trentenne assunto in un'azienda e licenziato dopo dieci anni di lavoro, cioè a 40 anni, perché non potrebbe farlo un trentenne eletto in Parlamento? Ma per il pluriex  sempre in sella professor Giuliano Amato è assolutamente inconcepibile: un parlamentare, secondo il suo punto di vista, non può essere considerato e trattato mai come un cittadino qualsiasi. Orrore. E, dunque, ecco la sua ricetta: "Gli si dia un'indennità di inserimento, due anni di vitalizio anticipato mentre si cerca un lavoro". E gli altri esodati? Evidentemente, per il professor Giuliano Amato sempre in sella, loro si arrangino. E, poi, la casta è casta. E, se è casta, mica si può aprire a porci e cani.
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Filosofia dello sputo

"Se per caso dovessi trovarmi di fronte il "premier" Mario Monti - ha fatto sapere, ai microfoni della rubrica radiofonica "La zanzara", il professore universitario di filosofia del diritto nelle università di Genova e di Lucerna, Paolo Becchi - gli sputerei in faccia".
Sarebbe da obiettargli: uno può anche dissentire legittimamente dalla politica del "premier" Mario Monti, però in ossequio a quale filosofico diritto sputargli in faccia? Se allora sono questi certi insegnanti anche universitari, come meravigliarsi se certi studenti scendono poi in piazza per andare molto ben oltre gli sputi?
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Contano solo i decibel del Grillo

"Il consenso espresso da alcuni militanti nei confronti dei due reprobi Giovanni Favia e Federica Salsi? - ha dato in escandescenze Beppe Grillo - Non vale un tubo: il consenso, da noi "5 stelle ", mica si misura con l'applausometro".
Sembra essere vero: finora, stando alle cronache, il consenso che conta, per Beppe Grillo, è quello misurato con gli assordanti decibel delle sue sentenze dittatoriali.
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Leggerezze di Vento

"Grillo - si è infervorata la "showgirl" Flavia Vento - è l'unico che dice le cose in faccia invece de 'sti ladroni, mignotte e raccomandati... Ma andate tutti "affanculo" come dice Beppe... Qui, ormai, ci vuole una rivoluzione".
Intanto, sicuramente, la rivoluzione contro il cattivo gusto.
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L'autogol di Ignazio

"Berlusconi? - parola di Ignazio La Russa, ex An ed ora Pdl - Nessuno è indispensabile".
Giusto. Non è indispensabile, quindi, neppure Ignazio La Russa. Autogol.
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mercoledì 14 novembre 2012

I senatori come Caterina Caselli

"Il Senato - 131 favorevoli, 94 contrari e 20 astenuti - ha ripristinato, con votazione a scrutinio segreto, il carcere per i giornalisti che dovessero essere condannati per diffamazione".
Un chiaro avvertimento, ai giornalisti, di fare i bravi e di farsi i fatti loro. Di non disturbare i conducenti. Di non denunciare, in particolare, tutto ciò (ultimamente molto) che di marcio venga prodotto dalla politica. Ma come melodiavano alcuni versi cantati da Caterina Caselli? Melodiavano così: "La verità mi fa male, lo so... Nessuno mi può giudicare, neppure tu... Dovresti pensare a me e stare più attento a te... C'è già tanta gente che ce l'ha su con me..." Ecco, appunto, i famosi versi cantati da Caterina Caselli, a viso aperto, negli Anni 60 si sono trasformati in un voto del Senato, a scrutinio segreto, nel 2012.
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Se il debito non ha nomi...

"Il debito pubblico - dati della Banca d'Italia - è aumentato, fino al 30 settembre di quest'anno, a 1.995 miliardi, con un aumento di 19 miliardi rispetto al mese precedente, ed è il record storico per l'Italia".
Ma a Palazzo Chigi c'è ancora il serio ed intransigente professor Mario Monti oppure, sotto sotto, è tornato l'allegro sperperatore cavalier Silvio Berlusconi?
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Studenti in lotta 1

""Vogliamo tutto" era scritto su uno dei cartelli innalzati dagli studenti durante uno dei cortei, svoltisi in tutta Italia, contro i provvedimenti restrittivi del Governo Monti".
Non sarebbe stato invece meglio scrivere "Vogliamo tutto quello che è nostro diritto avere?" Perché un conto è volere quanto a ciascuno legittimamente spetta, un conto è volere assurdamente tutto a prescindere.
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Studenti in lotta 2

"Sputiamo - si è letto in un altro cartello della protesta studentesca - su Hegel".
Ma perché proprio sul povero filosofo tedesco il quale, tra l'altro, ha teorizzato che "tutto ciò che avviene è razionale" (e, quindi, anche gli irrazionali comportamenti violenti degli studenti)? Forse sarebbe stato più  logico, anche se ugualmente sgarbato, dichiararsi pronti a sputare su quel ricco Ministro dell'Istruzione, Francesco Profumo, in quanto reo di avere dato un ulteriore colpo mortale alla scuola. Misteri, però, della lotta dura senza paura. A meno che l'autore di quel cartello non sia lo stesso il quale, incredibilmente, ha ideato il ridicolo manifesto dei "magnifici 5" del Pd.
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I giochi d'azzardo di Maruccio e Di Pietro

"Nemmeno un euro dei fondi destinati al mio partito - aveva detto Vincenzo Maruccio, ex tesoriere ed ex capogruppo dell' "Italia dei valori" alla Regione Lazio - è finito nelle mie tasche".
Ora che i magistrati stanno approfondendo il caso dopo avergli imputato il reato di peculato, si è scoperto che, alla fine, Vincenzo Maruccio aveva ragione. Si è scoperto, infatti, che lui, sì, ha sottratto quasi un milione di euro alle casse del suo partito, ma poi è andato a giocarselo, anche cinquemila euro al giorno, al "videopoker". E, dunque, il milione dell' "Italia dei valori" non è finito nelle sue tasche, ma in vari "slot room" romani e laziali. Il che, comunque, è ancora più grave eticamente. E per il segretario nazionale Antonio Di Pietro, il quale nei due prestigiosi ruoli lo aveva imposto alla Regione Lazio, ancora più grave anche politicamente. Confermato: giocare d'azzardo in politica e giocare d'azzardo al "poker" non è detto che sempre premino.
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Coca di Luna

"Luna Grillo, la figlia del Beppe furioso "5 stelle" - è giunta notizia da Rimini - è stata segnalata alla Prefettura, come prescrive la legge, per essere stata sorpresa con due dosi di cocaina ad uso personale".
Ma c'è da capirla, povera Luna: con un padre così...
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lunedì 12 novembre 2012

L'amicizia prima di tutto

"Vorremmo introdurre - ha confidato, al "forum" del "Financial times" in corso a Milano, il "premier" Mario Monti - una tassa generalizzata sui patrimoni".
Bene. Solo che, poi, prima ha tenuto a precisare subito che il Governo non intenderebbe introdurla nottetempo (E su questo, certo, non c'era da dubitare: ove ci fosse proprio la necessità di disturbare i ricchi amici, giusto avvertirli in tempo, giusto dare loro l'opportunità di fare fagotto e di trasferire il tutto all'estero , anche se - come ben sa lo stesso Monti - è da quel dì che i grandi patrimoni hanno varcato le Alpi e gli Oceani). Dopo, scatenatasi la tempesta seguita all'annuncio confidato al "forum", ha fatto diramare precipitosamente, da palazzo Chigi, un comunicato nel quale si specifica che il "premier" ha solo espresso una volontà del Governo per ora tuttavia irrealizzabile e non l'annuncio di un imminente provvedimento (E anche su questo, certo, non c'era da dubitare: ove ci fosse proprio la necessità di altre entrate, giusto tartassare gli italiani più poveri prima di disturbare i ricchi amici). Applausi a Mario Monti. Bene, bravo. Bis.
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"Why so choosy"

"Why so choosy?" - uno dei cartelli che hanno accolto a Napoli il Ministro del Lavoro, Elsa Fornero, per il convegno italo-tedesco sul precariato giovanile - e, poi, tanti altri cartelli che spiegavano questo "perché così schizzinosi?" Perché, pur essendo laureati o liceali lavoratori, si sono adattati a guadagnare tra i due e i cinque euro l'ora, lavorando dalle cinque alle sette ore al giorno, come precari "stewart" allo stadio, "baby sitter", animatori per bambini, camerieri, "aiuto-schampisti", estetisti, addetti alla consegna a domicilio di pizze e caffè, impiegati nei "call center"".
Ma la professoressa Elsa Fornero avrà capito quei cartelli scritti in semplice italiano? Avrà capito, soprattutto, quel cartello che chiedeva a lei e si suoi, in puro napoletano, "Jatevenne"?
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Luci indiane e luci italiane

"La Provincia di Milano - così come fatto sapere nei manifesti affissi in tutta la città - ha sponsorizzato il "Diwali", la festa della luce che gli indiani celebrano, ogni 11 novembre, in tutto il mondo".
Buona iniziativa, per carità, in quanto è sempre bello essere fratelli di tutti e, in particolare, di quanti vengono da lontano. Sarebbe stato bello, però, se i giudici della Corte indiana del Kerala, prima di andarsene in ferie proprio per la festa del "Diwali", la festa della luce, avessero finalmente sentenziato la fine del buio per i due "marò" italiani trattenuti - non si è ancora capito a quale legittimo titolo - da quasi nove mesi. Invece no: ancora nessuna sentenza, un nuovo rinvio e il rischio che a Salvatore Girone e a Massimo La Torre non venga data neppure la possibilità di festeggiare le lucine del Presepe natalizio a casa propria. Si fa sempre più concreta, insomma, l'ipotesi che i giudici indiani si stiano muovendo per far scontare ai due "marò" italiani quella che loro  sembrano ritenere ingiustamente la condanna giusta non con una sentenza che determinerebbe una reazione negativa in tutto il mondo, ma con una serie di rinvii che, invece, sembrano non emozionare alcuna istituzione neppure in Italia. Buon "Diwali" e anche cento sponsorizzazioni, certo, a tutti gli indiani dentro e fuori i loro confini patrii. Ma Salvatore Girone e Massimo La Torre potranno ricevere un "Buon Natale" dai loro cari, magari con la sponsorizzazione del Governo italiano, dentro i loro confini patrii?
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Angelino 1

"Potrebbero cambiare il nome e il simbolo del Pdl - ha annunciato il segretario Angelino Alfano - per traguardare una fase nuova".
Ma l'eventuale nuovo nome e l'eventuale nuovo simbolo del Pdl saranno più comprensibili e più pertinenti del "traguardare" di Angelino?
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Angelino 2

"Silvio Berlusconi - ha azzardato molto, poi, Angelino Alfano - è come Eugenio Scalfari per "Repubblica": lui è il fondatore, ma il direttore è Ezio Mauro".
Sembrerebbe tutto chiaro, allora, quello che ha in mente l'Angelino del Pdl: pensionare babbo Silvio, ma lasciargli il nome sotto la "testata" e concedergli qualche spazio magari solo la domenica. E il direttore? Lui, naturalmente, Angelino. Almeno come ha in mente. O, forse, nei suoi sogni.
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Angelino 3

"Maroni ha la mia stima - ha esternato ancora il segretario del Pdl - e, dunque, spero che si trovi il modo di galleggiare insieme".
Contenti loro, ci mancherebbe altro, auguri di buon galleggiamento...
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Vaticano immobiliare s.p.a.

"Il Vaticano - la notizia è filtrata attraverso le Sacre mura - sta concludendo, in cordata con la famiglia di industriali genovesi Malacalza, l'ambiziosa operazione da 150 milioni di euro per l'acquisto dell'ospedale "San Raffaele" di Olbia".
Andato in fumo l'acquisto dell'ospedale "San Raffaele" di Milano, dunque, il cardinale Tarcisio Bertone - sempre più impegnato in quello che sembra il suo ufficio di far crescere la "holding" della sanità cattolica - non si è dato per vinto e sta ora per concludere la grossa operazione sarda: sempre un "San Raffaele", sempre una creatura del defunto don Verzé, sempre un colosso da poter amministrare. Resta ancora sconosciuto quanto dei 150 milioni di euro uscirà dalle casse della banca vaticana e quanto dalle casse degli industriali genovesi Malacalza. "Fifty fifty"? O da una delle due casse uscirà di più? Sia come sia, comunque, un fatto: ma le casse della banca vaticana, invece che continuare ad aprirsi per operazioni immobiliari alle volte anche discusse e discutibili, non dovrebbero cominciare ad aprirsi di più per opere cristianamente di bene?
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Senza limiti

"Le immagini dei cinque candidati alle primarie del Pd - vedere il sito del partito oggi lunedi 12 - appaiono in versione "super-eroi" sopra una scritta "I fantastici 5"".
Non c'è più limite a niente...
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Il Kenia di Silvio (3)

"Il Kenia - ha fatto sapere Alberto Zangrilli, medico personale di Silvio Berlusconi - è il posto ideale per lui: clima straordinario, mai sopra i trenta gradi, perfetto per la riabilitazione mentale e fisica".
Un nuovo segnale che Silvio Berlusconi, ove certe situazioni non solo politiche dovessero avere un esito  non favorevole, avrebbe già scelto la nuova residenza?
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domenica 11 novembre 2012

Nebbie fitte sull'Italia politica

"Se qualcuno pensa che la frammentazione politica possa portare al "Monti bis" - ha ammonito il segretario del Pd, Pierluigi Bersani - questo qualcuno è da ricovero". "Nel caso dovesse venire a mancare una maggioranza dopo le politiche di primavera - è uscito allo scoperto, infischiandosi del ricovero, Mario Monti 1 - potrei anche restare nel ruolo di "premier"". "Ma di che cosa parla Matteo Renzi - si è esasperato il segretario del Pd, Pierluigi Bersani - se sta andando avanti, nella campagna elettorale per le primarie, anche con certi fondi "ricoverati" alle Cayman?" "Io e le Cayman? - gli ha controbattuto Matteo Renzi - e a lui chi glieli dà i soldi per gli "sms" che sta massicciamente inviando agli iscritti pd?" "Casini deve decidere dove vuole andare - gli ha mandato a dire il segretario del Pd, Pierluigi Bersani - o finirà per morire di tattica". "Pierluigi Bersani - si è stizzito assai Pierferdinando Casini - deve rispettarci perché non siamo suoi sudditi". "Le primarie nel Pdl - continua a minacciare, da "bravo" manzoniano, Silvio Berlusconi - non s'hanno da fare né ora né mai". "Queste primarie vanno ormai fatte per serietà - non è sicuro di averla spuntata il segretario del Pdl, Angelino Alfano - e intanto, oltre a lui, si sono per ora candidati - alla faccia del "bravo" manzoniano Silvio - anche Daniela Santanché, Stefano Caldoro, Guido Crosetto, Giancarlo Galan e Alessandro Cattaneo". "Non so francamente con chi parlare - si è detto sconsolato il segretario della "Lega Nord", Bobo Maroni - all'interno del Pdl". "Io - gli ha risposto seccato il segretario del Pdl, Angelino Alfano - sto sempre qui". "Potrei tornare con voi del Pdl - ha lanciato la corda il Presidente della Camera e segretario (autosospeso) di "Futuro e libertà", Gianfranco Fini - ma solo a certe condizioni". "Tu con noi - gli ha risposto più di mezzo Pdl - ormai hai chiuso per sempre". "Madamini - ha ammonito, alla "Leporello dongiovannesco", il "cinquestelle" Beppe Grillo - il catalogo è questo". "E no - gli stanno rispondendo molti dei suoi - basta con questo comportamento da padre-padrone". "L' "Italia dei valori" - si è detto convinto l'ex capogruppo alla Camera, Massimo Donati, uscito giorni fa dal movimento - è ormai alla frutta". "Ma quale frutta e frutta - gli ha replicato, da bravo deputato-coltivatore Tonino di Pietro - qualcuno dice cavolate". "O Bersani - continua a tirarlo per la giacca il fondatore di "Sinistra, ecologia, libertà", Niki Vendola - lascia perdere l'Udc". "O Bersani - continua ad esigere il segretario dell'Udc, Lorenzo Cesa - lascia perdere "Sinistra, ecologia, libertà"". "O Niki, o Lorenzo - continua a non sapere che cosa fare Bersani - cerchiamo di stare tutti calmi e di trovare un minimo accordo".
Previsioni del tempo per i prossimi giorni e, forse, per i prossimi mesi: fitte nebbie in tutta l'Italia. In tutta l'Italia politica. In attesa di un sole sempre più improbabile che dovrebbe vedere l'alba con le elezioni della prossima primavera.
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I tagli della follìa

"Fra i trentuno Tribunali destinati ad essere tagliati - si scopre nel leggere l'elenco stilato dal Ministero della Giustizia - anche quelli di Tolmezzo e di Chiavari".
C'è, però, un particolare non da poco che si riferisce a questi due Tribunali inclusi nella "lista nera". Il Tribunale di Tolmezzo è ubicato in quel Palazzo di Giustizia la cui nuova sede è stata inaugurata il  17 settembre scorso e che è costata, allo Stato, ben quattro milioni di euro. Il Tribunale di Chiavari è anch'esso ubicato nel nuovo Palazzo di Giustizia appena inaugurato ed è costato, anch'esso allo Stato, addirittura tredici milioni di euro. Diciassette milioni di euro in tutto dei quali molti, chiaramente, per i due Tribunali da tagliare. Dei quali molti, cioè, buttati tranquillamente al vento. Forse bisognerebbe aggiungere un nuovo capitolo, pur se originalissimo, all' "Elogio della follìa" di Erasmo da Rotterdam.
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Chiara Moroni Marchesa del Grillo

"Sono stata io - continua a vantarsi la deputata finiana Chiara Moroni - ad avere fatto inserire, con un emendamento al decreto governativo sui costi della politica, l'obbligo, per i consiglieri regionali, di pubblicare "on line" i propri redditi".
Brava Chiara Moroni, allora? Più no che sì. Perché Chiara Moroni, così giustamente intransigente con i consiglieri regionali, è tra quei deputati i quali, infischiandosi delle delibere fatte approvare a Montecitorio dai radicali con la "campagna per l'anagrafe pubblica degli eletti e dei nominati", con il fischio che hanno pubblicato "on line" il proprio reddito. Chiara Moroni, allora, moderno Marchese del Grillo: "Io so' io e voi non siete un cacchio".
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Il ritorno della "Lega" alle origini

"Monti e Fornero - uno degli "slogans" scanditi durante il corteo "anti-tasse" della "Lega" a Bologna - il vostro posto è al cimitero".
Ecco: è tornata la vecchia e becera "Lega" in canotta. In canotta etica ed istituzionale.
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"Fiat voluntas" della setta in Vaticano

"Il tecnico informatico Claudio Sciarpelletti - ha comunicato ufficialmente il Vaticano - è stato condannato "per avere aiutato ad eludere le investigazioni" sul caso dei documenti papali trafugati dal maggiordomo di Benedetto XVI, Paolo Gabriele, ma i quattro mesi della pena comminatagli gli sono stati subito ridotti a due e, poi, la pena gli è stata perfino sospesa e gli è stata concessa anche la "non menzione".
Riassumendo, dunque, il grave scandalo dei documenti trafugati a Benedetto XVI sembra essersi così concluso: un anno e sei mesi agli arresti domiciliari, in attesa della grazia papale, per il maggiordomo infedele Paolo Gabriele; due mesi con la sospensione e la non menzione della pena per il tecnico informatico Claudio Sciarpelletti; assoluzione piena, perché assente ogni indagine, ogni imputazione, ogni rinvio a giudizio per quanti, nell'ombra, si sono pur sicuramente mossi nell'  "operazione furto" e nell' "operazione divulgazione". "Fiat voluntas Dei?" Macché: si faccia, ed è stata puntualmente fatta, la volonmtà  di una certa setta che, all'interno dei Sacri palazzi, non è per niente soddisfatta di alcune cose che Benedetto XVI dice, decide e fa. E così, sul processo celebrato nell'aula del Tribunale vaticano, è sceso un provvidenziale, più o meno forzato, "amen".
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Coerenza di cantautore

"Non voglio avere a che fare con la politica - ha melodiato il cantautore Franco Battiato - sono sceso in campo, ma non voglio e non posso cambiare mestiere".
Dal cantautore Franco Battiato, il quale - come noto - ha appena accettato in Sicilia l'incarico di assessore regionale alla cultura, tutti si attendono ora, dunque, una melodia autobiografica che cominci, magari, così: "Che emozione vedere spuntare/col sole dietro la collina/la luce bella e accecante/della mia coerente incoerenza/e della mia coerenza incoerente...."
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venerdì 9 novembre 2012

Il cilindro di Silvio

"Tirerò fuori - ha preannunciato Silvio Berlusconi - un dinosauro dal cilindro".
Beh, sempre meglio che una coniglietta...
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Case di cura Balduzzi e Grilli

"Il Ministro della salute Renato Balduzzi - di concerto con il Ministro dell'economia Vittorio Grilli - ha inviato, alle Regioni, il progetto governativo che prevede il taglio di 7.400 posti-letto negli ospedali"
Il Ministro della salute Renato Balduzzi e il suo concertato Ministro dell'economnia Vittorio Grilli, evidentemente, non hanno fatto mai neppure una capatina in tutti quegli ospedali nei quali già oggi, prima dei loro previsti tagli, i malati trascorrono anche una settimana nei corridoi prima di essere ricoverati in camere sovraffollate. O dai quali vengono respinti, addirittura, perché al completo anche i corridoi. Si faccia, allora, così: si taglino pure i 7.400 posti-letto negli ospedali, ma si ristrutturino, per ospitare malati e attrezzature sanitarie, le residenze e le pertinenze dei Ministri della salute e dell'economia: 3.700 da Renato Balduzzi e 3.700 da Vittorio Grilli.
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Tonino, scarpe grosse e cervello fino

"Antonio Di Pietro - dopo le defezioni massicce ed importanti dalla sua "Italia dei valori" - non possiede più i numeri per avere, alla Camera, un suo gruppo e, quindi, si sta affannando per trovare qualche scampolo al mercato di novembre".
Antonio Di Pietro, comunque, è preoccupato fino ad un certo punto. Se non dovesse trovare i suoi scampoli, infatti, avrebbe già in tasca una deroga alle norme assicuratagli dal Presidente Gianfranco Fini: potrebbe mantenere il suo gruppo, cioè, anche senza più avere il numero di deputati previsto per averlo. Ma come avrà fatto Antonio Di Pietro ad ottenere questa promessa di deroga? Qualcuno maligna che Tonino, scarpe grosse e cervello fino, abbia puntato sull' "effetto nostalgia". Si sia presentato al Presidente della Camera, cioè, con la celebre foto che ritrae lui, Tonino, a torso nudo su un trattore in mezzo ad un'aia. E il Presidente della Camera, folgorato dal nostalgico ricordo di qualcun altro il quale fu immortalato nell'identica foggia e nell'identico atteggiamento più o meno settant'anni fa, si sia in effetti commosso, magari abbia lasciato cadere qualche lacrima e abbia così garantito la deroga al furbo Antonio da Montenero di Bisaccia.
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La cassata del gelataio Martinetti

"Io - ha tenuto a smentire Guido Martinetti, fondatore delle gelaterie "Grom" - non intendo entrare assolutamente in politica e, in particolare, non ho avuto alcun contatato con qualcuno per una mia qualsiasi candidatura nel Pdl".
Ecco qua, dunque: il gelataio Martinetti ha cassata la notizia.
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giovedì 8 novembre 2012

Taglio contro taglio

"Per protestare contro il taglio di 500 milioni deciso dal Governo - ha minacciato Antonio Saitta, neoeletto Presidente dell'Unione Province Italiane - decideremo, a breve, la chiusura del riscaldamento nelle scuole".
Forse il neopresidente dell'Unione Province Italiane, Antonio Saitta, si è confuso e, nel ritenere che i professori del Governo Monti stiano ancora lì nelle scuole ad insegnare, ha minacciato di lasciarli al freddo. Macché - obietterà subito qualcuno - solo una provocazione. D'accordo. Sarebbe stato certo meno provocatorio, ma più apprezzato, però, se il neopresidente Antonio Saitta avesse minacciato di chiudere il riscaldamento negli uffici dei Presidenti delle varie Province. Lasciando al Governo la grave responabilità e le pesanti conseguenze delle loro eventuali broncopolmoniti.
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Se la Cassazione condanna un morto

"Giusta - ha confermato la Suprema Corte di Cassazione - la condanna a suo tempo inflitta, all'ex sindaco di Campobello di Licata, per diffamazione nei confronti di certo Giuseppe Sferrazza".
Sembrerebbe notizia di nessun conto. E, invece, il fatto "fa notizia": l'ex sindaco di Campobello di Licata Calogero Gueli, infatti, è morto nel luglio dello scorso anno. Pace all'anima sua. E buonanotte, come solito, alla Giustizia italiana.
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E adesso, povera Merkel?

"La crisi economica - ha fatto sapere il Presidente della Banca centrale europea, Mario Draghi - sta arrivando anche in Germania".
E adesso, povera Merkel? Mal comune mezzo gaudio?
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Il Kenia di Silvio (2)

"Malindi - sta continuando ad entusiasmarsi Silvio Berlusconi - è, in Kenia, un posto meraviglioso con una natura stupenda".
Soprattutto un posto molto, molto lontano dal Palazzo di Giustizia di Milano.
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Dal Berlusconi del '94 al "Novello Angelino" del 2012

"Al Pdl - si è detto sicuro l' "uomo di Arcore" durante i lavori dell'Ufficio di presidenza del partito - serve, oggi, un Berlusconi del '94".
Peccato che, dopo avere cercato a lungo nelle pur affollate cantine pidielline, l' "uomo di Arcore"
abbia trovato alla fine, soltanto, un "Novello" del 2012 dell'azienda "Angelino". Angelino Alfano.
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Il sacrificio di Pierferdy

"Farei il Ministro - ha voluto sottolineare Pierferdinando Casini - solo per il bene del Paese".
A questo punto, allora, sarebbe giusto che gli italiani si inginocchiassero davanti ad una gigantografia del segretario udc e cantassero in coro: "Grazie, Pierferdy, che Dio ti benedica".
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lunedì 5 novembre 2012

Casta vince, casta perde

"Si riuscirà - è la domanda di molti cittadini esasperati - a ritoccare i privilegi della "casta degli scortati"?"
Bella domanda, ma soprattutto legittima. Perché, oggi, lo Stato spende ben 250 milioni di euro l'anno per quattromila "auto scorta" (di cui 785 blindate) utilizzate per 585 "servizi a tutela". Non solo: con l'impiego di 2.100 tra carabinieri, finanzieri, agenti di polizia, agenti carcerari e perfino appartenenti al Corpo forestale, tutti uomini i quali vengono ogni giorno sottratti ai loro compiti istituzionali. Quei compiti istituzionali, fra l'altro, per l'assolvimento dei quali gli organici sono notoriamente carenti anche in modo intollerabile. E allora, sì, domanda bella e legittima quella di molti cittadini esasperati. Ma ci sarà una risposta sostanziale e non formale con un provvedimento concreto e serio Governo-Parlamento? Oppure, alla fine, riuscirà a vincere la battaglia anche la "casta degli scortati"? Casta vince casta perde, insomma. Ma c'è da preoccuparsi perché, in questo "gioco delle tre carte", la casta finisce sempre per vincere.
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Istat da brividi

"Per il 2013 - ha previsto l'Istat - la disoccupazione aumenterà all'11,4%, mentre caleranno dello 0,5% il prodotto interno lordo, dello 0,7% i consumi e notevolmente sia i redditi che i risparmi".
Previsioni, dunque, da brivido. Ma i brividi scuoteranno anche l'abbronzata pelle di Pierferdinando Casini il quale va continuando  a sostenere che il "premier" Mario Monti è stato fino ad oggi così bravo da meritarsi un bis per gli anni a venire?
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Se Banca d'Italia lo sa, ma non si muove

"I tempi medi per la chiusura di un conto corrente - ha appurato uno studio della Banca d'Italia - si attestano, oggi, intorno ai 35 giorni, con punte di 110, mentre i tempi tecnici ne richiederebbero soltanto sette".
Bene. Anzi, male. Ma, se allora la Banca d'Italia ha appurato tutto questo, perché non interviene? Non ha i poteri? Le si diano. Ha i poteri, ma non li esercita? La si costringa ad esercitarli. Magari scusandosi, con gli istituti di credito furbetti, per il "disturbo" arrecato ai loro sportelli e, soprattutto, alle loro casse.
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Sansone 2012

"Sì a Renzi e a Grillo - va insistendo Paolo Flores d'Arcais, direttore della rivista "MicroMega" - perché è una scelta razionale per mandare tutto in frantumi".
Paolo Flores d'Arcais da Sacra Bibbia: muoia Sansone con tutti i filistei.
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Gli stipendi parlamentari su misura dello stilista Versace

"Diecimila euro al mese - ha tagliato su misura il deputato del "Gruppo misto" Gianni Versace - possono anche bastare ad un parlamentare".
Lo stilista deputato, però, ha tenuto a precisare: solo se fa bene il suo lavoro, non ruba, è serio e fa le cose nell'interesse dei cittadini. Come dire: solo se resta con la schiena dritta ad ogni prova, non incrementa lo  spessore della pancia, non indossa l'abito di parlamentare in occasione di carnevalate più o meno politiche e fa la sua bella figura non nei salotti esclusivi, ma in strada in mezzo alle gente e ai suoi problemi. Condizioni, allora, più che giuste. Ma - c'è da chiedersi con sconforto - quanti parlamentari, oggi, sarebbero legittimati a collezionare ogni mese, nel proprio armadio-portafoglio, i diecimila euro confezionati loro su misura dal collega stilista?
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"Basta" sì o "Basta" no?

"Che io stia lavorando alla creazione di un nuovo movimento - si è inquietato Antonio Di Pietro con l' "Unità" che aveva annunciato il fatto - è l'annesima boiata informativa. E mò basta con tutte queste sciocchezze".
Massimo Donati, l'uomo più serio dell' "Italia dei valori" dipietrese, ha però subito tenuto a precisare che quella dell' "Unità" non è affatto una "boiata informativa" né una sciocchezza, ma è la pura verità. A chi credere? Un fatto, intanto, è certo: se Antonio Di Pietro, smentendo l' "Unità" e Massimo Donati, non stesse davvero lavorando ad un nuovo movimento con logo "Basta", l' Italia rimarrebbe piena di delusi: tutti coloro i quali avevano sperato che il "Basta" di Tonino fosse rivolto a se stesso. Nel senso che, dissoltisi miseramente i suoi valori civici e politici, stesse finalmente occupandosi del movimento che lo riportasse, molto più opportunamente, verso i campi e gli allevamenti della sua fattoria molisana.
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Imu, sempre più roba da pazzi

"I Comuni - è stato confermato - avranno tempo fino a lunedi 10 dicembre per modificare le proprie aliquote Imu, ma i cittadini dovranno pagare l'imposta entro il lunedi successivo".
I Comuni, cioè, hanno avuto mesi per modificare le proprie aliquote, ma più della metà non lo ha ancora fatto. Lo farà il 10 dicembre, ultimo giorno utile?  E che gli fa? Tanto poi saranno i cittadini, se non vorranno sobbarcarsi anche a multe e interessi, a dover correre per informarsi sull'entità di queste aliquote, fare conteggi da Archimede, soprattutto andare a pagare in strutture notoriamente insufficienti e il tutto  in appena cinque giorni e mezzo dato  che, tra l'11 e il 17 dicembre, c'è la mezza giornata di sabato 15 e la festività di domenica 16. Roba veramente da pazzi. Ma c'è da chiedersi: è più pazzo il Governo il quale ha consentito ai Comuni di dormire fino al 10 dicembre o sono più pazzi i Comuni  i quali hanno approfittato dell'occasione offerta loro per farsi questo sonno che si trasformerà in un drammatico incubo per i cittadini? Povera Italia. Di più: poveri italiani.
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Il "Basta" di Antonio Di Pietro

"Antonio Di Pietro - sembra ormai certo - intende sciogliere l' "Italia dei valori" e si sta dedicando ad un movimento il cui logo sarà "Basta".
Decisioni, se si vuole, più che oneste. L' "Italia dei valori" andava infatti ormai sciolta, alla luce dei fattacci che l'hanno ultimamente connotata, proprio perché venuto a mancare ogni valore. Il logo "Basta" andava legittimamente scelto, alla luce della multiforme attività che ha sempre connotato la vita non solo politica di Antonio Di Pietro, proprio perché qualcuno potrebbe giustamente intenderlo come la opportuna confessione di una sua resa. Un "Basta", sì, ma  un "Basta, Tonino". Anche se Tonino, invece, sembrerebbe intenderlo come un "Basta" non a sé, ma a tutti gli altri. In modo da instaurare una nuova Repubblica fondata sulle "dipietrate" e sulle "grillate". Pazza, pazza idea. Che - va bene la politica è diventata quella che è diventata -  non "c'azzecca" ,però, nemmeno un po'.
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La transazione dell'intransigente De Magistris

"Il Comune di Napoli - come da bilancio - avrebbe dovuto incassare dall'imprenditore Alfredo Romeo, per danni erariali, una somma che la Corte dei conti aveva valutato in 87 milioni".
Come è andata a finire? E' andata a finire che Giggino 'o sindaco  (all'anagrafe Luigi De Magistris) ha deciso di chiudere il "caso" con una transazione che ha permesso ad Alfredo Romeo di cavarsela con soli 50 milioni. A parte questo vero e proprio regalo, comunque, altri fatti lasciano perlomeno perplessi. Il primo è che, non contento del ricco "presente" di ben 37 milioni, Giggino, nelle vesti attuali di sindaco, ha affidato, ad Alfredo Romeo, anche un ricco futuro: vendere circa tremila alloggi popolari per conto del Comune. Il secondo è che Luigi De Magistris, nelle vesti trascorse di giudice autodefinitosi sempre in lotta contro i poteri forti e la masso-mafia, si era espresso in questi termini nei confronti di Alfredo Romeo: "Nell'ambito del sodalizio da lui costituito, egli svolge la sua attività, dà direttive agli altri sodali, collude con pubblici amministratori al fine di turbare le gare e di corrompere pubblici ufficiali". Che cosa è cambiato, dunque, nel "curriculum" di Alfredo Romeo e nel giudizio di Luigi De Magistris nei suoi confronti? Quale candeggina, insomma, ha smacchiato quel "curriculum" e quel giudizio? Sarebbe interessante avere delle risposte chiare. Anche per non essere costretti a pensare male.
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Aumenti magnifici

"Nel clima della "spending review" - ha fatto conoscere l'Università di Pisa - abbiamo ridotto le spese del 20%".
Soddisfatta e orgogliosa di questo risultato, però, l'Università di Pisa ha subito deciso di aumentare il compenso del rettore da 50 a 90 mila euro, quello del prorettore da 20 a quasi 40 mila, quello dei dirigenti delle unità dipartimentali da 5 a 9.500. Veramente magnifico, magnifico rettore Massimo Maria Augello.
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Operatori di assenze ingiustificate

"Diciannove operatori ecologici di Castellammare di Stabia - ha calcolato la Procura di Torre Annunziata - si sarebbero assentati ingiustificatamente, fino ad oggi, per un totale di ventitremila ore".
Conseguenze? Due. Una è che queste assenze hanno comportato un esborso non giustificato e un servizio al peggio in danno dei cittadini. L'altra è che, di fronte a mancanze così gravi, ai diciannove operatori ecologici dal "caffé lungo" non è arrivata alcuna sanzione seria. Sono arrivate, sì, 83 contestazioni disciplinari, ma,  a Castellammare di Stabia, tutti già sanno che queste contestazioni rimarranno tranquillamente lì. Come la "munnezza" per le strade. E le assenze ingiustificate senza pena.
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Ritorno alle origini

"L'unico degno di succedere a Giorgio Napolitano quale Capo dello Stato - ha urlato, questa volta, Beppe Grillo - è Antonio Di Pietro".
Beppe Grillo, evidentemente, sta ritornando un comico.
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Tovaglioli e programmi

"Silvio Berlusconi - una settimana fa in un ristorante di Montecatini - ha vergato e sottoscritto, su un tovagliolo, lo schema della prossima campagna elettorale del Pdl".
Su un tovagliolo e non su un documento ufficiale? Sì. Il tovagliolo, però, era di raso.
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Questione di Toti

"Voi dite che io andrò a guadagnare 14 mila euro mensili alla Regione Sicilia - ha sbeffeggiato alcuni giornalisti il neoeletto, con i voti di papà, Toti Lombardo - non lo so, ma non mi interessa: io non ne ho bisogno, vivo molto bene del mio".
Ma come fa a vivere molto bene del suo, il Toti, se ha appena 24 anni e ancora studia all'Università? Due, allora, le cose. O il Toti l'ha sparata grossa e, in realtà, non vede l'ora di mettersi in tasca il ricco appannaggio regionale. Oppure il Toti, a differenza dell'eroico Enrico che scagliò via la sua stampella contro il nemico, vive molto bene di suo perché continua a tenersi ben stretta la stampella dell'amico papà Raffaele. Il quale - come noto non solo in Sicilia - "assai picciuli avi"  (molto denaro possiede).
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Sfregi

"Il signor Giovanni Tomassoni - si è saputo - ha ricevuto, mentre era fuori casa, la visita dei ladri".
Ma dov'è, oggi come oggi, la notizia? La notizia, infatti, è un'altra. E' che il signor Giovanni Tomassoni, al Comune di Verolanova, è assessore alla sicurezza.
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